4. “… il labirinto … impianto cioè da cui nessuno che vi si fosse inoltrato trovava più la via d’uscita e le cui innumerevoli intricate pareti erano di specchi, tanto che l’essere stava accovacciato non solo di fronte alla sua immagine, ma anche all’immagine delle sue immagini: vide davanti a sé un’infinità di esseri fatti com’era lui, e come si girò per non vederli più, un’altra infinità di esseri uguali a lui.” Durrenmatt
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6. Gruppo attori Esame del concetto del labirinto Il labirinto Narrazione degli episodi salienti del racconto Ricerca e ricostruzione del “labirinto” per poterlo vivere corporalmente
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10. Gruppo artigiani Il labirinto di specchi Lo spazio della performance teatrale non verrà definito, ma suggerito. Le scene prendono vita nel labirinto e in esso si riflettono permettendo agli attori e ai danzatori di guardare la propria immagine a tratti deformata. Il labirinto è il luogo d’azione. Un luogo confuso, di immagini deformate, nel quale non si può vedere ciò che si vuole, ma solo ciò che viene riflesso. Gli oggetti che verranno realizzati avranno lo scopo di riproporre alcuni di questi aspetti ponendo limiti allo spazio dell’azione e a quello della visione.
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17. “… il Minotauro si alzò. Era imponente... La testa poderosa coperta di un rado vello marrone.. ampia la fronte … corte le corna … gli occhi rossastri apparivano alquanto piccoli in rapporto al cranio. Il dorso massiccio … dalla bocca pendeva una lunga lingua violacea e da sotto il mento un ciuffo arruffato incrostato di bava. Tutto questo sarebbe stato sopportabile, insopportabile era il farsi uomo di quel toro. Pareva che la testa orribile e la gobba che la sovrastava fossero l’escrescenza del corpo d’un uomo che stava rannicchiato davanti alla fanciulla …” Durrenmatt “… la fanciulla … i lunghi capelli neri che scendevano sulle spalle..,la pelle bianca, il collo, il seno, il ventre, l’inguine, le cosce, il connettersi e il comporsi di tutte quelle parti.” Durrenmatt
23. Introduzione del tema della mostruosità come aspetto della fisicità. Mostruoso è brutto, ma non necessariamente cattivo o negativo. L’intento è quello di raccontare la storia facendo comprendere il desiderio di relazione del Minotauro e le difficoltà incontrate. Queste dipendono dalla sua natura e non sono dovute, almeno nel testo considerato, a cattiveria. I ragazzi sono stati guidati a riflettere sulle loro paure perché potessero esprimerle e realizzarle. Lo scopo era quello di aiutarli a comprendere che non tutto ciò di cui si ha paura è realmente cattivo. Il temporale, il buio, i rumori di un certa intensità, le mosche possono infastidire, ma non presentano un reale pericolo. Gruppo artigiani
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32. Gruppo danzatori Caratterizzazione fisica dei due personaggi La parola “bello” e la parola “brutto”: immagini e associazioni al contesto di vita Immagine corporea: costruzione a sezioni del viso del Minotauro e di quello della fanciulla Il corpo del Minotauro: dimensione, postura, movimento, rumori Il corpo della fanciulla: dimensione, postura, movimento,umori
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35. “… L’inseguì attraverso il labirinto, lei fuggiva. lui danzò la sua deformità, lei danzò la sua bellezza, lui danzò la gioia d’averla trovata,lei danzò la paura di essere stata trovata, lui danzò la sua liberazione, lei danzò il suo destino, lui danzò la sua smania, e lei danzò la sua curiosità, lui danzò il suo addossarsi, lei danzò la sua ripulsa, lui danzò il suo penetrare, lei danzò il suo avvinghiare. Danzarono, e danzarono le loro immagini, e lui non seppe di prendere la fanciulla, non poteva sapere nemmeno che l’uccideva , perché non sapeva cos’era vita e cosa morte.” Durrenmatt
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40. “… Sulle pareti s’era posato un fitto groviglio di penne, colli, occhi becchi … oscurando il chiarore dell’alba, piombava giù. Si tuffava, strappava, beccava, scarnificava, scavava, divorava, strideva, volava via, tornava in volo, piombava di nuovo giù … Durrenmatt
41. Dentro e fuori. Tutto si svolge in uno spazio chiuso e ripetuto, spoglio, ma estremamente denso di immagini. Ciò che sta dentro è compresso. Fuori ci sono gli uccelli. Nel racconto questi arrivano dopo la morte e la loro presenza segna il cambio di scena . Portando via i cadaveri lasciano lo spazio per nuovi incontri ed altri personaggi. Sono gli unici che possono arrivare e ripartire , che possono lasciare il labirinto e ritornarvi. Si può volare, desiderare di sollevarsi in volo separandosi da terra. Per molti è un’esperienza angosciante. E’ l’esperienza della separazione, dell’abbandono e della capacità di affidarsi e di fidarsi. Gruppo artigiani
42. - Il planare degli avvoltoi sul corpo della fanciulla Gruppo danzatori Descrizione dell’avvoltoio e dei suoi movimenti La mano: movimento lento; movimento veloce delle dita Le braccia: movimenti verso l’alto; movimenti verso il basso Ombre cinesi: il volo dell’avvoltoio. Valorizzazione della soggettività di rappresentazione di ciascun ragazzo Costruzione attraverso il mezzo delle ombre di una danza strutturata in due momenti: - L’arrivo degli avvoltoi e volo sopra il labirinto
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48. “ ... la spada nel petto, si fermò, estrasse la spada con la mano destra... Era confuso. Non capiva cosa gli colorava le mani e nemmeno il dolore che gli infuriava il petto e come apparvero le altre sei fanciulle e gli altri sei giovani ...tanto che negli specchi la fila di coloro che si muovevano attorno pareva non interrompersi, anzi raddoppiarsi, quadruplicarsi, moltiplicarsi ... l’uomo - toro ebbe l’impressione che l’intera umanità si avventasse su di lui ... l’esistenza di uno come lui non era consentita...affinché il mondo conservi il suo ordine e non divenga labirinto per ricadere nel caos da cui era scaturito... crollò a terra, e allorché giacque... sognò di essere un uomo. Durrenmatt
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57. Teseo riavvolse l filo rosso di lana e scomparve dal labirinto..che non rispecchiava altro ormai, senza fine, che lo scuro cadavere del minotauro. Teseo si tolse dal volto la maschera da toro e tutte le sue immagini si tolsero dal volto la maschera da toro..