SlideShare a Scribd company logo
1 of 26
DNA ed RNA
Caratteristiche principali e
funzionamento della sintesi proteica
La scoperta della struttura del DNA
“Vorremmo proporre un modello per il sale dell’acido
desossiribonucleico
(DNA). Questa struttura presenta nuove caratteristiche di grande
interesse biologico”
(James Watson e Francis Crick)
Grazie ad immagini ottenute ai raggi X da parte di Rosalind Franklin, Watson e
Crick riuscirono a determinare la struttura del DNA
La scoperta della struttura del DNA
Due lunghi filamenti di polinucleotidi
Sono avvolti l’uno intorno all’altro in modo
da formare una doppia elica
destrogira
Sono tenuti insieme da accoppiamenti per mezzo di legami idrogeno tra le rispettive
basi azotate
Le basi azotate
Purine Pirimidine
Adenina o guanina (A o G) Citosina o timina (C o T)
Sono formate da due anelli
eterociclici azotati
Sono formate da un anello
eterociclico azotato
Purine
Adenina
(C5H5N5)
Guanina
(C5H5N5O)
Tramite due legami a idrogeno
molto fragili, nel DNA si lega alla
timina (T) e nell'RNA si lega
all'uracile (U).
Tramite tre legami a idrogeno, nel
DNA e nell'RNA si lega alla citosina
(C), che è la sua base
complementare.
Pirimidine
Citosina
(C4H5N3O)
Timina
(C5H6N2O2)
Tramite tre legami a idrogeno, nel
DNA e nell'RNA si lega alla
guanina (G).
Tramite due legami a idrogeno, nel
DNA si lega all'adenina (A).
Legami a idrogeno tra le purine e le
pirimidine
Struttura antiparallela del DNA
Gli scheletri di “zucchero-fosfato”
dei due filamenti hanno una
direzione e un verso perché ciascun
gruppo fosfato si lega con un
atomo di carbonio in posizione 3’
di una molecola di zucchero
e con quello in posizione 5’ della
molecola successiva.
Ogni filamento ha quindi
un’estremità 5’, che termina con un
gruppo fosfato, e un’estremità 3’
che termina con un gruppo OH.
La duplicazione del DNA
Il processo inizia nei cosiddetti
punti di origine della
duplicazione. In corrispondenza
di questi si
formano le cosiddette forcelle di
duplicazione, che procedono
in senso bidirezionale rispetto al
punto di origine,
formando delle bolle di
duplicazione. In uno stesso
istante migliaia di bolle di
duplicazione si allargano fino
a che si incontrano e si fondono
insieme generando alla
fine due nuove molecole di DNA.
La duplicazione del DNA
1
Prima di tutto occorre quindi che nel punto di origine della duplicazione,
contrassegnato da una specifica sequenza di nucleotidi, i legami idrogeno tra
le basi complementari siano spezzati in modo da aprire la doppia elica e i
filamenti siano separati: ciò affinché le loro basi siano esposte e possano
accoppiarsi a nuovi nucleotidi tramite legami idrogeno e dare corso alla
duplicazione. A queste operazioni presiedono enzimi, in particolare la elicasi
e la topoisomerasi, e proteine di attivazione che si attaccano ai singoli
filamenti per tenerli separati.
2
Una volta che i filamenti della doppia elica si sono separati, intervengono
altri complessi proteici, tra cui il più importante consiste di un gruppo di
enzimi chiamato DNA-polimerasi, che catalizzano la reazione di sintesi (cioè
di polimerizzazione) delle due nuove catene polinucleotidiche per aggiunta
successiva dei nucleotidi necessari. Nel punto dove inizia la replicazione
occorre la presenza di un “primer” o “innesco”, ossia un brevissimo
frammento di acido nucleico complementare alla catena da replicare (alla
sua formazione presiede l’enzima primasi).
La duplicazione del DNA
3
Ora, l’attività della DNA polimerasi è unidirezionale, cioè va da 5’ a 3’:
l’aggiunta di nucleotidi alla nuova catena in formazione può solo procedere in
questa direzione.
Consideriamo il filamento stampo parentale che ha direzione 3’5’: il filamento
a esso complementare che viene sintetizzato, detto filamento guida, può
allungarsi in modo continuo per azione della DNA-polimerasi in direzione
5’3’, nello stesso verso in cui avanza la forcella di replicazione.
4
Il filamento complementare all’altro filamento stampo può allungarsi solo
nel verso contrario rispetto al filamento guida, cioè nella condizione in cui la
DNA-polimerasi può operare procedendo in direzione 5’3’. In questo caso il
filamento viene sintetizzato in modo discontinuo attraverso una procedura
più laboriosa: perciò viene chiamato filamento lento (o in ritardo). In pratica
la DNA-polimerasi, partendo dall’estremità 3’ del primer, replica piccoli
segmenti di circa 100-200 nucleotidi, chiamati frammenti di Okazaki (dal
nome del ricercatore giapponese che li ha scoperti) i quali sono via via uniti
dall’enzima DNA-ligasi; per la sintesi di ogni nuovo frammento di Okazaki
deve essere presente un nuovo primer.
La duplicazione del DNA
Proofreading
Il complesso della DNA polimerasi ha una caratteristica importante: è
in grado di correggere eventuali errori introdotti durante la sintesi.
Quando ciò succede, la DNA polimerasi è in grado di invertire il suo
“senso di marcia” e la sua attività: diventa così una esonucleasi, ossia
un enzima che degrada il DNA, agendo in direzione da 3’ a 5’.
La degradazione procede fino al punto in cui è
stato introdotto l’errore, quindi riparte l’attività
“polimerasica” in direzione da 5’ a 3’.
Questa funzione ha un’importanza vitale per gli organismi perché,
eliminando gli errori, impedisce di fatto che si introducano come
conseguenza pericolose mutazioni.
Il ruolo intermediario dell’RNA
Esistono vari tipi di RNA:
RNA messaggero (mRNA)
RNA di trasporto (tRNA)
RNA ribosomale (rRNA)
A grandi linee il processo che,
partendo dal DNA, porta alla
sintesi delle proteine consiste
di due fasi:
•Trascrizione: dal DNA
all’mRNA
•Traduzione: dall’mRNA al
tRNA e rRNA
Tipi di RNA
RNA messaggero
(mRNA)
RNA di trasporto
(tRNA)
RNA ribosomiale
(rRNA)
Ha il compito di veicolare l’informazione genetica
nella cellula: per la precisione dal nucleo, dove
l’mRNA è sintetizzato, al citoplasma, dove sono
presenti i ribosomi.
È costituito da molecole piuttosto piccole e ha il
ruolo di traduttore dell’informazione trasportata
dall’mRNA.
Insieme alle proteine ribosomali permettono di
far interagire correttamente mRNA e tRNA nel
processo di sintesi proteica
Trascrizione
1
Uno dei filamenti del DNA è usato come stampo per la sintesi di un filamento
complementare di RNA. Il processo è mediato dall’enzima RNA polimerasi,
che, muovendosi in direzione 3’5’ lungo il filamento stampo di DNA,
sintetizza un RNA complementare. La trascrizione inizia in corrispondenza di
un promotore, che è una specifica sequenza di basi del DNA che segnala
l’inizio di un gene e al quale si lega l’RNA polimerasi. l’enzima si sposta lungo
il filamento di DNA fino a completare la trascrizione in corrispondenza di
un’altra specifica sequenza di terminazione che segnala la fine del gene.
2
A questo punto avviene il distacco e la liberazione della nuova
molecola di mRNA, che prende il nome di trascritto primario.
La molecola di mRNA subisce il cosiddetto processamento dell’RNA.
Per prima cosa alle estremità 5’ e 3’ della molecola
di mRNA trascritto primario sono aggiunti, rispettivamente, un cappuccio
formato da un solo nucleotide e una coda di poli-A formata da alcuni
nucleotidi contenenti come base solo adenina. Il cappuccio ha un ruolo nel
riconoscimento da parte dei ribosomi, mentre la coda ha una funzione
protettiva dall’attacco degli enzimi cellulari.
Trascrizione
3
Vi sono poi altre modifiche interne. La maggioranza dei geni degli eucarioti
contiene sequenze di basi non codificanti, cioè non contenenti istruzioni per
sintetizzare proteine, dette introni, che si interpongono tra le regioni dette
esoni: queste sono le parti destinate a essere “espresse”, cioè tradotte in
amminoacidi e quindi in proteine.
4
Introni ed esoni sono trascritti entrambi nella molecola del trascritto primario
di mRNA; occorre perciò eliminare gli introni non codificanti
e unire tra loro gli esoni: questo intervento, chiamato splicing (“saldatura”)
avviene per azione di un complesso formato da proteine e piccoli frammenti
di RNA. A questo punto è pronto l’mRNA trascritto maturo, idoneo per essere
trasferito nel citoplasma.
Trascrizione
Codice genetico
È la regola di corrispondenza che fornisce la chiave per tradurre
l’informazione contenuta in una sequenza di nucleotidi di un gene nella
sequenza di amminoacidi di una proteina.
Ogni amminoacido è in effetti codificato da una sequenza di 3 basi azotate,
chiamata tripletta o codone. L’insieme dei 64 codoni, che sono triplette di
basi dell’RNA, rappresenta il codice genetico.
Le possibili triplette sono molto superiori al numero degli amminoacidi ma,
come si osservò, molti di questi sono codificati da più di un codone. Per
questo si dice che il codice genetico è ridondante.
La tripletta AUG ha una doppia funzione: oltre a codificare la metionina
(Met), rappresenta un codone di inizio, che avvia la traduzione dell’mRNA
sui ribosomi. Infine, tre codoni – UAA, UAG e UGA– non codificano
per alcuna proteina, ma sono segnali di stop o fine, che arrestano
l’allungamento della catena polipeptidica in formazione.
Codice genetico
Traduzione e sintesi proteica
Nella sintesi proteica l’interprete è costituito da molecole di tRNA (RNA
di trasporto), presenti in gran numero nel citoplasma. Un tRNA è
costituito da una catena relativamente corta, formata da circa 80
nucleotidi, ripiegata e avvolta su se stessa in seguito a numerosi
appaiamenti tra le sue basi azotate tramite legami idrogeno
L’estremità 3’, che termina sempre con una sequenza CCA, costituisce il
sito di legame per uno specifico amminoacido. Un enzima presente nel
citoplasma riconosce ogni specifica molecola di tRNA e, utilizzando
l’energia fornita da una molecola di ATP, lega alla sua estremità
l’amminoacido corrispondente, scegliendolo con precisione tra quelli che
si trovano nel citoplasma.
Traduzione e sintesi proteica
Dalla parte opposta, in un’ansa della molecola di tRNA è presente una
speciale tripletta di basi che rappresenta l’anticodone. Questo è
complementare al codone dell’mRNA che specifica l’amminoacido che si
attacca nel sito di legame
L’appaiamento tra anticodone del tRNA e codone dell’mRNA
costituisce la regola per fare corrispondere un certo amminoacido
a una sequenza del messaggio degli acidi nucleici, in altre parole è la
chiave per tradurre il linguaggio dei geni nel linguaggio delle proteine.
Traduzione e sintesi proteica
Traduzione e sintesi proteica
L’assemblaggio effettivo dei singoli amminoacidi in catene polipeptidiche,
cioè la traduzione vera e propria che si concretizza nella sintesi delle
proteine, avviene sui ribosomi, organuli presenti nel citoplasma che
hanno il ruolo di coordinare l’interazione tra mRNA e tRNA.
I ribosomi sono costituiti da due subunità, una grande e una piccola, fatte
per due terzi di rRNA (RNA ribosomale) e per un terzo di proteine. La
subunità più piccola contiene il sito di legame per l’mRNA, mentre quella più
grande ospita i siti di legame per le molecole di tRNA, indicati con A e P.
Traduzione e sintesi proteica
Realizzato da Alessandro Minutillo, 5°F

More Related Content

What's hot

Membrana struttura e funzione
Membrana struttura e funzioneMembrana struttura e funzione
Membrana struttura e funzione
Nicola Toma
 
D I V I S I O N E C E L L U L A R E
D I V I S I O N E  C E L L U L A R ED I V I S I O N E  C E L L U L A R E
D I V I S I O N E C E L L U L A R E
gianlurimini
 
Ciclo cellulare
Ciclo cellulareCiclo cellulare
Ciclo cellulare
Marco Pisu
 
La contraccezione con immagini
La contraccezione con immaginiLa contraccezione con immagini
La contraccezione con immagini
paolabernasconi2
 
Tesina Per L’Esame Di Licenza Di Terza Media (2)
Tesina Per L’Esame Di Licenza Di Terza Media (2)Tesina Per L’Esame Di Licenza Di Terza Media (2)
Tesina Per L’Esame Di Licenza Di Terza Media (2)
homeralone
 

What's hot (20)

Mitosi e meiosi
Mitosi e meiosiMitosi e meiosi
Mitosi e meiosi
 
Cellula
CellulaCellula
Cellula
 
Meiosi
MeiosiMeiosi
Meiosi
 
Sintesi Proteica
Sintesi ProteicaSintesi Proteica
Sintesi Proteica
 
Biomolecole 5. acidi nucleici
Biomolecole 5. acidi nucleiciBiomolecole 5. acidi nucleici
Biomolecole 5. acidi nucleici
 
Sistema muscolare
Sistema muscolareSistema muscolare
Sistema muscolare
 
Membrana struttura e funzione
Membrana struttura e funzioneMembrana struttura e funzione
Membrana struttura e funzione
 
La Mitosi
La MitosiLa Mitosi
La Mitosi
 
Molecola DNA
Molecola DNAMolecola DNA
Molecola DNA
 
La trasmissione dei caratteri ereditari
La trasmissione dei caratteri ereditariLa trasmissione dei caratteri ereditari
La trasmissione dei caratteri ereditari
 
Alla scoperta del materiale genetico: il DNA, la sua duplicazione
Alla scoperta del materiale genetico: il DNA, la sua duplicazioneAlla scoperta del materiale genetico: il DNA, la sua duplicazione
Alla scoperta del materiale genetico: il DNA, la sua duplicazione
 
D I V I S I O N E C E L L U L A R E
D I V I S I O N E  C E L L U L A R ED I V I S I O N E  C E L L U L A R E
D I V I S I O N E C E L L U L A R E
 
Ciclo cellulare
Ciclo cellulareCiclo cellulare
Ciclo cellulare
 
Cromosomi e patrimonio genetico
Cromosomi e patrimonio geneticoCromosomi e patrimonio genetico
Cromosomi e patrimonio genetico
 
1 la cellula
1 la cellula1 la cellula
1 la cellula
 
Schemi biologia 3
Schemi biologia 3Schemi biologia 3
Schemi biologia 3
 
Mitosi e meiosi
Mitosi e meiosiMitosi e meiosi
Mitosi e meiosi
 
3.codice genetico.mutazioni
3.codice genetico.mutazioni3.codice genetico.mutazioni
3.codice genetico.mutazioni
 
La contraccezione con immagini
La contraccezione con immaginiLa contraccezione con immagini
La contraccezione con immagini
 
Tesina Per L’Esame Di Licenza Di Terza Media (2)
Tesina Per L’Esame Di Licenza Di Terza Media (2)Tesina Per L’Esame Di Licenza Di Terza Media (2)
Tesina Per L’Esame Di Licenza Di Terza Media (2)
 

Similar to D.N.A ed R.N.A (20)

Replicazione del dna
Replicazione del dnaReplicazione del dna
Replicazione del dna
 
La traduzione del DNA
La traduzione del DNALa traduzione del DNA
La traduzione del DNA
 
Il Dna Web
Il Dna WebIl Dna Web
Il Dna Web
 
Acidi nucleici sintesi e duplicazione
Acidi nucleici sintesi e duplicazioneAcidi nucleici sintesi e duplicazione
Acidi nucleici sintesi e duplicazione
 
La trascrizione del dna
La trascrizione del dnaLa trascrizione del dna
La trascrizione del dna
 
Genetica 05
Genetica 05Genetica 05
Genetica 05
 
Biologia Molecolare
Biologia MolecolareBiologia Molecolare
Biologia Molecolare
 
Ribosomi
RibosomiRibosomi
Ribosomi
 
3b Torriero Atomi E Macromolecole
3b Torriero Atomi E Macromolecole3b Torriero Atomi E Macromolecole
3b Torriero Atomi E Macromolecole
 
05 trascrizione
05 trascrizione05 trascrizione
05 trascrizione
 
Genetica 03
Genetica 03Genetica 03
Genetica 03
 
Metodo di Studio
Metodo di StudioMetodo di Studio
Metodo di Studio
 
Ribosomi 2003
Ribosomi 2003Ribosomi 2003
Ribosomi 2003
 
6.struttura funz e genet mitocondriale 2011
6.struttura funz e genet mitocondriale 20116.struttura funz e genet mitocondriale 2011
6.struttura funz e genet mitocondriale 2011
 
03 dna replicazione
03 dna replicazione03 dna replicazione
03 dna replicazione
 
Nocleo struttura e funzione
Nocleo struttura e funzioneNocleo struttura e funzione
Nocleo struttura e funzione
 
Elwood Terza Media
Elwood Terza MediaElwood Terza Media
Elwood Terza Media
 
Dna
Dna Dna
Dna
 
La genetica Giusi e Francy 3 D
La genetica Giusi e Francy 3 DLa genetica Giusi e Francy 3 D
La genetica Giusi e Francy 3 D
 
V° Lezione
V°  LezioneV°  Lezione
V° Lezione
 

D.N.A ed R.N.A

  • 1. DNA ed RNA Caratteristiche principali e funzionamento della sintesi proteica
  • 2. La scoperta della struttura del DNA “Vorremmo proporre un modello per il sale dell’acido desossiribonucleico (DNA). Questa struttura presenta nuove caratteristiche di grande interesse biologico” (James Watson e Francis Crick) Grazie ad immagini ottenute ai raggi X da parte di Rosalind Franklin, Watson e Crick riuscirono a determinare la struttura del DNA
  • 3. La scoperta della struttura del DNA Due lunghi filamenti di polinucleotidi Sono avvolti l’uno intorno all’altro in modo da formare una doppia elica destrogira Sono tenuti insieme da accoppiamenti per mezzo di legami idrogeno tra le rispettive basi azotate
  • 4. Le basi azotate Purine Pirimidine Adenina o guanina (A o G) Citosina o timina (C o T) Sono formate da due anelli eterociclici azotati Sono formate da un anello eterociclico azotato
  • 5. Purine Adenina (C5H5N5) Guanina (C5H5N5O) Tramite due legami a idrogeno molto fragili, nel DNA si lega alla timina (T) e nell'RNA si lega all'uracile (U). Tramite tre legami a idrogeno, nel DNA e nell'RNA si lega alla citosina (C), che è la sua base complementare.
  • 6. Pirimidine Citosina (C4H5N3O) Timina (C5H6N2O2) Tramite tre legami a idrogeno, nel DNA e nell'RNA si lega alla guanina (G). Tramite due legami a idrogeno, nel DNA si lega all'adenina (A).
  • 7. Legami a idrogeno tra le purine e le pirimidine
  • 8. Struttura antiparallela del DNA Gli scheletri di “zucchero-fosfato” dei due filamenti hanno una direzione e un verso perché ciascun gruppo fosfato si lega con un atomo di carbonio in posizione 3’ di una molecola di zucchero e con quello in posizione 5’ della molecola successiva. Ogni filamento ha quindi un’estremità 5’, che termina con un gruppo fosfato, e un’estremità 3’ che termina con un gruppo OH.
  • 9. La duplicazione del DNA Il processo inizia nei cosiddetti punti di origine della duplicazione. In corrispondenza di questi si formano le cosiddette forcelle di duplicazione, che procedono in senso bidirezionale rispetto al punto di origine, formando delle bolle di duplicazione. In uno stesso istante migliaia di bolle di duplicazione si allargano fino a che si incontrano e si fondono insieme generando alla fine due nuove molecole di DNA.
  • 10. La duplicazione del DNA 1 Prima di tutto occorre quindi che nel punto di origine della duplicazione, contrassegnato da una specifica sequenza di nucleotidi, i legami idrogeno tra le basi complementari siano spezzati in modo da aprire la doppia elica e i filamenti siano separati: ciò affinché le loro basi siano esposte e possano accoppiarsi a nuovi nucleotidi tramite legami idrogeno e dare corso alla duplicazione. A queste operazioni presiedono enzimi, in particolare la elicasi e la topoisomerasi, e proteine di attivazione che si attaccano ai singoli filamenti per tenerli separati. 2 Una volta che i filamenti della doppia elica si sono separati, intervengono altri complessi proteici, tra cui il più importante consiste di un gruppo di enzimi chiamato DNA-polimerasi, che catalizzano la reazione di sintesi (cioè di polimerizzazione) delle due nuove catene polinucleotidiche per aggiunta successiva dei nucleotidi necessari. Nel punto dove inizia la replicazione occorre la presenza di un “primer” o “innesco”, ossia un brevissimo frammento di acido nucleico complementare alla catena da replicare (alla sua formazione presiede l’enzima primasi).
  • 11. La duplicazione del DNA 3 Ora, l’attività della DNA polimerasi è unidirezionale, cioè va da 5’ a 3’: l’aggiunta di nucleotidi alla nuova catena in formazione può solo procedere in questa direzione. Consideriamo il filamento stampo parentale che ha direzione 3’5’: il filamento a esso complementare che viene sintetizzato, detto filamento guida, può allungarsi in modo continuo per azione della DNA-polimerasi in direzione 5’3’, nello stesso verso in cui avanza la forcella di replicazione. 4 Il filamento complementare all’altro filamento stampo può allungarsi solo nel verso contrario rispetto al filamento guida, cioè nella condizione in cui la DNA-polimerasi può operare procedendo in direzione 5’3’. In questo caso il filamento viene sintetizzato in modo discontinuo attraverso una procedura più laboriosa: perciò viene chiamato filamento lento (o in ritardo). In pratica la DNA-polimerasi, partendo dall’estremità 3’ del primer, replica piccoli segmenti di circa 100-200 nucleotidi, chiamati frammenti di Okazaki (dal nome del ricercatore giapponese che li ha scoperti) i quali sono via via uniti dall’enzima DNA-ligasi; per la sintesi di ogni nuovo frammento di Okazaki deve essere presente un nuovo primer.
  • 13. Proofreading Il complesso della DNA polimerasi ha una caratteristica importante: è in grado di correggere eventuali errori introdotti durante la sintesi. Quando ciò succede, la DNA polimerasi è in grado di invertire il suo “senso di marcia” e la sua attività: diventa così una esonucleasi, ossia un enzima che degrada il DNA, agendo in direzione da 3’ a 5’. La degradazione procede fino al punto in cui è stato introdotto l’errore, quindi riparte l’attività “polimerasica” in direzione da 5’ a 3’. Questa funzione ha un’importanza vitale per gli organismi perché, eliminando gli errori, impedisce di fatto che si introducano come conseguenza pericolose mutazioni.
  • 14. Il ruolo intermediario dell’RNA Esistono vari tipi di RNA: RNA messaggero (mRNA) RNA di trasporto (tRNA) RNA ribosomale (rRNA) A grandi linee il processo che, partendo dal DNA, porta alla sintesi delle proteine consiste di due fasi: •Trascrizione: dal DNA all’mRNA •Traduzione: dall’mRNA al tRNA e rRNA
  • 15. Tipi di RNA RNA messaggero (mRNA) RNA di trasporto (tRNA) RNA ribosomiale (rRNA) Ha il compito di veicolare l’informazione genetica nella cellula: per la precisione dal nucleo, dove l’mRNA è sintetizzato, al citoplasma, dove sono presenti i ribosomi. È costituito da molecole piuttosto piccole e ha il ruolo di traduttore dell’informazione trasportata dall’mRNA. Insieme alle proteine ribosomali permettono di far interagire correttamente mRNA e tRNA nel processo di sintesi proteica
  • 16. Trascrizione 1 Uno dei filamenti del DNA è usato come stampo per la sintesi di un filamento complementare di RNA. Il processo è mediato dall’enzima RNA polimerasi, che, muovendosi in direzione 3’5’ lungo il filamento stampo di DNA, sintetizza un RNA complementare. La trascrizione inizia in corrispondenza di un promotore, che è una specifica sequenza di basi del DNA che segnala l’inizio di un gene e al quale si lega l’RNA polimerasi. l’enzima si sposta lungo il filamento di DNA fino a completare la trascrizione in corrispondenza di un’altra specifica sequenza di terminazione che segnala la fine del gene. 2 A questo punto avviene il distacco e la liberazione della nuova molecola di mRNA, che prende il nome di trascritto primario. La molecola di mRNA subisce il cosiddetto processamento dell’RNA. Per prima cosa alle estremità 5’ e 3’ della molecola di mRNA trascritto primario sono aggiunti, rispettivamente, un cappuccio formato da un solo nucleotide e una coda di poli-A formata da alcuni nucleotidi contenenti come base solo adenina. Il cappuccio ha un ruolo nel riconoscimento da parte dei ribosomi, mentre la coda ha una funzione protettiva dall’attacco degli enzimi cellulari.
  • 17. Trascrizione 3 Vi sono poi altre modifiche interne. La maggioranza dei geni degli eucarioti contiene sequenze di basi non codificanti, cioè non contenenti istruzioni per sintetizzare proteine, dette introni, che si interpongono tra le regioni dette esoni: queste sono le parti destinate a essere “espresse”, cioè tradotte in amminoacidi e quindi in proteine. 4 Introni ed esoni sono trascritti entrambi nella molecola del trascritto primario di mRNA; occorre perciò eliminare gli introni non codificanti e unire tra loro gli esoni: questo intervento, chiamato splicing (“saldatura”) avviene per azione di un complesso formato da proteine e piccoli frammenti di RNA. A questo punto è pronto l’mRNA trascritto maturo, idoneo per essere trasferito nel citoplasma.
  • 19. Codice genetico È la regola di corrispondenza che fornisce la chiave per tradurre l’informazione contenuta in una sequenza di nucleotidi di un gene nella sequenza di amminoacidi di una proteina. Ogni amminoacido è in effetti codificato da una sequenza di 3 basi azotate, chiamata tripletta o codone. L’insieme dei 64 codoni, che sono triplette di basi dell’RNA, rappresenta il codice genetico. Le possibili triplette sono molto superiori al numero degli amminoacidi ma, come si osservò, molti di questi sono codificati da più di un codone. Per questo si dice che il codice genetico è ridondante. La tripletta AUG ha una doppia funzione: oltre a codificare la metionina (Met), rappresenta un codone di inizio, che avvia la traduzione dell’mRNA sui ribosomi. Infine, tre codoni – UAA, UAG e UGA– non codificano per alcuna proteina, ma sono segnali di stop o fine, che arrestano l’allungamento della catena polipeptidica in formazione.
  • 21. Traduzione e sintesi proteica Nella sintesi proteica l’interprete è costituito da molecole di tRNA (RNA di trasporto), presenti in gran numero nel citoplasma. Un tRNA è costituito da una catena relativamente corta, formata da circa 80 nucleotidi, ripiegata e avvolta su se stessa in seguito a numerosi appaiamenti tra le sue basi azotate tramite legami idrogeno L’estremità 3’, che termina sempre con una sequenza CCA, costituisce il sito di legame per uno specifico amminoacido. Un enzima presente nel citoplasma riconosce ogni specifica molecola di tRNA e, utilizzando l’energia fornita da una molecola di ATP, lega alla sua estremità l’amminoacido corrispondente, scegliendolo con precisione tra quelli che si trovano nel citoplasma.
  • 22. Traduzione e sintesi proteica Dalla parte opposta, in un’ansa della molecola di tRNA è presente una speciale tripletta di basi che rappresenta l’anticodone. Questo è complementare al codone dell’mRNA che specifica l’amminoacido che si attacca nel sito di legame L’appaiamento tra anticodone del tRNA e codone dell’mRNA costituisce la regola per fare corrispondere un certo amminoacido a una sequenza del messaggio degli acidi nucleici, in altre parole è la chiave per tradurre il linguaggio dei geni nel linguaggio delle proteine.
  • 24. Traduzione e sintesi proteica L’assemblaggio effettivo dei singoli amminoacidi in catene polipeptidiche, cioè la traduzione vera e propria che si concretizza nella sintesi delle proteine, avviene sui ribosomi, organuli presenti nel citoplasma che hanno il ruolo di coordinare l’interazione tra mRNA e tRNA. I ribosomi sono costituiti da due subunità, una grande e una piccola, fatte per due terzi di rRNA (RNA ribosomale) e per un terzo di proteine. La subunità più piccola contiene il sito di legame per l’mRNA, mentre quella più grande ospita i siti di legame per le molecole di tRNA, indicati con A e P.
  • 26. Realizzato da Alessandro Minutillo, 5°F