2. La contraccezione
• Storia della contraccezione
• 1843 il progresso tecnologico e, in particolare, la
scoperta della vulcanizzazione della gomma da
parte di Goodyear ha portato alla sostituzione
dei preservativi in budello di vitello con dei
preservativi in gomma.
• 1953 In Italia si comincia ad affrontare il
problema della contraccezione e quello
demografico
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3. La contraccezione
• L’obiettivo di attuare una regolamentazione delle
nascite è, però, ancora molto lontano, dal
momento che esistono delle precise norme del
Codice Penale (in particolare l’art. 553), le quali
vietavano allora l’uso e la propaganda dei mezzi
contraccettivi.
• 1971. Questi divieti scompaiono, a seguito di
numerose battaglie condotte dall’Aied, che
otteneva -nel marzo dello stesso anno-
l’abrogazione del suddetto articolo da parte della
Corte Costituzionale.
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4. La contraccezione
• Contraccezione: da che parte si
comincia?
• Scegliere la contraccezione significa fare
una scelta consapevole di vita, per sé, per
il partner e per il futuro di entrambi. Ma
come si sceglie il metodo più adatto?
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5. La contraccezione
I requisiti oggettivi ai quali un metodo
contraccettivo deve ottemperare sono:
• efficacia: sicurezza che non si verifichino
gravidanze indesiderate
• innocuità: per chi la utilizza e per il concepito,
alla sospensione del contraccettivo
• reversibilità: ritorno alla fertilità preesistente
una volta sospeso l’utilizzo del contraccettivo
• praticità: semplicità d’uso e costo contenuto
• accettabilità: valutazione soggettiva.
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6. La contraccezione
L’efficacia dei c. è misurata dall’indice di Pearl,
che indica il numero di gravidanze in un anno su
100 donne che usino quel singolo c. L’indice di
Pearl è tanto più basso quanto minore è il
rischio (R) di gravidanze del metodo
considerato. Il c. ideale dovrebbe avere R = 0,
cioè un’efficacia del 100%; in realtà anche
senza contraccezione R non è mai 100, ma circa
80 a causa di fattori di infertilità naturali, e a tale
valore va paragonato.
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7. La contraccezione
Quali sono i contraccettivi oggi a disposizione?
Si dividono in tre categorie:
1) i metodi ormonali: la pillola, l’anello
vaginale, il cerotto, pillola del giorno dopo
2) i metodi meccanici, chimici e di barriera:
la spirale, il diaframma, il profilattico (o
preservativo o condom), sterilizzazione maschile
o femminile
3) i metodi naturali: coito interrotto, Ogino-
Knaus, temperatura basale, Billings, ecc
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9. Metodi ormonali
• La pillola
È composta da due sostanze simili agli ormoni prodotti normalmente dalla donna
(estrogeno e progesterone) e che regolano tutta l’attività del suo apparato genitale.
Agisce bloccando l’ovulazione e va assunta quotidianamente con regolarità per tre
settimane al mese, a cui fa seguito una settimana di pausa. Prima di iniziarne l’uso,
bisogna sottoporsi ad una visita ginecologica che comprenda anche l’esame del
seno. Esistono, infatti, alcune controindicazioni all’uso di questo prodotto.
La pillola non provoca né cancro, né vene varicose, né riduzione della fertilità dopo
la sua sospensione, né parti gemellari e non fa ingrassare, diversamente da quanto
affermano le campagne allarmistiche che ripetono vecchi pregiudizi e inesattezze
scientifiche a proposito di questo contraccettivo.
La pillola è praticamente sicura al 100% purché assunta secondo le dovute
indicazioni.
Se ci si dimentica di prendere una pillola, bisogna assumerla entro 12 ore dall’ora
in cui si sarebbe dovuto farlo.
Se invece sono trascorse più di 12 ore, la protezione contraccettiva può diminuire
e, pur continuando a prendere regolarmente le rimanenti pillole della confezione, è
necessario utilizzare per tutto il ciclo un metodo contraccettivo di supporto.
Stesso atteggiamento di cautela va adottato quando, nelle prime ore seguenti
l’assunzione della pillola (3-4 ore), si hanno episodi di vomito o delle scariche di
diarrea.
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11. Metodi ormonali
• L’anello vaginale
È un contraccettivo ormonale ad uso vaginale. Ha lo stesso meccanismo d’azione
della pillola e dunque anche la stessa efficacia, solo che gli ormoni, invece di essere
assunti per via orale, vengono assorbiti attraverso la mucosa vaginale.
Ha la forma di un anello, trasparente e flessibile, di materiale biocompatibile, che si
adatta naturalmente alle caratteristiche anatomiche di ciascuna donna.
L’anello rilascia quotidianamente una bassissima dose di ormoni, il che riduce al
minimo gli effetti indesiderati. In più l’assorbimento trans-mucoso elimina uno dei
passaggi metabolici a carico del fegato, riducendo ulteriormente l’impatto del metodo
sull’organismo. Nonostante questo valgono anche per l’anello le controindicazioni
all’uso già elencate per la pillola. Altrettanto vale per la contemporanea assunzione di
farmaci, che possono comprometterne l’efficacia, mentre non influiscono su questa
eventuali episodi di vomito o diarrea.
Va inserito in vagina direttamente dalla donna, una sola volta al mese e rimosso
dopo tre settimane (esattamente come i 21 giorni di assunzione della pillola). Le
modalità di applicazione e rimozione sono semplici e non occorre verificarne la
posizione: per il corretto funzionamento è sufficiente che l’anello si trovi all’interno
della vagina. Dopo una settimana di pausa, durante la quale comparirà la
mestruazione, si inserirà il nuovo anello.
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13. Metodi ormonali
• Il cerotto
È anche questo un metodo ormonale: si tratta di un cerotto quadrato,
sottile e flessibile, di colore beige, che va applicato sulla pelle (in
alcune zone consigliate) una volta alla settimana per tre settimane al
mese. Fa seguito, come negli altri casi, una settimana di intervallo,
prima di riprendere un nuovo ciclo di applicazione.
Anche il cerotto libera quotidianamente un minimo dosaggio di
ormoni che bloccano l’ovulazione, garantendo un’efficacia
sovrapponibile a quella della pillola.
I vantaggi dell’assorbimento transdermico sono gli stessi già
elencati per l’anello vaginale.
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15. Metodi ormonali
• Il pillolo
Sono in sperimentazione, ormai anche in Italia, dei farmaci ormonali che
permettano, con un meccanismo simile a quello della pillola, di controllare la
fertilità maschile.
Il processo è stato più lungo e complesso per la diversa fisiologia
dell’apparato genitale maschile.
Mentre nella donna infatti l’ovulazione avviene una sola volta al mese, ed
è quindi stato possibile bloccarla mantenendo inalterata la funzionalità
dell’apparato genitale, nell’uomo la spermatogenesi (cioè la produzione di
spermatozoi) è continua, ed era risultato difficile finora arrestarla senza
alterare la produzione degli ormoni sessuali.
Ci vorrà ancora del tempo, però, perché questo metodo sia disponibile,
ma sembra ormai vicino l’obiettivo di un anticoncezionale maschile che
unisca la completa sicurezza del metodo all’assenza di effetti collaterali
indesiderati.
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17. Metodi ormonali
• pillola del giorno dopo.
Non si tratta di un metodo anticoncezionale, né abortivo, bensì di
un farmaco che si adopera soltanto in caso di emergenza, ossia
dopo un rapporto non protetto.
Consiste in una compressa, contenente un ormone progestinico,
senza ormone estrogeno associato, e pertanto con minori effetti
collaterali rispetto alla p.g.d. di vecchia generazione. Le compresse
vanno prese preferibilmente entro le 48 ore, ma non oltre le 72 ore
dal rapporto ritenuto a rischio di gravidanza, in unica
somministrazione.
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19. Metodi meccanici, chimici e di barriera
• La spirale
La spirale (o IUD) è un dispositivo di plastica di forma varia, lungo circa 4
cm, su cui è avvolto un filo di rame. Deve essere applicata all’interno della
cavità uterina dal medico. Non occorre anestesia.
Gli ultimi giorni del periodo mestruale sono il periodo migliore per
l’applicazione, sia perché il collo dell’utero è dilatato, sia perché la donna è
certa di non essere incinta.
L’azione della spirale è collegata a modeste modificazioni della mucosa
uterina, capaci -insieme a variazioni funzionali delle tube- di disturbare il
processo di fecondazione e/o di annidamento dell’uovo.
Può essere usata per diversi anni, e va sostituita, a seconda del tipo,
ogni 2, 3, o 5 anni.
Prima di inserire la spirale è necessario fare una visita ginecologica
accurata e un pap-test.
Dopo la pillola lo IUD è il metodo contraccettivo più sicuro con una
percentuale pari al 98-99%.
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21. Metodi meccanici, chimici e di barriera
• Il diaframma
È una coppa di gomma morbida con il bordo più spesso. La misura del diaframma da
usare deve essere stabilita caso per caso dal medico, perché è molto importante che
sia quella giusta.
La funzione del diaframma è quella di costituire una barriera meccanica tra vagina
e utero.
Spalmato con crema spermicida va introdotto in vagina prima del rapporto, e non
deve essere tolto prima che siano trascorse 6 ore dall’ultimo rapporto sessuale.
Il diaframma è senz’altro un ottimo metodo a disposizione della donna che non
voglia o non possa ricorrere ad altri metodi contraccettivi.
Il suo uso è anche indicato durante eventuali periodi di interruzione dell’uso della
pillola.
Per raggiungere il massimo di sicurezza il diaframma deve essere:
1) della misura giusta; 2) ogni volta bene inserito in vagina; 3) sempre adoperato
insieme ad una crema o gelatina spermicida; 4) usato tutte le volte che si ha un
rapporto sessuale, anche se incompleto.
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23. Metodi meccanici, chimici e di barriera
• Il preservativo
È una sottile guaina di gomma ad uso maschile che viene calzata sul
pene eretto, prima di iniziare il rapporto sessuale, per impedire che
lo sperma penetri in vagina
Va adoperato in ogni rapporto sessuale, anche se incompleto
È l’unico contraccettivo che protegge dalle malattie sessualmente
trasmesse (AIDS, epatite, ecc.).
Dati i numerosi e crescenti casi di allergia al lattice, le maggiori
case produttrici hanno immesso in commercio i profilattici di
poliuretano, che riducono la frequenza di reazioni sgradevoli.
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24. Metodi meccanici, chimici e di barriera
• La sterilizzazione
Per sterilizzazione si intende un intervento chirurgico
che, attraverso l’interruzione delle tube nella donna o dei
deferenti nell’uomo, procura una permanente incapacità
alla procreazione.
È un metodo contraccettivo ancora irreversibile, la cui
scelta deve essere, pertanto, attentamente meditata.
Non sono del tutto sicure, infatti, le tecniche in
sperimentazione per attuare interventi che consentano di
ripristinare la fertilità.
L’approvazione della legge sull’aborto (legge n.194
del 22 maggio 1978) ha cancellato il divieto legale alla
sterilizzazione.
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25. Metodi meccanici, chimici e di barriera
• STERILIZZAZIONE FEMMINILE
L’intervento consiste nella chiusura
delle tube, ottenuta con varie
metodiche, in maniera da rendere
impossibile l’incontro tra ovulo da
fecondare e spermatozoo. L’ovulo
non fecondato muore e viene
riassorbito dall’organismo.
La sterilizzazione femminile,
attuata con le moderne metodiche
poco traumatizzanti, si risolve con
un ricovero di un solo giorno.
La chiusura delle tube non
influenza negativamente i caratteri
del ciclo mestruale, né la restante
funzionalità dell’apparato genitale.
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26. Metodi meccanici, chimici e di barriera
• STERILIZZAZIONE MASCHILE
L’intervento (vasectomia) consiste
nell’interruzione dei deferenti in
prossimità dei testicoli in maniera da
impedire agli spermatozoi di arrivare
alI’esterno; si raggiunge, in tal modo,
una condizione di sterilità per assenza
degli spermatozoi nell’eiaculato.
La vasectomia può essere effettuata
ambulatoriamente, in anestesia locale;
I’intervento dura circa 15-20 minuti.
L’interruzione dei deferenti, che
nell’apparato genitale maschile
rappresentano soltanto una via di
transito per gli spermatozoi, non ha
alcuna ripercussione sulle normali
funzioni sessuali (erezione,
eiaculazione) che sono regolate da
strutture nervose completamente
indipendenti.
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27. Metodi naturali
• I metodi naturali (Ogino-Knaus, Billings e
Temperatura basale) sono gli unici metodi
permessi dalla Chiesa cattolica e
consistono nell’astenersi dai rapporti
sessuali nei giorni fecondi, cioè in quei
giorni in cui avviene l’ovulazione.
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28. Metodi naturali
• Il metodo Ogino-Knaus si basa sul
calcolo matematico dei giorni fecondi,
tenendo conto che l’ovulazione avviene
circa a metà del ciclo (quindi è necessario
astenersi dai rapporti dall’8° al 18° giorno
in un ciclo di 28 giorni).
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29. Metodi naturali
• Il metodo Billings consiste
nell’individuazione di perdite trasparenti
filamentose, tipo “chiara d’uovo”, presenti
nei giorni fecondi.
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30. Metodi naturali
• Il metodo della Temperatura basale si riferisce alla
rilevazione quotidiana della temperatura vaginale con un
normale termometro per individuare appunto qual è la
propria temperatura di base: dopo l’ovulazione si ha un
aumento della temperatura di circa mezzo grado.
Il vantaggio di tali metodi è l’assoluta innocuità, ma gli
svantaggi non sono pochi, come la loro scarsa efficacia
e l’imposizione di periodi di astinenza sessuale
relativamente lunghi.
Inoltre, individuare quali siano i giorni fecondi è
abbastanza difficile e in alcune situazioni (infezioni,
malattie, stress di varia origine, ecc.) è del tutto
impossibile.
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31. Metodi naturali
• Gli spermicidi
Un discorso a parte va fatto per i prodotti spermicidi che sono
consigliati se abbinati al diaframma o al preservativo, ma non vanno
usati da soli perché in questo modo non danno nessuna garanzia
contraccettiva.
Questi prodotti -che possono avere la consistenza di schiuma,
gelatina, crema, ovuli, ecc.- hanno il compito di rendere inefficaci gli
spermatozoi.
Vanno inseriti in vagina prima del rapporto con l’apposito
dosatore che si trova nella stessa confezione.
Tutti gli spermicidi hanno un’efficacia di circa 2 ore, nel caso in cui
si abbia più di un rapporto bisogna rinnovare la dose di spermicida.
by Bernasconi Paola
32. Metodi naturali
• Il coito interrotto
Infine il coito interrotto, che non è un metodo contraccettivo, consiste
nell’estrarre il pene dalla vagina prima della eiaculazione. È il
metodo più diffuso, ma la sua efficacia è molto scarsa: 30% e più di
fallimento ed è quindi sconsigliabile.
Il motivo delle gravidanze indesiderate che si verificano adottando
il coito interrotto, non sta tanto nel fatto che l’uomo non riesce a
controllare il momento dell’eiaculazione, quanto nel fatto che
qualche goccia di liquido contenente spermatozoi fuoriesce dal pene
prima dell’eiaculazione vera e propria. Ciò può accadere in qualsiasi
momento del rapporto sessuale.
Il metodo è sconsigliabile anche perché provoca nella coppia una
notevole tensione nervosa con riflessi negativi sulla sessualità.
by Bernasconi Paola