2. Le foreste pluviali tropicali si localizzano nella fascia
equatoriale. Sono comuni in Asia, Australia, Africa, Sud
America, America Centrale,Messico meridionale e in
numerose isole del Pacifico. Rappresentano
il bioma terrestre con la massima biodiversità, dato che
ospitano da sole circa una metà delle specie
viventi animali e vegetali terrestri. Le foreste pluviali
tropicali sono considerate "la più grande farmacia del
pianeta" in quanto circa un quarto dei principi attivi
impiegati in medicina deriva da vegetali. Le foreste pluviali
tropicali hanno uno scarso sottobosco, in quanto la luce
del sole difficilmente raggiunge il livello del suolo. Questo
rende più agevole il movimento nella foresta per uomini e
animali. Quando il tessuto forestale è interrotto, il suolo è
rapidamente colonizzato da piante pioniere e da un fitto
intreccio di liane e giovani alberi, denominato giungla.
3. Il clima della foresta pluviale tropicale è stabile per tutto
l'anno e caratterizzato dall'assenza di variazioni
stagionali. La temperatura media è costante e l'
escursione termica annuale si mantiene entro i 2-3 gradi.
Le grandi foreste pluviali ospitano più specie o
popolazioni di tutti gli altri biomi messi insieme. Circa
l’82% della biodiversità conosciuta è rilevabile nelle
foreste tropicali. Le fronde degli alberi - si innalzano
fino a 50 - 85 metri dal suolo della foresta. La materia
organica cade al suolo e si decompone rapidamente a
causa della temperatura e dell’umidità, in un rapido
ciclo dei nutrienti.
4. Gli animali presenti nella foresta tropicale sono
molti, fra i più importanti troviamo i pipistrelli e
numerose specie di uccelli fra i quali pappagalli,
colibrì e l'uccello del Paradiso; numerosi serpenti
e altri rettili quali le iguane, i camaleonti e i
gechi o anfibi come i rospi giganti e le rane; varie
specie di scimmie quali il mandrillo, lo
scimpanzé, il gorilla e l'orango; infine grossi
carnivori quali il giaguaro e il leopardo e tigre.
Infine il mammifero erbivoro più noto è
il tapiro.
5. La flora
La vegetazione della penisola dello Yucatan è molto diversa nelle
varie zone. La zona costiera è ricoperta della cosiddetta giungla
bassa in quanto c'è una scarsità di terra. La zona può essere è
roccioso calcarea e si assomiglia molto al nostro Carso.
All'interno della penisola la vegetazione è molto più fitta per la
maggior spessore e ricchezza della terra ed è presente cosiddetta
giungla alta. Ci sono molte specie non presenti nelle altre zone
del mondo. Su questa pagina ho messo le foto di alcune piante
che hanno attirato la mia attenzione per la sua bellezza o qualche
altra ragione. Le prime due foto mostrano l'albero di cotone ed il
suo frutto, cioè una specie di cotone, molto utilizzati dagli antichi
Maya per produrre il tessuto per i vestiti.
6. Nella giungla sono molto diffuse anche le numerose piante
epifite, cioè quelle che non hanno le redici immerse nella terra e
vivono nutrendo si di aria. Gli basta un po' di acqua proveniente
dalla pioggia per stare in perfetta salute. E nella foresta di
Lamanai abbiamo visto anche un frutto che indirettamente
spesso utilizziamo a casa, in cucina, che non abbiamo mai visto
prima: il frutto di palma dal quale si ottiene l'olio. Quello che
purtroppo in nessun modo si può descrivere, nemmeno usando
potentissimo Internet, sono gli odori della giungla, un miscuglio
di quelli floreali, senza altro molto gradevoli, ma anche quelli
provenienti dalla materie organiche, non tanto gradevoli ma
particolari, molto diversi di quelli che si possono sentire in Italia.
7. Inquinamento della giungla
Secondo un recente studio degli ecologisti dell’Università della
California Irvine, pubblicato su Science Daily, l’eccesso
di azoto nelle foreste tropicali stimola la crescita delle
piante del 20%, dimostrando non valida la precedente
convinzione che tali foreste non fossero molto interessate
dall’inquinamento da azoto.
La più rapida crescita delle piante dimostra come ai Tropici
vi sia una maggior quantità di biossido di carbonio di
quanto non si era sinora creduto. E l’inquinamento da azoto è
destinato ad aumentare considerevolmente nel corso di questo
secolo, con gravi conseguenze per il geoclima. L’incremento
dell’inquinamento interesserà anche regioni tropicali in via di sviluppo
come l’India, il Sud America, l’Africa e il Sud-Est Asiatico.
Concimi azotati, applicati a terreni agricoli per migliorare la resa
delle colture, evaporano infatti nell’atmosfera, tramite le acque
che irrigano le coltivazioni intensive. Per non parlare delle
immissioni nell’aria dei gas industriali.