4. Di che cosa stiamo parlando
Neutralità della Rete è il principio per il quale
tutti i dati di Internet sono trasportati in base al
criterio del best effort (“meglio che si può”)
Pertanto non viene fatta alcuna discriminazione
né per quanto riguarda l’origine dei dati né per
quanto riguarda la tipologia di servizio
Su questo principio – caro ai «padri fondatori» – è
in atto uno dei confronti più aspri e importanti
per determinare il futuro assetto di Internet
5. Tre tipi di neutralità
Rispetto al contenuto: il fornitore dell’accesso non
deve in alcun modo influenzare il contenuto
informativo delle comunicazioni fra gli utenti
Rispetto alla connettività: ogni punto di
connessione pubblico deve essere raggiungibile
da qualsiasi altro punto di connessione
Rispetto alla qualità: tutti gli utenti forniti della
stessa tipologia di accesso devono godere della
stessa qualità percepita del servizio
6. Ma chi è l’utente?
Con l’espressione utente («end user») designiamo
ruoli diversi che – in quanto tali – possono avere
interessi non coincidenti:
L’utente come consumatore
L’utente come cittadino
L’utente come fornitore di contenuti/servizi
L’utente come amministratore di LAN
7. Neutralità e non-discriminazione
Che cosa significa trattare alla stessa maniera
qualsiasi contenuto, piattaforma o servizio?
La non-discriminazione si riferisce al modo in cui
i pacchetti IP sono passati attraverso la rete
La non-discriminazione può essere assoluta (es.:
«first come, first served»), oppure relativa
La discriminazione relativa o «limitata» risponde
all’obiettivo di gestire la qualità del servizio (QoS)
8. Deep packet inspection
È la forma più spinta di ispezione dei pacchetti
che vengono scambiati attraverso una rete IP,
praticata mediante l’esame di header e payload
Permette di discriminare – con strumenti software
o hardware – il pacchetto in base al protocollo, al
mittente o al destinatario
Risponde a diversi obiettivi: bloccare il traffico
illegale, studiare gli usi degli utenti, regolare la
QoS, garantire livelli di servizio definiti («tiered»)
9. Stanno discriminando il mio traffico?
Chiunque può verificare se il proprio ISP
discrimina alcune tipologie di traffico (es.: P2P,
Flash video over HTTP, …)
Esistono diversi strumenti che permettono di
monitorare la presenza di filtri o di attività
ispettive sui pacchetti scambiati
Es.: http://broadband.mpi-sws.org/transparency/bttest-mlab.php
12. La linea segnata dal Cile del 2010
Nel 2010 il Cile è stato il primo paese a sancire
per legge(*) il principio della neutralità della Rete
Un’iniziativa partita dalla mobilitazione di
soggetti della società civile (Neutralidad Sí)
Tuttavia alcuni limiti della legge furono segnalati
in occasione della sua approvazione:
Dimensione «relativa» del principio
Incertezza sulle norme applicative
(*) www.leychile.cl/Navegar?idLey=20453
13. Neutralità: principio assoluto o relativo?
La legge cilena stabilisce che i fornitori di accesso
«no podrán arbitrariamente bloquear, interferir,
discriminar entorpecer ni restringir» (art. 24 H a)
il diritto all’uso dei contenuti in Rete
Il divieto non è assoluto, ma si applica a
comportamenti arbitrari del fornitore del servizio
Esiste dunque una discriminazione non arbitraria
e per questo motivo legittima?
14. Il quadro normativo europeo
La materia è regolata dagli artt. 20 e 21 della
direttiva sul servizio universale, parte del
Pacchetto Telecom adottato dalla UE nel 2009
Le norme vigenti concedono un notevole margine
di manovra agli operatori rispetto al network
management e alla discriminazione del traffico
Viene tuttavia sancito il principio della
trasparenza, che si traduce nell’obbligo di
informare gli utenti di ogni discriminazione
15. La scelta di Olanda e Slovenia
Nel 2011 l’operatore telefonico KPN annunciò
l’intenzione di far pagare un extra per il traffico
dati 3G relativo all’uso di Skype o WhatsApp
Un anno dopo il parlamento olandese ha varato
una legge che vieta pratiche come quella di KPN,
la deep packet inspection e il traffic filtering
Sempre nel 2012 una scelta analoga è stata
compiuta dalla Slovenia, all’interno della nuova
legge quadro sulle telecomunicazioni
16. La carta di principi norvegese
In Norvegia, pure in assenza di un riferimento
normativo, gli operatori del settore hanno
sottoscritto una carta di principi già nel 2009
Si riconosce il diritto dell’utente a un accesso alla
Rete non discriminato, ma si concedono al service
provider diversi margini di discrezionalità
In particolare l’operatore può impedire l’accesso a
servizi illegali ed è autorizzato a gestire il traffico
per mantenere l’integrità del proprio network
17. « Blocking or charging extraoperators VoIP
has been reported on mobile
fees for
in
Austria, Germany Italy, the Netherlands,
Portugal, and Romania. Mark my words: if
measures to enhance competition are not
enough to bring Internet providers to offer real
consumer choice, I am ready to prohibit the
blocking or lawful services or applications.»
Neelie Kroes
La posizione del Commissario
europeo per l’agenda digitale
18. La recente iniziativa della Francia
Il mese scorso il Conseil National du Numérique
ha pubblicato un importante rapporto sulla
neutralità della rete(*), seguito al caso Free-Google
Il governo di Parigi ne ha fatte proprie le
conclusioni, suggerendo al parlamento di varare
una nuova legge che recepisca il principio
Per Jérémie Zimmerman è un progetto «senza
denti»: non chiarisce il concetto di discriminazione
e non prevede sanzioni per i trasgressori
(*) www.cnnumerique.fr/neutalite/
19. La situazione negli USA: il caso Comcast
Il primo Internet Policy Statement emesso dalla
Federal Communications Commision (FCC) sulla
neutralità della Rete risale al 2005
Nel 2008 la FCC intimò al service provider
Comcast di ripristinare l’accesso a BitTorrent,
istituito senza comunicazione ai propri clienti
Comcast fece ricorso contro l’ordinanza e nel
2010 ne ottenne l’annullamento in seguito a una
sentenza della Corte d’appello
20. La situazione negli USA: il quadro attuale
La questione è definita dall’Open Internet Order
2010(*), regolamento varato dalla FCC tre anni fa
Esso distingue due tipi di accesso a Internet:
tramite linea fissa a banda larga e «wireless»
Ai fornitori di accesso con linea fissa si vieta ogni
forma di «irragionevole discriminazione»:
Può essere discriminato il traffico illegale
È ammesso il network management per QoS
(*) http://hraunfoss.fcc.gov/edocs_public/attachmatch/FCC-10-201A1_Rcd.pdf
21. La situazione negli USA: Google-Viacom
Nel 2010 Google e Verizon hanno pubblicato un
documento congiunto sul tema nella neutralità: A
joint policy proposal for an open Internet(*)
I due operatori propongono di regolare in modo
diverso l’accesso con linea fissa e quello mobile,
escludendo per il secondo l’obbligo di neutralità
(*)Si vedano, nel blog ufficiale di Google, il testo della proposta
(http://googlepublicpolicy.blogspot.it/2010/08/joint-policy-proposal-for-open-
internet.html) e un successivo post di chiarimento
(http://googlepolicyeurope.blogspot.it/2010/08/facts-about-our-network-
neutrality.html)