Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Calvino e il lettore in gioco.
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Calvino e il lettore in gioco.
3.
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«Forse il segno che il
millennio sta per chiudersi
è la frequenza con cui ci si
interroga sulla sorte della
letteratura e del libro
nell’era tecnologica
cosiddetta
postindustriale.»
Italo Calvino (*)
(*) Lezioni Americane. Sei proposte per il
prossimo millennio, Garzanti, Milano, 1988.
4.
Le Lezioni americane
Il libro raccoglie i testi di cinque conferenze che Calvino
avrebbe dovuto svolgere alla Harvard University (Cambridge
Ma) per le Poetry Lectures nell’a.a. 1985-1986.
La morte (settembre 1985) impedì a Calvino di tenere le
cinque conferenze e di redigere il testo della sesta prevista,
che avrebbe dovuto intitolarsi Consistency («Coerenza»).
La prima edizione italiana uscì da Garzanti nel 1988 (*).
4
(*) La prima edizione in inglese uscì nello stesso anno, con il titolo Six Memos for the Next
Millennium, per la Harvard University Press. Oggi le Lezioni sono disponibili anche nei Saggi. 1945-
1985, a cura di Mario Barenghi, Mondadori, Milano, 1995.
6.
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«La mia operazione è stata il più
delle volte una sottrazione di peso;
ho cercato di togliere peso ora alle
figure umane, ora ai corpi celesti, ora
alle città; soprattutto ho cercato di
togliere peso alla struttura del
racconto e al linguaggio. […] La
leggerezza è qualcosa che si crea
nella scrittura con i mezzi linguistici
che sono quelli del poeta.»
LEG
GE
REZ
ZA
7.
7
«La rapidità dello stile e del pensiero
vuol dire soprattutto agilità,
mobilità, disinvoltura; tutte qualità
che s’accordano con una scrittura
pronta alle divagazioni, a saltare da
un argomento all’altro, a perdere il
filo cento volte e a ritrovarlo dopo
cento giravolte […] Sono convinto
che scrivere prosa non dovrebbe
essere diverso dallo scrivere poesia:
in entrambi i casi è ricerca di
un’espressione necessaria, unica,
densa, concisa, memorabile.»
RA
PI
DI
TÀ
8.
8
«Nei tempi sempre più congestionati
che ci attendono, il bisogno di
letteratura dovrà puntare sulla
massima concentrazione della poesia
e del pensiero […] Esattezza vuol
dire per me soprattutto tre cose: 1) un
disegno dell’opera ben definito e ben
calcolato; 2) l’evocazione di immagini
visuali nitide, incisive, memorabili;
3) un linguaggio il più preciso
possibile come lessico e come resa
delle sfumature del pensiero e
dell’immaginazione.»
E
SAT
TEZ
ZA
9.
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«Se ho incluso la Visibilità nel mio
elenco di valori da salvare è per
avvertire del pericolo che stiamo
correndo di perdere una facoltà
umana fondamentale: il potere di
mettere a fuoco visioni a occhi chiusi,
di far scaturire colori e forme
dall’allineamento di caratteri
alfabetici neri su una pagina bianca,
di pensare per immagini […] Le
visioni polimorfe degli occhi e
dell’anima si trovano contenute in
righe uniformi di caratteri […].»
VI
SI
BI
LI
TÀ
10.
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«Il romanzo contemporaneo come
enciclopedia, come metodo di
conoscenza e soprattutto come rete
di connessione tra i fatti, tra le
persone, tra le cose del mondo […].
Oggi non è più pensabile una totalità
che non sia potenziale, congetturale,
plurima.»
MOL
TE
PLI
CI
TÀ
11.
Le «qualità» calviniane e Twitter(*)
11
Qualità della letteratura
secondo Calvino
Regole del gioco di Twitter
Leggerezza, Esattezza Concisione
Rapidità Aggiornamento continuo
Visibilità Coinvolgimento
Molteplicità Condivisione
(*) Sonia Lombardo, Narrativa in 140 caratteri. Genesi della twitteratura, Smashwords, Los Gatos,
Ca, 2013 (disponibile su Amazon & Kobo Store)
12.
Uno schema alternativo
12
Qualità della letteratura
secondo Calvino
Regole del gioco di Twitter
Leggerezza, Esattezza, Rapidità Concisione
Visibilità Multimedialità
Molteplicità Aggiornamento continuo,
Condivisione
13.
Rapidità non è velocità
In fisica la rapidità (speed, in inglese) è una quantità scalare
che indica la magnitudine del movimento, mentre la velocità
(velocity) è una quantità vettoriale che indica la magnitudine
del cambiamento di posizione e la direzione.
In ogni caso nelle Lezioni si parla di quickness, che è il tempo
di reazione a uno stimolo esterno.
Ma forse quella che Calvino ha in mente è piuttosto una
qualità letteraria, che potremmo accostare alla funzione
retorica della brevitas.
13
15.
15
«Lettore, è tempo che
la tua sballottata
navigazione trovi un
approdo.»
Italo Calvino (*)
(*) Se una notte d’inverno un
viaggiatore, Einaudi, Torino, 1979.
16.
Il coinvolgimento del lettore
In Se una notte d’inverno un viaggiatore Italo Calvino
rappresenta «il coinvolgimento del lettore (…) in un libro
che non è mai quello che lui s’aspetta.» (*)
Il protagonista del romanzo conclude la sua «navigazione»
in una biblioteca (cap. XI), dove incontra sette lettori-tipo,
emblematici di altrettanti modi di intendere la lettura.
Un modo di mettere in discussione l’approccio alla lettura
disciplinato e rispettoso delle ragioni del testo?
16
(*) Italo Calvino, Se una notte d’inverno un narratore, “Alfabeta”, I, 8, dicembre 1979, 4-5.
17.
17
«Se un libro m’interessa veramente,
non riesco a seguirlo per più di poche
righe senza che la mia mente,
captato un pensiero che il testo le
propone, o un sentimento, o un
interrogativo o un’immagine, non
parta per la tangente e rimbalzi di
pensiero in pensiero.»
Il lettore
ipertestuale
18.
18
«Non devo distrarmi se non voglio
trascurare qualche indizio prezioso.
Ogni volta che mi imbatto in questi
grumi di significato devo continuare
a scavare intorno per vedere se la
pepita s’estende in un filone.»
Il lettore
Sherlock
Holmes
19.
19
«A ogni rilettura mi sembra di
leggere per la prima volta un libro
nuovo. Sarò io che continuo a
cambiare e vedo nuove cose di cui
prima non m’ero accorto? Oppure la
lettura è una costruzione che prende
forma mettendo insieme un gran
numero di variabili e non può
ripetersi due volte secondo lo stesso
disegno?»
Il lettore
che rilegge
20.
20
«Ogni nuovo libro che leggo entra a
far parte di quel libro complessivo e
unitario che è la somma delle mie
letture. Questo non avviene senza
sforzo: per comporre quel libro
generale, ogni libro particolare deve
trasformarsi, entrare in rapporto coi
libri che ho letto precedentemente.»
Il lettore
connettivo
21.
21
«C’è una storia che per me viene
prima di tutte le altre storie e di cui
tutte le storie che leggo mi sembra
portino un’eco che subito si perde.
Nelle mie letture non faccio che
ricercare quel libro letto nella mia
infanzia.»
Il lettore
Proust
22.
22
«Il momento che più conta per me è
quello che precede la lettura. Alle
volte è il titolo che basta ad
accendere in me il desiderio d’un
libro che forse non esiste. Alle volte è
l’incipit del libro, le prime fasi...»
Il lettore
desiderante
23.
23
«È la fine che conta […], ma la fine
vera, ultima, nascosta nel buio, il
punto d’arrivo a cui il libro vuole
portarti. […] Il mio sguardo scava
tra le parole per cercare di scorgere
cosa si profila in lontananza, negli
spazi che si estendono al di là della
parola fine.»
Il lettore
che va oltre
24.
24
«A me nei libri piace leggere solo
quello che c’è scritto; e collegare i
particolari con tutto l’insieme; e certe
letture considerarle come definitive;
e mi piace tener staccato un libro
dall’altro, ognuno per quel che ha di
diverso e di nuovo; e soprattutto mi
piacciono i libri da leggere da
principio alla fine. Ma da un po’ di
tempo in qua…»
Il lettore
disciplinato
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