3. IL MONITO DEL PADRE DEL WEB
« Totalitarian governmentsof theirthe only ones
violating the network rights
aren’t
citizens. »
Tim Berners-Lee
4. DUBBI E APORIE DELL’OCCIDENTE
Come aiutare le rivoluzioni online senza favorire
l’uso di Internet da parte del crimine organizzato?
È possibile sostenere il libero accesso a Internet
all’estero, ma non la neutralità della Rete in casa?
Come conciliare diritti individuali, sicurezza
nazionale e grandi interessi economici?
Si può, in definitiva, essere aperti e chiusi a
seconda delle situazioni, senza fare scelte precise?
6. IL MESSAGGIO DI HILLARY CLINTON
Il 21 gennaio 2010, in uno storico intervento al
Newseum di Washington (*), la Clinton ha fissato i
termini dell’impegno USA per la libertà online
Cardine del suo discorso è il principio della
«freedom to connect», da difendere in ogni parte
del mondo anche con politiche attive
Più cauto è l’approccio per quanto riguarda il
diritto all’anonimato («anonymous speech»), poco
amato dalle corporation come Google e Facebook
(*) www.foreignpolicy.com/articles/2010/01/21/internet_freedom?page=full
7. CIÒ CHE LA CLINTON NON DICE
È molto facile difendere la libertà in Rete dei
cittadini iraniani, siriani o birmani
È più difficile alzare la voce quando i diritti online
sono violati in Bahrein o in Cina
Ancora più difficile gestire le contraddizioni
interne, che nascono nelle «zone di faglia»
Si veda anche Internet Rights and Wrongs: Choices & Challanges in a
Networked World, intervento di Hillary Clinton alla George Washington
University del 15 feb. 2011: http://www.state.gov/secretary/rm/2011/02/156619.htm
9. LE MISURE DELLA LIBERTÀ ONLINE
Diritto di Posso accedere alla Rete?
accesso
In che misura l’accesso mi è garantito attivamente?
Diritto di Esistono limiti alla diffusione di contenuti in Internet?
espressione
Quali sono i contenuti vietati?
Diritto di La mia attività in Rete è sorvegliata? Da parte di chi?
movimento
Alcuni contenuti sono filtrati o bloccati?
Diritto di I dati relativi alla mia identità sono protetti?
privacy
10. CHI MONITORA LA LIBERTÀ IN RETE
Global Voices Advocacy, network globale di
blogger e attivisti online anti-censura
Electronic Frontier Foundation, organizzazione
non profit per la tutela dei diritti digitali
OSCE Representative on Freedom of the Media,
opera come cane da guardia della libertà online
Internet Governance Forum, organismo
multistakeholder che opera in seno all’ONU
12. Information is power. But like all power, there are
those who want to keep it for themselves.
Aaron Swartz
13. Having faced down an attempt by an investment bank to have it
shut down, WikiLeaks continues to be an invaluable resource for
anonymous whistleblowers and investigative journalists.
Index on Censorship (2008)
18. OFFENSIVE E CONTROFFENSIVE
Per difendere il diritto d’autore si fanno strada
legislazioni sempre meno garantiste
La legge francese sul download illegale (2009)
prevede l’oscuramento di Internet per i «pirati»
Negli USA il SOPA (Stop Online Piracy Act)
avrebbe introdotto il blocco giudiziario dei siti
In Italia il quadro è in movimento, ma le pressioni
degli editori sono sempre più forti (*)
(*) Ne parleremo nella 6a lezione
19. SOPA: LA NORMA «STOPPATA»
Il provvedimento, sostenuto dall’industria dello
spettacolo e dalle case discografiche, fu discusso
alla Camera USA nel dicembre del 2011
La proposta di legge attribuiva all’attorney
general il potere di ordinare la chiusura dei siti in
violazione del diritto d’autore
L’opposizione al provvedimento è stata guidata
dalle società del settore IT (NetCoalition), che
hanno avanzato una proposta di legge alternativa
20. PERCHÉ SOPA ERA UNA MINACCIA
Il punto di vista di Wikipedia:
« Secondo le valutazioni legali effettuate dagli
esperti di WMF […] potrebbero essere ritenuti
responsabili di favorire la pirateria non solo I siti
che pubblichino e ospitino materiali in violazione
di copyright, ma anche quei siti che contengano
link a siti che infrangano il copyright.»
21. IL PROTECT IP ACT (PIPA)
Altra proposta di legge USA sulla pirateria online,
prevedeva sanzioni non solo ai siti operanti in
violazione al copyright ma anche ai relativi ISP
Anch’essa è stata bloccata dalla massiccia
protesta dell’opinione pubblica e dall’azione di
lobbying del settore informatico
Gli Stati Uniti stanno considerando ora un nuovo
approccio, definito Copyright Alert System e
basato sulla logica delle notifiche preventive