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• Esperienze a confronto
per una cittadinanza
attiva e responsabile
• In occasione dell’ anno
europeo della cittadinanza
• … per essere cittadini responsabili
serve molto di più:
la capacità di valutare i dati storici,
di applicare e valutare criticamente i
principi economici,
di confrontare le varie opinioni sulla
giustizia sociale,
di parlare lingue straniere,
di comprendere la complessità …
Martha C. Nussbaum
Latina 21-23 marzo 2013
Rete Passaggi-SISUS
La Società in Classe
Il ruolo delle reti
sociali e istituzionali
nel contrasto alla
dispersione
scolastica.
Vite Segnate…
…Vite Sognate
Marco Braghero
Jyvaskyla University (Fin)
PeaceWaves International Network
• Il tornitore , di Milaniana memoria, non
si permette di consegnare solo i pezzi
che son riusciti. Altrimenti non farebbe
nulla per farli riuscire tutti.
Perché allora gli insegnanti, i dirigenti
scolastici, i ministri possono cavarsela
esibendo soltanto il successo individuale dei
Pierini?
• Ci sono i Gianni, ci sono tutti gli altri, ed è a
partire da loro, e non dai Pierini, che si vede se
la scuola ha fatto bene il suo lavoro o sta
buttando via il danaro.
Perché sono qui?
• Perché sono stato soggetto-
oggetto di dispersione…e mi
sono salvato, nella relazione e
con la relazione
• Perché da oltre 20 anni mi
interesso di questo tema
• Perché ho progettato e
coordinato:
 Student Oriented School
(MPI, 1998)
 Il Patto territoriale per il
successo formativo nella
Locride (MPI 1998-2000)
 La Rete che Apprende e La
bottega dell’apprendimento a
Crotone (2007-2008)
 Se ti lascio non vale, le ragioni di
un abbandono nella Provincia di
Caserta (2007)
 L’Accordo di Programma per
l’Integrazione, l’inclusione sociale
e il successo formativo, Provincia
di Imperia 2009-2012 con omonima
pubblicazione, Erickson 2012
 Il PhD che per cui sto lavorando
presso l’Università di Jyvaskyla in
Finlandia sul Coaching educativo
nella governance delle reti
Che ci facciamo qui?
• Originalità di questo
convegno
• Definizione:
di che cosa parliamo;
costi personali e sociali;
analisi storica
• Le reti e la loro governance
nei processi di integrazione
– inclusione
Che ci facciamo qui?
• Opportunità di conoscerci
meglio
• Opportunità di conoscere
meglio le nostre realtà
territoriali da più punti di
vista
• Opportunità di far conoscere
meglio e fare apprezzare
l’Accordo di Programma e
gli altri strumenti di
governance e di
cittadinanza planetaria
• Opportunità di condividere
esperienze professionali e
di vita
• Opportunità di percorsi
congiunti di Form-Azioni
Domande di senso
• Perché siete qui oggi?
• Che cosa vi aspettate?
• Pensate a una rappresentazione del
vissuto professionale negli ultimi 10
anni… E’ lineare, circolare, a spirale,
reticolare, altro?
• Come vedete e vi rappresentate la
vostra organizzazione?
• Quale rappresentazione mentale
avete della rete? Provate a
immaginarla…
Alcune Domande di Senso
• L’attuale crisi economica aumenta i
bisogni dei cittadini e indebolisce la
coesione sociale … come e quanto le reti
sociali possono essere utili rispetto al
tema della dispersione scolastica?
• In un momento in cui l’ente pubblico si
trova in difficoltà rispetto alle risorse
economiche da mettere in campo, come
può essere utile alle reti sociali e, nello
specifico, in quali ambiti di intervento e di
co-progettazione?
• All’interno delle reti sociali, qual è il ruolo
per l’istituzione scolastica?
La scuola deve tornare ad Educare
Come dicono bene Cattaneo e Torrero
Che la scuola oggi debba innanzitutto educare, e
che possa istruire solo educando, è una
affermazione rivoluzionaria [...]. L’idea che la
scuola debba innanzitutto educare ha dunque il
pregio di cogliere il problema alla radice, ma
richiede uno sforzo ideativo e organizzativo
inaudito. Cosa vuol dire educare il cuore di una
generazione di ragazzi inariditi dal mondo
della tecnica e dei consumi?
Rivoluzione
• In questo senso le comunità educanti, le reti sociali dovranno essere
protagoniste di questa rivoluzione intesa nel senso che ben definisce
Castoriadis:
Rivoluzione non vuol dire né guerra civile né spargimento
di sangue. Rivoluzione è il cambiamento di alcune
istituzioni fondamentali della società ad opera della
società stessa, l’autotrasformazione esplicita della società
condensata in un tempo breve [...]. Rivoluzione significa
l’ingresso della maggioranza della comunità in una fase di
Attività politica, ovverosia costituente. L’immaginario
sociale si mette al lavoro e lavora esplicitamente alla
trasformazione delle istituzioni esistenti [...]. Oggi la
trasformazione della società richiede la partecipazione di
tutta la popolazione, e tutta la popolazione può essere resa
sensibile a questa necessità — a eccezione di
un 3-5 per cento di inconvertibili.
Definizioni per un’occasione mancata
• La dispersione è fenomeno complesso, dinamico,
multidimensionale, che riunisce in sé:
ripetenze, bocciature, interruzioni di frequenza,
ritardo nel corso degli studi, evasione dell’obbligo
scolastico, completamento dell’obbligo scolastico e
formativo senza il raggiungimento del diploma o di
qualifica, basso rendimento, disagio scolastico,
selezione differita nei passaggi, bisogni educativi
speciali non riconosciuti, demotivazione, calo
dell’autostima e del sistema attributivo,
orientamento verso l’insuccesso.
Definizioni per un’occasione mancata
• Analisi  modello sistemico - dialogico
(non più secondo il modello deterministico causa-
effetto).
Il concetto di dispersione scolastica, fasce
deboli ed eccellenza, va assumendo il
significato di chiave di lettura della qualità del
servizio scolastico.
Galimberti ci ricorda come la scuola sia:
Causa prima di devianza, rispetto a tutte le cause
seconde che la sociologia vede alla base del disagio
giovanile; la scuola si offre con quel volto
irresponsabile di chi si tiene fuori dai problemi
connessi ai processi di crescita e, limitando
consapevolmente il suo spazio operativo, manifesta
quella falsa innocenza che l’oggettività del
trattamento (profitto-giudizio) è sempre disposta a
concedere a chi non si prende cura della soggettività
dei giovani, perché mettervi le mani non garantisce di
poterle tirare fuori davvero pulite e disinfettate.
Esiti finali della dispersione
Fattori di rischio:
inoccupazione,
sotto occupazione,
disoccupazione,
lavoro nero,
devianza minorile,
dequalificazione sociale e
professionale,
marginalizzazione socio-
culturale
disturbi dell’autoefficacia e
della motivazione
diminuzione della capacità di
resilienza
Analisi Storica degli ultimi 30 anni
• Non è un problema di risorse
• Non è un problema di pensiero e di ricerca
• Non è un problema di legislazione vigente
 È un problema di consapevolezza e di
corresponsabilità, nell’agire interdipendente secondo
nuovi paradigmi
1972 definizione UNESCO indica
come tasso di dispersione
scolastica “l’incidenza delle
ripetenze e degli abbandoni sul
sistema scolastico di un Paese”
1972 definizione UNESCO indica
come tasso di dispersione
scolastica “l’incidenza delle
ripetenze e degli abbandoni sul
sistema scolastico di un Paese”
Analisi Storica degli ultimi 30 anni
1988/89
Piano Nazionale di interventi, con approccio
interistituzionale, attraverso l’attivazione di esperienze
pilota nelle province (34) e nelle aree maggiormente a
rischio, per affrontare in modo strategico il problema del
recupero e della prevenzione della dispersione scolastica.
Ricerca commissionata dal
Ministero P.I. al CENSIS “Aree
prioritarie nell’istruzione: linee di
analisi e di intervento” e
realizzata nel 1984
Analisi Storica degli ultimi 30 anni
1989 - la risoluzione del
Consiglio dei Ministri
dell’Istruzione CEE
sottolinea che
“l’insuccesso scolastico
costituisce un fenomeno grave
sul piano individuale e
collettivo, è causa di insuccesso
individuale sul piano psicologico
e sociale e comporta per gli
Stati e per la Comunità un costo
scolastico rilevante”
1994 - le linee operative
sperimentate nelle
trentaquattro province sono
estese a tutto il territorio
nazionale
(C.M. n. 257)
- osservatori provinciali e
nazionale (Legge n. 496)
- progetti e piani provinciali
di intervento, su aree a
rischio, su reti di scuole e su
centinaia di docenti.
Ricerca CENSIS 1990 “Analisi della dispersione scolastica in
Italia in aree di rischio e disagio educativo"
una stretta correlazione tra:
• dispersione scolastica e condizione socio – culturale della famiglia
• dispersione e irregolarità nella carriera scolastica
• dispersione scolastica e dinamiche soggettive dello studente che
tende all’autoemarginazione e alla demotivazione
• dispersione scolastica e scollamento con la realtà extrascolastica
nei suoi vari aspetti sociali
• sistema scolastico formale, informale, non formale e sistema
formativo allargato ed istituzioni che dovrebbero essere una
risorsa nel contesto territoriale.
Dal successo scolastico al successo formativo
1998 - Convegno di
Catania (scuola della
seconda opportunità)
La dispersione scolastica:
una lente sulla scuola
(MPI)
2000 - le stesse variabili
trovano conferma anche
nell’indagine parlamentare
della VII Commissione
della Camera.
Il concetto di “successo
formativo” indica una
prospettiva più ampia di
“successo scolastico”
Si intraprende una strategia
nell’ordinarietà del fare scuola
che assume tutti gli studenti con
le loro diversità.
Scuola,Enti e Società Civile
influiscono nei processi di
crescita dei giovani.
Piano nazionale 2000-2001
per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva
Presidenza del Consiglio
Dipartimento
per gli Affari Sociali
“una reale politica di tutela non
può limitarsi alle situazioni
patologiche”.
Il programma delle esperienze-
pilota puntava sulla
riqualificazione complessiva
dell’azione didattica ed
educativa della scuola
attraverso:
•la continuità educativa verticale
e orizzontale;
•l’aggiornamento dei docenti;
•gli interventi didattici mirati (in
particolare, la didattica
laboratoriale
•la valorizzazione della scuola
materna.
Osservatorio Nazionale
Legge 496/94 - realizzazione
di progetti integrati di area
attraverso un approccio
interistituzionale al fenomeno,
ai vari livelli territoriali (scuola,
Regioni, Enti locali, ASL, Tribunali per i minori,
privato sociale, famiglie ...).
Istituzione dell’Osservatorio
nazionale: utilizzo di personale
scolastico su reti di scuole con
una prevalente azione di
coordinamento e sostegno
all’azione delle scuole tra loro
e il territorio.
 accelerazione dei
processi di costruzione
dei piani provinciali per
la prevenzione della
dispersione scolastica
(individuati come
nucleo essenziale per
evitare sovrapposizioni
negli interventi
educativi - circolare
257/94).
OSSERVATORIO
Gli Osservatori, pensati luoghi di relazioni multiple, avrebbero dovuto
consentire:
•l’individuazione di compiti rispetto all’analisi del territorio
•la ricognizione dei bisogni
•la progettazione unitaria
•la gestione delle risorse, ad evitare la frammentazione degli interventi
La logica era quella di
rinforzare sul territorio il sistema formativo integrato
Per
•consolidare le relazioni interne
agli Osservatori,
•garantire la progettualità e le
azioni
sono stati adottati:
•protocolli d’intesa,
•accordi di programma,
•protocolli operativi a sostegno di
progetti integrati di area, elaborati
sulla base di indicatori comuni.
Punti Forti
• adozione del territorio
consente di operare in continuità
orizzontale e verticale tra le
scuole e di rispondere sulla
base di precise indicazioni,
coordinare gli interventi, unire
le risorse e i progetti alle
necessità e leggere i bisogni
formativi
• metodologia di rete
l’unica capace di evitare le
autoreferenzialità dei diversi
Enti e delle diverse gerarchie
• integrazione
interistituzionale
permette ai vari soggetti, partendo
da una definizione condivisa dei
bisogni, di ottimizzare le risorse
professionali e finanziarie per
costruire e verificare l’efficacia
degli interventi in modo
congiunto
• formazione integrata degli
operatori
necessaria per costruire linguaggi
e azioni comuni
ricerca-azione
Es. provincia di Torino Assessorato
istruzione, formazione… aprile 2007
Punti Forti
• metodologia della
ricerca
intervento che, attraverso la
riflessione e la formazione
continua, congiunge la
ricerca metodologica e
pedagogica alla
progettazione e
riprogettazione delle azioni
• generalizzazione dei
risultati
a partire dalla sperimentazione
e condivisione di percorsi
operativi e riflessioni teorico-
metodologiche
• sedi e organismi di
programmazione,
coordinamento
verifica degli interventi ai vari
livelli territoriali (es. Osservatori
interistituzionali provinciali e di area)
• utilizzazione delle
competenze e
professionalità
maturate e validate nell’ambito
delle azioni di prevenzione
della dispersione scolastica
nelle scuole e reti di scuole e
della gestione interistituzionale
e di rete.
Progetti e finanziamenti
Misura 3.1 del PON
•Prevenzione e recupero della
dispersione scolastica di alunni
della scuola di base nelle aree
a massimo rischio di esclusione
culturale e sociale
•Programma Operativo
Nazionale 2000-2006
•Obiettivo 1 1999 IT 05 1 PO
013 “La Scuola per lo sviluppo”
Presidenza del Consiglio dei
Ministri Dipartimento per le
Politiche Comunitarie Roma, 14
ottobre 2005 PICO-Piano per
l’Innovazione, la Crescita e
l’Occupazione. Rilancio della
Strategia europea di Lisbona
Il Trattato di Lisbona,
noto anche come Trattato di
riforma (formalmente: Trattato di
Lisbona che modifica il trattato
sull'Unione europea e il trattato che
istituisce la Comunità europea),
firmato il 13 dicembre 2007.
È entrato ufficialmente in vigore
il 1º dicembre 2009
Azioni, Interventi e Strumenti di Concertazione
• progetto “SP.OR.A.
Sperimentare, Orientare,
Accogliere Attività di
formazione integrata, ricerca e
sviluppo per la promozione
della didattica orientativa e del
successo formativo nel sistema
formativo integrato territoriale
• Progetto S.O.S.
Student Oriented School
• ricerca TEPSI
con interviste a testimoni
privilegiati
• Strumenti di concertazione
interistituzionale.
Strumenti di concertazione
interistituzionale
Introdotto dall'art. 27 della L.
142/1990, ma con precedenti in alcune
normative settoriali degli anni '80,
l'accordo di programma è ora
disciplinato dall'art. 34 del D.Lgs.
267/2000 (Testo unico delle leggi
sull'ordinamento degli enti locali).
L’art. 11, comma 3, sottolinea che i
progetti finalizzati all’innovazione
possono essere attuati anche nel
quadro di accordi adottati a norma
dell’art. 2, commi 203 e seguenti
della L. 662/96.
Progetti e finanziamenti
Documento di Economia e Finanza Consiglio dei Ministri18
aprile 2012 Programma Nazionale di Riforma - Cap IV.6
Creare nuove competenze e generare innovazione: istruzione,
educazione universitaria, ricerca e cultura.
•COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 31.1.2011 COM (2011)
18 definitivo; COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL
PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO
ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO
DELLE REGIONI
•La lotta contro l'abbandono scolastico: un contributo decisivo
all'agenda Europa 2020
Come ci ricorda Galimberti …
Uno degli elementi costitutivi è un cambiamento di segno del
futuro: dal futuro-promessa al futuro-minaccia (Benasayag)
E siccome la psiche è sana quando è aperta al futuro (a
differenza della psiche depressa tutta raccolta al passato, e
della psiche maniacale tutta concentrata sul presente),
quando il futuro chiude le sue porte o, se le apre, è solo per
offrirsi come incertezza, precarietà, inquietudine, allora «il
terribile è già accaduto» (Heidegger), perché le iniziative si
spengono, le speranze appaiano vuote, la demotivazione
cresce, l’energia vitale implode.
La mancanza di futuro, di trovarne un senso, invoca la ricerca
di un uovo paradigma che sia capace di rigenerare l’energia
vitale. Questa mancata promessa di futuro arresta il desiderio
nel presente.
Cambiamento di Paradigmi e parole
chiave
• Ecologico della
Complessità
• Costruttivista
• Antropologico Bio-
Psico-Sociale
(linguaggio ICF –OMS)
• Dialogico-Relazionale
Postulati di questi paradigmi
• Spazio
• Tempo
• Autonomia
• Collaborazione
Dispersione: dai Postulati alla
Solidarietà
• Dispersione: Dispergere, separare, spargere, gettare qua
e là. Detto di persone: mandarle di qua e di là;
• Prevenzione: praevenlio, azione diretta a impedire il
verificarsi o il diffondersi di fatti non desiderati o dannosi;
• Recupero: re-capere rendere nuovamente buono e valido;
riacquisto della disponibilità di quanto temporaneamente
perduto, asportato o alienalo o di quanto precedentemente
privato della sua funzionalità;
• Solidarietà: solidus, compatto, robusto, intero, pieno. È il
principio fondante della coesione sociale
Dispersione: dai Postulati alla
Solidarietà
• Art. 2: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle
formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e
richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica,economica e sociale”
• Art. 3:… rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana
La Cura
L’obiettivo ambizioso che gli Accordi
di Programma, visti come strumenti di
creatività strategica, devono
perseguire è quello di trasformare,
attraverso la cura, gli spazi e i tempi
educativi in fattori facilitanti e non in
barriere ostacolanti.
La cura: teoria del Punto Critico e le 3 Regole
• Condizionare il contagio da negativo a positivo
• Legge “dei pochi - principio dei 20 sugli 80”
• Il Contesto
 
• La “presa” e
l’importanza della
comunicazione:
Non uno di meno
(Zhung Ymou, 1999) ,
No Child left behind,
Tutti a Scuola, Chance,
Provaci ancora Sam
Noi Chi Siamo?
"L'utopia è là, all'orizzonte. Mi
avvicino di due passi, lei si
allontana di due passi. Faccio
dieci passi e l'orizzonte si sposta
di dieci passi. Per quanto
cammini, non la raggiungerò. A
cosa serve dunque l'utopia?
Serve a questo: a camminare”
(Eduardo Galeano)
• Perché i ragazzi non lasciano
la scuola (nonostante tutto)?
• Perché i ragazzi lasciano la
scuola (nonostante tutto)?
Noi Chi Siamo?
Ricognitori di sogni
Specialisti del quotidiano
Coltivatori di Memorie
Facilitatori di
apprendimento
Co-Costruttori di progetti
di vita
Noi Chi Siamo?
Quelli capaci di
trasformare la Speranza
dell’attesa in pratiche
generative
“Dove non esiste la
speranza non può esistere
nemmeno lo sforzo”
Samuel Johnson Poeta XVI
secolo
• L’Uomo solidale esercita una cittadinanza
consapevole!
Indicatori di quantità e di qualità
Indicatori: dispositivi di
allarme che forniscono
informazioni sulla qualità
del funzionamento dei
sistemi educativi (OCSE)
Esempi di indicatori per
l’Accordo di Programma:
• Successo esami finali
• Grado di dispersione
• Numero degli abbandoni
• Quantità e qualità degli
studenti in ritardo
• Quantità e Qualità delle
assenze Studenti e Docenti
• Turn Over dei Docenti
• Partecipazione delle Famiglie
• …
Indicatori Nazionali,
Regionali, Territoriali
LEP: Livelli Essenziali di
Prestazione
Certificazione dei Crediti
Bilancio delle
Competenze
Bilancio Sociale
Indicatori per un Accordo di Programma
• Spostamento del livello
qualitativo degli studenti:
quanti entrano con una
valutazione e ne escono con una
migliore, anno per anno
• Valutazioni comparative con
altre scuole della provincia e
di fuori provincia, stesso
indirizzo
• Verifica in verticale delle
scelte dalla primaria alle
medie – dalle medie alle
superiori (orientamento) –
dalle superiori alle scelte
universitarie degli allievi
• Tempi e coerenza dal
termine degli studi alla
prima occupazione
• Qualità del servizio offerto:
professionalità dei docenti
livello di soddisfazione degli
utenti interni e esterni…
• Costituzione e
partecipazione a Reti
interistituzionali
• …
Il Sistema educativo Italiano
alla luce del rinnovato Titolo V della Costituzione e del
processo (interrotto?) dell’autonomia, Azioni possibili
• Creazione di reti territoriali
governate da Patti Territoriali,
Accordi di Programma, Piani di
Zona…
• Diminuzione della rigidità di
sistema  autonomia
• Costruzione di Percorsi
Alternanza Scuola Lavoro (dopo
i 15 anni), Alternanza Scuola
Laboratori (13-15 anni),
Prevenzione e Recupero
• Messa in campo di un organico
funzionale. Riduzione del
precariato; dilatazione spazi e
tempi; risparmio sulle
supplenze…
• Valutazione: analogie con PEI e
PEP, bisogni educativi speciali
nella quotidianità.
Il problema, che da acuto è
divenuto cronico (fattori educativi,
sociali, demografici, politici,
economici…) si affronta anche con
una certificazione dei crediti ed un
bilancio delle competenze.
• Costituzione dell’Anagrafe
ragionata dei dati intercorrelati con
quelli della Università, dei Servizi
per l’impiego…
Azioni Possibili
• Creazione e gestione di una Anagrafe Ragionata,
monitorata e consultabile in qualsiasi momento dagli
addetti ai lavori, comprese le famiglie
• Orientamento continuo dalla scuola media
• Costruzione di un PEP su base ICF elettronico, con
certificazione progressiva dei crediti e delle competenze,
consultabile da tutti e integrabile da ognuno per la loro
parte
• Formazione almeno del 20% dei docenti per Istituto.
La formazione, blended, avverrà a carattere territoriale. Sui paradigmi,
sui postulati, sui processi di apprendimento-insegnamento, gestione
della classe, didattica laboratoriale, valutazione e certificazione delle
competenze e dei crediti…;
Azioni Possibili
• Formazione e utilizzo di tecniche: Coaching, Mentoring,
cooperative-learning, supervisone e counselling
• Scambio di Docenti per aiutare a riprodurre Best
Practices, mantenere Know-How, dare continuità nei
passaggi tra i vari ordini di scuola, compreso il passaggio
da biennio al triennio e tra diverse tipologie di Istituzione
Scolastica dell’Autonomia
• Progettazione partecipata: come costruire, mantenere e
governare reti
• Realizzazione del Bilancio Sociale
INCLUSIONE
"Inclusione - scrive Habermas - qui
non significa accaparramento
assimilatorio, né chiusura contro il
diverso.
Inclusione dell’altro significa piuttosto che
i confini della comunità sono aperti a tutti:
anche – e soprattutto - a coloro che sono
reciprocamente estranei e che estranei
vogliono rimanere"
"Inclusione - scrive Habermas - qui
non significa accaparramento
assimilatorio, né chiusura contro il
diverso.
Inclusione dell’altro significa piuttosto che
i confini della comunità sono aperti a tutti:
anche – e soprattutto - a coloro che sono
reciprocamente estranei e che estranei
vogliono rimanere"
INCLUSIONE
INCLUSIONE
L’aumento della dispersione e del disagio ci dice che
spesso la scuola non è più in grado di intercettare le
esigenze culturali delle giovani generazioni, da qui
nasce l’esigenza di una scuola inclusiva dove
l’inclusione sia vissuta come costruzione di legami che
riconoscono la specificità e la differenza di identità.
La politica inclusiva ci interroga sempre sui confini della
nostra storia e persona.
L’Evoluzione della rete
Metodologie e Strumenti di Rete e
Relazionali
• Dialogica
• Laboratori di Futuro
• Coaching
• Tutoring
• Counselling
• Mentoring
• Cooperative Learning
• Learning by doing
• Team Building
• Peer to Peer Education
• Focus Group
• Dialogica
• Laboratori di Futuro
• Coaching
• Tutoring
• Counselling
• Mentoring
• Cooperative Learning
• Learning by doing
• Team Building
• Peer to Peer Education
• Focus Group
Un linguaggio comune ICF
INTERDIPENDENZA
INTERISTITUZIONALITA’
ICF CITTADINANZA
FORMAZIONE / FUTURO
FLESSIBILITA’
FORMALIZZAZIONE
Curva normale di distribuzione della dispersione
- fasce deboli e eccellenze
Curva gaussiana:
• Il 60% esce
“normalmente” dalla
scuola italiana
• Il 30% risulta disperso,
con insuccesso
scolastico e formativo
• Il 10% è la quota di
eccellenza che
disperdiamo
Misure e Azioni
• Accordi di Rete, Patti
Territoriali, Piani di Zona,
Accordi di Programma…
• Progettazione partecipata
(studenti e famiglie)
• Utilizzare tutta l’Autonomia
possibile
• Orientamento
• Diagnosi Precoce
• Liberare spazi, tempi e
disponibilità
• Implementare centri servizi
coordinati sul territorio
• Laboratori
• Alternanza Scuola Lavoro
• Prevedere uscite senza diploma
ma con certificazione
• Aprire la scuola h.7-24
• Flessibilizzare i Curricoli
• Puntare sul successo formativo
• Certificazione dei Crediti
• Bilancio delle competenze
• Utilizzo delle tecnologie
• Bilancio sociale
Che Fare?
Come affrontare il cambiamento
• Struttura:
rappresenta l’Hard, la parte
dura che fino ad ora,
nonostante il processo di
Autonomia in corso
(interrotto?) non si è
potuto-voluto intaccare.
Ogni Istituzione è gelosa dei
propri riti, delle proprie
competenze, del proprio
linguaggio, della propria
burocrazia, delle proprie
risorse
• Relazione:
Rappresenta il software del problema.
Puntare su:
• La formazione dei docenti, non solo
specialistica ma soprattutto integrata con
quella di dirigenti e funzionari degli altri
servizi.
• Le ricerche-azioni possibili e continue
• Le attività di monitoraggio
• Le attività di documentazione
• Le attività di valutazione
• Le attività di ri-progettazione
• La ridistribuzione delle risorse
• La condivisione dei dati
• Utilizzo delle risorse del 3°settore
Orientamento
“La centralità del ruolo strategico attribuito
all’orientamento nella lotta alla dispersione e
all’insuccesso formativo non è da mettere in
discussione.
... Il ruolo strategico dell’orientamento viene collegato al
fenomeno dell’insuccesso e della dispersione
mettendone in risalto le due facce del problema: da un
lato, le ricadute patologiche sul funzionamento del
sistema scolastico stesso e le conseguenze sul sistema
economico-produttivo e, dall’altro, gli effetti problematici
sull’evoluzione delle storie individuali (formative,
lavorative, sociali)”.
(Maria Luisa Pombeni, 2007)
Azioni previste
Il MIUR ha emanato la Circolare 15 maggio 2012 n. 44 relativa ai
criteri di attribuzione delle risorse per le scuole collocate in aree a
rischio, con forte processo immigratorio e contro la dispersione
scolastica per l’anno scolastico 2012/2013
Piano per il Sud 2,3 miliardi di euro dei fondi comunitari nelle
regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, sono stati
riprogrammati "de-finanziando interventi con criticità di attuazione,
obsoleti o inefficaci" integrazione della politica dell'istruzione contro
la dispersione scolastica con azioni per la legalità nel territorio (77),
progetti promossi da giovani del privato sociale (38 milioni).
Proposta.
Mettere in ogni rete attivata al sud almeno una scuola
del centro-nord, magari evidenziando le best practice in
atto.
Proposta.
Mettere in ogni rete attivata al sud almeno una scuola
del centro-nord, magari evidenziando le best practice in
atto.
Il senso di una responsabilità collettiva
La costruzione di una rete: un HUB un
centro civico
Accordo di programma
Accordo di programma
• Art. 27 Legge 142 08.giugno 1990 – Ordinamento Autonomie Locali
• Occasione: Rinnovo dell’Accordo di Programma ai sensi L.104/92 scaduto
nel 2008
• Fondato sulla normativa vigente, Legge 104/92, Legge 328, C.. 20 marzo
2008, Dichiarazione dei Diritti del Disabile ONU, Dichiarazione di
Salamanca 2001, O.M.S.-I.C.F…
• Decisione dell’USP e delle Scuole della Provincia ad essere proattivi
rispetto ad un piano dell’Offerta Formativa Territoriale
• Coinvolgimento attori primari: amm. Prov.le, A.S.L. 1 Imperiese
• Costituzione della cabina di regia: individuazione delle risorse e
costituzione dell’organo di Governance
• Ricerca di partners Scientifico-Tecnici affidabili ed autorevoli (Erickson,
Università Unicattolica di Milano, Università di Glasgow…)
Accordo Di Programma
• L’Accordo di Programma è come una
dichiarazione di interdipendenza fra tutte
le istituzioni, gli enti, le associazioni e le
organizzazioni del territorio.
• L’Accordo di Programma trova nell’empatia
una straordinaria risorsa per sostenere
i processi inclusivi.
• L’Accordo di Programma deve essere visto
come un vero e proprio laboratorio di futuro
Accordo di programma
Cinque pilastri:
1. Assetto Politico Amministrativo – Enti Locali
2. Governance Educativa del territorio: ruolo
fondamentale di tutti gli attori: dalla Prefettura
(conferenza permanente) al Terzo Settore…
Monitorgaggio, Valutazione, Bilancio Sociale
3. Risorse: tutte le energie per l’accordo  Spending
Review ragionta e bilancio sociale
4. Costruzione del consenso progettazione partecipata:
ricerca, formazione e centri servizi
5. Comunicazione, Informazione: dalla scuola al progetto
di vita, laboratori di futuro
Accordo di programma: azioni di processo 12
step
1. Condivisione: Prima Conferenza Territoriale
2. Organi di governance del territorio e gestione (costruzione
della rete e delle comunità di pratiche)
3. Risorse  ricognizione
4. Analisi dei bisogni: urgenze e priorità
5. Ricerca-azione mirata sulle urgenze e priorità
6. Formazione Integrata
7. Seconda Conferenza Territoriale
8. Indicatori di qualità
9. Strumenti dell’Accordo (es. ICF)
10.Terza Conferenza Territoriale
11.Adozione dell’Accordo di Programma
12.Comunicazione: attraversa tutte le fasi del processo
Accordo di programma: azioni di processo 8
R
1. Rivalutare ciò che c’è
2. Ricontestualizzare i processi educativi nel territorio
3. Ristrutturare spazi, ambienti e situazioni
4. Rilocalizzare, nel senso di determinare, risorse e
competenze nelle differenti zone e/o distretti
5. Ridistribuire le risorse
6. Ridurre gli sprechi
7. Riutilizzare tutto il materiale didattico, tecnologico,
strumentale, a disposizione (anagrafe del materiale)
8. Riciclare sia nel senso stretto della realizzazione di Eco-
Scuole, sia in quello più ampio inteso da Burow come “riciclo
dei limiti” per realizzare “Laboratori di Futuro”
Da anime perse e morte a…
ad anime partecipi della comunità
educante
Un Accordo di Programma deve perciò affrontare il
dramma della dispersione, la tragedia che porta con sé
ogni fallimento educativo, perché tutti gli adulti, a vario
titolo impegnati nella cura educativa, non si sentano
rimproverare dai giovani, parafrasando De André:
«Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre
coinvolti». Un Accordo di Programma è una scommessa,
una sfida che si rinnova e ogni tre/cinque anni può
rinascere come una fenice o dissolversi come neve a
primavera. Non so che cosa ne sarà dell’Accordo di
Programma di Imperia nei prossimi tre anni, ma spero che
il lavoro socialmente responsabile di tanti non debba
essere vanificato dalla presunzione particolare e ottusa di
pochi.
In direzione ostinata e contraria
C’è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo;
forse c’è chi si sente soddisfatto
così guidato.
C’è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c’è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.
C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato. (Danilo
Presentazione Marco Braghero

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Presentazione Marco Braghero

  • 1. • Esperienze a confronto per una cittadinanza attiva e responsabile • In occasione dell’ anno europeo della cittadinanza • … per essere cittadini responsabili serve molto di più: la capacità di valutare i dati storici, di applicare e valutare criticamente i principi economici, di confrontare le varie opinioni sulla giustizia sociale, di parlare lingue straniere, di comprendere la complessità … Martha C. Nussbaum
  • 2. Latina 21-23 marzo 2013 Rete Passaggi-SISUS La Società in Classe Il ruolo delle reti sociali e istituzionali nel contrasto alla dispersione scolastica. Vite Segnate… …Vite Sognate Marco Braghero Jyvaskyla University (Fin) PeaceWaves International Network
  • 3. • Il tornitore , di Milaniana memoria, non si permette di consegnare solo i pezzi che son riusciti. Altrimenti non farebbe nulla per farli riuscire tutti. Perché allora gli insegnanti, i dirigenti scolastici, i ministri possono cavarsela esibendo soltanto il successo individuale dei Pierini? • Ci sono i Gianni, ci sono tutti gli altri, ed è a partire da loro, e non dai Pierini, che si vede se la scuola ha fatto bene il suo lavoro o sta buttando via il danaro.
  • 4. Perché sono qui? • Perché sono stato soggetto- oggetto di dispersione…e mi sono salvato, nella relazione e con la relazione • Perché da oltre 20 anni mi interesso di questo tema • Perché ho progettato e coordinato:  Student Oriented School (MPI, 1998)  Il Patto territoriale per il successo formativo nella Locride (MPI 1998-2000)  La Rete che Apprende e La bottega dell’apprendimento a Crotone (2007-2008)  Se ti lascio non vale, le ragioni di un abbandono nella Provincia di Caserta (2007)  L’Accordo di Programma per l’Integrazione, l’inclusione sociale e il successo formativo, Provincia di Imperia 2009-2012 con omonima pubblicazione, Erickson 2012  Il PhD che per cui sto lavorando presso l’Università di Jyvaskyla in Finlandia sul Coaching educativo nella governance delle reti
  • 5. Che ci facciamo qui? • Originalità di questo convegno • Definizione: di che cosa parliamo; costi personali e sociali; analisi storica • Le reti e la loro governance nei processi di integrazione – inclusione
  • 6. Che ci facciamo qui? • Opportunità di conoscerci meglio • Opportunità di conoscere meglio le nostre realtà territoriali da più punti di vista • Opportunità di far conoscere meglio e fare apprezzare l’Accordo di Programma e gli altri strumenti di governance e di cittadinanza planetaria • Opportunità di condividere esperienze professionali e di vita • Opportunità di percorsi congiunti di Form-Azioni
  • 7. Domande di senso • Perché siete qui oggi? • Che cosa vi aspettate? • Pensate a una rappresentazione del vissuto professionale negli ultimi 10 anni… E’ lineare, circolare, a spirale, reticolare, altro? • Come vedete e vi rappresentate la vostra organizzazione? • Quale rappresentazione mentale avete della rete? Provate a immaginarla…
  • 8. Alcune Domande di Senso • L’attuale crisi economica aumenta i bisogni dei cittadini e indebolisce la coesione sociale … come e quanto le reti sociali possono essere utili rispetto al tema della dispersione scolastica? • In un momento in cui l’ente pubblico si trova in difficoltà rispetto alle risorse economiche da mettere in campo, come può essere utile alle reti sociali e, nello specifico, in quali ambiti di intervento e di co-progettazione? • All’interno delle reti sociali, qual è il ruolo per l’istituzione scolastica?
  • 9. La scuola deve tornare ad Educare Come dicono bene Cattaneo e Torrero Che la scuola oggi debba innanzitutto educare, e che possa istruire solo educando, è una affermazione rivoluzionaria [...]. L’idea che la scuola debba innanzitutto educare ha dunque il pregio di cogliere il problema alla radice, ma richiede uno sforzo ideativo e organizzativo inaudito. Cosa vuol dire educare il cuore di una generazione di ragazzi inariditi dal mondo della tecnica e dei consumi?
  • 10. Rivoluzione • In questo senso le comunità educanti, le reti sociali dovranno essere protagoniste di questa rivoluzione intesa nel senso che ben definisce Castoriadis: Rivoluzione non vuol dire né guerra civile né spargimento di sangue. Rivoluzione è il cambiamento di alcune istituzioni fondamentali della società ad opera della società stessa, l’autotrasformazione esplicita della società condensata in un tempo breve [...]. Rivoluzione significa l’ingresso della maggioranza della comunità in una fase di Attività politica, ovverosia costituente. L’immaginario sociale si mette al lavoro e lavora esplicitamente alla trasformazione delle istituzioni esistenti [...]. Oggi la trasformazione della società richiede la partecipazione di tutta la popolazione, e tutta la popolazione può essere resa sensibile a questa necessità — a eccezione di un 3-5 per cento di inconvertibili.
  • 11. Definizioni per un’occasione mancata • La dispersione è fenomeno complesso, dinamico, multidimensionale, che riunisce in sé: ripetenze, bocciature, interruzioni di frequenza, ritardo nel corso degli studi, evasione dell’obbligo scolastico, completamento dell’obbligo scolastico e formativo senza il raggiungimento del diploma o di qualifica, basso rendimento, disagio scolastico, selezione differita nei passaggi, bisogni educativi speciali non riconosciuti, demotivazione, calo dell’autostima e del sistema attributivo, orientamento verso l’insuccesso.
  • 12. Definizioni per un’occasione mancata • Analisi  modello sistemico - dialogico (non più secondo il modello deterministico causa- effetto). Il concetto di dispersione scolastica, fasce deboli ed eccellenza, va assumendo il significato di chiave di lettura della qualità del servizio scolastico.
  • 13. Galimberti ci ricorda come la scuola sia: Causa prima di devianza, rispetto a tutte le cause seconde che la sociologia vede alla base del disagio giovanile; la scuola si offre con quel volto irresponsabile di chi si tiene fuori dai problemi connessi ai processi di crescita e, limitando consapevolmente il suo spazio operativo, manifesta quella falsa innocenza che l’oggettività del trattamento (profitto-giudizio) è sempre disposta a concedere a chi non si prende cura della soggettività dei giovani, perché mettervi le mani non garantisce di poterle tirare fuori davvero pulite e disinfettate.
  • 14. Esiti finali della dispersione Fattori di rischio: inoccupazione, sotto occupazione, disoccupazione, lavoro nero, devianza minorile, dequalificazione sociale e professionale, marginalizzazione socio- culturale disturbi dell’autoefficacia e della motivazione diminuzione della capacità di resilienza
  • 15. Analisi Storica degli ultimi 30 anni • Non è un problema di risorse • Non è un problema di pensiero e di ricerca • Non è un problema di legislazione vigente  È un problema di consapevolezza e di corresponsabilità, nell’agire interdipendente secondo nuovi paradigmi 1972 definizione UNESCO indica come tasso di dispersione scolastica “l’incidenza delle ripetenze e degli abbandoni sul sistema scolastico di un Paese” 1972 definizione UNESCO indica come tasso di dispersione scolastica “l’incidenza delle ripetenze e degli abbandoni sul sistema scolastico di un Paese”
  • 16. Analisi Storica degli ultimi 30 anni 1988/89 Piano Nazionale di interventi, con approccio interistituzionale, attraverso l’attivazione di esperienze pilota nelle province (34) e nelle aree maggiormente a rischio, per affrontare in modo strategico il problema del recupero e della prevenzione della dispersione scolastica. Ricerca commissionata dal Ministero P.I. al CENSIS “Aree prioritarie nell’istruzione: linee di analisi e di intervento” e realizzata nel 1984
  • 17. Analisi Storica degli ultimi 30 anni 1989 - la risoluzione del Consiglio dei Ministri dell’Istruzione CEE sottolinea che “l’insuccesso scolastico costituisce un fenomeno grave sul piano individuale e collettivo, è causa di insuccesso individuale sul piano psicologico e sociale e comporta per gli Stati e per la Comunità un costo scolastico rilevante” 1994 - le linee operative sperimentate nelle trentaquattro province sono estese a tutto il territorio nazionale (C.M. n. 257) - osservatori provinciali e nazionale (Legge n. 496) - progetti e piani provinciali di intervento, su aree a rischio, su reti di scuole e su centinaia di docenti.
  • 18. Ricerca CENSIS 1990 “Analisi della dispersione scolastica in Italia in aree di rischio e disagio educativo" una stretta correlazione tra: • dispersione scolastica e condizione socio – culturale della famiglia • dispersione e irregolarità nella carriera scolastica • dispersione scolastica e dinamiche soggettive dello studente che tende all’autoemarginazione e alla demotivazione • dispersione scolastica e scollamento con la realtà extrascolastica nei suoi vari aspetti sociali • sistema scolastico formale, informale, non formale e sistema formativo allargato ed istituzioni che dovrebbero essere una risorsa nel contesto territoriale.
  • 19. Dal successo scolastico al successo formativo 1998 - Convegno di Catania (scuola della seconda opportunità) La dispersione scolastica: una lente sulla scuola (MPI) 2000 - le stesse variabili trovano conferma anche nell’indagine parlamentare della VII Commissione della Camera. Il concetto di “successo formativo” indica una prospettiva più ampia di “successo scolastico” Si intraprende una strategia nell’ordinarietà del fare scuola che assume tutti gli studenti con le loro diversità. Scuola,Enti e Società Civile influiscono nei processi di crescita dei giovani.
  • 20. Piano nazionale 2000-2001 per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva Presidenza del Consiglio Dipartimento per gli Affari Sociali “una reale politica di tutela non può limitarsi alle situazioni patologiche”. Il programma delle esperienze- pilota puntava sulla riqualificazione complessiva dell’azione didattica ed educativa della scuola attraverso: •la continuità educativa verticale e orizzontale; •l’aggiornamento dei docenti; •gli interventi didattici mirati (in particolare, la didattica laboratoriale •la valorizzazione della scuola materna.
  • 21. Osservatorio Nazionale Legge 496/94 - realizzazione di progetti integrati di area attraverso un approccio interistituzionale al fenomeno, ai vari livelli territoriali (scuola, Regioni, Enti locali, ASL, Tribunali per i minori, privato sociale, famiglie ...). Istituzione dell’Osservatorio nazionale: utilizzo di personale scolastico su reti di scuole con una prevalente azione di coordinamento e sostegno all’azione delle scuole tra loro e il territorio.  accelerazione dei processi di costruzione dei piani provinciali per la prevenzione della dispersione scolastica (individuati come nucleo essenziale per evitare sovrapposizioni negli interventi educativi - circolare 257/94).
  • 22. OSSERVATORIO Gli Osservatori, pensati luoghi di relazioni multiple, avrebbero dovuto consentire: •l’individuazione di compiti rispetto all’analisi del territorio •la ricognizione dei bisogni •la progettazione unitaria •la gestione delle risorse, ad evitare la frammentazione degli interventi La logica era quella di rinforzare sul territorio il sistema formativo integrato Per •consolidare le relazioni interne agli Osservatori, •garantire la progettualità e le azioni sono stati adottati: •protocolli d’intesa, •accordi di programma, •protocolli operativi a sostegno di progetti integrati di area, elaborati sulla base di indicatori comuni.
  • 23. Punti Forti • adozione del territorio consente di operare in continuità orizzontale e verticale tra le scuole e di rispondere sulla base di precise indicazioni, coordinare gli interventi, unire le risorse e i progetti alle necessità e leggere i bisogni formativi • metodologia di rete l’unica capace di evitare le autoreferenzialità dei diversi Enti e delle diverse gerarchie • integrazione interistituzionale permette ai vari soggetti, partendo da una definizione condivisa dei bisogni, di ottimizzare le risorse professionali e finanziarie per costruire e verificare l’efficacia degli interventi in modo congiunto • formazione integrata degli operatori necessaria per costruire linguaggi e azioni comuni ricerca-azione Es. provincia di Torino Assessorato istruzione, formazione… aprile 2007
  • 24. Punti Forti • metodologia della ricerca intervento che, attraverso la riflessione e la formazione continua, congiunge la ricerca metodologica e pedagogica alla progettazione e riprogettazione delle azioni • generalizzazione dei risultati a partire dalla sperimentazione e condivisione di percorsi operativi e riflessioni teorico- metodologiche • sedi e organismi di programmazione, coordinamento verifica degli interventi ai vari livelli territoriali (es. Osservatori interistituzionali provinciali e di area) • utilizzazione delle competenze e professionalità maturate e validate nell’ambito delle azioni di prevenzione della dispersione scolastica nelle scuole e reti di scuole e della gestione interistituzionale e di rete.
  • 25. Progetti e finanziamenti Misura 3.1 del PON •Prevenzione e recupero della dispersione scolastica di alunni della scuola di base nelle aree a massimo rischio di esclusione culturale e sociale •Programma Operativo Nazionale 2000-2006 •Obiettivo 1 1999 IT 05 1 PO 013 “La Scuola per lo sviluppo” Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Politiche Comunitarie Roma, 14 ottobre 2005 PICO-Piano per l’Innovazione, la Crescita e l’Occupazione. Rilancio della Strategia europea di Lisbona Il Trattato di Lisbona, noto anche come Trattato di riforma (formalmente: Trattato di Lisbona che modifica il trattato sull'Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea), firmato il 13 dicembre 2007. È entrato ufficialmente in vigore il 1º dicembre 2009
  • 26. Azioni, Interventi e Strumenti di Concertazione • progetto “SP.OR.A. Sperimentare, Orientare, Accogliere Attività di formazione integrata, ricerca e sviluppo per la promozione della didattica orientativa e del successo formativo nel sistema formativo integrato territoriale • Progetto S.O.S. Student Oriented School • ricerca TEPSI con interviste a testimoni privilegiati • Strumenti di concertazione interistituzionale. Strumenti di concertazione interistituzionale Introdotto dall'art. 27 della L. 142/1990, ma con precedenti in alcune normative settoriali degli anni '80, l'accordo di programma è ora disciplinato dall'art. 34 del D.Lgs. 267/2000 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali). L’art. 11, comma 3, sottolinea che i progetti finalizzati all’innovazione possono essere attuati anche nel quadro di accordi adottati a norma dell’art. 2, commi 203 e seguenti della L. 662/96.
  • 27. Progetti e finanziamenti Documento di Economia e Finanza Consiglio dei Ministri18 aprile 2012 Programma Nazionale di Riforma - Cap IV.6 Creare nuove competenze e generare innovazione: istruzione, educazione universitaria, ricerca e cultura. •COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 31.1.2011 COM (2011) 18 definitivo; COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI •La lotta contro l'abbandono scolastico: un contributo decisivo all'agenda Europa 2020
  • 28. Come ci ricorda Galimberti … Uno degli elementi costitutivi è un cambiamento di segno del futuro: dal futuro-promessa al futuro-minaccia (Benasayag) E siccome la psiche è sana quando è aperta al futuro (a differenza della psiche depressa tutta raccolta al passato, e della psiche maniacale tutta concentrata sul presente), quando il futuro chiude le sue porte o, se le apre, è solo per offrirsi come incertezza, precarietà, inquietudine, allora «il terribile è già accaduto» (Heidegger), perché le iniziative si spengono, le speranze appaiano vuote, la demotivazione cresce, l’energia vitale implode. La mancanza di futuro, di trovarne un senso, invoca la ricerca di un uovo paradigma che sia capace di rigenerare l’energia vitale. Questa mancata promessa di futuro arresta il desiderio nel presente.
  • 29. Cambiamento di Paradigmi e parole chiave • Ecologico della Complessità • Costruttivista • Antropologico Bio- Psico-Sociale (linguaggio ICF –OMS) • Dialogico-Relazionale Postulati di questi paradigmi • Spazio • Tempo • Autonomia • Collaborazione
  • 30. Dispersione: dai Postulati alla Solidarietà • Dispersione: Dispergere, separare, spargere, gettare qua e là. Detto di persone: mandarle di qua e di là; • Prevenzione: praevenlio, azione diretta a impedire il verificarsi o il diffondersi di fatti non desiderati o dannosi; • Recupero: re-capere rendere nuovamente buono e valido; riacquisto della disponibilità di quanto temporaneamente perduto, asportato o alienalo o di quanto precedentemente privato della sua funzionalità; • Solidarietà: solidus, compatto, robusto, intero, pieno. È il principio fondante della coesione sociale
  • 31. Dispersione: dai Postulati alla Solidarietà • Art. 2: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,economica e sociale” • Art. 3:… rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana
  • 32.
  • 33. La Cura L’obiettivo ambizioso che gli Accordi di Programma, visti come strumenti di creatività strategica, devono perseguire è quello di trasformare, attraverso la cura, gli spazi e i tempi educativi in fattori facilitanti e non in barriere ostacolanti.
  • 34. La cura: teoria del Punto Critico e le 3 Regole • Condizionare il contagio da negativo a positivo • Legge “dei pochi - principio dei 20 sugli 80” • Il Contesto   • La “presa” e l’importanza della comunicazione: Non uno di meno (Zhung Ymou, 1999) , No Child left behind, Tutti a Scuola, Chance, Provaci ancora Sam
  • 35. Noi Chi Siamo? "L'utopia è là, all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Faccio dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi. Per quanto cammini, non la raggiungerò. A cosa serve dunque l'utopia? Serve a questo: a camminare” (Eduardo Galeano) • Perché i ragazzi non lasciano la scuola (nonostante tutto)? • Perché i ragazzi lasciano la scuola (nonostante tutto)?
  • 36. Noi Chi Siamo? Ricognitori di sogni Specialisti del quotidiano Coltivatori di Memorie Facilitatori di apprendimento Co-Costruttori di progetti di vita
  • 37. Noi Chi Siamo? Quelli capaci di trasformare la Speranza dell’attesa in pratiche generative “Dove non esiste la speranza non può esistere nemmeno lo sforzo” Samuel Johnson Poeta XVI secolo
  • 38. • L’Uomo solidale esercita una cittadinanza consapevole!
  • 39. Indicatori di quantità e di qualità Indicatori: dispositivi di allarme che forniscono informazioni sulla qualità del funzionamento dei sistemi educativi (OCSE) Esempi di indicatori per l’Accordo di Programma: • Successo esami finali • Grado di dispersione • Numero degli abbandoni • Quantità e qualità degli studenti in ritardo • Quantità e Qualità delle assenze Studenti e Docenti • Turn Over dei Docenti • Partecipazione delle Famiglie • … Indicatori Nazionali, Regionali, Territoriali LEP: Livelli Essenziali di Prestazione Certificazione dei Crediti Bilancio delle Competenze Bilancio Sociale
  • 40. Indicatori per un Accordo di Programma • Spostamento del livello qualitativo degli studenti: quanti entrano con una valutazione e ne escono con una migliore, anno per anno • Valutazioni comparative con altre scuole della provincia e di fuori provincia, stesso indirizzo • Verifica in verticale delle scelte dalla primaria alle medie – dalle medie alle superiori (orientamento) – dalle superiori alle scelte universitarie degli allievi • Tempi e coerenza dal termine degli studi alla prima occupazione • Qualità del servizio offerto: professionalità dei docenti livello di soddisfazione degli utenti interni e esterni… • Costituzione e partecipazione a Reti interistituzionali • …
  • 41. Il Sistema educativo Italiano alla luce del rinnovato Titolo V della Costituzione e del processo (interrotto?) dell’autonomia, Azioni possibili • Creazione di reti territoriali governate da Patti Territoriali, Accordi di Programma, Piani di Zona… • Diminuzione della rigidità di sistema  autonomia • Costruzione di Percorsi Alternanza Scuola Lavoro (dopo i 15 anni), Alternanza Scuola Laboratori (13-15 anni), Prevenzione e Recupero • Messa in campo di un organico funzionale. Riduzione del precariato; dilatazione spazi e tempi; risparmio sulle supplenze… • Valutazione: analogie con PEI e PEP, bisogni educativi speciali nella quotidianità. Il problema, che da acuto è divenuto cronico (fattori educativi, sociali, demografici, politici, economici…) si affronta anche con una certificazione dei crediti ed un bilancio delle competenze. • Costituzione dell’Anagrafe ragionata dei dati intercorrelati con quelli della Università, dei Servizi per l’impiego…
  • 42. Azioni Possibili • Creazione e gestione di una Anagrafe Ragionata, monitorata e consultabile in qualsiasi momento dagli addetti ai lavori, comprese le famiglie • Orientamento continuo dalla scuola media • Costruzione di un PEP su base ICF elettronico, con certificazione progressiva dei crediti e delle competenze, consultabile da tutti e integrabile da ognuno per la loro parte • Formazione almeno del 20% dei docenti per Istituto. La formazione, blended, avverrà a carattere territoriale. Sui paradigmi, sui postulati, sui processi di apprendimento-insegnamento, gestione della classe, didattica laboratoriale, valutazione e certificazione delle competenze e dei crediti…;
  • 43. Azioni Possibili • Formazione e utilizzo di tecniche: Coaching, Mentoring, cooperative-learning, supervisone e counselling • Scambio di Docenti per aiutare a riprodurre Best Practices, mantenere Know-How, dare continuità nei passaggi tra i vari ordini di scuola, compreso il passaggio da biennio al triennio e tra diverse tipologie di Istituzione Scolastica dell’Autonomia • Progettazione partecipata: come costruire, mantenere e governare reti • Realizzazione del Bilancio Sociale
  • 44.
  • 45. INCLUSIONE "Inclusione - scrive Habermas - qui non significa accaparramento assimilatorio, né chiusura contro il diverso. Inclusione dell’altro significa piuttosto che i confini della comunità sono aperti a tutti: anche – e soprattutto - a coloro che sono reciprocamente estranei e che estranei vogliono rimanere" "Inclusione - scrive Habermas - qui non significa accaparramento assimilatorio, né chiusura contro il diverso. Inclusione dell’altro significa piuttosto che i confini della comunità sono aperti a tutti: anche – e soprattutto - a coloro che sono reciprocamente estranei e che estranei vogliono rimanere"
  • 47. INCLUSIONE L’aumento della dispersione e del disagio ci dice che spesso la scuola non è più in grado di intercettare le esigenze culturali delle giovani generazioni, da qui nasce l’esigenza di una scuola inclusiva dove l’inclusione sia vissuta come costruzione di legami che riconoscono la specificità e la differenza di identità. La politica inclusiva ci interroga sempre sui confini della nostra storia e persona.
  • 49. Metodologie e Strumenti di Rete e Relazionali • Dialogica • Laboratori di Futuro • Coaching • Tutoring • Counselling • Mentoring • Cooperative Learning • Learning by doing • Team Building • Peer to Peer Education • Focus Group • Dialogica • Laboratori di Futuro • Coaching • Tutoring • Counselling • Mentoring • Cooperative Learning • Learning by doing • Team Building • Peer to Peer Education • Focus Group
  • 50. Un linguaggio comune ICF INTERDIPENDENZA INTERISTITUZIONALITA’ ICF CITTADINANZA FORMAZIONE / FUTURO FLESSIBILITA’ FORMALIZZAZIONE
  • 51. Curva normale di distribuzione della dispersione - fasce deboli e eccellenze Curva gaussiana: • Il 60% esce “normalmente” dalla scuola italiana • Il 30% risulta disperso, con insuccesso scolastico e formativo • Il 10% è la quota di eccellenza che disperdiamo
  • 52. Misure e Azioni • Accordi di Rete, Patti Territoriali, Piani di Zona, Accordi di Programma… • Progettazione partecipata (studenti e famiglie) • Utilizzare tutta l’Autonomia possibile • Orientamento • Diagnosi Precoce • Liberare spazi, tempi e disponibilità • Implementare centri servizi coordinati sul territorio • Laboratori • Alternanza Scuola Lavoro • Prevedere uscite senza diploma ma con certificazione • Aprire la scuola h.7-24 • Flessibilizzare i Curricoli • Puntare sul successo formativo • Certificazione dei Crediti • Bilancio delle competenze • Utilizzo delle tecnologie • Bilancio sociale
  • 53. Che Fare? Come affrontare il cambiamento • Struttura: rappresenta l’Hard, la parte dura che fino ad ora, nonostante il processo di Autonomia in corso (interrotto?) non si è potuto-voluto intaccare. Ogni Istituzione è gelosa dei propri riti, delle proprie competenze, del proprio linguaggio, della propria burocrazia, delle proprie risorse • Relazione: Rappresenta il software del problema. Puntare su: • La formazione dei docenti, non solo specialistica ma soprattutto integrata con quella di dirigenti e funzionari degli altri servizi. • Le ricerche-azioni possibili e continue • Le attività di monitoraggio • Le attività di documentazione • Le attività di valutazione • Le attività di ri-progettazione • La ridistribuzione delle risorse • La condivisione dei dati • Utilizzo delle risorse del 3°settore
  • 54. Orientamento “La centralità del ruolo strategico attribuito all’orientamento nella lotta alla dispersione e all’insuccesso formativo non è da mettere in discussione. ... Il ruolo strategico dell’orientamento viene collegato al fenomeno dell’insuccesso e della dispersione mettendone in risalto le due facce del problema: da un lato, le ricadute patologiche sul funzionamento del sistema scolastico stesso e le conseguenze sul sistema economico-produttivo e, dall’altro, gli effetti problematici sull’evoluzione delle storie individuali (formative, lavorative, sociali)”. (Maria Luisa Pombeni, 2007)
  • 55. Azioni previste Il MIUR ha emanato la Circolare 15 maggio 2012 n. 44 relativa ai criteri di attribuzione delle risorse per le scuole collocate in aree a rischio, con forte processo immigratorio e contro la dispersione scolastica per l’anno scolastico 2012/2013 Piano per il Sud 2,3 miliardi di euro dei fondi comunitari nelle regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, sono stati riprogrammati "de-finanziando interventi con criticità di attuazione, obsoleti o inefficaci" integrazione della politica dell'istruzione contro la dispersione scolastica con azioni per la legalità nel territorio (77), progetti promossi da giovani del privato sociale (38 milioni). Proposta. Mettere in ogni rete attivata al sud almeno una scuola del centro-nord, magari evidenziando le best practice in atto. Proposta. Mettere in ogni rete attivata al sud almeno una scuola del centro-nord, magari evidenziando le best practice in atto.
  • 56. Il senso di una responsabilità collettiva
  • 57.
  • 58.
  • 59. La costruzione di una rete: un HUB un centro civico
  • 61. Accordo di programma • Art. 27 Legge 142 08.giugno 1990 – Ordinamento Autonomie Locali • Occasione: Rinnovo dell’Accordo di Programma ai sensi L.104/92 scaduto nel 2008 • Fondato sulla normativa vigente, Legge 104/92, Legge 328, C.. 20 marzo 2008, Dichiarazione dei Diritti del Disabile ONU, Dichiarazione di Salamanca 2001, O.M.S.-I.C.F… • Decisione dell’USP e delle Scuole della Provincia ad essere proattivi rispetto ad un piano dell’Offerta Formativa Territoriale • Coinvolgimento attori primari: amm. Prov.le, A.S.L. 1 Imperiese • Costituzione della cabina di regia: individuazione delle risorse e costituzione dell’organo di Governance • Ricerca di partners Scientifico-Tecnici affidabili ed autorevoli (Erickson, Università Unicattolica di Milano, Università di Glasgow…)
  • 62. Accordo Di Programma • L’Accordo di Programma è come una dichiarazione di interdipendenza fra tutte le istituzioni, gli enti, le associazioni e le organizzazioni del territorio. • L’Accordo di Programma trova nell’empatia una straordinaria risorsa per sostenere i processi inclusivi. • L’Accordo di Programma deve essere visto come un vero e proprio laboratorio di futuro
  • 63. Accordo di programma Cinque pilastri: 1. Assetto Politico Amministrativo – Enti Locali 2. Governance Educativa del territorio: ruolo fondamentale di tutti gli attori: dalla Prefettura (conferenza permanente) al Terzo Settore… Monitorgaggio, Valutazione, Bilancio Sociale 3. Risorse: tutte le energie per l’accordo  Spending Review ragionta e bilancio sociale 4. Costruzione del consenso progettazione partecipata: ricerca, formazione e centri servizi 5. Comunicazione, Informazione: dalla scuola al progetto di vita, laboratori di futuro
  • 64. Accordo di programma: azioni di processo 12 step 1. Condivisione: Prima Conferenza Territoriale 2. Organi di governance del territorio e gestione (costruzione della rete e delle comunità di pratiche) 3. Risorse  ricognizione 4. Analisi dei bisogni: urgenze e priorità 5. Ricerca-azione mirata sulle urgenze e priorità 6. Formazione Integrata 7. Seconda Conferenza Territoriale 8. Indicatori di qualità 9. Strumenti dell’Accordo (es. ICF) 10.Terza Conferenza Territoriale 11.Adozione dell’Accordo di Programma 12.Comunicazione: attraversa tutte le fasi del processo
  • 65. Accordo di programma: azioni di processo 8 R 1. Rivalutare ciò che c’è 2. Ricontestualizzare i processi educativi nel territorio 3. Ristrutturare spazi, ambienti e situazioni 4. Rilocalizzare, nel senso di determinare, risorse e competenze nelle differenti zone e/o distretti 5. Ridistribuire le risorse 6. Ridurre gli sprechi 7. Riutilizzare tutto il materiale didattico, tecnologico, strumentale, a disposizione (anagrafe del materiale) 8. Riciclare sia nel senso stretto della realizzazione di Eco- Scuole, sia in quello più ampio inteso da Burow come “riciclo dei limiti” per realizzare “Laboratori di Futuro”
  • 66. Da anime perse e morte a…
  • 67. ad anime partecipi della comunità educante
  • 68. Un Accordo di Programma deve perciò affrontare il dramma della dispersione, la tragedia che porta con sé ogni fallimento educativo, perché tutti gli adulti, a vario titolo impegnati nella cura educativa, non si sentano rimproverare dai giovani, parafrasando De André: «Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti». Un Accordo di Programma è una scommessa, una sfida che si rinnova e ogni tre/cinque anni può rinascere come una fenice o dissolversi come neve a primavera. Non so che cosa ne sarà dell’Accordo di Programma di Imperia nei prossimi tre anni, ma spero che il lavoro socialmente responsabile di tanti non debba essere vanificato dalla presunzione particolare e ottusa di pochi.
  • 69. In direzione ostinata e contraria C’è chi insegna guidando gli altri come cavalli passo per passo; forse c’è chi si sente soddisfatto così guidato. C’è chi insegna lodando quanto trova di buono e divertendo: c’è pure chi si sente soddisfatto essendo incoraggiato. C’è pure chi educa, senza nascondere l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni sviluppo ma cercando d’essere franco all’altro come a sé, sognando gli altri come ora non sono: ciascuno cresce solo se sognato. (Danilo