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nessun messaggio, nessuno scopo.



solopoesia



     poesie, parole e immagini
         di riccardo pieri

             duemilanove
Tra l'in izio e la fine


Scrivere mi ha fatto stare meglio, non da sempre, ma da molto tempo. Ho scritto
anche sul letto dell'ospedale quando il mio cervello ha deciso che era ora di riposarsi
un po'.


Adesso sto molto meglio, ma forse ancora non ho finito di riposarmi e attendo di
tornare a scrivere.


Scrivere serve anche a riconoscersi dopo i tanti cambiamenti, così cambiati, ma
anche no. Ancora sempre identici, eppure del tutto diversi e nuovi.


Se ciò che desideriamo conservare è ciò che apre la strada al cambiamento1 allora
scrivere di sé aiuta a ricordare chi siamo mentre diventiamo ciò che desideriamo.


Qui ci sono sette poesie, alcuni racconti brevi e delle immagini. Per me sono stati un
dono che torno a donarvi volentieri, dopo averli letti e riletti sul letto della mia e
della vostra esistenza


Non ci sono motivi particolari per cui dovreste leggere. Io, quando le ho scritte,
pensavo solo a star meglio. Non sono le uniche che ho scritto. Quando le ho scelte,
non ho pensato particolari pensieri. Quel giorno mi andava così. Nessun messaggio,
nessuno scopo, …. s o l o p o e s i a


                                                                                     Buona lettura a chi legge
© copyleft
Riccardo Pieri 2009
materiale riproducibile, purchè non a scopo di lucro


1
    H. Maturana, Biologo e filosofo della Biologia de ll'amare e dell'a uotopoiesi
1.
L’età non ha inta ccato l a tua na tura le bellezza
(e di bellezza pa rl o, non di bana le fi sicità , né di sempli ce pers onali tà)

L’età , a nzi, gl i ha conferi to ma tura sensualità

Perché chiedi doveri anzi ché amore?

I tuoi racconti s ono s pas mi all e mi e vis cere
Le tue di gnità perdute ferite sa nguinolente
Le tue terribili profezie, ins opporta bili frastuoni
per l e mi e orecchie

Allora s ogno per te
Un sogno presuntuosamente mas chil e, penetrante e un po’ inva dente

Sogno un giorno nel qual e ves ti ta a festa
Ballerai da sola i n mezzo
a tutti i tuoi “si deve”
a quelli fatti persona
a quelli fatti di cose
a quelli solo imma gina ti
fino a che un accecante l ampo,
ful mine di resi dua forza di vol ontà
li poss a incenerire

Sogno che la tua pa ssione di vi vere
ris orga , dalle ceneri fuma nti di doveri in/uti li
e ri spl enda i lluminandoci tutti (ma proprio tutti)
di nuova vi ta a nimati

Sogno il giorno i n cui las cerai andare
Il tuo dover ess ere
Il tuo dover fa re
Il tuo dover insegnare
Le tue gi us tizie e le tue ra gioni
Il mondo che deve essere come non è

Sogno per te, sapendo che del mi o s ogno s i tra tta (e s olo del tuo s e l o vorrai )
Sogno per te, sapendo puoi s ogna re tu s tessa

Sogno per te sapendo che i sogni s ognati forte s ’a vverano
di pi ù e megli o di quel li non s ognati

Sogno il giorno i n cui leggerai quest’inutile poesia, scritta senza al tro scopo che quello di esistere…

… e senza ragione a lcuna, s educente e bambina
                                                                                            sorri derai !
2.

Spi aggiato s ulle ri ve della memoria
Pas seggiava ossessivamente
s ulla s abbia umida di un lungo e duro
i nverno della pa tria



Nel le orecchi e i l ronzio delle cuffi e
Ca nta va neri rumori di li bertà svanite,
perse e sepolte s otto mil iardi
di i nnocui gra nell idi sa bbia

Nel la ma no, una perti ca tecnologica ,
braccio bionico protes o al mondo
s ondava meta lli dell’anima
Ori e argenti cerca va ,
mol ti tudini di pi ombo e ruggi nosi ferri
trova va

Intorno i l vento s pal mava sa bbie altrimenti vola nti
A offus ca re ulteriormente cose, a nime e animali .

Li mentre i l cerca tore di oggetti perduti
ri piegato su s e stess o, dubbioso rall enta va

Lui e Lei ,
Si s tri ngevano, s i a ma va no, si gua rda vano
In quella a rena fa tta nebbia
Si s pecchia va no in quell'uomo,
Cercatori di s entimenti perduti
Ca mminatori di s entieri ri trova ti

Al vento dell a pas sione,
ora a cceca ti , ora di radios a luce, i lluminati
Dol cemente l a tormenta di sa bbia l i ha porta ti
3.


tutti i fiori della mi a terra
al s ole della pri ma vera
ves tono la tua lontana nza
di nuovi abi ti , profumati e mera vi gli osi


mentre io, mendi ca nte di s ogni,
al lungo bra ccia ra ttra ppi te
vers o quel ci elo che il lumina


ognimodo l e mi e, le tue, l e nostre notti


i mostri fuori e dentro di me,
voraci, s i nutrono delle mie i ndeci sioni
es istenziali, mentre un'emozione
decisa, quella vers o i tuoi occhi
la ngue, nel l'attesa vora ce


a marti, abbracci arti ,
carezzarti dentro e fuori
ori gl iare i ba ttiti del tuo cuore
sorbi re tutti gli attimi del tuo des iderio
ahi, dolci ri cordi che sca rni scono il mio cuore


cia o amore, di lontano i l mi o a more per te
vuol e essere gra nde come i l mondo che cammi ni cos ì tenace


s tai cambia ndo, come s ei ora ?, s tai cres cendo, vers o dove?
Porta a ca sa, amore mio, un po' di lontani mondi.
che possa no a rrestare come pol iziotti esis tenziali
i miei pensieri
li voglio fermi i mmobi li e ris oluti
s ui tuoi occhi, pieni di dolci netta ri globali
4.




                                                         Occhi l ontani dai corpi
                                                         Lontani ed eppure presenti

                                                         Movenze senza padroni
                                                         fel inamente menzognere ed eppur
                                                         vere

                                                         e

                                                         mas chere,
                                                         una , cento, mi lle mas chere
                                                         e nemmeno una che fosse nessuna

                                                         e

                                                         ges ti ,
                                                         ca tene di senso, uno a ll’al tro
                                                         l ega ti , contorti , annodati
                                                         eppure li beri nel la musi ca siderale

e

pa role
carezze neura li, non sempre sensate

fina nche in/pensa te,
comunque di autonomia i ntrise

poi , l ’i ncontro, in/as pettato,
un corpo, un gesto, pa role,
maschera ti di stelle,
s mas cherano, d’un botto, il fuoco d’a rtificio della
passione
5.

come sabbia di spi agge s ognate
il vento mi ha portato
autentico e si ncero
il tuo gesto che non chiede
al tro che as col to

regal o vero
di una bella s conosci uta
pri ma
splendidamente ora
per s empre dis / vela ta

al la quale i o
in coma d’amore
nella cal ura es ti va

non ri cambio,
                 apro un credi to illi mita to

press o la banca delle belle persone
6.
Ieri il sole s altellava allegro sul le cris talli ne acque
di un mare s tupenda mente intriso di fatiche uma ne

Ieri anche il mio a ni mo vol ava leggero
rica ccia ndo pens ieri esis tenziali che
pure s ’affacciavano mali gni a lla mente

Ieri anche tu pi eno di giova ne vita

e tens ione da crescita veleggia vi
frenetico e spensierato s ul ma re della tua,
e anche un po’ mia , s toria

Poi la s tra da poc’a nzi di ri tta e solita ria
si popola di fantasmi , si ri al za i mprovvi sa

il mondo pri ma frenetico e amico
ora non ti offre pi ù appigl i

fors e nemmeno i l tempo di capire,

il tempo di riflettere, di agire

poi l o s chi anto e i l buio
nella fres ca rugi ada sala ta di un’alba es ti va
buio s ul ma re e sulle tue giova ni membra

...

Oggi il tuo mondo è fa tto di tubi, fl ebo,
el ettrodi ,
ni ente di pi ù freddo, mecca nico e duro
per i tuoi pensieri i mpazziti,
eppure l’unico filo a dis posizione
per ria nnoda re i tuoi pensieri vaganti

Oggi io i mpotente come mai pri ma d’ora
posso s olo pensa re
e pensa re forte
(e s pero di esserne ca pa ce)
e pensa re per te i l megl io che s i possa pens are
la sciando l e preoccupazioni e l e pa ure
ad al tri momenti

Domani innanzi a me e a te, una vi ta
                                                                               Domani, a domani
da ca mmi nare e cons uma re i nsieme,
                                                                                           figlio mio
se i l des ti no e l a tua forza lo vorra nno
                                                                                  riposa tranquillo
                                                              il mondo (e io con lui) ti aspettiamo
7.

Sveglia rsi, al za rsi ,ri metters i i n moto

per partire
per a nda re

per costrui re
per a ma re

per produrre e l avora re...
                       ...e torna re a sognare

quel che non si può ne di re ne fa re

E se continuassi a dormi re ?
Pasticche di umanità al Bar del Ponte

Il mi o amico Eli o cuoce l e pi zze al bar del Ponte. Tutti i gi orni del l'anno, tra nne il l unedì e le finali di
coppa del Mi lan puoi ferma rti da lui , bere qualcosa, ma ngia re e, se ti va , chia cchiera re. Qual cuno
lo chia ma "Obi uan" e come il vecchio s aggio di Guerre Stell ari , ha sempre qual cosa di importante
da a ggiungere e, come l a gramigna delle nostre pa rti , è tenace e profondo. Il ca pello rado e la
fronte s tempiata contribuiscono a rendere più i ncerta la s ua età e comunque potrebbe anche
a vere il doppi o degli anni che ha s enza fa re una piega; eppure ness uno si s tupirebbe s e non avess e
neanche quelli che ha. Spiana l e pizze con noncura nza, senza guarda rle, poi le s tende e l e ri empie
di ingredienti sempre diversi , a ri chies ta può fa re qualsiasi combina zione, ma non tutte. Poi le
inforna e pri ma , un a tti mo, l e gua rda quasi per a ssicura rsi che stiano bene.

Era una sera tersa e fredda , come è giusto che sia , pri ma di un na ta le qua lunque.

Il local e al lora era a rreda to alla buona , l o frequentava gente cos ì e cos ì, di pendeva da lle ore. La
domeni ca a lle sette di sera , per esempio, c’era no quell i che venivano da fuori ci ttà che d'esta te si
metteva no sul la vera nda e a nche se “fa ceva ” un po' "cyna r"2 respi ra ndo ossi do di ca rbonio più
fres co di quello che si respirava dentro.

La s era ta rdi c’era no i pi ù gi ova ni qua lcuno i n
gruppo e di versi "solitari ". Ul ti ma mente poi era
a rri va ta a nche la televi sione, che se non c'avevi
vogl ia, ti mettevi a guarda rla e non cagavi
nessuno anche se di sol ito era “ness uno” che
faceva l 'indifferente e l ei (la televi sione) se ne
s ta va l ì a parla re da s ola. Poi c’era i l gruppo
della forchetta s elvaggia, ca pi ta va no l ì ad orari
i mpossibili, sembra va no un branco di animali (e
si a detto i n senso mol to buono) appena us ci ti
da llo zoo, non c'è n’era uno ugual e a ll'al tro. Di
solito porta vano l a ma teri a prima e si faceva no
cuci na re s va riati chili di pas ta.

In cucina c'è (e c’era anche allora) Iva n. Igor è l'alter ego di El io e qua ndo non li tigano gli fa da
fratell o, non s o s e ma ggiore o minore o tutti e due insieme. Se a ques to si a ggiunge che hanno
sposa to due s orelle ca pi rete che l a questione si fa complessa .

Al ba r del Ponte veni va anche George con l a pelle s cura perchè Lui veniva dal Senegal. George
a veva una s edia riserva ta , a vol te ci ri poneva la borsa con dentro il s uo “negozio”, a vol te ci s i
sedeva, col “negozio” sulle ga mbe. Non ho mai ca pi to bene quale foss e l a li ngua ma dre di George
ma se l a ca va va megli o col dialetto che tutti si premuravano di i nsegna rgl i. Se entravi i n confidenza
con l ui da lla canti na del “negozio” tira va fuori l e vi deocassette porno che ti vendeva in ga ra nzi a.
Non vendeva mol to George al Bar del Ponte, non per colpa s ua e, forse, neanche nostra .

Una sera , ma ncava poco ad un Na ta le qualunque, ero l ì che filosofa vo con El io dei gi ova ni di oggi ,
di politica , di ca lcio e di donne, come mi ni mo. Poi a rriva Girol amo col s uo ca ne e un pa cco in

2
     In un mitico spot degli anni ’70 l ’impareggiabile Ernesto Calindri sorseggiava beato un Cynar seduto ad un tavolino in mezzo al
    traffico di una strada mi lanese mentre la voce fuori campo assicurava: “… cynar, contro il logorio della vita moderna!”
mano, un occhi olino a El io e fa con George: <<Toh, George, vis to che c’hai la gia cca a vento rotta
te ne abbiamo regal ata una nuova , nera (vi rgola) perchè te sei negro!>>

                                                                                                        Ci        fu      un        a tti mo,
                                                                                                        i mpercetti bilmente lungo e
                                                                                                        tes o, l ungo il qua le l'insidios o
                                                                                                        pregiudi zio ra zziale tentò di
                                                                                                        insinua rsi, per un momento
                                                                                                        sembra va che si fos se rotto
                                                                                                        l 'inca ntesimo per al tro non
                                                                                                        ancora nato.

                                                                            Poi , però, l o stupore genuino
                                                                            e la gioia composta ma
                                                                            inequivocabile di Gorge, alla
                                                                            vis ta di una mera vi gli osa
                                                                            Moncler3 nera i n vera piuma
                                                                            d’oca, eva pora rono quel
                                                                            ba rlume di etnocentrismo,
                                                                            incons apevole e popola re,
che tutti a vol te ci a ggrovi glia l a lingua … e scoppiammo tutti quanti a ri dere.

George a veva gli occhi l ucidi, che qua ndo sei nero l uccicano anche di pi ù, come uno che a veva
trovato ca sa lontano da casa .

A fine s erata furono più di trenta quelli che, qua tti quatti , s ottovoce o s ottobanco, di edero il loro
contributo a l regalo di George e si dovette compra rgli anche i guanti e il berretto.

Quella sera , poco prima di un natale qua lunque, George non vendette qua si nulla, come al solito,
mentre noi tutti, da sol iti egoi sti , comprammo merce ra ra s eppur di contra bba ndo: pas ti cche di
uma nità a l Ba r del Ponte.



PS - il bar del ponte è a Firenze in riva all’Arno, oppure a Pr aga sulla Moldava. Mi hanno detto che ce n’è uno anche a Parigi sulla Senna. Forse
anche a Manaus, in Brasile… no, forse lì no!. Ce n’è uno anche a Cesena ma magari è solo una banale omonimia.




3
    Capo di abbigliamento molto in voga in tempi preistorici
Dal diario di uno che voleva smettere di fumare….

[…] pri ma del complea nno. Nisba diceva no nei ca rtoni , non è andata per un ca zzo. Nemmeno il
ui cchend dopo, ero con Lei , la go di bol sena, cena a Ci vi ta di Ba gnoreggi o, bottiglia di vi no in ri va al
la go, poi a letto insieme, tutta la notte i nsieme…. Con Lei ci ri es co, non mi vi ene (qua si) voglia …. DI
FUMARE!

[..] Ma la domanda res ta , cosa cazzo è la dipendenza ? come funzi ona ? chi colpi sce e come? Che
di fferenza c’è tra quella da tabacco e quella da eroina? E tra l’alcol e la cocaina? Tra la dipendenza
a ffetti va e quella da gi oco? Fors e è s olo la parte dietro dell ’autonomia, quella che non si vede,
quel la che tutti a bbiamo cerca to ma senza dirlo.

[…] So che s embra idiota: ma chi è che decide s e io stasera deci do di a nda re a compra re l e mi e MS
Extral ight, s ono fulano matuno, na to in romagna , il gi orno x del mese y dell’anno xxyy, eccetera
eccetera, i nsomma i o con l a mi a cos cienza, la mia pers ona lità, i vi zi e l e vi rtù? Oppure c’è qualcun
al tro o qualcosa d’a ltro, neuroni impazzi ti, un al tro da me, un a ltro ME, i nconsapevolmente
incons ci o, che a gis ce quando l’altro ME (ci oè quel lo di pri ma ) è s tufo, stanco di pensare o,
sempl icemente non ne ha propri o vogl ia. Detta così è qua si comoda , va bbè c’è un a ltro ME,
di verso da me, comunque i n me, ins omma come si può vedere i matti s tanno qua fuori non dentro
là dove tutti li vorremmo.

[…] Tra l ’altro i matti : una cosa che mi ha s empre s tupi to dei ma tti (quelli veri, i pazienti
ps ichiatri ci ) è la quoti diana batta gl ia dei l oro tutori (opera tori , a ssistenti educatori , psi col ogi e
ps ichiatri ) nel dosa re le sigarette. Non troppe che fanno male e cos ta no, - pi ù la s econda che la
pri ma -, ma nemmeno poche “che non s ’a gi ti per ca rità che poi ci va fuori di testa”… come s e di
solito fosse dentro!.

[…] Non è sol o che non ri es ca a s mettere di fumare, no c’è dell ’al tro. La ca sa è un ces so di polvere,
sporco, puzza , ra gna tele, il ces so….. be quello ve l o la scio i mmagi nare! Mi vergogno s olo a prova re
a des cri verl o. La vora re? Fortuna che è fi ne l ugl io, che mi sono i nventato un la voro che mi
permette a nche di cazzeggia re ogni ta nto. Sono un procastina tore. Tempo fa ho trovato a nche un
si to (c’è s empre qual che s ito a d hoc) che da va lezi oni gra tui te a noi proca sti natori ci oè a quelle
persone che come me, ri ma ndano, pos ti cipano, s pos tano in a va nti qua lsiasi cosa da fa re qualsiasi
cos a che sia mi nima mente ri tenuta odios a. Ecco credo che i n questo momento, s e non fosse che di
Ms sono a rri va to a due pa cchi al giorno, vorrei tarda re qualche anno a smettere.

[…] Non ri cordo grandi sofferenze fi no al peri odo i n cui ho comi nciato. C’è è vero un buco nei
ricordi , un buco s trano tra i 13 e i 15 anni . Un buco strano (“s tra no”, a ppunto un buco, lo s tesso
termine degli eroi nomani ) perché non è che non ricordi null a.....

[…] Già la volontà. Ma cos ’è poi questa volontà? Qua li costi, quali al tri cos ti , menta li, di s tress, di
s enso di impotenza , richiama e a tti va l’imporsi con la vol ontà i n ques te di mensioni . A vol te
osservando quell o che succede intorno a me, nel mondo, ho l’impressione che a forza di imporci
delle cos e creia mo sempl icemente lo spa zio affi nché la s offerenza esista e si prenda la vita del le
persone, al meno fi no a qua ndo uno s coppio di pazzi a o vi ol enza non ponga, in qual che malo
modo, fi ne a questo ci rcol o decisamente vizioso.
Càpita
Comincerei proprio da un gi orno di prima vera, umido e afoso come di fores ta a ma zzoni ca sebbene
a ncora poco i nvi tante in quanto a cal ura. Non so se ve ne siete a ccorti , ma da qual che a nno
l ’esta te comincia sempre pri ma nell a tes ta delle persone. Qua ndo ero adoles cente occorreva la
fine della s cuol a e non s olo per noi che a s cuola ci andavamo (a nzi l ì s i cominci ava pri ma a “fa r
buco” per a nda re a l ma re), a nche il mondo degli adulti era lega to a quella data. Poi , comunque,
non era no cos ì ta nti i fortuna ti che a nda va no i n va ca nza. No, adesso è mol to diverso, arri va
Pas qua , poi s eguono i ponti tra apri le e maggi o e gi à ci s entiamo tutti improvvi samente s tanchi ,
esauriti, bi sognosi di va canza come un assetato di acqua fres ca . Appena la pri ma vera comi ncia, a
dir il vero con poca convinzione orma i, a colorare l a città, tutti ci senti amo preda di una strana
condizione: in a meri ca la tina l o chi amerebbero “ma l vi ento” o “coleri na”: è quel s ens o di non-so-
bene-cosa -si a-ma -non-s to-poi -così-bene. Improvvisa mente i ma tti che adorna no le contrade della
tua città sembra no di venta ti ma ggioranza mentre i pochi “norma li”, tra i quali s enza troppo
s pingere      ti   ritrovi,   si
gua rdano intorno impauri ti .
Cos’è questa stanchezza
esistenziale che perva de ogni
cosa, ogni gi orna ta , ogni
a zi one e che non molla
nemmeno dopo interi giorni
di ripos o?.

               Salto
Pers onalmente s ono fi n
troppo       trasparente,     c’è
perfino       chi ,   vedendomi
ca mmina re         da    dietro
i ndovina il mio s tato d’a nimo
prima che lo sappia i o,
togl iendomi qua lsiasi possibilità di menzogna <<Cia o? Come va?, Come stai?>> Cos a ri spondere a
queste fra si di ri to?. Vediamo. Al l’italiana s i potrebbe pa rti re con le lamentazi oni , <<ah! Con
questo tempo, non s i sa nea nche cosa mettersi >> (tanto non lo so neanche quando c’è i l sole);
oppure, <<hai senti to i n tel evisione, che roba! Non si capisce più niente! >>(e quando mai s ’è
ca pito poi qua lcosa); o a ncora : <<hai vis to tizio, ma com’è messo>> (che ta nto è una vita che va
a va nti così). Oppure megl io un <<bene, gra zi e>> molto di ci rcos ta nza che fra na a ppena lo di ci e
s enti che non ci crederebbe nessuno nemmeno s e te lo a vessero tol to di bocca dopo giorni di
tortura . Qua lche volta ho prova to l a via dell’i mmediatezza <<s to male>> ma a parte che poi ti devi
s ma zza re lo s ma rrimento di chi ti s ta da va nti (sembra che per s ta re l egi ttima nte male come
minimo ci vogl ia un ma le i ncura bile) poi comunque devi s piegare a ll’interdetto i nterlocutore i l
“perché”… e qui i problemi diventa no i nsormontabili come l ’Everest con i pa tti ni a i piedi.

Insomma le fras i di rito di un i ncontro cas uale e quotidiano sono un concentrato di null a da fa r
invidi a al vuoto si derale, ma come fa re al lora? Non s o se tutti si vi va la s tessa cos a ma quando
incontro qual cuno che conos co vorrei ferma rmi un a ttimo, gua rdare, os servare, sentire, toccare,
pa rlare, ascol tare, di re che sto bene, che s to ma le e non senti rmi obbli gato a riuscire a s piegarl o,
as colta re gioie e dolori , da re e ri cevere un po’ di energia vi tal e.
titoli di coda
1)         Sogno d’estate, 22 agos to
           2007, s cri tta per un'a mica, i n
           un cal do a gosto, dopo
           intermi nabili di scussioni
2)         Il cercatore di oggetti
           perduti, 5 novembre 2008,
           una mattina ventos a, Ma ri na
           Romea , una spiaggia
           roma nticamente
           intermi nabile
3)         Ciao amore, 13 april e 2009,
           pri ma vera di una rel azi one,
           l a lontananza, l a spera nza ,
           l 'a ttes a
4)         Bailando en el cielo lleno de estrellas - Ballando in un cielo pieno di stelle - , 25 ma ggio
           2005, dopo un s emi nario di forma zione, un turbine di vel i, ma schere, pa ssioni e corpi
5)         Come sabbia, 14 l uglio 2005, un giorno qua lunque, un regalo fuori luogo, un ges to gra tui to
6)         Buio nero sul mare, 31 lugli o 1997, … e luce, luce i n fondo, ma mol to in fondo
7)         Sempre, 19 settembre 1992, l a pri ma, con un ti tol o eterno

tes ti :

−          Pasticche di umanità al Bar del Ponte
−          Dal diario di uno che voleva smettere di fumare (pezzi)
−          Capita
−          Salto

                             le fotografie in ordine di apparizione

           via Ancona 2009 con un po' di neve
           San Ma ri no in un gi orno di nebbi a
           “… ehi tu, chi sssseiiiiii?”(Bol ogna, s eminario FIDAS 2008, cortesia di Jody Sticca)
           bellissmo, mal inconi co, pierrot (Cesena s emi nari o ELSA, 2008)
           pellegri ni a ttra versando Iruña (Pa mplona, Spa gna , 2008)
           volto multirazziale (museo dei nativi, Washi ngton 2009)
           cammi nando i nsieme a l gra no (Zirua ki, Spagna, 2008)
           My fa vorite word, i s pa radox (museo dei na ti vi, Wa shington 2009)
           Ca rretti Mus icali (festa di San Gi ovanni, Cesena 2009)
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Solopoesia

  • 1. nessun messaggio, nessuno scopo. solopoesia poesie, parole e immagini di riccardo pieri duemilanove
  • 2. Tra l'in izio e la fine Scrivere mi ha fatto stare meglio, non da sempre, ma da molto tempo. Ho scritto anche sul letto dell'ospedale quando il mio cervello ha deciso che era ora di riposarsi un po'. Adesso sto molto meglio, ma forse ancora non ho finito di riposarmi e attendo di tornare a scrivere. Scrivere serve anche a riconoscersi dopo i tanti cambiamenti, così cambiati, ma anche no. Ancora sempre identici, eppure del tutto diversi e nuovi. Se ciò che desideriamo conservare è ciò che apre la strada al cambiamento1 allora scrivere di sé aiuta a ricordare chi siamo mentre diventiamo ciò che desideriamo. Qui ci sono sette poesie, alcuni racconti brevi e delle immagini. Per me sono stati un dono che torno a donarvi volentieri, dopo averli letti e riletti sul letto della mia e della vostra esistenza Non ci sono motivi particolari per cui dovreste leggere. Io, quando le ho scritte, pensavo solo a star meglio. Non sono le uniche che ho scritto. Quando le ho scelte, non ho pensato particolari pensieri. Quel giorno mi andava così. Nessun messaggio, nessuno scopo, …. s o l o p o e s i a Buona lettura a chi legge © copyleft Riccardo Pieri 2009 materiale riproducibile, purchè non a scopo di lucro 1 H. Maturana, Biologo e filosofo della Biologia de ll'amare e dell'a uotopoiesi
  • 3. 1. L’età non ha inta ccato l a tua na tura le bellezza (e di bellezza pa rl o, non di bana le fi sicità , né di sempli ce pers onali tà) L’età , a nzi, gl i ha conferi to ma tura sensualità Perché chiedi doveri anzi ché amore? I tuoi racconti s ono s pas mi all e mi e vis cere Le tue di gnità perdute ferite sa nguinolente Le tue terribili profezie, ins opporta bili frastuoni per l e mi e orecchie Allora s ogno per te Un sogno presuntuosamente mas chil e, penetrante e un po’ inva dente Sogno un giorno nel qual e ves ti ta a festa Ballerai da sola i n mezzo a tutti i tuoi “si deve” a quelli fatti persona a quelli fatti di cose a quelli solo imma gina ti fino a che un accecante l ampo, ful mine di resi dua forza di vol ontà li poss a incenerire Sogno che la tua pa ssione di vi vere ris orga , dalle ceneri fuma nti di doveri in/uti li e ri spl enda i lluminandoci tutti (ma proprio tutti) di nuova vi ta a nimati Sogno il giorno i n cui las cerai andare Il tuo dover ess ere Il tuo dover fa re Il tuo dover insegnare Le tue gi us tizie e le tue ra gioni Il mondo che deve essere come non è Sogno per te, sapendo che del mi o s ogno s i tra tta (e s olo del tuo s e l o vorrai ) Sogno per te, sapendo puoi s ogna re tu s tessa Sogno per te sapendo che i sogni s ognati forte s ’a vverano di pi ù e megli o di quel li non s ognati Sogno il giorno i n cui leggerai quest’inutile poesia, scritta senza al tro scopo che quello di esistere… … e senza ragione a lcuna, s educente e bambina sorri derai !
  • 4. 2. Spi aggiato s ulle ri ve della memoria Pas seggiava ossessivamente s ulla s abbia umida di un lungo e duro i nverno della pa tria Nel le orecchi e i l ronzio delle cuffi e Ca nta va neri rumori di li bertà svanite, perse e sepolte s otto mil iardi di i nnocui gra nell idi sa bbia Nel la ma no, una perti ca tecnologica , braccio bionico protes o al mondo s ondava meta lli dell’anima Ori e argenti cerca va , mol ti tudini di pi ombo e ruggi nosi ferri trova va Intorno i l vento s pal mava sa bbie altrimenti vola nti A offus ca re ulteriormente cose, a nime e animali . Li mentre i l cerca tore di oggetti perduti ri piegato su s e stess o, dubbioso rall enta va Lui e Lei , Si s tri ngevano, s i a ma va no, si gua rda vano In quella a rena fa tta nebbia Si s pecchia va no in quell'uomo, Cercatori di s entimenti perduti Ca mminatori di s entieri ri trova ti Al vento dell a pas sione, ora a cceca ti , ora di radios a luce, i lluminati Dol cemente l a tormenta di sa bbia l i ha porta ti
  • 5. 3. tutti i fiori della mi a terra al s ole della pri ma vera ves tono la tua lontana nza di nuovi abi ti , profumati e mera vi gli osi mentre io, mendi ca nte di s ogni, al lungo bra ccia ra ttra ppi te vers o quel ci elo che il lumina ognimodo l e mi e, le tue, l e nostre notti i mostri fuori e dentro di me, voraci, s i nutrono delle mie i ndeci sioni es istenziali, mentre un'emozione decisa, quella vers o i tuoi occhi la ngue, nel l'attesa vora ce a marti, abbracci arti , carezzarti dentro e fuori ori gl iare i ba ttiti del tuo cuore sorbi re tutti gli attimi del tuo des iderio ahi, dolci ri cordi che sca rni scono il mio cuore cia o amore, di lontano i l mi o a more per te vuol e essere gra nde come i l mondo che cammi ni cos ì tenace s tai cambia ndo, come s ei ora ?, s tai cres cendo, vers o dove? Porta a ca sa, amore mio, un po' di lontani mondi. che possa no a rrestare come pol iziotti esis tenziali i miei pensieri li voglio fermi i mmobi li e ris oluti s ui tuoi occhi, pieni di dolci netta ri globali
  • 6. 4. Occhi l ontani dai corpi Lontani ed eppure presenti Movenze senza padroni fel inamente menzognere ed eppur vere e mas chere, una , cento, mi lle mas chere e nemmeno una che fosse nessuna e ges ti , ca tene di senso, uno a ll’al tro l ega ti , contorti , annodati eppure li beri nel la musi ca siderale e pa role carezze neura li, non sempre sensate fina nche in/pensa te, comunque di autonomia i ntrise poi , l ’i ncontro, in/as pettato, un corpo, un gesto, pa role, maschera ti di stelle, s mas cherano, d’un botto, il fuoco d’a rtificio della passione
  • 7. 5. come sabbia di spi agge s ognate il vento mi ha portato autentico e si ncero il tuo gesto che non chiede al tro che as col to regal o vero di una bella s conosci uta pri ma splendidamente ora per s empre dis / vela ta al la quale i o in coma d’amore nella cal ura es ti va non ri cambio, apro un credi to illi mita to press o la banca delle belle persone
  • 8. 6. Ieri il sole s altellava allegro sul le cris talli ne acque di un mare s tupenda mente intriso di fatiche uma ne Ieri anche il mio a ni mo vol ava leggero rica ccia ndo pens ieri esis tenziali che pure s ’affacciavano mali gni a lla mente Ieri anche tu pi eno di giova ne vita e tens ione da crescita veleggia vi frenetico e spensierato s ul ma re della tua, e anche un po’ mia , s toria Poi la s tra da poc’a nzi di ri tta e solita ria si popola di fantasmi , si ri al za i mprovvi sa il mondo pri ma frenetico e amico ora non ti offre pi ù appigl i fors e nemmeno i l tempo di capire, il tempo di riflettere, di agire poi l o s chi anto e i l buio nella fres ca rugi ada sala ta di un’alba es ti va buio s ul ma re e sulle tue giova ni membra ... Oggi il tuo mondo è fa tto di tubi, fl ebo, el ettrodi , ni ente di pi ù freddo, mecca nico e duro per i tuoi pensieri i mpazziti, eppure l’unico filo a dis posizione per ria nnoda re i tuoi pensieri vaganti Oggi io i mpotente come mai pri ma d’ora posso s olo pensa re e pensa re forte (e s pero di esserne ca pa ce) e pensa re per te i l megl io che s i possa pens are la sciando l e preoccupazioni e l e pa ure ad al tri momenti Domani innanzi a me e a te, una vi ta Domani, a domani da ca mmi nare e cons uma re i nsieme, figlio mio se i l des ti no e l a tua forza lo vorra nno riposa tranquillo il mondo (e io con lui) ti aspettiamo
  • 9. 7. Sveglia rsi, al za rsi ,ri metters i i n moto per partire per a nda re per costrui re per a ma re per produrre e l avora re... ...e torna re a sognare quel che non si può ne di re ne fa re E se continuassi a dormi re ?
  • 10. Pasticche di umanità al Bar del Ponte Il mi o amico Eli o cuoce l e pi zze al bar del Ponte. Tutti i gi orni del l'anno, tra nne il l unedì e le finali di coppa del Mi lan puoi ferma rti da lui , bere qualcosa, ma ngia re e, se ti va , chia cchiera re. Qual cuno lo chia ma "Obi uan" e come il vecchio s aggio di Guerre Stell ari , ha sempre qual cosa di importante da a ggiungere e, come l a gramigna delle nostre pa rti , è tenace e profondo. Il ca pello rado e la fronte s tempiata contribuiscono a rendere più i ncerta la s ua età e comunque potrebbe anche a vere il doppi o degli anni che ha s enza fa re una piega; eppure ness uno si s tupirebbe s e non avess e neanche quelli che ha. Spiana l e pizze con noncura nza, senza guarda rle, poi le s tende e l e ri empie di ingredienti sempre diversi , a ri chies ta può fa re qualsiasi combina zione, ma non tutte. Poi le inforna e pri ma , un a tti mo, l e gua rda quasi per a ssicura rsi che stiano bene. Era una sera tersa e fredda , come è giusto che sia , pri ma di un na ta le qua lunque. Il local e al lora era a rreda to alla buona , l o frequentava gente cos ì e cos ì, di pendeva da lle ore. La domeni ca a lle sette di sera , per esempio, c’era no quell i che venivano da fuori ci ttà che d'esta te si metteva no sul la vera nda e a nche se “fa ceva ” un po' "cyna r"2 respi ra ndo ossi do di ca rbonio più fres co di quello che si respirava dentro. La s era ta rdi c’era no i pi ù gi ova ni qua lcuno i n gruppo e di versi "solitari ". Ul ti ma mente poi era a rri va ta a nche la televi sione, che se non c'avevi vogl ia, ti mettevi a guarda rla e non cagavi nessuno anche se di sol ito era “ness uno” che faceva l 'indifferente e l ei (la televi sione) se ne s ta va l ì a parla re da s ola. Poi c’era i l gruppo della forchetta s elvaggia, ca pi ta va no l ì ad orari i mpossibili, sembra va no un branco di animali (e si a detto i n senso mol to buono) appena us ci ti da llo zoo, non c'è n’era uno ugual e a ll'al tro. Di solito porta vano l a ma teri a prima e si faceva no cuci na re s va riati chili di pas ta. In cucina c'è (e c’era anche allora) Iva n. Igor è l'alter ego di El io e qua ndo non li tigano gli fa da fratell o, non s o s e ma ggiore o minore o tutti e due insieme. Se a ques to si a ggiunge che hanno sposa to due s orelle ca pi rete che l a questione si fa complessa . Al ba r del Ponte veni va anche George con l a pelle s cura perchè Lui veniva dal Senegal. George a veva una s edia riserva ta , a vol te ci ri poneva la borsa con dentro il s uo “negozio”, a vol te ci s i sedeva, col “negozio” sulle ga mbe. Non ho mai ca pi to bene quale foss e l a li ngua ma dre di George ma se l a ca va va megli o col dialetto che tutti si premuravano di i nsegna rgl i. Se entravi i n confidenza con l ui da lla canti na del “negozio” tira va fuori l e vi deocassette porno che ti vendeva in ga ra nzi a. Non vendeva mol to George al Bar del Ponte, non per colpa s ua e, forse, neanche nostra . Una sera , ma ncava poco ad un Na ta le qualunque, ero l ì che filosofa vo con El io dei gi ova ni di oggi , di politica , di ca lcio e di donne, come mi ni mo. Poi a rriva Girol amo col s uo ca ne e un pa cco in 2 In un mitico spot degli anni ’70 l ’impareggiabile Ernesto Calindri sorseggiava beato un Cynar seduto ad un tavolino in mezzo al traffico di una strada mi lanese mentre la voce fuori campo assicurava: “… cynar, contro il logorio della vita moderna!”
  • 11. mano, un occhi olino a El io e fa con George: <<Toh, George, vis to che c’hai la gia cca a vento rotta te ne abbiamo regal ata una nuova , nera (vi rgola) perchè te sei negro!>> Ci fu un a tti mo, i mpercetti bilmente lungo e tes o, l ungo il qua le l'insidios o pregiudi zio ra zziale tentò di insinua rsi, per un momento sembra va che si fos se rotto l 'inca ntesimo per al tro non ancora nato. Poi , però, l o stupore genuino e la gioia composta ma inequivocabile di Gorge, alla vis ta di una mera vi gli osa Moncler3 nera i n vera piuma d’oca, eva pora rono quel ba rlume di etnocentrismo, incons apevole e popola re, che tutti a vol te ci a ggrovi glia l a lingua … e scoppiammo tutti quanti a ri dere. George a veva gli occhi l ucidi, che qua ndo sei nero l uccicano anche di pi ù, come uno che a veva trovato ca sa lontano da casa . A fine s erata furono più di trenta quelli che, qua tti quatti , s ottovoce o s ottobanco, di edero il loro contributo a l regalo di George e si dovette compra rgli anche i guanti e il berretto. Quella sera , poco prima di un natale qua lunque, George non vendette qua si nulla, come al solito, mentre noi tutti, da sol iti egoi sti , comprammo merce ra ra s eppur di contra bba ndo: pas ti cche di uma nità a l Ba r del Ponte. PS - il bar del ponte è a Firenze in riva all’Arno, oppure a Pr aga sulla Moldava. Mi hanno detto che ce n’è uno anche a Parigi sulla Senna. Forse anche a Manaus, in Brasile… no, forse lì no!. Ce n’è uno anche a Cesena ma magari è solo una banale omonimia. 3 Capo di abbigliamento molto in voga in tempi preistorici
  • 12. Dal diario di uno che voleva smettere di fumare…. […] pri ma del complea nno. Nisba diceva no nei ca rtoni , non è andata per un ca zzo. Nemmeno il ui cchend dopo, ero con Lei , la go di bol sena, cena a Ci vi ta di Ba gnoreggi o, bottiglia di vi no in ri va al la go, poi a letto insieme, tutta la notte i nsieme…. Con Lei ci ri es co, non mi vi ene (qua si) voglia …. DI FUMARE! [..] Ma la domanda res ta , cosa cazzo è la dipendenza ? come funzi ona ? chi colpi sce e come? Che di fferenza c’è tra quella da tabacco e quella da eroina? E tra l’alcol e la cocaina? Tra la dipendenza a ffetti va e quella da gi oco? Fors e è s olo la parte dietro dell ’autonomia, quella che non si vede, quel la che tutti a bbiamo cerca to ma senza dirlo. […] So che s embra idiota: ma chi è che decide s e io stasera deci do di a nda re a compra re l e mi e MS Extral ight, s ono fulano matuno, na to in romagna , il gi orno x del mese y dell’anno xxyy, eccetera eccetera, i nsomma i o con l a mi a cos cienza, la mia pers ona lità, i vi zi e l e vi rtù? Oppure c’è qualcun al tro o qualcosa d’a ltro, neuroni impazzi ti, un al tro da me, un a ltro ME, i nconsapevolmente incons ci o, che a gis ce quando l’altro ME (ci oè quel lo di pri ma ) è s tufo, stanco di pensare o, sempl icemente non ne ha propri o vogl ia. Detta così è qua si comoda , va bbè c’è un a ltro ME, di verso da me, comunque i n me, ins omma come si può vedere i matti s tanno qua fuori non dentro là dove tutti li vorremmo. […] Tra l ’altro i matti : una cosa che mi ha s empre s tupi to dei ma tti (quelli veri, i pazienti ps ichiatri ci ) è la quoti diana batta gl ia dei l oro tutori (opera tori , a ssistenti educatori , psi col ogi e ps ichiatri ) nel dosa re le sigarette. Non troppe che fanno male e cos ta no, - pi ù la s econda che la pri ma -, ma nemmeno poche “che non s ’a gi ti per ca rità che poi ci va fuori di testa”… come s e di solito fosse dentro!. […] Non è sol o che non ri es ca a s mettere di fumare, no c’è dell ’al tro. La ca sa è un ces so di polvere, sporco, puzza , ra gna tele, il ces so….. be quello ve l o la scio i mmagi nare! Mi vergogno s olo a prova re a des cri verl o. La vora re? Fortuna che è fi ne l ugl io, che mi sono i nventato un la voro che mi permette a nche di cazzeggia re ogni ta nto. Sono un procastina tore. Tempo fa ho trovato a nche un si to (c’è s empre qual che s ito a d hoc) che da va lezi oni gra tui te a noi proca sti natori ci oè a quelle persone che come me, ri ma ndano, pos ti cipano, s pos tano in a va nti qua lsiasi cosa da fa re qualsiasi cos a che sia mi nima mente ri tenuta odios a. Ecco credo che i n questo momento, s e non fosse che di Ms sono a rri va to a due pa cchi al giorno, vorrei tarda re qualche anno a smettere. […] Non ri cordo grandi sofferenze fi no al peri odo i n cui ho comi nciato. C’è è vero un buco nei ricordi , un buco s trano tra i 13 e i 15 anni . Un buco strano (“s tra no”, a ppunto un buco, lo s tesso termine degli eroi nomani ) perché non è che non ricordi null a..... […] Già la volontà. Ma cos ’è poi questa volontà? Qua li costi, quali al tri cos ti , menta li, di s tress, di s enso di impotenza , richiama e a tti va l’imporsi con la vol ontà i n ques te di mensioni . A vol te osservando quell o che succede intorno a me, nel mondo, ho l’impressione che a forza di imporci delle cos e creia mo sempl icemente lo spa zio affi nché la s offerenza esista e si prenda la vita del le persone, al meno fi no a qua ndo uno s coppio di pazzi a o vi ol enza non ponga, in qual che malo modo, fi ne a questo ci rcol o decisamente vizioso.
  • 13. Càpita Comincerei proprio da un gi orno di prima vera, umido e afoso come di fores ta a ma zzoni ca sebbene a ncora poco i nvi tante in quanto a cal ura. Non so se ve ne siete a ccorti , ma da qual che a nno l ’esta te comincia sempre pri ma nell a tes ta delle persone. Qua ndo ero adoles cente occorreva la fine della s cuol a e non s olo per noi che a s cuola ci andavamo (a nzi l ì s i cominci ava pri ma a “fa r buco” per a nda re a l ma re), a nche il mondo degli adulti era lega to a quella data. Poi , comunque, non era no cos ì ta nti i fortuna ti che a nda va no i n va ca nza. No, adesso è mol to diverso, arri va Pas qua , poi s eguono i ponti tra apri le e maggi o e gi à ci s entiamo tutti improvvi samente s tanchi , esauriti, bi sognosi di va canza come un assetato di acqua fres ca . Appena la pri ma vera comi ncia, a dir il vero con poca convinzione orma i, a colorare l a città, tutti ci senti amo preda di una strana condizione: in a meri ca la tina l o chi amerebbero “ma l vi ento” o “coleri na”: è quel s ens o di non-so- bene-cosa -si a-ma -non-s to-poi -così-bene. Improvvisa mente i ma tti che adorna no le contrade della tua città sembra no di venta ti ma ggioranza mentre i pochi “norma li”, tra i quali s enza troppo s pingere ti ritrovi, si gua rdano intorno impauri ti . Cos’è questa stanchezza esistenziale che perva de ogni cosa, ogni gi orna ta , ogni a zi one e che non molla nemmeno dopo interi giorni di ripos o?. Salto Pers onalmente s ono fi n troppo trasparente, c’è perfino chi , vedendomi ca mmina re da dietro i ndovina il mio s tato d’a nimo prima che lo sappia i o, togl iendomi qua lsiasi possibilità di menzogna <<Cia o? Come va?, Come stai?>> Cos a ri spondere a queste fra si di ri to?. Vediamo. Al l’italiana s i potrebbe pa rti re con le lamentazi oni , <<ah! Con questo tempo, non s i sa nea nche cosa mettersi >> (tanto non lo so neanche quando c’è i l sole); oppure, <<hai senti to i n tel evisione, che roba! Non si capisce più niente! >>(e quando mai s ’è ca pito poi qua lcosa); o a ncora : <<hai vis to tizio, ma com’è messo>> (che ta nto è una vita che va a va nti così). Oppure megl io un <<bene, gra zi e>> molto di ci rcos ta nza che fra na a ppena lo di ci e s enti che non ci crederebbe nessuno nemmeno s e te lo a vessero tol to di bocca dopo giorni di tortura . Qua lche volta ho prova to l a via dell’i mmediatezza <<s to male>> ma a parte che poi ti devi s ma zza re lo s ma rrimento di chi ti s ta da va nti (sembra che per s ta re l egi ttima nte male come minimo ci vogl ia un ma le i ncura bile) poi comunque devi s piegare a ll’interdetto i nterlocutore i l “perché”… e qui i problemi diventa no i nsormontabili come l ’Everest con i pa tti ni a i piedi. Insomma le fras i di rito di un i ncontro cas uale e quotidiano sono un concentrato di null a da fa r invidi a al vuoto si derale, ma come fa re al lora? Non s o se tutti si vi va la s tessa cos a ma quando incontro qual cuno che conos co vorrei ferma rmi un a ttimo, gua rdare, os servare, sentire, toccare, pa rlare, ascol tare, di re che sto bene, che s to ma le e non senti rmi obbli gato a riuscire a s piegarl o, as colta re gioie e dolori , da re e ri cevere un po’ di energia vi tal e.
  • 14. titoli di coda 1) Sogno d’estate, 22 agos to 2007, s cri tta per un'a mica, i n un cal do a gosto, dopo intermi nabili di scussioni 2) Il cercatore di oggetti perduti, 5 novembre 2008, una mattina ventos a, Ma ri na Romea , una spiaggia roma nticamente intermi nabile 3) Ciao amore, 13 april e 2009, pri ma vera di una rel azi one, l a lontananza, l a spera nza , l 'a ttes a 4) Bailando en el cielo lleno de estrellas - Ballando in un cielo pieno di stelle - , 25 ma ggio 2005, dopo un s emi nario di forma zione, un turbine di vel i, ma schere, pa ssioni e corpi 5) Come sabbia, 14 l uglio 2005, un giorno qua lunque, un regalo fuori luogo, un ges to gra tui to 6) Buio nero sul mare, 31 lugli o 1997, … e luce, luce i n fondo, ma mol to in fondo 7) Sempre, 19 settembre 1992, l a pri ma, con un ti tol o eterno tes ti : − Pasticche di umanità al Bar del Ponte − Dal diario di uno che voleva smettere di fumare (pezzi) − Capita − Salto le fotografie in ordine di apparizione via Ancona 2009 con un po' di neve San Ma ri no in un gi orno di nebbi a “… ehi tu, chi sssseiiiiii?”(Bol ogna, s eminario FIDAS 2008, cortesia di Jody Sticca) bellissmo, mal inconi co, pierrot (Cesena s emi nari o ELSA, 2008) pellegri ni a ttra versando Iruña (Pa mplona, Spa gna , 2008) volto multirazziale (museo dei nativi, Washi ngton 2009) cammi nando i nsieme a l gra no (Zirua ki, Spagna, 2008) My fa vorite word, i s pa radox (museo dei na ti vi, Wa shington 2009) Ca rretti Mus icali (festa di San Gi ovanni, Cesena 2009) cammi nando nel la meseta (Redeci llas,Spa gna 2008) un a lbero (Viana, Spa gna 2008)