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Fragonard
(1732-1806)
Lettera
d’amore
da "LA LETTERATURA E IL MALE"
di Georges Bataille
1897-1962
E questa è forse la più bella, la più profondamente rapinosa
storia d’amore...
Il destino, a quanto pare, volle che Emily Brontë, pur bella,
ignorasse in modo assoluto l’amore, ma volle tuttavia che ella
avesse della passione una conoscenza angosciosa: quella
conoscenza che connette l’amore non soltanto alla chiarezza,
ma anche alla violenza e alla morte - perché palesemente la
morte è la verità dell’amore.
Come l’amore è la verità della morte.
Karin Boyle
Sei la mia consolazione più pura,
sei il mio più fermo rifugio,
tu sei il meglio che ho
perchè niente fa male come te.
No, niente fa male come te.
bruci come ghiaccio e fuoco,
tagli come acciaio la mia anima -
tu sei il meglio che ho.
Gis2004
Emily Dickinson (1830/1857 )
Wild Nights
Wild Nights!
Were I with thee
Wild Nights should be
Qur luxury!
Futile
the Winds
To a Heart in port
Done with the Compass
Done with the Chart!
Rowing in Eden
Ah, the Sea!
Might I but moor
Tonight
In Thee!
Notti selvagge
Notti selvagge!
Fossi io con te
notti selvagge sarebbero
la nostra passione!
Inutili
i venti
a un cuore ormai in porto
non serve la bussola
non serve la mappa
Remare nell’Eden
Il mare!
Potessi almeno ormeggiare
stanotte
in te.
Thomas Stearns Eliot (1888 – 1965)
Una dedica a mia moglie
A cui devo la gioia palpitante
Che tiene desti i miei sensi nella veglia,
E il ritmo che governa il riposo nel sonno,
Il respiro comune
Di due che si amano, e i corpi
Profumano l’uno dell’altro,
Che pensano uguali pensieri
E non hanno bisogno di parole
E si sussurrano uguali parole
Che non hanno bisogno di significato.
L’irritabile vento dell’inverno non potrà gelare
Il rude sole del tropico non potrà mai disseccare le rose
Nel giardino di rose che è nostro ed è nostro soltanto
Ma questa dedica è scritta affinché altri la leggano:
Sono parole private che io ti dedico in pubblico.
Andrea
Boscoli
Firenze ?
1560 ca. -
Roma 1608
Venere e
Amore
Corliano
(Pi), Villa
Agostini
Della Seta,
salone,
volta
Renato Zero (1950 -)
staccate la corrente
un po’ di pace qui
fermiamoci un istante
voglio stringerti così
è bello ritrovarsi
abbandonarsi e già
costretti in questa fabbrica alienante
chiamata città
non sentono ragioni
i sentimenti no,
almeno per un po’... mi apparterrai.
Ti apparterrò.
Inutili rumori
non è felicità
vorrebbero convincerci
che il paradiso è qua
è un mondo virtuale
padrone chiunque sei
smetti di spiarci, di sfruttarci
esistiamo anche noi
infondo a questa vita
talmente breve che
non è un delitto se...
se la offro a te.
Di travagliati giorni
fantastiche tournée
io contro il mondo
e tu a fianco a me... quel coraggio dov’è.
Si sta facendo notte
è il nostro cantiere che riparte
più efficiente che mai
guai se così non fosse
siamo ancora pieni di risorse, aspetta e vedrai...
La voglia di cantare
è figlia dei miei guai
salvare quel sogno
è tutto ciò che vorrei... mi aiuterai...
Si sta facendo notte
c’è gente che non dorme ma riflette
sul tempo che va...
Non è un problema l’età
aprite quelle porte
e fate entrare amore in ogni cuore
finché ce ne sta.
Non fosse stata musica
a guarire i silenzi miei
non starei qui a difenderla
non ti chiederei
di credere in lei... lo sai...
Si sta facendo notte
se questa nostra stella non decolla
avrò sbagliato e anche tu
che ti aspettavi di più
son giochi disonesti
per tanti irresistibili idealisti
assoluzione non c’è.
Diamoci dentro affinché...
non si faccia notte!
Alziamoci fin lassù
mattone su mattone
seguiamo questa pallida illusione
qualcosa succederà
Si sta facendo notte!
Tagore (1861-1941)
Cogli questo piccolo fiore
e prendilo. Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.
Non so se potrà trovare
posto nella tua ghirlanda,
ma onoralo con la carezza
della tua mano - e coglilo.
Temo che il giorno finisca
prima del mio risveglio
e passi l'ora dell'offerta.
Anche se il colore è pallido
e tenue è il suo profumo
serviti di questo fiore
finché c'è tempo - e coglilo.
Kitagawa Utamaro
(1754-1806)
Lettera d'amore
Tokyo, Museo
Nazionale
Hayez 1791-1882 Rinaldo e Armida
E se mi devi amare per null’altro sia
-Elizabeth Barrett Browning
E se mi devi amare per null’altro sia
che per amore.Non dire "L’amo per il
suo sorriso, il suo sguardo, il modo
gentile di parlare, per le sue idee
che si accordano alle mie e che un giorno
mi resero sereno". Queste cose possono
Amato, in sé mutare o mutare per te.
Così fatto un amore può disfarsi.
E ancora non amarmi per la pietà che
le mie guance asciuga. Può scordare
il pianto chi ebbe a lungo il tuo
conforto, e perdere così il tuo amore.
Ma amami solo per amore dell’amore,
che cresca in te, in un’eternità d’amore!
Canova
(1757-1822 )
gruppo del
Louvre
Amore e
Psiche che si
abbracciano
Tibullo,
(55/48 – 19 o 18 aC )
Le catene di Venere
L. I 2,
Versa vino schietto e col vino
scaccia i dolori che t'assalgono,
sì che premendo gli occhi di chi è stanco vinca il
sonno:
nessuno svegli chi ha la mente stordita dal vino,
finché l'angoscia dell'amore non si plachi.
Alla mia fanciulla è stata imposta una custodia spietata
e con una spranga di ferro, impenetrabile,
è sbarrata la porta. Ti sferzi la pioggia,
porta d'un intrattabile padrone,
ti colpiscano i fulmini scagliati
per volere di Giove. Porta, porta,
sciogliti ai miei lamenti, apriti per me, per me solo,
e girando sui cardini furtiva
schiuditi senza far rumore;
se nella mia follia ti ho lanciato male parole,
perdonami: sul mio capo pregherò che ricadano.
Non puoi non ricordare tutto ciò
che supplicandoti ti dissi,
quando ai tuoi stipiti offrivo serti di fiori.
E anche tu, Delia, inganna senza timore i
guardiani.
Osare si deve: Venere stessa aiuta chi ha
coraggio.
Se un giovane tenta per primo una soglia, lei
l'asseconda
e se una fanciulla coi denti di una chiave
socchiude la porta, è lei che le insegna
a strisciare furtiva dal morbido letto,
ad appoggiare il piede senza far rumore,
a scambiare davanti al suo uomo cenni
eloquenti,
e a nascondere messaggi d'amore
in gesti convenuti. Ma non a tutti l'insegna:
solo a chi l'indolenza non l'attarda
o a chi il timore non gli vieta
di levarsi dal letto in una notte oscura.
Così per tutta la città
timoroso m'aggiro fra le tenebre
...
Ovidio
(43 AC-17)
(Amori
Quale mai sarà il motivo per cui i materassi mi sembrano tanto duri, e le coperte
non vogliono star ferme sul mio letto, ed io ho trascorso l'intera notte, così
lunga, senza prendere sonno, e a forza di voltarmi e rivoltarmi le ossa mi
dolgono come fiaccate? Infatti, credo, mi accorgerei se fossi tentato da qualche
amore - o forse esso si insinua in maniera subdola e astutamente procura
danno con arte nascosta? - Sarà così: le frecce sottili si sono piantate nel mio
cuore e Amore tormenta ferocemente il mio petto, del quale si è impadronito. Mi
conviene cedere, oppure attizzare lottando questo fuoco improvviso? È meglio
cedere: un peso ben sopportato diventa più leggero. Io stesso ho visto che,
agitando una torcia, le fiamme ravvivate aumentavano, mentre, quando
nessuno l'agitava, le fiamme si estinguevano: i buoi da poco catturati, mentre
respingono il loro primo giogo, ricevono più colpi di quelli che accettano la fatica
dell'aratro; al cavallo che recalcitra viene straziata la bocca col morso a dente di
lupo: del morso si accorge meno quello che si è abituato ai finimenti. Così
Amore incombe molto più duramente e crudelmente su coloro che si ribellano
che su coloro che accettano di sopportare la sua schiavitù. Ecco, lo ammetto,
io, o Cupìdo, sono la tua nuova preda; mi sottometto alle tue leggi con le mani
legate.
gis2004
CAIO VALERIO CATULLO
(84? – Roma, 54? aC)
. Carmina. Odi et amo (LXXXV)
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile;
non so, ma è proprio così, e mi tormento.
Hikmet
(1902-1963 )
Amo in te
Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.
FIORELLA MANNOIA
Il tempo scorre e sta venendo sera
ti sto cercando con la fantasia
con una specie di felicità
sto già pensando a te.
Tra le diverse direzioni prese
verso paesi irraggiungibili
ed io nascosta tra le mie difese
sto ricordando te.
E se l'immagine è confusa
il tuo colore non sbiadisce
e sta parlandomi di te
questa giornata che finisce qui.
Domani cambiano l'arredamento
e forse cambio lentamente io
ma dentro a questo nuovo mutamento
ho già nascosto te.
Oggetti qui disordinatamente
dovrei decidermi a buttarli via
ma qualche cosa misteriosamente
mi riporta a te.
Una finestra che si chiude
ma sto guardando tra le tende
e mi sorprende la città
che ti cerca come faccio io;
e se il cervello prende il sopravvento
nasconde voci da buttare via
ma tira un vento che conosco già
mi sembra nostalgia
Francesco Hayez (1791-1882)
P. Neruda(1904-1973)
E' BELLO, AMORE, SENTIRTI VICINO A ME
E' bello, amore, sentirti vicino a me nella notte,
invisibile nel tuo sogno, seriamente notturna,
mentr'io districo le mie preoccupazioni
come fossero reti confuse.
Assente il tuo cuore naviga pei sogni,
ma il tuo corpo così abbandonato respira
cercandomi senza vedermi, completando il mio sonno
come una pianta che si duplica nell'ombra.
Eretta, sarai un'altra che vivrà domani,
ma delle frontiere perdute nella notte,
di quest'essere e non essere in cui ci troviamo
qualcosa resta che ci avvicina nella luce della vita
come se il sigillo dell'ombra indicasse
col fuoco le sue segrete creature.
Gis2005
Pascoli (1855-1912)
LA TESSITRICE
Mi son seduto su la panchetta
come una volta... quanti anni fa?
Ella, come una volta, s'è stretta
su la panchetta.
E non il suono d'una parola;
solo un sorriso tutto pietà.
La bianca mano lascia la spola.
Piango, e le dico: Come ho potuto,
dolce mio bene, partir da te?
Piange, e mi dice d'un cenno muto:
Come hai potuto?
Con un sospiro quindi la cassa
tira del muto pettine a sé.
Muta la spola passa e ripassa.
Piango, e le chiedo: Perché non suona
dunque l'arguto pettine più?
Ella mi fissa timida e buona:
Perché non suona?
E piange, e piange - Mio dolce amore,
non t'hanno detto? non lo sai tu?
Io non son viva che nel tuo cuore.
Morta! Si, morta! Se tesso, tesso
per te soltanto; come, non so;
in questa tela, sotto il cipresso,
accanto alfine ti dormirò. -
Tiziano Vecellio (1485 -1576 )
:Pastorale
Giorgio De Chirico
(1888-1978)
Il canto d’amore
Pablo Neruda
(1904-1973)
da "I versi del
capitano"
IL VENTO NELL'ISOLA
Il vento è un cavallo:
senti come corre
per il mare, per il cielo.
Vuol portarmi via: senti
come percorre il mondo
per portarmi lontano.
Nascondimi tra le tue
braccia
per questa notte sola,
mentre la pioggia rompe
contro il mare e la terra
la sua bocca
innumerevole.
Senti come il vento
mi chiama galoppando
per portarmi lontano.
Con la tua fronte sulla mia fronte,
con la tua bocca sulla mia bocca,
legati i nostri corpi,
all’amore che che brucia,
lascia che il vento passi
senza che possa portarmi via.
Lascia che il vento corra
coronato di spuma,
che mi chiami e mi cerchi
galoppando nell’ombra,
mentre, sommerso,
sotto i tuoi grandi occhi,
per questa notte sola
riposerò, amor mio.
Giorgio De Chirico
(1888-1978)
Ettore e Andromaca
SAFFO (640? 610? A.C.)
Frammento 2
INVITO ALL'ERANO
Venite al tempio sacro delle vergini
dove più grato è il bosco e sulle are
fuma l'incenso.
Qui fresca l'acqua mormora tra i rami
dei meli: il luogo è all'ombra di roseti,
dallo stormire delle foglie nasce
profonda quiete.
Qui il prato ove meriggiano i cavalli
è tutto fiori della primavera
e gli aneti vi odorano soavi.
E qui con impeto, dominatrice,
versa Afrodite nelle tazze d'oro
chiaro vino celeste con la gioia.
SAFFO
Frammento 31
A ME PARE UGUALE AGLI DEI
A me pare uguale agli dei
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde sulla lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue alle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente
Gis2005
Tamara De Lempicka
(1898-1980 )
Klimt
(1862-1918)
il bacio
O.
Kokoschka
(1886-
1980)
La sposa
del vento,
1914
TAGORE (1861-1941)
Gitanjali
5
Concedi ch'io possa sedere
per un momento al tuo fianco.
Le opere cui sto attendendo
potrò finirle più tardi.
Lontano dalla vista del tuo volto
non conosco né tregua né riposo
e il mio lavoro
diventa una pena senza fine
in un mare sconfinato di dolori.
Oggi l'estate è venuta
alla mia finestra
con i suoi sussurri e sospiri,
le api fanno i menestrelli
alla corte del boschetto in fiore.
Ora è tempo di sedere tranquilli
a faccia a faccia con te
e di cantare la consacrazione
della mia vita
in questa calma straripante e silenziosa.
Klimt
Adamo ed
Eva
Amore
Gioco d'azzardo
(Paolo Conte)
C'era fra noi un gioco d'azzardo
ma niente ormai nel lungo
sguardo
spiega qualcosa,
forse soltanto
certe parole sembrano pianto,
sono salate, sanno di mare
chissà, tra noi, si trattava
d'amore…
Ma non parlo di te, io parlo d'altro
il gioco era mio, lucido e scaltro…
Io parlo di me, di me che ho
goduto
di me che ho amato
e che ho perduto…
E trovo niente da dire o da fare…
Però tra noi si trattava d'amore…
C'era fra noi un gioco d'azzardo,
gioco di vita, duro e bugiardo…
Perchè volersi e desiderarsi
facendo finta di essere persi…
Adesso è tardi e dico soltanto
che si trattava d´amore, e non sai quanto…
__________________
Gis2005
Il giardino
Jacques Prevert
(1900-1977)
Mille anni e poi mille
Non possone bastare
Per dire
La microeternita'
Di quando m' hai baciato
Di quando t' ho baciata
Un mattino nella luce dell' inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che e' un astro.
Gis2005
Alicante
Jacques Prevert
Un' arancia sulla tavola
il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto tu
Dolce presente del presente
Freschezza della notte
Calore della mia vita.
Gis2005
I ragazzi che si amano
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia e il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore.
Jacques Prèvert
 
Gis2005
Elizabeth Barrett Browning (1806-1861)
Come ti amo?
 Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità,
di altura e di estensione che l’anima mia
può raggiungere, quando al di là del corporeo
tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,
alla luce del giorno e al lume di candela.
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia;
Ti amo con la stessa purezza con cui essi
rifuggono dalla lode;
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze
e quella che fanciulla mettevo nella fede;
Ti amo con quell’amore che credevo aver smarrito
coi miei santi perduti, - ti amo col respiro,
i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! - e,
se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte
Gis2004
Charles Baudelaire (1821-1867)
Il Vino degli Amanti
Oggi lo spazio è splendido! Senza morsi né speroni o briglie,
via, sul vino, a cavallo verso un cielo divino e incantato!
Come due angeli che tortura un rovello implacabile oh,
nel cristallo azzurro del mattino, seguire il lontano meriggio!
Mollemente cullati sull'ala del turbine cerebrale, in un
delirio parallelo,
sorella, nuotando affiancati, fuggire senza riposi né tregue
verso il paradiso dei miei sogni.
Gis2004
George Byron (1788-1824)
Stanze per musica
Non c'è figlia della Bellezza
D'un incanto sirnrle al tuo;
Come musica sulle acque
La tua voce è dolce per me:
Quando, come se avesse posa
L'oceano ammaliato a quel suono,
Scintillano calme le onde,
Placati i venti sembrano sognare:
E la luna di mezzanotte
Tesse una trama lucente sul mare
Che lieve solleva il suo petto
Come un fanciullo addormentato:
Così l'anima a te s'inchina
Per ascoltare ed adorarti,
Con emozione profonda e soave
Come d'estate l'onda dell'oceano.
Gis2004
Catullo (84-54 a.C.)
Vita e amore a noi due Lesbia (Carme V)
Vita e amore a noi due Lesbia
e ogni acida censura di vecchi
come un soldo bucato gettiamo via.
Il sole che muore rinascerà
ma questa luce nostra fuggitiva
una volta abbattuta, dormiremo
una totale notte senza fine.
Dammi baci cento baci mille baci
e ancora baci cento baci e mille baci!
Le miriadi dei nostri baci
tante saranno che dovremo poi
per non cadere nelle malie
di un invidioso che sappia troppo,
perderne il conto scordare tutto.
Canova
Emily Dickinson (1830-1886)
 
Canzone
Fa ch'io per te sia l'estate
Quando saran fuggiti i giorni estivi!
La tua musica quando il fannello
Tacerà e il pettirosso!
A fiorire per te saprò sfuggire alla tomba
Riseminando il mio splendore!
E tu coglimi, anemone,
Tuo fiore per l'eterno!
Gis2004
Paul Eluard (1895-1952)
Nusch
Sentimenti visibili
vicinanza leggera
chioma di carezze.
Senza ombre nè dubbi
dai gli occhi a quel che vedono
visti da quel che guardano.
Fiducia di cristallo
tra due specchi
ti si perdono gli occhi nella notte
per unire desiderio e risveglio.
Gis2005
Dante Alighieri (1265-1321)
Donne ch'avete intelletto d'amore
1 Donne ch'avete intelletto d'amore,
2 i' vo' con voi de la mia donna dire,
3 non perch'io creda sua laude finire,
4 ma ragionar per isfogar la mente.
5 Io dico che pensando il suo valore,
6 Amor sì dolce mi si fa sentire,
7 che s'io allora non perdessi ardire,
8 farei parlando innamorar la gente.
9 E io non vo' parlar sì altamente,
10 ch'io divenisse per temenza vile;
11 ma tratterò del suo stato gentile
12 a respetto di lei leggeramente,
13 donne e donzelle amorose, con vui,
14 ché non è cosa da parlarne altrui.
Gis2005
Francesco Petrarca (1304-1374)
Erano i capei d'oro a l'aura sparsi
Erano i capei d'oro a l'aura sparsi
che 'n mille dolci nodi gli avolgea,
e 'l vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi ch'or ne son sì scarsi;
e 'l viso di pietosi color farsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i' che l'esca amorosa al petto avea,
qual meraviglia se di subito arsi?
Non era l'andar suo cosa mortale
ma d'angelica forma, e le parole
sonavan altro che pur voce umana;
uno spirto celeste, un vivo sole
fu quel ch' i' vidi, e se non fosse or tale,
piaga per allentar d'arco non sana.
Gisella Malagodi
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Amore i secoli

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  • 3. da "LA LETTERATURA E IL MALE" di Georges Bataille 1897-1962 E questa è forse la più bella, la più profondamente rapinosa storia d’amore... Il destino, a quanto pare, volle che Emily Brontë, pur bella, ignorasse in modo assoluto l’amore, ma volle tuttavia che ella avesse della passione una conoscenza angosciosa: quella conoscenza che connette l’amore non soltanto alla chiarezza, ma anche alla violenza e alla morte - perché palesemente la morte è la verità dell’amore. Come l’amore è la verità della morte.
  • 4. Karin Boyle Sei la mia consolazione più pura, sei il mio più fermo rifugio, tu sei il meglio che ho perchè niente fa male come te. No, niente fa male come te. bruci come ghiaccio e fuoco, tagli come acciaio la mia anima - tu sei il meglio che ho.
  • 6. Emily Dickinson (1830/1857 ) Wild Nights Wild Nights! Were I with thee Wild Nights should be Qur luxury! Futile the Winds To a Heart in port Done with the Compass Done with the Chart! Rowing in Eden Ah, the Sea! Might I but moor Tonight In Thee! Notti selvagge Notti selvagge! Fossi io con te notti selvagge sarebbero la nostra passione! Inutili i venti a un cuore ormai in porto non serve la bussola non serve la mappa Remare nell’Eden Il mare! Potessi almeno ormeggiare stanotte in te.
  • 7. Thomas Stearns Eliot (1888 – 1965) Una dedica a mia moglie A cui devo la gioia palpitante Che tiene desti i miei sensi nella veglia, E il ritmo che governa il riposo nel sonno, Il respiro comune Di due che si amano, e i corpi Profumano l’uno dell’altro, Che pensano uguali pensieri E non hanno bisogno di parole E si sussurrano uguali parole Che non hanno bisogno di significato. L’irritabile vento dell’inverno non potrà gelare Il rude sole del tropico non potrà mai disseccare le rose Nel giardino di rose che è nostro ed è nostro soltanto Ma questa dedica è scritta affinché altri la leggano: Sono parole private che io ti dedico in pubblico.
  • 8. Andrea Boscoli Firenze ? 1560 ca. - Roma 1608 Venere e Amore Corliano (Pi), Villa Agostini Della Seta, salone, volta
  • 9. Renato Zero (1950 -) staccate la corrente un po’ di pace qui fermiamoci un istante voglio stringerti così è bello ritrovarsi abbandonarsi e già costretti in questa fabbrica alienante chiamata città non sentono ragioni i sentimenti no, almeno per un po’... mi apparterrai. Ti apparterrò. Inutili rumori non è felicità vorrebbero convincerci che il paradiso è qua è un mondo virtuale padrone chiunque sei smetti di spiarci, di sfruttarci esistiamo anche noi infondo a questa vita talmente breve che non è un delitto se... se la offro a te. Di travagliati giorni fantastiche tournée io contro il mondo e tu a fianco a me... quel coraggio dov’è. Si sta facendo notte è il nostro cantiere che riparte più efficiente che mai guai se così non fosse siamo ancora pieni di risorse, aspetta e vedrai... La voglia di cantare è figlia dei miei guai salvare quel sogno è tutto ciò che vorrei... mi aiuterai... Si sta facendo notte c’è gente che non dorme ma riflette sul tempo che va... Non è un problema l’età aprite quelle porte e fate entrare amore in ogni cuore finché ce ne sta. Non fosse stata musica a guarire i silenzi miei non starei qui a difenderla non ti chiederei di credere in lei... lo sai... Si sta facendo notte se questa nostra stella non decolla avrò sbagliato e anche tu che ti aspettavi di più son giochi disonesti per tanti irresistibili idealisti assoluzione non c’è. Diamoci dentro affinché... non si faccia notte! Alziamoci fin lassù mattone su mattone seguiamo questa pallida illusione qualcosa succederà Si sta facendo notte!
  • 10. Tagore (1861-1941) Cogli questo piccolo fiore e prendilo. Non indugiare! Temo che esso appassisca e cada nella polvere. Non so se potrà trovare posto nella tua ghirlanda, ma onoralo con la carezza della tua mano - e coglilo. Temo che il giorno finisca prima del mio risveglio e passi l'ora dell'offerta. Anche se il colore è pallido e tenue è il suo profumo serviti di questo fiore finché c'è tempo - e coglilo.
  • 13. E se mi devi amare per null’altro sia -Elizabeth Barrett Browning E se mi devi amare per null’altro sia che per amore.Non dire "L’amo per il suo sorriso, il suo sguardo, il modo gentile di parlare, per le sue idee che si accordano alle mie e che un giorno mi resero sereno". Queste cose possono Amato, in sé mutare o mutare per te. Così fatto un amore può disfarsi. E ancora non amarmi per la pietà che le mie guance asciuga. Può scordare il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto, e perdere così il tuo amore. Ma amami solo per amore dell’amore, che cresca in te, in un’eternità d’amore!
  • 14.
  • 15. Canova (1757-1822 ) gruppo del Louvre Amore e Psiche che si abbracciano
  • 16. Tibullo, (55/48 – 19 o 18 aC ) Le catene di Venere L. I 2, Versa vino schietto e col vino scaccia i dolori che t'assalgono, sì che premendo gli occhi di chi è stanco vinca il sonno: nessuno svegli chi ha la mente stordita dal vino, finché l'angoscia dell'amore non si plachi. Alla mia fanciulla è stata imposta una custodia spietata e con una spranga di ferro, impenetrabile, è sbarrata la porta. Ti sferzi la pioggia, porta d'un intrattabile padrone, ti colpiscano i fulmini scagliati per volere di Giove. Porta, porta, sciogliti ai miei lamenti, apriti per me, per me solo, e girando sui cardini furtiva schiuditi senza far rumore; se nella mia follia ti ho lanciato male parole, perdonami: sul mio capo pregherò che ricadano. Non puoi non ricordare tutto ciò che supplicandoti ti dissi, quando ai tuoi stipiti offrivo serti di fiori. E anche tu, Delia, inganna senza timore i guardiani. Osare si deve: Venere stessa aiuta chi ha coraggio. Se un giovane tenta per primo una soglia, lei l'asseconda e se una fanciulla coi denti di una chiave socchiude la porta, è lei che le insegna a strisciare furtiva dal morbido letto, ad appoggiare il piede senza far rumore, a scambiare davanti al suo uomo cenni eloquenti, e a nascondere messaggi d'amore in gesti convenuti. Ma non a tutti l'insegna: solo a chi l'indolenza non l'attarda o a chi il timore non gli vieta di levarsi dal letto in una notte oscura. Così per tutta la città timoroso m'aggiro fra le tenebre ...
  • 17. Ovidio (43 AC-17) (Amori Quale mai sarà il motivo per cui i materassi mi sembrano tanto duri, e le coperte non vogliono star ferme sul mio letto, ed io ho trascorso l'intera notte, così lunga, senza prendere sonno, e a forza di voltarmi e rivoltarmi le ossa mi dolgono come fiaccate? Infatti, credo, mi accorgerei se fossi tentato da qualche amore - o forse esso si insinua in maniera subdola e astutamente procura danno con arte nascosta? - Sarà così: le frecce sottili si sono piantate nel mio cuore e Amore tormenta ferocemente il mio petto, del quale si è impadronito. Mi conviene cedere, oppure attizzare lottando questo fuoco improvviso? È meglio cedere: un peso ben sopportato diventa più leggero. Io stesso ho visto che, agitando una torcia, le fiamme ravvivate aumentavano, mentre, quando nessuno l'agitava, le fiamme si estinguevano: i buoi da poco catturati, mentre respingono il loro primo giogo, ricevono più colpi di quelli che accettano la fatica dell'aratro; al cavallo che recalcitra viene straziata la bocca col morso a dente di lupo: del morso si accorge meno quello che si è abituato ai finimenti. Così Amore incombe molto più duramente e crudelmente su coloro che si ribellano che su coloro che accettano di sopportare la sua schiavitù. Ecco, lo ammetto, io, o Cupìdo, sono la tua nuova preda; mi sottometto alle tue leggi con le mani legate.
  • 18. gis2004 CAIO VALERIO CATULLO (84? – Roma, 54? aC) . Carmina. Odi et amo (LXXXV) Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior. Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile; non so, ma è proprio così, e mi tormento.
  • 19.
  • 20. Hikmet (1902-1963 ) Amo in te Amo in te l'avventura della nave che va verso il polo amo in te l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte amo in te le cose lontane amo in te l'impossibile entro nei tuoi occhi come in un bosco pieno di sole e sudato affamato infuriato ho la passione del cacciatore per mordere nella tua carne. amo in te l'impossibile ma non la disperazione.
  • 21. FIORELLA MANNOIA Il tempo scorre e sta venendo sera ti sto cercando con la fantasia con una specie di felicità sto già pensando a te. Tra le diverse direzioni prese verso paesi irraggiungibili ed io nascosta tra le mie difese sto ricordando te. E se l'immagine è confusa il tuo colore non sbiadisce e sta parlandomi di te questa giornata che finisce qui. Domani cambiano l'arredamento e forse cambio lentamente io ma dentro a questo nuovo mutamento ho già nascosto te. Oggetti qui disordinatamente dovrei decidermi a buttarli via ma qualche cosa misteriosamente mi riporta a te. Una finestra che si chiude ma sto guardando tra le tende e mi sorprende la città che ti cerca come faccio io; e se il cervello prende il sopravvento nasconde voci da buttare via ma tira un vento che conosco già mi sembra nostalgia
  • 23. P. Neruda(1904-1973) E' BELLO, AMORE, SENTIRTI VICINO A ME E' bello, amore, sentirti vicino a me nella notte, invisibile nel tuo sogno, seriamente notturna, mentr'io districo le mie preoccupazioni come fossero reti confuse. Assente il tuo cuore naviga pei sogni, ma il tuo corpo così abbandonato respira cercandomi senza vedermi, completando il mio sonno come una pianta che si duplica nell'ombra. Eretta, sarai un'altra che vivrà domani, ma delle frontiere perdute nella notte, di quest'essere e non essere in cui ci troviamo qualcosa resta che ci avvicina nella luce della vita come se il sigillo dell'ombra indicasse col fuoco le sue segrete creature.
  • 25. Pascoli (1855-1912) LA TESSITRICE Mi son seduto su la panchetta come una volta... quanti anni fa? Ella, come una volta, s'è stretta su la panchetta. E non il suono d'una parola; solo un sorriso tutto pietà. La bianca mano lascia la spola. Piango, e le dico: Come ho potuto, dolce mio bene, partir da te? Piange, e mi dice d'un cenno muto: Come hai potuto? Con un sospiro quindi la cassa tira del muto pettine a sé. Muta la spola passa e ripassa. Piango, e le chiedo: Perché non suona dunque l'arguto pettine più? Ella mi fissa timida e buona: Perché non suona? E piange, e piange - Mio dolce amore, non t'hanno detto? non lo sai tu? Io non son viva che nel tuo cuore. Morta! Si, morta! Se tesso, tesso per te soltanto; come, non so; in questa tela, sotto il cipresso, accanto alfine ti dormirò. -
  • 26. Tiziano Vecellio (1485 -1576 ) :Pastorale
  • 28. Pablo Neruda (1904-1973) da "I versi del capitano" IL VENTO NELL'ISOLA Il vento è un cavallo: senti come corre per il mare, per il cielo. Vuol portarmi via: senti come percorre il mondo per portarmi lontano. Nascondimi tra le tue braccia per questa notte sola, mentre la pioggia rompe contro il mare e la terra la sua bocca innumerevole. Senti come il vento mi chiama galoppando per portarmi lontano. Con la tua fronte sulla mia fronte, con la tua bocca sulla mia bocca, legati i nostri corpi, all’amore che che brucia, lascia che il vento passi senza che possa portarmi via. Lascia che il vento corra coronato di spuma, che mi chiami e mi cerchi galoppando nell’ombra, mentre, sommerso, sotto i tuoi grandi occhi, per questa notte sola riposerò, amor mio.
  • 30. SAFFO (640? 610? A.C.) Frammento 2 INVITO ALL'ERANO Venite al tempio sacro delle vergini dove più grato è il bosco e sulle are fuma l'incenso. Qui fresca l'acqua mormora tra i rami dei meli: il luogo è all'ombra di roseti, dallo stormire delle foglie nasce profonda quiete. Qui il prato ove meriggiano i cavalli è tutto fiori della primavera e gli aneti vi odorano soavi. E qui con impeto, dominatrice, versa Afrodite nelle tazze d'oro chiaro vino celeste con la gioia.
  • 31. SAFFO Frammento 31 A ME PARE UGUALE AGLI DEI A me pare uguale agli dei chi a te vicino così dolce suono ascolta mentre tu parli e ridi amorosamente. Subito a me il cuore si agita nel petto solo che appena ti veda, e la voce si perde sulla lingua inerte. Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle, e ho buio negli occhi e il rombo del sangue alle orecchie. E tutta in sudore e tremante come erba patita scoloro: e morte non pare lontana a me rapita di mente
  • 36. TAGORE (1861-1941) Gitanjali 5 Concedi ch'io possa sedere per un momento al tuo fianco. Le opere cui sto attendendo potrò finirle più tardi. Lontano dalla vista del tuo volto non conosco né tregua né riposo e il mio lavoro diventa una pena senza fine in un mare sconfinato di dolori. Oggi l'estate è venuta alla mia finestra con i suoi sussurri e sospiri, le api fanno i menestrelli alla corte del boschetto in fiore. Ora è tempo di sedere tranquilli a faccia a faccia con te e di cantare la consacrazione della mia vita in questa calma straripante e silenziosa.
  • 38. Gioco d'azzardo (Paolo Conte) C'era fra noi un gioco d'azzardo ma niente ormai nel lungo sguardo spiega qualcosa, forse soltanto certe parole sembrano pianto, sono salate, sanno di mare chissà, tra noi, si trattava d'amore… Ma non parlo di te, io parlo d'altro il gioco era mio, lucido e scaltro… Io parlo di me, di me che ho goduto di me che ho amato e che ho perduto… E trovo niente da dire o da fare… Però tra noi si trattava d'amore… C'era fra noi un gioco d'azzardo, gioco di vita, duro e bugiardo… Perchè volersi e desiderarsi facendo finta di essere persi… Adesso è tardi e dico soltanto che si trattava d´amore, e non sai quanto… __________________
  • 40. Il giardino Jacques Prevert (1900-1977) Mille anni e poi mille Non possone bastare Per dire La microeternita' Di quando m' hai baciato Di quando t' ho baciata Un mattino nella luce dell' inverno Al Parc Montsouris a Parigi A Parigi Sulla terra Sulla terra che e' un astro.
  • 42. Alicante Jacques Prevert Un' arancia sulla tavola il tuo vestito sul tappeto E nel mio letto tu Dolce presente del presente Freschezza della notte Calore della mia vita.
  • 44. I ragazzi che si amano I ragazzi che si amano si baciano in piedi Contro le porte della notte E i passanti che passano li segnano a dito Ma i ragazzi che si amano Non ci sono per nessuno Ed è la loro ombra soltanto Che trema nella notte Stimolando la rabbia dei passanti La loro rabbia e il loro disprezzo le risa la loro invidia I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno Essi sono altrove molto più lontano della notte Molto più in alto del giorno Nell'abbagliante splendore del loro primo amore. Jacques Prèvert  
  • 46. Elizabeth Barrett Browning (1806-1861) Come ti amo?  Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi. Ti amo fino agli estremi di profondità, di altura e di estensione che l’anima mia può raggiungere, quando al di là del corporeo tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale. Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane, alla luce del giorno e al lume di candela. Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia; Ti amo con la stessa purezza con cui essi rifuggono dalla lode; Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze e quella che fanciulla mettevo nella fede; Ti amo con quell’amore che credevo aver smarrito coi miei santi perduti, - ti amo col respiro, i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! - e, se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte
  • 48. Charles Baudelaire (1821-1867) Il Vino degli Amanti Oggi lo spazio è splendido! Senza morsi né speroni o briglie, via, sul vino, a cavallo verso un cielo divino e incantato! Come due angeli che tortura un rovello implacabile oh, nel cristallo azzurro del mattino, seguire il lontano meriggio! Mollemente cullati sull'ala del turbine cerebrale, in un delirio parallelo, sorella, nuotando affiancati, fuggire senza riposi né tregue verso il paradiso dei miei sogni.
  • 50. George Byron (1788-1824) Stanze per musica Non c'è figlia della Bellezza D'un incanto sirnrle al tuo; Come musica sulle acque La tua voce è dolce per me: Quando, come se avesse posa L'oceano ammaliato a quel suono, Scintillano calme le onde, Placati i venti sembrano sognare: E la luna di mezzanotte Tesse una trama lucente sul mare Che lieve solleva il suo petto Come un fanciullo addormentato: Così l'anima a te s'inchina Per ascoltare ed adorarti, Con emozione profonda e soave Come d'estate l'onda dell'oceano.
  • 52. Catullo (84-54 a.C.) Vita e amore a noi due Lesbia (Carme V) Vita e amore a noi due Lesbia e ogni acida censura di vecchi come un soldo bucato gettiamo via. Il sole che muore rinascerà ma questa luce nostra fuggitiva una volta abbattuta, dormiremo una totale notte senza fine. Dammi baci cento baci mille baci e ancora baci cento baci e mille baci! Le miriadi dei nostri baci tante saranno che dovremo poi per non cadere nelle malie di un invidioso che sappia troppo, perderne il conto scordare tutto.
  • 54. Emily Dickinson (1830-1886)   Canzone Fa ch'io per te sia l'estate Quando saran fuggiti i giorni estivi! La tua musica quando il fannello Tacerà e il pettirosso! A fiorire per te saprò sfuggire alla tomba Riseminando il mio splendore! E tu coglimi, anemone, Tuo fiore per l'eterno!
  • 56. Paul Eluard (1895-1952) Nusch Sentimenti visibili vicinanza leggera chioma di carezze. Senza ombre nè dubbi dai gli occhi a quel che vedono visti da quel che guardano. Fiducia di cristallo tra due specchi ti si perdono gli occhi nella notte per unire desiderio e risveglio.
  • 58. Dante Alighieri (1265-1321) Donne ch'avete intelletto d'amore 1 Donne ch'avete intelletto d'amore, 2 i' vo' con voi de la mia donna dire, 3 non perch'io creda sua laude finire, 4 ma ragionar per isfogar la mente. 5 Io dico che pensando il suo valore, 6 Amor sì dolce mi si fa sentire, 7 che s'io allora non perdessi ardire, 8 farei parlando innamorar la gente. 9 E io non vo' parlar sì altamente, 10 ch'io divenisse per temenza vile; 11 ma tratterò del suo stato gentile 12 a respetto di lei leggeramente, 13 donne e donzelle amorose, con vui, 14 ché non è cosa da parlarne altrui.
  • 60. Francesco Petrarca (1304-1374) Erano i capei d'oro a l'aura sparsi Erano i capei d'oro a l'aura sparsi che 'n mille dolci nodi gli avolgea, e 'l vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi ch'or ne son sì scarsi; e 'l viso di pietosi color farsi, non so se vero o falso, mi parea: i' che l'esca amorosa al petto avea, qual meraviglia se di subito arsi? Non era l'andar suo cosa mortale ma d'angelica forma, e le parole sonavan altro che pur voce umana; uno spirto celeste, un vivo sole fu quel ch' i' vidi, e se non fosse or tale, piaga per allentar d'arco non sana.
  • 61.
  • 62. Gisella Malagodi Un grazie a Teresa e Fernanda per le immagini ed a tutto il forum D per l’invio di testi