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ANDREA SPERLINGA
     presenta




  500 (cinquecento)
     13 ottobre 2007 / 23 febbraio 2009
A Renata


  per tutte le parole che non Ti ho mai detto……
Introduzione




   Quella che segue, senza alcuna ambizione letteraria, è una raccolta di pensieri e ricordi a ruota libera.
        A distanza di 500 giorni dall’evento che ci ha privati di una quotidianità di famiglia normale,
                     ho pensato di condividere le mie nottate insonni con tutti coloro che,
          per i motivi più diversi, soffrano la mancanza di una persona insostituibile nella loro vita.
    Oggi, quello che resta di Renata, ci ha regalato una realtà nuova , diversa, ma comunque da vivere.
     Ora Lei ha bisogno solo di cure e d’Amore che, in entrambi i casi, non gli verranno mai a mancare.
       Non c’è notte che non scriva, di là Matilde dorme serena ed io sfogo le mie emozioni davanti
                                        ad una tastiera che parla per me.
           Ogni riga che andrete a leggere è frutto d’amore profondo, di angoscia, di sofferenza ,
di speranza e di molte, forse troppe lacrime; ci sarà nostalgia ed a volte rassegnazione, desiderio e rabbia.
 In questo periodo in me è nato un nuovo sentimento; mi innamorai di Lei una prima volta nel 1986 ed ora
                    mi sta accadendo la stessa cosa in un modo totalmente esponenziale,
                   è un’altra donna ma spero riesca a perdonarmi per questo “tradimento”.
          Quotidianamente vivo emozioni uniche , ti basta un accenno di sorriso per farti sognare,
                                una smorfia di dolore per gettarti nell’angoscia.
     E’ devastante non poter fare e non avere di più, è impossibile accettare una realtà tanto diversa,
               combattere una solitudine a cui niente e nessuno può alleviarne le sofferenze.
         La tua vita passata è stata spazzata via in un momento e, ritrovare gli stimoli per affrontare
                           quella nuova è la battaglia giornaliera con cui convivere.
      Ringrazio Dio in ogni momento della giornata per averci donato Matilde, la risposta a tutto ciò.
Chi è Renata

Nata a Lecco il 30.05.1965, figlia di Piera e Spartaco e sorella di Rosella.

A 16 anni perde la mamma per malattia.

A 20 conosce il “suo” Andrea dal quale non si separerà più.

Nel 1998 nasce Matilde e si realizza come mamma.

Nel 2001 scompare anche il papà lasciando un ulteriore vuoto nella Sua
vita.

Mamma, donna mite, dolce, amante dei bambini e della casa, dei viaggi e
della vita nel 2002 si trasferisce a Rovellasca dove stringe subito amicizia
con tante mamme.

Il 13 ottobre 2007 a causa di un aneurisma entra in coma e viene
ricoverata presso l’Ospedale di Gravedona.

Da allora, dopo un'innumerevole serie di interventi chirurgici, combatte
quotidianamente per una sopravvivenza migliore.
407


  …..non ero mai stato in un reparto di terapia intensiva; è tanto diversa la vita che noi
    siamo abituati ad intendere che sembra quasi di essere protagonisti di un sogno
                                         inquietante.
 Un’anticamera ti veste di verde. Tantissima luce ovunque, l’assordante silenzio ritmato
   quasi a non voler far aprire gli occhi a colei che tanto ami. I medici e gli infermieri,
  software perfetti delle macchine che la tengono in vita rincorrono quotidianamente il
                               segreto stesso dell’ esistenza .
          Otto letti in tutto, otto ragioni in più per amare quanto possiedi.
 Lei è bellissima, serena nel Suo sonno ti incanta; la accarezzi dolcemente e ti scende
    una lacrima, la chiami, gli racconti la tua giornata che sembra una fiaba. Un’altra
   carezza , un’altra lacrima, chissa quale magnifico sogno stai facendo, forse stiamo
    nuotando insieme, forse stai giocando con la Tua Mati oppure facciamo l’amore.
 L’allarme di una macchina ti getta nel panico, l’infermiera con un sorriso rassicurante
cambia una fiala e velocemente se ne va…..ora Ti sto bagnando il lenzuolo, sembra una
                                      pioggia di marzo.
 Reni…..amore….svegliati, è ora di alzarsi, è ora di andare……dai Reni che Ti aspetto
                         Ti prego……………….non lasciarmi solo
Otto letti in tutto, otto ragioni in più per amare quanto possiedi.
413
Hai una creatura di 9 anni vicino a te che ti
         guarda e ti interroga nel suo
silenzio;l’azzurro dei suoi occhi increspati ti
      penetra profondamente e lo senti
 supplicare delle parole che non hai. E’ un
     pulcino a cui hanno spezzato le ali,
indifeso e tremante chiama mamma, gira a
destra e sinistra ma il dolore è troppo forte
 ed allora si ferma, si accuccia ed aspetta.
  La raccogli con una dolcezza infinita, sai
 benissimo di non essere preparato a tutto
 ciò ma la stringi ugualmente a te altrimenti
 morirà, ed impari con Lei a curare le ferite
     ed affrontare le prime difficoltà, devi
insegnargli a volare e questo lo puoi fare
                     solo tu.
 Lei impara velocemente, ma il dolore non
sparisce ed allora gli apri le tue ali piene di
  cicatrici, gli racconti la storia di ognuna di
 queste ed insieme spicchi il volo verso un
                  nuovo orizzonte.
…….devi insegnargli a volare e
questo lo puoi fare solo tu
491
                (10 febbraio 2008)

…….mi hai detto di parlare ed io ho parlato…….
 Ricordo l’emozione del momento e le lacrime di
 gioia che accompagnarono questo tuo risveglio,
gli infermieri, anch’essi con gli occhi lucidi ancora
    più convinti della loro missione,io impazzito
dalla gioia,incosciente di tutto ho visto una nuova
   vita davanti ed ho sognato la normalità, e già,
   proprio la normalità, una quotidianità mai più
                       ritrovata .
La realtà ti schiaccia, ti angoscia e non dà spazio
      all’immaginazione, è una fitta continua e
  costante che senti eroderti piano piano; a volte
 vorresti spegnere la luce, liberarti da ogni cosa e
     da ogni pensiero, ma Dio esiste, ed allora,
spesso senza rendertene conto, riesci addirittura
 a trasmettere agli altri quella forza che manca a
  te ed a dare un senso a tutto……..ma non una
  spiegazione per la quale, non sei abbastanza
                      illuminato.
    Ho subito un nuovo concetto di speranza, è
diventata una variabile assoluta a seconda delle
   situazioni quotidiane e così, ho sperato per la
vita, per la morte, per la mancanza di dolore, per
   un gesto,un movimento,un sorriso o un bacio,
 però ho sempre sperato, per Lei, per la mamma
  di Matilde, per mia moglie e per la donna della
                     nostra vita.
Dio esiste
438




Il tuo sorriso è la mia vita,
    ti brillano gli occhi e,
          in un attimo,
       scompare tutto.
            Tu sei lì,
        accanto a me.
Tu sei lì,
accanto a me.
461
                  (Matilde)




E’ bellissimo vederla dormire,dolce,serena,
             a volte pure sorridente.
 Ti rivedo in ogni suo gesto e nell’ impegno
                   appassionato,
      lei è tutto il bene che ci hai donato,
in ogni abbraccio che mi chiama ed in ogni
                 bacio che mi ama
 e se, a volte, una lacrima mi segna il viso
  è solo felicità perché rivivo il tuo sorriso.
lei è tutto il bene che ci hai donato
444




Ho visto dove prima non vedevo niente o
          non volevo guardare,
 mi hai donato più amore ora di quanto
        potessi solo immaginare,
e se mi guardo indietro e ti cerco, anche
         fosse per un momento,
mi rendo conto dove ho sbagliato, dove
    avrei potuto dare e non ho dato
 e dal profondo del tuo grande cuore mi
prendo il regalo più bello che è l’amore.
L’amore
455
                (29 giugno 1992)

 Era la prima giornata di sole dopo settimane di
  pioggia intensa, non ci sembrava nemmeno
 vero; passeggiavo nervosamente nell’attesa di
  scorgerTi, bella e sorridente come sempre o
                forse ancora di più.
          Le note della marcia nuziale Ti
    accompagnarono verso di me nella stretta
morsa del Tuo papà e, l’eco dei tuoi passi nella
        spoglia abbazia scandiva il tempo.
     Per un attimo il bianco del Tuo vestito mi
          accecò e tutti se ne accorsero.
    Non ho più visto quella luce nei tuoi occhi,
           doveva essere un momento
unico,indimenticabile, e lo fù. La Tua voce, rotta
 dall’emozione, mi promise amore eterno e mai
  parole furono più profetiche. La Madonna di
 Lourdes ci accolse nella Sua grotta e forse, in
quel momento, già era scritta la data di nascita
della nostra Matilde che, 6 anni dopo, arrivò un
      11 di febbraio. Dall’alto di Piona il lago
   increspato sembrava festeggiare con noi e
  salutarci mentre, “soli” con il nostro amore i
             sogni prendevano forma.
doveva essere un
momento
unico,indimenticabile,
e lo fù.
475
                                (Estate 2007)


    …..i gabbiani a rincorrere i pescherecci e noi i nostri sogni, era l’alba di
        Matilde, troppo emozionata perché Morfeo si accorgesse di Lei.
        L’aria leggera della vacanza,un vodka martini, una coca e la Tua
    lemonsoda, il problema era cosa avremmo potuto mangiare a pranzo e
cena e viene proprio da ridere a pensarci; gli amici, tanti e sinceri, le poche
  gite “perché stancavano”, tavolate infinite dove ogni volta regnava un Tuo
     piatto e il sorriso della Mati per le mie scemate e Tu che mi riprendevi
                                        sempre:
                              sei più bambino di lei……..
 L’acqua del mare, sempre troppo fredda per Te, era la sfida della giornata.
        La passeggiata sulla spiaggia per smaltire, ogni giorno più corta.
Il tramonto ci indicava la strada di casa e, all’orizzonte, le vele di uno yacht
             in festa regalavano alla nostra mente uno spazio infinito.

                              Era l’estate 2007
…era l’estate 2007…
480




  Vorrei sognare con te il nostro futuro,
  e disegnare insieme quello di Matilde.
  Vorrei chiederti come stai? E sentirmi
          rispondere …..perché?
     aprire gli occhi ed averti accanto,
  viaggiare nel tempo e poterlo fermare.
Vorrei poter gridare la mia rabbia ed avere
                una risposta,
  sentirmi sgridare per poi fare la pace e
       poi, non essere più così solo.
     Vorrei poter fare qualcosa di più.

  Vorrei stringerti forte ancora una volta
Vorrei stringerti forte ancora una volta
398


 ……..ci sono ore nella notte dove la consapevolezza diventa
 rabbia ed è proprio lì che spaccheresti tutto ciò che trovi, che
stai male e vomiti, che tutto è più nero del buio che ti circonda.
Non arrivi a niente in qualsiasi pensiero ti poni, da una parte la
 realtà, più dura e sincera che mai, dall’altra un futuro che non
 sei in grado di poter programmare con un minimo di serenità.
   Un’instabilità totale domina i tuoi pensieri e ti senti stanco,
svuotato, solo e sommerso dai problemi. In questi infiniti attimi
mi ritrovo spesso a pregare, a piangere ed a cercare risposte
                   ad un’unica domanda : perché?
E’ un coltello intriso di sale su una ferita, un martello che batte
   la tua mente fino alla follia, è disperazione, è paura…..poi
 arriva la luce del giorno, quasi biblica, accompagnata da due
   parole che sanno di magico :“buongiorno papà” , ed allora
   riparti, sei vivo e sei felice di esserlo,i dubbi svaniscono e
contento corri perché è iniziata una nuova bellissima giornata.
Se questa pubblicazione è riuscita a
  farTi pensare a quanto siamo
fortunati, alla bellezza della vita ,
   ad apprezzare di più quanto
   possediamo e ci circonda ed a
 donarTi delle emozioni, il nostro
   percorso sarà meno solitario.

        Grazie a Tutti.
    Andrea, Matilde e Renata
L’Associazione Adotta Renata O.N.LU.S.
L’Associazione Adotta Renata nasce a
Rovellasca il 30 novembre 2008 grazie
all’amore di un gruppo di amiche che,
impotenti davanti alla drammaticità degli
eventi, decidono di sostenerla nel tempo
per sperare in un recupero maggiore.


L’Associazione non ha fine di lucro e
persegue esclusivamente finalità di
solidarietà sociale ed ha lo scopo di
svolgere attività di beneficenza a favore di
soggetti affetti da particolari patologie e
bisognose di assistenza prolungata in
strutture specializzate anche oltre il
periodo a copertura del Sistema Sanitario
Pubblico.
COME ADOTTARE RENATA


Il progetto “adotta” Renata prevede, per chi potrà permetterselo,di
donare qualsiasi importo semplicemente bonificandolo sul conto corrente
aperto presso la Banca Popolare di Bergamo Via Volta, 1 22069
Rovellasca (Co)

intestato ad Associazione Adotta Renata O.N.L.U.S.
codice IBAN IT94Z0542851730000000002050

Chi invece vorrà associarsi dovrà:
compilare un modulo di adesione che condivida le finalità
dell’Associazione.
Effettuare un versamento di €. 10 quale acconto quota annuale
Effettuare un versamento mensile di €. 5 intorno al 15 di ogni mese
Con il costo di un drink al mese potrai così fare parte di un ambizioso
progetto solidale e partecipare attivamente all’organizzazione di tutti gli
eventi dell’Associazione.
Informazioni sul sito www.adottarenata.it, presso l’Oratorio San Vittore di
Rovellasca (Don Alberto Erba)oppure presso La Bottega di Giuliana, Via
Roma, Rovellasca (Giuliana Pini) o, in alternativa, attraverso qualsiasi
associato.Grazie.
Fare della beneficenza, oltre ad arricchire l’anima, può essere
gratuito, infatti, le leggi fiscali italiane ci permettono di dedurre dal
proprio reddito le donazioni a favore delle ONLUS, per un importo
    non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato e
comunque nella misura massima di 70.000,00 euro annui (art. 14
 comma 1 del Decreto Legge 35/05 convertito in legge n°80 del
   14/05/2005). Per le imprese, invece, è possibile dedurre le
 donazioni a favore delle ONLUS per un importo non superiore a
  2065,83 euro o al 2% del reddito d'impresa dichiarato (art.100
      comma 2 del Dpr 917/86).Per poter usufruire di queste
  agevolazioni la donazione deve essere fatta tramite sistemi di
    pagamento rintracciabili e non in contanti. L’associazione
  O.N.L.U.S. dovrà emettere ricevuta che attesti il versamento a
                                Suo favore.
500

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  • 1. ANDREA SPERLINGA presenta 500 (cinquecento) 13 ottobre 2007 / 23 febbraio 2009
  • 2. A Renata per tutte le parole che non Ti ho mai detto……
  • 3.
  • 4. Introduzione Quella che segue, senza alcuna ambizione letteraria, è una raccolta di pensieri e ricordi a ruota libera. A distanza di 500 giorni dall’evento che ci ha privati di una quotidianità di famiglia normale, ho pensato di condividere le mie nottate insonni con tutti coloro che, per i motivi più diversi, soffrano la mancanza di una persona insostituibile nella loro vita. Oggi, quello che resta di Renata, ci ha regalato una realtà nuova , diversa, ma comunque da vivere. Ora Lei ha bisogno solo di cure e d’Amore che, in entrambi i casi, non gli verranno mai a mancare. Non c’è notte che non scriva, di là Matilde dorme serena ed io sfogo le mie emozioni davanti ad una tastiera che parla per me. Ogni riga che andrete a leggere è frutto d’amore profondo, di angoscia, di sofferenza , di speranza e di molte, forse troppe lacrime; ci sarà nostalgia ed a volte rassegnazione, desiderio e rabbia. In questo periodo in me è nato un nuovo sentimento; mi innamorai di Lei una prima volta nel 1986 ed ora mi sta accadendo la stessa cosa in un modo totalmente esponenziale, è un’altra donna ma spero riesca a perdonarmi per questo “tradimento”. Quotidianamente vivo emozioni uniche , ti basta un accenno di sorriso per farti sognare, una smorfia di dolore per gettarti nell’angoscia. E’ devastante non poter fare e non avere di più, è impossibile accettare una realtà tanto diversa, combattere una solitudine a cui niente e nessuno può alleviarne le sofferenze. La tua vita passata è stata spazzata via in un momento e, ritrovare gli stimoli per affrontare quella nuova è la battaglia giornaliera con cui convivere. Ringrazio Dio in ogni momento della giornata per averci donato Matilde, la risposta a tutto ciò.
  • 5.
  • 6. Chi è Renata Nata a Lecco il 30.05.1965, figlia di Piera e Spartaco e sorella di Rosella. A 16 anni perde la mamma per malattia. A 20 conosce il “suo” Andrea dal quale non si separerà più. Nel 1998 nasce Matilde e si realizza come mamma. Nel 2001 scompare anche il papà lasciando un ulteriore vuoto nella Sua vita. Mamma, donna mite, dolce, amante dei bambini e della casa, dei viaggi e della vita nel 2002 si trasferisce a Rovellasca dove stringe subito amicizia con tante mamme. Il 13 ottobre 2007 a causa di un aneurisma entra in coma e viene ricoverata presso l’Ospedale di Gravedona. Da allora, dopo un'innumerevole serie di interventi chirurgici, combatte quotidianamente per una sopravvivenza migliore.
  • 7.
  • 8. 407 …..non ero mai stato in un reparto di terapia intensiva; è tanto diversa la vita che noi siamo abituati ad intendere che sembra quasi di essere protagonisti di un sogno inquietante. Un’anticamera ti veste di verde. Tantissima luce ovunque, l’assordante silenzio ritmato quasi a non voler far aprire gli occhi a colei che tanto ami. I medici e gli infermieri, software perfetti delle macchine che la tengono in vita rincorrono quotidianamente il segreto stesso dell’ esistenza . Otto letti in tutto, otto ragioni in più per amare quanto possiedi. Lei è bellissima, serena nel Suo sonno ti incanta; la accarezzi dolcemente e ti scende una lacrima, la chiami, gli racconti la tua giornata che sembra una fiaba. Un’altra carezza , un’altra lacrima, chissa quale magnifico sogno stai facendo, forse stiamo nuotando insieme, forse stai giocando con la Tua Mati oppure facciamo l’amore. L’allarme di una macchina ti getta nel panico, l’infermiera con un sorriso rassicurante cambia una fiala e velocemente se ne va…..ora Ti sto bagnando il lenzuolo, sembra una pioggia di marzo. Reni…..amore….svegliati, è ora di alzarsi, è ora di andare……dai Reni che Ti aspetto Ti prego……………….non lasciarmi solo
  • 9. Otto letti in tutto, otto ragioni in più per amare quanto possiedi.
  • 10. 413 Hai una creatura di 9 anni vicino a te che ti guarda e ti interroga nel suo silenzio;l’azzurro dei suoi occhi increspati ti penetra profondamente e lo senti supplicare delle parole che non hai. E’ un pulcino a cui hanno spezzato le ali, indifeso e tremante chiama mamma, gira a destra e sinistra ma il dolore è troppo forte ed allora si ferma, si accuccia ed aspetta. La raccogli con una dolcezza infinita, sai benissimo di non essere preparato a tutto ciò ma la stringi ugualmente a te altrimenti morirà, ed impari con Lei a curare le ferite ed affrontare le prime difficoltà, devi insegnargli a volare e questo lo puoi fare solo tu. Lei impara velocemente, ma il dolore non sparisce ed allora gli apri le tue ali piene di cicatrici, gli racconti la storia di ognuna di queste ed insieme spicchi il volo verso un nuovo orizzonte.
  • 11. …….devi insegnargli a volare e questo lo puoi fare solo tu
  • 12. 491 (10 febbraio 2008) …….mi hai detto di parlare ed io ho parlato……. Ricordo l’emozione del momento e le lacrime di gioia che accompagnarono questo tuo risveglio, gli infermieri, anch’essi con gli occhi lucidi ancora più convinti della loro missione,io impazzito dalla gioia,incosciente di tutto ho visto una nuova vita davanti ed ho sognato la normalità, e già, proprio la normalità, una quotidianità mai più ritrovata . La realtà ti schiaccia, ti angoscia e non dà spazio all’immaginazione, è una fitta continua e costante che senti eroderti piano piano; a volte vorresti spegnere la luce, liberarti da ogni cosa e da ogni pensiero, ma Dio esiste, ed allora, spesso senza rendertene conto, riesci addirittura a trasmettere agli altri quella forza che manca a te ed a dare un senso a tutto……..ma non una spiegazione per la quale, non sei abbastanza illuminato. Ho subito un nuovo concetto di speranza, è diventata una variabile assoluta a seconda delle situazioni quotidiane e così, ho sperato per la vita, per la morte, per la mancanza di dolore, per un gesto,un movimento,un sorriso o un bacio, però ho sempre sperato, per Lei, per la mamma di Matilde, per mia moglie e per la donna della nostra vita.
  • 14. 438 Il tuo sorriso è la mia vita, ti brillano gli occhi e, in un attimo, scompare tutto. Tu sei lì, accanto a me.
  • 16. 461 (Matilde) E’ bellissimo vederla dormire,dolce,serena, a volte pure sorridente. Ti rivedo in ogni suo gesto e nell’ impegno appassionato, lei è tutto il bene che ci hai donato, in ogni abbraccio che mi chiama ed in ogni bacio che mi ama e se, a volte, una lacrima mi segna il viso è solo felicità perché rivivo il tuo sorriso.
  • 17. lei è tutto il bene che ci hai donato
  • 18. 444 Ho visto dove prima non vedevo niente o non volevo guardare, mi hai donato più amore ora di quanto potessi solo immaginare, e se mi guardo indietro e ti cerco, anche fosse per un momento, mi rendo conto dove ho sbagliato, dove avrei potuto dare e non ho dato e dal profondo del tuo grande cuore mi prendo il regalo più bello che è l’amore.
  • 20. 455 (29 giugno 1992) Era la prima giornata di sole dopo settimane di pioggia intensa, non ci sembrava nemmeno vero; passeggiavo nervosamente nell’attesa di scorgerTi, bella e sorridente come sempre o forse ancora di più. Le note della marcia nuziale Ti accompagnarono verso di me nella stretta morsa del Tuo papà e, l’eco dei tuoi passi nella spoglia abbazia scandiva il tempo. Per un attimo il bianco del Tuo vestito mi accecò e tutti se ne accorsero. Non ho più visto quella luce nei tuoi occhi, doveva essere un momento unico,indimenticabile, e lo fù. La Tua voce, rotta dall’emozione, mi promise amore eterno e mai parole furono più profetiche. La Madonna di Lourdes ci accolse nella Sua grotta e forse, in quel momento, già era scritta la data di nascita della nostra Matilde che, 6 anni dopo, arrivò un 11 di febbraio. Dall’alto di Piona il lago increspato sembrava festeggiare con noi e salutarci mentre, “soli” con il nostro amore i sogni prendevano forma.
  • 22. 475 (Estate 2007) …..i gabbiani a rincorrere i pescherecci e noi i nostri sogni, era l’alba di Matilde, troppo emozionata perché Morfeo si accorgesse di Lei. L’aria leggera della vacanza,un vodka martini, una coca e la Tua lemonsoda, il problema era cosa avremmo potuto mangiare a pranzo e cena e viene proprio da ridere a pensarci; gli amici, tanti e sinceri, le poche gite “perché stancavano”, tavolate infinite dove ogni volta regnava un Tuo piatto e il sorriso della Mati per le mie scemate e Tu che mi riprendevi sempre: sei più bambino di lei…….. L’acqua del mare, sempre troppo fredda per Te, era la sfida della giornata. La passeggiata sulla spiaggia per smaltire, ogni giorno più corta. Il tramonto ci indicava la strada di casa e, all’orizzonte, le vele di uno yacht in festa regalavano alla nostra mente uno spazio infinito. Era l’estate 2007
  • 24. 480 Vorrei sognare con te il nostro futuro, e disegnare insieme quello di Matilde. Vorrei chiederti come stai? E sentirmi rispondere …..perché? aprire gli occhi ed averti accanto, viaggiare nel tempo e poterlo fermare. Vorrei poter gridare la mia rabbia ed avere una risposta, sentirmi sgridare per poi fare la pace e poi, non essere più così solo. Vorrei poter fare qualcosa di più. Vorrei stringerti forte ancora una volta
  • 25. Vorrei stringerti forte ancora una volta
  • 26. 398 ……..ci sono ore nella notte dove la consapevolezza diventa rabbia ed è proprio lì che spaccheresti tutto ciò che trovi, che stai male e vomiti, che tutto è più nero del buio che ti circonda. Non arrivi a niente in qualsiasi pensiero ti poni, da una parte la realtà, più dura e sincera che mai, dall’altra un futuro che non sei in grado di poter programmare con un minimo di serenità. Un’instabilità totale domina i tuoi pensieri e ti senti stanco, svuotato, solo e sommerso dai problemi. In questi infiniti attimi mi ritrovo spesso a pregare, a piangere ed a cercare risposte ad un’unica domanda : perché? E’ un coltello intriso di sale su una ferita, un martello che batte la tua mente fino alla follia, è disperazione, è paura…..poi arriva la luce del giorno, quasi biblica, accompagnata da due parole che sanno di magico :“buongiorno papà” , ed allora riparti, sei vivo e sei felice di esserlo,i dubbi svaniscono e contento corri perché è iniziata una nuova bellissima giornata.
  • 27. Se questa pubblicazione è riuscita a farTi pensare a quanto siamo fortunati, alla bellezza della vita , ad apprezzare di più quanto possediamo e ci circonda ed a donarTi delle emozioni, il nostro percorso sarà meno solitario. Grazie a Tutti. Andrea, Matilde e Renata
  • 29. L’Associazione Adotta Renata nasce a Rovellasca il 30 novembre 2008 grazie all’amore di un gruppo di amiche che, impotenti davanti alla drammaticità degli eventi, decidono di sostenerla nel tempo per sperare in un recupero maggiore. L’Associazione non ha fine di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale ed ha lo scopo di svolgere attività di beneficenza a favore di soggetti affetti da particolari patologie e bisognose di assistenza prolungata in strutture specializzate anche oltre il periodo a copertura del Sistema Sanitario Pubblico.
  • 30. COME ADOTTARE RENATA Il progetto “adotta” Renata prevede, per chi potrà permetterselo,di donare qualsiasi importo semplicemente bonificandolo sul conto corrente aperto presso la Banca Popolare di Bergamo Via Volta, 1 22069 Rovellasca (Co) intestato ad Associazione Adotta Renata O.N.L.U.S. codice IBAN IT94Z0542851730000000002050 Chi invece vorrà associarsi dovrà: compilare un modulo di adesione che condivida le finalità dell’Associazione. Effettuare un versamento di €. 10 quale acconto quota annuale Effettuare un versamento mensile di €. 5 intorno al 15 di ogni mese Con il costo di un drink al mese potrai così fare parte di un ambizioso progetto solidale e partecipare attivamente all’organizzazione di tutti gli eventi dell’Associazione. Informazioni sul sito www.adottarenata.it, presso l’Oratorio San Vittore di Rovellasca (Don Alberto Erba)oppure presso La Bottega di Giuliana, Via Roma, Rovellasca (Giuliana Pini) o, in alternativa, attraverso qualsiasi associato.Grazie.
  • 31. Fare della beneficenza, oltre ad arricchire l’anima, può essere gratuito, infatti, le leggi fiscali italiane ci permettono di dedurre dal proprio reddito le donazioni a favore delle ONLUS, per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000,00 euro annui (art. 14 comma 1 del Decreto Legge 35/05 convertito in legge n°80 del 14/05/2005). Per le imprese, invece, è possibile dedurre le donazioni a favore delle ONLUS per un importo non superiore a 2065,83 euro o al 2% del reddito d'impresa dichiarato (art.100 comma 2 del Dpr 917/86).Per poter usufruire di queste agevolazioni la donazione deve essere fatta tramite sistemi di pagamento rintracciabili e non in contanti. L’associazione O.N.L.U.S. dovrà emettere ricevuta che attesti il versamento a Suo favore.