1. ANDREA SPERLINGA
presenta
500 (cinquecento)
13 ottobre 2007 / 23 febbraio 2009
2. A Renata
per tutte le parole che non Ti ho mai detto……
3.
4. Introduzione
Quella che segue, senza alcuna ambizione letteraria, è una raccolta di pensieri e ricordi a ruota libera.
A distanza di 500 giorni dall’evento che ci ha privati di una quotidianità di famiglia normale,
ho pensato di condividere le mie nottate insonni con tutti coloro che,
per i motivi più diversi, soffrano la mancanza di una persona insostituibile nella loro vita.
Oggi, quello che resta di Renata, ci ha regalato una realtà nuova , diversa, ma comunque da vivere.
Ora Lei ha bisogno solo di cure e d’Amore che, in entrambi i casi, non gli verranno mai a mancare.
Non c’è notte che non scriva, di là Matilde dorme serena ed io sfogo le mie emozioni davanti
ad una tastiera che parla per me.
Ogni riga che andrete a leggere è frutto d’amore profondo, di angoscia, di sofferenza ,
di speranza e di molte, forse troppe lacrime; ci sarà nostalgia ed a volte rassegnazione, desiderio e rabbia.
In questo periodo in me è nato un nuovo sentimento; mi innamorai di Lei una prima volta nel 1986 ed ora
mi sta accadendo la stessa cosa in un modo totalmente esponenziale,
è un’altra donna ma spero riesca a perdonarmi per questo “tradimento”.
Quotidianamente vivo emozioni uniche , ti basta un accenno di sorriso per farti sognare,
una smorfia di dolore per gettarti nell’angoscia.
E’ devastante non poter fare e non avere di più, è impossibile accettare una realtà tanto diversa,
combattere una solitudine a cui niente e nessuno può alleviarne le sofferenze.
La tua vita passata è stata spazzata via in un momento e, ritrovare gli stimoli per affrontare
quella nuova è la battaglia giornaliera con cui convivere.
Ringrazio Dio in ogni momento della giornata per averci donato Matilde, la risposta a tutto ciò.
5.
6. Chi è Renata
Nata a Lecco il 30.05.1965, figlia di Piera e Spartaco e sorella di Rosella.
A 16 anni perde la mamma per malattia.
A 20 conosce il “suo” Andrea dal quale non si separerà più.
Nel 1998 nasce Matilde e si realizza come mamma.
Nel 2001 scompare anche il papà lasciando un ulteriore vuoto nella Sua
vita.
Mamma, donna mite, dolce, amante dei bambini e della casa, dei viaggi e
della vita nel 2002 si trasferisce a Rovellasca dove stringe subito amicizia
con tante mamme.
Il 13 ottobre 2007 a causa di un aneurisma entra in coma e viene
ricoverata presso l’Ospedale di Gravedona.
Da allora, dopo un'innumerevole serie di interventi chirurgici, combatte
quotidianamente per una sopravvivenza migliore.
7.
8. 407
…..non ero mai stato in un reparto di terapia intensiva; è tanto diversa la vita che noi
siamo abituati ad intendere che sembra quasi di essere protagonisti di un sogno
inquietante.
Un’anticamera ti veste di verde. Tantissima luce ovunque, l’assordante silenzio ritmato
quasi a non voler far aprire gli occhi a colei che tanto ami. I medici e gli infermieri,
software perfetti delle macchine che la tengono in vita rincorrono quotidianamente il
segreto stesso dell’ esistenza .
Otto letti in tutto, otto ragioni in più per amare quanto possiedi.
Lei è bellissima, serena nel Suo sonno ti incanta; la accarezzi dolcemente e ti scende
una lacrima, la chiami, gli racconti la tua giornata che sembra una fiaba. Un’altra
carezza , un’altra lacrima, chissa quale magnifico sogno stai facendo, forse stiamo
nuotando insieme, forse stai giocando con la Tua Mati oppure facciamo l’amore.
L’allarme di una macchina ti getta nel panico, l’infermiera con un sorriso rassicurante
cambia una fiala e velocemente se ne va…..ora Ti sto bagnando il lenzuolo, sembra una
pioggia di marzo.
Reni…..amore….svegliati, è ora di alzarsi, è ora di andare……dai Reni che Ti aspetto
Ti prego……………….non lasciarmi solo
9. Otto letti in tutto, otto ragioni in più per amare quanto possiedi.
10. 413
Hai una creatura di 9 anni vicino a te che ti
guarda e ti interroga nel suo
silenzio;l’azzurro dei suoi occhi increspati ti
penetra profondamente e lo senti
supplicare delle parole che non hai. E’ un
pulcino a cui hanno spezzato le ali,
indifeso e tremante chiama mamma, gira a
destra e sinistra ma il dolore è troppo forte
ed allora si ferma, si accuccia ed aspetta.
La raccogli con una dolcezza infinita, sai
benissimo di non essere preparato a tutto
ciò ma la stringi ugualmente a te altrimenti
morirà, ed impari con Lei a curare le ferite
ed affrontare le prime difficoltà, devi
insegnargli a volare e questo lo puoi fare
solo tu.
Lei impara velocemente, ma il dolore non
sparisce ed allora gli apri le tue ali piene di
cicatrici, gli racconti la storia di ognuna di
queste ed insieme spicchi il volo verso un
nuovo orizzonte.
12. 491
(10 febbraio 2008)
…….mi hai detto di parlare ed io ho parlato…….
Ricordo l’emozione del momento e le lacrime di
gioia che accompagnarono questo tuo risveglio,
gli infermieri, anch’essi con gli occhi lucidi ancora
più convinti della loro missione,io impazzito
dalla gioia,incosciente di tutto ho visto una nuova
vita davanti ed ho sognato la normalità, e già,
proprio la normalità, una quotidianità mai più
ritrovata .
La realtà ti schiaccia, ti angoscia e non dà spazio
all’immaginazione, è una fitta continua e
costante che senti eroderti piano piano; a volte
vorresti spegnere la luce, liberarti da ogni cosa e
da ogni pensiero, ma Dio esiste, ed allora,
spesso senza rendertene conto, riesci addirittura
a trasmettere agli altri quella forza che manca a
te ed a dare un senso a tutto……..ma non una
spiegazione per la quale, non sei abbastanza
illuminato.
Ho subito un nuovo concetto di speranza, è
diventata una variabile assoluta a seconda delle
situazioni quotidiane e così, ho sperato per la
vita, per la morte, per la mancanza di dolore, per
un gesto,un movimento,un sorriso o un bacio,
però ho sempre sperato, per Lei, per la mamma
di Matilde, per mia moglie e per la donna della
nostra vita.
16. 461
(Matilde)
E’ bellissimo vederla dormire,dolce,serena,
a volte pure sorridente.
Ti rivedo in ogni suo gesto e nell’ impegno
appassionato,
lei è tutto il bene che ci hai donato,
in ogni abbraccio che mi chiama ed in ogni
bacio che mi ama
e se, a volte, una lacrima mi segna il viso
è solo felicità perché rivivo il tuo sorriso.
18. 444
Ho visto dove prima non vedevo niente o
non volevo guardare,
mi hai donato più amore ora di quanto
potessi solo immaginare,
e se mi guardo indietro e ti cerco, anche
fosse per un momento,
mi rendo conto dove ho sbagliato, dove
avrei potuto dare e non ho dato
e dal profondo del tuo grande cuore mi
prendo il regalo più bello che è l’amore.
20. 455
(29 giugno 1992)
Era la prima giornata di sole dopo settimane di
pioggia intensa, non ci sembrava nemmeno
vero; passeggiavo nervosamente nell’attesa di
scorgerTi, bella e sorridente come sempre o
forse ancora di più.
Le note della marcia nuziale Ti
accompagnarono verso di me nella stretta
morsa del Tuo papà e, l’eco dei tuoi passi nella
spoglia abbazia scandiva il tempo.
Per un attimo il bianco del Tuo vestito mi
accecò e tutti se ne accorsero.
Non ho più visto quella luce nei tuoi occhi,
doveva essere un momento
unico,indimenticabile, e lo fù. La Tua voce, rotta
dall’emozione, mi promise amore eterno e mai
parole furono più profetiche. La Madonna di
Lourdes ci accolse nella Sua grotta e forse, in
quel momento, già era scritta la data di nascita
della nostra Matilde che, 6 anni dopo, arrivò un
11 di febbraio. Dall’alto di Piona il lago
increspato sembrava festeggiare con noi e
salutarci mentre, “soli” con il nostro amore i
sogni prendevano forma.
22. 475
(Estate 2007)
…..i gabbiani a rincorrere i pescherecci e noi i nostri sogni, era l’alba di
Matilde, troppo emozionata perché Morfeo si accorgesse di Lei.
L’aria leggera della vacanza,un vodka martini, una coca e la Tua
lemonsoda, il problema era cosa avremmo potuto mangiare a pranzo e
cena e viene proprio da ridere a pensarci; gli amici, tanti e sinceri, le poche
gite “perché stancavano”, tavolate infinite dove ogni volta regnava un Tuo
piatto e il sorriso della Mati per le mie scemate e Tu che mi riprendevi
sempre:
sei più bambino di lei……..
L’acqua del mare, sempre troppo fredda per Te, era la sfida della giornata.
La passeggiata sulla spiaggia per smaltire, ogni giorno più corta.
Il tramonto ci indicava la strada di casa e, all’orizzonte, le vele di uno yacht
in festa regalavano alla nostra mente uno spazio infinito.
Era l’estate 2007
24. 480
Vorrei sognare con te il nostro futuro,
e disegnare insieme quello di Matilde.
Vorrei chiederti come stai? E sentirmi
rispondere …..perché?
aprire gli occhi ed averti accanto,
viaggiare nel tempo e poterlo fermare.
Vorrei poter gridare la mia rabbia ed avere
una risposta,
sentirmi sgridare per poi fare la pace e
poi, non essere più così solo.
Vorrei poter fare qualcosa di più.
Vorrei stringerti forte ancora una volta
26. 398
……..ci sono ore nella notte dove la consapevolezza diventa
rabbia ed è proprio lì che spaccheresti tutto ciò che trovi, che
stai male e vomiti, che tutto è più nero del buio che ti circonda.
Non arrivi a niente in qualsiasi pensiero ti poni, da una parte la
realtà, più dura e sincera che mai, dall’altra un futuro che non
sei in grado di poter programmare con un minimo di serenità.
Un’instabilità totale domina i tuoi pensieri e ti senti stanco,
svuotato, solo e sommerso dai problemi. In questi infiniti attimi
mi ritrovo spesso a pregare, a piangere ed a cercare risposte
ad un’unica domanda : perché?
E’ un coltello intriso di sale su una ferita, un martello che batte
la tua mente fino alla follia, è disperazione, è paura…..poi
arriva la luce del giorno, quasi biblica, accompagnata da due
parole che sanno di magico :“buongiorno papà” , ed allora
riparti, sei vivo e sei felice di esserlo,i dubbi svaniscono e
contento corri perché è iniziata una nuova bellissima giornata.
27. Se questa pubblicazione è riuscita a
farTi pensare a quanto siamo
fortunati, alla bellezza della vita ,
ad apprezzare di più quanto
possediamo e ci circonda ed a
donarTi delle emozioni, il nostro
percorso sarà meno solitario.
Grazie a Tutti.
Andrea, Matilde e Renata
29. L’Associazione Adotta Renata nasce a
Rovellasca il 30 novembre 2008 grazie
all’amore di un gruppo di amiche che,
impotenti davanti alla drammaticità degli
eventi, decidono di sostenerla nel tempo
per sperare in un recupero maggiore.
L’Associazione non ha fine di lucro e
persegue esclusivamente finalità di
solidarietà sociale ed ha lo scopo di
svolgere attività di beneficenza a favore di
soggetti affetti da particolari patologie e
bisognose di assistenza prolungata in
strutture specializzate anche oltre il
periodo a copertura del Sistema Sanitario
Pubblico.
30. COME ADOTTARE RENATA
Il progetto “adotta” Renata prevede, per chi potrà permetterselo,di
donare qualsiasi importo semplicemente bonificandolo sul conto corrente
aperto presso la Banca Popolare di Bergamo Via Volta, 1 22069
Rovellasca (Co)
intestato ad Associazione Adotta Renata O.N.L.U.S.
codice IBAN IT94Z0542851730000000002050
Chi invece vorrà associarsi dovrà:
compilare un modulo di adesione che condivida le finalità
dell’Associazione.
Effettuare un versamento di €. 10 quale acconto quota annuale
Effettuare un versamento mensile di €. 5 intorno al 15 di ogni mese
Con il costo di un drink al mese potrai così fare parte di un ambizioso
progetto solidale e partecipare attivamente all’organizzazione di tutti gli
eventi dell’Associazione.
Informazioni sul sito www.adottarenata.it, presso l’Oratorio San Vittore di
Rovellasca (Don Alberto Erba)oppure presso La Bottega di Giuliana, Via
Roma, Rovellasca (Giuliana Pini) o, in alternativa, attraverso qualsiasi
associato.Grazie.
31. Fare della beneficenza, oltre ad arricchire l’anima, può essere
gratuito, infatti, le leggi fiscali italiane ci permettono di dedurre dal
proprio reddito le donazioni a favore delle ONLUS, per un importo
non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato e
comunque nella misura massima di 70.000,00 euro annui (art. 14
comma 1 del Decreto Legge 35/05 convertito in legge n°80 del
14/05/2005). Per le imprese, invece, è possibile dedurre le
donazioni a favore delle ONLUS per un importo non superiore a
2065,83 euro o al 2% del reddito d'impresa dichiarato (art.100
comma 2 del Dpr 917/86).Per poter usufruire di queste
agevolazioni la donazione deve essere fatta tramite sistemi di
pagamento rintracciabili e non in contanti. L’associazione
O.N.L.U.S. dovrà emettere ricevuta che attesti il versamento a
Suo favore.