1. Liceo Classico L. Ariosto Anno scolastico 2005/2006 Classe 4^r Progetto di stage formativo MODELLI DI WELFARE COME RISPONDERE AI BISOGNI I servizi alla persona e sociosanitari come osservatorio privilegiato delle nuove politiche di welfare locale. La migrazione, l’immigrazione e l’emigrazione
2. Elena Cavallari Lia Marchi TUTOR Assistente Sociale Marilena Marzola INSEGNANTI Lucia Marchetti (Scienze Sociali) Daniela Veloccia (Diritto ed economia) Centro Servizi alla persona Via Buozzi, Pontelagoscuro (Fe)
3. …“ L’uomo che trova dolce la sua patria non è che un tenero principiante; colui per il quale ogni terra è come la propria è già un uomo forte ; ma solo è perfetto colui per il quale tutto il mondo non è che un paese straniero”… Ugo di San Vittore (XII sec.)
4. Ringraziamenti È doveroso ringraziare chi ci ha permesso di fare questo tirocinio, dunque la scuola, e in particolar modo la prof.ssa Marchetti. Inoltre vorremmo ringraziare la nostra tutor, l’assistente sociale Marilena Marzola, che nel corso dei cinque giorni, ci ha immerso in una realtà a noi prima sconosciuta, facendoci osservare tutti gli aspetti e facendoci divertire molto! Un grande ringraziamento va anche alla prof.ssa Veloccia che ci ha aiutato nella parte, per noi più complessa, del diritto.
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7. Dossier statistico 2001 Unione Europea e paesi a sviluppo avanzato L’U.E. costituisce nel panorama mondiale una delle aree più dinamiche per lo sbocco dei flussi migratori. Panorama migratorio nel mondo : Dossier Statistico 1 1,2 1.512.000 Giappone 21,5 3.908.000 Australia 16,8 4.971.000 Canada 9,8 26.300.000 Stati Uniti 2,2 1.250.000 Italia 5,2 19.351.000 Unione Europea Incidenza sulla popolazione Immigrati Area
8. Nuovi arrivi di immigrati I flussi di immigrazione in entrata nei paesi più sviluppati del mondo (1998) Dossier Statistico 2 126.281.000 2,1 N.D. 265.000 Giappone 30.563.000 7,8 27,2 239.000 Canada 18.528.000 6,1 71,6 271.000 Australia 278.028.000 3,6 60,7 1.684.000 Stati Uniti 57.679.000 3 67,7 176.999 Italia 375.042.000 4,1 N.D. 1.553.000 Unione Europea Popolazione residente Nuovi ingressi per 1000 abitanti Di cui carattere temporaneo Numero ingrassi Area
9. Aumento immigrati intervenuto nel decennio 1988-1998 : Dossier Statistico 3 114.000 Danimarca 257.000 Francia 360.000 Spagna 386.000 Regno Unito 393.000 Austria 605.000 Italia 2.831.000 Germania
10. Contesto italiano: tendenze demografiche e immigrazione Lo scenario demografico dell’Istat 2000-2020 Si prevedono circa 121.000 ingrassi annui di cittadini stranieri incremento migratorio dell’1,9 per mille. Questo apporto tenderà a bilanciare la dinamica naturale negativa dell’Italia Dossier Statistico 4
11. Infatti per mantenere costanti le dimensioni della popolazione italiana al livello raggiunto nel 2000, sarebbe necessario un saldo migratorio positivo di 235.000 unità annue. Numero e provenienze dei nuovi ingressi Rispetto al 1999 i nuovi ingressi sono stati 25.000/30.000 in più Avvenuti in prevalenza per motivi di lavoro e famigliari Paesi di provenienza dei nuovi ingressi Dossier Statistico 5 3.769 Tunisia 4.504 Germania 5.360 Cina polare 11.412 Romania 13.739 Marocco 16.990 Albania Aumento in unità Luogo
12. Nuovi permessi di soggiorno concessi Permessi 2000: più di 10.000 permessi per regolarizzare Albania Marocco e Cina polare; 4.000/9.000 permessi di regolarizzazione per Romania, Filippine, Egitto, Nigeria, Bangladesh e Pakistan; 2.000/3.000 permessi per Tunisia, Polonia, Iugoslavia, Perù, Ghianda, Ecuador e Macedonia; 1.000 permessi per regolarizzare Ucraina, Brasile, Bulgaria, Turchia Dossier Statistico 6
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14. Immigrazione irregolare Persone rintracciate senza visto in Italia nel 1999 e nei primi 9 mesi del 2000 Dossier Statistico 8 34.452 55.861 TOTALE 1.952 1.848 Coste siciliane 4.886 1.542 Coste calabresi 13.682 45.579 Coste pugliesi 4.647 1.378 Frontiere italo-francesi 9.285 5.514 Frontiere italo-slovene 2000 (primi 9 mesi) 1999 Frontiere
15. Respinti, espulsi e accompagnati alle frontiere Dossier Statistico 9 66.057 72.392 N°persone effett. Coinvolte 130.791 112.881 Tot. Persone coinvolte 64.734 40.489 Intimate espulsione 8.438 11.399 Ex accordi riammissione 396 520 Provvedimento Aut.Giud. 15.002 12.036 Accompagnati alle frontiere 23.836 23.955 Espulsi 30.871 36.973 Alle frontiere 11.350 11.500 Dal questore 42.221 48.437 Respinti 2000 1999 51% 64,6% % persone effett. coinvolte
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18. Appartenenza religiosa degli immigrati Più di un milione e mezzo di immigrati regolari proviene da paesi di origine islamica I cattolici, pur aumentando di numero, perdono il 2,5%; I musulmani aumentano numericamente e guadagnano l’1,4% Torna a parte teorica
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24. La cittadinanza La cittadinanza può essere considerata da diverse prospettive La cittadinanza formale Demarcata dal potere dello Stato di includere o escludere. Per accedervi, la differenza principale verte allo: Ius soli Cittadinanza ai nati sul territorio Ius sanguinis Cittadinanza ai figli di cittadini Cittadinanza 1
25. Le modifiche: Dalla legge n. 555 del 1912 Il periodo richiesto per la neutralizzazione dei nuovi cittadini era di 5 anni Concedeva la neutralizzazione degli individui nati in Italia da genitori stranieri, qualora questi individui fossero stati residenti in Italia al raggiungimento della maggiore età Alla legge n. 91 del 1992 il periodo richiesto per la neutralizzazione dei nuovi cittadini è di 10 anni I bambini nati da genitori stranieri in Italia perdono la nazionalità dei genitori. Essi possono richiedere la cittadinanza entro un anno dal raggiungimento della maggiore età. Cittadinanza 2
26. Il governo italiano Nel 1999 il ministro Livia Turco e Giovanna Zincone (che allora presiedeva la commissione per l’integrazione) proposero di migliorare l’accesso alla cittadinanza formale per la seconda generazione Tali proposte non sono state prese in esame ne dal governo del centrosinistra (’96- ’01) ne dal governo di centro destra (’01- ’06) Torna a immigrazione nel diritto
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28. Aspetti fondamentali della legge Combattere l’immigrazione clandestina nel traffico di esseri umani, stupefacenti, armi e sfruttamento della prostituzione Collaborazione nella prevenzione e nella vigilanza diretta a prevenire il rientro illegale sul territorio italiano di cittadini espulsi Legge Bossi-Fini 2
29. Contratto di soggiorno: durata massima di 2 anni con possibile rinnovo di altrettanti anni. Il contratto di soggiorno obbliga il datore di lavoro a garantire per l’immigrato la disponibilità di alloggio con i requisiti minimi di abitabilità, nonché il pagamento delle spese di viaggio di rientro nel paese di provenienza. Ratio legis : STABILIRE MAGGIORI RESTRIZIONI D’INGRESSO AGLI STRANIERI CHE DESIDERANO ENTRARE NEL NOSTRO PAESE Legge Bossi-Fini 3
30. Ricongiungimento famigliare: consentito ai figli maggiorenni, a carico dello straniero, solo per motivi di salute o perché non possono provvedere al proprio sostentamento. In caso di matrimonio di comodo (per ottenere il permesso di soggiorno) è prevista la sanzione della revoca immediata del permesso, se si accerta della non- convivenza matrimoniale. Legge Bossi-Fini 4
31. LOTTA CONTRO L’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA Attività di vigilanza che consente l’impiego delle navi della marina militare, dirette a fermare e a ispezionare le imbarcazioni sospettate di trasportare clandestini Respingimento alla frontiera non solo perché lo straniero è una minaccia all’ordine pubblico, ma anche se ha riportato condanne per vari tipi di reato Alla scadenza del permesso di soggiorno, l’espulsione amministrativa avviene senza pronuncia del giudice Legge Bossi-Fini 5
34. La globalizzazione La globalizzazione è molto più del semplice commercio internazionale perché investe tutti gli ambiti delle decisioni economiche: dove, come e cosa produrre. La globalizzazione perciò concerne una triplice libertà: Libertà di movimento delle merci libertà di movimento dei capitali libertà di movimento delle persone La prima pietra nell’edificazione del villaggio economico globale, come lo consideriamo e lo viviamo oggi è stata posata quando è scoccata la scintilla della prima rivoluzione industriale Globalizzazione 1
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38. La politica delle migrazioni è un politicy field complesso, che genera sfide estremamente ardue sia per gli stati di destinazione sia per quelli di origine. La posta in gioco è altissima e varia: essa comprende la sicurezza, il benessere e i diritti umani fondamentali non solo per dei migranti ma delle società coinvolte nel loro complesso Le migrazioni contemporanee, nella fase attuale di intesa globalizzazione, sono rende più rapide e meno prevedibili di quelle del passato, creano una formidabile spinta all’internazionalizzazione della politica. Torna a immigrazione e influenza economica
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40. nel XIX secolo, con l’affermarsi del CAPITALISMO si intraprende un’opera di controllo degli spostamenti di persone come: I nomadi costretti ad insediarsi I vagabondi imprigionati I lavoratori incatenati alle fabbriche Capitalismo 2
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42. L’ipotesi di un mondo senza confini (in cui possa vigere all’interno una completa libertà di movimento ) non risulta affatto nell’agenda capitalistica L’economia capitalistica si fonda su una politica delle differenze fra i generi, razze, nazioni. Che riflettono sulla divisione del lavoro e delle differenze di prezzi che si trasformano in differenze di diritti L’economia di mercato ha interesse a mantenere determinate distinzioni sociali e geografiche attraverso una differenziazione sessuale, razziale e territoriale dell’umanità I confini reali o immaginari sono fondamentali per L’ORDINE ECONOMICO E MONDIALE Capitalismo 4
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45. La mobilità del capitale però funziona solo se si costringe l’immobilità del lavoro, e la produzione a rete funziona solo se si impedisce ai lavoratori di muoversi liberamente MA Quando la forza lavoro è stata improntata su basi informali, secondo una mentalità perversa, è stata costruita socialmente e giuridicamente la definizione di clandestini Individui privati di ogni diritto e regolati oltre i confini dalla comunità politica sui quali incombe la minaccia della deportazione nel caso in cui tenti di far sentire la propria voce La migrazione irregolare oggi viene associata al crimine e percepita come una fondamentale minaccia all’ordine mondiale, agli stati-nazione e persino alle città I sistemi commerciali alimentano i sistemi migratori. Dove si muove il capitale si muovono anche le migrazioni Torna a immigrazione e influenza economica
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47. L’importanza della cultura Il ruolo della cultura nella vita delle persone nasce dal fatto che, nella realtà sociale, c’è molto più che le relazioni interpersonali. È la cultura che rende possibili le relazioni tra gli individui dando ad essa una cornice; è questa che istituisce fra le persone legami particolari intorno a particolari valori. …“ non si impara la cultura, vi si entra”… ( Mantovani1998) …“ non siamo noi ad acquisire la cultura ma è essa che ci acquisisce e ci fa vivere all’interno del suo ordine simbolico”… (Bruner 1993) Cultura 1
48. L’ostilità nei confronti delle altre culture Può essere: Diretta Verso particolari gruppi o persone Verso la tradizione stesa dell’altro Le forme più radicali d’intolleranza sono quelle che ignorano o screditano l’identità culturale dell’altro, la sua tradizione e i suoi valori La negazione dell’altro nasce dalla volontà degli europei d’appropriarsi di ciò che desiderano senza negoziare, senza riconoscere l’altro senza neppure realmente parlargli. Cultura 2
49. L’incontro con altre culture, offre l’opportunità di escludere i confini dell’identità personale e sociale, ma può anche risultare profondamente disorientante È facile parlare di differenze culturali a tavolino, ma è difficile decidere che cosa fare quando esse si presentano in carne ed ossa a prendere posizione La faccia che la nostra società mostra alle persone che vengono da altri mondi è la faccia che non aiuta le persone ad orientarsi nel nostro mondo. Ciò che avviene nel corso dei contatti fra membri di culture differenti, non è di solito un’integrazione, ma una serie di processi di influenza sociale. “ ogni mondo culturale si riconosce incompleto, bisognoso del contributo dell’altro, anche quando l’altro è considerato infido o inferiore” (Gruker 1994) Torna a immigrazione e cultura
50. Lo stereotipo Immagini molto semplificate riguardanti una categoria di persone che vengono condivise dalle gente Esistono diversi tipi di stereotipi : Di genere che riguardano i tratti tipici di uomini e donne (donne sono gentili e uomini sicuri di sé) Nazionali che puntano su caratteristiche personali e/o fisiche dei cittadini di varie nazioni (le tedesche sono bionde) Etnici riguardano le valutazioni su altre culture, considerate spesso arretrate o meno civili e semplicemente diverse. nei confronti delle minoranze: Omosessuali, anziani, disabili. Stereotipo 1
51. La spiegazione psicanalitica dello stereotipo L’approccio psicanalitico percepisce lo stereotipo e il pregiudizio come espressione dei bisogni motivazionali del soggetto e di profondi conflitti intrapsichici. Attraverso meccanismi di difesa come la proiezione e la dislocazione, gli attributi negativi riferiti a sé e a un membro del proprio gruppo vengono percepiti invece come caratteristiche di altri gruppi Approccio del capro espiatorio. Le persone, quando sono frustrate, ovvero non riescono a raggiungere uno scopo prefissato, o sono infelici, tendono a mostrar maggior aggressività nei confronti dei gruppi privi di potere, poco graditi e visibili, che svolgono quindi la funzione del capro espiatorio Stereotipo 2
52. La spiegazione culturale dello stereotipo Concepisce gli stereotipi come un profondo contesto sociale culturale. La realtà non è come la percepisce l’individuo bensì risulta costruita dai nostri sistemi categoriali che ci vengono dalla cultura di appartenenza. Come sostiene Mantovani, mente e società non possono essere disgiunti: gli esseri umani si trovano infatti a vivere in un ambiente sociale costruito, trasformato e plasmato da coloro che li hanno preceduti. Stereotipo 3
53. Come superare lo stereotipo? Rendere evidente un’incoerenza diffusa Avere un contatto personale, Ovvero conoscere le persone in quanto individui e non come membri di un gruppo Stereotipo 4
54. Il pregiudizio Opinione precostituita, non fondata su un esame diretto e attento. L’idea che il pregiudizio fosse un concetto errato e un ostacolo alla vera conoscenza se trova fin dai primi studi di psicologia sociale Il pregiudizio sarebbe un atteggiamento, che generalmente assume attributi negativi, ma soprattutto è una predisposizione a percepire, pensare, giudicare e agire in maniera favorevole nei confronti di gruppi diversi dal proprio Pregiudizio 1
55. Razzismo simbolico e razzismo moderno Ideato da McConahay Ideato da Sears Sono approcci fondamentalmente uguali Il razzismo moderno: -rifiuta i principi tradizionali del vecchi razzismo -rifiuto di altre minoranze -forte aderenza ai valori tradizionali dell’individualismo(etica del lavoro, obbedienza e disciplina) -ansia, paura e ostilità in presenza del “diverso” La differenza sostanziale e che le persone impiegano le vecchie espressioni di razzismo ma si dichiarano assolutamente egualitari Pregiudizio 2
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61. Colombia 3.400.000 Algeria 1000.000 Repubblica Democratica del Congo 2.330.000 Sudan 6.000.000 Turchia 1.000.000 Indonesia 600.000 Gli sfollati interni nel mondo Torna a immigrazione e società
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63. Strategie poste dagli immigrati: 1. Mobilitare tutte le proprie energie per ottenere rispettabilità sociale tale meccanismo sembra stimolato dall’ostilità degli italiani che porta l’immigrato a cercare di dimostrare l’infondatezza dell’immagine nel senso comune che li tratteggia come “poveri e pericolosi ” 2. Atteggiamento di chiusura Il ripiegamento all’interno del proprio gruppo nazionale è spesso provocato a almeno influenzato dall’ostilità degli italiani. Un migrante venuto a lavorare solo per pochi anni spesso non ha interesse a cercarsi una rete di rapporti sociali solidi nel paese di destinazione Relazioni sociali 2
64. Il quadro che emerge è comunque più complesso perché le relazioni non sono automatiche La migrazione non è un processo lineare e semplice e non si risolve quasi mai in un unico trasferimento dal proprio paese a quello di destinazione. Per la maggior parte degli immigrati vi è uno spostamento continuo alla ricerca di condizioni migliori. Ciò cha accomuna tutti gli immigrati è: Lavoro (mansioni di serie b) Condividere una medesima esperienza d’immigrazione e trovarsi ad affrontare problematiche simili. Torna a immigrazione e società
65. La seconda generazione: italiani o stranieri? Alcune collettività hanno una presenza relativamente recente in Italia mentre altre sono già allo stadio della seconda generazione MA L’attenzione pubblica e politica continua tuttavia a concentrarsi sulle nuove ondate di immigrazione e i particolare modo sull’immigrazione irregolare Di conseguenza le collettività già insediate da lungo tempo hanno finito per ricevere un’attenzione molto marginale da parte degli artefici delle politiche sociali dell’immigrazione. In particolare le esperienze dei figli degli immigrati (la seconda generazione) hanno ricevuto poca attenzione Seconda generazione 1
66. Quando si studia la seconda generazione emergono due problemi metodologici: 1. I metodi della raccolta dati possono oscurare la realtà empirica della seconda generazione perchè I metodi di contagio delle minoranze etniche, non distinguono tra i nativi, gli stranieri e gli stranieri nativi. Il caso dell’Italia, dove i figli degli immigrati possono assumere la nazionalità dei genitori almeno sino alla maggiore età. L’impossibilità di distinguere statisticamente tra un sedicenne emigrato di recente e un sedicenne nato e cresciuto in Italia da genitori immigrati 2. Scelta di chi includere all’interno della categoria sulla seconda generazione Seconda generazione 2
67. Le relazioni possibili della seconda generazione Ribelle Di gruppo Apatica Desiderio di essere accettati dal gruppo di maggioranza e il rifiuto di gruppo della minoranza etnica Desiderio di accettare da parte della comunità etnica in minoranza e il rifiuto della comunità di maggioranza Tentativo di evitare il conflitto implicito nelle due scelte precedenti e il desiderio di un compromesso La seconda generazione non essendo ne disposta ne capace di accettare lavori che offrono salari bassi, condizioni sociali basse con uno statuto inferiore a lunghe ore di lavoro (come hanno fatto i loro genitori) finisce per trasformarsi esclusa dai flussi economici principali. Torna a immigrazione e società
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70. L’islam è sempre più presente in Italia e la sua visibilità suscita una crescente inquietudine nell’opinione pubblica Il mondo islamico, nonostante il proliferare di pubblicazioni e di servizi giornalistici sull’islam che sono seguiti dall’11 di settembre, rimane conosciuto poco e male Quale islam si propone e quale islam si percepisce Gardner (1972) ha parlato in proposito dei pregiudizi come pre-conoscenze . Islam 1
71. Discriminante nei confronti delle donne L’islam è arretrato incivile, tradizionalista Monolitico,immodificabile,differente Violento minaccioso fanatico Comunemente si da per scontato che l’islam è: Islam 2
72. Emigrazione, islam e onore. I marocchini in Italia La maggioranza dei marocchini in Italia, vive in una dimensione di attesa dei rientri periodici e del ritorno definitivo in patria L’emigrazione viene concepita come un distacco provvisorio Con l’obbiettivo di guadagnare somme consistenti in breve tempo Non essendo così immediato il guadagno sono costretti a sostare più tempo rispetto a quello previsto islam Islam 3
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74. L’islam ha assegnato un grande valore alla cura dei legami di parentela e ne ha proibito la rottura L’emigrazione viene vista dai parenti rimasti in Marocco come una rottura dei sacri vincoli familiari, un abbandono e un tradimento. I familiari rimasti in patria distinguono gli emigranti in due categorie: Gli uomini di onore che tornano Gli uomini che diventano italiani e che tornano raramente nel loro paese chiamati: “ figli del peccato” Torna a immigrazione e società
76. INIZIO Il nostro viaggio … Elena Lia INIZIO FINE LA CASONA CSII VIALE K CENTRO DONNE GIUSTIZIA PONTELAGOSCURO (UFFICIO) Bibliografia ragionata
77. Pontelagoscuro (ufficio) Spiegazione della suddivisione e del funzionamento dei servizi sociali: Settore adulti (18-25 anni) - Disabilità - Inserimenti lavorativi - Inclusione Sociale (Coordinatrice M. Marzola) Straniero = percorso di integrazione Problema straniero non regolare moltissimi; solo una piccola fetta è in possesso di un STP (cartellino sanitario) 3 tipologie di stranieri protetti: la donna incinte clandestina; minori stranieri non accompagnati; stranieri con gravi problemi di salute 27 Marzo 2006, 1° giorno
78. I Servizi Sociali possono agire solo sugli stranieri regolari e sulle tre tipologie di stranieri protetti, perché sono clandestini e il servizio non può andare fuori legge. Privato o Volontariato Legge 328 (riordine dell’assistenza): collaborazione PUBBLICO-PRIVATO Piani di Zona Momento di confronto e di programmazione di tutti i soggetti sociali su quelli che vengono definiti i problemi primari di Ferrara. Vengono fissati degli obiettivi e lo scopo è quelli di raggiungerli. Lavoro di Team : pubblico-privato. Cambiamento: ottica aziendale. Torna a mappa
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80. Principio guida della “Casona”: Tutto ruota attorno al lavoro : gli stranieri devono lavorare per poter essere inseriti nella società e per poter poi arrivare ad una propria autonomia. Viene data loro una paghetta settimanale che conferma il fatto che per ricevere bisogna dare … Torna a mappa
81. CSII Centro Servizi Integrati per l’Immigrazione Corso Biagio Rossetti Il CSII è un servizio che offre consulenza e assistenza per tutte le problematiche relative all'ingresso e al soggiorno in Italia di cittadini provenienti da tutti i Paesi . Funziona da punto di raccordo provinciale per coordinare, supportare e mettere in rete i servizi e le istituzioni che operano nel campo dell'immigrazione nel territorio ferrarese. 28 Maggio 2006, 2° giorno
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84. Viale K NATURA DELL’ASSOCIAZIONE Rappresentazione legale: Don Domenico Bedin È un’associazione privata di volontariato senza scopo di lucro L’associazione Viale K lavora da più di dieci anni nel Sociale, e mira a dare una risposta concreta alle persone che versano in situazioni di povertà estrema: essa è ispirata alla Legge 328/00 e partecipa attivamente ai piani di zona del Comune di Ferrara, nell’Area Inclusione Sociale. 29 Marzo 2006, 3° giorno
85. ATTIVITA’ Attività legate all’inserimento sociale e all’autonomia dei soggetti svantaggiati: Ascolto Accoglienza gestione di una mensa pubblica Inserimento scolastico, invio presso Enti di formazione, supporto alla ricerca del lavoro Consulenza per pratiche burocratiche e amministrative Realizzazione di progetti individualizzati mirati all’inserimento sociale Attività interculturali Attualmente sono in accoglienza 150 persone di cui il 70% è di stranieri Solo 20 posti convenzionati dal comune
86. DESTINATARI Immigrati Detenuti che rientrano nei benefici di legge ed ex-detenuti Ex tossicodipendenti e tossicodipendenti Ex alcolisti e alcolisti Minori non accompagnati, fermati dalla Questura e affidata all’Associazione Famiglie disagiate Senzatetto Adulti emarginati
87. Torna a mappa Principio guida di questa associazione: Nasce come associazione religiosa Aiuto e accoglienza del prossimo Gli operatori e le operatrici che lavorano all’interno di Viale K sono state a loro volta aiutate, perché si trovavano in situazioni molto difficili. Anche lo scopo di quest’associazione è l’autonomia e la responsabilizzazione dell’individuo.
88. Centro Donne e Giustizia 30 Marzo 2006, 4° giorno Scopo dell’associazione: INFORMARE E ASCOLTARE LA DONNA Progetto “Telefono donna” Progetto “Oltre la strada” : combattere la tratta
89. Presenza di donne dell’est , donne albanesi e donne nigeriane che subiscono violenze e sono obbligate al mercato della prostituzione
90. Progetto “Unità di strada” : prevenzione salutare e informazione Essendo clandestine, pensano di non avere diritto a nessun tipo di servizio sanitario. Progetto “Uscire dalla violenza” : case di rifugio e di accoglienza contro la violenza psico-fisica ed economica (il marito trattiene lo stipendio alla moglie) tra mura domestiche. Protocollo d’intesa con l’USL: le donne possono acceder gratuitamente ai servizi; le donne che sono state violentate vengono controllate da medici due volte la settimana. Torna a mappa
91. Bibliografia P. Annunziato, A. Calabrò,L.Carrocciodo, Lo sguardo dell’altro, Il Mulino, Bologna 2001 G. Bolaffi, I confini del patto, Einuaudi, Torino 2001 Immigrazione Dossier Statistico Caritas 2001 G. Mantovani, L’elefante invisibile, Giunti, Firenze, 1998 S. Mezzadra, I confini della libertà, Derive Approdi, Roma 2004 G. Sciortino, A. Colombo, Un immigrazione normale, Il Mulino, Bologna 2003 P. Villano, Pregiudizi e stereotipi, Carrocci, Roma 2003 Siti internet www.agliincrocideiventi.it www.forumitmondo.it www.meltinpot.corrieregiuridico.org