1. AIDS
adalino Giulia IV C Ec Diet.
Prof.ssa Dina Malgieri
http://pillolepsicologiche.com/2012/04/11/hiv-aids-e-miti-da-sfatare/
2. Hiv
Il virus
dell'immunodeficienza
umana è il virus
responsabile della
sindrome da
immunodeficienza
acquisita (AIDS)
F fa parte dei lentovirus
3. Lentivirus
Classe a cui appartiene l’HIV; i Lentivirus causano infezione cronica dopo un lungo periodo
di latenza.
4. Differenza HIV 1 HIV 2
HIV è suddiviso in due ceppi: HIV-1 e HIV-2. Il primo dei due è prevalentemente localizzato
in Europa, America e Africa centrale. HIV-2, invece, si trova per lo più in Africa occidentale
e Asia e determina una sindrome clinicamente più moderata rispetto al ceppo precedente.
5. Errori e mutazioni
Caratteristica tipica del virus HIV, e dei retrovirus in particolare, è la spiccata tendenza a
mutare: durante i cicli replicativi vengono frequentemente compiuti errori che portano a
creare virus più o meno diversi dall'originale. Queste mutazioni sono per lo più svantaggiose
per il virus, che genera una cospicua serie di virus modificati destinati a scomparire.
Capitano comunque mutazioni vantaggiose, che permettono al virus di acquisire resistenza ai
farmaci e alla risposta immunitaria dell'individuo ospitante
6. AIDS
E’ una malattia del sistema immunitario umano causata dal virus dell'immunodeficienza umana
(HIV).[ La malattia interferisce con il sistema immunitario, rendendo le persone colpite più
vulnerabili alle infezioni, incluse le infezioni opportunistiche e tumori che generalmente non
colpiscono un sistema immunitario normale. Questa vulnerabilità aumenta con il progredire
della malattia.
8. •
Contagio per via sessuale
La trasmissione è più
frequente da uomo a donna
• Ci sono persone che si sono
contagiate dopo un singolo
rapporto, mentre altre non
hanno contratto l'infezione
anche dopo anni di rapporti con
un partner sieropositivo.
Le lesioni favoriscono la
trasmissione dell'HIV, per
diversi motivi:
• costituiscono una porta
d'ingresso per il virus;
• nelle zone infiammate c'è una
elevata concentrazione
di cellule bersaglio del virus,
quali linfociti, monociti
9. Contagio per via parenterale
La via parenterale più facile modo che ha il virus per
essere trasmesso da un individuo all'altro; l'efficienza
infatti può arrivare fino al 90%. Ciò è dovuto al fatto
che il virus, arrivando direttamente nel torrente
circolatorio, trova subito moltissime cellule bersaglio
1contagio ogni 150 iniezioni
Anche altre pratiche, come i tatuaggi ed il body
piercing, sono a rischio per la trasmissione dell'HIV;
10. Contagio attraverso trasfusione
L'HIV può essere trasmesso tramite trasfusione di
sangue
Nel luglio 1999 in Australia è stato riportato un
caso di infezione da HIV avvenuto tramite
emotrasfusione; una donatrice che aveva donato il
sangue durante il periodo finestra.
Il rischio è di 1 caso ogni 1.200.000 trasfusioni,
mentre nel 1995 il rischio era 1 ogni 500.000
trasfusioni.
11. Trasmissione accidentale
In caso di ferita accidentale con materiale contaminato,
perchè avvenga effettivamente il contagio sono
importanti vari fattori:
• Carica virale nel sangue residuo;
• Tipo di strumento con il quale avviene la contaminazione
(per esempio una puntura con un ago cavo è più
pericolosa della lesione con un ago pieno, in quanto il
residuo di sangue è maggiore nel primo caso);
• Durata del contatto e profondità della lesione;
• Lesioni preesistenti dell'operatore e suo stato
immunitario.
• Complessivamente, dopo una esposizione accidentale
con sangue contaminato il rischio di contrarre
l'infezione è di circa lo 0,2-0,3%.
12. Trasmissione verticale
L'HIV può essere trasmesso dalla madre al figlio.
può avvenire tramite tre modalità:
• durante la gravidanza attraverso la placenta (20-40%);
• durante il parto (40-70%);
• tramite l'allattamento (15-20%).
PROFILASSI
• parto cesareo
• non allattare.
nel 2000 uno studio, ha dimostrato che con questi comportamenti
c’è stata una riduzione fino del 44% della trasmissione
verticale del virus nelle donne che non allattavano.
Complessivamente il rischio che il neonato resti contagiato è di
circa il 15-25%
Il rischio di trasmissione dell'infezione varia poi in base:
• condizioni cliniche generali della mamma
• il livello di viremia,
• il numero di CD4+
• presenza di altre malattie sessualmente trasmesse.
13. Periodo finestra
Quando il virus HIV dell'AIDS penetra
nell'organismo, gli anticorpi anti-HIV non si formano
subito: esiste il cosiddetto
periodo finestra,
durante il quale si è stati contagiati e si può anche
contagiare qualcun altro, ma non si è ancora
diventati sieropositivi.
Dunque durante il periodo finestra, il test ELISA
risulta negativo (nonostante si sia stati infettati)
Durata
Il periodo finestra dura mediamente
22 giorni, secondo il CDC di Atlanta e secondo la FDA
Affinché il risultato del test possa essere considerato
definitivo, bisogna tener conto della durata massima
possibile; ecco perché il risultato è considerato
definitivo dopo 3 mesi
14. Epiemiologia HIV nel
Mondo
alla fine del 2007 sono
circa 33 milioni le
persone con Hiv nel
mondo. Solo nel 2007
sono state stimate 2,7
milioni di nuove infezioni
e 2 milioni di decessi per
Aids (25 milioni
dall’inizio dell’epidemia).
15. Epidemiologia HIV in Italia
nel 2011 sono
stati
diagnosticati 5,8
nuovi casi di HIV
positività ogni
100.000
residenti.
17. Sintomatologia
I sintomi sono diversi e seguono un decorso differente da persona a
persona
SOLITAMENTE
Subito dopo il contagio il virus HIV si moltiplica rapidamente e si
diffonde in tutti gli organi e tessuti.
In questa fase ci sono sintomi simili all’influenza: febbre,
ghiandole e linfonodi ingrossati, infiammazioni del cavo orale,
dolori muscolari, mal di testa, diarrea e nausea.
Tali disturbi regrediscono spontaneamente in un paio di settimane.
E’ anche possibile che alcune persone non presentino alcun
sintomo.
Successivamente emergono sintomi generici quali un gonfiore
persistente dei linfonodi in più sedi,forte sudorazione notturna,
diarrea di lunga durata.
Tra le infezioni, le più tipiche sono la polmonite da pneumocistis, la
toxoplasmosi cerebrale e la candidosi esofagea.
Anche le infezioni virali semplici, come ad esempio quelle da
Herpes, in presenza di HIV possono portare a gravi malattie.
Oltre al sistema immunitario, la presenza massiccia dell’HIV
nell’organismo può anche danneggiare le cellule del sistema
nervoso centrale e periferico: si possono manifestare quindi
nevriti (infiammazioni dei nervi) con disturbi sensoriali, motori e
delle capacità cerebrali.
18. Trasmissione verticale
Profilassi
• parto cesareo
• latte in polvere
Persone che usono sirinhe
• evitare lo scambio di siringhe
Per tutte le fasce della popolazione
• preservativi in ogni rapporto sessuale.
19. Vaccinoprofilassi
A Boston è stato annunciato che un gruppo di
ricercatori francesi ha messo a punto un
‘vaccino curativo’ che sarebbe in grado di
bloccare la malattia nelle persone già
sieropositive. Un primo test su 118 pazienti
ha fornito risultati molto positivi poiché
sembra aver funzionato nel 25% dei casi
20. Giornata dell’aids
La Giornata mondiale contro l'AIDS, indetta ogni anno
il 1º dicembre, è dedicata ad accrescere la coscienza
della epidemia mondiale di AIDS dovuta alla diffusione
del virus HIV.
Dal 1987 al 2004 la Giornata mondiale contro l'AIDS è
stata organizzata dall'UNAIDS
21. 10 cose da sapere sull’AIDS
1.L'AIDS è causato dall'HIV
2. HIV e AIDS non sono la stessa cosa
3. Come si trasmette il virus
4. Il contagio sessuale
5. HIV/AIDS e altre malattie a trasmissione sessuale
6. Come si evita il contagio per via sessuale
7. HIV/AIDS e droga
8. A chi rivolgersi
9. L'HIV e i contatti umani quotidiani
10. Solidarietà e umanità
Il silenzio e la paura che circondano l'HIV/AIDS possono uccidere quanto la malattia stessa.
22. Ritengo che le misure di profilassi siano semplici da seguire, soprattutto per evitare una malattia di tali proporzioni.
Quindi credo che sia giusto non solo per se stessi ma anche per persone che si hanno a cuore di attuare queste facili
misure alla portata di tutti per evitare milioni di morti superflue