La teoria dell'apprendimento situato (situated learning) afferma che la conoscenza non è un insieme di descrizioni di fatti e di regole, ma la capacità di coordinare e adeguare dinamicamente i comportamenti alle circostanze.
2. La teoria dell'apprendimento situato afferma che la conoscenza non è un
insieme di descrizioni di fatti e di regole, ma la capacità di coordinare e
adeguare dinamicamente i comportamenti alle circostanze. Tali teorie si sono
sviluppate a cavallo tra fine degli anni ’80 e ‘90.
Jean Lave sostiene che il tipo d'apprendimento più frequente è in funzione
dell'attività svolta, del contesto e della cultura in cui avviene. Ciò contrasta
con quanto si fa nelle classi tradizionali, dove la conoscenza è solitamente
presentata in forma astratta e slegata dal contesto. L'interazione sociale ha
una grande importanza: gli studenti vengono compresi in una comunità di
pratica che impersona determinate convinzioni e comportamenti da acquisire.
Quando i principianti o i nuovi arrivati si spostano dalla periferia al centro di
questa comunità diventano più attivi e assumono il ruolo di esperti.
Secondo questa teoria l'apprendimento avviene in ogni attività umana e in
ogni momento, nell'esame della natura, dei problemi che si incontrano, del
modo in cui le persone applicano la teoria alla pratica e di come queste
riflessioni sono influenzate dal ruolo svolto dalla persona stessa.
3. Secondo questo tipo di apprendimento, il keeper (colui che ha la responsabilità
di gestire le dinamiche e la vita della comunità) deve sviluppare nei
partecipanti gli strumenti più adatti per rappresentare la problematicità di una
situazione, progetti alternativi, e interpretazioni sulla nostra condotta.
Infatti Jean Lave colloca questa tipologia di apprendimento in un processo di
compartecipazione e non, come altre tipologie di apprendimento, nella testa
degli individui.
Si tratta di un apprendimento che avviene nel contesto in cui viene applicato;
infatti si basa su due elementi fondamentali: la partecipazione periferica
legittimata e la partecipazione e negoziazione dei significati, oltre al fare,
all'attività. L'apprendimento situato studia la relazione tra l'apprendimento e le
situazioni sociali in cui esso avviene.
L'individuo, non apprende attraverso lezioni che trasmettono una quantità
definita di conoscenze astratte che verranno poi assimilate e applicate in altri
contesti, ma "impara facendo" (learning by doing). Questo è un modello di
apprendimento che coinvolge la persona in situazioni di pratica reale, in cui
dovrà assimilare nozioni in relazione all'azione che sta svolgendo; infatti hanno
un ruolo fondamentale in questo tipo di apprendimento l'improvvisazione, i
casi reali d'interazione e i processi emergenti.
4. Caratteristica peculiare è la capacità di apprendere in rapporto alla capacità di svolgere dei
compiti, l'apprendimento coinvolge l'intera persona in attività, compiti, funzioni che sono
parte di sistemi di relazioni delle comunità sociali. Per imparare è necessario partecipare alle
pratiche significative di una certa comunità, e nello stesso tempo contribuendo anche a
definirle e ad innovarle.
L'apprendimento è dunque un processo che avviene all'interno di una cornice partecipativa e
non individuale, è quindi mediato dalle diverse prospettive dei copartecipanti.
L'apprendimento situato ha quattro premesse maggiori che guidano lo sviluppo delle attività:
1) l'apprendimento è fondato sulle azioni delle situazioni quotidiane;
2) la conoscenza è acquisita in modo situato e quindi trasferita solo in situazioni simili;
3) l'apprendimento è il risultato di un processo sociale che comprende modi di pensare, di
percepire, di risolvere i problemi, e interagisce con le conoscenze dichiarative e
procedurali;
4) l'apprendimento non è separato dal mondo dell'azione ma coesiste in un ambiente
sociale complesso fatto di attori, azioni e situazioni.
5. Queste quattro premesse differenziano l'apprendimento situato da ogni altra forma di
apprendimento esperienziale. Lo studente apprende i contenuti attraverso delle attività
piuttosto che tramite l'acquisizione di informazioni in pacchetti preconfezionati o
preordinati. Vengono presentate situazioni che stimolano le capacità intellettuali da applicare
a casa, nella comunità, sul posto di lavoro. Le conoscenze sono ottenute come processi in
entrata e in pratica. I processi in entrata consistono in un periodo di osservazione in cui si
segue il lavoro di un esperto e si fa un primo tentativo di risolvere un problema. Il momento
della pratica è quello di affinamento e perfezionamento dell'uso di quanto appreso. Lo scopo
dell'apprendimento si fonda su processi mentali di livello più elevato.
L’apprendimento situato, dal punto di vista di chi apprende, normalmente non intenzionale, è
una naturale derivazione di una interazione autentica. Lo scopo degli studi
dell’apprendimento situato è di costruire contesti di apprendimento e lavoro (ambienti di
apprendimento) che riproducano le migliori condizioni per le quali le persone possano
apprendere al meglio secondo le modalità naturali di apprendimento.
6. Piaget e Vygotskij sono due autori che hanno dato un grande contributo per
quanto riguarda lo studio sull'apprendimento.
Infatti per Piaget la conoscenza deve essere acquisita attivamente dal soggetto
che apprende attraverso l'azione con gli oggetti; l'adulto deve saper
riconoscere il livello cognitivo e intellettivo del bambino e adeguare quindi il
suo intervento.
Gli educatori dovrebbero preparare e predisporre situazioni che permettano
agli studenti di scoprire ed imparare autonomamente.
Secondo Vygotskij invece l'apprendimento precede lo sviluppo e lo
determina, l'imitazione è il processo attraverso cui il bambino interiorizza
un'azione dell'adulto che funge da modello fino a quando questa azione non
viene fatta propria dal soggetto in apprendimento che di conseguenza diventa
autonomo e l'adulto invece resta solo un punto di riferimento.
Sono due le visioni dell'apprendimento:
• apprendimento come trasmissione;
• apprendimento come sviluppo dell'abilità di “imparare ad imparare”.
7. La teoria dell'apprendimento situato ha evidenziato l'importanza del contesto
sostenendo che ciò che viene imparato deriva dalla situazione in cui si impara
e che esso non avviene soltanto tramite l'imitazione e l'acquisizione di nozioni
ma soprattutto dal coinvolgimento nelle attività e l'interazione tra i membri.
È proprio sul concetto dell'interazione che si fonda la comunità di pratica
dove i soggetti cooperano e interagiscono e allo stesso modo funziona
un'organizzazione che diventa un contesto atto a generare apprendimento.
Qualsiasi organizzazione è caratterizzata da attività sociali e relazioni che
intercorrono tra i soggetti e attraverso questi approcci è possibile un
aggiornamento costante delle conoscenze.
Dunque attraverso la partecipazione ad una comunità di pratica è realizzabile
una conoscenza all'interno di un'organizzazione dove sono i soggetti i veri
detentori del sapere.
Questa concezione di apprendimento è essenziale per le organizzazioni che
sono chiamate ad aggiornare regolarmente le proprie competenze che è reso
possibile attraverso un "Learning by doing".
Pertanto l'apprendimento si trasforma in un processo sociale e collettivo che
permette al soggetto di agire come membro di un gruppo all'interno di
un'organizzazione che funge da contesto per l'apprendimento situato.
8. Di seguito gli
approfondimenti
sugli autori:
Étienne C.Wenger
Brown-Collins-Duguid
Report “Situated
Cognition and the
Culture of Learning”
Jaean Lave
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