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Perché e come realizzare
 un progetto integrato
Educare ed istruire
       è un’impresa complessa
 Per crescere un bambino ci vuole un
  villaggio intero
 In un villaggio coeso c’è unità di vincoli
  parentali, produttivi ed educazione
 Nel ‘villaggio globale’ questa unità è rotta, i
  luoghi della relazione, dell’educazione, del
  sociale e della produzione sono separati e
  governati da logiche diverse. Da qui la
  necessità di progetti educativi integrati.
Il mandato sociale

 A lungo il mandato sociale della scuola
 di massa è stato di fornire a bambini e
 giovani già socializzati conoscenze di
 base, alfabeti che consentivamo loro
 l’accesso a funzioni produttive più
 complesse.
Il mandato paradossale
 Il mandato sociale oggi non è univoco,
  proviene da fonti tra loro contraddittorie
  e contiene contraddizioni interne.
 Da un lato abbiamo una scuola centrata
  sull’istruzione e sulle discipline dall’altra
  si vorrebbe una formazione umana a
  tutto campo e competenze professionali.
 Da un lato si vuole alimentare la
  competizione sociale, dall’altro non si
  vorrebbero vittime e scarti nella corsa al
  successo.
Il mandato educativo responsabile;
         l’alleanza educativa
 Occorre ricostruire il mandato educativo
  nell’alleanza tra le componenti della
  comunità educativa attraverso l’assunzione
  della responsabilità verso i giovani.
 Il mandato educativo comunitario può
  entrare in conflitto con altri ‘mandati’. Un
  progetto educativo deve necessariamente
  prevedere strutture di mediazione e di
  gestione creativa dei conflitti.
Le componenti dell’alleanza educativa:


 Cura
 Educazione
 Formazione
 Istruzione
Cura

 è l’insieme di attenzioni e di scambi
 emotivi che sostengono il giovane
 dandogli le sicurezze primarie. La cura
 educativa rappresenta il punto di
 incontro e mediazione tra la cura
 parentale e il lavoro educativo.
Educazione

 è l’attività di trasformazione di sé che si
  realizza nei contesti di vita e che porta la
  giovane persona ad assumere identità,
  senso di appartenenza, potere sulla
  propria vita.
Formazione

 è apprendimento di competenze
 cooperative e lavorative. Le competenze
 operative si trasmettono attraverso un
 addestramento imitativo centrato sulla
 presenza di operatori esperti.
Istruzione

 è attività finalizzata allo sviluppo del
  pensiero attraverso la riflessione sulle
  esperienze, la loro concettualizzazione,
  la loro organizzazione in discipline.
Le quattro figure
 di una istituzione educativa integrata
 Il parente
 L’educatore
 Il formatore
 Il docente
Il parente

 è il titolare della cura, la persona che
  stabilisce una relazione esclusiva,
  personale, duratura. L’ambiente di
  apprendimento è caratterizzato da
  scambi di significati reciproci, da
  dialogo, conversazione sociale, dono di
  tempo, attenzione, ascolto. La cura
  parentale è alla base dello sviluppo delle
  capacità relazionali, della fiducia in sé e
  negli altri.
L’educatore

 accompagna i giovani nella presa di potere
 su di sé e sul mondo, aiuta a sviluppare le
 abilità per la vita, collabora e accompagna
 nello sviluppo del progetto di vita.
 L’ambiente di apprendimento è il contesto
 d’azione in cui si apprende informalmente,
 per immersione e contatto diretto.
 L’educazione sostiene soprattutto il
 processo di sviluppo della cittadinanza
 attiva, il civismo.
Il formatore

 è il rappresentante di una cultura professionale
  che accompagna il giovane nella presa di
  possesso di competenze proprie della
  professione e lo inizia ai comportamenti e alla
  cultura di quella professione. L’ambiente di
  apprendimento è caratterizzato dagli oggetti
  materiali e culturali tipici della professione in
  una situazione protetta rispetto al contesto
  d’azione e lavorativo, propone conoscenze
  contestualizzate e connotate dalle culture
  professionali. La formazione conduce al
  possesso di competenze lavorative e
  cooperative.
Il docente

 è lo specialista dell’apprendimento, colui che
  aiuta nella conquista degli strumenti del
  pensiero, che aiuta i giovani a fornirsi di una
  potente gamma di attrezzi mentali. L’ambiente
  di apprendimento scolastico è caratterizzato da
  oggetti materiali e culturali in grado di
  sollecitare lo sviluppo di concetti e
  conoscenze decontestualizzate, cioè di
  carattere generale ed astratto dai particolari
  contesti. L’istruzione fornisce alla giovane
  persona gli attrezzi mentali per organizzare la
  realtà, per affrontare la complessità delle
  interazioni con il mondo.
Integrazione per ristabilire le
condizioni dell’apprendimento
 Integrazione è quindi la ricostituzione di un
  ambiente di apprendimento complesso in
  cui tutte le dimensioni dell’apprendimento e
  della crescita sono organizzate in modo
  consapevole. Il sostegno emotivo, la
  capacità di cura sono alla base della ri-
  motivazione all’apprendimento e del
  desiderio di cambiare la propria condizione.
   La partecipazione sociale e
  l’apprendimento lavorativo servono a
  sviluppare la presa di possesso delle
  proprie risorse,
L’istruzione,
attraverso il pensiero e
   la comunicazione,
   rende possibile le
     interazioni tra
  saperi, competenze,
  relazioni, emozioni.
Il pensiero
 Il pensiero non è un prodotto ma è la
  funzione vitale della comunità di
  apprendimento, ciò che rende possibile
  apprendimento, comunicazione e
  cooperazione;
 la funzione di pensiero nella scuola, è
  ciò che cerchiamo di attivare per rendere
  possibile l’integrazione, il costante
  riferimento all’interezza della persona
  che apprende.
La comunità
  di apprendimento professionale
 Con il Progetto “insieme si può…” noi
 cercheremo di attivare una “ comunità
 di apprendimento professionale situato
 ed assistito” che è un gruppo di
 riflessione che rende possibile
 l’apprendimento dall’esperienza.
La comunità
  di apprendimento professionale
              è il luogo in cui
        educatori, docenti, formatori,
     crescono apprendendo ad essere:
 professionisti riflessivi
 operatori gruppali
 contenitori per ansie e disagi delle
  giovani persone impegnate nell’educarsi.
La comunità
  di apprendimento professionale
 Questa comunità è assistita da
 professionisti in grado di contenere le
 dinamiche emotive e relazionali, operare
 in campi di forza complessi e di difficile
 governo.
Le tre integrazioni
Integrazione di saperi

 Integrazione di competenze situate,
 conoscenze concettuali, esperienze
 emotive.
Integrazione tra luoghi e modi
 Integrazione tra luoghi e modi degli
  apprendimenti: spazio educativo esteso
  comprendente oltre agli apprendimenti
  formali anche apprendimenti informali,
  saperi taciti, tirocini, campi scuola,
  educazione nel territorio.
 Integrazione dei tempi dell’apprendimento
  in quanto la documentazione e la continua
  riorganizzazione dei portfolio consente di
  costituire la memoria di sé e le certificazioni
  che sono alla base di un percorso
  educativo lungo l’arco della vita.
Integrazione di istruzione e
formazione
 Integrazione di istruzione, formazione
  professionale, partecipazione civile, cura
  parentale in quanto l’interscambio
  organizzato tra i diversi ambienti di
  apprendimento e le regole delle interazioni
  tra le diverse figure professionali, si sviluppa
  un sistema di riconoscimenti reciproci che
  consente all’allievo di attraversare le
  frontiere tra i diversi ambienti senza dover
  pagare pesanti pedaggi e senza doversi
  spogliare di preziose competenze
  informalmente accumulate.
Un progetto integrato è una
    organizzazione comunitaria,
 in cui si stabiliscono legami, si
 configurano obblighi condivisi (cum-
 munus), si stabilisce reciprocità delle
 relazioni, circolarità nei processi di
 apprendimento insegnamento, si
 agiscono i diritti, si apprende la
 cittadinanza praticando la cittadinanza.
Un progetto integrato è una
organizzazione per la progettazione
 educativa partecipata orientativa
 Il progetto educativo integrato non nasce
  come oggetto mentale derivante dallo sforzo
  di un progettista isolato
 È il risultato di una pratica interattiva che
  coinvolge la giovane persona in crescita
  chiamata ad una continua autovalutazione e
  bilancio di competenze, a definire i propri
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Presentazione prof. Moreno 2

  • 1. Perché e come realizzare un progetto integrato
  • 2. Educare ed istruire è un’impresa complessa  Per crescere un bambino ci vuole un villaggio intero  In un villaggio coeso c’è unità di vincoli parentali, produttivi ed educazione  Nel ‘villaggio globale’ questa unità è rotta, i luoghi della relazione, dell’educazione, del sociale e della produzione sono separati e governati da logiche diverse. Da qui la necessità di progetti educativi integrati.
  • 3. Il mandato sociale  A lungo il mandato sociale della scuola di massa è stato di fornire a bambini e giovani già socializzati conoscenze di base, alfabeti che consentivamo loro l’accesso a funzioni produttive più complesse.
  • 4. Il mandato paradossale  Il mandato sociale oggi non è univoco, proviene da fonti tra loro contraddittorie e contiene contraddizioni interne.  Da un lato abbiamo una scuola centrata sull’istruzione e sulle discipline dall’altra si vorrebbe una formazione umana a tutto campo e competenze professionali.  Da un lato si vuole alimentare la competizione sociale, dall’altro non si vorrebbero vittime e scarti nella corsa al successo.
  • 5. Il mandato educativo responsabile; l’alleanza educativa  Occorre ricostruire il mandato educativo nell’alleanza tra le componenti della comunità educativa attraverso l’assunzione della responsabilità verso i giovani.  Il mandato educativo comunitario può entrare in conflitto con altri ‘mandati’. Un progetto educativo deve necessariamente prevedere strutture di mediazione e di gestione creativa dei conflitti.
  • 6. Le componenti dell’alleanza educativa:  Cura  Educazione  Formazione  Istruzione
  • 7. Cura  è l’insieme di attenzioni e di scambi emotivi che sostengono il giovane dandogli le sicurezze primarie. La cura educativa rappresenta il punto di incontro e mediazione tra la cura parentale e il lavoro educativo.
  • 8. Educazione  è l’attività di trasformazione di sé che si realizza nei contesti di vita e che porta la giovane persona ad assumere identità, senso di appartenenza, potere sulla propria vita.
  • 9. Formazione  è apprendimento di competenze cooperative e lavorative. Le competenze operative si trasmettono attraverso un addestramento imitativo centrato sulla presenza di operatori esperti.
  • 10. Istruzione  è attività finalizzata allo sviluppo del pensiero attraverso la riflessione sulle esperienze, la loro concettualizzazione, la loro organizzazione in discipline.
  • 11. Le quattro figure di una istituzione educativa integrata  Il parente  L’educatore  Il formatore  Il docente
  • 12. Il parente  è il titolare della cura, la persona che stabilisce una relazione esclusiva, personale, duratura. L’ambiente di apprendimento è caratterizzato da scambi di significati reciproci, da dialogo, conversazione sociale, dono di tempo, attenzione, ascolto. La cura parentale è alla base dello sviluppo delle capacità relazionali, della fiducia in sé e negli altri.
  • 13. L’educatore  accompagna i giovani nella presa di potere su di sé e sul mondo, aiuta a sviluppare le abilità per la vita, collabora e accompagna nello sviluppo del progetto di vita. L’ambiente di apprendimento è il contesto d’azione in cui si apprende informalmente, per immersione e contatto diretto. L’educazione sostiene soprattutto il processo di sviluppo della cittadinanza attiva, il civismo.
  • 14. Il formatore  è il rappresentante di una cultura professionale che accompagna il giovane nella presa di possesso di competenze proprie della professione e lo inizia ai comportamenti e alla cultura di quella professione. L’ambiente di apprendimento è caratterizzato dagli oggetti materiali e culturali tipici della professione in una situazione protetta rispetto al contesto d’azione e lavorativo, propone conoscenze contestualizzate e connotate dalle culture professionali. La formazione conduce al possesso di competenze lavorative e cooperative.
  • 15. Il docente  è lo specialista dell’apprendimento, colui che aiuta nella conquista degli strumenti del pensiero, che aiuta i giovani a fornirsi di una potente gamma di attrezzi mentali. L’ambiente di apprendimento scolastico è caratterizzato da oggetti materiali e culturali in grado di sollecitare lo sviluppo di concetti e conoscenze decontestualizzate, cioè di carattere generale ed astratto dai particolari contesti. L’istruzione fornisce alla giovane persona gli attrezzi mentali per organizzare la realtà, per affrontare la complessità delle interazioni con il mondo.
  • 16. Integrazione per ristabilire le condizioni dell’apprendimento  Integrazione è quindi la ricostituzione di un ambiente di apprendimento complesso in cui tutte le dimensioni dell’apprendimento e della crescita sono organizzate in modo consapevole. Il sostegno emotivo, la capacità di cura sono alla base della ri- motivazione all’apprendimento e del desiderio di cambiare la propria condizione. La partecipazione sociale e l’apprendimento lavorativo servono a sviluppare la presa di possesso delle proprie risorse,
  • 17. L’istruzione, attraverso il pensiero e la comunicazione, rende possibile le interazioni tra saperi, competenze, relazioni, emozioni.
  • 18. Il pensiero  Il pensiero non è un prodotto ma è la funzione vitale della comunità di apprendimento, ciò che rende possibile apprendimento, comunicazione e cooperazione;  la funzione di pensiero nella scuola, è ciò che cerchiamo di attivare per rendere possibile l’integrazione, il costante riferimento all’interezza della persona che apprende.
  • 19. La comunità di apprendimento professionale  Con il Progetto “insieme si può…” noi cercheremo di attivare una “ comunità di apprendimento professionale situato ed assistito” che è un gruppo di riflessione che rende possibile l’apprendimento dall’esperienza.
  • 20. La comunità di apprendimento professionale è il luogo in cui educatori, docenti, formatori, crescono apprendendo ad essere:  professionisti riflessivi  operatori gruppali  contenitori per ansie e disagi delle giovani persone impegnate nell’educarsi.
  • 21. La comunità di apprendimento professionale  Questa comunità è assistita da professionisti in grado di contenere le dinamiche emotive e relazionali, operare in campi di forza complessi e di difficile governo.
  • 23. Integrazione di saperi  Integrazione di competenze situate, conoscenze concettuali, esperienze emotive.
  • 24. Integrazione tra luoghi e modi  Integrazione tra luoghi e modi degli apprendimenti: spazio educativo esteso comprendente oltre agli apprendimenti formali anche apprendimenti informali, saperi taciti, tirocini, campi scuola, educazione nel territorio.  Integrazione dei tempi dell’apprendimento in quanto la documentazione e la continua riorganizzazione dei portfolio consente di costituire la memoria di sé e le certificazioni che sono alla base di un percorso educativo lungo l’arco della vita.
  • 25. Integrazione di istruzione e formazione  Integrazione di istruzione, formazione professionale, partecipazione civile, cura parentale in quanto l’interscambio organizzato tra i diversi ambienti di apprendimento e le regole delle interazioni tra le diverse figure professionali, si sviluppa un sistema di riconoscimenti reciproci che consente all’allievo di attraversare le frontiere tra i diversi ambienti senza dover pagare pesanti pedaggi e senza doversi spogliare di preziose competenze informalmente accumulate.
  • 26. Un progetto integrato è una organizzazione comunitaria,  in cui si stabiliscono legami, si configurano obblighi condivisi (cum- munus), si stabilisce reciprocità delle relazioni, circolarità nei processi di apprendimento insegnamento, si agiscono i diritti, si apprende la cittadinanza praticando la cittadinanza.
  • 27. Un progetto integrato è una organizzazione per la progettazione educativa partecipata orientativa  Il progetto educativo integrato non nasce come oggetto mentale derivante dallo sforzo di un progettista isolato  È il risultato di una pratica interattiva che coinvolge la giovane persona in crescita chiamata ad una continua autovalutazione e bilancio di competenze, a definire i propri progetti in un processo di continuo sviluppo di ciò che è allo stato nascente ossia che è ‘oriente’.