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Pregi e difetti del Web 2.0: 
cosa ne pensano i professionisti della salute? 
Sintesi ed adattamento dell’articolo di J.A. Dooley, S.C. Jones e D. Iverson, “Using Web 2.0 for health 
promotion and social marketing efforts: lessons learned from Web 2.0 experts”, Health Marketing Quarterly, 
2014 
a cura di Eleonora Tosco, Dors 
Chi si occupa di promozione della salute e 
di marketing sociale ha iniziato da qualche 
anno ad esplorare e ad utilizzare nella 
propria attività gli strumenti e i canali del 
web 2.0. 
La tendenza per alcuni è stata però quella 
di utilizzare il web “prematuramente” 
senza inserirlo in un piano strategico e 
coerente con gli obiettivi di progetti ed 
interventi di promozione della salute, 
correndo il rischio di diminuire l’efficacia 
degli stessi (Thackeray, Neiger, Hanson & 
Mckenzie, 2008). 
Questo articolo presenta i risultati di 
un’indagine qualitativa che ha visto 
coinvolti 17 operatori che lavorano nel 
campo della promozione della salute, 
provenienti da Australia, Canada, 
Europa, Nuova Zelanda e Stati Uniti, 
con almeno quattro anni alle spalle di 
utilizzo sistematico delle piattaforme 
web 2.0. 
I risultati delle interviste fanno emergere 
diversi punti di forza e di debolezza delle 
piattaforme sociali utilizzate nel mondo 
della salute pubblica. 
Due parole sul Web 2.0 
Il web 2.0 rappresenta un’evoluzione del 
web tradizionale nato nel 1994 e 
caratterizzato da contenuti perlopiù statici 
e scarsa se non nulla, possibilità di 
partecipazione da parte degli utenti della 
rete. 
O’Really, riconosciuto ufficialmente come 
l’autore che per primo ha dato una 
definizione di web 2.0, parla di 
“architettura della partecipazione” 
intendendo come caratteristica principale 
dell’evoluzione del web proprio la 
possibilità da parte degli utenti di 
socializzare tra di loro e condividere e 
produrre contenuti propri. 
Il luogo di queste interazioni tra utenti è 
rappresentato dalle cosiddette 
piattaforme sociali quali i blog, i wikis, i 
social network, i siti di condivisione video 
e foto (es. youtube e flickr). 
La popolazione che utilizza ed è 
presente su queste piattaforme cresce 
in modo vertiginoso di anno in anno. 
Solo in Italia, nel 2014, 26 milioni di 
utenti utilizzano giornalmente i social 
media. 
Web 2.0 e promozione della salute 
Gli operatori nel campo della salute 
pubblica hanno da qualche tempo intuito 
le opportunità e le potenzialità delle 
piattaforme sociali. 
I blog, i social network, i canali di 
condivisione audio e video sono 
utilizzati nei progetti e negli interventi di 
promozione della salute soprattutto 
per la loro capacità di raggiungere i 
destinatari, rendendoli attivi e partecipi. 
Un esempio, ormai diventato “storico” è la 
campagna statunitense Heart Truth
indirizzata alle donne dai 40 ai 60 anni al 
fine di informarle e sostenerle nella 
prevenzione delle malattie 
cardiocircolatorie. 
La campagna 
(http://www.nhlbi.nih.gov/educational/hearttruth/) 
sfrutta appieno le potenzialità del web 2.0. 
attraverso una significativa presenza sui 
social network (Facebook, Twitter), sulle 
piattaforme di condivisione (Youtube, 
Pinterest) e un sito istituzionale ricco di 
documentazione accessibile e 
condivisibile. 
Altri due esempi di successo sono i due 
progetti dei Centers of Desease Control 
and Prevention di Atlanta: la campagna 
VERB (http://www.cdc.gov/youthcampaign/) 
rivolta agli adolescenti per informarli sui 
benefici dell’attività fisica ed invogliarli alla 
pratica, e l’iniziativa di prevenzione 
dell’influenza Flu.gov, particolarmente 
attiva sulla piattaforma Twitter. 
Gli operatori della prevenzione e della 
promozione della salute interessati ad 
utilizzare i canali e gli strumenti offerti dal 
web 2.0, dovrebbero prima di tutto 
ragionare sulle priorità, gli obiettivi, la 
tipologia dei destinatari degli interventi, 
per scegliere in modo efficace ed 
efficiente tra le diverse offerte di 
piattaforme sociali. 
Ogni “spazio” del web 2.0 infatti ha 
caratteristiche uniche, si presta ad attività 
specifiche ed è frequentato da utenti che 
differiscono per età, cultura e gusti 
personali (Grove 2010; Nielsenwire, 2010). 
Obiettivi della ricerca 
Lo studio è volto ad investigare l’utilizzo 
del web 2.0 da parte di esperti in 
promozione della salute e marketing 
sociale. 
L’esperienza dei professionisti è utile per 
far emergere pregi e difetti delle 
piattaforme sociali e suggerisce le 
modalità più efficaci di utilizzo delle stesse 
da parte degli operatori che si occupano 
di salute pubblica. 
I quesiti della ricerca 
La ricerca si è concentrata su tre 
domande specifiche: 
1) quali sono i punti di forza e di 
debolezza percepiti dai 
professionisti che operano nel 
campo della promozione della 
salute e del marketing sociale? 
2) Che cosa hanno imparato nella 
pratica sul web 2.0? 
3) Gli operatori sono consapevoli che 
le attività sul e attraverso il web 2.0 
sono da integrare in un piano 
progettuale strategico? 
I risultati dell’indagine 
1. WEB 2.0 
Tutti gli operatori che hanno partecipato 
all’indagine hanno saputo descrivere il 
web 2.0 utilizzando termini quali 
piattaforma digitale, comunicazione 
bidirezionale, interazione, comunicazione 
social, creazione di contenuti. 
Alcuni hanno descritto il web 2.0 come 
una piattaforma di comunicazione di 
seconda generazione, molto diversa dagli 
strumenti che caratterizzavano il web 
tradizionale. 
Uno dei partecipanti ha descritto il web 
2.0 come un movimento culturale: 
“..in questa fase interattiva di Internet, gli 
utenti creano, pubblicano, partecipano ed 
interagiscono. …tutto ciò è molto di più di 
una rivoluzione tecnologica; è un 
movimento culturale.”
Oltre a sondare il livello della loro 
familiarità con il web, ai partecipanti è 
stato chiesto in che modo lo utilizzano, e 
se sono soddisfatti delle prestazioni delle 
diverse piattaforme web 2.0. 
Qui di seguito sono riassunti i risultati 
dell’indagine suddivisi per tipo di 
strumento /canale web 2.0. 
2. BLOG 
I blog ovvero sono piattaforme 
multimediali in cui i contenuti vengono 
visualizzati in forma cronologica. In genere 
un blog è gestito da uno o più blogger che 
pubblicano, più o meno periodicamente, 
contenuti multimediali, in forma testuale o 
in forma di post, concetto assimilabile o 
avvicinabile ad un articolo di giornale. 
Punti di forza 
La maggioranza dei professionisti 
intervistati utilizza i blog per il proprio 
lavoro e ritenendosi moderatamente 
soddisfatta. I blog sono usati 
principalmente per: condividere 
informazioni e collaborare tra 
professionisti di una determinata area di 
interesse; effettuare analisi sui destinatari 
(interessi, comportamenti); promuovere 
progetti e campagne. 
Tra i punti di forza dei blog vengono citati 
la naturale predisposizione di queste 
piattaforme nel costituire delle community 
e la possibilità di raccogliere contenuti in 
ordine cronologico, facilmente 
rintracciabili a posteriori. 
Un altro aspetto interessante dei blog 
secondo il parere dei professionisti della 
salute, è rappresentato dalla possibilità di 
raggiungere gruppi specifici di destinatari: 
i blog infatti, sono spesso letti/commentati 
da categorie di individui con stessi 
interessi/punti di vista. 
Un aspetto da non sottovalutare è inoltre 
la possibilità di utilizzare lo spazio blog di 
“terzi” per ottenere visibilità su un 
progetto/ iniziativa. 
Punti di debolezza 
Alcuni operatori intervistati hanno 
dichiarato di non utilizzare i blog perché li 
considerano troppo dispendiosi in termini 
di tempo (scrivere, pubblicare post, 
rispondere ai commenti degli utenti,..). 
Tra gli intervistati che invece utilizzano i 
blog sono emersi alcuni punti di 
debolezza quali: la difficoltà di scrivere sul 
supporto web che prevede uno stile e 
un’organizzazione del testo molto diversa 
da quella delle pubblicazioni cartacee a 
cui i professionisti sono abituati; 
l’incertezza circa il numero di utenti 
raggiunti con il blog (spesso infatti i blog 
sono letti senza commenti e senza 
necessità di iscrizione da parte dei lettori). 
3. WIKIS 
I wikis sono spazi di scrittura 
collaborativa. Si tratta in altre parole di 
una raccolta di documenti ipertestuali che 
viene aggiornata dai suoi stessi utilizzatori 
e i cui contenuti sono sviluppati in 
collaborazione da tutti coloro che vi hanno 
accesso (contenuto generato dagli utenti), 
memorizzati normalmente su un database 
o un repository. La modifica dei contenuti 
è aperta, nel senso che il testo può essere 
modificato da tutti gli utenti (a volte 
soltanto se registrati, altre volte anche 
anonimi) contribuendo non solo per 
aggiunte, come accade solitamente nei 
forum, ma anche cambiando e 
cancellando ciò che hanno scritto gli 
autori precedenti. 
Ogni modifica è registrata in una 
cronologia che permette in caso di 
necessità di riportare il testo alla versione 
precedente (rollback); lo scopo è quello di 
condividere, scambiare, immagazzinare e 
ottimizzare le informazioni in modo 
collaborativo. 
L’esempio di wiki più noto è Wikipedia 
(https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_princi 
pale).
Punti di forza 
Molti degli operatori intervistati utilizzano 
abitualmente i wikis per il loro lavoro. In 
particolare utilizzano Wikipedia per 
pubblicare contenuti relativi ai propri 
progetti sia implementando wiki già 
esistenti che creandone di nuovi. 
Wikipedia è utilizzato inoltre per scopi di 
ricerca. I professionisti della salute 
dichiarano che i wikis sono degli strumenti 
che fanno risparmiare tempo, di facile 
utilizzo, e rappresentano un enorme 
contenitore di dati ed informazioni utili. 
Punti di debolezza 
Tra gli intervistati alcuni non usano i wikis 
perché dichiarano di non essere in grado 
di cercare i contenuti in modo corretto e di 
non avere il tempo di imparare a navigare 
in modo efficace su queste piattaforme. 
Viene rilevato inoltre uno scetticismo da 
parte delle organizzazioni di appartenenza 
circa la “serietà” dei contenuti presenti sui 
wikis, in particolare wikipedia considerata 
dai più poco accurata dal punto di vista 
scientifico. In aggiunta, emerge come un 
aspetto di debolezza il tempo richiesto per 
scrivere e pubblicare contenuti sui wikis. 
4. SOCIAL NETWORKS 
I social network (Twitter, Facebook, 
LinkedIn) sono siti in cui gli utenti 
condividono con altri utenti foto, video, 
testi, informazioni personali. 
I partecipanti all’intervista utilizzano i 
social network e si dichiarano 
moderatamente soddisfatti. Questo tipo di 
piattaforme sociali è usato dai 
professionisti della salute per promuovere 
progetti ed interventi; per cercare enti ed 
organizzazioni che lavorano nello stesso 
settore; per coinvolgere in modo 
partecipativo i destinatari di una 
campagna invitandoli a pubblicare e 
condividere contenuti. 
Punti di forza 
Tra i punti di forza dei social network 
emergono: la capacità di raggiungere 
destinatari “difficili” come ad esempio gli 
adolescenti; l’enorme popolarità tra gli 
utenti di internet; l’alto grado di 
interattività; la capacità di generare e 
diffondere messaggi in modo rapido; la 
facilità di utilizzo. 
“…Twitter è il più grande database al 
mondo di conversazioni in tempo reale. 
Ciò significa che chiunque parli di un 
tema, a qualunque ora del giorno e della 
notte, può condividerlo e far arrivare il suo 
pensiero a miliardi di persone”. 
Punti di debolezza 
Qualche professionista intervistato 
dichiara di non utilizzare i social network 
perché non si sente capace di navigare su 
queste piattaforme nel modo più efficace 
ed efficiente. 
Emerge inoltre un mancato supporto da 
parte delle organizzazioni nell’incentivare 
l’utilizzo dei social network da parte dei 
propri dipendenti e collaboratori. 
Un’ulteriore barriera all’utilizzo è 
rappresentata dalla scarsa capacità di 
misurare i risultati in termini di 
raggiungimento del target delle campagne 
ed interventi veicolati su queste 
piattaforme. 
Emerge poi il problema legato al tempo 
richiesto per gli aggiornamenti costanti dei 
contenuti sui social network. 
“Se si comincia ad utilizzare questi siti, è 
necessario essere certi di avere del tempo 
da dedicare loro”. 
5. SERVIZI DI SOCIAL BOOKMARKING 
Il social bookmarking è un servizio basato 
sul web, dove vengono resi disponibili 
elenchi di segnalibri (bookmark) creati 
dagli utenti. Questi elenchi sono 
liberamente consultabili e condivisibili con 
gli altri utenti appartenenti alla stessa 
comunità virtuale. I siti di social 
bookmarking organizzano il loro 
contenuto tramite l'uso di tag (etichette,
categorie). Sono uno strumento facile e 
intuitivo per individuare, classificare, 
ordinare e condividere le risorse Internet 
attraverso la pratica dell'etichettatura e 
categorizzazione (tagging). 
Tra i più noti servizi di social bookmarking 
si segnalano deli.cio.us 
(https://delicious.com/) e Digg 
(http://digg.com/). 
Punti di forza e di debolezza 
I professionisti che hanno partecipato 
all’indagine dichiarano di conoscere i 
servizi di social bookmark ma di utilizzarli 
poco se non per nulla. 
Tra i pochi che li utilizzano emerge come 
punto di forza di questi servizi, la 
possibilità di raccogliere in un unico 
spazio, di facile consultazione, link e 
documenti su un determinato tema. 
“Utilizzo i social bookmark nel mio lavoro. 
Ho spesso richieste da parte di colleghi 
circa le fonti che utilizzo per le mie 
ricerche professionali,i siti a cui faccio 
riferimento…. I social bookmark 
permettono di rintracciare in modo veloce 
gli elenchi di mio interesse e di 
conseguenza fornire risposte veloci ai miei 
contatti…” 
La debolezza più evidente dei social 
bookmark secondo gli operatori 
intervistati è da rintracciare nella poca 
utilità per gli interventi e progetti di 
promozione della salute; secondo alcuni 
di loro poi questo tipo di servizio è 
“passato di moda”. 
“Il nostro obiettivo è quello di raggiungere 
il più alto numero di persone e di avere su 
di loro un certo impatto. Se guardiamo 
all’ampia offerta del Web 2.0 ci rendiamo 
conto che Facebook, Twitter, LinkedIn 
sono le piattaforme più popolari, 
maggiormente utilizzate dagli utenti della 
rete e di conseguenza più adatte ai nostri 
scopi…Le risorse di cui disponiamo sono 
esigue e quindi non possiamo concederci 
il lusso di esplorare tutti gli strumenti del 
web 2.0 se non ne riscontriamo dei chiari 
e comprovati vantaggi…” 
6. PIATTAFORME DI CONDIVISIONE DI 
FILE 
Le piattaforme di condivisione sono siti 
che permettono la visualizzazione, la 
pubblicazione e la condivisione da parte 
degli utenti di file video, per esempio 
Youtube (https://www.youtube.com/) e file 
di fotografie ed immagini, per esempio 
Flickr (https://www.flickr.com/) . 
Punti di forza 
La maggioranza degli intervistati dichiara 
di utilizzare abitualmente e con 
soddisfazione i siti di condivisione di file. 
Diversi professionisti utilizzano Youtube 
per diffondere video di promozione della 
salute e Flickr per la pubblicazione dei 
materiali (poster, pubblicità, fotografie) di 
progetti ed iniziative. 
Per quanto concerne Youtube, gli 
operatori sono d’accordo nel riconoscere 
come punto di forza la possibilità del 
canale di rendere virali i messaggi 
pubblicati attraverso l’alto tasso di 
condivisione dei video da parte degli 
utenti. 
“Avevamo progettato una campagna che 
intendeva raggiungere circa 10,000 
destinatari. Nei primi tre giorni di 
pubblicazione su Youtube abbiamo avuto 
più di 1250 registrazioni al canale della 
nostra campagna…oltre ogni aspettativa”
Punti di debolezza 
Tra i partecipanti all’indagine emerge 
come maggior aspetto di debolezza delle 
piattaforme di condivisione di file, il fatto 
che spesso l’accesso ai contenuti è 
“bloccato” da parte di diversi Enti ed 
organizzazioni. Un altro aspetto da tenere 
in considerazione è la scarsa qualità dei 
file, sia video che immagini, presenti su 
queste piattaforme. 
Anche per questo tipo di strumento web 
2.0 è evidente la difficoltà nel misurare e 
valutare l’efficacia nel raggiungimento 
degli obiettivi comunicativi. 
Ai partecipanti è stato chiesto se 
conoscessero altre piattaforme digitali non 
esplorate nell’indagine, che ritenessero 
utili per le loro attività presenti e future. 
La maggioranza ha risposto che la 
tecnologia mobile (smartphone, tablet,..) 
rappresenta un dispositivo con enormi 
potenzialità per i professionisti che si 
occupano di interventi e progetti inerenti 
la salute pubblica. 
7. Chi sono i destinatari sul web 2.0? 
Alla domanda su quali fossero gli utenti 
più assidui del web 2.0, gli intervistati 
hanno risposto che, ad esclusione dei 
servizi di social bookmarking, utilizzati 
perlopiù da colleghi e professionisti, tutte 
le altre piattaforme sociali sono utilizzate 
da variegate tipologie di destinatari. 
Nonostante tutti siano d’accordo sul 
massiccio utilizzo del web 2.0 da parte dei 
ragazzi, sono menzionati come “forti 
utilizzatori” anche soggetti dai 65 anni in 
su. 
E’ inoltre emerso come determinate 
categorie di destinatari come ad esempio 
le minoranze etniche, utilizzino in modo 
massiccio la tecnologia mobile. 
“Sul web 2.0 si trova una massa immensa 
di individui di ogni età” 
8. Pianificazione nell’utilizzo del web 2.0 
La maggior parte degli intervistati 
sottolinea come la scelta di utilizzare le 
piattaforme web debba essere 
accompagnata da un’adeguata 
pianificazione di tempi e risorse. 
Emerge forte la necessità da parte degli 
operatori di monitorare costantemente le 
attività mantenendo aggiornati i contenuti 
per un utilizzo efficace degli strumenti 
web 2.0. 
Si invita chi utilizza i blog a scrivere in 
modo conciso, utilizzando un linguaggio 
semplice, ed agevolare la lettura 
organizzando i contenuti in categorie 
tematiche. 
Chi utilizza i social network consiglia 
invece di progettare un brand 
riconoscibile per i progetti e le campagne 
di promozione della salute; se i destinatari 
sono adolescenti e giovani, si consiglia di 
stimolare la partecipazione informale 
evitando un tipo di comunicazione 
istituzionale e “autoritaria” che questo tipo 
di target sente lontana.
Conclusioni 
Ciò che è emerso da quest’indagine 
qualitativa è di interesse per gli operatori 
di promozione della salute che intendono 
utilizzare nelle loro attività gli strumenti 
offerti dal web 2.0. 
Essere trasparenti, utilizzare un linguaggio 
semplice, alternare la professionalità alla 
creatività, stimolare il coinvolgimento e la 
partecipazione, monitorare le attività in 
modo costante, sono alcuni dei 
suggerimenti forniti da chi utilizza da 
tempo le piattaforme sociali. 
Emerge l’importanza di una pianificazione 
strategica in cui gli strumenti del web 2.0 
siano scelti in base agli obiettivi, priorità e 
destinatari degli interventi. 
Infine la tecnologia mobile è vista da tutti i 
partecipanti all’indagine come un canale 
web 2.0 ricco di potenzialità sempre più 
evidenti per chi comunica salute.
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  • 1. Pregi e difetti del Web 2.0: cosa ne pensano i professionisti della salute? Sintesi ed adattamento dell’articolo di J.A. Dooley, S.C. Jones e D. Iverson, “Using Web 2.0 for health promotion and social marketing efforts: lessons learned from Web 2.0 experts”, Health Marketing Quarterly, 2014 a cura di Eleonora Tosco, Dors Chi si occupa di promozione della salute e di marketing sociale ha iniziato da qualche anno ad esplorare e ad utilizzare nella propria attività gli strumenti e i canali del web 2.0. La tendenza per alcuni è stata però quella di utilizzare il web “prematuramente” senza inserirlo in un piano strategico e coerente con gli obiettivi di progetti ed interventi di promozione della salute, correndo il rischio di diminuire l’efficacia degli stessi (Thackeray, Neiger, Hanson & Mckenzie, 2008). Questo articolo presenta i risultati di un’indagine qualitativa che ha visto coinvolti 17 operatori che lavorano nel campo della promozione della salute, provenienti da Australia, Canada, Europa, Nuova Zelanda e Stati Uniti, con almeno quattro anni alle spalle di utilizzo sistematico delle piattaforme web 2.0. I risultati delle interviste fanno emergere diversi punti di forza e di debolezza delle piattaforme sociali utilizzate nel mondo della salute pubblica. Due parole sul Web 2.0 Il web 2.0 rappresenta un’evoluzione del web tradizionale nato nel 1994 e caratterizzato da contenuti perlopiù statici e scarsa se non nulla, possibilità di partecipazione da parte degli utenti della rete. O’Really, riconosciuto ufficialmente come l’autore che per primo ha dato una definizione di web 2.0, parla di “architettura della partecipazione” intendendo come caratteristica principale dell’evoluzione del web proprio la possibilità da parte degli utenti di socializzare tra di loro e condividere e produrre contenuti propri. Il luogo di queste interazioni tra utenti è rappresentato dalle cosiddette piattaforme sociali quali i blog, i wikis, i social network, i siti di condivisione video e foto (es. youtube e flickr). La popolazione che utilizza ed è presente su queste piattaforme cresce in modo vertiginoso di anno in anno. Solo in Italia, nel 2014, 26 milioni di utenti utilizzano giornalmente i social media. Web 2.0 e promozione della salute Gli operatori nel campo della salute pubblica hanno da qualche tempo intuito le opportunità e le potenzialità delle piattaforme sociali. I blog, i social network, i canali di condivisione audio e video sono utilizzati nei progetti e negli interventi di promozione della salute soprattutto per la loro capacità di raggiungere i destinatari, rendendoli attivi e partecipi. Un esempio, ormai diventato “storico” è la campagna statunitense Heart Truth
  • 2. indirizzata alle donne dai 40 ai 60 anni al fine di informarle e sostenerle nella prevenzione delle malattie cardiocircolatorie. La campagna (http://www.nhlbi.nih.gov/educational/hearttruth/) sfrutta appieno le potenzialità del web 2.0. attraverso una significativa presenza sui social network (Facebook, Twitter), sulle piattaforme di condivisione (Youtube, Pinterest) e un sito istituzionale ricco di documentazione accessibile e condivisibile. Altri due esempi di successo sono i due progetti dei Centers of Desease Control and Prevention di Atlanta: la campagna VERB (http://www.cdc.gov/youthcampaign/) rivolta agli adolescenti per informarli sui benefici dell’attività fisica ed invogliarli alla pratica, e l’iniziativa di prevenzione dell’influenza Flu.gov, particolarmente attiva sulla piattaforma Twitter. Gli operatori della prevenzione e della promozione della salute interessati ad utilizzare i canali e gli strumenti offerti dal web 2.0, dovrebbero prima di tutto ragionare sulle priorità, gli obiettivi, la tipologia dei destinatari degli interventi, per scegliere in modo efficace ed efficiente tra le diverse offerte di piattaforme sociali. Ogni “spazio” del web 2.0 infatti ha caratteristiche uniche, si presta ad attività specifiche ed è frequentato da utenti che differiscono per età, cultura e gusti personali (Grove 2010; Nielsenwire, 2010). Obiettivi della ricerca Lo studio è volto ad investigare l’utilizzo del web 2.0 da parte di esperti in promozione della salute e marketing sociale. L’esperienza dei professionisti è utile per far emergere pregi e difetti delle piattaforme sociali e suggerisce le modalità più efficaci di utilizzo delle stesse da parte degli operatori che si occupano di salute pubblica. I quesiti della ricerca La ricerca si è concentrata su tre domande specifiche: 1) quali sono i punti di forza e di debolezza percepiti dai professionisti che operano nel campo della promozione della salute e del marketing sociale? 2) Che cosa hanno imparato nella pratica sul web 2.0? 3) Gli operatori sono consapevoli che le attività sul e attraverso il web 2.0 sono da integrare in un piano progettuale strategico? I risultati dell’indagine 1. WEB 2.0 Tutti gli operatori che hanno partecipato all’indagine hanno saputo descrivere il web 2.0 utilizzando termini quali piattaforma digitale, comunicazione bidirezionale, interazione, comunicazione social, creazione di contenuti. Alcuni hanno descritto il web 2.0 come una piattaforma di comunicazione di seconda generazione, molto diversa dagli strumenti che caratterizzavano il web tradizionale. Uno dei partecipanti ha descritto il web 2.0 come un movimento culturale: “..in questa fase interattiva di Internet, gli utenti creano, pubblicano, partecipano ed interagiscono. …tutto ciò è molto di più di una rivoluzione tecnologica; è un movimento culturale.”
  • 3. Oltre a sondare il livello della loro familiarità con il web, ai partecipanti è stato chiesto in che modo lo utilizzano, e se sono soddisfatti delle prestazioni delle diverse piattaforme web 2.0. Qui di seguito sono riassunti i risultati dell’indagine suddivisi per tipo di strumento /canale web 2.0. 2. BLOG I blog ovvero sono piattaforme multimediali in cui i contenuti vengono visualizzati in forma cronologica. In genere un blog è gestito da uno o più blogger che pubblicano, più o meno periodicamente, contenuti multimediali, in forma testuale o in forma di post, concetto assimilabile o avvicinabile ad un articolo di giornale. Punti di forza La maggioranza dei professionisti intervistati utilizza i blog per il proprio lavoro e ritenendosi moderatamente soddisfatta. I blog sono usati principalmente per: condividere informazioni e collaborare tra professionisti di una determinata area di interesse; effettuare analisi sui destinatari (interessi, comportamenti); promuovere progetti e campagne. Tra i punti di forza dei blog vengono citati la naturale predisposizione di queste piattaforme nel costituire delle community e la possibilità di raccogliere contenuti in ordine cronologico, facilmente rintracciabili a posteriori. Un altro aspetto interessante dei blog secondo il parere dei professionisti della salute, è rappresentato dalla possibilità di raggiungere gruppi specifici di destinatari: i blog infatti, sono spesso letti/commentati da categorie di individui con stessi interessi/punti di vista. Un aspetto da non sottovalutare è inoltre la possibilità di utilizzare lo spazio blog di “terzi” per ottenere visibilità su un progetto/ iniziativa. Punti di debolezza Alcuni operatori intervistati hanno dichiarato di non utilizzare i blog perché li considerano troppo dispendiosi in termini di tempo (scrivere, pubblicare post, rispondere ai commenti degli utenti,..). Tra gli intervistati che invece utilizzano i blog sono emersi alcuni punti di debolezza quali: la difficoltà di scrivere sul supporto web che prevede uno stile e un’organizzazione del testo molto diversa da quella delle pubblicazioni cartacee a cui i professionisti sono abituati; l’incertezza circa il numero di utenti raggiunti con il blog (spesso infatti i blog sono letti senza commenti e senza necessità di iscrizione da parte dei lettori). 3. WIKIS I wikis sono spazi di scrittura collaborativa. Si tratta in altre parole di una raccolta di documenti ipertestuali che viene aggiornata dai suoi stessi utilizzatori e i cui contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che vi hanno accesso (contenuto generato dagli utenti), memorizzati normalmente su un database o un repository. La modifica dei contenuti è aperta, nel senso che il testo può essere modificato da tutti gli utenti (a volte soltanto se registrati, altre volte anche anonimi) contribuendo non solo per aggiunte, come accade solitamente nei forum, ma anche cambiando e cancellando ciò che hanno scritto gli autori precedenti. Ogni modifica è registrata in una cronologia che permette in caso di necessità di riportare il testo alla versione precedente (rollback); lo scopo è quello di condividere, scambiare, immagazzinare e ottimizzare le informazioni in modo collaborativo. L’esempio di wiki più noto è Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_princi pale).
  • 4. Punti di forza Molti degli operatori intervistati utilizzano abitualmente i wikis per il loro lavoro. In particolare utilizzano Wikipedia per pubblicare contenuti relativi ai propri progetti sia implementando wiki già esistenti che creandone di nuovi. Wikipedia è utilizzato inoltre per scopi di ricerca. I professionisti della salute dichiarano che i wikis sono degli strumenti che fanno risparmiare tempo, di facile utilizzo, e rappresentano un enorme contenitore di dati ed informazioni utili. Punti di debolezza Tra gli intervistati alcuni non usano i wikis perché dichiarano di non essere in grado di cercare i contenuti in modo corretto e di non avere il tempo di imparare a navigare in modo efficace su queste piattaforme. Viene rilevato inoltre uno scetticismo da parte delle organizzazioni di appartenenza circa la “serietà” dei contenuti presenti sui wikis, in particolare wikipedia considerata dai più poco accurata dal punto di vista scientifico. In aggiunta, emerge come un aspetto di debolezza il tempo richiesto per scrivere e pubblicare contenuti sui wikis. 4. SOCIAL NETWORKS I social network (Twitter, Facebook, LinkedIn) sono siti in cui gli utenti condividono con altri utenti foto, video, testi, informazioni personali. I partecipanti all’intervista utilizzano i social network e si dichiarano moderatamente soddisfatti. Questo tipo di piattaforme sociali è usato dai professionisti della salute per promuovere progetti ed interventi; per cercare enti ed organizzazioni che lavorano nello stesso settore; per coinvolgere in modo partecipativo i destinatari di una campagna invitandoli a pubblicare e condividere contenuti. Punti di forza Tra i punti di forza dei social network emergono: la capacità di raggiungere destinatari “difficili” come ad esempio gli adolescenti; l’enorme popolarità tra gli utenti di internet; l’alto grado di interattività; la capacità di generare e diffondere messaggi in modo rapido; la facilità di utilizzo. “…Twitter è il più grande database al mondo di conversazioni in tempo reale. Ciò significa che chiunque parli di un tema, a qualunque ora del giorno e della notte, può condividerlo e far arrivare il suo pensiero a miliardi di persone”. Punti di debolezza Qualche professionista intervistato dichiara di non utilizzare i social network perché non si sente capace di navigare su queste piattaforme nel modo più efficace ed efficiente. Emerge inoltre un mancato supporto da parte delle organizzazioni nell’incentivare l’utilizzo dei social network da parte dei propri dipendenti e collaboratori. Un’ulteriore barriera all’utilizzo è rappresentata dalla scarsa capacità di misurare i risultati in termini di raggiungimento del target delle campagne ed interventi veicolati su queste piattaforme. Emerge poi il problema legato al tempo richiesto per gli aggiornamenti costanti dei contenuti sui social network. “Se si comincia ad utilizzare questi siti, è necessario essere certi di avere del tempo da dedicare loro”. 5. SERVIZI DI SOCIAL BOOKMARKING Il social bookmarking è un servizio basato sul web, dove vengono resi disponibili elenchi di segnalibri (bookmark) creati dagli utenti. Questi elenchi sono liberamente consultabili e condivisibili con gli altri utenti appartenenti alla stessa comunità virtuale. I siti di social bookmarking organizzano il loro contenuto tramite l'uso di tag (etichette,
  • 5. categorie). Sono uno strumento facile e intuitivo per individuare, classificare, ordinare e condividere le risorse Internet attraverso la pratica dell'etichettatura e categorizzazione (tagging). Tra i più noti servizi di social bookmarking si segnalano deli.cio.us (https://delicious.com/) e Digg (http://digg.com/). Punti di forza e di debolezza I professionisti che hanno partecipato all’indagine dichiarano di conoscere i servizi di social bookmark ma di utilizzarli poco se non per nulla. Tra i pochi che li utilizzano emerge come punto di forza di questi servizi, la possibilità di raccogliere in un unico spazio, di facile consultazione, link e documenti su un determinato tema. “Utilizzo i social bookmark nel mio lavoro. Ho spesso richieste da parte di colleghi circa le fonti che utilizzo per le mie ricerche professionali,i siti a cui faccio riferimento…. I social bookmark permettono di rintracciare in modo veloce gli elenchi di mio interesse e di conseguenza fornire risposte veloci ai miei contatti…” La debolezza più evidente dei social bookmark secondo gli operatori intervistati è da rintracciare nella poca utilità per gli interventi e progetti di promozione della salute; secondo alcuni di loro poi questo tipo di servizio è “passato di moda”. “Il nostro obiettivo è quello di raggiungere il più alto numero di persone e di avere su di loro un certo impatto. Se guardiamo all’ampia offerta del Web 2.0 ci rendiamo conto che Facebook, Twitter, LinkedIn sono le piattaforme più popolari, maggiormente utilizzate dagli utenti della rete e di conseguenza più adatte ai nostri scopi…Le risorse di cui disponiamo sono esigue e quindi non possiamo concederci il lusso di esplorare tutti gli strumenti del web 2.0 se non ne riscontriamo dei chiari e comprovati vantaggi…” 6. PIATTAFORME DI CONDIVISIONE DI FILE Le piattaforme di condivisione sono siti che permettono la visualizzazione, la pubblicazione e la condivisione da parte degli utenti di file video, per esempio Youtube (https://www.youtube.com/) e file di fotografie ed immagini, per esempio Flickr (https://www.flickr.com/) . Punti di forza La maggioranza degli intervistati dichiara di utilizzare abitualmente e con soddisfazione i siti di condivisione di file. Diversi professionisti utilizzano Youtube per diffondere video di promozione della salute e Flickr per la pubblicazione dei materiali (poster, pubblicità, fotografie) di progetti ed iniziative. Per quanto concerne Youtube, gli operatori sono d’accordo nel riconoscere come punto di forza la possibilità del canale di rendere virali i messaggi pubblicati attraverso l’alto tasso di condivisione dei video da parte degli utenti. “Avevamo progettato una campagna che intendeva raggiungere circa 10,000 destinatari. Nei primi tre giorni di pubblicazione su Youtube abbiamo avuto più di 1250 registrazioni al canale della nostra campagna…oltre ogni aspettativa”
  • 6. Punti di debolezza Tra i partecipanti all’indagine emerge come maggior aspetto di debolezza delle piattaforme di condivisione di file, il fatto che spesso l’accesso ai contenuti è “bloccato” da parte di diversi Enti ed organizzazioni. Un altro aspetto da tenere in considerazione è la scarsa qualità dei file, sia video che immagini, presenti su queste piattaforme. Anche per questo tipo di strumento web 2.0 è evidente la difficoltà nel misurare e valutare l’efficacia nel raggiungimento degli obiettivi comunicativi. Ai partecipanti è stato chiesto se conoscessero altre piattaforme digitali non esplorate nell’indagine, che ritenessero utili per le loro attività presenti e future. La maggioranza ha risposto che la tecnologia mobile (smartphone, tablet,..) rappresenta un dispositivo con enormi potenzialità per i professionisti che si occupano di interventi e progetti inerenti la salute pubblica. 7. Chi sono i destinatari sul web 2.0? Alla domanda su quali fossero gli utenti più assidui del web 2.0, gli intervistati hanno risposto che, ad esclusione dei servizi di social bookmarking, utilizzati perlopiù da colleghi e professionisti, tutte le altre piattaforme sociali sono utilizzate da variegate tipologie di destinatari. Nonostante tutti siano d’accordo sul massiccio utilizzo del web 2.0 da parte dei ragazzi, sono menzionati come “forti utilizzatori” anche soggetti dai 65 anni in su. E’ inoltre emerso come determinate categorie di destinatari come ad esempio le minoranze etniche, utilizzino in modo massiccio la tecnologia mobile. “Sul web 2.0 si trova una massa immensa di individui di ogni età” 8. Pianificazione nell’utilizzo del web 2.0 La maggior parte degli intervistati sottolinea come la scelta di utilizzare le piattaforme web debba essere accompagnata da un’adeguata pianificazione di tempi e risorse. Emerge forte la necessità da parte degli operatori di monitorare costantemente le attività mantenendo aggiornati i contenuti per un utilizzo efficace degli strumenti web 2.0. Si invita chi utilizza i blog a scrivere in modo conciso, utilizzando un linguaggio semplice, ed agevolare la lettura organizzando i contenuti in categorie tematiche. Chi utilizza i social network consiglia invece di progettare un brand riconoscibile per i progetti e le campagne di promozione della salute; se i destinatari sono adolescenti e giovani, si consiglia di stimolare la partecipazione informale evitando un tipo di comunicazione istituzionale e “autoritaria” che questo tipo di target sente lontana.
  • 7. Conclusioni Ciò che è emerso da quest’indagine qualitativa è di interesse per gli operatori di promozione della salute che intendono utilizzare nelle loro attività gli strumenti offerti dal web 2.0. Essere trasparenti, utilizzare un linguaggio semplice, alternare la professionalità alla creatività, stimolare il coinvolgimento e la partecipazione, monitorare le attività in modo costante, sono alcuni dei suggerimenti forniti da chi utilizza da tempo le piattaforme sociali. Emerge l’importanza di una pianificazione strategica in cui gli strumenti del web 2.0 siano scelti in base agli obiettivi, priorità e destinatari degli interventi. Infine la tecnologia mobile è vista da tutti i partecipanti all’indagine come un canale web 2.0 ricco di potenzialità sempre più evidenti per chi comunica salute.
  • 8. Bibliografia • Bernard, H. R. (1999). Social research methods: Qualitative and quantitative approaches. Thousand Oaks, CA: Sage. • Brod, M., Tesler, L. E., & Christensen, T. L. (2009). Qualitative research and content validity: Developing best practices based on science and experience. Quality of Life Research, 18, 1263–1278. • Chinn, S. J., & Artz, N. (2008). Social marketing, social networking. Business Research Yearbook, 15, 395–401. • Collins, D. (2003). Pretesting survey instruments: An overview of cognitive methods. Quality of Life Research, 12, 229–238. • Corcoran, S. (2009). The broad reach of social technologies. Cambridge, MA: Forrester Research. Retrieved from http://www.forrester.com/rb/Research/bro ad_reach_of_social_technologies/q/id/551 32/t/2 • Eason, J. A. (2007). Online social networks: How travelers can benefit from using interactive sites. Healthcare Traveler, 15(5), 18–27. • Evans, D. (2008). Social media marketing: An hour a day. Indianapolis, IN: Wiley. 194 J. A. Dooley et al. Downloaded by [Universita degli Studi di Torino] at 02:56 23 July 2014 • Global Language Monitor. (2010). Top words of 2009. Retrieved from http:// www.languagemonitor.com/news/top-words- of-2009 • Grove, J. V. (2010). What social media users want [Stats]. Retrieved from http:// mashable.com/2010/03/18/social-media-sites- data • Huhman, M. (2008). New media and the VERB campaign: Tools to motivate tweens to be physically active. Cases in Public Health Communication and Marketing, 2, 126–139. • Kaplan, A. M., & Haenlein, M. (2010). Users of the world, unite! The challenges and opportunities of social media. Business Horizons, 53, 59–68. • Kennedy, G., Dalgarno, B., Gray, K., Judd, T., Waycott, J., Bennett, S., . . .Churchward, A. (2007). The net generation are not big users of Web 2.0 technologies: Preliminary findings. Proceedings Ascilite Singapore 2007. Melbourne, Australia: The University of Melbourne. Retrieved from www.ascilite.org.au/conferences/singapor e07/procs/kennedy.pdf • Kotler, P., Roberto, N., & Lee, N. (2002). Social marketing: Improving the quality of life. Thousand Oaks, CA: Sage. • Lefebvre, R. C. (2007). The new technology: The consumer as participant rather than target audience. Social Marketing Quarterly, 13(3), 31–42. • Lehtima¨ki, J. S., Hiltula, H., & Lankinen, M. (2009). Web 2.0 for business to business marketing—Literature review and an empirical perspective from Finland (Working Paper No. 29). Oulu, Finland: University of Oulu. Retrieved from www.digibusiness.fi/uploads/reports/1265 364241_harnessing%20web%202.0.PDF • Lenhart, A. (2009). Adults and social networking websites. Washington, DC: Pew Internet & American Life Project. Retrieved from www.pewinternet.org/~/ media//Files/Reports/2009/PIP_Adult_soci al_networking_data_memo_FINAL.pdf.pdf • Nielsenwire. (2010). Social Networks=blogs now account for one in every four and a half minutes online. New York, NY: Nielsen. Retrieved from http://blog.nielsen.com/nielsenwire/online_ mobile/social-media-accounts-for-22- percentof-time-online • O’Reilly, T. (2007). What is Web 2.0: Design patterns and business models for the next generation of software. Communications & Strategies, 65, 17–37. • Organisation for Economic Co-operation, and Development. (2007). Participative web and user-created content: Web 2.0, wikis, and social networking. Paris, France: OECD. Retrieved from ttp://213.253.134.43/oecd/pdfs/browseit/ 9307031E.PDF • Peattie, S. (2007). The Internet as a medium for communicating with teenagers. Social Marketing Quarterly, 13(2), 21–46. • Riegner, C. (2007). Word of mouth on the Web: The impact of Web 2.0 on consumer purchase decisions. Journal of Advertising Research, 47(4), 436–447. • Schroeder, S. (2009). Facebook users are getting older: Much older. New York, NY: Mashable. Retrieved from http://mashable.com/2009/07/07/facebook -users-older • Strauss, A., & Corbin, J. (1998). Basics of qualitative research. Thousand Oaks, CA: Sage. • Taubenheim, A. M., Long, T., Smith, E. C., Jeffers, D., Wayman, J., & Temple, S.
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