Le problematiche relative alle stomie addominali hanno acquistato nel corso degli anni un’importanza sempre maggiore. A ciò hanno contribuito sia la notevole diffusione di queste gravi “menomazioni” che il sempre maggiore interesse suscitato dall’aspetto qualitativo e quantitativo della vita. Proprio per sottolineare l’interesse qualitativo
della vita di questi particolari pazienti, nasce l’opportunità di questo studio.
Valutazione clinica e classificazione delle complicanze del complesso stomale...Mario Antonini
L’integrità della cute peristomale è l’obiettivo principale del paziente stomizzato e dello stomaterapista. Sfortunatamente, le alterazioni della cute peristomale sono un rilevante problema, colpendo circa 1/3 delle persone portatrici di colostomia e più di 2/3 dei pazienti portatori di ileostomia e urostomia
Valutazione clinica e classificazione delle complicanze del complesso stomale...Mario Antonini
L’integrità della cute peristomale è l’obiettivo principale del paziente stomizzato e dello stomaterapista. Sfortunatamente, le alterazioni della cute peristomale sono un rilevante problema, colpendo circa 1/3 delle persone portatrici di colostomia e più di 2/3 dei pazienti portatori di ileostomia e urostomia
Valutazione clinica e classificazione delle complicanze del complesso stomaleMario Antonini
L’integrità della cute peristomale è l’obiettivo principale del paziente stomizzato e dello stomaterapista. Sfortunatamente, le alterazioni della cute peristomale sono un rilevante problema, colpendo circa 1/3 delle persone portatrici di colostomia e più di 2/3 dei pazienti portatori di ileostomia e urostomia.
Gestione delle complicanze precoci e tardive e medicazioni avanzate - Assiste...Mario Antonini
Proposta di nuova classificazione delle complicanze della stomia e della cute peristomale. Classificazione delle alterazioni cutanee peristomali (SACS); medicazioni avanzate e casi clinici.
Sacs 2.0 a review of the original sacs scale WUWHS Florence 29.09.2016Mario Antonini
About eight years have passed since the publication of the SACS Classification, the use of which has proved to be essential in Italy, not only on account of the particular characteristics of this instrument but also and above all as it is a point of reference for debate and discussion and aims to facilitate an objective awareness of peristomal skin lesions.
Valutazione clinica e classificazione delle complicanze del complesso stomaleMario Antonini
L’integrità della cute peristomale è l’obiettivo principale del paziente stomizzato e dello stomaterapista. Sfortunatamente, le alterazioni della cute peristomale sono un rilevante problema, colpendo circa 1/3 delle persone portatrici di colostomia e più di 2/3 dei pazienti portatori di ileostomia e urostomia.
Gestione delle complicanze precoci e tardive e medicazioni avanzate - Assiste...Mario Antonini
Proposta di nuova classificazione delle complicanze della stomia e della cute peristomale. Classificazione delle alterazioni cutanee peristomali (SACS); medicazioni avanzate e casi clinici.
Sacs 2.0 a review of the original sacs scale WUWHS Florence 29.09.2016Mario Antonini
About eight years have passed since the publication of the SACS Classification, the use of which has proved to be essential in Italy, not only on account of the particular characteristics of this instrument but also and above all as it is a point of reference for debate and discussion and aims to facilitate an objective awareness of peristomal skin lesions.
Progetto EPI.CA. Report riassuntivo semplificatoMariano Marino
I dati presentati mostrano un aumento delle malattie neoplastiche nella nostra città nel corso degli anni
L'aumento è più evidente in alcune zone come il Centro (+14%) e Arpino/ Cittadella (+11/15%) e per motivi non legati all'invecchiamento della popolazione
I motivi di tale maggiore incidenza possono essere verosimilmente legati all'inquinamento industriale e criminale subito dalle zone in questione
Una corretta analisi di epidemiologia ambientale sulla incidenza dei tumori può pervenire ad una conclusione circa l’eventuale rapporto di causa tra rischi ambientali e patologie tumorali.
La collaborazione dei Medici del territorio con gli epidemiologi della Regione sarà, pertanto, fondamentale.
I tassi d’incidenza rilevati risultano inferiori a quelli nazionali ma la tendenza all'aumento riscontrata indica il raggiungimento dei tassi nazionali entro i prossimi 5 anni
La forte presenza di fattori di rischio non correggibili da parte del singolo cittadino non deve però esimerci dall'osservanza delle norme personali di corretto comportamento di prevenzione personale
Il progetto EPI.CA è attivo quotidianamente negli ambulatori dei MMG E PLS.
La raccolta di dati è continua e nei prossimi mesi informeremo con dati sempre più accurati e precisi la cittadinanza assicurando un controllo continuo e capillare della salute
Qto 123 bonanni come curare il mesoteliomaMichele Rucco
Attraverso questo breve manuale, rivolto in particolare, ma non esclusivamente, a coloro cui è stata diagnosticata la presenza di un mesotelioma (pleurico, pericardico, peritoneale o dello tunica vaginale del testicolo), l’autore (che è anche il presidente dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto e che ha dedicato gli ultimi 20 anni per lottare contro l’amianto, per la prevenzione primaria, secondaria e terziaria) intende costituire uno strumento di divulgazione semplice e lineare di quelli che sono i presidi medici, clinico-sanitari e al tempo stesso legali e giuridici per cercare di ottenere, per quanto possibile, una diagnosi precoce attraverso la sorveglianza sanitaria, le terapie più efficaci e le prestazioni previdenziali e assistenziali per la vittima e per i famigliari e il risarcimento dei danni.
Presentazione del progetto SOS Ulcera della Ulss 16 di Padova e del relativo programma formativo in elearning www.sosulcera.it . Presentazione di Daniele Donato 23 settembre 2010. Per informazioni: www.uneba.org , info@uneba.org
IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO MANIPOLATIVO PER LE SEQUELE POST-OPERATORIE A LUNG...Braglia
L’atresia esofagea (AE) è una agenesia congenita di una porzione dell’esofago. È considerata una
malattia rara con un'incidenza di 1/2500 nati. Il tipo C, in accordo con la classificazione di Gross
(atresia esofagea con una fistola distale tracheo-esofagea) è la forma più frequente, con un'incidenza
dell'85%. I neonati affetti da questa patologia usualmente vanno incontro alla chirurgia durante i primi
stadi della vita e l'intervento può essere eseguito attraverso una toracotomia o una toracoscopia, a
seconda della scelta del chirurgo.
Appello dei medici della Piana di Gioia Tauro (RC) per sensibilizzare la popolazione sugli effetti negativi sulla salute dell'inceneritore di C. da Cicerna.
Guidelines for the nursing management of peg pejMario Antonini
Enteral nutrition (EN) is the introduction of nutrients into the gastrointestinal tract through a tube placed in a natural or artifi cial stoma. Tubes may be passed into the stomach (gastrostomy) or the jejunum (jejunostomy) in patients who cannot obtain adequate nourishing via oral feeding. Following placement, nurses are typically responsible for management of gastrostomy or other enteral tube devices in both the acute and home care settings.
La fase pre-operatoria inizia nel momento in cui viene presa la decisione di effettuare l’intervento chirurgico, ed ha termine quando il paziente viene posizionato sopra il letto chirurgico. In questa fase sono comprese tutte le attività che sono necessarie alla preparazione del paziente all’intervento chirurgico
A proposal for classifying peristomal skin disorders: results of a multicente...Mario Antonini
The challenges of caring for abdominal ostomy disorders have grown over the years. Because the literature shows no evidence of a tool to classify peristomal skin disorders, a study group comprised of seven enterostomal therapy nurses and four surgeons sought to provide an objective, reproducible, standardized classification instrument. A prospective, observational study was conducted
among eight ostomy centers across Italy. The 339 patient participants (272 men, 67 women, average age 63 [25 to 85] years) were divided into two groups according to onset of complications (less than or greater than 1 year); 800 digital photographs were taken to enhance observation and blood samples were drawn for additional data. From the data obtained, a classification scheme was created
and subsequently tested using four non-study group experts. The resulting instrument facilitated lesion interpretation and detection, including topography. Thus far, this is the first validated classification attempt not based on assessments of lesions attributable to entirely different etiopathogenetic factors. Further research to refine the tool and to correlate the additional data obtained from blood samples with the classification system is underway.
2. - ischemia e necrosi;
- retrazione;
- distacco della giunzione muco-cutanea;
- suppurazioni ed ascessi peristomali;
- complicanze da malposizionamento;
- dermatiti, lesioni cutanee.
2 - complicanze tardive (compaiono oltre i 15
giorni dall’intervento chirurgico):
- ernia;
- prolasso;
- fistola;
- stenosi;
- granulomi;
- follicolite;
- traumi;
- emorragie;
- dermatiti.
Il raggiungimento ed il mantenimento dell’inte-
grità cutanea peristomale sono quindi l’obiettivo prin-
cipale che si pongono la persona portatrice di stomia
ed il professionista incaricato dello stoma-care. Questo
aspetto assume un ruolo di fondamentale importanza
per il miglioramento della qualità di vita del soggetto
portatore di stomia addominale.
L’esigenza di avere una classificazione delle lesioni
peristomali discende dalla nostra esperienza professio-
nale, che ci porta di continuo a contatto con pazienti
portatori di stomie e con una delle complicanze meno
indagate dal mondo scientifico. Dopo un confronto
tra professionisti nazionali e internazionali e attraverso
un’attenta revisione bibliografica, ci si è resi conto che
la letteratura di riferimento in merito è scarsa (1-4) e
riconosce le alterazioni cutanee solo da un punto di vi-
sta dermatologico, classificandole come se fossero del-
le alterazioni cutanee “semplici”; tuttavia i professioni-
sti del settore richiedono una classificazione che sia
universalmente riconosciuta e condivisa.
Ci sono stati nel corso di questi ultimi anni tentati-
vi di “gestione/classificazione” che hanno preso in pre-
stito stadiazioni di lesioni cutanee, inaccettabili dal no-
stro punto di vista, per classificare queste complicanze.
Nasce da tali motivazioni il Gruppo di Studio Osserva-
zionale Multicentrico sulle Alterazioni Cutanee Post-
enterostomie (SACS), che si pone come primo obietti-
vo quello di studiare e classificare le alterazioni cutanee
secondarie a confezionamento di enterostomie.
Lo studio ha preso in considerazione 16 esami cli-
nico-laboratoristici e foto digitali, valutati e confronta-
ti a tempi predefiniti (0, 4, 12 e 24 settimane) ed ela-
borati attraverso il software SPSS.
Dopo circa due anni di reclutamento dei pazienti,
studio, consensus conference, si è giunti ad una elabora-
zione definitiva della nostra classificazione.
Definizione e classificazione
delle alterazioni cutanee peristomali
LESIONE (L)
L1 Lesione iperemica (arrossamento peristomale sen-
za perdita di sostanza).
L2 Lesione erosiva con perdita di sostanza sino e non
oltre il derma.
L3 Lesione ulcerativa oltre il derma.
L4 Lesione ulcerativa fibrinosa/necrotica.
Lx Lesione proliferative (granulomi, depositi di ossa-
lati, neoplasia).
TOPOGRAFIA (T)
Come per la mammella si è convenuto di identifi-
care dei quadranti intorno allo stoma per poter descri-
vere anche da un punto di vista topografico le lesioni.
Legenda
TI = superiore destro
TII = superiore sinistro
TIII = inferiore sinistro
TIV = inferiore destro
TV = totale
CLASSIFICAZIONE
Si è voluto creare una classificazione semplice ed
immediata in grado di permettere una identificazione
chiara ed unanimamente accettata dello stato della le-
sione. Questa classificazione permette di accantonare
stadiazioni (vedi EPUAP) nate per descrivere tipologie
di lesioni caratterizzate da una base eziopatogenetica
totalmente diversa (Figg. 1-5).
Lo studio ha avuto come campione 300 pazienti
reclutati in diverse regioni d’Italia. Gli operatori coin-
volti sono stati medici e infermieri stomaterapisti che
gestiscono quotidianamente i pazienti portatori di sto-
mie. Per l’attuazione di tale ricerca è stata chiesta l’ap-
provazione dei vari Comitati Etici presenti nelle diver-
252
G. Bosio e Coll.
3. se aziende ospedaliere coinvolte. Ai pazienti, in merito
alle nuove normative vigenti, è stato chiesto un con-
senso su cartaceo letto e firmato dagli stessi che rispet-
tava ovviamente la legge sulla privacy. Gli esami ema-
tochimici richiesti hanno un duplice scopo: rientrano
nella routine di controllo post-operatorio e sono indi-
cativi dei fattori di rigenerazione e proliferazione tissu-
tale. Si è inoltre voluto stilare una guida per l’utilizzo
della classificazione rivolta agli operatori sanitari.
Il nostro secondo obiettivo “cause e trattamento” è
per noi ancora più importante, ma non irraggiungibi-
le: la qualità che si vuole fornire è un servizio profes-
sionale supportato dalla ricerca scientifica, dalla co-
scienza e dall’etica professionali.
Conclusioni
Attraverso tale classificazione si è raggiunto il
primo obiettivo prefissato: è stato infatti creato un
mezzo di valutazione oggettiva tale da costituire una
nuova linea guida per la corretta lettura e diagnosi
delle alterazioni stesse. Il Gruppo SACS si è prefis-
sato comunque un secondo obiettivo, ossia indivi-
duare le cause e il trattamento più idoneo. La ricer-
ca e lo studio sono ancora in corso, ma l’aver rag-
giunto il primo obiettivo è già una conquista. For-
nire un mezzo idoneo agli stomaterapisti e agli ope-
ratori sanitari che si trovano a dover effettuare una
diagnosi corretta non può che essere uno strumen-
to di qualità sia per l’utente che per chi lo utilizza.
Fig. 1 - L1 TV.
Fig. 2 - L2 TV.
Fig. 3 - L3 TIII, IV
Fig. 4 - L4 TIII, IV.
Fig. 5 - Lx TV.
253
Studio osservazionale multicentrico sulle alterazioni cutanee post-enterostomie (SACS). Classificazione delle alterazioni peristomali
4. 254
G. Bosio e Coll.
1. Lyon CC, Smith AJ. Abdominal stomas and their skin disor-
ders: an atlas of diagnosis and management. Ed Martin Du-
nitz, 2001.
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prevention and management. Ostomy/Wound Management
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Wound Management 2003; 49 (4): 17-18.
Bibliografia