Psicologia dei gruppi: punti di forza e punti di debolezzaAda Moscarella
Psicologia dei gruppi: punti di forza e punti di debolezza.
di Ada Moscarella, psicologa, mediatrice familiare
http://mifacciobene.wordpress.com
www.psicologicampani.it
www.ampsico.it
Stili Cognitivi
Il modo di pensare è connotato da individualità e diversità, regimi di pensiero che non si pongono in relazione gerarchica né sono indicativi del livello di intelligenza, ma forme privilegiate di far funzionare il cervello, modi diversi di percepire, apprendere, ricordare, disporsi verso il mondo, operare
Psicologia dei gruppi: punti di forza e punti di debolezzaAda Moscarella
Psicologia dei gruppi: punti di forza e punti di debolezza.
di Ada Moscarella, psicologa, mediatrice familiare
http://mifacciobene.wordpress.com
www.psicologicampani.it
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Stili Cognitivi
Il modo di pensare è connotato da individualità e diversità, regimi di pensiero che non si pongono in relazione gerarchica né sono indicativi del livello di intelligenza, ma forme privilegiate di far funzionare il cervello, modi diversi di percepire, apprendere, ricordare, disporsi verso il mondo, operare
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto con il cibo dei loro figli.
E’ fondamentale che anche noi in quanto psicologi, lavorando prettamente sul comportamento umano, affrontiamo attivamente questa tematica di fondamentale importanza per il futuro di tutti. Come si può ben immaginare la cura dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò essenziale che noi psicologi lavoriamo in stretto rapporto con le famiglie e le istituzioni, per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade quotidianamente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti tendenzialmente sani).
C'è poi tutta la questione dell’Emotional Eating (fame emotiva) dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Affrontando invece specificatamente il comportamento alimentare dell’adolescente entriamo in tutto il discorso della responsabilizzazione, dell’immagine corporea legata al rapporto con l’altro, delle scelte alimentari che da subite diventano agite in prima persona.
L’obesità infantile è un problema globale di salute pubblica e rappresenta uno dei principali disturbi nutritivi nei bambini e negli adolescenti nei paesi occidentali. L’obesità si sviluppa all’interno di specifici modelli alimentari e di culture delle famiglie, con un’incidenza maggiore fra i soggetti economicamente più svantaggiati. Sono rilevanti gli stili di vita e il peso dei mass media sull’incremento di tale problema definito come una «nuova epidemia». L’ approccio integrato deve tenere conto della “complessità” nell’ambito della unità mente-corpo.
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XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda
Intervento di Chiara Maria Leveque (Fondazione Lang) nella sessione "Misurare l’impatto: metodologie a supporto del cambiamento".
SESSIONE PARALLELA | venerdì 14 Settembre | ore 9
A cura di Elisa Chiaf | Università degli Studi di Brescia – Socialis
Intervengono:
Sara Depedri | Euricse
Stefano Mantovani | Cooperativa sociale Noncello, Pordenone
Sara Marconi | Rete delle Case del Quartiere, Torino
Stefania Ieluzzi | Comune di Torino – Cascina Roccafranca
Nicola Corini | Cooperativa sociale Cauto, Brescia
Chiara Maria Leveque | Fondazione Lang
Serena Kaneklin | Associazione CAF, Milano
Valentina Tosi, Gabriele Guzzetti | Tiresia, Politecnico di Milano
Matteo Olivo | Cooperativa sociale Uscita di Sicurezza, Grosseto
Oggetti alla ricerca. Negli ultimi anni il tema della misurazione d’impatto è entrato prepotentemente nelle agende delle imprese sociali italiane. Dopo la stagione della “rendicontazione sociale”, si è ora nella fase della “misurazione d’impatto”, tesa a definire se il progetto funziona o se genera il cambiamento atteso. A tali domande è necessario rispondere con metodologie complesse, per questo il supporto della ricerca risulta essere fondamentale. Dai metodi partecipativi alle sperimentazioni controllate randomizzate, l’attenzione sul “come si misura l’impatto” è altissima. Durante la sessione si dibatterà sul tema da un altro punto di vista: “come la misurazione è stata utilizzata”, per il cambiamento organizzativo, il supporto allo sviluppo di una policy, il capacity building o la legittimazione?
2. SOCIALIZZAZIONE
SOCIALIZZAZIONE = processo che
dura tutta la vita tramite il quale
apprendiamo comportamenti e
competenze tipici di una certa società
→ quindi norme, regole di
comportamento e conoscenze
caratteristiche del gruppo sociale di
appartenenza
3. SOCIALIZZAZIONE
Cosa si impara attraverso la SOCIALIZZAZIONE?
• Acquisire abilità
• Apprendere nozioni
• Interiorizzare norme e regole sociali
• Interiorizzare valori
• Acquisire linee di condotta e abitudini
• Interiorizzare tradizioni e costumi
4. SOCIALIZZAZIONE
Se il processo di socializzazione non avvenisse,
il bambino non sarebbe in grado di acquisire neanche le
abilità di base!
5. SOCIALIZZAZIONE
A che cosa serve la SOCIALIZZAZIONE?
1.Contribuisce allo sviluppo dell’individuo
2.Permette di sviluppare un senso di
appartenenza a una società
3.Consente alla società stessa di riprodursi e
mantenersi in vita
6. SOCIALIZZAZIONE
LE TIPOLOGIE DI SOCIALIZZAZIONE
SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA
- Primi anni di vita
- In FAMIGLIA
- È la prima a verificarsi
- Crea le fondamenta per le socializzazioni
successive
- Pone le basi per il proprio modo di
essere: impronta personalità
12. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE
1.PERSONE
2.GRUPPI
3.ISTITUZIONI
• FAMIGLIA
• SCUOLA
• GRUPPO DEI PARI
• ASSOCIAZIONI SPORTIVE
• MASS MEDIA
Autorità morale
Regole di vita
Insieme di norme tra loro coordinate, radicate nell’esperienza
quotidiana delle persone, percepite come capaci di regolare un
certo ambito di vita e di azione
Pdv sociologico
13. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
LE ISTITUZIONI
Istituzione
Autorità morale
Regole di vita
Insieme di norme tra loro
coordinate, radicate
nell’esperienza quotidiana delle
persone,
percepite come capaci di regolare
un certo ambito di vita e di azione
Pdv
sociologico
14.
15. FAMIGLIA
LUOGO PRIVILEGIATO PER
INTERIORIZZAZIONE
- NORME
- USI
- VALORI
SOCIALI →
TRASMISSIONE
IMPLICITA → ESEMPIO
ESPLICITA → TI DICO COSA FARE
O NON FARE
CULTURA
AMBIENTE SOCIALE
AMBIENTE ECONOMICO
AMBIENTE FISICO
16. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
FATTORICHE INFLUENZANO LA SOCIALIZZAZIONE
IN FAMIGLIA
1. STRUTTURA FAMIGLIARE
2. ATMOSFERA FAMIGLIARE
3. CONDIZIONI ECONOMICHE
4. CONDIZIONI SOCIALI
5. CONDIZIONI CULTURALI
17. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
Definizione «generica»
Gruppo di persone legate da vincoli di parentela e affetto che
convivono sotto la stessa abitazione
LE TRASFORMAZIONI DELLA FAMIGLIA
Per le SCIENZE UMANE
Non esiste un modello unico di
famiglia né una concezione di
famiglia universalmente accettata.
La famiglia è una realtà dal
carattere MULTIDIMENSIONALE
18. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
AZIENDA
LA FAMIGLIA ESTESA
Epoca preindustriale
prima del 1800
→PATRIMONIO CONDIVISO
→POTERE AGLI UOMINI
→RIGIDA DIVISIONE DEI COMPITI
→STRUTTURA PATRIARCALE
+ NUCLEI FAMIGLIARI
+ GENERAZIONI
AZIENDA
19. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
LA FAMIGLIA NUCLEARE
O CONIUGALE INTIMA
Dal 1800:
Industrializzazione
da campagna a città
• Progetto di vita comune
• Residenza abitativa nuova
• Autonomia materiale e psicologia
• Privacy(non esistente nella famiglia estesa)
• Dialogo
• Libera espressione degli affetti
LA FAMIGLIA NUCLEARE
O CONIUGALE INTIMA
20. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
Il CAMBIAMENTO dei RUOLI famigliari
FAMIGLIA ESTESA FAMIGLIA NUCLEARE
Pd = economia Pd + Md = Economia
Pd =disciplina figli Gestione condivisa della casa
Md = ménage famigliare Divisione paritaria dei compiti
Uomo anziano = Patriarca Nonni = Baby sitter
Rete di solidarietà
parentale?
21. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
IL MATRIMONIO
• Mezzo per sancire un’alleanza
• Strumento per mantenere
equilibrio economico e politico
• Salvaguardare valori della famiglia
Libero atto che
dipende dalla
volontà dei
contraenti
Cerimonia che
sancisce il
passaggio da
una condizione
ad un’altra
24. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
Matrimonio
→ è un’istituzione in CRISI
- Intolleranza vincoli
- Pretesa libertà sessuale
- Difficoltà comunicative
Durata più breve → 15 anni
→ spt se uomo disoccupato
e istruzione inferiore alla moglie
Separazione e divorzi
25. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
Separazione→ disgregazione famigliare
→ famiglie MONOPARENTALI
→ famiglie RICOSTRUITE
Cambiamenti:
→Rapporti con i figli
→Organizzazione vita quotidiana
→Nuove responsabilità e impegni
→Gestione spese
26. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
Ricadute PSICOLOGICHE su TUTTI:
• Lutto da rielaborare
• Conflittualità
• Figli: condiziona benessere psicologico e
materiale
• Disagio
Economico
• Cambiamenti relazionali
27. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
FAMIGLIE MONOPARENTALI
Un solo genitore + figli
- separazione/divorzi
- Vedovanza
- Madre nubile
FAMIGLIE RICOSTITUITE
- parentela allargata
- genitore biologico
+ genitore sociale o acquisito
STRUTTURA complessa
28. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
FAMIGLIE UNIPERSONALI → 30,2% POP. ITALIANA NEL 2011
- PERSONE ANZIANE
- Vedovi/e
- Separati/divorziati
- Single per scelta
FAMIGLIA LUNGA
Figli che rimangono in casa in età adulta
→ scolarizzazione prolungata
Difficoltà inserimento nel mondo del
lavoro - Costo elevato abitazioni
29. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
FAMIGLIE DI FATTO
Convivenze senza matrimonio
Nella legge italiana non si può parlare di famiglia senza matrimonio civile oreligioso
→ Convivenze prematrimoniali
→ Situazioni transitorie
→ Libera scelta
→ Coppie omosessuali → lg 76 del 20 maggio 2016 istituisce le unioni civili tra
patner dello stesso sesso
30. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
Istituti giuridici ITALIANI
Affido e adozione
Provvedimento
TEMPORANEO
Provvedimento
PERMANENTE
→ Filiazione legittima
tra persone che non
sono parenti tra loro
32. LA FAMIGLIA COME AMBIENTE EDUCATIVO
LA COMUNICAZIONE IN FAMIGLIA
DIALOGO = principale risorsa educativa
anche senza parole … COMUNICAZIONE NON VERBALE
33. LA FAMIGLIA COME AMBIENTE EDUCATIVO
• Rispetto PRIVACY
• ASIMMETRIA della relazione → NO genitori «amici»
• CLIMA → Influisce su sviluppo
EMOTIVO
COGNITIVO dei figli
SOCIALE
- AFFETTO e RECIPROCO RISPETTO → AUTOSTIMA
→ BUONI RAPPORTI SOCIALI
→ MIGLIORI RISULTATI SCOLASTICI
- FREDDO/OSTILE
→ INSICUREZZA
→ DEPRESSIONE
- NONCURANTE/INDIFFERENTE
→ DISORIENTAMENTO
→ UMILIAZIONE
→ RABBIA
34. LA FAMIGLIA COME AMBIENTE EDUCATIVO
GLI STILI EDUCATIVI IN FAMIGLIA
Eleanor
Maccoby
1917 – 2018
USA
35. LA FAMIGLIA COME AMBIENTE EDUCATIVO
1. Stile AUTORITARIO
- Norme di comportamento RIGIDE e INDISCUTIBILI
- ELEVATO CONTROLLO
- SCARSA ACCETTAZIONE del PDV del figlio
- Comunicazione a SENSO UNICO
→Figli obbedienti
→Poco curiosi e responsabili
oppure
→Collerici e provocatori = RIBELLIONE
… tipico fino 1950, ma non scomparso…
36. LA FAMIGLIA COME AMBIENTE EDUCATIVO
2. Stile PERMISSIVO
Regole = ostacolo al libero sviluppo della personalità
- ELEVATA ACCETTAZIONE
- MINIMO CONTROLLO: regole SCARSE e INCOERENTI
- Comunicazione a SENSO UNICO
→Figli poco responsabili
→Impulsivi
Dal 1950… ora modello
INADEGUATO!
37. LA FAMIGLIA COME AMBIENTE EDUCATIVO
3. Stile TRASCURANTE
- Genitori FREDDI e DISTACCATI
- IGNORANO bisogni dei figli
- BASSI LIVELLI di ACCETTAZIONE e di CONTROLLO
- Comunicazione DEFICITARIA
→Figli immaturi pdv emotivo
→No controllo reazioni
→No autostima
Disagio economico e
sociale
Maltrattamenti
38. LA FAMIGLIA COME AMBIENTE EDUCATIVO
4. Stile DEMOCRATICO/AUTOREVOLE
- ASCOLTO ATTIVO
- ALTI LIVELLI di ACCETTAZIONE e
di CONTROLLO
- Comunicazione DIALOGICA e
CIRCOLARE
→Figli RESPONSABILI
→SENSIBILI
→BUON LIVELLO DI AUTOSTIMA
41. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA SCUOLA
SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA – SCOLASTICA
- CONSEGUIRE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
- ABITUARSI ALLA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI
- CONFRONTO CON ALTRI
- COLLABORAZIONE CON ALTRI
42. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA SCUOLA
SOCIALIZZAZIONE ORIZZONTALE
SOCIALIZZAZIONE VERTICALE
ASIMMETRICA → RIF. STATUS
44. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
PSICOLOGIA SOCIALE
Non tutti gli insiemi di
persone possono definirsi
GRUPPO!
Non è un aggregato sociale = insieme di individui che
occasionalmente si trovano nello stesso luogo per un motivo
comune, senza però interagire tra loro
Non è una categoria sociale= insiemi, anche molto ampi, di
persone che condividono una o più caratteristiche
(generalizzazione astratta di insiemi)
45. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
UN GRUPPO SOCIALE È UN’ENTITA’ CON
CARATTERISTICHE PROPRIE:
1. CONTATTO DIRETTO E SIGNIFICATIVO TRA
I MEMBRI
2. COSCIENZA DI GRUPPO → NOI
3. SCOPO COMUNE
4. NORME CONDIVISE
46. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
5. STATUS = POSIZIONE OCCUPATA ALL’INTERNO DEL GRUPPO
6. RUOLO= ASPETTATIVE CONDIVISE
47. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE – LA FAMIGLIA
GRUPPO ≠ DIADE
36
Durata dell’interazione…
più si è,
più è
difficile!