Creazione di un protocollo per definire il livello di intelligenza e smartness nei diversi settori di studio che si trovano all'interno di una piccola realtà comunale, come l'ambiente, la mobilità, la governance, l'istruzione, etc. Il livello di "smartness" viene poi riassunto in unico valore, brutalmente inteso come punteggio. Il Protocollo Sacert diventerà uno strumento importante quando vi aderirà un numero consistente di piccoli e medi comuni, in modo che sarà possibile elaborare e stilare una “classifica” dettagliata di paragone tra i comuni, in modo da poter individuare aspetti di pregio o migliorie da apportare.
Seminario “SMART CITY, Una esigenza per le città, una opportunità per le indu...Felicetto Massa
Atti del Seminario “SMART CITY, Una esigenza per le città, una opportunità per le industrie” - L’Unione Europea investirà nei prossimi anni ingenti risorse per progetti e programmi che stimolino e realizzino l’idea di Smart City. Il seminario si propone di stimolare le figure professionali per rispondere alla sfida. In particolare si rivolge a tutti coloro che sono interessati a lavorare su un tema di rilievo e complessità ed offrendo l’opportunità di apprendere, nello stesso tempo, le competenze specifiche e le visioni di assieme necessarie e costruire soluzioni complete ed operative per rendere migliori le nostre città.
Smartainability: sostenibilità delle smart citySara Iacovaccio
Per valutare se le Smart City - grazie all’uso di tecnologie innovative - riescano a garantire una maggiore sostenibilità,
RSE ha sviluppato la metodologia Smartainability®. La
realizzazione del sito di Expo Milano 2015, che si pone
come modello di Smart City, è stata l’occasione per sviluppare
la metodologia.
Smart City & Horizon 2020 - Serata informativa a cura di Grumello Orizzonte N...Fabio
Slide della serata di presentazione delle opportunità che vengono fornite dall'utilizzo dei fondi diretti per la ricerca stanziati dalla comunità europea (Horizon 2020) in abbinamento al concetto di smart city
L’idea di Progetto dal titolo Improve Smart City presentata il 24 Agosto 2014 al Concorso Scintille 2014 del CNI, è la realizzazione di un portale dinamico integrato con i sevizi di Cloud Computing, che ha lo scopo di accelerare la transizione delle città allo standard delle Smart City.
L’esigenza specifica nasce dalla recente pubblicazione del nuovo STANDARD ISO 37120:2014, che contiene le misure chiave per valutare la fornitura di servizi di una città e la qualità della vita dei suoi abitanti.
Nelle sezioni back end e front-end del portale opereranno: Ministeri di cui uno di coordinamento –MISE; Regioni; Città; imprese; consulenti.
Gli elementi principali della sitemap sono:
Prima Sezione, realizzata per inserire tutti i dati utili a determinare i diversi indicatori richiesti dalla ISO 37120:2014 utili a definire la baseline o punto di partenza. La baseline potrà essere confrontata con le altre città (per numero di abitanti, regione confrontata con le migliori per indicatore assoluto o parziale);
Seconda Sezione, si potranno individuare e scegliere (in modalità carrello) interventi proposti da bandi, Università, Enti di Ricerca, imprese di settore o con altre buone pratiche di Città-Esempio. Sarà possibile calcolare i costi di attuazione totali o specifici (€/abitante, €/km2, €/numero veicoli, €/km, €/numero di edifici pubblici, ecc) per pianificare gli investimenti della Roadmap della città;
Terza Sezione, si potranno individuare le forme di finanziamento e incentivazione Europee , Nazionali e Regionali utili a pianificare la copertura economica.
Quarta Sezione, comparazione degli indicatori (Ex Ante ed Ex Post) con altri in ambito nazionale ed internazionale.
Il miglioramento continuo degli indicatori sarà garantito da una struttura idonea ad implementare in modo agevole la logica Plan, Do, Check ed Act propria dei sistemi di gestione.
Improve Smart City sarà quindi un nuovo modo di lavorare e di fare politica perché diventerà nel tempo un ambiente di confronto, diffusione del know-how e monitoraggio continuo, che porterà tutti i decisori ad un impegno continuo verso la qualità della vita e dei servizi delle città.
Presentazione di Marco Mena, Director Between e responsabile Smart City Index, al workshop "SmartCities&Communities: I patti per le Città" organizzato dal progetto Capacity SUD a Bari il 20 settembre 2014.
L’idea di Progetto dal titolo Improve Smart City, presentata al Concorso Scintille 2014 del CNI, è la realizzazione di un portale dinamico integrato con i sevizi di Cloud Computing, che ha lo scopo di accelerare la transizione delle città allo standard delle Smart City.
L’esigenza specifica nasce dalla recente pubblicazione del nuovo STANDARD ISO 37120:2014, che contiene le misure chiave per valutare la fornitura di servizi di una città e la qualità della vita dei suoi abitanti.
Nelle sezioni back end e front-end del portale opereranno: Ministeri di cui uno di coordinamento –MISE; Regioni; Città; imprese; consulenti.
Gli elementi principali della sitemap sono:
Prima Sezione, realizzata per inserire tutti i dati utili a determinare i diversi indicatori richiesti dalla ISO 37120:2014 utili a definire la baseline o punto di partenza. La baseline potrà essere confrontata con le altre città (per numero di abitanti, regione confrontata con le migliori per indicatore assoluto o parziale);
Seconda Sezione, si potranno individuare e scegliere (in modalità carrello) interventi proposti da bandi, Università, Enti di Ricerca, imprese di settore o con altre buone pratiche di Città-Esempio. Sarà possibile calcolare i costi di attuazione totali o specifici (€/abitante, €/km2, €/numero veicoli, €/km, €/numero di edifici pubblici, ecc) per pianificare gli investimenti della Roadmap della città;
Terza Sezione, si potranno individuare le forme di finanziamento e incentivazione Europee , Nazionali e Regionali utili a pianificare la copertura economica.
Quarta Sezione, comparazione degli indicatori (Ex Ante ed Ex Post) con altri in ambito nazionale ed internazionale.
Il miglioramento continuo degli indicatori sarà garantito da una struttura idonea ad implementare in modo agevole la logica Plan, Do, Check ed Act propria dei sistemi di gestione.
Improve Smart City sarà quindi un nuovo modo di lavorare e di fare politica perché diventerà nel tempo un ambiente di confronto, diffusione del know-how e monitoraggio continuo, che porterà tutti i decisori ad un impegno continuo verso la qualità della vita e dei servizi delle città.
Seminario “SMART CITY, Una esigenza per le città, una opportunità per le indu...Felicetto Massa
Atti del Seminario “SMART CITY, Una esigenza per le città, una opportunità per le industrie” - L’Unione Europea investirà nei prossimi anni ingenti risorse per progetti e programmi che stimolino e realizzino l’idea di Smart City. Il seminario si propone di stimolare le figure professionali per rispondere alla sfida. In particolare si rivolge a tutti coloro che sono interessati a lavorare su un tema di rilievo e complessità ed offrendo l’opportunità di apprendere, nello stesso tempo, le competenze specifiche e le visioni di assieme necessarie e costruire soluzioni complete ed operative per rendere migliori le nostre città.
Smartainability: sostenibilità delle smart citySara Iacovaccio
Per valutare se le Smart City - grazie all’uso di tecnologie innovative - riescano a garantire una maggiore sostenibilità,
RSE ha sviluppato la metodologia Smartainability®. La
realizzazione del sito di Expo Milano 2015, che si pone
come modello di Smart City, è stata l’occasione per sviluppare
la metodologia.
Smart City & Horizon 2020 - Serata informativa a cura di Grumello Orizzonte N...Fabio
Slide della serata di presentazione delle opportunità che vengono fornite dall'utilizzo dei fondi diretti per la ricerca stanziati dalla comunità europea (Horizon 2020) in abbinamento al concetto di smart city
L’idea di Progetto dal titolo Improve Smart City presentata il 24 Agosto 2014 al Concorso Scintille 2014 del CNI, è la realizzazione di un portale dinamico integrato con i sevizi di Cloud Computing, che ha lo scopo di accelerare la transizione delle città allo standard delle Smart City.
L’esigenza specifica nasce dalla recente pubblicazione del nuovo STANDARD ISO 37120:2014, che contiene le misure chiave per valutare la fornitura di servizi di una città e la qualità della vita dei suoi abitanti.
Nelle sezioni back end e front-end del portale opereranno: Ministeri di cui uno di coordinamento –MISE; Regioni; Città; imprese; consulenti.
Gli elementi principali della sitemap sono:
Prima Sezione, realizzata per inserire tutti i dati utili a determinare i diversi indicatori richiesti dalla ISO 37120:2014 utili a definire la baseline o punto di partenza. La baseline potrà essere confrontata con le altre città (per numero di abitanti, regione confrontata con le migliori per indicatore assoluto o parziale);
Seconda Sezione, si potranno individuare e scegliere (in modalità carrello) interventi proposti da bandi, Università, Enti di Ricerca, imprese di settore o con altre buone pratiche di Città-Esempio. Sarà possibile calcolare i costi di attuazione totali o specifici (€/abitante, €/km2, €/numero veicoli, €/km, €/numero di edifici pubblici, ecc) per pianificare gli investimenti della Roadmap della città;
Terza Sezione, si potranno individuare le forme di finanziamento e incentivazione Europee , Nazionali e Regionali utili a pianificare la copertura economica.
Quarta Sezione, comparazione degli indicatori (Ex Ante ed Ex Post) con altri in ambito nazionale ed internazionale.
Il miglioramento continuo degli indicatori sarà garantito da una struttura idonea ad implementare in modo agevole la logica Plan, Do, Check ed Act propria dei sistemi di gestione.
Improve Smart City sarà quindi un nuovo modo di lavorare e di fare politica perché diventerà nel tempo un ambiente di confronto, diffusione del know-how e monitoraggio continuo, che porterà tutti i decisori ad un impegno continuo verso la qualità della vita e dei servizi delle città.
Presentazione di Marco Mena, Director Between e responsabile Smart City Index, al workshop "SmartCities&Communities: I patti per le Città" organizzato dal progetto Capacity SUD a Bari il 20 settembre 2014.
L’idea di Progetto dal titolo Improve Smart City, presentata al Concorso Scintille 2014 del CNI, è la realizzazione di un portale dinamico integrato con i sevizi di Cloud Computing, che ha lo scopo di accelerare la transizione delle città allo standard delle Smart City.
L’esigenza specifica nasce dalla recente pubblicazione del nuovo STANDARD ISO 37120:2014, che contiene le misure chiave per valutare la fornitura di servizi di una città e la qualità della vita dei suoi abitanti.
Nelle sezioni back end e front-end del portale opereranno: Ministeri di cui uno di coordinamento –MISE; Regioni; Città; imprese; consulenti.
Gli elementi principali della sitemap sono:
Prima Sezione, realizzata per inserire tutti i dati utili a determinare i diversi indicatori richiesti dalla ISO 37120:2014 utili a definire la baseline o punto di partenza. La baseline potrà essere confrontata con le altre città (per numero di abitanti, regione confrontata con le migliori per indicatore assoluto o parziale);
Seconda Sezione, si potranno individuare e scegliere (in modalità carrello) interventi proposti da bandi, Università, Enti di Ricerca, imprese di settore o con altre buone pratiche di Città-Esempio. Sarà possibile calcolare i costi di attuazione totali o specifici (€/abitante, €/km2, €/numero veicoli, €/km, €/numero di edifici pubblici, ecc) per pianificare gli investimenti della Roadmap della città;
Terza Sezione, si potranno individuare le forme di finanziamento e incentivazione Europee , Nazionali e Regionali utili a pianificare la copertura economica.
Quarta Sezione, comparazione degli indicatori (Ex Ante ed Ex Post) con altri in ambito nazionale ed internazionale.
Il miglioramento continuo degli indicatori sarà garantito da una struttura idonea ad implementare in modo agevole la logica Plan, Do, Check ed Act propria dei sistemi di gestione.
Improve Smart City sarà quindi un nuovo modo di lavorare e di fare politica perché diventerà nel tempo un ambiente di confronto, diffusione del know-how e monitoraggio continuo, che porterà tutti i decisori ad un impegno continuo verso la qualità della vita e dei servizi delle città.
Le slide affrontano la tematica di Milano Smart City evidenziandone progetti particolarmente esplicativi e sottolineando punti di forza e problematiche.
- Cos'è una Smart City?
- Milano Smart City
- Milano e le città italiane
- Milano e le città del mondo
La presentazione illustra un modello di governance per il soggetto amministrativo che deve progettare ed attuare i processi di trasformazione in una Smart City, ossia il Comune .
Nel tempo si sono affermate in Europa e nel Mondo visioni diverse e successive e modelli diversi .
Al modello tecnocratico digitale e fortemente tecnologico delle citta’ asiatiche si contrappone il modello dell’Unione Europea che prevede l’adozione di target di riduzione delle emissioni di CO2 nei settori energia, mobilita’ ed ICT attraverso i quali si migliora globalmente la vita dei cittadini.
In Italia si e’ sperimenta una “ via italiana alle smart cities “ , e la ricerca di un modello condiviso che esalti le tradizioni e specificita’ culturali, sociali ed ambientali ed sia orientato a sviluppare servizi smart in tutti i domini della vita sociale, con particolare attenzione agli aspetti dell’inclusione sociale e dell’efficienza dei servizi pubblici , ossia un modello “people centred “ .
Fondamentale e’ la capacita’ del Comune di costruire una Vision condivisa con la Citta’ e di adottare una conseguente pianificazione strategica , un Master Plan che costituisca il frame di riferimento per cittadini e stakeholders.
L’Amministrazione Comunale deve dotarsi di un apposito ufficio sia per il disegno del Master Plan che per il coordinamento dell’attuazione dello stesso , condotto da una figura professionale che ha gia’ le competenze di natura multidisciplinare e di project management necessarie , l’Energy Manager nominato, in considerazione della preminente importanza della ” smart energy “ nel progetto , che assume il ruolo di smart city designer .
Lo Smart City Designer individua nel Master Plan le tecnologie e le azioni funzionali alla Vision e ne governa i processi .
Resta aperto il problema del monitoring ossia di come misurare i risultati ottenuti dal progetto , nella prospettiva dell’obbligo delle Amministrazioni di dar conto ai cittadini del proprio operato, rendendo trasparenti e comprensibili all’esterno i programmi, i processi decisionali ed i risultati ottenuti , a conclusione di un rapporto di coprogettazione che vede cittadini e stakeholders partecipare sin dalla costruzione della Visione e delle pianificazioni strategiche .
Il monitoraggio del progetto, tramite sia KPIs operativi che di impatto e globali della qualita’ urbana e del processo di trasformazione nella smart city , ossia gli standard di riferimento la cui ricerca e’ in corso da parte degli organismi normativi mondiali , puo’ essere attuato implementando una piattaforma di City monitoring o Urban Control Center della Citta’ “senziente”, in cui confluiscono i data sources , e sono processati mediante strumenti di analisi predittiva e support decision systems per l’Energy Manager e l’Amministrazione .
City Sensing e City Model – Conoscenza condivisa per comunità consapevoli e c...Giovanni Borga
City Sensing e City Model sono elementi costituitivi di uno dei possibili approcci alla conoscenza e alla governance delle città basati sull’impiego delle ICT.
Il nuovo modello di rappresentazione della città è oggi digitale, tridimensionale, multi-risoluzione e in real time; è il City Model. Il nuovo paradigma del monitoraggio è invece diffuso, pervasivo, collaborativo e condiviso; il City Sensing. City Model e City Sensing si conferiscono reciprocamente senso ed efficacia, sostenendo l'interazione multiattoriale e i processi di governance del territorio.
Alla base di questo approccio si possono individuare almeno quattro parole chiave: oltre che di conoscenza, possiamo parlare di condivisione, consapevolezza e intelligenza (smartness). Queste quattro keyword rappresentano anche quattro domini ai quali l’innovazione tecnologica da tempo fornisce importanti strumenti e contributi ma che tuttavia raramente vediamo applicati in una soluzione integrata ed efficace orientata alle problematiche urbane.
L’innovazione tecnologica legata alla conoscenza si manifesta sostanzialmente nell’enorme disponibilità di strumenti e piattaforme di rilevamento sempre più performanti ed efficaci, mentre sul versante della condivisione l’utilizzo massiccio di applicazioni web-oriented multipiattaforma associate ad un efficace design dell’informazione e dell’interazione ci pongono oggi di fronte prospettive di grande interesse. Grandi moli di dati facilmente accessibili non portano tuttavia necessariamente ad un incremento del grado di consapevolezza sui fenomeni urbani se non si è adeguatamente supportati da strumenti metodologici e operativi, anch’essi oggi disponibili ed estremamente accessibili, che ci consentono di dare un senso alle informazioni correlandole fra di loro in chiave semantica, geografica e temporale.
Sul tema dell’intelligenza occorre fare una riflessione specifica per giungere alla conclusione che occorrono specifici strumenti di supporto al problem solving, alla formulazione di scenari e alla gestione degli aspetti multi-attoriali che caratterizzano le città odierne e, anche in questo caso, la cassetta degli attrezzi di chi si occupa di città e di territorio può essere ben rifornita di soluzioni ICT di grande interesse.
TERRITORI SMART PER CITTÀ DIFFUSE_I sistemi di mobilità intelligente nella C...Federica Buffarini
Il rapporto tra nuove tecnologie e territorio assume una declinazione particolare in contesti territoriali come quello marchigiano dove l’assetto insediativo ha il carattere predominante di città diffusa. Nella grande città diffusa delle Marche la dilatazione degli spazi comporta l’esigenza di rimodulare i progetti concepiti per le città compatte: il fattore distanza gioca un ruolo a volte essenziale che non ha nella città compatta e nei relativi progetti. L’avvento e la diffusione delle ICT sono destinati a modificare i nostri modi di vita e, in particolare, il nostro rapporto con il territorio in cui viviamo: il fatto stesso che molte funzioni possano essere svolte in modo indifferente rispetto ai luoghi in cui si esercitano determina un radicale rivolgimento nei criteri di localizzazione che finora hanno guidato le nostre scelte. Nella distribuzione delle funzioni acquistano una diversa incidenza rispetto al passato sia le distanze fisiche che tutti i fattori che finora hanno favorito la loro concentrazione nello spazio; ne consegue l’esigenza di riorganizzare alcuni dei servizi essenziali, tra cui quelli relativi alla mobilità e ai trasporti.
Il riferimento spaziale per i progetti attualmente in discussione sotto la sigla smart cities, è la città compatta, sia essa di grandi o medio-piccole dimensioni, mentre la tipologia insediativa della città diffusa risulta in gran parte esclusa dal dibattito. Eppure, i problemi che si pongono in una città che si dirada su un ampio territorio, pur con alcune affinità, sono di natura diversa rispetto a quelli della città compatta a causa della diversa dimensione spaziale. D’altronde, le tecnologie innovative possono aiutare ad eliminare alcuni degli aspetti negativi connessi con la dispersione insediativa, mentre lo studio di soluzioni smart da applicare sulle distanze dilatate della città diffusa può fornire utili indicazioni anche per la città compatta.
Tra il trasporto collettivo e il trasporto privato si colloca il servizio pubblico personalizzato, come quello a chiamata che consente di acquisire ed elaborare le richieste di trasporto provenienti dagli utenti, creando una soluzione flessibile e ottimizzata sulla base di orari, destinazioni e disponibilità.
Il servizio a chiamata, garantendo collegamenti temporanei sull’intero territorio e minimizzando i costi operativi, può essere utilizzato in affiancamento al TPL tradizionale esistente o in sostituzione ad esso, in ben definite fasce di morbida. Tramite convenzione del vettore con attività commerciali, centri sanitari, e i principali POI, può essere effettuato il pagamento del biglietto. Così si potranno attivare servizi specifici ed innovativi da offrire ai clienti, permettendo la fidelizzazione dei consumatori. Questa forma di trasporto è destinata a ridurre la dipendenza dagli autoveicoli privati e, in particolare, disincentivare gli spostamenti sistematici tra i luoghi di residenza e lavoro.
Città Sostenibile 2012 - ECOMONDO, RiminieAmbiente
Città Sostenibile 2012 a ECOMONDO, 7-10 Novembre 2012 - Rimini Fiera
Città Sostenibile è una iniziativa nata nel 2007, promossa da ECOMONDO in collaborazione con eAmbiente Srl come percorso espositivo di progetti innovativi legati alle città. Negli ultimi tre anni hanno esposto 81 Pubbliche Amministrazioni, enti e aziende italiane ed estere.
Between, che da 10 anni effettua un monitoraggio sistematico della diffusione dell’ICT (dalla banda larga alle piattaforme di servizi digitali), ha creato lo Smart City Index, un ranking di tutti i 116 Comuni capoluogo di provincia “primari” individuati dall’ISTAT, basato su tre elementi distintivi:
1. Misura quello che c’è di Smart nelle città, già disponibile per i cittadini, e non solo i progetti o i dati di struttura e qualità della vita;
2.Deriva i dati principalmente da indagini ad hoc effettuate direttamente da Between; utilizza quindi dati originali, a
completamento di dati ufficiali di fonte istituzionale (ISTAT, MIUR, ecc.);
3. Va a coprire una vasta gamma di aree tematiche, dalle infrastrutture a banda larga ai servizi digitali (mobilità, scuola, sanità, ecc.), fino agli indicatori relativi allo sviluppo sostenibile delle città (Mobilità Alternativa, Energie Rinnovabili, Efficienza Energetica e gestione delle Risorse Naturali: aria, acqua, rifiuti).
Lo Smart City Index è uno strumento dinamico che deve crescere e svilupparsi seguendo la crescita e lo sviluppo delle innovazioni.
Presentazione di Adriana Agrimi, Dirigente del Servizio Ricerca Industriale e Innovazione della Regione Puglia al workshop "SmartCities&Communities: I patti per le Città" organizzato dal progetto Capacity SUD a Bari il 20 settembre 2014.
Le slide affrontano la tematica di Milano Smart City evidenziandone progetti particolarmente esplicativi e sottolineando punti di forza e problematiche.
- Cos'è una Smart City?
- Milano Smart City
- Milano e le città italiane
- Milano e le città del mondo
La presentazione illustra un modello di governance per il soggetto amministrativo che deve progettare ed attuare i processi di trasformazione in una Smart City, ossia il Comune .
Nel tempo si sono affermate in Europa e nel Mondo visioni diverse e successive e modelli diversi .
Al modello tecnocratico digitale e fortemente tecnologico delle citta’ asiatiche si contrappone il modello dell’Unione Europea che prevede l’adozione di target di riduzione delle emissioni di CO2 nei settori energia, mobilita’ ed ICT attraverso i quali si migliora globalmente la vita dei cittadini.
In Italia si e’ sperimenta una “ via italiana alle smart cities “ , e la ricerca di un modello condiviso che esalti le tradizioni e specificita’ culturali, sociali ed ambientali ed sia orientato a sviluppare servizi smart in tutti i domini della vita sociale, con particolare attenzione agli aspetti dell’inclusione sociale e dell’efficienza dei servizi pubblici , ossia un modello “people centred “ .
Fondamentale e’ la capacita’ del Comune di costruire una Vision condivisa con la Citta’ e di adottare una conseguente pianificazione strategica , un Master Plan che costituisca il frame di riferimento per cittadini e stakeholders.
L’Amministrazione Comunale deve dotarsi di un apposito ufficio sia per il disegno del Master Plan che per il coordinamento dell’attuazione dello stesso , condotto da una figura professionale che ha gia’ le competenze di natura multidisciplinare e di project management necessarie , l’Energy Manager nominato, in considerazione della preminente importanza della ” smart energy “ nel progetto , che assume il ruolo di smart city designer .
Lo Smart City Designer individua nel Master Plan le tecnologie e le azioni funzionali alla Vision e ne governa i processi .
Resta aperto il problema del monitoring ossia di come misurare i risultati ottenuti dal progetto , nella prospettiva dell’obbligo delle Amministrazioni di dar conto ai cittadini del proprio operato, rendendo trasparenti e comprensibili all’esterno i programmi, i processi decisionali ed i risultati ottenuti , a conclusione di un rapporto di coprogettazione che vede cittadini e stakeholders partecipare sin dalla costruzione della Visione e delle pianificazioni strategiche .
Il monitoraggio del progetto, tramite sia KPIs operativi che di impatto e globali della qualita’ urbana e del processo di trasformazione nella smart city , ossia gli standard di riferimento la cui ricerca e’ in corso da parte degli organismi normativi mondiali , puo’ essere attuato implementando una piattaforma di City monitoring o Urban Control Center della Citta’ “senziente”, in cui confluiscono i data sources , e sono processati mediante strumenti di analisi predittiva e support decision systems per l’Energy Manager e l’Amministrazione .
City Sensing e City Model – Conoscenza condivisa per comunità consapevoli e c...Giovanni Borga
City Sensing e City Model sono elementi costituitivi di uno dei possibili approcci alla conoscenza e alla governance delle città basati sull’impiego delle ICT.
Il nuovo modello di rappresentazione della città è oggi digitale, tridimensionale, multi-risoluzione e in real time; è il City Model. Il nuovo paradigma del monitoraggio è invece diffuso, pervasivo, collaborativo e condiviso; il City Sensing. City Model e City Sensing si conferiscono reciprocamente senso ed efficacia, sostenendo l'interazione multiattoriale e i processi di governance del territorio.
Alla base di questo approccio si possono individuare almeno quattro parole chiave: oltre che di conoscenza, possiamo parlare di condivisione, consapevolezza e intelligenza (smartness). Queste quattro keyword rappresentano anche quattro domini ai quali l’innovazione tecnologica da tempo fornisce importanti strumenti e contributi ma che tuttavia raramente vediamo applicati in una soluzione integrata ed efficace orientata alle problematiche urbane.
L’innovazione tecnologica legata alla conoscenza si manifesta sostanzialmente nell’enorme disponibilità di strumenti e piattaforme di rilevamento sempre più performanti ed efficaci, mentre sul versante della condivisione l’utilizzo massiccio di applicazioni web-oriented multipiattaforma associate ad un efficace design dell’informazione e dell’interazione ci pongono oggi di fronte prospettive di grande interesse. Grandi moli di dati facilmente accessibili non portano tuttavia necessariamente ad un incremento del grado di consapevolezza sui fenomeni urbani se non si è adeguatamente supportati da strumenti metodologici e operativi, anch’essi oggi disponibili ed estremamente accessibili, che ci consentono di dare un senso alle informazioni correlandole fra di loro in chiave semantica, geografica e temporale.
Sul tema dell’intelligenza occorre fare una riflessione specifica per giungere alla conclusione che occorrono specifici strumenti di supporto al problem solving, alla formulazione di scenari e alla gestione degli aspetti multi-attoriali che caratterizzano le città odierne e, anche in questo caso, la cassetta degli attrezzi di chi si occupa di città e di territorio può essere ben rifornita di soluzioni ICT di grande interesse.
TERRITORI SMART PER CITTÀ DIFFUSE_I sistemi di mobilità intelligente nella C...Federica Buffarini
Il rapporto tra nuove tecnologie e territorio assume una declinazione particolare in contesti territoriali come quello marchigiano dove l’assetto insediativo ha il carattere predominante di città diffusa. Nella grande città diffusa delle Marche la dilatazione degli spazi comporta l’esigenza di rimodulare i progetti concepiti per le città compatte: il fattore distanza gioca un ruolo a volte essenziale che non ha nella città compatta e nei relativi progetti. L’avvento e la diffusione delle ICT sono destinati a modificare i nostri modi di vita e, in particolare, il nostro rapporto con il territorio in cui viviamo: il fatto stesso che molte funzioni possano essere svolte in modo indifferente rispetto ai luoghi in cui si esercitano determina un radicale rivolgimento nei criteri di localizzazione che finora hanno guidato le nostre scelte. Nella distribuzione delle funzioni acquistano una diversa incidenza rispetto al passato sia le distanze fisiche che tutti i fattori che finora hanno favorito la loro concentrazione nello spazio; ne consegue l’esigenza di riorganizzare alcuni dei servizi essenziali, tra cui quelli relativi alla mobilità e ai trasporti.
Il riferimento spaziale per i progetti attualmente in discussione sotto la sigla smart cities, è la città compatta, sia essa di grandi o medio-piccole dimensioni, mentre la tipologia insediativa della città diffusa risulta in gran parte esclusa dal dibattito. Eppure, i problemi che si pongono in una città che si dirada su un ampio territorio, pur con alcune affinità, sono di natura diversa rispetto a quelli della città compatta a causa della diversa dimensione spaziale. D’altronde, le tecnologie innovative possono aiutare ad eliminare alcuni degli aspetti negativi connessi con la dispersione insediativa, mentre lo studio di soluzioni smart da applicare sulle distanze dilatate della città diffusa può fornire utili indicazioni anche per la città compatta.
Tra il trasporto collettivo e il trasporto privato si colloca il servizio pubblico personalizzato, come quello a chiamata che consente di acquisire ed elaborare le richieste di trasporto provenienti dagli utenti, creando una soluzione flessibile e ottimizzata sulla base di orari, destinazioni e disponibilità.
Il servizio a chiamata, garantendo collegamenti temporanei sull’intero territorio e minimizzando i costi operativi, può essere utilizzato in affiancamento al TPL tradizionale esistente o in sostituzione ad esso, in ben definite fasce di morbida. Tramite convenzione del vettore con attività commerciali, centri sanitari, e i principali POI, può essere effettuato il pagamento del biglietto. Così si potranno attivare servizi specifici ed innovativi da offrire ai clienti, permettendo la fidelizzazione dei consumatori. Questa forma di trasporto è destinata a ridurre la dipendenza dagli autoveicoli privati e, in particolare, disincentivare gli spostamenti sistematici tra i luoghi di residenza e lavoro.
Città Sostenibile 2012 - ECOMONDO, RiminieAmbiente
Città Sostenibile 2012 a ECOMONDO, 7-10 Novembre 2012 - Rimini Fiera
Città Sostenibile è una iniziativa nata nel 2007, promossa da ECOMONDO in collaborazione con eAmbiente Srl come percorso espositivo di progetti innovativi legati alle città. Negli ultimi tre anni hanno esposto 81 Pubbliche Amministrazioni, enti e aziende italiane ed estere.
Between, che da 10 anni effettua un monitoraggio sistematico della diffusione dell’ICT (dalla banda larga alle piattaforme di servizi digitali), ha creato lo Smart City Index, un ranking di tutti i 116 Comuni capoluogo di provincia “primari” individuati dall’ISTAT, basato su tre elementi distintivi:
1. Misura quello che c’è di Smart nelle città, già disponibile per i cittadini, e non solo i progetti o i dati di struttura e qualità della vita;
2.Deriva i dati principalmente da indagini ad hoc effettuate direttamente da Between; utilizza quindi dati originali, a
completamento di dati ufficiali di fonte istituzionale (ISTAT, MIUR, ecc.);
3. Va a coprire una vasta gamma di aree tematiche, dalle infrastrutture a banda larga ai servizi digitali (mobilità, scuola, sanità, ecc.), fino agli indicatori relativi allo sviluppo sostenibile delle città (Mobilità Alternativa, Energie Rinnovabili, Efficienza Energetica e gestione delle Risorse Naturali: aria, acqua, rifiuti).
Lo Smart City Index è uno strumento dinamico che deve crescere e svilupparsi seguendo la crescita e lo sviluppo delle innovazioni.
Presentazione di Adriana Agrimi, Dirigente del Servizio Ricerca Industriale e Innovazione della Regione Puglia al workshop "SmartCities&Communities: I patti per le Città" organizzato dal progetto Capacity SUD a Bari il 20 settembre 2014.
Smart City: i temi e le idee per la città del futuro Etna Hitech_corso ISVI 2...Etna Hitech
Le smart cities sono al centro della programmazione europea 2014-2020. E’ nella città, infatti che nasce la democrazia, si concentra il 70% della popolazione europea e viene prodotto il 75% del PIL dell’Unione. Allo stesso tempo il contesto urbano intensifica la generazione di un maggior numero di casi di povertà, esclusione sociale, difficoltà di accesso ai servizi pubblici e fenomeni di congestione e inquinamento che incidono negativamente sulla qualità della vita.
La strategia Europe 2020 per lo sviluppo di progetti intelligenti nelle città del continente identifica le aree di intervento prioritarie, che abbracciano i 3 grandi obiettivi di sviluppo: economico, ambientale e sociale. Smart Urbs e-Government Platform realizzata nell’ambito del progetto MIUR Smart Cities PRISMA e in fase di sperimentazione presso il Comune di Catania, è un esempio virtuoso di applicazione di soluzioni di intervento per la realizzazione di una città intelligente. Smart Urbs infatti abbraccia con applicazioni innovative i temi del decoro urbano, della mobilità e dei servizi sociali.
Per poter funzionare in modo efficiente e partecipativo le soluzioni smart promosse a livello europeo necessitano dell’ottimizzazione dell’utilizzo dei dati pubblici. Siamo circondati da dati e informazioni che spesso non sono accessibili a chiunque, ma solo alle amministrazioni e agli enti che le ricevono e archiviano, anche se appartengono a tutti. L’efficiente utilizzo del paradigma Open Data prevede una ristrutturazione dei processi di condivisione dei dati tra amministrazioni ed enti, in modo tale che possa essere possibile, non solo avere accesso a questi dati ma anche rielaborarli ed analizzarli. Attività queste che possono generare nuove applicazioni pratiche, stimolare l’innovazione, gli investimenti e di conseguenza nuovi posti di lavoro e benessere sociale.
Per favorire l’accesso e l’utilizzo dei dati è quindi necessaria una riorganizzazione dei processi secondo lo standard di Business Process Management.
FORUM ICT, Fondazione CUOA, Vicenzaq 8 maggio2013
Between
Misurare, finanziare e realizzare la Smart City
1. Risultati della ricerca “Vicenza+Smart”
2. Come finanziare la Smart City
3. Come possono le città intraprendere un percorso virtuoso
Il Piano Triennale 2019-2021 e le azioni per la digitalizzazione della caten...Teresa Alvaro
Tra le linee di azione del Piano Triennale per l’informatica nella PA 2019-2021 sono previste la definizione operativa del modello e lo sviluppo della Smart Landscape Platform a disposizione delle Amministrazioni che intendano avviare un percorso di smartness per la propria area di competenza.
(Per approfondire consulta il paragrafo 10.2 Smart Landscape: verso un nuovo modello di smart community del Piano Triennale per l'informatica nella Pubblica Amministrazione 2019-2021)
[Conferenza ASITA 2013] INFRASTRUTTURE DI DATI TERRITORIALI INNOVATIVE PER CI...Eugenio Minucci
Conferenza ASITA 2013, 5-7 novembre 2013 - Presentazione delle relazioni del panel "Infrastrutture di Dati Territoriali Innovative per Città Intelligenti Spatially Enabled. Sessione Plenaria a cura del Consiglio Scientifico di Asita e di Stati Generali dell'Innovazione
La dimensione del lavoro nelle smart citiesMarina Penna
Il contributo dell'innovazione dei modelli organizzativi delle attività lavorative alla crescita economica e allo sviluppo sostenibile delle “smart cities”
La nuova Agenda Digitale del Veneto 2020: Cyber Security e Digital DivideIdelfo Borgo
All'interno del DIGITALmeet, il festival sulla cultura digitale più grande e diffuso d’Italia,Pasubio Tecnologia organizza : Cyber Security e Digital Divide nell'Altovicentino
Buone pratiche per la gestione portafoglio progettuale ICT, metodologie agili...Agenda digitale Umbria
Claudio Russo - Politecnico di Milano
Prospettive dell'Agenda Digitale dell'Umbria - Strumenti
Strumenti di programmazione, gestione e monitoraggio dei progetti ICT. Workshop #ADUMBRIA2018 #2 Orvieto - Palazzo comunale, sala consiliare, 5 novembre 2018.
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Una panoramica sullo stato delle smart city. Aspetti critici, possibili sviluppi. Il passaggio da città smart a città empatica.
Workshop in Luiss i-Lab.
Smart City, protocollo di valutazione per piccoli e medi comuni
1. Relatore:
Prof. Arch. Giuliano Dall’O’
Correlatore:
Arch. Angela Panza
Candidati:
Martinelli Massimo
Pizzuti MartinaPizzuti Martina
Uberti Francesco
Zappella Paolo
POLITECNICODIMILANO 1863
FacoltàdiArchitetturaeSocietà
CorsodiLaureainarchitetturaAmbientale
AnnoAccademico2014-2015
SMART CITY
L’elaborazione di un protocollo per piccoli e medi comuni
2. Cos’è una “SMART CITY” ?... Tante definizioni...
E’ un processo che porta alla semplificazione delle funzioni dell’abitare.
Unprogettoinclusivoilcuiobiettivoèquellodimigliorarelaqualitàdella
vitadeicittadiniintuttelesuedimensioni.Inoltresidefinisce“intelligente”,
in quanto è in grado di accompagnare il mutamento delle dimensioni
che lo compongono... La smart city “vive”.
Fondamentale il rapporto tra tecnologia e cittadino...attivo.
economia
ambiente
società
3. L’Unione Europea suddivide il concetto complesso di Smart City in
aree di analisi che diventano poi aree di valutazione...
Da cosa si compone una “SMART CITY” ?
SMART
CITY
4. L’Unione Europea suddivide il concetto complesso di Smart City in
aree di analisi che diventano poi aree di valutazione...
Da cosa si compone una “SMART CITY” ?
partecipazione
SMART
CITY
SMART GOV
ERNANCE
5. L’Unione Europea suddivide il concetto complesso di Smart City in
aree di analisi che diventano poi aree di valutazione...
Da cosa si compone una “SMART CITY” ?
partecipazione
capitale umano e
sociale
SMART
CITY
SMART GOV
ERNANCE
SMARTPEOPLE
6. L’Unione Europea suddivide il concetto complesso di Smart City in
aree di analisi che diventano poi aree di valutazione...
Da cosa si compone una “SMART CITY” ?
partecipazione
capitale umano e
sociale
qualità della vita
SMART
CITY
SMART GOV
ERNANCE
SMARTPEOPLE
SM
AR
T
LIVING
7. L’Unione Europea suddivide il concetto complesso di Smart City in
aree di analisi che diventano poi aree di valutazione...
Da cosa si compone una “SMART CITY” ?
partecipazione
capitale umano e
sociale
qualità della vita
trasporto e ICT
SMART
CITY
SMART GOV
ERNANCE
SMART MOBILITY
SMARTPEOPLE
SM
AR
T
LIVING
8. L’Unione Europea suddivide il concetto complesso di Smart City in
aree di analisi che diventano poi aree di valutazione...
Da cosa si compone una “SMART CITY” ?
partecipazione
capitale umano e
sociale
qualità della vita
trasporto e ICT
competitività
SMART
CITY
SMART GOV
ERNANCE
SMART
E
CONOMY
SMART MOBILITY
SMARTPEOPLE
SM
AR
T
LIVING
9. L’Unione Europea suddivide il concetto complesso di Smart City in
aree di analisi che diventano poi aree di valutazione...
Da cosa si compone una “SMART CITY” ?
partecipazione
capitale umano e
sociale
qualità della vita
trasporto e ICT
competitività
risorse naturali
SMART
CITY
SMART GOV
ERNANCE
SMART
E
CONOMY
SMART MOBILITY
SMARTPEOPLE
SM
AR
T
LIVING
SMARTENVIRONMENT
10. L’Unione Europea suddivide il concetto complesso di Smart City in
aree di analisi che diventano poi aree di valutazione...
Da cosa si compone una “SMART CITY” ?
partecipazione
capitale umano e
sociale
qualità della vita
trasporto e ICT
competitività
risorse naturali
efficienza
energetica
SMART
CITY
SMARTE
NERGY
SMART GOV
ERNANCE
SMART
E
CONOMY
SMART MOBILITY
SMARTPEOPLE
SM
AR
T
LIVING
SMARTENVIRONMENT
11. Sulla base della definizione di queste aree tematiche sono nate delle
metodologie per misurare il livello di smartness delle città...
non assolute o irremovibili
L’Unione Europea suddivide il concetto complesso di Smart City in
aree di analisi che diventano poi aree di valutazione...
Da cosa si compone una “SMART CITY” ?
SMART
CITY
SMARTE
NERGY
SMART GOV
ERNANCE
SMART
E
CONOMY
SMART MOBILITY
SMARTPEOPLE
SM
AR
T
LIVING
SMARTENVIRONMENT
12. Come si è arrivati alla “SMART CITY” ?
Città solare
Green town
Transition town
Città resilienti
Queste sono tutte città “pionere”, così
definite da Roberto Pagani, che per
primodiedeunadefinizionedismartcity.
VANTAGGIO
INDIVIDUALE
SVANTAGGIO
INDIVIDUALE
DANNO
COLLETTIVO
VANTAGGIO
COLLETTIVO
CITTA’ PIRATA
CITTA’ DANNOSA CITTA’PIONIERA
CITTA’ SMART
13. Quali sono gli strumenti della “SMART CITY” ?
Piano del governo del
territorio (PGT)
Strategia energetica
nazionale (SEN)
Piano della mobilità
sostenibile
Regolamento edilizio
(RE)
Piano energetico
comunale (PEC)
PRIC
Inventario delle emissioni (IBE)
PAES
Patto dei sindaci
Iniziativa lanciata dalla
Commissione Europea per
aggregareinunaretepermanente
lecittàeuropeealfinediscambiare
e applicare le migliori pratiche,
migliorare l’efficienza energetica
e promuovere uno sviluppo
economico a basse emissioni di
CO2.
14. ISO 37120
SMART CITY
INDEX
ICITY RATE
AREE TEMATICHE
17
AREE TEMATICHE
12
AREE TEMATICHE
6
TOTALE INDICATORI:
89
maggiore di indicatori elementari
TOTALE INDICATORI:
400
TOTALE INDICATORI:
46 + 54 = 100
CORE + SUPPORTING INDICATORS
Come definire quanto sia “SMART” una city?
FORUM PA
anno: 2014
BETWEEN
anno: 2014
ISO
anno: 2014
15. Come si compone la “SMART CITY DIGITALE”?
Uno degli aspetti più interessanti della rete digitale è l’IoT, ovvero il
fatto che gli oggetti stessi sono dotati della capacità di comunicare e
ricevere dati con la rete.
Come il cittadino può usufruire di questo sistema digitale?
INTERFACCE
URBANE
PANNELLI DIGITALI
ALFANUMERICI o MONITOR
(solitamente a fini commerciali)
TOTEM INTERATTIVI
16. Come misurare l’intelligenza di una città?
E’ possibile definirla tramite l’utilizzo di strumenti detti “indicatori”; il
loro insieme permette di elaborare una classifica (ranking).
L’uso di indicatori permette di valutare lo stato attuale ed eventuali
obiettivi.
17. Essi dovrebbero essere gli elementi chiave per lo sviluppo di una rete smart.
< 5000 ab 20000 abtra i 5000 e i 20000 ab
5793 1781 473
72% 22%
8100 comuni
52%
48%
6%
CENSIMENTO 21/10/2001
< 5000 ab 20000 abtra i 5000 e i 20000 ab
5651 1887 509
CENSIMENTO 09/10/2011
70% 24%
8047 comuni
18%
30%
6%
Comuni italiani divisi per popolazione Comuni italiani divisi per popolazione
> >
Come misurare l’intelligenza di una città?
E’ possibile definirla tramite l’utilizzo di strumenti detti “indicatori”; il
loro insieme permette di elaborare una classifica (ranking).
L’uso di indicatori permette di valutare lo stato attuale ed eventuali
obiettivi.
Qual è la situazione in Italia?
I protocolli esistenti non considerano i comuni di piccole-medie dimensioni,
che rappresentano quasi il 50% del tessuto nazionale.
18. Quali sono le differenze tra grandi e piccole città?
Più capitale umano
Più risorse economiche,ambientali
infrastrutturali,culturali
Massa critica di utilizzatori
Rischio di disparità economiche e sociali
Più interesse per le iniziative smart
MA maggiori difficoltà nell’attuarle
19. Più capitale umano
Più risorse economiche,ambientali
infrastrutturali,culturali
Massa critica di utilizzatori
Rischio di disparità economiche e sociali
Più interesse per le iniziative smart
MA maggiori difficoltà nell’attuarle
Miglior controllo del territorio
Tessuto sociale coeso
Forte senso di identità
Più possibilità di sperimentazioni
Meno risorse
Meno interesse nell’utilizzo delle
tecnologie ICT come supporto al
cittadino
Necessità di intraprendere iniziative
smart volte all’ottimizzazione delle
risorse
LOGICA DELLA SOSTENIBILITA’
E’ fondamentale il passaggio di scala...
Quali sono le differenze tra grandi e piccole città?
20. Come stendere un protocollo per piccoli e medi comuni?
Fase 1. Sintesi dei protocolli esistenti
Fase 2. Prima proposta di protocollo
Fase 3. Definizione degli indicatori
Fase 4. Validazione degli indicatori
Fase 5. Seconda proposta di protocollo
Fase 6. Raccolta dei dati
Fase 8. Verifica dei dati degli indicatori
L’elaborazione del nuovo
protocollo si è svolta attraverso
più fasi, e che comprendono i
sopralluoghi, gli incontri con i
tecnici degli Uffici Comunali, la
partecipazione ai tavoli di lavoro
e ai Convegni sull’argomento.
Fase 7. Range, punteggio e peso
dell’indicatore
21. Come stendere un protocollo per piccoli e medi comuni?
Fase 1. Sintesi dei protocolli esistenti
Fase 2. Prima proposta di protocollo
Fase 3. Definizione degli indicatori
Fase 4. Validazione degli indicatori
Fase 5. Seconda proposta di protocollo
Fase 6. Raccolta dei dati
Fase 7. Range, punteggio e peso dell’indicatore
Fase 8. Verifica dei dati degli indicatori
SMART CITYIN
DEX
I
CITY RATE
ISO 37120
ECONOMY
ENVIRONMENT
HEALTH
SAFETY-SECURITY
GOVERNANCE
EDUCATION
LIVING
PEOPLE
MOBILITY
BROAD BAND
RISORSE NATURALI
CULTURE & TRAVEL
JUSTICE
MOBILITA’ ALTERNATIVA
ENERGIE RINNOVABLI
EFFICIENZA
ENERGETICA
URBAN PLANNING
TRANSPORTATION
TELECOMMUNICATION & INNOVATION
WATER & SANITATION
ENERGY
SOLID WASTE
WASTEWATER
FINANCE
FIRE AND EMERGENCY
RESPONSE
RECREATION
SHELTER
Analisi dei tre protocolli
citati, finalizzata a capire
quali tra i 617 indicatori e le
aree valutative fossero più
idoneiesignificativi.
22. Come stendere un protocollo per piccoli e medi comuni?
Fase 1. Sintesi dei protocolli esistenti
Fase 2. Prima proposta di protocollo
Fase 3. Definizione degli indicatori
Fase 4. Validazione degli indicatori
Fase 5. Seconda proposta di protocollo
Fase 6. Raccolta dei dati
Fase 7. Range, punteggio e peso dell’indicatore
Fase 8. Verifica dei dati degli indicatori
76 indicatori suddivisi in 7 aree di valutazione. Rispetto ai tre protocolli di
partenza, gli indicatori sono stati modificati in modo da risultare significativi
per le piccole e medie realtà.
ECONOMY ENERGY
ENVIRONMEN
T
GOVERNANCE
LIVING PEOPLE MOBILITY
23. Come stendere un protocollo per piccoli e medi comuni?
Fase 1. Sintesi dei protocolli esistenti
Fase 2. Prima proposta di protocollo
Fase 3. Definizione degli indicatori
Fase 4. Validazione degli indicatori
Fase 5. Seconda proposta di protocollo
Fase 6. Raccolta dei dati
Fase 7. Range, punteggio e peso dell’indicatore
Fase 8. Verifica dei dati degli indicatori
Stesura delle schede che fornissero una descrizione esaustiva di ogni indicatore.
La compilazione di esse ha fatto emergere diverse problematicità utili per
affinare meglio gli indicatori.
24. Come stendere un protocollo per piccoli e medi comuni?
Fase 1. Sintesi dei protocolli esistenti
Fase 2. Prima proposta di protocollo
Fase 3. Definizione degli indicatori
Fase 4. Validazione degli indicatori
Fase 5. Seconda proposta di protocollo
Fase 6. Raccolta dei dati
Fase 7. Range, punteggio e peso dell’indicatore
Fase 8. Verifica dei dati degli indicatori
ENV_06: indicatore modificato
ENV_07: indicatore eliminato
25. Come stendere un protocollo per piccoli e medi comuni?
Fase 1. Sintesi dei protocolli esistenti
Fase 2. Prima proposta di protocollo
Fase 3. Definizione degli indicatori
Fase 4. Validazione degli indicatori
Fase 5. Seconda proposta di protocollo
Fase 6. Raccolta dei dati
Fase 7. Range, punteggio e peso dell’indicatore
Fase 8. Verifica dei dati degli indicatori
70 indicatori, ma con
indicazioni più precise sui
dati estrapolati.
26. Come stendere un protocollo per piccoli e medi comuni?
Fase 1. Sintesi dei protocolli esistenti
Fase 2. Prima proposta di protocollo
Fase 3. Definizione degli indicatori
Fase 4. Validazione degli indicatori
Fase 5. Seconda proposta di protocollo
Fase 6. Raccolta dei dati
Fase 7. Range, punteggio e peso dell’indicatore
Fase 8. Verifica dei dati degli indicatori
Contatto diretto con gli Uffici Tecnici e consultazione di banche dati
27. Come stendere un protocollo per piccoli e medi comuni?
Fase 1. Sintesi dei protocolli esistenti
Fase 2. Prima proposta di protocollo
Fase 3. Definizione degli indicatori
Fase 4. Validazione degli indicatori
Fase 5. Seconda proposta di protocollo
Fase 6. Raccolta dei dati
Fase 7. Range, punteggio e peso dell’indicatore
Fase 8. Verifica dei dati degli indicatori
• valore dell’indicatore espresso con un numero o con un “SI/NO”;
• valore medio più ricorrente importante per valutazioni di tipo qualitativo;
I valori di range più affinati li potremo calcolare quando tutti i Comuni
aderiranno all’iniziativa, operazione non ancora possibile perché il protocollo
è in una fase sperimentale.
28. Come stendere un protocollo per piccoli e medi comuni?
Fase 1. Sintesi dei protocolli esistenti
Fase 2. Prima proposta di protocollo
Fase 3. Definizione degli indicatori
Fase 4. Validazione degli indicatori
Fase 5. Seconda proposta di protocollo
Fase 6. Raccolta dei dati
Fase 7. Range, punteggio e peso dell’indicatore
Fase 8. Verifica dei dati degli indicatori
• Caso 1: la banca dati contiene i valori utili al calcolo dell’indicatore al
dettaglio comunale;
• Caso 2: la banca dati (o fonte accreditata equivalente) fornisce il solo
valore alla scala provinciale o regionale.
29. Come stendere un protocollo per piccoli e medi comuni?
Fase 1. Sintesi dei protocolli esistenti
Fase 2. Prima proposta di protocollo
Fase 3. Definizione degli indicatori
Fase 4. Validazione degli indicatori
Fase 5. Seconda proposta di protocollo
Fase 6. Raccolta dei dati
Fase 7. Range, punteggio e peso dell’indicatore
Fase 8. Verifica dei dati degli indicatori
Algoritmo per l’attribuzione
del punteggio.
Normalizzazione del valore
riscontrato in un sistema a
punteggi per una scala che
va da 0 a 10.
30. Come stendere un protocollo per piccoli e medi comuni?
Fase 1. Sintesi dei protocolli esistenti
Fase 2. Prima proposta di protocollo
Fase 3. Definizione degli indicatori
Fase 4. Validazione degli indicatori
Fase 5. Seconda proposta di protocollo
Fase 6. Raccolta dei dati
Fase 7. Range, punteggio e peso dell’indicatore
Fase 8. Verifica dei dati degli indicatori
Con i dati di solo 3 comuni non è possibile calcolare tutti i range.
Il range è stato calcolato solo per gli indicatori dalla banca dati ISTAT o
SiReNa.
PertuttiglialtrièstatoeffettuatounsempliceconfrontotraiComunianalizzati
e la città di Milano.
31. Quali sono i problemi riscontrati durante il processo?
FONTI UNITA’ DI
MISURA
CHECKLIST
La fase di raccolta delle informazioni tecniche relative alle schede si è
rilevata una delle parti più impegnative e lunghe dell’intero processo.
32. Quali sono i problemi riscontrati durante il processo?
FONTI
Accessibilità
Differenza tra il dato alla
macroscalaeallascalalocale
Generalità informazioni
Dati parziali
Aggiornamento fonte
33. UNITA’ DI
MISURA
Quali sono i problemi riscontrati durante il processo?
È stato indispensabile ricalibrare i nostri
indicatori in modo tale da renderli ottimali per
la stima di un ambito territoriale più ristretto.
Obiettivo: renderei valori facilmente confrontabili
esempio MOB_06:
1° protocollo
2° protocollo
34. Quali sono i problemi riscontrati durante il processo?
CHECKLIST
Per alcuni indicatori non esiste un valore unico,
poiché la richiesta necessitava un’indagine che
comprendesse molteplici aspetti.
creazione CHECKLIST
diversi PARAMETRI
analizzati e
sommati
VALORE FINALE
UNICO
esempio GOV_03 (livello di interattività dei servizi comunali)
Il dato finale si basa sulla somma pesata dei
punteggi ottenuti singolarmente su diversi
parametri.
Essi si basano grado di accessibilità del servizio
via web, definito con dei livelli. rappr. % dei servizi
pienamente
accessibili sui servizi tot.
35. Quali sono i problemi riscontrati durante il processo?
esempio GOV_03 (livello di interattività dei servizi comunali)
INFORMAZIONE
INTERAZIONE
AD UNA VIA
INTERAZIONE
A DUE VIE
TRANSAZIONE
PERSONALIZZAZIONE
36. Quali sono i problemi riscontrati durante il processo?
esempio GOV_03 (livello di interattività dei servizi comunali)
37. Da cosa è composto il nuovo protocollo?
Il protocollo Sacert consiste in 7 aree valutative e per ogni area sono poi
stati individuati degli “argomenti”, che permettono di individuare in la
finalità di ogni indicatore.
38. Il protocollo Sacert consiste in 7 aree valutative e per ogni area sono poi
stati individuati degli “argomenti”, che permettono di individuare in la
finalità di ogni indicatore.
Da cosa è composto il nuovo protocollo?
39. Da cosa è composto il nuovo protocollo?
Gli indicatori vengono divisi in classi o categorie.
Questo permette diidentificare leeccellenzeraggiunte
da una realtà e valutare le eventuali lacune.
12 8
6
12
8
7 17
40. Come si compila una scheda tipo degli indicatori?
es. ECO_01
VERDE: Codice, Indicatore -
Criterio, Area e Argomento.
GIALLO: informazioni
fondamentali:
• DESCRIZIONE;
• OBIETTIVI;
• DATI;
• FONTE/I;
• CARATT. DI REPERIBILITÀ;
• UNITÀ DI MISURA;
• ANNO DI RIFERIMENTO.
ROSSO: Procedura di
aggiornamento del dato.
AZZURRO: Responsabile del
comune di riferimento.
41. Come si è svolta la ricerca?
2 gruppi
Comune di Carugate
Comune di Melzo
4 persone
ECONOMY ENERGY
ENVIRONMEN
T
GOVERNANCE
LIVING
PEOPLE MOBILITY
Le prime fasi della ricerca sono state svolte separatamente, per poi
confrontare le informazioni e ottenere un protocollo che avesse un valore
universale e che fosse applicabile ad ogni situazione.
42. Come si è svolta la ricerca?
COMPLETAMENTO
DELLE SCHEDE
COMPLETAMENTO
DELLE SCHEDE
VALIDAZIONE DEGLI
INDICATORI
VALIDAZIONE DEGLI
INDICATORI
1° PROTOCOLLO CONFRONTO
RICERCA DEI DATI
RICERCA DEI DATI
43. Procedure di definizione degli indicatori chiare e lineari
Informazioni esaustive nelle schede
Ideazione di una metodologia valida e sempre applicabile
Qual è l’obiettivo del protocollo?
Come si è svolta la ricerca?
COMPLETAMENTO
DELLE SCHEDE
COMPLETAMENTO
DELLE SCHEDE
VALIDAZIONE DEGLI
INDICATORI
VALIDAZIONE DEGLI
INDICATORI
1° PROTOCOLLO CONFRONTO
RICERCA DEI DATI
RICERCA DEI DATI
44. Come si applica il metodo?
ENE_01: Consumo di energia elettrica residenziale procapite
PAES
Facilità nel reperire il dato
Unità di misura coerente con
quella indicata
Dato alla scala comunale
Anno di riferimento (2005)
troppo remoto
SiReNa
Procedura di reperimento
meno immediata
Unità di misura non
coerente con quella indicata
ma ricavabile manualmente
Dato alla scala comunale
Anno di riferimento (2011)
più aggiornato
45. Quali sono le finalità del protocollo?
VISIONE GLOBALE
DEL TERRITORIO
DIALOGO E
SCAMBIO DI IDEE
AZIONI SMART PER
IL MIGLIORAMENTO
DELL’ASSETTO URBANO
PARTECIPAZIONE
SOCIALE
46. Quali sono le finalità del protocollo?
VISIONE GLOBALE
DEL TERRITORIO
DIALOGO E
SCAMBIO DI IDEE
PARTECIPAZIONE
SOCIALE
Il Protocollo Sacert diventerà uno strumento importante quando vi aderirà
un numero consistente di piccoli e medi comuni, in modo che sarà possibile
elaborare una “classifica” dei comuni.
AZIONI SMART PER
IL MIGLIORAMENTO
DELL’ASSETTO URBANO
Estensione della smartnessad
un’area non più solo comunale,
ma metropolitana