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20 ottobre 2021
Sinergie tra norma UNI e Linee guida CNT
(Centro Nazionale Trapianti)
Letizia Lombardini
Rozzano, operai morti all’Humanitas per l’azoto: quattro indagati per omicidio
colposo. Si indaga su corsi di formazione e sistema d’allarme. Sarà disposta
l’autopsia sui corpi delle vittime. Decisiva sarà l’analisi di una telecamera
puntata proprio sulla zona delle cisterne
CORRIERE DELLA SERA
•MILANO / CRONACA
Milano, due operai morti dentro un deposito
di azoto dell’ospedale Humanitas. “Investiti
durante il riempimento di un serbatoio”
28 settembre 2021
Obiettivi
Garantire la sicurezza del prodotto biologico/paziente;
Garantire la sicurezza degli operatori.
•Normativa;
•Standard nazionali e internazionali;
•Linee guida.
CARATTERISTICHE SALE CRIOBIOLOGICHE
Delibera Regione Lombardia (2003)
Standard internazionali
Normativa europea
Leggi e Norme di riferimento
La realizzazione di un locale da adibire a deposito di materiale biologico deve rispettare principalmente le
seguenti leggi di riferimento:
1. SICUREZZA DEL PERSONALE ADDETTO, secondo le norme attualmente vigenti ed in particolare:
D.Lgs 81/2008 - Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro
Decreto n. 37/2008 – Disposizioni in materia di impianti all’interno di edifici
2. SICUREZZA DEL PRODOTTO CRIOCONSERVATO, secondo le Norme di conservazione delle
cellule per uso terapeutico ed in particolare, se applicabile al tipo di materiale biologico trattato:
• Direttiva Europea 2004/23/CE “Definizione di norme di qualità e sicurezza per la donazione,
l’approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di
tessuti e cellule umani”.
Nella progettazione e realizzazione della banca biologica, inoltre, devono essere rispettate le norme
tecniche specifiche (norme UNI) e leggi cogenti applicabili al progetto.
Sala criogenica
Non esistono tuttavia indicazioni specifiche
LINEE GUIDA PER LA SALA CRIOBIOLOGICA DI UN
ISTITUTO DEI TESSUTI
Approvate dal Centro Nazionale Trapianti, novembre 2014
Sala criogenica
Locale destinato ad ospitare contenitori criogenici
Requisiti
Strutturali
•Ubicazione
•Spazi adeguati
•Sistemi di accesso
Tecnologici
•Linee di erogazione
azoto
•Sistemi di
areazione/ventilazione
•Sistemi di monitoraggio
e allarme
Organizzativi
•Equipaggiamenti adeguati (DPI)
•Dispositivi di primo soccorso
•Formazione
•Manuali/IO
Norma tecnica
definizione di specifiche tecniche per la realizzazione di un prodotto o
l'erogazione di un servizio
L'adesione alle norme tecniche è volontaria:
≠ dalle norme giuridiche: le norme tecniche sono "norme volontarie", mentre le
norme giuridiche sono "norme cogenti“;
le norme giuridiche possono appoggiarsi in qualche modo alle norme tecniche;
una norma tecnica, anche se nasce come norma volontaria, può essere presa
a riferimento da ordinamenti legislativi e amministrativi, diventando dunque
vincolante
valenza nazionale o internazionale, sono redatte
da appositi enti di normazione.
Introduzione
1. Scopo e campo di applicazione
2. Riferimenti normativi
3. Termini e Definizioni
4. Sicurezza
5. Componenti e sistemi della sala
criogenica
6. Progettazione e requisiti per serbatoio
fisso
7. Apparecchiature connesse alla linea
criogenica
8. Sistemi di supervisione e automazione
9. Struttura e impianti accessori
10 Installazione e collaudo
11 Collaudo
12. Consegna e accettazione
13. Messa in servizio
Annessi non normativi (ausiliari)
1. Scopo e ambito di applicazione
2. Generalità
3. Definizioni
4. Requisiti strutturali di una sala
criobiologica
5. Requisiti impiantistici di una sala
criobiologica
6. Caratteristiche tecnologiche di una
sala criobiologica
7. Strumentazione di una sala
criobiologica
8. Verifiche periodiche su recipienti e
impianti
9. I Dispositivi di Protezione
Individuale
10. Norme di comportamento
11. Procedure di emergenza
12. Informazione e formazione
13. Leggi e norme
NORMA UNI 11827 Linee guida CNT
definisce i requisiti minimi di tutti i
componenti e di tutti gli impianti al
servizio di una sala criogenica che
sono parte integrante della stessa
si applica alla progettazione, alla
realizzazione ed al collaudo di una
sala criogenica con sistema
automatizzato di rifornimento di
azoto
si applica sia alle sale criogeniche di
nuova realizzazione sia a modifiche,
ampliamenti e cambiamenti di
destinazione d’uso di sale
criogeniche già in esercizio
definisce i requisiti minimi della
struttura destinata a contenere i
componenti e gli impianti al servizio
della sala criogenica
Norma UNI
Norma UNI 11827 “Sala criogenica con sistema automatizzato di rifornimento
di azoto– Progettazione, realizzazione e collaudo».
1. Scopo e campo di applicazione
Linea guida CNT
…sale criobiologiche presenti
all’interno di un istituto dei
tessuti, come definito nel DLgs.
191/2007…
• Una sala criogenica
sprovvista di un sistema
automatico di riempimento
dei contenitori criogenici è
al di fuori del campo di
applicazione della presente
norma.
• Il materiale biologico
preservato in sala
criogenica/criobiologica può
essere destinato ad usi
clinici, diagnostici,
terapeutici, studi sulla
biodiversità e per finalità di
ricerca
5. Componenti e sistemi della sala criogenica
Una sala criogenica è composta da:
a) struttura;
b) serbatoio criogenico fisso;
c) linea criogenica;
d) uno o più contenitori criogenici;
e) eventuali altre apparecchiature permanentemente collegate alla linea criogenica;
f) sistemi e impianti a servizio: a) sistema di supervisione e di automazione;
b) impianto di monitoraggio ambientale e di
ventilazione;
c) sistema per il controllo degli accessi;
d) impianto elettrico;
e) impianto di illuminazione;
f) impianto di rilevazione dei fumi;
g) sistema di segnaletica di sicurezza.
6 PROGETTAZIONE DELLA SALA CRIOGENICA
6.1 Criteri generali
Linee guida CNT UNI 11827
Serbatoio esterno
6.1. Impianto di stoccaggio ed
alimentazione
6.1.1. Serbatoio di stoccaggio e
rifornimento azoto
6.1.2. Impianto di
distribuzione dell’azoto liquido
6.2 Serbatoio criogenico fisso
6.2.1 Generalità
6.2.2 Allarmi e segnalazioni del serbatoio
criogenico fisso
6.2.3 Alimentazione di emergenza dei
contenitori criogenici
6.3 Linea criogenica
6.3.1 Generalità
6.3.2 Tubazione interna per il
trasferimento dell’azoto liquido
6.3.3 Elettrovalvola di ingresso dell’azoto
liquido alla linea criogenica
6.3.4 Punti di utilizzo
6.3.5 Messa a freddo pilotata della linea
criogenica
6.3.6 Valvole di sicurezza
UNI 11827
Dimensionamento della piazzola.
Caratteristiche del basamento.
Dispositivi accessori (es.: prese
elettriche, punto di prelievo di
acqua, corretta illuminazione).
Sistemi per la misurazione,
monitoraggio (7 d/7, 24h/24) e
segnalazione degli allarmi della
pressione e del livello di azoto.
Punto di allacciamento per
consentire l’alimentazione
della linea criogenica con azoto
liquido da un contenitore
criogenico mobile pressurizzato
(back-up) in caso di indisponibilità
temporanea di azoto del serbatoio
criogenico fisso
Linee guida CNT UNI 11827
Caratteristiche della
sala criobiologica
4. Requisiti strutturali di una sala
criobiologica
4.1. Identificazione e
caratteristiche dei locali
4.2. Porta/porte di accesso
9 STRUTTURA E IMPIANTI ACCESSORI
9.1 Requisiti della struttura
UNI 11827
La scelta dei locali deve tenere
conto che i locali interrati
presentano un rischio più elevato
per quanto concerne i fenomeni di
anossia, mentre locali a livelli
superiori rispetto a quello
stradale comportano maggiori
consumi di azoto liquido.
Linee guida CNT
Non devono essere effettuate altre
lavorazioni al di fuori di quelle
previste per la gestione dell’azoto
liquido e del suo uso, né la sala deve
essere utilizzata come deposito di
altro materiale; può essere tuttavia
consentito di utilizzare il locale per il
posizionamento di congelatori con
back up a CO2 o azoto e per il
congelamento di campioni biologici
con congelatori a discesa
programmata
Se la sala dispone di un'altra
apertura di accesso deve anch’essa
avere le stesse caratteristiche.
La porta di accesso non deve essere
dotata di un dispositivo di chiusura a
molla.
Linee guida CNT UNI 11827
Caratteristiche
della sala
criobiologica
4.3. Pavimentazione e
rivestimenti
5. Requisiti impiantistici di una
sala criobiologica
5.1. Impiantistica di sicurezza
5.1.1. Controllo accessi
9 STRUTTURA E IMPIANTI
ACCESSORI
9.1 Requisiti della struttura
9.3 controllo degli accessi
UNI 11827
Sono idonei materiali quali il gres porcellanato o resina (per
evitare la presenza di interstizi relativi alle fughe), mentre è
sconsigliabile l’utilizzo di linoleum, soggetto ad
infragilimento e rottura in caso di contatto con l’azoto
liquido;
Linee guida CNT
Devono comunque essere disponibili procedure scritte nelle
quali vengano definite le modalità e le condizioni per
l'accesso ai locali, sotto la responsabilità del Responsabile.
E’ consigliabile recarsi presso la sala criobiologica
accompagnati da almeno un’altra persona che resti al di
fuori e che possa intervenire in caso di necessità. Ove tale
precauzione non sia applicabile, è necessario mettere in
atto soluzioni alternative che garantiscano la sicurezza degli
operatori.
All’esterno della sala criogenica deve essere presente un kit
di emergenza costituito da: autorespiratore,
preferibilmente a due vie (da valutare anche in base alla
valutazione del rischio), guanti criogenici, grembiule
criogenico, visiera o occhiali di protezione ed
eventualmente sovrascarpe criogeniche. Questi dispositivi
sono collocati in un’area appositamente identificata. Questi
dispositivi devono essere manutenuti e controllati
periodicamente secondo le indicazione della ditta
fornitrice.
Linee guida CNT UNI 11827
Caratteristiche
della sala
criobiologica
5.1.3. Rilevazione ossigeno
5.1.4. Ventilazione e
bonifica ambientale
9.2 Impianti di monitoraggio
ambientale e di ventilazione
9.2.1 Generalità
9.2.2 Condizioni di normale
funzionamento
9.2.3 Condizioni di sotto-
ossigenazione
UNI 11827
…sono considerate condizioni accettabili una temperatura
compresa tra 18 °C e 25 °C ed una umidità relativa non superiore a
55%.
Linee guida CNT
I range di riferimento della temperatura e dell’umidità devono
essere compresi rispettivamente tra i 18 ed i 25°C per evitare la
condensazione sulle parti più fredde dell’impianto criogenico e
deposizione di ghiaccio all'interno dei serbatoi di stoccaggio tra i 45-
50%± 5%, in base anche al periodo stagionale.
UNI 11827
…..numero di ricambi/ora sufficiente a ripristinare nel più breve
tempo tecnicamente possibile le condizioni normali.
Nell’impossibilità di avere tutti gli elementi necessari per effettuare
la corretta valutazione si indica con 25 (venticinque) ricambi/ora
come valore minimo della ventilazione per riportare la
concentrazione di ossigeno all’interno della sala criogenica a
condizioni normali.
Linee guida CNT
…un ricambio ottimale di 25 ricambi/ora, comunque non inferiore a
20, in caso di allarme per rilevazione di una condizione di sotto
ossigenazione.
In caso di locali criobiologici inseriti in aree a contaminazione
ambientale controllata, è necessario che l’aria esterna immessa sia
prima filtrata, qualora non siano mantenute le caratteristiche di
classificazione ambientali richieste.
Linee guida CNT UNI 11827
Caratteristiche
della sala
criobiologica
5.1.3. Rilevazione ossigeno 9.2.4 Sistema di rilevamento
della concentrazione di
ossigeno
UNI 11827
- fino a 50 m3 n°2 sensori;
I sensori di sotto ossigenazione devono essere posizionati ad
un’altezza da terra non maggiore di 1,00 m
Linee guida CNT
Questi rilevatori devono essere posti ad un’altezza non superiore a
1,5 m ed in ogni caso, ad una altezza inferiore alle vie respiratorie
del personale autorizzato.
Controllo degli accessi, monitoraggio a video e segnaletica di
sicurezza
Accesso: controllato e limitato esclusivamente al personale autorizzato,
con sistema per il monitoraggio degli accessi al locale. E’ fortemente
raccomandata la registrazione dello storico degli accessi.
Sistema di monitoraggio a video: che permetta di controllare l’interno
della sala prima dell’accesso.
Segnaletica di avvertimento: circoscritta e delimitata da cartellonistica di
pericolo generico e pericolo specifico.
Kit di emergenza: autorespiratore a due vie, guanti criogenici, grembiule
criogenico, visiera o occhiali di protezione ed eventualmente sovrascarpe
criogeniche, facilmente accessibili.
7. Strumentazione di una sala criobiologica
7.1. Contenitori criobiologici
Sistemi di rilevazione e di registrazione, manuali o automatici, dei livelli di azoto e della
temperatura di ogni contenitore criobiologico.
Il monitoraggio di tali parametri deve essere effettuato diversamente se la conservazione viene
effettuata in fase liquida o in fase gassosa:
1) monitoraggio del livello di azoto liquido;
2) monitoraggio della temperatura.
La definizione dei livelli di riempimento dei contenitori e i valori della temperatura di
conservazione deve essere oggetto di protocolli di validazione, per il mantenimento delle
caratteristiche morfologiche, biologiche e funzionali dei campioni conservati.
Devono essere predisposti dei sistemi di allarme in caso di scostamento dei valori rilevati
rispetto allo standard definito.
continuo o al minimo ogni 4 ore
7.1.2. Riempimento manuale dei contenitori criobiologici
7.1.3. Movimentazione dei contenitori criogenici
8. Verifiche periodiche su recipienti e impianti
sui contenitori e sugli impianti, intendendosi per impianto l’insieme dei
dispositivi, delle apparecchiature, delle parti fisse e mobili che
consentono lo stoccaggio, il trasporto, la distribuzione e l’erogazione
dell’azoto liquido, e tutti i sistemi e dispositivi di segnalazione ed allarme
a questi correlati e i rilevatori ambientali di ossigeno, in base ad un piano
di manutenzione definito.
9. Dispositivi di Protezione Individuale
9.1. Protezione delle mani e delle braccia
9.2. Protezione degli occhi e del viso
9.3. Protezione del corpo
10. Norme di comportamento
10.1. Norme comportamentali generali da adottare in una sala criobiologica
10.2. Norme specifiche da adottare in una sala criobiologica
11. Procedure di emergenza
Caratteristiche organizzative
Caratteristiche organizzative
•Personale dedicato, con competenze adeguate
•Responsabile con esperienza gestione azoto
•Formazione del personale: corsi di formazione specifici
1
2 Definizione di un sistema di qualità che garantisca la pianificazione, la
realizzazione, il monitoraggio, la misurazione e l’analisi dei processi
operativi e gestionali per il corretto funzionamento della struttura e il
miglioramento continuo delle attività. A tal fine devono essere
predisposte procedure operative standard per tutte le attività
collegate alla sala criobiologica.
Non prevista all’interno del documento, ma necessaria.
Da inserire nella gara d’appalto e da espletare prima della messa in uso della sala
criobiologica.
Valutazione dei rischi
Tempistica: in caso di modifiche di un processo o della organizzazione
del lavoro che possono incidere sulla sicurezza o in relazione al grado di
evoluzione della tecnica della prevenzione o della protezione o in
seguito a infortuni o quando i risultati della sorveglianza ne evidenziano
la necessità.
Considerazioni finali
•I requisiti minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi di una sala
criobiologica emanate dal CNT, che dovranno essere oggetto di revisione,
insieme alla Norma UNI, rappresentano un importante risultato al fine di
garantire la sicurezza degli operatori e del prodotto biologico.
•Definizione dei vari livelli di responsabilità e di collaborazione tra operatori,
azienda sanitaria e ditta fornitrice.
•Definizione di percorsi formativi adeguati per il personale coinvolto
nell’attività di criopreservazione e definizione di specifiche procedure per la
gestione della sala criobiologica.
•Sviluppo di sinergie tra i vari “attori” al fine di migliorare la conoscenza e la
consapevolezza dei rischi correlati all’azoto.
Grazie per l’attenzione!

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Sinergie tra norma UNI e Linee guida CNT (Centro Nazionale Trapianti)

  • 1. 20 ottobre 2021 Sinergie tra norma UNI e Linee guida CNT (Centro Nazionale Trapianti) Letizia Lombardini
  • 2.
  • 3. Rozzano, operai morti all’Humanitas per l’azoto: quattro indagati per omicidio colposo. Si indaga su corsi di formazione e sistema d’allarme. Sarà disposta l’autopsia sui corpi delle vittime. Decisiva sarà l’analisi di una telecamera puntata proprio sulla zona delle cisterne CORRIERE DELLA SERA •MILANO / CRONACA Milano, due operai morti dentro un deposito di azoto dell’ospedale Humanitas. “Investiti durante il riempimento di un serbatoio” 28 settembre 2021
  • 4.
  • 5. Obiettivi Garantire la sicurezza del prodotto biologico/paziente; Garantire la sicurezza degli operatori. •Normativa; •Standard nazionali e internazionali; •Linee guida.
  • 8. Leggi e Norme di riferimento La realizzazione di un locale da adibire a deposito di materiale biologico deve rispettare principalmente le seguenti leggi di riferimento: 1. SICUREZZA DEL PERSONALE ADDETTO, secondo le norme attualmente vigenti ed in particolare: D.Lgs 81/2008 - Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro Decreto n. 37/2008 – Disposizioni in materia di impianti all’interno di edifici 2. SICUREZZA DEL PRODOTTO CRIOCONSERVATO, secondo le Norme di conservazione delle cellule per uso terapeutico ed in particolare, se applicabile al tipo di materiale biologico trattato: • Direttiva Europea 2004/23/CE “Definizione di norme di qualità e sicurezza per la donazione, l’approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani”. Nella progettazione e realizzazione della banca biologica, inoltre, devono essere rispettate le norme tecniche specifiche (norme UNI) e leggi cogenti applicabili al progetto. Sala criogenica Non esistono tuttavia indicazioni specifiche
  • 9. LINEE GUIDA PER LA SALA CRIOBIOLOGICA DI UN ISTITUTO DEI TESSUTI Approvate dal Centro Nazionale Trapianti, novembre 2014
  • 10. Sala criogenica Locale destinato ad ospitare contenitori criogenici Requisiti Strutturali •Ubicazione •Spazi adeguati •Sistemi di accesso Tecnologici •Linee di erogazione azoto •Sistemi di areazione/ventilazione •Sistemi di monitoraggio e allarme Organizzativi •Equipaggiamenti adeguati (DPI) •Dispositivi di primo soccorso •Formazione •Manuali/IO
  • 11. Norma tecnica definizione di specifiche tecniche per la realizzazione di un prodotto o l'erogazione di un servizio L'adesione alle norme tecniche è volontaria: ≠ dalle norme giuridiche: le norme tecniche sono "norme volontarie", mentre le norme giuridiche sono "norme cogenti“; le norme giuridiche possono appoggiarsi in qualche modo alle norme tecniche; una norma tecnica, anche se nasce come norma volontaria, può essere presa a riferimento da ordinamenti legislativi e amministrativi, diventando dunque vincolante valenza nazionale o internazionale, sono redatte da appositi enti di normazione.
  • 12. Introduzione 1. Scopo e campo di applicazione 2. Riferimenti normativi 3. Termini e Definizioni 4. Sicurezza 5. Componenti e sistemi della sala criogenica 6. Progettazione e requisiti per serbatoio fisso 7. Apparecchiature connesse alla linea criogenica 8. Sistemi di supervisione e automazione 9. Struttura e impianti accessori 10 Installazione e collaudo 11 Collaudo 12. Consegna e accettazione 13. Messa in servizio Annessi non normativi (ausiliari) 1. Scopo e ambito di applicazione 2. Generalità 3. Definizioni 4. Requisiti strutturali di una sala criobiologica 5. Requisiti impiantistici di una sala criobiologica 6. Caratteristiche tecnologiche di una sala criobiologica 7. Strumentazione di una sala criobiologica 8. Verifiche periodiche su recipienti e impianti 9. I Dispositivi di Protezione Individuale 10. Norme di comportamento 11. Procedure di emergenza 12. Informazione e formazione 13. Leggi e norme NORMA UNI 11827 Linee guida CNT
  • 13. definisce i requisiti minimi di tutti i componenti e di tutti gli impianti al servizio di una sala criogenica che sono parte integrante della stessa si applica alla progettazione, alla realizzazione ed al collaudo di una sala criogenica con sistema automatizzato di rifornimento di azoto si applica sia alle sale criogeniche di nuova realizzazione sia a modifiche, ampliamenti e cambiamenti di destinazione d’uso di sale criogeniche già in esercizio definisce i requisiti minimi della struttura destinata a contenere i componenti e gli impianti al servizio della sala criogenica Norma UNI Norma UNI 11827 “Sala criogenica con sistema automatizzato di rifornimento di azoto– Progettazione, realizzazione e collaudo». 1. Scopo e campo di applicazione Linea guida CNT …sale criobiologiche presenti all’interno di un istituto dei tessuti, come definito nel DLgs. 191/2007… • Una sala criogenica sprovvista di un sistema automatico di riempimento dei contenitori criogenici è al di fuori del campo di applicazione della presente norma. • Il materiale biologico preservato in sala criogenica/criobiologica può essere destinato ad usi clinici, diagnostici, terapeutici, studi sulla biodiversità e per finalità di ricerca
  • 14. 5. Componenti e sistemi della sala criogenica Una sala criogenica è composta da: a) struttura; b) serbatoio criogenico fisso; c) linea criogenica; d) uno o più contenitori criogenici; e) eventuali altre apparecchiature permanentemente collegate alla linea criogenica; f) sistemi e impianti a servizio: a) sistema di supervisione e di automazione; b) impianto di monitoraggio ambientale e di ventilazione; c) sistema per il controllo degli accessi; d) impianto elettrico; e) impianto di illuminazione; f) impianto di rilevazione dei fumi; g) sistema di segnaletica di sicurezza. 6 PROGETTAZIONE DELLA SALA CRIOGENICA 6.1 Criteri generali
  • 15. Linee guida CNT UNI 11827 Serbatoio esterno 6.1. Impianto di stoccaggio ed alimentazione 6.1.1. Serbatoio di stoccaggio e rifornimento azoto 6.1.2. Impianto di distribuzione dell’azoto liquido 6.2 Serbatoio criogenico fisso 6.2.1 Generalità 6.2.2 Allarmi e segnalazioni del serbatoio criogenico fisso 6.2.3 Alimentazione di emergenza dei contenitori criogenici 6.3 Linea criogenica 6.3.1 Generalità 6.3.2 Tubazione interna per il trasferimento dell’azoto liquido 6.3.3 Elettrovalvola di ingresso dell’azoto liquido alla linea criogenica 6.3.4 Punti di utilizzo 6.3.5 Messa a freddo pilotata della linea criogenica 6.3.6 Valvole di sicurezza UNI 11827 Dimensionamento della piazzola. Caratteristiche del basamento. Dispositivi accessori (es.: prese elettriche, punto di prelievo di acqua, corretta illuminazione). Sistemi per la misurazione, monitoraggio (7 d/7, 24h/24) e segnalazione degli allarmi della pressione e del livello di azoto. Punto di allacciamento per consentire l’alimentazione della linea criogenica con azoto liquido da un contenitore criogenico mobile pressurizzato (back-up) in caso di indisponibilità temporanea di azoto del serbatoio criogenico fisso
  • 16. Linee guida CNT UNI 11827 Caratteristiche della sala criobiologica 4. Requisiti strutturali di una sala criobiologica 4.1. Identificazione e caratteristiche dei locali 4.2. Porta/porte di accesso 9 STRUTTURA E IMPIANTI ACCESSORI 9.1 Requisiti della struttura UNI 11827 La scelta dei locali deve tenere conto che i locali interrati presentano un rischio più elevato per quanto concerne i fenomeni di anossia, mentre locali a livelli superiori rispetto a quello stradale comportano maggiori consumi di azoto liquido. Linee guida CNT Non devono essere effettuate altre lavorazioni al di fuori di quelle previste per la gestione dell’azoto liquido e del suo uso, né la sala deve essere utilizzata come deposito di altro materiale; può essere tuttavia consentito di utilizzare il locale per il posizionamento di congelatori con back up a CO2 o azoto e per il congelamento di campioni biologici con congelatori a discesa programmata Se la sala dispone di un'altra apertura di accesso deve anch’essa avere le stesse caratteristiche. La porta di accesso non deve essere dotata di un dispositivo di chiusura a molla.
  • 17. Linee guida CNT UNI 11827 Caratteristiche della sala criobiologica 4.3. Pavimentazione e rivestimenti 5. Requisiti impiantistici di una sala criobiologica 5.1. Impiantistica di sicurezza 5.1.1. Controllo accessi 9 STRUTTURA E IMPIANTI ACCESSORI 9.1 Requisiti della struttura 9.3 controllo degli accessi UNI 11827 Sono idonei materiali quali il gres porcellanato o resina (per evitare la presenza di interstizi relativi alle fughe), mentre è sconsigliabile l’utilizzo di linoleum, soggetto ad infragilimento e rottura in caso di contatto con l’azoto liquido; Linee guida CNT Devono comunque essere disponibili procedure scritte nelle quali vengano definite le modalità e le condizioni per l'accesso ai locali, sotto la responsabilità del Responsabile. E’ consigliabile recarsi presso la sala criobiologica accompagnati da almeno un’altra persona che resti al di fuori e che possa intervenire in caso di necessità. Ove tale precauzione non sia applicabile, è necessario mettere in atto soluzioni alternative che garantiscano la sicurezza degli operatori. All’esterno della sala criogenica deve essere presente un kit di emergenza costituito da: autorespiratore, preferibilmente a due vie (da valutare anche in base alla valutazione del rischio), guanti criogenici, grembiule criogenico, visiera o occhiali di protezione ed eventualmente sovrascarpe criogeniche. Questi dispositivi sono collocati in un’area appositamente identificata. Questi dispositivi devono essere manutenuti e controllati periodicamente secondo le indicazione della ditta fornitrice.
  • 18. Linee guida CNT UNI 11827 Caratteristiche della sala criobiologica 5.1.3. Rilevazione ossigeno 5.1.4. Ventilazione e bonifica ambientale 9.2 Impianti di monitoraggio ambientale e di ventilazione 9.2.1 Generalità 9.2.2 Condizioni di normale funzionamento 9.2.3 Condizioni di sotto- ossigenazione UNI 11827 …sono considerate condizioni accettabili una temperatura compresa tra 18 °C e 25 °C ed una umidità relativa non superiore a 55%. Linee guida CNT I range di riferimento della temperatura e dell’umidità devono essere compresi rispettivamente tra i 18 ed i 25°C per evitare la condensazione sulle parti più fredde dell’impianto criogenico e deposizione di ghiaccio all'interno dei serbatoi di stoccaggio tra i 45- 50%± 5%, in base anche al periodo stagionale. UNI 11827 …..numero di ricambi/ora sufficiente a ripristinare nel più breve tempo tecnicamente possibile le condizioni normali. Nell’impossibilità di avere tutti gli elementi necessari per effettuare la corretta valutazione si indica con 25 (venticinque) ricambi/ora come valore minimo della ventilazione per riportare la concentrazione di ossigeno all’interno della sala criogenica a condizioni normali. Linee guida CNT …un ricambio ottimale di 25 ricambi/ora, comunque non inferiore a 20, in caso di allarme per rilevazione di una condizione di sotto ossigenazione. In caso di locali criobiologici inseriti in aree a contaminazione ambientale controllata, è necessario che l’aria esterna immessa sia prima filtrata, qualora non siano mantenute le caratteristiche di classificazione ambientali richieste.
  • 19. Linee guida CNT UNI 11827 Caratteristiche della sala criobiologica 5.1.3. Rilevazione ossigeno 9.2.4 Sistema di rilevamento della concentrazione di ossigeno UNI 11827 - fino a 50 m3 n°2 sensori; I sensori di sotto ossigenazione devono essere posizionati ad un’altezza da terra non maggiore di 1,00 m Linee guida CNT Questi rilevatori devono essere posti ad un’altezza non superiore a 1,5 m ed in ogni caso, ad una altezza inferiore alle vie respiratorie del personale autorizzato.
  • 20. Controllo degli accessi, monitoraggio a video e segnaletica di sicurezza Accesso: controllato e limitato esclusivamente al personale autorizzato, con sistema per il monitoraggio degli accessi al locale. E’ fortemente raccomandata la registrazione dello storico degli accessi. Sistema di monitoraggio a video: che permetta di controllare l’interno della sala prima dell’accesso. Segnaletica di avvertimento: circoscritta e delimitata da cartellonistica di pericolo generico e pericolo specifico. Kit di emergenza: autorespiratore a due vie, guanti criogenici, grembiule criogenico, visiera o occhiali di protezione ed eventualmente sovrascarpe criogeniche, facilmente accessibili.
  • 21. 7. Strumentazione di una sala criobiologica 7.1. Contenitori criobiologici Sistemi di rilevazione e di registrazione, manuali o automatici, dei livelli di azoto e della temperatura di ogni contenitore criobiologico. Il monitoraggio di tali parametri deve essere effettuato diversamente se la conservazione viene effettuata in fase liquida o in fase gassosa: 1) monitoraggio del livello di azoto liquido; 2) monitoraggio della temperatura. La definizione dei livelli di riempimento dei contenitori e i valori della temperatura di conservazione deve essere oggetto di protocolli di validazione, per il mantenimento delle caratteristiche morfologiche, biologiche e funzionali dei campioni conservati. Devono essere predisposti dei sistemi di allarme in caso di scostamento dei valori rilevati rispetto allo standard definito. continuo o al minimo ogni 4 ore 7.1.2. Riempimento manuale dei contenitori criobiologici 7.1.3. Movimentazione dei contenitori criogenici
  • 22. 8. Verifiche periodiche su recipienti e impianti sui contenitori e sugli impianti, intendendosi per impianto l’insieme dei dispositivi, delle apparecchiature, delle parti fisse e mobili che consentono lo stoccaggio, il trasporto, la distribuzione e l’erogazione dell’azoto liquido, e tutti i sistemi e dispositivi di segnalazione ed allarme a questi correlati e i rilevatori ambientali di ossigeno, in base ad un piano di manutenzione definito. 9. Dispositivi di Protezione Individuale 9.1. Protezione delle mani e delle braccia 9.2. Protezione degli occhi e del viso 9.3. Protezione del corpo 10. Norme di comportamento 10.1. Norme comportamentali generali da adottare in una sala criobiologica 10.2. Norme specifiche da adottare in una sala criobiologica 11. Procedure di emergenza Caratteristiche organizzative
  • 23. Caratteristiche organizzative •Personale dedicato, con competenze adeguate •Responsabile con esperienza gestione azoto •Formazione del personale: corsi di formazione specifici 1 2 Definizione di un sistema di qualità che garantisca la pianificazione, la realizzazione, il monitoraggio, la misurazione e l’analisi dei processi operativi e gestionali per il corretto funzionamento della struttura e il miglioramento continuo delle attività. A tal fine devono essere predisposte procedure operative standard per tutte le attività collegate alla sala criobiologica. Non prevista all’interno del documento, ma necessaria. Da inserire nella gara d’appalto e da espletare prima della messa in uso della sala criobiologica.
  • 24. Valutazione dei rischi Tempistica: in caso di modifiche di un processo o della organizzazione del lavoro che possono incidere sulla sicurezza o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione o della protezione o in seguito a infortuni o quando i risultati della sorveglianza ne evidenziano la necessità.
  • 25. Considerazioni finali •I requisiti minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi di una sala criobiologica emanate dal CNT, che dovranno essere oggetto di revisione, insieme alla Norma UNI, rappresentano un importante risultato al fine di garantire la sicurezza degli operatori e del prodotto biologico. •Definizione dei vari livelli di responsabilità e di collaborazione tra operatori, azienda sanitaria e ditta fornitrice. •Definizione di percorsi formativi adeguati per il personale coinvolto nell’attività di criopreservazione e definizione di specifiche procedure per la gestione della sala criobiologica. •Sviluppo di sinergie tra i vari “attori” al fine di migliorare la conoscenza e la consapevolezza dei rischi correlati all’azoto.