Abitando s'impara è una delle idee progettuali che hanno partecipato a CoopUP Bologna 2016, percorso di incubazione, formazione e networking promosso da Confcooperative Bologna, Kilowatt, Irecoop e Emil Banca. E' il primo esperimento di incubazione di ecosistema, pensato non per accelerare la singola idea, ma per avviare il nucleo di un ecosistema produttivo, creativo, sociale.
Abitando s'impara è una delle idee progettuali che hanno partecipato a CoopUP Bologna 2016, percorso di incubazione, formazione e networking promosso da Confcooperative Bologna, Kilowatt, Irecoop e Emil Banca. E' il primo esperimento di incubazione di ecosistema, pensato non per accelerare la singola idea, ma per avviare il nucleo di un ecosistema produttivo, creativo, sociale.
Gaspare Caliri [Kilowatt] racconta il percorso CoopUP Bologna, primo esperimento di incubazione di community d’imprese: un'incubazione di ecosistema (tribù), pensata non per accelerare la singola idea, ma per avviare il nucleo di un ecosistema produttivo, creativo, sociale.
CoopUPBo è il percorso di incubazione per idee, cooperative e persone promosso da Confcooperative Bologna in collaborazione con Kilowatt, Irecoop e Emil Banca.
Piattaforma di relazioni: la Pubblica Amministrazione al tempo della sharing ...Michele d'Alena
Come deve evolvere la PA al tempo della sharing economy? Cosa può fare la Pubblica Amministrazione per favorire la collaborazione? Molti territori, con le città in prima fila, vedono fiorire movimenti collaborativi con impatti di diverso tipo: i cittadini, da passivi destinatari di politiche, diventano fonti di idee, energie, competenze e progetti mentre le imprese creano servizi innovativi attraverso la gestione di relazioni. Presentazione nell'ambito della sharing school, gennaio 2015, Matera. http://www.sharingschool.it/
Abitando si impara - coLiving as a ServiceMarco_Lotito
Progetto frutto della partecipazione a CoopUpBo 2016, sul tema dell'abitare collaborativo: una rete di case piattaforma, laboratori di welfare di comunità, cooperativa di piattaforma, economia collaborativa, apprendimento collaborativo.
[versione short]
Fondi Europei e potenzialità per la Sharing EconomyAndrea Pugliese
La programmazione, gestione, valutazione dei nuovi Fondi Strutturali per il periodo 2014-2020 è intrinsecamente collaborativa e richiede (per Regolamento) una inedita partecipazione di tutte le parti connesse allo sviluppo economico, all'inclusione sociale, alla sostenibilità ambientale.
Lo scenario delle soluzioni idonee a superare la difficile contingenza è molto povero e spesos inadatto alle complessità e ai bisogni. Vi spiccano l'Economia Collaborativa e tutta l'Innovazione Sociale. Ecco dunque come molte Amministrazioni stanno orientando politiche e finanziamenti in tale direzione
Questo avviene in un'ottica di collaborazione pubblico/privato. Già si stanno manifestando le prime forme di ingegneria finanziaria in cui il budget di una attività è composto da Fondi UE+Crowdfunding+ (ad esempio) Sponsor.
Questo è lo scenario di cui verranno esplorate le logiche, gli strumenti e i riferimenti principali
Tra comunità creative e normalità trasformativa | WIS18 | Ezio ManziniIris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda (Tn).
Keynote speech di Ezio Manzini (POLIMI DESIS Lab – Politecnico di Milano) nella plenaria "Dalle comunità creative alla normalità trasformativa: un processo sociale di apprendimento"
SESSIONE PLENARIA | giovedì 13 Settembre | ore 17
La plenaria pomeridiana del XVI Workshop sull’impresa sociale ha il piacere di ospitare un keynote speech del professor Ezio Manzini (POLIMI DESIS Lab – Politecnico di Milano) dal titolo Dalle comunità creative alla normalità trasformativa: un processo sociale di apprendimento. Il caso dell’abitare collaborativo.
Introdurrà l’intervento Alessia Maccaferri (Il Sole 24 Ore).
Ezio Manzini. Ingegnere, architetto e teorico italiano del design; è Honorary Professor al Politecnico di Milano e uno dei maggiori studiosi italiani e mondiali di design per la sostenibilità, campo nel quale lavora da più di 20 anni. Recentemente i suoi studi si sono focalizzati sul design per l’innovazione sociale, ossia quella pratica del design contemporaneo che si applica alla progettazione di soluzioni e servizi in grado di generare valore sociale e beni relazionali, spesso attraverso forme di collaborazione e condivisione. Ha fondato DESIS, una network internazionale di scuole di design e di organizzazioni attive nel campo dell’innovazione sociale e della sostenibilità. Autore di numerose pubblicazioni, tra cui “Design, when everybody designs: An introduction to design for social innovation” e “Politiche del quotidiano. Progetti di vita che cambiano il mondo”.
La seconda edizione del Festival delle comunità del cambiamento | 13-14 Giug...RENA
La seconda edizione del Festival delle Comunità del Cambiamento sarà uno spazio aperto alla contaminazione, per aumentare l’impatto delle azioni in campo.
Dopo la straordinaria esperienza della prima edizione, ci poniamo l’obiettivo di esplorare e formulare insieme nuove pratiche e visioni di futuro per stimolare le comunità del cambiamento e fare in modo che possano acquisire maggiore impatto sulla società e maggiore peso sul piano del dibattito pubblico.
Il 13 e il 14 Giugno a Bologna, con pitch ispirazionali, panel, sessioni formative e laboratori in contemporanea in 6 sale, vogliamo creare ponti tra le comunità del cambiamento e le istituzioni, identificare spazi di confronto e co-progettazione, lavorare sulla costruzione di «coalizioni di attori» tematiche e sul loro rafforzamento, dando seguito a quanto già accaduto spontaneamente a valle dell’edizione 2014.
Gaspare Caliri [Kilowatt] racconta il percorso CoopUP Bologna, primo esperimento di incubazione di community d’imprese: un'incubazione di ecosistema (tribù), pensata non per accelerare la singola idea, ma per avviare il nucleo di un ecosistema produttivo, creativo, sociale.
CoopUPBo è il percorso di incubazione per idee, cooperative e persone promosso da Confcooperative Bologna in collaborazione con Kilowatt, Irecoop e Emil Banca.
Piattaforma di relazioni: la Pubblica Amministrazione al tempo della sharing ...Michele d'Alena
Come deve evolvere la PA al tempo della sharing economy? Cosa può fare la Pubblica Amministrazione per favorire la collaborazione? Molti territori, con le città in prima fila, vedono fiorire movimenti collaborativi con impatti di diverso tipo: i cittadini, da passivi destinatari di politiche, diventano fonti di idee, energie, competenze e progetti mentre le imprese creano servizi innovativi attraverso la gestione di relazioni. Presentazione nell'ambito della sharing school, gennaio 2015, Matera. http://www.sharingschool.it/
Abitando si impara - coLiving as a ServiceMarco_Lotito
Progetto frutto della partecipazione a CoopUpBo 2016, sul tema dell'abitare collaborativo: una rete di case piattaforma, laboratori di welfare di comunità, cooperativa di piattaforma, economia collaborativa, apprendimento collaborativo.
[versione short]
Fondi Europei e potenzialità per la Sharing EconomyAndrea Pugliese
La programmazione, gestione, valutazione dei nuovi Fondi Strutturali per il periodo 2014-2020 è intrinsecamente collaborativa e richiede (per Regolamento) una inedita partecipazione di tutte le parti connesse allo sviluppo economico, all'inclusione sociale, alla sostenibilità ambientale.
Lo scenario delle soluzioni idonee a superare la difficile contingenza è molto povero e spesos inadatto alle complessità e ai bisogni. Vi spiccano l'Economia Collaborativa e tutta l'Innovazione Sociale. Ecco dunque come molte Amministrazioni stanno orientando politiche e finanziamenti in tale direzione
Questo avviene in un'ottica di collaborazione pubblico/privato. Già si stanno manifestando le prime forme di ingegneria finanziaria in cui il budget di una attività è composto da Fondi UE+Crowdfunding+ (ad esempio) Sponsor.
Questo è lo scenario di cui verranno esplorate le logiche, gli strumenti e i riferimenti principali
Tra comunità creative e normalità trasformativa | WIS18 | Ezio ManziniIris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda (Tn).
Keynote speech di Ezio Manzini (POLIMI DESIS Lab – Politecnico di Milano) nella plenaria "Dalle comunità creative alla normalità trasformativa: un processo sociale di apprendimento"
SESSIONE PLENARIA | giovedì 13 Settembre | ore 17
La plenaria pomeridiana del XVI Workshop sull’impresa sociale ha il piacere di ospitare un keynote speech del professor Ezio Manzini (POLIMI DESIS Lab – Politecnico di Milano) dal titolo Dalle comunità creative alla normalità trasformativa: un processo sociale di apprendimento. Il caso dell’abitare collaborativo.
Introdurrà l’intervento Alessia Maccaferri (Il Sole 24 Ore).
Ezio Manzini. Ingegnere, architetto e teorico italiano del design; è Honorary Professor al Politecnico di Milano e uno dei maggiori studiosi italiani e mondiali di design per la sostenibilità, campo nel quale lavora da più di 20 anni. Recentemente i suoi studi si sono focalizzati sul design per l’innovazione sociale, ossia quella pratica del design contemporaneo che si applica alla progettazione di soluzioni e servizi in grado di generare valore sociale e beni relazionali, spesso attraverso forme di collaborazione e condivisione. Ha fondato DESIS, una network internazionale di scuole di design e di organizzazioni attive nel campo dell’innovazione sociale e della sostenibilità. Autore di numerose pubblicazioni, tra cui “Design, when everybody designs: An introduction to design for social innovation” e “Politiche del quotidiano. Progetti di vita che cambiano il mondo”.
La seconda edizione del Festival delle comunità del cambiamento | 13-14 Giug...RENA
La seconda edizione del Festival delle Comunità del Cambiamento sarà uno spazio aperto alla contaminazione, per aumentare l’impatto delle azioni in campo.
Dopo la straordinaria esperienza della prima edizione, ci poniamo l’obiettivo di esplorare e formulare insieme nuove pratiche e visioni di futuro per stimolare le comunità del cambiamento e fare in modo che possano acquisire maggiore impatto sulla società e maggiore peso sul piano del dibattito pubblico.
Il 13 e il 14 Giugno a Bologna, con pitch ispirazionali, panel, sessioni formative e laboratori in contemporanea in 6 sale, vogliamo creare ponti tra le comunità del cambiamento e le istituzioni, identificare spazi di confronto e co-progettazione, lavorare sulla costruzione di «coalizioni di attori» tematiche e sul loro rafforzamento, dando seguito a quanto già accaduto spontaneamente a valle dell’edizione 2014.
Sharing school 2016 - progetto ValnerinaCasa Netural
Sharing School 2016 Matera - Cocittà e Coterritori
Progetto elaborato da
"Valnerina Smart Land" di Marco Emanuel Francucci
http://www.sharingschool.it/progetti.html
Sharing school 2016 - progetto Bike stationCasa Netural
Sharing School 2016 Matera - Cocittà e Coterritori
Progetto elaborato da
"Collaborative Polis: sharing neighbourhood for an inclusive community" di Silvia Sitton
http://www.sharingschool.it/progetti.html
Sharing school 2016 - progetto Crowdfunding civico FormigineCasa Netural
Sharing School 2016 Matera - Cocittà e Coterritori
Progetto elaborato da
"Crowdfunding civico Formigine" di Giorgia Bartoli
http://www.sharingschool.it/progetti.html
Sintesi dell'intervento alla Sharing School 2016 di Matera su quali siano le competenze distintive e utili allo sviluppo di progetti collaborativi nel privato, nel pubblico, nelle comunità.
Fiducia e idee fanno impresa, creano rete, opportunità e valoreRoberto Gallerani
La crescente articolazione e complessità delle attività umane comporta una sempre maggiore necessità di collaborare ed integrarsi.
Nella conduzione delle attività economiche, allo stesso modo dei singoli, anche PMI e professionisti devono ormai da tempo vincere la “sfida” della capacità di aggregazione e cooperazione che sappia ampliare le opportunità di business attraverso maggiori sinergie, offrire un’espressione più ampia di prodotti e servizi ed un’amplificazione delle potenzialità derivanti dallo sviluppo di nuove opportunità attraverso un bacino più ampio di idee, creatività e capacità di sviluppo di progetti concreti su scala più ampia.
Knowledge Management: catturare saperi aziendali, condividerli e collaborare....KEA s.r.l.
Social Knowledge Management, CCMS (component content management system), Knowledge Base, Customer Self-Service… Tanti anglicismi, un unico obiettivo: recepire, creare, gestire e distribuire in modo collaborativo informazioni usabili, contestualmente rilevanti e azionabili, destinate a interlocutori interni ed esterni all’azienda.
In azienda, l’idea di avviare un progetto di Knowledge Management emerge di solito quando ci si accorge del tempo sprecato a cercare contenuti che si sanno esistenti, quando non si riesce a rispondere in modo agile alle esigenze informative degli interlocutori oppure quando persone depositarie di saperi taciti si avvicinano alla soglia della pensione.
Le organizzazioni cambiano, la funzione HR può rimanere quella di sempre? E verso quale direzione questa può evolvere? Quali le competenze e gli strumenti da acquisire?
Innovare l'organizzazione delle Piccole Medie Imprese per adattarsi rapidamente alle continue perturbazioni dei mercati.
Nuove soluzioni e nuove pratiche organizzative per apprendere ad adattarci ai cambiamenti.
Bruno Cocchi, Cristina Cocchetto - Social Learning & Social Intranet: Coin GroupOpenKnowledge srl
The presentation will summarize the history, backgrounds and perspectives between the Gruppo Coin Business Unit illustrating the ongoing initiatives (Social Learning, Social Intranet), the technologies and the governance models.
Dalle Intranet agli Enterprise Social Network: come cambia la comunicazione i...KEA s.r.l.
Sempre più spesso i comunicatori tecnici manifestano l’esigenza di condividere all’interno dell’azienda non solo documentazione tecnica e di prodotto, ma anche moduli di contenuti standardizzati, tradotti e validati, utilizzabili da altre funzioni aziendali (marketing, vendite, formazione, assistenza, amministrazione, ecc.) nell’ambito dei loro processi redazione e produzione di output.
Il libro “Digital Enterprise” (Albeggiani G., Galimberti C., Lamarque A., Todisco S., Zucca C., Digital Enterprise. Innovare e gestire le organizzazioni 2.0, Hoepli, Milano, 2015) mostra come utilizzare piattaforme “social network like” per agevolare la creazione di relazioni, la condivisione di risorse e la collaborazione trasversale fra le persone all’interno di singole aziende, gruppi e reti di aziende – un tema interessante anche per chi si occupa di comunicazione tecnica!
La Direzione Commerciale di una banca ha manifestato l’esigenza e l’intenzione di realizzare un intervento di team work per circa 30 dipendenti, con l’obiettivo di trovare idee e modalità operative per applicare in modo e!icace, proattivo e costruttivo le
politiche commerciali dell'azienda. L'intervento, inoltre, è stato finalizzato a far interagire i
partecipanti, creare un clima favorevole alla comunicazione, alla condivisione di informazioni e conoscenze sul mercato e delle best practice commerciali.
Gli obiettivi principali dell’intervento sono stati:
• Elaborare e condividere le best practice commerciale
• Facilitare la rete vendita nell’o!erta del prodotto
• Migliorare la “vita” del cliente
Coopup 2016: ibridi organizzativi e validation timelineKilowatt
Nicoletta Tranquillo e Gaspare Caliri su ibridi organizzativi, governance cooperativa e validation timeline per la propria idea imprenditoriale a CoopUPBologna, percoso di incubazione promosso da Confcooperative Bologna, IRECoop ER, Emil Banca e Kilowatt.
Call for ideas: la famiglia in Fase 2 - Covid-19Casa Netural
La call for ideas lanciata ad aprile aveva l'obiettivo di dar vita ad una strategia "partecipata" dalle famiglie per le famiglie per la fase 2 del COVID19.
Netural School - Design thinking for social innovationCasa Netural
La Netural School è la scuola di formazione orizzontale tra i soci di Casa Netural, spazio di coworking e coliving a Matera. Le slide sono state create da Dominika Majewska.
L' Open Innovation di Casa Netural e Wonder Grottole Casa Netural
Durante l'evento Sharing Future di Cgm a Matera, Andrea Paoletti è stato invitato a presentare Casa Netural e Wonder Grottole e i loro percorsi di open innovation. Progetti diventati modelli di condivisione di sfide comuni, di coinvolgimento e di accompagnamento di diversi attori coinvolti e di creazione di occasioni di incontro che favoriscono scambi e apprendimenti improntati ad un’autentica cooperazione.
Il 2016 di Casa Netural e il suo impatto sociale.Casa Netural
Il 2016 è stato l'anno della grande prova nella nostra nuova casa (inaugurata nel 2015). Il progetto si è rafforzato, la community è cresciuta, si è intensificata. Qui abbiamo riassunto con una infografica i numeri che Casa Netural e la sua community hanno generato nel 2016.
Il 2015 di Casa Netural e il suo impatto sociale.Casa Netural
Il 2015 è stato l'anno del grande salto, abbiamo cambiato casa, abbiamo aumentato le attività, la community è cresciuta e tutto questo aumenta l'impatto sociale positivo che stiamo generando attorno a noi. Qui abbiamo provato a riassumere con una infografica i numeri che Casa Netural e la sua community hanno generato nel 2015.
Sharing school 2016 - Nuove competenze - Andrea Pugliese
1. Le Competenze
per la Sharing Economy:
riflessioni e proposte.
di Andrea Pugliese
anpugliese@libero.it @anpugliese https://it.linkedin.com/in/andrea-pugliese-2634165
2. La Sharing Economy prospera nel potenziamento
della fiduciafiduciafiduciafiducia, la crescita delle relazionirelazionirelazionirelazioni, la
multicompetenzamulticompetenzamulticompetenzamulticompetenza.
Così rafforza la resilienza dei singoli,
delle imprese e delle comunità.
3. Indice
• Alcune esperienze di sviluppo competenze collaborative
• Casi di Servizi di Welfare
• Lo scenario
• Sistematizziamo le competenze
• Esempi di applicazioni
• Il punto di vista aziendale
4. Es. Fusolab
Corso Economie
Collaborative Crowdsourcing
• Dicembre 2014- Febbraio 2015
• Cittadini – 8 partecipanti
• Costo 150 Euro a carico partecipanti
• 8 interventi di 2 ore ciascuno
Impatto:
a. 2 campagne di crowdfunding (ReTaker, CRI)
b. 1 progetto di crowdsourcing (I Luoghi del Silenzio)
c. 1 modello di analisi semantica dei big data per prevenire i disagi
adolescenziali
http://www.fusolab.net/
5. Engim/Innovazione Sostenibile
Corso ADA Sharing Economy
• Aprile – Giugno 2015
• Lavoratori autonomi, P.IVA over 50.
• 12 partecipanti.
• Gratuito, fondi POR FSE Lazio.
• Percorso di aggiornamento professionale sull’economia collaborativa
applicata a business esistenti.
• 28 ore 7 interventi di 4 ciascuno, in percorso di 80 ore totali
Impatti:
a. Ridefinizione business model (software, produzioni audio/video, editoria,
catering, consulenza, architettura)
b. Nuove reti professionali
c. Riattivazione in percorsi di lifelong learning
http://www.innovazionesostenibile.eu/
6. Ass. Politiche Sociali
Corso di orientamento al lavoro per fasce deboli
• Giugno – Luglio 2015
• Gratuito per utenza in carico ai servizi sociali
• Percorso di inclusione sociale e lavorativa
• 6 ore, in 2 interventi di 3 ciascuno
Impatti:
a. Messa in evidenza talenti individuali
b. Comprensione del proprio ruolo nel mercato
c. Riconoscimento delle reti personali
d. Ripensamento del ruolo di lavoratore/cittadino
7. I Club dei Cercatori d’Impiego (FR)I Club dei Cercatori d’Impiego (FR)I Club dei Cercatori d’Impiego (FR)I Club dei Cercatori d’Impiego (FR)
Aiutati che il Club ti aiutaAiutati che il Club ti aiutaAiutati che il Club ti aiutaAiutati che il Club ti aiuta
12. Lo scenario
Come è già stato per la Green Economy, la SE
determina almeno due ambiti di impatto:
1. La comparsa di nuove professionalità, sebbene
piuttosto poche;
2. L’evoluzione dei set di competenze professionali già
possedute che vanno a essere integrate o evolute
da conoscenze e abilità specifiche.
13. Competenze per favorire la
condivisione di…
a. Contatti/relazioni
b. Opportunità
c. Talento
d. Visoni di futuro
e. Risorse
14. 1. Esporsi al pensiero laterale, alla logica
peer, senza pregiudizi.
15. 2. Essere aperti al corto circuito e alla
collaborazione. Spill Over.
Identificare e/o creare valore, Creare fiducia,
far circolare la conoscenza.
16. 3. Saper Valutare gli impatti e efficacia. Accettare il
fallimento come necessario all’innovazione.
Misurare resistenze e convenienze.
17. 4. Elaborare nuovi protocolli per lo sviluppo di
competenze concentrandosi su ciò che funziona in
pratica.
18. 5. Creare nuovi modelli di business e dunque di
conversazione, di interazione, rete e scambio del
valore.
19. Gli ambiti di competenza - 1.
Ambiti di competenza richiesti dalla SE – spesso tra loro
correlati - sono:
1. La creazione, gestione, manutenzione di fiducia sia dei
singoli che delle community
2. La capacità di strutturare processi di facilitazione e
accelerazione nella creazione di relazioni volte a rendere
lo ‘scambio’ facile, conveniente, attrattivo.
3. Capacità di progettare esperienze (di incontro, di
scambio, …) e conversazioni, on line e off line che siano
funzionali alla progettazione dei servizi,
4. Capacità di portare i cittadini/clienti dall’inclusione
all’azione di ‘scambio’ attraverso leve motivazionali
coerenti con i valori che si vogliono esprimere, anche
attraverso il gioco
5. Una lettura dei Beni Comuni visti come requisiti abilitanti
a processi di sviluppo locale la cui cura e rigenerazione
creino valore per cittadini, ambiente e imprese
20. Gli ambiti di competenza - 2.
6. Capacità di definire modelli di business in cui siano valorizzati
anche gli aspetti culturali, ambientali e sociali.
7. Capacità di valutare gli impatti degli interventi sulle relazioni, le
conversazioni, e da punti di vista non economici
8. Capacità di costruire uno storytelling focalizzato sul ‘perché’
sotteso dagli interventi/servizi piuttosto che sul più classico ‘cosa’
e ‘come’.
9. Capacità di interpretare e evolvere l’impianto delle regole
normative, procedurali, finanziarie e fiscali in una logica aperta
alla collaborazione e alla fiducia.
21. Es. Il Coworking
• La natura del coworking: luogo di condivisione di strumenti e spazi e uno
snodo fondamentale del nuovo paesaggio sociale e di organizzazione del
lavoro
• Gli spazi di coworking attraggono freelance, lavoratori autonomi e liberano
le potenzialità che l'aggregazione delle competenze garantisce;
• Sono luoghi generatori di Opportunità.
• La community e l'approccio collaborativo liberano energie e stimolano lo
strutturarsi di attività professionali spesso non codificate, in grado di
rispondere alle esigenze dei cittadini e del mercato.
22. Competenze e profili
• Socializzazione e aggregazione: per attivare le relazioni tra coworker
per coltivare il valore della condivisione e della collaborazione. Per
attivare le relazioni tra coworker e territorio
• Coworking Management: favorisce la condivisione delle competenze e
delle esperienze in ambiente, fisico e virtuale. Si attiva per stimolare la
trasmissione di conoscenze tra i membri. Promuove la co-progettazione
attorno a idee ed esigenze condivise.
• Hosting: presidiare l’accoglienza, l’inclusione e il rispetto delle regole. In
particolare l'host è colui che profila e conosce i coworker, accelera il
contatto, crea reti e connessioni tra talenti.
• Storytelling: sviluppo di una comunicazione interna e esterna,
strutturata intorno ad un sistema di valori condiviso che faccia ricorso a
“storie” di persone e progetti per comunicare informazioni, valori, brand
ed esperienze.
23. Attivatore di comunità (by D. Agazzi)
Per attivare un gruppo di persone e provare a risolvere un problema di natura
pubblica occorre metodo e capacità di:
a. parcellizzare una grande missione in tante piccole richieste ed azioni
correlate per stimolare la partecipazione.
b. disegnare linee guida e protocolli che abilitino l’attivazione spontanea di
persone all’interno di una stessa cornice di senso.
c. disegnare, gli strumenti e gli incentivi per permettere ai membri presenti
e futuri di una comunità di definire obiettivi e validarli, attivarsi e
sviluppare una spiccata capacità di autocontrollo e rigenerazione.
d. far incontrare e dialogare chi è in grado di esprimere un bisogno, perché
lo vive sulla pelle, con chi ha le capacità per trovare risposte a quel
bisogno.
e. tenere insieme chi è in grado di visualizzare una soluzione ed indicare
una strada da perseguire, con chi ha la concreta possibilità di agire.
f. Amalgamare reti corte e reti lunghe, per connettere un dato luogo ad
altri luoghi che si stanno ponendo lo stesso problema.
g. attivare chi ha tempo ed energie da dedicare ad una causa, e chi può
mettere sul piatto risorse di diverse materiali ed immateriali.
h. riuscire a conciliare interessi e passioni.
24. Modelli aziendali in transizione
• Per Aziende l‘Economia della Condivisione riguarda
come gestire capacità in eccesso, come ridurre sprechi
e utilizzare risorse in modo efficiente.
• Come razionalizzare uso di materiali, spazi per uffici,
mezzi di trasporto, di stoccaggio del magazzino e la
costruzione, la gestione del tempo.
• Unire la tecnologia di Internet delle cose alla gestione
delle capacità in eccesso.
• Il modello di business si si sposta verso :
- nuovi meccanismi di intermediazione.
- Nuovi meccanismi di redistribuzione.
- Nuove catene della logistica.
25. Visto dalle aziende
«Non abbiamo bisogno di una struttura ma di
ecosistemi dei lavoratori»
• Nascono reti cooperative che trascendono i territori in cui vengono
distribuiti i task di norma soddisfatti internamente.
• Sostituzione delle gerarchie aziendali tradizionali.
• Domanda di capacità e competenze ibride.
26. Driver cambiamento strategico in azienda
Nuove competenze necessarie per far fronte a:
a. Consapevolezza che i mercati sono conversazioni
b. Processi collaborativi per la soluzione di problemi e
costruzione di relazioni con clienti/fornitori /mercato/media.
c. Inefficienze della PA da compensare .
d. Creazione di nuovo valore
e. Progettazione di Internet delle Cose (IOT)
27. Alcune ipotesi di lavoro.Alcune ipotesi di lavoro.Alcune ipotesi di lavoro.Alcune ipotesi di lavoro.
1) Sviluppare, codificare e misurare prassi collaborative nella
progettazione e erogazione dei servizi per il lavoro e lo sviluppo
locale;
2) Le competenze per la collaborazione come soft skill, trasversali ai
profili anche in ottica strategia Europa 2020;
3) Definire gli spazi per Coworking / Makers come:
– Nodo dei Servizi per l’Impiego.
– Luoghi per l’‘Apprendistato alle libere professioni’
28. Grazie per l’attenzione.Grazie per l’attenzione.Grazie per l’attenzione.Grazie per l’attenzione.
Contatti:Contatti:Contatti:Contatti:
Andrea PuglieseAndrea PuglieseAndrea PuglieseAndrea Pugliese
anpugliese@libero.it
@anpugliese