Per educare bisogna in primo luogo educarsi. Per educarsi occorre avere ben chiari i concetti su cui far leva. Per avere chiari quei concetti occorre fare filosofia e affrontare il tema della sostanza e della forma dei saperi mediati dalle diverse tecnologie.
Maragliano educarsi alle intelligenze nelle tecnologieRoberto Maragliano
Slide dell'intervento al Convegno "Educazione Intelligenza Artificiale EduIA-2019", Dipartimento di Scienze della Formazione", Università Roma Tre, 08 novembre 2019
Logos e Teofania nel tempo digitale - Cap. XV: Elementi progettuali di presen...Raimondo Villano
Di fronte all’evidente smarrimento di una società fluttuante, l’uomo contemporaneo sembra essersi stancato delle incertezze e dei relativismi e, sempre più spesso, insegue delle costanti su cui poggiare la propria esistenza. Nasce, quindi, spontaneamente la domanda se esistano ancora punti fermi che permettono di orientarsi con sicurezza e ritrovare la strada per un cammino sereno e, se la risposta è positiva, ci si chiederebbe subito quali siano. L’Autore accetta la non facile sfida di indicarli a partire dall’antica categoria del Logos. Ma l’audacia della scelta non consiste solo nella capacità di indicare un concetto caro a chi si ricollega idealmente all’orizzonte dell’insegnamento biblico, ma anche nell’aver scelto una categoria che, essendo cruciale per la Bibbia, può costituire un riferimento universale per chi, pur non condividendo la stessa eredità di fede, desidera la comprensione della realtà, cioè cerca la verità e vuole seguirla. In questo libro di Villano, le categorie del Logos, della teofania e del tempo si intrecciano con varia intensità, offrendo una lettura anticonformista dell’uomo contemporaneo e della sua cultura. Nelle pagine che seguono è stato indicato un arduo ma interessante percorso di riflessione che attraversa diversi ambiti e si confronta con varie realtà: da quelle più vicine alla quotidianità come la politica e l’agire sociale a quelle sublimi della metafisica e dell’estetica. Ma, per certi versi, questo libro è anche un compendio della comprensione della cultura nelle sue molteplici espressioni alla luce degli autori classici e del magistero della Chiesa. Perciò, accanto alle riflessioni dell’autore, si potranno trovare anche ampie citazioni di alcuni testi fondamentali a comporre quasi una piccola antologia di riferimento. Un aspetto importante di questo libro è l'attenzione riservata al presente. Il tempo digitale, indicato come una componente essenziale della riflessione. Già a partire dal titolo, il libro nasconde in sé una serie di domande fondamentali. La risposta di Villano è audace e serena. L’Autore non è intimorito dal tempo virtuale, che penetrando nella cultura ne condiziona le basi cambiandole e, non di rado, sconvolgendole. In un contesto socio-culturale in cui gradualmente vengono meno le certezze, e con esse anche la speranza, il tentativo di restituire fiducia offerto da Villano incoraggia e apre insperati laboratori di ricerca.
Una logica affine di tipo relazionale tra intercultura e network sociali 2.0. Un'occasione per l'integrazione all'interno di contesti universitari
Slide presentata al RomeCamp 2008, per l'intervento video vedi http://stefanobellanda.altervista.org/?p=276
Per educare bisogna in primo luogo educarsi. Per educarsi occorre avere ben chiari i concetti su cui far leva. Per avere chiari quei concetti occorre fare filosofia e affrontare il tema della sostanza e della forma dei saperi mediati dalle diverse tecnologie.
Maragliano educarsi alle intelligenze nelle tecnologieRoberto Maragliano
Slide dell'intervento al Convegno "Educazione Intelligenza Artificiale EduIA-2019", Dipartimento di Scienze della Formazione", Università Roma Tre, 08 novembre 2019
Logos e Teofania nel tempo digitale - Cap. XV: Elementi progettuali di presen...Raimondo Villano
Di fronte all’evidente smarrimento di una società fluttuante, l’uomo contemporaneo sembra essersi stancato delle incertezze e dei relativismi e, sempre più spesso, insegue delle costanti su cui poggiare la propria esistenza. Nasce, quindi, spontaneamente la domanda se esistano ancora punti fermi che permettono di orientarsi con sicurezza e ritrovare la strada per un cammino sereno e, se la risposta è positiva, ci si chiederebbe subito quali siano. L’Autore accetta la non facile sfida di indicarli a partire dall’antica categoria del Logos. Ma l’audacia della scelta non consiste solo nella capacità di indicare un concetto caro a chi si ricollega idealmente all’orizzonte dell’insegnamento biblico, ma anche nell’aver scelto una categoria che, essendo cruciale per la Bibbia, può costituire un riferimento universale per chi, pur non condividendo la stessa eredità di fede, desidera la comprensione della realtà, cioè cerca la verità e vuole seguirla. In questo libro di Villano, le categorie del Logos, della teofania e del tempo si intrecciano con varia intensità, offrendo una lettura anticonformista dell’uomo contemporaneo e della sua cultura. Nelle pagine che seguono è stato indicato un arduo ma interessante percorso di riflessione che attraversa diversi ambiti e si confronta con varie realtà: da quelle più vicine alla quotidianità come la politica e l’agire sociale a quelle sublimi della metafisica e dell’estetica. Ma, per certi versi, questo libro è anche un compendio della comprensione della cultura nelle sue molteplici espressioni alla luce degli autori classici e del magistero della Chiesa. Perciò, accanto alle riflessioni dell’autore, si potranno trovare anche ampie citazioni di alcuni testi fondamentali a comporre quasi una piccola antologia di riferimento. Un aspetto importante di questo libro è l'attenzione riservata al presente. Il tempo digitale, indicato come una componente essenziale della riflessione. Già a partire dal titolo, il libro nasconde in sé una serie di domande fondamentali. La risposta di Villano è audace e serena. L’Autore non è intimorito dal tempo virtuale, che penetrando nella cultura ne condiziona le basi cambiandole e, non di rado, sconvolgendole. In un contesto socio-culturale in cui gradualmente vengono meno le certezze, e con esse anche la speranza, il tentativo di restituire fiducia offerto da Villano incoraggia e apre insperati laboratori di ricerca.
Una logica affine di tipo relazionale tra intercultura e network sociali 2.0. Un'occasione per l'integrazione all'interno di contesti universitari
Slide presentata al RomeCamp 2008, per l'intervento video vedi http://stefanobellanda.altervista.org/?p=276
Un PPT che analizza IL PROCESSO DI RI-MEDIAZIONE:LIBRO CARTACEO vs LIBRO DIGITALE: “E-book per una DIDATTICA 2.0″
Molto volte mi sono chiesta da dove partire….ho cercato di rivedere il tutto e di focalizzare alcuni punti fondamentali tra la validità di un libro cartaceo con un libro digitale…non ho fatto un confronto individuando solo vantaggi e svantaggi di entrambi i supporti tecnologici, ma ho cercato di partire da alcuni assunti che mettono in primo piano sia il libro cartaceo che un libro elettronico. Il significato più profondo di libro non deve scomparire con l’ e-book , MA IN ESSO SI RIGENERI E E SI EVOLVE.
•L’ e-book, come medium che rinegozia il significato del libro, attiva la logica della ri-mediazione e di un modo totalmente differente del FARE SCUOLA.
Audiolibri, learning object, podcast, software e risorse digitali didattiche: è questo il lessico di base della nuova scuola italiana a partire dal cosiddetto Piano Scuola Digitale promosso dal MIUR.
Il cambiamento è già in atto, prima di tutto nella testa degli alunni: per loro la conoscenza esiste solo nella forma condivisa, il testo è sempre aperto, il sapere è sempre costruito, smontato e rimontato, come in un collettivo ed infinito remix musicale.
Accessibilità dei testi per l'apprendimento: problemi di forma e di contenutoMaria Grazia Fiore
Slides di supporto all'intervento nel convegno "Classi digitali, ebook, i-pad. La personalizzazione degli apprendimenti attraverso l’innovazione tecnologica.". Osimo, 30 maggio 2011.
Sitografia di approfondimento: http://www.delicious.com/MariaGraziaF/seminario_Ancona
Non parlare di immagini e far parlare le immagini, dunque condividere la loro lingua. E' questo un impegno ineludibile per una pedagogia che sappia liberarsi della componente elitaria insita nella sua dipendenza storica dalla cultura della parola, soprattutto scritta
Un PPT che analizza IL PROCESSO DI RI-MEDIAZIONE:LIBRO CARTACEO vs LIBRO DIGITALE: “E-book per una DIDATTICA 2.0″
Molto volte mi sono chiesta da dove partire….ho cercato di rivedere il tutto e di focalizzare alcuni punti fondamentali tra la validità di un libro cartaceo con un libro digitale…non ho fatto un confronto individuando solo vantaggi e svantaggi di entrambi i supporti tecnologici, ma ho cercato di partire da alcuni assunti che mettono in primo piano sia il libro cartaceo che un libro elettronico. Il significato più profondo di libro non deve scomparire con l’ e-book , MA IN ESSO SI RIGENERI E E SI EVOLVE.
•L’ e-book, come medium che rinegozia il significato del libro, attiva la logica della ri-mediazione e di un modo totalmente differente del FARE SCUOLA.
Audiolibri, learning object, podcast, software e risorse digitali didattiche: è questo il lessico di base della nuova scuola italiana a partire dal cosiddetto Piano Scuola Digitale promosso dal MIUR.
Il cambiamento è già in atto, prima di tutto nella testa degli alunni: per loro la conoscenza esiste solo nella forma condivisa, il testo è sempre aperto, il sapere è sempre costruito, smontato e rimontato, come in un collettivo ed infinito remix musicale.
Accessibilità dei testi per l'apprendimento: problemi di forma e di contenutoMaria Grazia Fiore
Slides di supporto all'intervento nel convegno "Classi digitali, ebook, i-pad. La personalizzazione degli apprendimenti attraverso l’innovazione tecnologica.". Osimo, 30 maggio 2011.
Sitografia di approfondimento: http://www.delicious.com/MariaGraziaF/seminario_Ancona
Non parlare di immagini e far parlare le immagini, dunque condividere la loro lingua. E' questo un impegno ineludibile per una pedagogia che sappia liberarsi della componente elitaria insita nella sua dipendenza storica dalla cultura della parola, soprattutto scritta
Una proposta di gioco associativo, dentro le immagini, tra rappresentazioni di scrittura e dimensioni del femminile o del maschile. Provare a far lavorare Google Immagini senza usare parole ma a partire da immagini. E vedere cosa capita
Sono le diapositive che accompagnano la relazione di Roberto Maragliano alla terza Scuole Estiva di Graphein (Bressanone, 26-29 agosto 2009). Il tema della relazione è l'immaginario della scrittura. E l'invito, rivolto a tutti, è di prendere parte attiva al gioco, in rete.
1. Scuola (vs) digitale
Roberto Maragliano
mediologo e didatta
già Università Roma Tre
Torino, Conferenza GARR, 5 giugno 2019
2. Un sapere fluttuante
“Una volta il sapere si divideva o si classificava per continenti, mentre ora si
mescola e fluttua come i mari inclassificabili, le cui molecole fanno
continuamente il giro del mondo; ogni goccia proviene da tutte le acque, e va
verso di loro; ogni pensiero scaturisce da tutte le parti, e vi ritorna.
Cambiamo casa, voliamo o navighiamo.
L’età dolce equivale a ere di aria e di acque.
Abiteremo la cattedrale: nave e tenda”
Michel Serres, Il mancino zoppo
3. La rete come infrastruttura
Il digitale è ad un tempo agente e specchio del sapere fluttuante.
Ma è anche agente e specchio del tipo di esperienza e di sensibilità di cui
il sapere fluttuante è garante ed effetto
Tutto questo perché il digitale opera attraverso l’infrastruttura di rete.
La sua logica è, appunto, di rete
4. Rete e testo come paradigmi
Siamo ad un tempo portatori e attori di due logiche
La logica testuale e la logica reticolare
La prima presuppone che la ricerca del significato vada fatta, tramite analisi,
all’interno di confini stabiliti e spazi strutturati
La seconda presuppone che la ricerca del significato vada fatta, tramite
collegamenti, partendo da elementi di conoscenza
5. Ordine vs disordine nello scrivere
A seconda della logica di riferimento, il contenuto di ordine e disordine cambia
Scrivere una lettera come una email è disordine, dentro la logica testuale
Scrivere una email come una lettera è disordine, dentro la logica reticolare
Occorre dunque maturare una concezione anfibia della scrittura, dove il
rapporto fra ordine e disordine sia costantemente messo in gioco
Occorre accettare e capire che ‘scrivere’ è un verbo transitivo
Occorre essere ad un tempo testuali e reticolari
6. L’ordinamento scolastico
Molto è stato fatto, non solo in Italia, per portare il digitale nelle scuole
I risultati, possiamo/dobbiamo dirlo, non sono rispondenti alle aspettative
Al fondo c’è, evidentemente, un conflitto di logiche
L’ordinamento scolastico è tutto interno al paradigma testuale
Assolutizzare questo tipo di ordinamento equivale a rappresentare il digitale
come un disordine, un qualcosa da addomesticare o da combattere
Comunque un’anomalia fastidiosa
7. Gli interessi
Sul mantenimento di questo ordinamento scolastico
convergono numerosi interessi
editoriali (la scuola del libro)
accademici (la scuola delle discipline)
amministrativi (la scuola degli adempimenti)
sindacali (la scuola delle corporazioni)
politici (la scuola delle riforme senza spesa)
8. Il digitale fa male … alla scuola
La pratica di rete mette in discussione la pratica di testo
Allo stesso modo le pratiche del vedere, ascoltare, fare mettono in discussione
le pratiche del leggere, scrivere, far di conto
Per le sue caratteristiche “antropologiche”, il digitale mette in discussione
l’ordinamento scolastico vigente
Fa cogliere la parzialità (storicità) della sua topologia
Fa cogliere la parzialità (storicità) della sua epistemologia
9. Topologia e epistemologia
Le inclusioni di digitale in campo scolastico hanno sortito effetti limitati
Perché?
Si è accettato soltanto parzialmente
che intaccasse la topologia scolastica classica,
basata su aula, banchi, cattedra, comunicazione unidirezionale
Si è impedito che minasse l’epistemologia scolastica classica,
centrata su centralità del codice scritto e su esclusività
del sapere disciplinare
10. Mito e realtà della scuola digitale
Dobbiamo uscire da una rappresentazione mitologica della scuola digitale
Date le condizioni storiche che sappiamo la scuola può essere digitale,
realisticamente, solo negando i suoi antichi presupposti e le condotte correnti
Dunque, dobbiamo formulare un bilancio negativo delle tante esperienze di
inclusione scolastica del digitale?
Assolutamente no
Si tratta di esperienze reali
Preziose
11. Libertà e ricerca
Aiutano, queste esperienze di inclusione del digitale, a far capire che è
possibile realizzare un altro tipo di scuola, basata su una diversa topologia e
una diversa epistemologia
La loro forza sta nel rifiuto dell’omologazione pedagogica
Sono spazi di libertà e di ricerca dentro i quali si tentano percorsi originali
Non vie nuove per i territori consueti
Ma percorsi di esplorazione in territori nuovi
12. Per andare a fondo
Scaffale Maragliano: bit.do/MARAGLIANO
Zona Franca
Armando Editore
giugno 2019
Scrivere
Luca Sossella Editore
agosto 2019