Slides di supporto all'intervento nel convegno "Classi digitali, ebook, i-pad. La personalizzazione degli apprendimenti attraverso l’innovazione tecnologica.". Osimo, 30 maggio 2011.
Sitografia di approfondimento: http://www.delicious.com/MariaGraziaF/seminario_Ancona
Un PPT che analizza IL PROCESSO DI RI-MEDIAZIONE:LIBRO CARTACEO vs LIBRO DIGITALE: “E-book per una DIDATTICA 2.0″
Molto volte mi sono chiesta da dove partire….ho cercato di rivedere il tutto e di focalizzare alcuni punti fondamentali tra la validità di un libro cartaceo con un libro digitale…non ho fatto un confronto individuando solo vantaggi e svantaggi di entrambi i supporti tecnologici, ma ho cercato di partire da alcuni assunti che mettono in primo piano sia il libro cartaceo che un libro elettronico. Il significato più profondo di libro non deve scomparire con l’ e-book , MA IN ESSO SI RIGENERI E E SI EVOLVE.
•L’ e-book, come medium che rinegozia il significato del libro, attiva la logica della ri-mediazione e di un modo totalmente differente del FARE SCUOLA.
Audiolibri, learning object, podcast, software e risorse digitali didattiche: è questo il lessico di base della nuova scuola italiana a partire dal cosiddetto Piano Scuola Digitale promosso dal MIUR.
Il cambiamento è già in atto, prima di tutto nella testa degli alunni: per loro la conoscenza esiste solo nella forma condivisa, il testo è sempre aperto, il sapere è sempre costruito, smontato e rimontato, come in un collettivo ed infinito remix musicale.
Un PPT che analizza IL PROCESSO DI RI-MEDIAZIONE:LIBRO CARTACEO vs LIBRO DIGITALE: “E-book per una DIDATTICA 2.0″
Molto volte mi sono chiesta da dove partire….ho cercato di rivedere il tutto e di focalizzare alcuni punti fondamentali tra la validità di un libro cartaceo con un libro digitale…non ho fatto un confronto individuando solo vantaggi e svantaggi di entrambi i supporti tecnologici, ma ho cercato di partire da alcuni assunti che mettono in primo piano sia il libro cartaceo che un libro elettronico. Il significato più profondo di libro non deve scomparire con l’ e-book , MA IN ESSO SI RIGENERI E E SI EVOLVE.
•L’ e-book, come medium che rinegozia il significato del libro, attiva la logica della ri-mediazione e di un modo totalmente differente del FARE SCUOLA.
Audiolibri, learning object, podcast, software e risorse digitali didattiche: è questo il lessico di base della nuova scuola italiana a partire dal cosiddetto Piano Scuola Digitale promosso dal MIUR.
Il cambiamento è già in atto, prima di tutto nella testa degli alunni: per loro la conoscenza esiste solo nella forma condivisa, il testo è sempre aperto, il sapere è sempre costruito, smontato e rimontato, come in un collettivo ed infinito remix musicale.
Spazio, tempo, relazioni: la CAA per l'inclusione scolastica [Roma, 23-02-2020]Maria Grazia Fiore
Intervento di Maria Grazia Fiore, al convegno ISAAC “Una scuola per tutti e per ciascuno con la Comunicazione Aumentativa Alternativa: strategie, strumenti, tecnologie per garantire accessibilità, partecipazione e inclusione”. ROMA, 22-23 febbraio 2020.
Luciano Mariani - Il lato nascosto della competenza: dal prodotto al processoLuciano Mariani
Lo scopo principale di questo contributo è di sostenere la tesi che lo sviluppo di una competenza implica e richiede un’esplorazione e una consapevolezza dei processi sottostanti i compiti attraverso i quali la competenza stessa viene sviluppata e valutata. In altre parole, oltre a che cosa ci si attende che una persona sappia e sappia fare, è importante rendersi conto di chi sia questa persona, di come proceda nell’apprendimento e di dove e perché sia chiamata ad esprimere la competenza in questione.
Questa esplorazione è tanto più necessaria perché, da un lato, si possa incoraggiare il trasferimento delle conoscenze e delle capacità dal contesto originale di apprendimento ad altre situazioni, e perché, dall’altro lato, si possa prendere in carico la sfida delle differenze individuali. Così, stili di apprendimento, intelligenze, attitudini, convinzioni, atteggiamenti e motivazioni, che tanto spesso condizionano la scelta e l’uso di opportune strategie, possono essere rivalutati come parte integrante, non più solo “nascosta”, del processo formativo.
La gestione di una rete così complessa di relazioni richiede una capacità di autoregolazione che può essere favorita da approcci didattici che, partendo dall’esperienza, facciano leva sulla metacognizione per far verbalizzare e socializzare la riflessione sulle pratiche. In tal modo, l’accresciuta consapevolezza della natura degli oggetti di studio, dei processi di apprendimento e di se stessi in quanto persone che imparano può aiutare a capire che, più che possedere una competenza, competenti si è.
Criticità Registro Elettronico Axios per scuola primariaMaria Grazia Fiore
Raccolta delle criticità e delle soluzioni temporanee adottate per superarle, durante l'a.s.2016-2017. A cura di M. G. Fiore, animatrice digitale dell'istituto.
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Lo scopo principale di questo contributo è di sostenere la tesi che lo sviluppo di una competenza implica e richiede un’esplorazione e una consapevolezza dei processi sottostanti i compiti attraverso i quali la competenza stessa viene sviluppata e valutata. In altre parole, oltre a che cosa ci si attende che una persona sappia e sappia fare, è importante rendersi conto di chi sia questa persona, di come proceda nell’apprendimento e di dove e perché sia chiamata ad esprimere la competenza in questione.
Questa esplorazione è tanto più necessaria perché, da un lato, si possa incoraggiare il trasferimento delle conoscenze e delle capacità dal contesto originale di apprendimento ad altre situazioni, e perché, dall’altro lato, si possa prendere in carico la sfida delle differenze individuali. Così, stili di apprendimento, intelligenze, attitudini, convinzioni, atteggiamenti e motivazioni, che tanto spesso condizionano la scelta e l’uso di opportune strategie, possono essere rivalutati come parte integrante, non più solo “nascosta”, del processo formativo.
La gestione di una rete così complessa di relazioni richiede una capacità di autoregolazione che può essere favorita da approcci didattici che, partendo dall’esperienza, facciano leva sulla metacognizione per far verbalizzare e socializzare la riflessione sulle pratiche. In tal modo, l’accresciuta consapevolezza della natura degli oggetti di studio, dei processi di apprendimento e di se stessi in quanto persone che imparano può aiutare a capire che, più che possedere una competenza, competenti si è.
Criticità Registro Elettronico Axios per scuola primariaMaria Grazia Fiore
Raccolta delle criticità e delle soluzioni temporanee adottate per superarle, durante l'a.s.2016-2017. A cura di M. G. Fiore, animatrice digitale dell'istituto.
Guida utilizzabile nelle scuole per spiegare le caratteristiche dei bambini e delle bambine nella condizione dello spettro autistico. Autrice: Almudena Vergara Cardona - Traduzione e adattamento italiano: Maria Grazia Fiore - Pittogrammi: Sergio Palao - Provenienza: ARASAAC (http://arasaac.org)
Riconoscimento dei dettagli di un'immagine. Adattamento di M. G. Fiore del materiale di CEE A BARCIA disponibile su http://arasaac.org/materiales.php?id_material=1297
Accessibilità dei testi per l'apprendimento: problemi di forma e di contenuto
1. Classi digitali, ebook, ipad. La personalizzazione degli apprendimenti attraverso l’innovazione tecnologica. Osimo, 30 maggio 2011 Accessibilità dei testi per l’apprendimento problemi di forma e contenuto Maria Grazia Fiore fiore.mariagrazia@gmail.com speculummaius.wordpress.com
2. Titolo come guida della discussione… 1 3 2 Accessibilità Problemi di forma e contenuto Testi per l’apprendimento … o, se preferite, come bandolo della matassa
4. Qualche definizione utile Un contenuto è accessibile quando può essere usato da qualcuno con una disabilità
5. Qualche definizione utile Nel 2001, l’OMS perviene alla stesura di uno strumento di classificazione innovativo, multidisciplinare e dall’approccio universale alla disabilità (ICF). Il focus è sulla descrizione dello stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti esistenziali (sociale, familiare, lavorativo) al fine di cogliere le difficoltà che nel contesto socio-culturale di riferimento possono causare disabilità.
6. Dalle definizioni alla relazione Relazione tra caratteristiche individuali e caratteristiche del contesto vitale accessibilità disabilità
7. I nostri focus Scuola come contesto organizzato per l’apprendimento for all Accessibilità dell’ambiente di apprendimento Difficoltà di apprendimento in età evolutiva
8. … e prendiamo ad esempio una scuola, domandandoci in che misura possa essere identificata come contesto organizzativo predisposto all’apprendimento “per tutti”. Poniamoci dunque quello che potremmo definire un problema di design for all. Partiamo dall’eliminare quelle barriere architettoniche che impediscono di fruire pienamente ed adeguatamente degli spazi e delle strutture di una scuola da parte di chi ha disabilità di tipo sensoriale o motorio. Ma non è finita qui… Partiamo allora da qui… Immagine: Raffaele Palma
9. Gli spazi di una scuola accessibile dovrebbero essere contrassegnati con pittogrammi Ostacoli visibili, invisibili o semplicemente ignorati… che rappresentino la funzione dello spazio in questione: bagno, mensa, biblioteca, palestra…
10. Ostacoli visibili, invisibili o semplicemente ignorati… Spazi auspicabilmente privi di quella luce al neon tanto diffusa nelle nostre scuole quanto potenzialmente deleteria per i soggetti fotosensibili a vario titolo (autistici, epilettici, persone con problemi di vista di diversa origine e gravità o che soffrono di cefalea).
11. Ostacoli visibili, invisibili o semplicemente ignorati… Continuando poi questa nostra ideale esplorazione della scuola accessibile, scopriamo che le aule dovrebbero poter essere riorganizzate in maniera adeguata ad accogliere chi ha difficoltà di concentrazione, riducendo al minimo gli elementi distraenti – inclusi quelli a cui non penseremmo (tipo le tendine della finestra che svolazzano) – ma anche evitando un numero eccessivo di alunni in spazi angusti.
12. …non basterebbe, perché non abbiamo ancora considerato la pietra angolare dell’organizzazione scolastica tradizionale: il libro di testo (a stampa). E se anche tutto questo venisse pensato…
13. 2 Testi per l’apprendimento Come dovrebbero essere…
14. E il re rispose: “O ingegnosissimo Theuth, una cosa è la potenza creatrice di arti nuove, altra cosa è giudicare qual grado di danno e di utilità esse posseggano per coloro che le useranno. E cosí ora tu, per benevolenza verso l’alfabeto di cui sei [275 a] inventore, hai esposto il contrario del suo vero effetto. Perché esso ingenererà oblio nelle anime di chi lo imparerà… Critiche ante litteram… [dal Fedrodi Platone]
15. Ho già scritto e mostrato varie volte come la scuola sia organizzata intorno a una certa modalità di apprendimento, quella che si chiama "simbolico-ricostruttiva", a sua volta supportata da una certa tecnologia, quella della stampa. Le conoscenze sono formulate in un testo, vale a dire in un'estensione di linguaggio totalizzante e autosufficiente, tipicamente incarnato nella forma-libro. … e critiche post Gutemberg Questo testo è composto di simboli linguistici che vanno decodificati per ricostruire gli oggetti e le situazioni cui essi si riferiscono: questa ricostruzione avviene interamente nella mente e sempre nella mente si opera su di essa per elaborarla. [da Simulazione, computer e scuola di F. Antinucci]
16. Quando leggere diventa un problema Questa difficoltà riguarda i soggetti con dislessia - che risulta essere il disturbo dell'apprendimento con la più alta incidenza nella popolazione scolastica – ma non solo loro. «Anche i sordi e i bambini con altri handicap (neurosensoriali e non), hanno difficoltà nella lettura.Ci sono poi quelli che con un termine inglese vengono definiti "lazyreaders" (lettori pigri), che attraverso un libro con queste caratteristiche possono avvicinarsi più facilmente alla lettura. Bisogna poi considerare la crescente presenza di bambini non di madre lingua italiana, anche per loro è importante avere libri che li aiutino a leggere con piacere…» [da www.bianconeroedizioni.com]
18. «La leggibilità indica la precisione con cui il lettore può rispondere a delle domande, e non la qualità artistica del brano in questione. Ci occupiamo qui dell’efficacia del processo comunicativo in quanto comunicazione, e non della capacità dello scrittore di […] infiammare l’immaginazione” [Miller 1972, 188] Definire la leggibilità linguistica
19. «Uno dei percorsi possibili per controllare la comprensibilità dei testi scritti utilizzati nella scuola potrebbe essere quello che tiene conto dei vari sforzi che vengono fatti in vari ambiti per rendere la lingua scritta più diretta e più chiara… Queste esperienze, come ricorda Vedovelli (1994), si basano: sull’applicazione del concetto di "leggibilità" e su norme per la sua misurazione; su criteri di riscrittura dei testi che hanno il fine di aumentarne la comprensibilità. da L’abilità di lettura: leggibilità di un testo e proposte di facilitazione [rtf] di E. Jafrancesco Leggibilità dei testi per l’apprendimento
20. Misurare la leggibilità di un testo Èulogos CENSOR è un serviziocheanalizza la leggibilità del testo secondo l'indice GULPEASE, prima formula di leggibilitàtaratadirettamentesulla lingua italiana.Un esempio di scrittura ad altaleggibilitàsul web è ilmensiledue parole (http://www.dueparole.it/), i cui redattoriscrivonoarticoliusandoilVocabolario di Base e spiegando i termini che non vi compaiono. Inoltre, la redazioneapplicaanchealtricriteri di leggibilità, attinentiallagrafica (caratterigrandi, illustrazioniche non spezzanoiltesto, ecc.) e al modo di disporre i contenuti (riquadri di spiegazione, testo a nuovariga per ognifrase, ecc.). Criteri di leggibilità
21. Indice GULPEASE I lettori che hanno un’istruzione elementare leggono facilmente i testi che presentano un indice superiore a 80. I lettori che hanno un’istruzione media leggono facilmente i testi che presentano un indice superiore a 60. I lettori che hanno un’istruzione superiore leggono facilmente i testi che presentano un indice superiore a 40. Da Indici di leggibilità [pdf] di G. Modica Leggibilità e livelli di istruzione
23. «Dieci regole d’oro» [di G. Modica] Mantieni corte le frasi Preferisci il semplice al complesso Preferisci le parole familiari, più conosciute Evita le parole inutili Metti l’azione nei verbi Scrivi come parli Usa i termini che il lettore può descrivere Collegati alle esperienze del lettore Fai uso abbondante di varietà Scrivi per esprimere, non per impressionare Per risultare «leggibili»
25. 3 Problemi di forma e di contenuto Le potenzialità del testo digitale
26. Tra i fattori in grado di influenzare la leggibilità del testo c’è anche l’aspetto grafico, inteso come: presenza di immagini, tabelle e disegni; organizzazione del testo in capitoli, paragrafi e sotto-paragrafi e la titolazione di queste partizioni; presenza di caratteri speciali per segnalare definizioni e lessico. L’aspetto grafico del testo
27. Tra gli utilizzi pertinenti delle immagini nell'apprendimento, va considerata in primo luogo la distribuzione non lineare del testonello spazio, come nel caso delle mappe. Tale distribuzione rende esplicite le relazioni tra i contenuti che lo strutturano. Esempio: la mappa della pagina di La disposizione del testo nella pagina
28. Il pensiero primitivo «Il nostro pensiero per immagini viene di norma percepito legato alle emozioni, privo di logica, frammentario e mescolato a impressioni e sensazioni provenienti da altri organi di senso che non siano la vista. In altre parole siamo tentati di guardare al pensiero per immagini come a un pensiero primitivo, magari simile a quello di una scimmia (vi siete mai chiesti come po’ pensare una scimmia?…), come al pensiero di un bambino che serve fino a quando, con l’uso della parola e della scrittura, non si sviluppi pienamente il pensiero verbale, e con esso la razionalità, la capacità di astrarre e di simbolizzare.» da Il linguaggio e le immagini di L. Catastini
31. ? Ma…… i testi digitali dove sono? E noi, quando saremo pronti ad usarli?
32. Dalla pagina gutemberghiana all’ambiente di apprendimento Da alcuni anni ormai si parla di libri di scuola digitali, l’argomento sarebbe da considerare già vecchio (addirittura la normativa risale a tre anni fa e la prima proposta di legge risale al 2004) se non fosse che, nonostante i convegni, le innumerevoli discussioni online e in barba alla norma, nelle scuole di testi scolastici digitali non se ne vede ancora l’ombra. Perché? Questa lentezza nell’adozione di contenuti digitali è da addebitare, come si tende a fare, alla mancanza di adeguate strutture scolastiche? oppure alla mancanza di aggiornamento degli insegnanti? e, in definitiva, al progressivo disinvestimento culturale che il nostro paese opera ormai da anni? Sì, ma non solo. È che di testi digitali, nati per essere digitali e non rozze e parziali conversioni, non ce ne sono. Lo stato in cui versa la scuola italiana (vero) e la riottosità dei docenti (vera o presunta) sono ottimi pretesti per gli editori che remano contro per non proporre nulla di seriamente innovativo… [Noa Carpignano – BBN Editrice]