Istat Conferenza evento, Aula Magna, Roma, 24 febbraio 2016
La ripresa della domanda di lavoro in Italia: tendenze aggregate, comportamenti delle imprese, effetti delle politiche
Conferenza-evento presentazione di Roberto Monducci Rapporto sulla competitività dei settori produttivi. Quinta edizione
Aula Magna Istat, Roma 3 marzo 2017
Presentazione XVIII Convegno Regionale Maestri del Lavoro Fermo 23/5/2015Gianluca Goffi
Presentazione Gianluca Goffi al XVIII Convegno Regionale Maestri del Lavoro Fermo 23/5/2015 "Reshoring: futuro o realtà? Rientro delle aziende delocalizzate"
Conferenza-evento presentazione di Roberto Monducci Rapporto sulla competitività dei settori produttivi. Quinta edizione
Aula Magna Istat, Roma 3 marzo 2017
Presentazione XVIII Convegno Regionale Maestri del Lavoro Fermo 23/5/2015Gianluca Goffi
Presentazione Gianluca Goffi al XVIII Convegno Regionale Maestri del Lavoro Fermo 23/5/2015 "Reshoring: futuro o realtà? Rientro delle aziende delocalizzate"
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
22 GENNAIO 2002
Terziarizzazione dell’economia e trasformazione dei servizi privati
realizzato da Lorenzo Birindelli e Clemente Tartaglione
con la collaborazione di Gabriele Guglielmi
presentazione di Ivano Corraini
INDICE
principali tendenze evolutive in Italia e in Europa
1 Tendenze della terziarizzazione in Italia
2 Sviluppo dei servizi nelle economie avanzate
3 Un nuovo processo di terziarizzazione dell’economia italiana che prende forma
a partire dai primi anni novanta
4 Struttura delle imprese dei servizi in Italia e in Europa
5 Terziarizzazione del mercato del lavoro: un processo europeo
6 Terziarizzazione e occupazione femminile, diffusione di forme di impiego non tradizionale in Italia e in Europa
7 Effetti della terziarizzazione in Italia
8 Terziarizzazione del mercato del lavoro: aspetti salienti della situazione italiana
Capitolo 2
Occupazione, retribuzioni, produttività e costo del lavoro nei comparti di “Area Filcams” della contabilità nazionale
1 Occupazione
2 Produttività del lavoro
3 Retribuzioni di fatto e slittamento salariale
4 Costo del lavoro dipendente e produttività del lavoro
Capitolo 3
Struttura dimensionale, distribuzione territoriale e articolazione di comparto delle imprese e occupati del terziario privato di “Area Filcams”
1 Tendenze evolutive nel terziario privato; composizione geografica e di comparto
nei settori del commercio, turismo e servizi
1 . 1 I mutamenti occupazionali attraverso un’analisi di comparto per i settori
del commercio e servizi
2 I settori attraverso un’analisi dell’articolazione dell’occupazione dipendente
per dimensione d’impresa e area geografica
2 . 1 Lavoratori dipendenti nel commercio
2 . 2 Lavoratori dipendenti nel turismo
2 . 3 Lavoratori dipendenti nei servizi
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
22 GENNAIO 2002
Terziarizzazione dell’economia e trasformazione dei servizi privati
realizzato da Lorenzo Birindelli e Clemente Tartaglione
con la collaborazione di Gabriele Guglielmi
presentazione di Ivano Corraini
INDICE
principali tendenze evolutive in Italia e in Europa
1 Tendenze della terziarizzazione in Italia
2 Sviluppo dei servizi nelle economie avanzate
3 Un nuovo processo di terziarizzazione dell’economia italiana che prende forma
a partire dai primi anni novanta
4 Struttura delle imprese dei servizi in Italia e in Europa
5 Terziarizzazione del mercato del lavoro: un processo europeo
6 Terziarizzazione e occupazione femminile, diffusione di forme di impiego non tradizionale in Italia e in Europa
7 Effetti della terziarizzazione in Italia
8 Terziarizzazione del mercato del lavoro: aspetti salienti della situazione italiana
Capitolo 2
Occupazione, retribuzioni, produttività e costo del lavoro nei comparti di “Area Filcams” della contabilità nazionale
1 Occupazione
2 Produttività del lavoro
3 Retribuzioni di fatto e slittamento salariale
4 Costo del lavoro dipendente e produttività del lavoro
Capitolo 3
Struttura dimensionale, distribuzione territoriale e articolazione di comparto delle imprese e occupati del terziario privato di “Area Filcams”
1 Tendenze evolutive nel terziario privato; composizione geografica e di comparto
nei settori del commercio, turismo e servizi
1 . 1 I mutamenti occupazionali attraverso un’analisi di comparto per i settori
del commercio e servizi
2 I settori attraverso un’analisi dell’articolazione dell’occupazione dipendente
per dimensione d’impresa e area geografica
2 . 1 Lavoratori dipendenti nel commercio
2 . 2 Lavoratori dipendenti nel turismo
2 . 3 Lavoratori dipendenti nei servizi
F. Pintaldi, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Nuove fonti e metodi per misurare l’evoluzione dei fenomeni sociali
Titolo: L'integrazione come chiave per una lettura del mercato del lavoro Federica Pintaldi
Giornata di studio Milano, 5 ottobre 2016 - MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
La domanda di informazioni posta alla statistica ufficiale è in una fase di profonda evoluzione, sia a livello di Unione europea, sia a livello nazionale. La Ue, tramite l’Eurostat, ha iniziato da alcuni anni ad evidenziare le nuove esigenze informative e quindi i cambiamenti che si devono implementare nel sistema produttivo della statistica ufficiale. La necessità di supportare le scelte economiche e sociali dei decisori pubblici, anche a livello locale, sia nella fase di definizione di nuovi interventi sia in quella di verifica degli stessi, impongono la produzione di informazioni con elevato dettaglio territoriale e massima frequenza. La principale risposta a queste esigenze è stata quella fornita dallo strumento censuario. E’ però evidente che la disponibilità di informazioni aggiornate ogni dieci anni non è più utile, vista la velocità con cui la realtà economica e sociale oggi si evolve; è altrettanto evidente che la realizzazione dei censimenti come fino ad oggi li abbiamo conosciuti non è replicabile a cadenza inferiore ai dieci anni, sia per ragioni economiche (costi), sia per ragioni tecniche, non è pensabile gestire a cadenza elevata (annualmente?) operazioni complesse come quelle che prevedono milioni di interviste. Uno degli strumenti che la statistica ufficiale italiana ha individuato per rispondere a questa nuova domanda di informazioni statistiche può essere sintetizzato nei “Censimenti permanenti”. L’utilizzo del termine censimento deve essere inteso solo per ribadire le caratteristiche dell’output che si vuole produrre, mentre non ha nulla a che fare con le tecniche che storicamente hanno caratterizzato la realizzazione dei censimenti. La caratteristica principale dei censimenti permanenti è l’utilizzo massivo di archivi amministrativi che, opportunamente trattati per assumere un valore di informazione statistica, confluiscono in registri statistici. Questi, integrati con indagini di supporto che svolgono il duplice ruolo di validazione dell’informazione amministrativa a fini statistici e di arricchimento grazie all’acquisizione di informazioni oggi non disponibili da fonti amministrative, determinano un output informativo a carattere censuario, che sempre più qualifica la produzione della statistica ufficiale e che apre a sistemi informativi relazionali dove l'unità di analisi è il territorio e non più la singola istituzione.
L’obiettivo innovazione nella contrattazione di secondo livello, shock pandem...Massimo Resce
L’obiettivo innovazione nella contrattazione di secondo livello, shock pandemico e prospettive
Negli ultimi anni abbiamo condotto analisi di tipo quantitativo sui dati amministrativi relativi alle domande per accedere al beneficio fiscale della detassazione del salario variabile riformato dalla Legge di Stabilità per il 2016. Grazie alle evidenze quantitative si riesce a fotografare la distribuzione delle domande e dei contratti collettivi stipulati per dimensione di impresa, per settore e territorio, alcuni quesiti però rimangono irrisolti sull’efficacia della misura governativa e sul ruolo della contrattazione di secondo livello. Per tale motivo è stata anche condotta un’indagine di campo di tipo qualitativo, svolta mediante interviste in profondità rivolte a quattro aziende che hanno beneficiato dell’incentivo.
Finalità g enerale dell’indagine è stata quella di verificare l’esito della policy, nella doppia direzione del radicamento ulteriore della contrattazione decentrata e della reale utilità dei premi sul salario accessorio nello stimolare incrementi di performances e contestualmente di verificare l’importanza dell’innovazione nella competitività aziendale. Oltre a queste finalità si è cercato anche di identificare le scelte operate dalle imprese sui meccanismi di aggancio della contrattazione di secondo livello ai premi di risultato, in particolare sotto la lente dell’innovazione, dell’organizzazione del lavoro e della valorizzazione del capitale cognitivo in azienda.
Nel corso del seminario, ricostruito l'impianto istituzionale della misura, si darà conto delle informazioni macro ricavabili dall'analisi dei dati amministrativi, dell'esito degli studi di caso, anche alla luce della pandemia (le aziende sono state nuovamente intervistate alla fine del 2020), nonché delle attività future che il gruppo di ricerca intende svolgere, utilizzando la stessa base informativa.
Conferenza Stampa - Il mercato del lavoro: verso una lettura integrata
Roma, 11 dicembre 2017
Presidenza consiglio dei Ministri- Sala Polifunzionale
Via Santa Maria in Via, 37b
Giornata di studio, Milano 5 ottobre 2016, MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
La produttività aggregata è vista, da un lato, come risultato delle decisioni tecnologiche e manageriali, fatte dagli imprenditori; d'altro, come la capacità di un'economia di allocare le risorse verso le unità più produttive. Intuitivamente, la produttività aggregata aumenta ogni volta che vengono riallocati i fattori di produzione dall’impresa meno produttiva a quella più produttiva. In questo lavoro ci proponiamo di documentare il contributo dell’efficienza allocativa alla dinamica della produttività aggregata del lavoro in Italia e in Lombardia. La base dati utilizzata per la produzione di tali stime è costituita da un unico set di dati che copre l'universo delle imprese italiane, attive nel settore non-agricolo e non finanziario, per il periodo 2005-2013, costituiscono grazie ad una rinnovata collaborazione tra la Banca d'Italia e l'Istat. L’analisi è realizzata considerando tre tipologie di imprese: permanenti negli anni, entrate e uscite dal sistema produttivo: la componente di riallocazione delle risorse, tra gli operatori permanenti, offre un recupero al calo della produttività media; il contributo netto delle componenti demografiche risulta sempre positivo, in quanto l'uscita di imprese meno produttive compensa l’effetto negativo dell’ingresso di nuove imprese.
S. Corradini, L. Martinez, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: L'inclusione lavorativa: il panorama nazionale e l'esperienza dell'Istat
Titolo: La condizione occupazionale delle persone con disabilità
L. Lavecchia, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Il quadro informativo per il Green Deal: sviluppi e domanda informativa per le questioni energetiche
Titolo: La misura della povertà energetica in Italia
V. Buratta, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La strategia dei dati: l’iniziativa europea e la risposta nazionale
Titolo: Il ruolo dell'Istat nella Strategia Nazionale ed Europea dei Dati
E. Fornero, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gender statistics by default: il cambiamento di paradigma nelle statistiche e oltre
Titolo: Illusioni, luoghi comuni e verità nella lotta alle disparità di genere
A. Perrazzelli, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gender statistics by default: il cambiamento di paradigma nelle statistiche e oltre
Titolo: Qualità di genere per sostenere la crescita
A. Tinto, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gli effetti della pandemia sulla soddisfazione per la vita e il benessere: analisi e prospettive
Titolo: L'impatto della pandemia sulla componente soggettiva del Benessere Equo e Sostenibile
L. Becchetti, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gli effetti della pandemia sulla soddisfazione per la vita e il benessere: analisi e prospettive
Titolo: La pandemia attraverso gli indicatori soggettivi a livello internazionale: un paradosso?
G. Onder, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: Il sistema di sorveglianza dei decessi dell'ISS e le nuove prospettive
C. Romano, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: Nuovi strumenti e indagini per un'informazione pertinente in fase di emergenza
S. Prati, M. Battaglini, G. Corsetti, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: La sfida per la demografia: tempestività e qualità dell'informazione
R. Crialesi, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: La tutela della salute: vecchie e nuove esigenze informative
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Quarta edizione
1. Rapporto sulla competitività
dei settori produttivi
Quarta edizione
LA RIPRESA DELLA DOMANDA DI LAVORO IN
ITALIA: TENDENZE AGGREGATE, COMPORTAMENTI
DELLE IMPRESE, EFFETTI DELLE POLITICHE
Roberto Monducci
Direttore del Dipartimento per i conti nazionali e le statistiche economiche
Roma, 24 febbraio 2016
2. Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 2
Il contributo informativo e di analisi del
Rapporto 2016
A. PRESENTAZIONE INTEGRATA DI DATI STRUTTURALI E
CONGIUNTURALI SUI SETTORI PRODUTTIVI
B. LA RIPRESA DELLA DOMANDA DI LAVORO IN
ITALIA:TENDENZE AGGREGATE, COMPORTAMENTI
DELLE IMPRESE, EFFETTI DELLE POLITICHE
1. CICLO ECONOMICO E DINAMICHE OCCUPAZIONALI IN
EUROPA
2. LA DOMANDA DI LAVORO DELLE IMPRESE ITALIANE:
DINAMICHE DELLE POSIZIONI LAVORATIVE E PROFILI
DELLE IMPRESE IN CRESCITA
3. PROVVEDIMENTI NORMATIVI E DOMANDA DI LAVORO: LA
PERCEZIONE DELLE IMPRESE
3. A) Presentazione integrata di dati strutturali e congiunturali
sui settori produttivi, aggiornata mensilmente
Informazioni sulla struttura e la performance delle imprese
• Le schede settoriali forniscono un quadro sintetico immediato dei
principali aspetti strutturali e congiunturali di ciascun settore.D1
• Sono disponibili, inoltre, i database settoriali in Excel con circa 70
indicatori organizzati in diversi temi (es. struttura demografia e
performance delle imprese, costi e prezzi, nuove tecnologie, ricerca
e innovazione, commercio estero e internazionalizzazione
produttiva, ambiente) con dettaglio dimensionale, settoriale e per
tipologia di impresa. D2
• Le schede avranno un aggiornamento mensile e saranno
accessibili dal sito Istat dalla pagina dedicata al Rapporto e
dall’area Congiuntura economica http://www.istat.it/it/congiuntura
accessibile dalla home page. D3
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 3
4. B) La ripresa della domanda di lavoro in Italia: tendenze
aggregate, comportamenti delle imprese, effetti delle
politiche
• Misurazione statistica dell’andamento del mercato del lavoro:
diversi punti di vista (offerta/domanda; specifico aspetto
oggetto di misurazione - ad esempio persone, tipologie
contrattuali, posizioni lavorative, ore lavorate);
molteplicità di fonti.
• Le tessere di questo mosaico possono essere ricomposte
utilizzando al meglio le fonti disponibili, valutandone la qualità e la
portata informativa, contestualizzando i segnali informativi
all’interno del quadro fornito dalle statistiche ufficiali.
• Informazione statistica corrente: l’Istat ha avviato, da dicembre
2015, la diffusione di un comunicato trimestrale che fornisce un
quadro integrato dei risultati delle principali fonti e variabili
statistiche. Prossima diffusione (10 marzo:Q42015).
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 4
5. Contenuto e finalità delle analisi presentate nel Rapporto
Analisi dei dati (macro/micro; quantitativi/qualitativi) sulla domanda
di lavoro delle imprese industriali e dei servizi nel 2013-15, allo
scopo di valutare in termini multidimensionali le caratteristiche della
ripresa occupazionale vista dal lato delle imprese.
Concetti, definizioni, metrica
• Unità di analisi: posizione lavorativa dipendente nell’impresa
(posti di lavoro, non persone fisiche).
• Generalmente a un posto di lavoro in un’impresa è associata una
sola persona occupata e viceversa.
• Vi sono però casi in cui un unico posto è associato a più individui
(ciascuno per una durata contrattuale inferiore al trimestre,
periodo di riferimento delle statistiche congiunturali sulla domanda
di lavoro nelle imprese) e casi in cui uno stesso individuo occupa
due o più posti di lavoro in imprese diverse (ad esempio con
impiego part-time).
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 5
6. Fonti statistiche
• Indicatori trimestrali della domanda di lavoro:
Rilevazione mensile sull’occupazione, gli orari di lavoro, le
retribuzioni e il costo del lavoro nelle grandi imprese (GI);
Rilevazione trimestrale sui posti vacanti e le ore lavorate (Vela);
Rilevazione trimestrale su Occupazione Retribuzioni e Oneri Sociali
(Oros), in parte basata su dati di fonte amministrativa Inps sulle
dichiarazioni contributive (DM2013 virtuale).
• Indagine qualitativa condotta su campioni rappresentativi delle
imprese della manifattura e dei servizi
• Basi dati micro (struttura, risultati economici delle imprese).
Strategia di analisi
• Analisi delle tendenze aggregate
• Analisi delle dinamiche individuali delle imprese
• Analisi delle valutazioni/percezioni delle imprese
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 6
7. 1) Ciclo economico e dinamica dell’occupazione in Europa
In Italia occupazione in ripresa nei servizi, difficoltà persistenti
per l’industria manifatturiera D4
• Per l’industria manifatturiera, l’Italia ha lungo tutto il periodo
considerato, fino ai trimestri più recenti, evidenziato un andamento
più negativo rispetto all’area dell’euro nel suo insieme. D5
• Rispetto alla media dei paesi dell’Unione monetaria, in Italia
recupero ritardato di un anno nei servizi; la crescita degli addetti si
è riallineata nel corso del 2015.
• Nel terzo trimestre l’occupazione dei servizi è cresciuta in Italia in
misura maggiore che in Germania, Francia e Spagna. D6
• Analoghe le tendenze per il commercio: ripresa ancora più
ritardata, ma superiore a quella media della Uem nel 2015.
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 7
8. 2) La domanda di lavoro nelle imprese italiane: dinamiche
delle posizioni lavorative e profili delle imprese in crescita (1)
In Italia, la ripresa dell’occupazione ha anticipato il recupero
produttivo D7, in un contesto di debolezza degli investimenti D8
L’inversione ciclica dell’output settoriale nel 2015
• Crescita congiunturale del valore aggiunto in volume dal primo
trimestre 2015 per l’industria, dal secondo per i servizi. Progressivo
rallentamento della crescita macroeconomica in corso d’anno.
Le dinamiche settoriali del volume di fatturato nel 2013-15
• Manifattura: buone performance per autoveicoli, farmaceutica, altri
mezzi di trasporto, altre industrie, gomma, abbigliamento. D9
• Problemi di diffusione e stabilizzazione delle spinte alla crescita: a
novembre 2015 in espansione poco più della metà dei settori. D10
• Servizi: buone performance di fatturato per ricerca, selezione e
fornitura del personale, commercio all’ingrosso, trasporti. D11
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 8
9. 2) La domanda di lavoro nelle imprese italiane: dinamiche
delle posizioni lavorative e profili delle imprese in crescita (2)
La crescita delle posizioni lavorative dipendenti nelle imprese
• Terzo trimestre 2015: posizioni lavorative dipendenti nelle
imprese in aumento dell'1,3% su base annua, tasso molto vicino a
quello stimato dall’indagine campionaria sulle forze di lavoro per gli
occupati dipendenti (+1,4%), su un campo di osservazione più
ampio e su una definizione diversa di occupazione. D12
L’input di lavoro: ore lavorate, CIG, posizioni lavorative
• Fino al primo trimestre 2015, aumento complessivo del monte ore,
trainato dall'incremento delle ore lavorate a per dipendente, con i
posti di lavoro in diminuzione. Dal secondo trimestre sono tornate
ad aumentare le posizioni lavorative. D13
• Notevoli differenze settoriali: industria manifatturiera e soprattutto
costruzioni ancora in flessione, servizi di mercato in forte recupero,
servizi alla persona in continua espansione. D14
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 9
10. 2) La domanda di lavoro nelle imprese italiane: dinamiche
delle posizioni lavorative e profili delle imprese in crescita (3)
Dal macro al micro
• L’analisi degli aspetti microeconomici della domanda di lavoro
in una fase di inversione ciclica può fornire indicazioni rilevanti, non
colte dagli indicatori espressi in forma aggregata (pervasività delle
spinte alla crescita occupazionale; estensione e intensità dei
processi di creazione e distruzione di posti di lavoro che
determinano la variazione netta dell’occupazione).
• Metodologia di analisi (con basi dati longitudinali di grandi
dimensioni) efficace per valutare la performance del sistema
produttivo italiano (circa la metà dell’occupazione concentrata nelle
microimprese: peculiarità – persistente - nel contesto europeo; forte
estensione dell’imprenditorialità; frammentazione produttiva;
contenuto impatto occupazionale della demografia d’impresa …).
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 10
11. 2) La domanda di lavoro nelle imprese italiane: dinamiche
delle posizioni lavorative e profili delle imprese in crescita (4)
Estensione e intensità dei processi di creazione/distruzione di
posti di lavoro dipendente
• Analisi dei dati individuali delle imprese con dipendenti attive
nei tre anni compresi tra il 2013 e il 2015 (panel chiuso di circa 1
milione di unità, con poco meno di 10 milioni di dipendenti).
• 2013-2015 (terzo trimestre di ciascun anno):
il 32% delle imprese ha aumentato i posti di lavoro dipendente,
il 29,2% li ha diminuiti,
il restante 38,8% non ha modificato i propri livelli occupazionali.
• 1,1 milioni posizioni lavorative dipendenti create, 845mila
distrutte, saldo positivo di 255mila posti di lavoro nel biennio.
• Il tasso di variazione dell’occupazione delle imprese in
espansione è +16,5% nel 2014 e +17,1% nel 2015; quello delle
imprese in flessione è -10,1% e -11,1% rispettivamente.
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 11
12. 2) La domanda di lavoro nelle imprese italiane: dinamiche
delle posizioni lavorative e profili delle imprese in crescita (5)
Imprese in crescita/flessione occupazionale nel 2015
• Nel 2015 (terzo trimestre, sullo stesso periodo del 2014):
aumento dei casi di espansione occupazionale (coinvolgono
il 27,4% delle imprese nel 2014 ed il 28,2% nel 2015);
ridimensionamento delle contrazioni (dal 25,9% al 25,7%).
• Le imprese di media dimensione (50-249 addetti) hanno evidenziato
la maggiore diffusione di comportamenti espansivi dell’occupazione
(oltre il 50% di unità in crescita sia nel 2013-14 sia nel 2014-15).
• Nel 2015 le piccole imprese hanno mostrato un aumento della
propensione alla crescita occupazionale, le medie e le grandi
imprese un ridimensionamento, rispetto a quanto rilevato nel 2014.
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 12
13. 2) La domanda di lavoro nelle imprese italiane: dinamiche
delle posizioni lavorative e profili delle imprese in crescita (6)
Creazione di nuovi posti di lavoro nel 2015: le eterogeneità
dell’industria e la spinta delle imprese dei servizi
• Nella manifattura, nonostante la debolezza della dinamica
occupazionale generale, numerosi settori hanno visto aumentare le
posizioni lavorative in ciascuno dei due ultimi anni (9 su 23). In 7
casi, invece, si è registrato un decremento di posizioni lavorative in
entrambi gli anni. D15
• Forti e diffuse le spinte alla crescita occupazionale nei servizi di
mercato. D16
• I comparti dei servizi alla persona evidenziano una performance
ancora migliore della dinamica occupazionale, sia in termini di
diffusione sia di intensità. D17
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 13
14. 2) La domanda di lavoro nelle imprese italiane: dinamiche
delle posizioni lavorative e profili delle imprese in crescita (7)
I profili delle imprese che creano occupazione: stima dell’impatto
dei livelli di produttività, del mercato di sbocco, dell’età
dell’impresa, dell’età e nazionalità dell’imprenditore.
• Per le imprese a più alta produttività del lavoro la probabilità di
crescere è tra i 7 e i 15 punti superiore a quella delle unità della
stessa classe dimensionale/settore a produttività inferiore.D18
• Per le imprese esportatrici il “premio” è significativamente più
elevato per le imprese medie e per le microimprese. D19
• L’età dell’impresa conta soprattutto tra le microimprese, dove la
probabilità di aumentare l’occupazione è, per le imprese di più
recente costituzione, tra i 13 e i 22 punti percentuali più alta. D20
• Nelle microimprese: maggiore propensione alla crescita dei
dipendenti per le imprese condotte da un imprenditore giovane e
per quelle gestite da un imprenditore di nazionalità straniera. D21
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 14
15. 3) Provvedimenti normativi e domanda di lavoro: la
percezione delle imprese (1)
Indagine qualitativa effettuata a novembre 2015 sulle imprese
manifatturiere e dei servizi
• Valutazioni delle imprese su:
variazione dell’occupazione nella propria impresa tra gennaio e
novembre 2015 e ricorso a diverse tipologie contrattuali (a
tempo indeterminato o a termine);
fattori che hanno contribuito alla decisione di aumentare
l’occupazione.
• Per le imprese che hanno aumentato l’occupazione:
La crescita dei posti di lavoro è stata guidata prevalentemente
dalla domanda, interna ed estera.
L’influenza esercitata dai fattori di natura aziendale ai fini
dell’assunzione di nuovo personale è molto più limitata. D22
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 15
16. 3) Provvedimenti normativi e domanda di lavoro: la
percezione delle imprese (2)
• Per la metà delle imprese manifatturiere che hanno aumentato
l’occupazione tra gennaio e novembre 2015 gli esoneri
contributivi hanno svolto un ruolo fondamentale per la crescita dei
posti di lavoro.
• Nei servizi, lo ha giudicato “molto” o “abbastanza” rilevante il 61%
delle imprese. D23
• Effetto positivo del nuovo contratto a tutele crescenti, giudicato
molto o abbastanza importante per la crescita dei posti di lavoro dal
35% delle imprese manifatturiere e dal 49,5% di quelle dei servizi.
• Effetti molto più limitati per le agevolazioni IRAP, ritenute rilevanti
per la crescita dell’occupazione dal 19% delle imprese
manifatturiere e dal 39% di quelle dei servizi.
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 16
17. 3) Provvedimenti normativi e domanda di lavoro: la
percezione delle imprese (3)
Analisi econometrica di stima dell’impatto dei diversi
provvedimenti sulle decisioni di espandere l’occupazione
• Effetto statisticamente significativo solo per la decontribuzione.
• La decontribuzione aumenta la probabilità di avere incrementato il
personale a tempo indeterminato mediamente di 24 punti
percentuali.
• Effetto della decontribuzione molto rilevante per le piccole imprese
(+36 punti percentuali), rispetto alle medie (+19 punti) e alle grandi
(+12 punti). D24
• La decontribuzione diminuisce di 15 punti la probabilità di avere
aumentato il personale a tempo determinato.
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, Roberto Monducci – Roma, 24 febbraio 2016 17
18. In conclusione
• L’analisi integrata di indicatori aggregati e dati individuali
d’impresa, derivanti sia da indagini sia da fonti amministrative
trattate statisticamente, mette in luce ulteriori aspetti dello
scenario occupazionale e produttivo.
• Presenza di notevoli eterogeneità settoriali e dimensionali, con
problemi di crescita occupazionale per le costruzioni e, in
parte, per la manifattura e diffusi segnali di ripresa nei servizi.
• Intensi fenomeni di creazione/distruzione di posti di lavoro
all’interno del sistema delle imprese.
• Evidenti effetti dei profili d’impresa sulla propensione alla
crescita occupazionale.
• Ruolo importante delle policy (decontribuzione in particolare)
ai fini della crescita dell’occupazione a tempo indeterminato.
Un ringraziamento a tutti coloro che, nella Task-force coordinata da Stefano Costa e
Claudio Vicarelli e nelle diverse strutture dell’istituto hanno contribuito al Rapporto con
gli approfondimenti analitici, le basi dati, la realizzazione e diffusione del prodotto finale.
22. D4 – Addetti alle imprese industriali e dei servizi nell’Area euro e in Italia per
macrosettore - Anni 2008-2015 (dati trimestrali, variazioni tendenziali)
-8,0
-6,0
-4,0
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Areaeuro
Manifattura Commercio Servizi
-8,0
-6,0
-4,0
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Italia
Manifattura Commercio Servizi
Fonte: Elaborazioni su dati Istat ed Eurostat - Short-Term Business Statistics
23. D5 – Addetti nella manifattura nei principali paesi europei - Anni 2008-2015
(variazioni tendenziali)
Fonte: Elaborazioni su dati Istat ed Eurostat - Short-Term Business Statistics
24. 24
Fonte: Elaborazioni su dati Istat ed Eurostat - Short-Term Business Statistics
D6 – Addetti nei servizi di mercato (escluso il commercio) nei principali paesi
europei - Anni 2008-2015 (variazioni tendenziali)
25. 25
Fonte: Istat, Contabilità nazionale
D7 – Pil, ore lavorate e posizioni lavorative nell’intera economia in Italia.
Dati trimestrali. Indici Q12010=100. Anni 2010-2015
94,0
95,0
96,0
97,0
98,0
99,0
100,0
101,0
102,0
103,0
posizioni lavorative ore lavorate prodotto interno lordo ai prezzi di mercato
26. 26
Fonte: Istat, Contabilità nazionale
D8 – Pil, ore lavorate, posizioni lavorative e investimenti in impianti,
macchinari e mezzi di trasporto nell’intera economia in Italia.
Dati trimestrali. Indici Q12010=100. Anni 2010-2015
75,0
80,0
85,0
90,0
95,0
100,0
105,0
posizioni lavorative ore lavorate
prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Investimenti in macchinari
27. D9 – Fatturato per divisione di attività economica, imprese manifatturiere –
Anni 2013-2015 (gennaio-settembre; variazioni percentuali, dati grezzi)
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Indagine mensile sul fatturato delle imprese industriali
Verde: fatturato totale in aumento (2013-2015); Rosso: fatturato totale in diminuzione (2013-2015)
10 Alimentari
11 Bevande
13 Tessile
14 Abbigliamento
15 Pelle
16 Legno
17 Carta
18 Stampa
19 Coke/raffinazione
20 Chimica
21 Farmaceutica
22 Gomma e plastica
23 Altri prod. lav. min. non met.
24 Metallurgia
25 Prodotti in metallo
26 Computer/elettronica/ottica
27 Apparecchiature elettriche
28 Macchinari
29 Autoveicoli
30 Altri mezzi di trasporto
31 Mobili
32 Altre manifatturiere
33 Ripar./manut. macchine
28. D10 – Indice di diffusione della crescita congiunturale del fatturato (in volume)
dei settori industriali (incidenza percentuale dei settori in espansione).
Gennaio 2011-novembre 2015
Fonte: Istat, Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana, gennaio 2016
0
50
100
2011 2012 2013 2014 2015
29. 29
D11 - Fatturato per divisione di attività economica, imprese dei servizi - Anni
2013-2015 (gennaio-settembre; variazioni percentuali, dati grezzi)
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Indagine trimestrali sul fatturato delle imprese dei servizi
Verde: fatturato totale in aumento (2013-2015); Rosso: fatturato totale in diminuzione (2013-2015)
30. D12 – Posizioni lavorative dipendenti per macrosettore di attività economica -
Anni 2012-2015 (dati destagionalizzati, numeri indice, primo trimestre 2012=100)
Fonte: Fonte: Istat, Rilevazione OROS
75
80
85
90
95
100
105
110
T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3
2012 2013 2014 2015
Totale economia privata Costruzioni Servizi di mercato Servizi alla persona Industria in senso stretto
31. 31
D13 - Monte ore lavorate, posizioni lavorative e ore lavorate pro capite -
Anni 2012-2015 (dati grezzi, variazioni tendenziali)
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Indagine Vela-GI
32. 32
Monte ore Posizioni lavorative
Ore lavorate pro capite Incidenza CIG(scala dx)
D14 - Monte ore lavorate, posizioni lavorative e ore lavorate pro capite, per
macrosettore - Anni 2012-2015 (dati grezzi, variazioni tendenziali)
33. 10 Alimentari
11 Bevande
13 Tessile
14 Abbigliamento
15 Pelle
16 Legno
17 Carta
18 Stampa
19 Coke/raffinazione
20 Chimica
21 Farmaceutica
22 Gomma e plastica
23 Altri prod. lav. min. non met.
24 Metallurgia
25 Prodotti in metallo
26 Computer/elettronica/ottica
27 Apparecchiature elettriche
28 Macchinari
29 Autoveicoli
30 Altri mezzi di trasporto
31 Mobili
32 Altre manifatturiere
33 Ripar./manut. macchine
33
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Oros)
Verde: Posti di lavoro in aumento (2013-2015); Rosso: posti di lavoro in diminuzione (2013-2015); Grigio:
posti di lavoro sostanzialmente stabili (2013-2015)
D15 - Dinamica delle posizioni lavorative per divisione di attività economica,
Manifattura – Anni 2013-2014 e 2014-2015 (terzo trimestre, variazioni tendenziali)
34. 34
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Oros)
Verde: Posti di lavoro in aumento (2013-2015); Rosso: posti di lavoro in diminuzione (2013-2015); Grigio:
posti di lavoro sostanzialmente stabili (2013-2015)
D16 - Dinamica delle posizioni lavorative per divisione di attività economica,
servizi di mercato - Anni 2013-2014 e 2014-2015 (terzo trimestre, variazioni
tendenziali) 45 Comm/rip. di autoveicoli
46 Comm. all'ingrosso
47 Comm. al dettaglio
49 Trasporto terrestre
50 Trasporto marittimo
51 Trasporto aereo
52 Magazzinaggio e supporto ai trasporti
53 Servizi postali e attività di corriere
55 Alloggio
56 Ristorazione
58 Editoria
59 Prod. cinematografica, video e tv
60 Programmazione e trasmissione
61 Telecomunicazioni
62 Software, consulenza informatica
63 Servizi d'informazione e informatica
68 Immobiliari
69 Attività legali e contabilità
70 Direzione aziendale e consulenza
71 Studi di architettura e d'ingegneria
72 R&S
73 Pubblicità e ricerche di mercato
74 Altre attività professionali
75 Servizi veterinari
77 Noleggio e leasing
78 Ricerca, selezione, fornitura di personale
79 Agenzie di viaggio
80 Vigilanza e investigazione
81 Servizi per edifici e paesaggio
82 Altri servizi di supporto alle imprese
35. 35Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Oros). Verde: Posti di lavoro in aumento (2013-2015)
D17 - Dinamica delle posizioni lavorative per divisione di attività economica,
servizi alla persona – Anni 2013-2014 e 2014-2015 (terzo trimestre, variazioni
tendenziali)
36. 36
D18 – Produttività dell’impresa e probabilità di aumentare il numero delle
posizioni lavorative dipendenti, per classi di addetti dell’impresa (terzo
trimestre 2013-terzo trimestre 2015)(a)
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Asia, Oros, Vela-GI, Frame-SBS)
(a) Produttività del lavoro misurata in termini di valore aggiunto per addetto; Quartili calcolati all’interno di
ciascun settore. Per comodità espositiva, i livelli di probabilità sono espressi in termini percentuali
27,5
35,2
42,5
49,1 50,1
56,4
60,6
58,2
51,9
21,0
25,2
32,1
38,6
40,9
43,5
45,8
43,9 43,4
6,5
10,0 10,4 10,5 9,1
12,9
14,8 14,3
8,5
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
0-2 3-4 5-9 10-14 15-19 20-49 50-149 150-249 250+
Micro Piccole Medie Grandi
Imprese nel quarto superiore della distribuzione della produttività Imprese nei tre quarti inferiori della distribuzione della produttività Differenza (punti percentuali)
37. 37
D19 – Attività di esportazione nelle imprese manifatturiere e probabilità di
aumentare il numero delle posizioni lavorative dipendenti, per classi di addetti
dell’impresa (terzo trimestre 2013-terzo trimestre 2015)(a)
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Asia, Oros, Vela-GI, Frame-SBS)
(a) Per comodità espositiva, i livelli di probabilità sono espressi in termini percentuali
37,4
36,0
40,9
47,5 48,9
55,0
58,1
53,8
44,7
27,3 28,1
35,0
43,0
44,9
48,0 48,4
39,5
36,0
10,1
7,9
5,9
4,5 4,0
7,0
9,7
14,3
8,7
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
0-2 3-4 5-9 10-14 15-19 20-49 50-149 150-249 250+
Micro Piccole Medie Grandi
Impresa esportatrice Impresa non esportatrice Differenza
38. 38
D20 – Età dell’impresa e probabilità di aumentare il numero delle posizioni
lavorative dipendenti, per classi di addetti dell’impresa (terzo trimestre 2013-
terzo trimestre 2015)(a)
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Asia, Oros, Vela-GI, Frame-SBS)
(a) Per comodità espositiva, i livelli di probabilità sono espressi in termini percentuali
37,57
38,92
43,81
47,97 48,71
51,43
52,93
49,24
42,45
15,58
22,13
31,07
40,10
43,49
48,93
53,26
52,06
49,25
22,0
16,8
12,7
7,9
5,2
2,5
-0,3
-2,8
-6,8
-10,00
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
0-2 3-4 5-9 10-14 15-19 20-49 50-149 150-249 250+
Micro Piccole Medie Grandi
Imprese "giovani" (0-5 anni) Imprese "mature" (5-10 anni)
Imprese "consolidate" (10 anni+) Differenza giovani - consolidate
39. 39
D21 - Profilo dell’imprenditore (età e paese di nascita) e probabilità di
aumentare il numero delle posizioni lavorative dipendenti (terzo trimestre 2013-
terzo trimestre 2015)
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Asia, Oros, Vela-GI, Frame-SBS)
(a) Per comodità espositiva, i livelli di probabilità sono espressi in termini percentuali
40. 40
D22 - Importanza relativa dei fattori nella decisione di aumentare
l’occupazione. Manifattura e servizi - gennaio-novembre 2015 (percentuali di
imprese)
Fonte: Istat, “Modulo qualitativo ad hoc sulla manifattura e i servizi di mercato”. Novembre 2015
41. 41
D23 - Il ruolo dei recenti provvedimenti di policy nella decisione di aumentare
l’occupazione dell’impresa. Manifattura e servizi - gennaio-novembre 2015
(percentuali di imprese)
Fonte: Istat, “Modulo qualitativo ad hoc sulla manifattura e i servizi di mercato”. Novembre 2015
42. 42
D24 - Effetto della decontribuzione sulla probabilità di aumentare
l’occupazione dipendente nel periodo gennaio-novembre 2015 (punti
percentuali).
Fonte: Istat, “Modulo qualitativo ad hoc sulla manifattura e i servizi di mercato”. Novembre 2015
36,2
19,1
12,2
23,9
0
5
10
15
20
25
30
35
40
Piccole Medie Grandi Totale