Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
R. Monducci - Check-up delle imprese italiane Assetti strutturali e fattori di competitività
1. Censimento dell’industria
e dei servizi 2011
Imprese
Check-up delle imprese italiane
Assetti strutturali e fattori di
competitività
Roberto Monducci
Direttore del Dipartimento per i conti nazionali e
e le statistiche economiche - ISTAT
MILANO 28 NOVEMBRE 2013
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2. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
I temi della presentazione
1. Il Censimento come investimento per aumentare la conoscenza
dei punti di forza e di debolezza delle imprese italiane
2. Struttura e tendenze del sistema delle imprese
3. La rilevazione diretta sulle imprese nel contesto del 9 Censimento
generale dell’Industria e dei Servizi
4. Struttura, governance, risorse umane
5. Performance e strategie
6. Una sintesi
MILANO 28 NOVEMBRE 2013
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3. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
1. Il Censimento come investimento per aumentare la conoscenza dei
punti di forza e di debolezza delle imprese italiane (1)
Informazioni aggiornate e innovative sulle imprese italiane:
• aspetti quantitativi (numerosità, input di lavoro, struttura dimensionale, settoriale e
territoriale delle imprese e delle unità locali)
• organizzazione, strategie, mercati, innovazione, internazionalizzazione ecc.
Miglioramento permanente dell’offerta di statistiche ufficiali sul sistema
produttivo:
• informazioni annuali dettagliate sull’input di lavoro nelle imprese che, essendo
basate in larga misura sul trattamento statistico di fonti amministrative, non
producono oneri informativi sulle imprese.
• ciclo di rilevazioni che, in un quadro pluriennale, permette di aggiornare il quadro
censuario su aspetti finora poco coperti dal corpo delle statistiche economiche
strutturali (es.: microimprese, strategie; ecc.). Misurazioni rilevanti per il
monitoraggio e l’analisi dei progressi del nostro sistema produttivo sul piano
della modernizzazione, della capacità competitiva e del potenziale di crescita.
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4. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
1. Il Censimento come investimento per aumentare la conoscenza dei
punti di forza e di debolezza delle imprese italiane (2)
Le informazioni censuarie colgono le condizioni dell’apparato produttivo nel
2011-2012, fase caratterizzata da un quadro recessivo profondo e persistente
che segue un decennio di bassa crescita.
• 2001-2011: crescita dell’1,6% del Pil in Italia (+13,1% nella Uem);
• 2008-2012: è stato perso oltre l’80% della crescita realizzata dal 2000 al 2007
(erosione più elevata, in percentuale, tra tutti i paesi Ue). (*)
• Perdita di competitività sui mercati esteri, con diminuzioni:
o della quota dell’Italia sull’export mondiale (dal 4% del 2003 al 2,7% del 2012);
o della quota sull’export mondiale assorbito dalla Uem (dal 6,2% al 4,7%);
o della quota dell’export italiano su quello attivato dalla Uem (dal 12,1% all’11,3%).
• “Decennio perduto” in termini di crescita della produttività del lavoro.
• Ritardo nell’uscita dalla recessione. (*)
• Lievi segnali di ripresa nell’industria; recessione persistente nei servizi. Previsioni
Istat sul Pil: -1,8% per il 2013 e +0,7% per il 2014.
• Apertura di un enorme gap di crescita tra domanda interna ed estera (*)
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5. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
2. Struttura e tendenze del sistema delle imprese (1)
Dati censuari: tra il 2001 e il 2011: il sistema delle imprese italiane ha
mantenuto una connotazione strutturale incentrata sulla piccola dimensione,
ma con intense modificazioni della struttura settoriale di imprese e addetti.
•
•
•
•
2011: attive circa 4,4 milioni di imprese, con 16,4 milioni di addetti;
2001-2011: aumento di 340mila imprese (+8,4%) e di 700mila addetti (+4,5%).
Addetti: Isole (+12,7%), Sud (+9,8%), Centro (+7,2%), NE (+4%), NO (-0,1%).
Intense dinamiche settoriali
o forte riduzione del numero di imprese dell’industria in senso stretto (18,4%, -100mila imprese, cali intensi in tutte le classi dimensionali); flessione
occupazionale di poco inferiore (-17,5%, -900mila addetti).
o Il peso occupazionale delle grandi imprese (con 250 e più addetti) è pari a
circa il 25%, più o meno lo stesso di quelle con meno di 10 addetti.
o Aumento di peso settoriale della fabbricazione di macchine e
apparecchiature (crescita assoluta di imprese e di addetti); forti cali per il
tessile, abbigliamento, cuoio e pelle (-30mila imprese e -280mila addetti).
o Forti aumenti di di imprese e addetti nelle costruzioni e nei servizi.
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6. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
2. Struttura e tendenze del sistema delle imprese (2)
• Questi dati confermano la forte specificità italiana nel contesto europeo:
o Peso delle imprese italiane sul totale della Ue a 28 paesi: tende a
decrescere all’aumentare della dimensione delle imprese: 17,8% nelle
microimprese, 14,2% in quelle con 10-19 addetti, 10,6% nella fascia con 2049 addetti, 8,7% per quelle con 50-249 addetti e solo 7,3% per le grandi.
o Contributo al valore aggiunto delle tre principali classi (microimprese, PMI,
grandi imprese): Italia allineata alla media Ue per il peso delle PMI (37,4% del
valore aggiunto nel nostro Paese e 36,3% nella Ue); molto distante per il
peso, elevato, delle microimprese (29,6% contro 21,2%) e quello, ridotto, delle
grandi imprese (33% contro 42,3%).
o Manifattura italiana: elevatissimo tasso di imprenditorialità: non solo
microimprese (il doppio di quelle della Francia e quasi tre volte quelle della
Germania), ma soprattutto rilevante numerosità di piccole imprese (con 10-49
addetti)(circa 65mila, livello superiore anche a quello della Germania, con
59mila unità).
o Il peso sul valore aggiunto delle grandi imprese italiane sul totale nazionale
è del 34,8% (55% nella media Ue e 65,4% in Germania).
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7. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
3. La rilevazione diretta sulle imprese nel contesto del 9 Censimento
generale dell’Industria e dei Servizi
• La valutazione del potenziale di crescita delle nostre imprese richiede uno
sforzo di analisi che deve fondarsi su dati rappresentativi di tutti i segmenti
dell’apparato produttivo e di tutti gli aspetti rilevanti per la competitività.
• La consapevolezza di alcuni limiti delle statistiche europee sulle imprese ha
stimolato l’utilizzo dei censimenti per colmare alcuni gap informativi.
• Obiettivo: “mappatura” quanto più completa possibile degli elementi di
forza e di debolezza del sistema delle imprese.
• Universo di riferimento della rilevazione: campione di 230mila imprese con
almeno 3 addetti (universo di poco meno di 1,1 milioni di imprese), che
assorbono circa 12,5 milioni di addetti.
• Il questionario ha raccolto informazioni su: 1) Imprenditorialità, controllo e
governance; 2) Capitale umano; 3) Relazioni tra imprese; 4) Mercato; 5)
Innovazione; 6) Finanza; 7) Internazionalizzazione.
• Si tratta di dimensioni della competitività delle imprese cruciali per superare
le pressioni di un contesto globale sempre più competitivo ed i vincoli di un
quadro macroeconomico nazionale ed europeo difficile anche in prospettiva.
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8. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
4. Struttura, governance, risorse umane (1)
• Nel sistema italiano prevalgono modelli di governance relativamente
semplificati, caratterizzati da un’elevata concentrazione delle quote di proprietà,
un controllo prevalentemente familiare e una gestione aziendale accentrata.
• Il socio principale è una persona fisica nel 94,8% delle microimprese, nell’83,9%
delle piccole, nel 54,2% delle medie e rimane elevata (25,3%) anche nelle grandi.
• L’appartenenza a gruppi coinvolge l’11% delle imprese, con incidenze molto
basse nelle microimprese (6,7%) e nelle piccole imprese (23,4%). Nelle medie
imprese l’incidenza di quelle appartenenti ad un gruppo passa al 60,1%.
• L’indagine sulle imprese ha previsto, per le imprese a conduzione familiare con
meno di 10 addetti, una sezione dedicata all’imprenditorialità:
o Titolari di microimprese a conduzione familiare uomini nel 78,5% dei casi; quasi
l’80% ha 40 anni o più (*).Il titolo di studio prevalente è il diploma superiore
(44%) seguito dalla licenza media (34%). Il 46,3% ha avuto come precedente
esperienza il lavoro dipendente.
o Lo scenario dei prossimi anni incorpora una previsione di passaggi
generazionali dei microimprenditori per un’impresa su cinque.
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9. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
4. Struttura, governance, risorse umane (2)
• In generale, gestione diretta da parte di membri della famiglia proprietaria
e/o controllante prevalente fino alle medie imprese (circa 60% di queste).
• Elevato grado di centralizzazione delle decisioni strategiche per le diverse
funzioni aziendali da parte dall’imprenditore o da un altro membro della famiglia
proprietaria/controllante (per attività principale e per amministrazione/finanza.
• Questo fenomeno è presente in misura analoga in tutte le dimensioni aziendali.
• Gestione manageriale dell’impresa poco diffusa al di fuori dei gruppi. (*)
• Formazione del personale: coinvolge solo 400mila imprese su un milione (il
37,9%), con una diffusione crescente con la dimensione: 32,6% nelle micro,
56,3% nelle piccole, 79,4% nelle medie e quasi totalità nelle grandi imprese.
• Le microimprese del Sud sono caratterizzate da un significativo ritardo, con punte
minime nel Molise (20,8%) e in Campania (21,9%). (*)
• Uso delle ICT nelle microimprese: buona diffusione ma il 42,2% delle aziende
reputa Internet non necessario o inutile per l’attività che svolge.
• Commercio elettronico: effettuato dal 25,1% delle microimprese; vendono on
line soltanto il 5,1% delle imprese, mentre il 23,4% effettua acquisti sul web.
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10. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
4. Struttura, governance, risorse umane (3)
• La frammentazione del sistema produttivo italiano, che non sembra mitigata, nelle
micro e piccole imprese, dalla presenza dei gruppi di impresa, è associata ad
intense relazioni tra imprese individuali.
• Il 63,3% delle imprese con almeno 3 addetti (oltre 660 mila unità) dichiara di
intrattenere almeno una relazione stabile, di tipo contrattuale o informale, con
altre aziende o istituzioni.
• Nel contesto italiano, l’aspetto relazionale sembra emergere come uno dei
più importanti per determinare profili d’impresa più o meno competitivi.
• Calcolo di una misura sintetica dell’intensità (oltre che della presenza) degli
accordi di cooperazione, tenendo anche conto della multidimensionalità del
fenomeno (varietà dell’insieme di strumenti utilizzati per gli accordi; ampiezza
della rete di soggetti coinvolti; estensione geografica coperta dalle relazioni).
• Il grado di interconnessione delle imprese aumenta con la dimensione e
presenta forti connotazioni settoriali. (*)
• Nel meridione, anche laddove le relazioni sono diffuse, risultano mediamente
poco intense. (*)
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11. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
5. Performance e strategie (1)
• Strategie
o Prevalenza di strategie difensive adottate dalle imprese negli ultimi anni: il
70,5% ha dichiarato che il mantenimento della propria quota di mercato è la
strategia prevalente. Orientamento principale perseguito dalle imprese di tutte
le classi dimensionali e da tutti i macrosettori.
o A queste si affiancano o si sostituiscono strategie più complesse: ampliare la
gamma dei prodotti e servizi offerti (41,1%), accedere a nuovi mercati (22,2%),
attivare/incrementare collaborazioni con altre imprese (11,7%). (*)
o Le imprese con relazioni esprimono in generale strategie più dinamiche,
soprattutto con riferimento all’accesso a nuovi mercati. (*)
• Mercati
o il 57,8% delle imprese (oltre 600mila unità) svolge la propria attività
esclusivamente a livello locale; una su cinque amplia il suo raggio di azione al
mercato nazionale e una quota di poco superiore è sui mercati esteri.
o Il raggio di azione è sensibilmente influenzato dall’appartenenza a gruppi.
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12. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
5. Performance e strategie (2)
• Il grado di connettività delle imprese sembra rappresentare un significativo
fattore discriminante di diversi aspetti strategici.
o Presenza sui mercati esteri. La presenza sui mercati esteri è associata a valori
degli indici di connettività doppi rispetto a quelli delle imprese con un mercato al
massimo nazionale: per le microimprese si passa da 12,6 a 22, per le piccole da
14,9 a 24,2, per le medie da 16,2 a 28,1 e per le grandi da 18,3 a 33,2. (*)
o Innovazione. la presenza di relazioni tende almeno in parte a compensare il
gap legato alle dimensioni: in ogni classe dimensionale la quota di imprese
innovatrici tra le aziende con relazioni è infatti pari o superiore alla quota di
imprese innovatrici – ma prive di relazioni – di dimensione superiore. Forti
evidenze sull’associazione relazioni/innovazione anche a livello settoriale. (*)
• La percezione delle imprese sul proprio posizionamento competitivo.
o Solo il 6,9% delle imprese (72mila) percepisce un posizionamento migliore,
rispetto al 19,1% che segnala un gap (200mila).
o Saldo fortemente negativo per le micro e piccole imprese, lievemente positivo
per le medie e molto positivo per le grandi.
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13. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
5. Performance e strategie (3)
• Le valutazioni delle imprese sugli ostacoli alla competitività
o Mancanza di risorse finanziarie (40,4% delle imprese); seguono la scarsità o
mancanza di domanda (36,8%), gli oneri amministrativi e burocratici (34,5%), un
contesto socio-ambientale sfavorevole (23,2%). (*)
o Le imprese percepiscono come meno gravi la carenza di infrastrutture, la
mancanza di risorse qualificate e la difficoltà nel reperire personale o fornitori.
• Scelte comportamentali e strategiche più articolate e contesti competitivi
più complessi sono generalmente associati ad una maggiore rilevanza di
diverse tipologie di ostacoli.
o Ad esempio:
far parte di un gruppo riduce soltanto la pressione di vincoli finanziari;
competere su mercati via via più ampi comporta l’aumento evidente delle
diverse tipologie di impedimenti;
tra le imprese il cui obiettivo è il mantenimento della quota di mercato solo il
20% segnala tre ostacoli, quota che raddoppia per le imprese che adottano
principalmente altri tipi di strategie.
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14. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
6. Una sintesi (1)
• Per sintetizzare la ricchezza e la complessità delle informazioni rilevate
attraverso la rilevazione sono stati individuati con analisi multivariate cinque
profili di imprese. Nell’analisi sono state utilizzate variabili che rappresentano i
comportamenti dell’impresa e non variabili di struttura o di performance economica.
GRUPPI DI IMPRESE
Conservatrici
Dinamiche tascabili
Aperte
Innovative
Internazionalizzate spinte
Numero
% di Appartenenza
imprese imprese
a gruppi
666,481
204,359
75,046
73,903
27,247
63.7
19.5
7.2
7.1
2.6
Addetti
medi
8.7
10.9
20.7
15.0
28.9
8.9
12.9
22.9
19.8
39.5
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15. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
6. Una sintesi (2)
1. Conservatrici: quasi il 64% delle imprese (670mila unità, con un’occupazione di
quasi 6 milioni di addetti), con una bassa dimensione media (8,9 addetti per
impresa), più presenti nei servizi diversi dal commercio e nelle costruzioni. In
questo gruppo si ritrovano i due terzi delle microimprese, poco più della metà
delle piccole imprese, il 40% delle medie imprese e il 30% delle grandi.
2. Dinamiche tascabili: poco meno del 20% delle imprese (circa 205mila unità, con
2,6 milioni di addetti), con un profilo settoriale simile a quello medio e una
dimensione di poco inferiore ai 13 addetti.
3. Aperte: circa 75mila unità, gruppo che assorbe 1,7 milioni di addetti e registra
una dimensione media di 22,9 addetti per impresa. Caratterizzato settorialmente
da una presenza piuttosto elevata di imprese industriali (il 42,7%).
4. Innovative: conta 74mila imprese, che impiegano 1,5 milioni di addetti e hanno
una dimensione media di 19,8 addetti per impresa.
5. Internazionalizzate spinte: include solo il 2,6% delle imprese (27mila unità, con
1,1 milioni di addetti), per una dimensione media di 39,5 addetti. In questo
raggruppamento è massima l’incidenza delle imprese appartenenti a gruppi.
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16. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
6. Una sintesi (3)
• Distribuzione settoriale delle
imprese dei vari gruppi
o Conservatrici: presenza
maggiore di imprese dei
servizi diversi dal commercio
e delle costruzioni.
o Aperte: presenza elevata di
imprese industriali.
o Dinamiche tascabili e
innovative: profilo simile a
quello medio.
o Internazionalizzate spinte:
una impresa su due è
industriale.
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17. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
6. Una sintesi (4)
• Mercati di riferimento delle
imprese dei vari gruppi
o Le imprese conservatrici e le
dinamiche tascabili sono
prevalentemente orientate al
mercato locale.
o La percentuale di imprese
che operano sui mercati
esteri raggiunge il 70% per
le imprese aperte e il 92%
per le internazionalizzate
spinte.
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18. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
6. Una sintesi (5)
• Orientamenti strategici
delle imprese dei vari
gruppi
80,0
70,0
o Ad eccezione, delle
imprese conservatrici,
elevata ed omogenea
propensione dei vari gruppi
all’aumento della gamma
di prodotti e
all’attivazione/incremento
di relazioni tra imprese.
60,0
o L’accesso a nuovi mercati
strategia fortemente
concentrata nelle imprese
aperte e nelle
internazionalizzate spinte.
10,0
50,0
40,0
30,0
20,0
0,0
Difesa quota di
mercato
Internazionalizzate spinte
Aumento gamma
prodotti/servizi
Aperte
Accesso a nuovi
mercati
Conservatrici
Innovative
Attivazione incremento
relazioni tra imprese
Dinamiche tascabili
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19. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
6. Una sintesi (6)
• Complessivamente, il quadro che emerge mostra che i diversi settori e
soprattutto le diverse dimensioni aziendali sono attraversati da profili
d’impresa notevolmente eterogenei.
• Comportamenti e strategie complesse e ad elevato potenziale di crescita e
competitività sono praticati da molte imprese di piccole dimensioni in tutti i
settori e in tutte le aree del Paese.
• D’altra parte, l’area di conservazione e comportamenti difensivi risulta
molto estesa, coinvolgendo anche ampi segmenti di imprese di medie e
grandi dimensioni.
• Prime stime sull’effetto dei diversi comportamenti e strategie sui livelli di
produttività delle imprese segnalano, per quelle di minori dimensioni,
un’elevata sensibilità dei risultati economici, nell’ordine: all’estensione del
mercato, al management, alla valorizzazione delle risorse umane,
all’outsourcing, all’innovazione di processo, all’innovazione organizzativa,
all’innovazione di prodotto.
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20. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Andamento del Pil in Italia e nell’Area Euro – T1:2007-T3:2013
Maggiori economie dell’Unione: numeri indice (base T1: 2007=100)
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21. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Andamento del Pil in Italia e nell’Area Euro – T1:2007-T3:2013
(variazioni congiunturali e tendenziali)
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
-5
-6
-7
07:T1
08:T1
Variazioni congiunturali
Variazioni tendenziali
09:T1
10:T1
11:T1
Uem17
Uem17
12:t1
13:t1
Italia
Italia
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22. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Indici mensili del fatturato interno ed estero del settore manifatturiero
(dati deflazionati e destagionalizzati – 2010=100)
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23. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Microimprenditori per classe di età e ripartizione geografica. Censimento 2011 –
Rilevazione multiscopo sulle imprese (valori percentuali)
100
90
80
32.6
33.7
32.2
25.7
31.0
70
60
45.5
50
40
47.5
48.3
18.8
19.1
20.8
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
47.1
47.0
30
20
10
28.7
21.9
0
56 anni e oltre
Tra i 41 e i 55 anni
Sud e Isole
Italia
Fino a 40 anni
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24. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Imprese appartenenti e non appartenenti a gruppi per tipo di gestione e classe di
addetti. Censimento 2011 – Rilevazione multiscopo sulle imprese
(valori percentuali)
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25. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Microimprese che hanno investito in formazione aziendale, per regione.
Censimento 2011 – Rilevazione multiscopo sulle imprese (valori percentuali)
Valle D'Aosta / Vallée d'Aoste
Trento
Friuli-Venezia Giulia
Bolzano / Bozen
Veneto
Emilia-Romagna
Lombardia
Piemonte
Umbria
Toscana
Abruzzo
Liguria
Sardegna
Lazio
Marche
Sicilia
Basilicata
Calabria
Puglia
Campania
Molise
0
10
20
30
40
50
60
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26. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Grado di connettività (a) per classi di addetti e attività economica.
Censimento 2011 – Rilevazione multiscopo sulle imprese (valori medi)
a)
Dimensione d’impresa
b) Attività economica
30
20
18
25
16
14
20
12
10
15
8
10
6
4
5
2
0
0
3-9 addetti
10-49 addetti
50-249 addetti
LEGENDA SETTORI
B
- Attività estrattive
C - Manifattura
D - Forniture energetiche
E
- Fornitura di acqua e gestione rifiuti
F
- Costruzioni
G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio; rip. autoveicoli
H Trasporto e magazzinaggio
I
- Alloggio e di ristorazione
250 addetti e oltre
J
K
L
M
N
P
Q
R
S
-
C
H
D
G
E
J
B
M
N
F
P
R
I
S
K
L
Q
Informazione e comunicazione
Attività finanziarie e assicurative
Attività immobiliari
Attività professionali, scientifiche e tecniche
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese
Istruzione
Sanità e assistenza sociale
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento
Altri servizi
(a) misura l’intensità delle relazioni intrattenute da ciascuna impresa e, per costruzione, assume valori compresi tra 0 e 100.
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27. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Grado di connettività per provincia. Censimento 2011 –
Rilevazione multiscopo sulle imprese (valori medi)
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28. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Principali strategie adottate dalle imprese per classe di addetti e macrosettore.
Censimento 2011 – Rilevazione multiscopo sulle imprese (valori percentuali)
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29. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Presenza di relazioni e orientamento strategico dell’impresa. Censimento 2011 –
Rilevazione multiscopo sulle imprese (valori percentuali)
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Difesa della quota di
mercato
Aumento gamma di
prodotti/servizi
Imprese senza relazioni
Accesso a nuovi
mercati
Attivazione/incremento
di relazioni tra imprese
Imprese con relazioni
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30. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Grado di connettività delle imprese per mercati e classe di addetti.
Censimento 2011 – Rilevazione multiscopo sulle imprese
35,0
30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
3-9 addetti
10-49 addetti
Italia
50-249 addetti
250 addetti e oltre
Estero
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30
31. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Imprese innovatrici e presenza di relazioni, per dimensione d’impresa e
macrosettore. Censimento 2011 – Rilevazione multiscopo sulle imprese
(valori percentuali)
a) Dimensione d’impresa
b) macrosettore
90
60
80
50
70
60
40
50
30
40
30
20
20
10
10
0
3-9 addetti
10-49 addetti
Imprese senza relazioni
50-249 addetti 250 addetti e oltre
Imprese con relazioni
0
Industria in senso
stretto
Costruzioni
Imprese senza relazioni
Commercio
Altri servizi
Imprese con relazioni
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32. Check-up delle imprese italiane. Assetti strutturali e fattori di competitività
Principali fattori che hanno ostacolato la competitività dell’impresa per classe di
addetti e mercato di riferimento. Censimento 2011 –
Rilevazione multiscopo sulle imprese (valori percentuali)
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