Istat Conferenza evento, Aula Magna, Roma, 24 febbraio 2016
La ripresa della domanda di lavoro in Italia: tendenze aggregate, comportamenti delle imprese, effetti delle politiche
MILeS2015 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2015
Lombardia e Toscana sono regioni con una forte tradizione manifatturiera ma con specializzazioni settoriali diverse. In Lombardia il contributo principale alla formazione del valore aggiunto manifatturiero proviene dall’elettronica, i macchinari e la metallurgia; in Toscana dal tessile e l’abbigliamento e in misura minore dall’elettronica e macchinari. Il lavoro presenta un’analisi comparativa dell’andamento del comparto manifatturiero e dei relativi settori nelle due regioni al fine di indagare come la diversa struttura produttiva e specializzazione abbia contribuito alla performance produttiva e ad un aggiustamento strutturale negli anni, in particolare a seguito della grande recessione del 2008-2009. Dove le differenze di performance non sono attribuibili alla specializzazione produttiva, si individuano i fattori considerati determinanti, come la dimensione d’impresa, la produttività del lavoro, le caratteristiche del capitale umano. Al fine di rappresentare sinteticamente tale analisi, il lavoro propone anche una scomposizione della crescita del valore aggiunto in una componente strutturale ed una componente congiunturale per il complesso del settore manifatturiero.
Conferenza Stampa - Il mercato del lavoro: verso una lettura integrata
Roma, 11 dicembre 2017
Presidenza consiglio dei Ministri- Sala Polifunzionale
Via Santa Maria in Via, 37b
Istat Conferenza evento, Aula Magna, Roma, 24 febbraio 2016
La ripresa della domanda di lavoro in Italia: tendenze aggregate, comportamenti delle imprese, effetti delle politiche
MILeS2015 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2015
Lombardia e Toscana sono regioni con una forte tradizione manifatturiera ma con specializzazioni settoriali diverse. In Lombardia il contributo principale alla formazione del valore aggiunto manifatturiero proviene dall’elettronica, i macchinari e la metallurgia; in Toscana dal tessile e l’abbigliamento e in misura minore dall’elettronica e macchinari. Il lavoro presenta un’analisi comparativa dell’andamento del comparto manifatturiero e dei relativi settori nelle due regioni al fine di indagare come la diversa struttura produttiva e specializzazione abbia contribuito alla performance produttiva e ad un aggiustamento strutturale negli anni, in particolare a seguito della grande recessione del 2008-2009. Dove le differenze di performance non sono attribuibili alla specializzazione produttiva, si individuano i fattori considerati determinanti, come la dimensione d’impresa, la produttività del lavoro, le caratteristiche del capitale umano. Al fine di rappresentare sinteticamente tale analisi, il lavoro propone anche una scomposizione della crescita del valore aggiunto in una componente strutturale ed una componente congiunturale per il complesso del settore manifatturiero.
Conferenza Stampa - Il mercato del lavoro: verso una lettura integrata
Roma, 11 dicembre 2017
Presidenza consiglio dei Ministri- Sala Polifunzionale
Via Santa Maria in Via, 37b
Evento presentazione e-book del rapporto “Il mercato del lavoro 2018. Verso una lettura integrata”
Istat Roma, Aula Magna, 25 febbraio 2019
Via Cesare Balbo 16
Ice - Roma, 19 luglio 2012
Presentazione del Rapporto Ice 2011-2012 e dell'Annuario statistico Istat-Ice 2011 "Commercio estero e attività internazionali delle imprese 2011", che consente un accesso approfondito ai dati sugli scambi con l'estero delle merci e dei servizi, oltre a quelli relativi agli investimenti diretti esteri
22 GENNAIO 2002
Terziarizzazione dell’economia e trasformazione dei servizi privati
realizzato da Lorenzo Birindelli e Clemente Tartaglione
con la collaborazione di Gabriele Guglielmi
presentazione di Ivano Corraini
INDICE
principali tendenze evolutive in Italia e in Europa
1 Tendenze della terziarizzazione in Italia
2 Sviluppo dei servizi nelle economie avanzate
3 Un nuovo processo di terziarizzazione dell’economia italiana che prende forma
a partire dai primi anni novanta
4 Struttura delle imprese dei servizi in Italia e in Europa
5 Terziarizzazione del mercato del lavoro: un processo europeo
6 Terziarizzazione e occupazione femminile, diffusione di forme di impiego non tradizionale in Italia e in Europa
7 Effetti della terziarizzazione in Italia
8 Terziarizzazione del mercato del lavoro: aspetti salienti della situazione italiana
Capitolo 2
Occupazione, retribuzioni, produttività e costo del lavoro nei comparti di “Area Filcams” della contabilità nazionale
1 Occupazione
2 Produttività del lavoro
3 Retribuzioni di fatto e slittamento salariale
4 Costo del lavoro dipendente e produttività del lavoro
Capitolo 3
Struttura dimensionale, distribuzione territoriale e articolazione di comparto delle imprese e occupati del terziario privato di “Area Filcams”
1 Tendenze evolutive nel terziario privato; composizione geografica e di comparto
nei settori del commercio, turismo e servizi
1 . 1 I mutamenti occupazionali attraverso un’analisi di comparto per i settori
del commercio e servizi
2 I settori attraverso un’analisi dell’articolazione dell’occupazione dipendente
per dimensione d’impresa e area geografica
2 . 1 Lavoratori dipendenti nel commercio
2 . 2 Lavoratori dipendenti nel turismo
2 . 3 Lavoratori dipendenti nei servizi
Congiuntura dell’industria manifatturiera della Brianza: I trimestre 2014.Camera Monza e Brianza
PER LA MANIFATTURA DELLA BRIANZA IL 2014 SI APRE ALL’INSEGNA DELLA PRUDENZA - Congiuntura dell’industria manifatturiera della Brianza: I trimestre 2014. Rispetto al IV trimestre del 2013 positivo il fatturato (+0,3%), in lieve calo la produzione (-0,2%). In un anno gli ordini esteri crescono del 4,5% e tiene anche la domanda interna (+1%). Migliorano le aspettative degli imprenditori della Brianza sulla produzione ma resta ancora negativo il dato sul lavoro con un saldo occupazionale di -0,16%
17° appuntamento annuale dei CIO italiani -
Oltre i confini della trasformazione digitale: le sfide di un mondo in versione beta
Baveno, 22-25 giugno 2017
Convegno L’ISTAT PARTECIPA ALLA XX EDIZIONE DELLE GIORNATE DI BERTINORO
Roma 9 ottobre 2020
Evento Digital Edition, Censimenti Permanenti - Istituzioni non profit
sessione Presentazione Istat sulle Istituzioni Non Profit
IL 2013 SI CHIUDE CON PRODUZIONE E ORDINI IN AUMENTO. MA NON BASTA PER TORNA...Camera Monza e Brianza
Congiuntura dell’industria manifatturiera della Brianza: IV trimestre 2013. Rispetto al III trimestre cresce la produzione (+0,6%), in calo il fatturato (-0,4%). Segnali confortanti dagli ordini: quelli esteri fanno registrare +6,2%, quelli interni +1,6% rispetto a un anno fa. Resta invece ancora di segno negativo il saldo occupazionale (-0,2%). Per il 2014 migliorano le aspettative degli imprenditori della Brianza.
L’intervento intende proporre una sintesi dei principali risultati relativi alla regione Sicilia dei tre censimenti economici del 2011 (sulle imprese e servizi, sulle istituzioni non profit e sulle istituzioni pubbliche) che l’Istat ha di recente diffuso tramite i propri canali istituzionali.
L’analisi riguarda sia le caratteristiche strutturali del settore delle imprese e istituzioni non profit e di quelle pubbliche sia le dinamiche intervenute rispetto alle precedenti rilevazioni. In alcuni casi sono presentati nel dettaglio approfondimenti per tipo di rilevazione censuaria a livello provinciale e settoriale.
L’indagine campionaria realizzata per la prima volta sulle imprese consente di trattare alcuni aspetti innovativi introdotti in questa tornata censuaria e di approfondire alcuni temi d’interesse per il settore. A ciò si abbinano le analisi relative alle principali caratteristiche del settore non profit e alcuni effetti di sostituzione che, di recente, hanno comportato un ridimensionamento del comparto pubblico nel sistema economico della regione.
The document describes recent changes and future plans for the sampling design of Italy's Labour Force Survey (IT-LFS). Specifically:
1. In 2012, the sampling design was revised to address changes since the previous 2001-2002 design, improve monthly representativeness, and reduce costs by decreasing the sample size.
2. The new design stratified municipalities by size and distributed the reduced quarterly sample of 71,536 households across more than 1,000 municipalities.
3. Evaluation found the new design maintained or improved accuracy compared to the old design, while overlapping old and new samples for 5 quarters facilitated the transition.
4. Future plans include coordinating the IT-LFS design with other Istat
Evento presentazione e-book del rapporto “Il mercato del lavoro 2018. Verso una lettura integrata”
Istat Roma, Aula Magna, 25 febbraio 2019
Via Cesare Balbo 16
Ice - Roma, 19 luglio 2012
Presentazione del Rapporto Ice 2011-2012 e dell'Annuario statistico Istat-Ice 2011 "Commercio estero e attività internazionali delle imprese 2011", che consente un accesso approfondito ai dati sugli scambi con l'estero delle merci e dei servizi, oltre a quelli relativi agli investimenti diretti esteri
22 GENNAIO 2002
Terziarizzazione dell’economia e trasformazione dei servizi privati
realizzato da Lorenzo Birindelli e Clemente Tartaglione
con la collaborazione di Gabriele Guglielmi
presentazione di Ivano Corraini
INDICE
principali tendenze evolutive in Italia e in Europa
1 Tendenze della terziarizzazione in Italia
2 Sviluppo dei servizi nelle economie avanzate
3 Un nuovo processo di terziarizzazione dell’economia italiana che prende forma
a partire dai primi anni novanta
4 Struttura delle imprese dei servizi in Italia e in Europa
5 Terziarizzazione del mercato del lavoro: un processo europeo
6 Terziarizzazione e occupazione femminile, diffusione di forme di impiego non tradizionale in Italia e in Europa
7 Effetti della terziarizzazione in Italia
8 Terziarizzazione del mercato del lavoro: aspetti salienti della situazione italiana
Capitolo 2
Occupazione, retribuzioni, produttività e costo del lavoro nei comparti di “Area Filcams” della contabilità nazionale
1 Occupazione
2 Produttività del lavoro
3 Retribuzioni di fatto e slittamento salariale
4 Costo del lavoro dipendente e produttività del lavoro
Capitolo 3
Struttura dimensionale, distribuzione territoriale e articolazione di comparto delle imprese e occupati del terziario privato di “Area Filcams”
1 Tendenze evolutive nel terziario privato; composizione geografica e di comparto
nei settori del commercio, turismo e servizi
1 . 1 I mutamenti occupazionali attraverso un’analisi di comparto per i settori
del commercio e servizi
2 I settori attraverso un’analisi dell’articolazione dell’occupazione dipendente
per dimensione d’impresa e area geografica
2 . 1 Lavoratori dipendenti nel commercio
2 . 2 Lavoratori dipendenti nel turismo
2 . 3 Lavoratori dipendenti nei servizi
Congiuntura dell’industria manifatturiera della Brianza: I trimestre 2014.Camera Monza e Brianza
PER LA MANIFATTURA DELLA BRIANZA IL 2014 SI APRE ALL’INSEGNA DELLA PRUDENZA - Congiuntura dell’industria manifatturiera della Brianza: I trimestre 2014. Rispetto al IV trimestre del 2013 positivo il fatturato (+0,3%), in lieve calo la produzione (-0,2%). In un anno gli ordini esteri crescono del 4,5% e tiene anche la domanda interna (+1%). Migliorano le aspettative degli imprenditori della Brianza sulla produzione ma resta ancora negativo il dato sul lavoro con un saldo occupazionale di -0,16%
17° appuntamento annuale dei CIO italiani -
Oltre i confini della trasformazione digitale: le sfide di un mondo in versione beta
Baveno, 22-25 giugno 2017
Convegno L’ISTAT PARTECIPA ALLA XX EDIZIONE DELLE GIORNATE DI BERTINORO
Roma 9 ottobre 2020
Evento Digital Edition, Censimenti Permanenti - Istituzioni non profit
sessione Presentazione Istat sulle Istituzioni Non Profit
IL 2013 SI CHIUDE CON PRODUZIONE E ORDINI IN AUMENTO. MA NON BASTA PER TORNA...Camera Monza e Brianza
Congiuntura dell’industria manifatturiera della Brianza: IV trimestre 2013. Rispetto al III trimestre cresce la produzione (+0,6%), in calo il fatturato (-0,4%). Segnali confortanti dagli ordini: quelli esteri fanno registrare +6,2%, quelli interni +1,6% rispetto a un anno fa. Resta invece ancora di segno negativo il saldo occupazionale (-0,2%). Per il 2014 migliorano le aspettative degli imprenditori della Brianza.
L’intervento intende proporre una sintesi dei principali risultati relativi alla regione Sicilia dei tre censimenti economici del 2011 (sulle imprese e servizi, sulle istituzioni non profit e sulle istituzioni pubbliche) che l’Istat ha di recente diffuso tramite i propri canali istituzionali.
L’analisi riguarda sia le caratteristiche strutturali del settore delle imprese e istituzioni non profit e di quelle pubbliche sia le dinamiche intervenute rispetto alle precedenti rilevazioni. In alcuni casi sono presentati nel dettaglio approfondimenti per tipo di rilevazione censuaria a livello provinciale e settoriale.
L’indagine campionaria realizzata per la prima volta sulle imprese consente di trattare alcuni aspetti innovativi introdotti in questa tornata censuaria e di approfondire alcuni temi d’interesse per il settore. A ciò si abbinano le analisi relative alle principali caratteristiche del settore non profit e alcuni effetti di sostituzione che, di recente, hanno comportato un ridimensionamento del comparto pubblico nel sistema economico della regione.
The document describes recent changes and future plans for the sampling design of Italy's Labour Force Survey (IT-LFS). Specifically:
1. In 2012, the sampling design was revised to address changes since the previous 2001-2002 design, improve monthly representativeness, and reduce costs by decreasing the sample size.
2. The new design stratified municipalities by size and distributed the reduced quarterly sample of 71,536 households across more than 1,000 municipalities.
3. Evaluation found the new design maintained or improved accuracy compared to the old design, while overlapping old and new samples for 5 quarters facilitated the transition.
4. Future plans include coordinating the IT-LFS design with other Istat
Una sintesi delle informazioni pubblicate nel fascicolo territoriale “Principali risultati e processo di rilevazione”, che riporta - con riferimento alla regione Abruzzo - alcuni dei risultati più significativi del 9° Censimento dell’industria e dei servizi e Censimento delle istituzioni non profit.
La presentazione si focalizza sulle tendenze che si sono manifestate nel decennio intercensuario: aumento del numero delle imprese, forte crescita del non profit e arretramento del settore pubblico.
Fattore D è la ricerca sul ruolo delle imprese femminili e della donna nella crescita economica della provincia di Ravenna. in questo rapporto c'è la sintesi dell'analisi dei bilanci di 120 imprese per sei annualità.
Dinamiche del settore manifatturiero Italiano e prospettive di sviluppo nel M...University of Calabria
"Prospettive di Sviluppo nel Mezzogiorno - Ruolo dell’Artigianato»
14 e 15 Novembre 2016, Centro Congressi Hotel la Principessa, Campora S. G. - Amantea (CS)
I Seminari del Progetto Lab.Art. - Laboratorio Artigiano
CGIL - Fondazione Giuseppe Di Vittorio - FondArtigianato
Guida Incentivi al Lavoro, strumento ideato dalla Provincia di Torino per dare informazioni utili e aggiornate sulla normativa e gli strumenti a favore dell’occupazione e a sostegno dell’impresa, è stata realizzata grazie alla collaborazione preziosa e consolidata con INPS, INAIL, Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate.
La ricchezza del patrimonio informativo del censimento economico è senza precedenti, grazie non solo alle informazioni strutturali tradizionali ma anche agli approfondimenti tematici su Imprese, istituzioni pubbliche e non profit. 20 milioni gli addetti nelle attività produttive extra agricole, 16.5 operano nelle 4.4 milioni di imprese, 2.8 nelle 12 mila istituzioni pubbliche, ma anche 680 mila che operano nelle 301 mila non profit. 800 mila i lavoratori esterni con una distribuzione tra i tre comparti relativamente più omogenea, 4.7 milioni il lavoro volontario del non profit.
Giornata di studio, Milano 5 ottobre 2016, MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
La produttività aggregata è vista, da un lato, come risultato delle decisioni tecnologiche e manageriali, fatte dagli imprenditori; d'altro, come la capacità di un'economia di allocare le risorse verso le unità più produttive. Intuitivamente, la produttività aggregata aumenta ogni volta che vengono riallocati i fattori di produzione dall’impresa meno produttiva a quella più produttiva. In questo lavoro ci proponiamo di documentare il contributo dell’efficienza allocativa alla dinamica della produttività aggregata del lavoro in Italia e in Lombardia. La base dati utilizzata per la produzione di tali stime è costituita da un unico set di dati che copre l'universo delle imprese italiane, attive nel settore non-agricolo e non finanziario, per il periodo 2005-2013, costituiscono grazie ad una rinnovata collaborazione tra la Banca d'Italia e l'Istat. L’analisi è realizzata considerando tre tipologie di imprese: permanenti negli anni, entrate e uscite dal sistema produttivo: la componente di riallocazione delle risorse, tra gli operatori permanenti, offre un recupero al calo della produttività media; il contributo netto delle componenti demografiche risulta sempre positivo, in quanto l'uscita di imprese meno produttive compensa l’effetto negativo dell’ingresso di nuove imprese.
La ricchezza del patrimonio informativo del censimento economico è senza precedenti, grazie non solo alle informazioni strutturali tradizionali ma anche agli approfondimenti tematici su Imprese, istituzioni pubbliche e non profit. 20 milioni gli addetti nelle attività produttive extra agricole, 16.5 operano nelle 4.4 milioni di imprese, 2.8 nelle 12 mila istituzioni pubbliche, ma anche 680 mila che operano nelle 301 mila non profit. 800 mila i lavoratori esterni con una distribuzione tra i tre comparti relativamente più omogenea, 4.7 milioni il lavoro volontario del non profit.
La ricchezza del patrimonio informativo del censimento economico è senza precedenti, grazie non solo alle informazioni strutturali tradizionali ma anche agli approfondimenti tematici su Imprese, istituzioni pubbliche e non profit. 20 milioni gli addetti nelle attività produttive extra agricole, 16.5 operano nelle 4.4 milioni di imprese, 2.8 nelle 12 mila istituzioni pubbliche, ma anche 680 mila che operano nelle 301 mila non profit. 800 mila i lavoratori esterni con una distribuzione tra i tre comparti relativamente più omogenea, 4.7 milioni il lavoro volontario del non profit.
La ricchezza del patrimonio informativo del censimento economico è senza precedenti, grazie non solo alle informazioni strutturali tradizionali ma anche agli approfondimenti tematici su Imprese, istituzioni pubbliche e non profit. 20 milioni gli addetti nelle attività produttive extra agricole, 16.5 operano nelle 4.4 milioni di imprese, 2.8 nelle 12 mila istituzioni pubbliche, ma anche 680 mila che operano nelle 301 mila non profit. 800 mila i lavoratori esterni con una distribuzione tra i tre comparti relativamente più omogenea, 4.7 milioni il lavoro volontario del non profit.
La ricchezza del patrimonio informativo del censimento economico è senza precedenti, grazie non solo alle informazioni strutturali tradizionali ma anche agli approfondimenti tematici su Imprese, istituzioni pubbliche e non profit. 20 milioni gli addetti nelle attività produttive extra agricole, 16.5 operano nelle 4.4 milioni di imprese, 2.8 nelle 12 mila istituzioni pubbliche, ma anche 680 mila che operano nelle 301 mila non profit. 800 mila i lavoratori esterni con una distribuzione tra i tre comparti relativamente più omogenea, 4.7 milioni il lavoro volontario del non profit.
La ricchezza del patrimonio informativo del censimento economico è senza precedenti, grazie non solo alle informazioni strutturali tradizionali ma anche agli approfondimenti tematici su Imprese, istituzioni pubbliche e non profit. 20 milioni gli addetti nelle attività produttive extra agricole, 16.5 operano nelle 4.4 milioni di imprese, 2.8 nelle 12 mila istituzioni pubbliche, ma anche 680 mila che operano nelle 301 mila non profit. 800 mila i lavoratori esterni con una distribuzione tra i tre comparti relativamente più omogenea, 4.7 milioni il lavoro volontario del non profit.
La ricchezza del patrimonio informativo del censimento economico è senza precedenti, grazie non solo alle informazioni strutturali tradizionali ma anche agli approfondimenti tematici su Imprese, istituzioni pubbliche e non profit. 20 milioni gli addetti nelle attività produttive extra agricole, 16.5 operano nelle 4.4 milioni di imprese, 2.8 nelle 12 mila istituzioni pubbliche, ma anche 680 mila che operano nelle 301 mila non profit. 800 mila i lavoratori esterni con una distribuzione tra i tre comparti relativamente più omogenea, 4.7 milioni il lavoro volontario del non profit.
L’esposizione si incentra sulla presentazione dei risultati relativi alla regione Lazio dei tre censimenti economici del 2011 (sulle imprese e servizi, sulle istituzioni non profit e sulle istituzioni pubbliche) che l’Istat ha diffuso tramite i propri canali istituzionali.
Sono trattati sia il quadro economico generale, in cui si evidenziano le caratteristiche strutturali e i cambiamenti intervenuti rispetto alle precedenti rilevazioni nelle strutture presenti nel territorio e nel mercato del lavoro. Sono presentati nel dettaglio approfondimenti per tipo di rilevazione censuaria a livello provinciale e settoriale sottolineando gli aspetti innovativi delle rilevazioni. Sono inoltre analizzate le caratteristiche del multiforme mondo del non profit e l’articolazione delle strutture delle amministrazioni pubbliche.
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M. Calzaroni - La struttura dell’occupazione in Lombardia: Le opportunità di nuovi prodotti Istat
1. MILeS – Impresa, Lavoro e Società 2014
Giornata di studio – Università di Milano-Bicocca
La struttura dell’occupazione in Lombardia:
Le opportunità di nuovi prodotti Istat
Manlio Calzaroni
Direzione Centrale indagini Censuarie e Registri
statistici
Milano, 2 ottobre 2014
2. PERCHE L’ATTENZIONE ALL’OCCUPAZIONE
Superamento della classica articolazione degli occupati in
addetti = indipendenti + dipendenti
non più adeguata alla realtà del mercato del lavoro e
non più rappresentativa delle diverse modalità con cui
una impresa utilizza la forza lavoro
Obiettivi:
1. misurare la reale quantità di lavoro utilizzata: indipendenti
+ dipendenti + lav. esterni + lav. temporanei + …
2. descrivere le caratteristiche dei rapporti di lavoro e dei
lavoratori a livello micro
Milano, 2 Ottobre 2014
3. Il progetto
Il progetto è stato sviluppato nell’ambito del Censimento Virtuale
e si basa «quasi esclusivamente» su dati ottenuti dall’integrazione
di fonti amministrative.
La fattibilità è dovuta anche:
! All’esistenza del Registro Statistico (ASIA) aggiornato con
cadenza annuale e consolidato nel tempo
! Alla disponibilità di nuove fonti amministrative sulla struttura
dell’occupazione e con informazione sul legame tra lavoratore e
impresa
! Agli avanzamenti metodologici e alle esperienze maturate
nell’ambito dell’uso di fonti amministrative a fini statistici
Milano, 2 Ottobre 2014
4. Struttura informativa disponibile
Le fonti amministrative utilizzate (previdenziali, camerali,
assicurative e fiscali) presentano una struttura che
permette di collegare, direttamente o indirettamente :
il lavoratore – con le sue caratteristiche al tempo t–
con l’impresa – con le sue caratteristiche al tempo t - in
cui svolge l’attività lavorativa
per tramite di un rapporto di lavoro – con le sue
caratteristiche al tempo t –
Da questo è derivato il nuovo registro
ASIA Occupazione
Milano 2 Ottobre 2014
5. Struttura informativa disponibile
Lavoratore
Pi
Rapporto
di
lavoro
Rik
Impresa
Uk
Allocazione
dei
lavoratori
alle
Imprese
e
Unità
locali
Milano, 2 Ottobre 2014
6. Classificazione delle tipologie di occupazione di una impresa
Dipendenti
• Posizione lavorativa
• Tempo indet./determ.
• Luogo di lavoro
• Car. demografici
Occupati
interni Occupati
Indipendenti
• Titolari
• Soci che partecipano
all’attività di impresa.
• Familiari
• Cariche sociali
• Car. Demografici
MANAGER non soci
• Periodo di contratto
• Remunerazione
Collaboratori
• Tipologia
• Mono/pluri comm.
• Periodo di contratto
• Remunerazione
Lavoratori in contratto di
somministrazione
(interinali)
• Periodo di contratto
esterni
Milano, 2 Ottobre 2014
7. Un secondo prodotto innovativo per l’analisi dell’occupazione
LA DEMOGRAFIA D’IMPRESA
La crescente domanda di informazioni sui meccanismi che
determinano la crescita economica ha reso più pressante il
bisogno di statistiche sulla demografia delle imprese.
L’analisi della demografia industriale è rilevante:
1. nella analisi della concorrenza e della produzione (formazione
dell’offerta e dei relativi prezzi, rinnovamento della struttura
produttiva,..)
2. negli studi sulla creazione/distruzione di posti di lavoro
nella mobilità dei lavoratori
3. a supporto di analisi ex ante ed ex post delle politiche che
intendono migliorare la competitività, la crescita economica e le
opportunità di lavoro.
8. La demografia di impresa
La demografia di impresa si riferisce:
1. all’analisi statistica delle caratteristiche demografiche di
una popolazione di unità statistiche (le imprese) ad un dato
istante temporale
2. di come queste unità si sviluppano nel tempo, con
riferimento ad un dato ambito territoriale (o settoriale o
dimensionale).
La creazione di nuove imprese e la chiusura di quelle
improduttive sono considerati importanti indicatori del
dinamismo economico.
L’importanza di questi dati è evidenziata dalla presenza di
un regolamento Ue, che definisce gli obblighi per gli INS e
detta le regole con cui misurare il fenomeno
9. Le misure della Performance Imprenditoriale
Principali indicatori
10. Struttura occupazione per modalità di rapporto di lavoro
Forte dettaglio per attività economica e territorio
11. Occupati per qualifica
In Lombardia maggiore peso di impiegati e Dirigenti/Quadri
Rispetto al totale Italia: 41,9% contro 36,9%
13. Dipendenti e indipendenti per luogo di nascita
Lavoratori dipendenti per luogo di nascita:
In Lombardia più extra Ue regolari (10,4%) rispetto al totale Italia (8,7%)
87,1
86,4
8,7
3,9
10,4
3,2
0% 20% 40% 60% 80% 100%
ITALIA
Lombardi
a
Italia ExtraUE UE tranne Italia
DIPENDENTI
93,7
93,1
4,5
1,7
5,3
1,6
0% 20% 40% 60% 80% 100%
ITALIA
Lombardia
Italia ExtraUE UE tranne Italia
INDIPENDENTI
14. Imprese per classe di età di impresa valori assoluti e percentuali
In Lombardia imprese più vecchie
classe di età di impresa
Valori assoluti Composizioni percentuali
0-2 3-5 6-10 11-15 16+ totale 0-2 3-5 6-10 11-15 16+ totale
Lombardia 151.240 125.230 153.252 106.630 275.314 811.666 18,6 15,4 18,9 13,1 33,9 100,0
ITALIA 850.327 714.560 842.679 570.200 1.448.184 4.425.950 19,2 16,1 19,0 12,9 32,7 100,0
Peso% 17,8 17,5 18,2 18,7 19,0 18,3
15. Dipendenti a tempo determinato/indeterminato e a Tempo parziali/pieno
In Lombardia:
Stessa quota per tempi determinati e indeterminati
Meno tempi parziali
16. Durata dei rapporti di lavoro per temporanei ed esterni
Stessa durata per Lombardia e Totale Italia, ma
5,7
5,3
24,2
23,0
22,0
22,4
48,1
49,3
0% 20% 40% 60% 80% 100%
ITALIA
Lombardia
Fino a 1 mese Da 2 a 6 mesi Da 7 a 11 mesi 12 mesi
ESTERNI
17. Retribuzione per i lavoratori esterni
7,7
22,9
18,9
29,6
13,4
7,3
Lombardia
ITALIA
0,3
10,0
26,7
19,9
27,3
10,7
5,2
0,2
40%
20%
0%
0,01 - 999,99 euro 1.000,00 -
4.999,99 euro
5.000,00 -
9.999,99 euro
10.000,00 -
24.999,99 euro
25.000,00 -
49.999,99 euro
50.000,00 euro e
più
non indicato
Retribuzione più alta per quelli della Lombardia:
La quota di quelli con oltre 25.000 euro
In Lombardia 20,7%
In Italia 15,9%
18. Demografia di impresa
Imprese nate e cessate per presenza di dipendenti e
relativi tassi – 2010 -2011
In Lombardia minore turnover lordo:
Per totale imprese 13,3 contro 14,7 del totale Italia
Per imprese con dipendenti 15,0 contro 17,5
Imprese Imprese con dipendenti (a)
Nate
Tasso di
natalità
(b)
Cessate
Tasso di
mortalità
(c)
Tasso
netto di
turnover
(d)
Nate
Tasso di
natalità
(b)
Cessate
Tasso di
mortalità
(c)
Tasso
netto di
turnover
(d)
Lombardia 44.675 6,1 52.104 7,2 -1,0 19.389 7,7 18.397 7,3 0,4
ITALIA 264.671 6,7 316.695 8,0 -1,3 133.452 9,1 122.964 8,4 0,7
Peso% 16,9 16,5 14,5 15,0
Differenza
-0,5 -0,8 0,3 -1,5 -1,1 -0,3
tra tassi
Fonte: Istat, Demografia d'impresa e indicatori di imprenditorialità
(a) Imprese nate con dipendenti: sono le imprese nate con almeno un dipendente, costituite dalle imprese nate reali con almeno un dipendente nell’anno di nascita e quelle già esistenti che passano, nell’anno considerato, da una situazione di non occupazione (0
dipendenti) ad una di occupazione (dipendenti>0).
(b) Tasso di natalità: rapporto tra il numero di imprese nate nell’anno t e la popolazione di imprese attive nell’anno t (in percentuale).
(c) Tasso di mortalità: rapporto tra il numero di imprese cessate nell’anno t e la popolazione di imprese attive nell’anno t (in percentuale).
(d) Tasso netto di turnover (di imprese): differenza del tasso di natalità e di mortalità.
19. Imprese più performanti
Hanno lo stesso peso in Lombardia e in Italia
Imprese sopravviventi, high-growth e gazelle-valori assoluti e percentuali
Imprese sopravviventi (a) Imprese high-growth (b) Imprese gazelle (c)
Valori
assoluti
Tasso Valori
assoluti
Tasso Valori
assoluti
Tasso
Lombardia 38.230 83,9 858 2,3 129 0,3
ITALIA 220.351 83,1 3980 2,5 546 0,3
Peso% 17,3 21,6 23,6
Differenza tra tassi 0,8 -0,2 0,0
Fonte: Istat, Demografia d'impresa e indicatori di imprenditorialità
(a) Imprese sopravviventi: un’impresa nata in t sopravvive in t+1 se attiva in t+1 oppure se attività rilevata da nuova impresa. Tasso di sopravvivenza al tempo t+1: rapporto tra il n° di imprese nate in t e sopravvissute in t+1 e n° di impresa nate in t (%).
(b) Imprese high-growth per dipendenti: imprese con almeno 10 dipendenti a inizio periodo con crescita media annua di dipendenti > del 20%, per 3 anni consecutivi (no eventi di acquisizione). Tasso di high growth: rapporto tra il n° di high-growth dell’anno
t e il n° di imprese attive negli anni da (t-3) a t e con almeno 10 dipendenti nell’anno (t-3) (%).
(c) Imprese gazelle: le imprese high-growth giovani, ovvero che hanno 4 o 5 anni di vita.
20. Demografia: Crescita degli occupati nelle nuove nate
Tutte le nuove nate creano occupazione
Ma le nuove nate in Lombardia creano più occupazione:
+ 35,5% contro il più 28,3% del totale Italia
COORTE 2010
Addetti al
2010
delle
imprese
nate nel
2010
Addetti al
2010 delle
imprese
sopravvive
nti al 2011
Addetti al
2011 delle
imprese
sopravvive
nti al 2011
Addetti persi
dalle imprese
non
sopravviventi
al 2011 (var %)
Addetti
guadagnati
dalle imprese
sopravviventi
al 2011 (var %)
Addetti guadagnati/
persi dalle imprese
sopravviventi al 2011
rispetto all'anno di
nascita (var %)
(a) (b) (c ) (b-a)/a*100 (c-b)/b*100 (c-a)/a*100
Lombardia 67.823 60.619 91.915 -10,6 51,6 35,5
ITALIA 374.420 329.036 480.398 -12,1 46,0 28,3
Peso% 18,1 18,4 19,1
Fonte: Istat, Demografia d'impresa e indicatori di imprenditorialità
nota:
In occasione del Censimento generale Industria e Servizi del 2011 si è proceduto ad una revisione della metodologia di stima dell’occupazione, che coinvolge anche il registro Asia;Poiché il nuovo metodo è stato utilizzato anche
per l’anno 2010, questo è definito come nuovo anno base per misurare il comportamento delle nuove imprese in termini di variazione dell’occupazione.
21. Conclusioni: nuovi strumenti per sviluppare nuove analisi
Il Sistema di Registri ASIA
(Censimento continuo delle imprese)
Sistema Informativo di micro dati a livello locale su
Occupazione e Imprese
Stima della dimensione
dell’impresa e delle
UULL
Demografia d’impresa
e crescita occupazionale
Supporto alla Statistiche
Economiche e alla CN.
Analisi della struttura e
caratteristiche del lavoro
Analisi sull’imprenditorialità
Supporto alle statistiche
Sociali e del lavoro
Analisi longitudinali sui
percorsi lavorativi
…………………….. ……………………..
Milano, 2 Ottobre 2014
Dal Censimento Virtuale al Sistema
Informativo su lavoro e occupazione