Quotidiano Giornale di Brescia del 4 agosto 2014. Articolo sulla interpretazione di Luca Zingarelli del "Il sorriso dell'obice", a cura di Dario Malini, Mursia editore
Quotidiano Giornale di Brescia del 4 agosto 2014. Articolo sulla interpretazione di Luca Zingarelli del "Il sorriso dell'obice", a cura di Dario Malini, Mursia editore
La lezione di Ionesco riletta da Valerio BinascoAgnese Cremaschi
Il Teatro Binario 7 presenta La Lezione di Ionesco, uno dei testi più significativi del Teatro dell’Assurdo, prodotto dalla Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, con la regia di Valerio Binasco.
A seguire, mercoledì 20 gennaio alle ore 20.30, la storica e critica d’arte Simona Bartolena terrà la seconda lezione – approfondimento ad ingresso libero, Il surrealismo sono io: Salvador Dalí e il suo tempo, inserita all’interno della nuova rassegna Teatro+Tempo Arte, che indagherà temi quali l’assurdo, il paradosso, il sogno, l’immaginazione e la visione.
Le produzioni della Compagnia Teatrale Ibuka Amizero desiderano raccontare storie di donne e di uomini, dando voce a chi non ha voce.
La compagnia crede nel narrare attraverso l'insieme di linguaggi.
I temi scelti dalla compagnia toccano la sensibilità del gruppo e vengono tradotti in linguaggio teatrale dopo un approfondito lavoro di ricerca e documentazione.
I testi e la maggior parte delle musiche degli spettacoli sono creati dalla compagnia stessa.
La compagnia si avvale da anni della supervisione registica e artistica di Matteo Destro, dell’ATELIER Mask Movement Theatre.
1. Festival TeatroLab 2.0 Chièdiscena – II edizione
22 Aprile – 1 Maggio 2018 Teatro Rossini, Gioia del Colle
GALA' INAUGURALE
Domenica 22 Aprile 2018, Teatro Comunale Rossini, porta ore 20.00 – sipario ore 20.30
“Chièdiscena” laboratorio teatrale IISS “Ricciotto Canudo” Gioia del Colle
ἡ παρ' ἡμῖν θάλασσα, IL MARE VICINO A NOI
regia Maurizio Vacca
aiuto regia Anna Maria Stasi
produzione Sic! ProgettAzioni Culturali
“…si parte in ogni momento. Ogni volta si lascia qualcosa per qualcos’altro, qualcuno per qualcun altro…”
Con questo spettacolo partiamo dal classico per approdare al contemporaneo. Lo facciamo attraverso il
racconto del viaggio per eccellenza, quello dell’Ulisse omerico, metafora dell’inestinguibile sete di
conoscenza dell’uomo, del suo costante chiedersì “cosa sarà…”, della sua infinita tensione verso il
superamento del limite e della sua straordinaria capacità di immaginare il proprio mondo e provare a
realizzarlo. Ulisse è uno di noi. Così, questa rilettura dell’Odissea diventa occasione per parlare del nostro
tempo e dei tanti Ulisse che dal Sud del mondo si mettono in viaggio per il medesimo motivo: costruirsi il
futuro che immaginano attraversando il Grande Mare, il Mediterraneo, fonte di vita, radice di tre
continenti, così vicino e al contempo distante, mentre assistiamo indifferenti alle morte di tanti. Troppi.
Nessuno torna a casa. Nessuno si salva da solo.
Lunedì 23 Aprile, ore 9.00
Associazione di Promozione Sociale “ARETE’” A.P.S. – Grottaglie (TA)
SCIARADA
Categoria: Musical
Nel 2084, oramai sopraffatti dalla tecnologia, la vita degli uomini si era modificata, si viveva di notte e di
giorno si dormiva, l’umore era caratterizzato da noia, tristezza, non c’era più entusiasmo. Non c’erano più
alberi e le piazze erano ridotte a discariche. Un giorno un televisore si accese da solo mostrando ad un
gruppo di uomini una registrazione del 2016 di un ragazzo che chiedeva aiuto; bisognava cambiare il
destino degli uomini e della terra! Questi, destati dal torpore teconologico, decidono di intervenire e, tra
realtà e fantasia, impegnandosi a risolvere diverse sciarade giungeranno attraverso un viaggio nel passato a
capire che per cambiare il destino, si dovrà partire dal presente, l’oggi.
Cosa sarà?
2. Lunedì 23 Aprile, ore 11.15
Liceo Ginnasio “UGO FOSCOLO”- Albano Laziale (RM)
ECUBA
Categoria:Tragedia greca con canti in greco
Davanti alla città di Troia in fiamme la regina Ecuba assiste impotente alla morte di sua figlia Polissena,
chiesta in sacrificio agli Achei dall’ombra di Achille. Ma un nuovo dolore crudo e inaspettato colpisce la
moglie di Priamo: il piccolo figlio Polidoro, affidato ad un malvagio signore di Tracia perché lo preservasse
dalla guerra, giace senza vita sulla spiaggia, ucciso per brama di ricchezza proprio da chi avrebbe dovuto
proteggerlo. Ecuba allora, madre e prigioniera, che prima contemplava disarmata le proprie sciagure, che
abile oratrice aveva messo alle strette il nemico greco, senza perdere la sua maschera di dignità, accecata
da desiderio di vendetta per quei figli strappati a lei con violenza, diventa macchina di morte. Dalla sua
parte il coro delle donne troiane, profughe senza tempo.
L’allestimento proposto dal Laboratorio Drammantico non giudica il comportamento e i gesti di Ecuba ma li
osserva. Di questo testo straordinariamente moderno lo spettatore sarà sollecitato a leggere l’amore
meraviglioso, assoluto di una madre e quelle richieste di pietà e giustizia, disattese dalla consapevole
solidità del potere che lascia dietro di sé corpi senza vita. Polidoro come Aylan, il bimbo in fuga dalla guerra
abbandonato sulla sabbia della morte.
Martedì 24 Aprile, ore 9.00
I.T.T. “ENRICO FERMI”- Frascati (RM)
MILES GLORIOSUS
Categoria: Teatro-Musical
L’ambientazione (Efeso nell’originale di Plauto) è invece Roma al tempo della prima guerra mondiale, di cui
ricorre il centenario. La commedia si svolge essenzialmente in un caffè chantant dove si ritrovano i soldati
in licenza per rinfrescarsi dalle amare vicende della guerra. I nomi dei personaggi classici sono stati cambiati
per rendere più attuale ed agevole lo svolgimento della trama ma citano i vizi e le virtù dei personaggi
originali o per semplice assonanza. Un soldato, Vittorio (Prigopolinice), si vanta delle sue false imprese e un
altro personaggio, Falsoni (Artotrogo), gli fornisce nuovi spunti d’immaginazione adulandolo falsamente.
Caratteristica, non priva di comicità, è l’ironia di Falsoni nell’assecondare Vittorio e le sue “magnifiche”
spacconate. Vittorio ha portato via da Milano una ballerina, Filomena (Filocomasia), che però ama un altro,
il capitano Onestini (Pleusicle), che rappresenta l’opposto rispetto a Vittorio, ed al quale vorrebbe
rincongiungersi. Parte così la “stangata” di cui sarà vittima Vittorio, orchestrata ad arte dal sergente
Palestro (Palestrione), amico e sottoposto di Onestini che sfruttando la sua vanità nel credersi irresistibile
alle donne lo spinge a liberare la ragazza dicendogli che una ricca e bellissima signora, Concettina
(Acroteleuzia), di lui pazzamente innamorata, moglie del vecchio proprietario del caffè Pericle
(Periplectomeno) che ha ripudiato, desidera sposarlo. È Vittorio stesso che prega Filomena di andarsene
colmandola di regali sotto consiglio di Palestro che ha organizzato di partire anche lui e tornare sotto
comando del suo amico Onestini. Vittorio poi ansioso di iniziare la sua nuova storia con Concettina viene
3. sorpreso nella casa del vecchio e viene punito come adultero e malmenato. Sullo sfondo un coro di soldati,
che sottolinea e commenta anche in forma comica anche in musica i passaggi della vicenda.
Martedì 24 Aprile, ore 11.15
I.I.S.S. “GALILEO FERRARIS” – Acireale (CT)
NELLA SUA RAPINA, IL TEMPO CI HA GIA’ PORTATO VIA
Categoria: Prosa
La natura del tempo resta un grande mistero. Strani fili lo legano ad altri grandi misteri aperti: la natura
della mente, l’origine dell’universo, il destino dei buchi neri, il funzionamento della vita. Siamo noi ad
esistere nel tempo o il tempo esiste in noi? Cosa significa che il tempo scorre? (da “L’ordine del tempo” del
fisico Carlo Rovelli). Sulle tracce di Cosimo, il protagonista de “Il barone rampante” di Italo Calvino,
proveremo il piacere del silenzio; vivremo il tempo meteorologico con i suoi effetti sul carattere,
sull’amore; i ricordi ci permetteranno di sperimentare la dimensione intima/cronologica del tempo; ci
inoltreremo infine nel mistero del tempo legato a tutti gli altri misteri, quel tempo che è “metafora stessa
della vita: primavera, autunno, calma, tempesta, caldo e freddo, libertà e oppressione.”.
I “Cosimo” occupano il loro spazio e si lasciano trasportare da ciò che sentono, odorano, vedono dall’alto
dei loro alberi. Questa dimensione sviluppa le fantasticherie che vengono narrate agli altri tra verità e
finzione. Dalla voglia di vivere e dalla smania di raccontare nasce il desiderio di assaporare l’amore. Quando
finisce l’amore riemergono alcuni nodi della propria storia: i rimpianti, i ricordi violenti, le malinconie, le
piacevolezze. Il passato così imperioso irrompe nel presente e sollecita le curiosità, i desideri e le passioni
che ci si aspetta per il futuro. Dedica finale agli spettatori.
Mercoledì 25 Aprile, ore 21.00
COMPAGNIA BERARDI - CASOLARI
IN FONDO AGLI OCCHI
di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
regia César Brie
In fondo agli occhi è uno spettacolo di nuova drammaturgia che affronta le tematiche della crisi e della
malattia da questa prodotta e derivata. L’indagine parte e si sviluppa da due differenti punti di vista: uno
reale, in cui la cecità, malattia fisica, diventa filtro speciale attraverso cui analizzare il contemporaneo, e
l’altro metaforico, in cui la cecità è la condizione di un intero Paese rabbioso e smarrito che brancola nel
buio alla ricerca di una via d’uscita. Chi è più cieco di chi vive, senza avere un sogno, una prospettiva
davanti a sé, di chi essendone consapevole, non può far altro che cedere alla disperazione? Un paese cos’è
in fondo se non le persone che al suo interno vivono e si muovono?
Un paese non sono le case, non sono le chiese, né i bar o le istituzioni ma la gente che al loro interno abita
e ne dà il valore. Un paese malato quindi è fatto da gente malata, come noi. Ma come raccontare tutto
questo poeticamente, ironicamente, senza essere retorici o superficiali?
Qui l’incontro con Cesar Brie:”L’autobiografico e l’universale vanno di pari passo: quando mi parli
precisamente di te, mi parli del tuo paese, quando mi parli del tuo paese mi parli esattamente di te”.
4. L’illuminazione allora: la cecità, la malattia di Gianfranco, maniera autentica e necessaria, di condividere
empaticamente il nostro tempo; metafora attraverso cui raccontare la crisi, in quanto fonte di dolore ma al
contempo di opportunità per rivalutare l’essenziale e mettersi in gioco in prima persona, svelando ciò che si
è così come si è.
In scena una barista, Italia, donna delusa e abbandonata dal suo uomo, e Tiresia, suo socio ed amante, non
vedente, raccontano la propria storia, i propri sogni mancati, le proprie debolezze e le proprie speranze in
un bar, metafora di un paese dove: ”…non è rimasto più nessuno…perché ci vuole talento anche per essere
mediocri…”. Sono stati, sono e saranno sempre in “crisi” come il paese in cui vivono, logorati dalla propria
esistenza oltre che dal proprio rapporto. La finzione, il mescolamento di vissuti da bar, di frammenti
autobiografici e di fantasie drammaturgiche e registiche ci hanno portato qui “in Fondo agli occhi”, quelli di
chi scrive, quelli di chi ascolta, quelli di chi legge, quelli di chi piange, quelli di chi ride, di chi guarda ma non
vede, quelli di chi sogna, quelli di chi vede ma non si accorge, quelli di chi cerca, quelli di chi un giorno
finalmente rivedrà!
Giovedì 26 Aprile, ore 9.00
I.I.S. “LEONARDO DA VINCI” – Maccarese Fiumicino (RM)
IL CARRO DI ALICE
Categoria: Prosa
Lo spettacolo propone una rilettura della celebre favola di Lewis Carroll “Alice nel paese delle Meraviglie”.
La protagonista è proiettata all’interno di un magnifico sogno dove incontra animali fantastici, alberi
parlanti e personaggi bizzarri. Attraverso dialoghi surreali e situazioni esilaranti Alice potrà riflettere su
come cambiare e rendere migliore il mondo una volta tornata alla realtà. La colonna sonora è eseguita dal
vivo da coristi e strumentisti che propongono un ampio repertorio di brani contemporanei interpretati con
particolare intensità e bravura. I costumi variopinti e la trama vivacissima, rendono lo spettacolo allegro,
avvincente e adatto ad un pubblico di tutte le età.
Giovedì 26 Aprile, ore 11.15
Associazione Culturale “MARGOT THEATRE” – Cerveteri (RM)
FAHRENHEIT 451
Categoria: Teatro-danza
In una Città non identificata di un ipotetico futuro, gli uomini e le donne passano il loro tempo in casa,
davanti a pareti televisive che trasmettono programmi d'intrattenimento 24 ore al giorno. Possedere,
conoscere o leggere libri è assolutamente vietato. La nuova società sembra essere drammaticamente
condannata all’autodistruzione, si rifiuta ogni avvicinamento alla cultura e sono pochi quelli che ancora
riescono a comprendere il ruolo essenziale dei libri. Questi sono gli unici ancora capaci di garantire la
libertà individuale e di combattere la degenerazione di valori promossa dai mezzi di comunicazione di
massa. Montag è un pompiere in questo mondo in cui ai pompieri non è richiesto di spegnere gli incendi,
ma di accenderli: armati di lanciafiamme e cherosene, fanno irruzione nelle case dei sovversivi che
conservano libri e li bruciano. Fra giganteschi schermi televisivi, con una moglie indifferente e un lavoro di
5. routine, grazie alle parole di una ragazza stravagante e di un cittadino dagli ideali profondi, Montag
comprende la possibilità di una vita diversa, un mondo di luce non ancora offuscato dalle tenebre
dell’imperante società tecnologica e massificata.
Venerdì 27 Aprile, ore 9.00
I.T. “Michelangelo Buonarroti” – Frascati (RM)
ANTIGONE - GIORNI FELICI
Categoria: Prosa
Antigone, desiderio puro, allo sbando, senza bisogno di riscontri, a costo di grandi scontri. La legge della
città di contrappone a quella del suo cuore, non riesce a mediare e resta sola. Il desiderio non desiste da se
stesso, quando è puro, diventa desiderio irrimediabile e morte, desiderio di morte. Questa è la trama su cui
la rappresentazione si concentrerà. Mantenendo la struttura del testo di Sofocle, verrà a supporto la
poetica beckettiana (come di evince dalla citazione nel titolo). Il tema di auto annientamento come in
Giorni Felici, viene ripreso nell’Antigone con accenni naturalistici, il coro di trasforma in personaggio,
narratore di stati d’animo, più che di eventi, coinvolto in dialoghi in cui si avverte il movimento a spirale
informe e dilagante dell’assurdo, come tanti Estragoni che aspettano, diventano caricature
dell’introspezione. I personaggi principali restano il motore costante di un movimento che è però immobile
di una storia di cui conosciamo già l’inesorabile finale, fin dalla prima scena.
Venerdì 27 Aprile, ore 11.15
Liceo Scientifico “GIORDANO BRUNO” - Torino
LA CRETINA COMMEDIA
Categoria: Prosa
Un produttore senza scrupoli e il suo assistente vogliono acquistare i diritti della Divina Commedia da
Dante in persona, per mettere in scena una rivisitazione del “divin poema”. Suo malgrado Alighieri diventa
spettatore impotente della prova generale, con il nuovo Dante che viaggia nei nuovi Inferno – Purgatorio –
paradiso accumulando esperienze grottesche e conoscenze surreali. Ma Alighieri non ci sta, ed infine fa
valere il proprio Spirito Divino. Dissacrante parodia della “Divina Commedia “ contaminata e stravolta dai
vizi della nostra società.
Sabato 28 Aprile, ore 9.00
I.I.S. “GALVANI IODI” – Reggio Emilia (RE)
NOTTE GITANA
Categoria: teatro-danza
In una calda sera d’estate, due gruppi di gitani girovaghi si ritrovano in una grande casa abbandonata. E’
l’occasione per rievocare antiche e buffe storie della loro tradizione, al ritmo di danze sfrenate e musica
coinvolgente. E’ anche l’occasione però per esacerbare dissapori tra i diversi clan ed ingaggiare una lotta a
colpi di balli enigmatici e lingue taglienti.
6. La figura del gitano vive una perenne contraddizione nel nostro immaginario: da una parte la figura
romantica dall’altra quella losca. Forse la verità sta proprio nel mezzo, perché queste figure vivono
contemporaneamente all’interno di questo popolo, insieme a moltissimo altro naturalmente.
La parola “zingari” nel nostro paese è sempre usata in senso dispregiativo, l’immagine che invece
vorremmo seguire in questa performance è sicuramente più romantica, quella dei gitani che associamo alla
parola musica, danza, sensualità, magia, mistero e vento, e forse scoprire un popolo sicuramente
contradditorio, ma che vorremmo affrontare senza pregiudizi, semplicemente facendo quello che ci piace
di più fare, raccontare storie.
Ci piace camminare sotto le stelle, si raccontano strane cose sugli zingari
si dice che leggano l’avvenire nelle stelle
e che possiedano il futuro d’amore.
La gente non crede alle cose che non sa spiegarsi
Noi invece non cerchiamo
di spiegarci le cose in cui crediamo
la nostra è una vita semplice, primitiva.
Ci basta avere per tetto il cielo
Un fuoco per scaldarci
E le nostre canzoni quando siamo tristi
Il loro stile di vita corrisponde un po’ al concetto “oggi ce né, bene! pensiamo ad oggi, domani vedremo”,
molto diverso dalla nostra cultura in cui dobbiamo assolutamente programmare tutto. Loro stessi lo
spiegano così:
Quale differenza c’è tra un gaje e un rom?
La stessa che corre tra l’orologio e il tempo:
il primo segna i secondi, i minuti, le ore:
e tu sai già che dopo le sei verranno le sette, e poi le sette e mezza, e poi le otto….
Il secondo è il sole e la pioggia, il vento e la neve
E tu non sai mai “cosa sarà”
Sabato 28 Aprile, ore 11.15
IISS “RICCIOTTO CANUDO” - Gioia del Colle (BA)
ἡ παρ' ἡμῖν θάλασσα, IL MARE VICINO A NOI
Categoria: prosa
“…si parte in ogni momento. Ogni volta si lascia qualcosa per qualcos’altro, qualcuno per qualcun altro…”
Con questo spettacolo partiamo dal classico per approdare al contemporaneo. Lo facciamo attraverso il
racconto del viaggio per eccellenza, quello dell’Ulisse omerico, metafora dell’inestinguibile sete di
conoscenza dell’uomo, del suo costante chiedersì “cosa sarà…”, della sua infinita tensione verso il
superamento del limite e della sua straordinaria capacità di immaginare il proprio mondo e provare a
7. realizzarlo. Ulisse è uno di noi. Così, questa rilettura dell’Odissea diventa occasione per parlare del nostro
tempo e dei tanti Ulisse che dal Sud del mondo si mettono in viaggio per il medesimo motivo: costruirsi il
futuro che immaginano attraversando il Grande Mare, il Mediterraneo, fonte di vita, radice di tre
continenti, così vicino e al contempo distante, mentre assistiamo indifferenti alle morte di tanti. Troppi.
Nessuno torna a casa. Nessuno si salva da solo.
Sabato 28 Aprile, ore 21.00
“Chièdiscena” laboratorio teatrale IISS “Ricciotto Canudo” Gioia del Colle
ἡ παρ' ἡμῖν θάλασσα, IL MARE VICINO A NOI
regia Maurizio Vacca
“…si parte in ogni momento. Ogni volta si lascia qualcosa per qualcos’altro, qualcuno per qualcun altro…”
Con questo spettacolo partiamo dal classico per approdare al contemporaneo. Lo facciamo attraverso il
racconto del viaggio per eccellenza, quello dell’Ulisse omerico, metafora dell’inestinguibile sete di
conoscenza dell’uomo, del suo costante chiedersi “cosa sarà…”, della sua infinita tensione verso il
superamento del limite e della sua straordinaria capacità di immaginare il proprio mondo e provare a
realizzarlo. Ulisse è uno di noi. Così, questa rilettura dell’Odissea diventa occasione per parlare del nostro
tempo e dei tanti Ulisse che dal Sud del mondo si mettono in viaggio per il medesimo motivo: costruirsi il
futuro che immaginano attraversando il Grande Mare, il Mediterraneo, fonte di vita, radice di tre
continenti, così vicino e al contempo distante, mentre assistiamo indifferenti alle morte di tanti. Troppi.
Nessuno torna a casa. Nessuno si salva da solo.Domenica 29 Aprile - GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA
DANZA
Domenica 29 Aprile
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DANZA
ore 11.00 – 13.00, Teatro Rossini
Workshop di danza con Marco Chenevier
Posti limitati
ore 20.00, Piazzale Teatro Rossini
MDL DANCE PROJECT e ACCADEMIA DANZA ALL’OPERA
BEYOND THE CHAIN
coreografie di Mimmo Linsalata
con Paola Buttiglione, Manuela Colacicco, Emanuela Dinielli, Graziana Galiano, Sara Iorio, Mirea Milano,
Vanessa Siciliani
Cosa succederebbe se la vostra vita cambiasse per una lettera, una lettera mai arrivata per poi scoprire che
sarebbe potuta andare in modo diverso. Beyond the Chain è questo. Uno sliding doors sulle emozioni che
quella lettera fa rivivere. "Mio unico amore..."
8. Quel soldato che in quel 14 Giugno del 1940 ha fatto dell'amore il suo unico faro di sopravvivenza.
7 ragazze, un’unica storia, un solo sentiero dettato dal "sarebbe potuta andare in modo diverso”.
ore 21.00, Teatro Rossini
ALDES DANZA/ TIDA
QUINTETTO
di e con Marco Chenevier
Spettacolo vincitore del Be Festival - Birmingham 2015 | Inserito nella “Top 10 Comedy 2016” del quotidiano inglese
“The Guardian” | Secondo premio del pubblico al Mess Festival – Sarajevo 2015 | Primo premio per la danza
contemporanea al Sarajevo Winter festival – 2013 | Secondo classificato al Next Generation festival - Padova 2013
Il "5", nell'esoterismo, è il numero che simboleggia la vita universale, l'individualità umana, la volontà,
l'intelligenza, l'ispirazione e il genio.
Simboleggia anche l'evoluzione verticale, il movimento progressivo ascendente.
Per l'esoterismo il "5" è il numero dell'uomo come punto mediano tra terra e cielo, e indica che
l'ascensione verso una condizione superiore è possibile.
Esso contiene la sintesi dei cinque sensi, il numero delle dita di un uomo, è la base decimale matematica, è
il numero del pentacolo ed il numero della stella a cinque punte.
Si tratta di una cifra dell'uomo, a cui gli uomini hanno attribuito significati trascendentali fin dalla notte dei
tempi.
Ma oggi c'è la crisi...
Lunedì 30 Aprile
CHIèDISCENA KIDS
ore 11.00 – 12.00
"NUTOPIA LA FATTORIA (NON TROPPO) IMMAGINARIA"
Laboratorio interattivo liberamente tratto da “La fattoria degli animali” di G. Orwell per bambini dai 6 ai 10
anni a cura di Leonarda Saffi. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria
ore 18.30
COMPAGNIA RAINBOW THEATRE
DA QUALCHE PARTE, NON TROPPO LONTANO…
Racconto animato tratto dal libro “Qualcosa” di Chiara Gamberale
adattamento e regia di Leonarda Saffi
con Erika Lavermicocca, Davide Maria Reno, Leonarda Saffi e Jacopo Selicati
La storia di Qualcosa di Troppo, una bambina esagerata in tutto quello che fa, raccontata attraverso una
narrazione interattiva. Il ruolo dello spettatore sarà rispettato, ma la sua comodità verrà messa in
discussione: il pubblico non sarà solo osservatore, ma durante lo spettacolo avrà la possibilità di interagire
9. attivamente con la storia. Forniremo spunti di riflessione rispetto ai temi presentati, con l’obbiettivo di
ridurre le distanze e garantire un coinvolgimento maggiore.
Quanto in fretta può cambiare la nostra vita? Non ce ne accorgiamo, ma cambiamo ogni secondo. A volte ci
accadono cose inaspettate, sconvolgenti: una partenza, una nuova amicizia, un incontro, la perdita di una
persona cara.
Questa, alla fine, è una storia semplice. Anche se la forma è essenzialmente quella di una favola, non c’è
nessuna impresa da compiere, nessun drago da sconfiggere. Anzi, il drago c’è, ma è la vita, lo spietato corso
degli eventi, i continui test a cui veniamo sottoposti. Siamo costretti a comprometterci, ad accogliere i
cambiamenti, ad accettare sentimenti anche spiacevoli, e capire che a volte anche non fare niente può
essere bello. Dopotutto «è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura». La principessa Qualcosa di
Troppo uccide il drago che ha dentro e salva se stessa. Almeno temporaneamente.
Martedì 1 Maggio, ore 21.00
“Chièdiscena” laboratorio teatrale IISS “Ricciotto Canudo” Gioia del Colle
ἡ παρ' ἡμῖν θάλασσα, IL MARE VICINO A NOI
regia Maurizio Vacca
“…si parte in ogni momento. Ogni volta si lascia qualcosa per qualcos’altro, qualcuno per qualcun altro…”
Con questo spettacolo partiamo dal classico per approdare al contemporaneo. Lo facciamo attraverso il
racconto del viaggio per eccellenza, quello dell’Ulisse omerico, metafora dell’inestinguibile sete di
conoscenza dell’uomo, del suo costante chiedersi “cosa sarà…”, della sua infinita tensione verso il
superamento del limite e della sua straordinaria capacità di immaginare il proprio mondo e provare a
realizzarlo. Ulisse è uno di noi. Così, questa rilettura dell’Odissea diventa occasione per parlare del nostro
tempo e dei tanti Ulisse che dal Sud del mondo si mettono in viaggio per il medesimo motivo: costruirsi il
futuro che immaginano attraversando il Grande Mare, il Mediterraneo, fonte di vita, radice di tre
continenti, così vicino e al contempo distante, mentre assistiamo indifferenti alle morte di tanti. Troppi.
Nessuno torna a casa. Nessuno si salva da solo.
Il presente Programma può subire variazioni non dettate dalla nostra volontà
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Costo del biglietto per uno spettacolo in matinèe € 3,00
Costo del biglietto per due spettacoli in matinèe a scelta € 5,00
Costo del biglietto per gli spettacoli serali e pomeridiani € 6,00 intero/ ridotto 0-14 anni € 3,00
Costo workshop di danza con Marco Chenevier + biglietto spettacolo “Quintetto” € 10,00
Tutti i biglietti possono essere prenotati per mail a teatrolab2.0@gmail.com
o telefonando ai numeri 328.9569724 - 3883669119
LA BIGLIETTERIA APRE 45 MINUTI PRIMA DELL’INIZIO DELLO SPETTACOLO
10. Ringraziamo per la preziosa collaborazione
i Dirigenti Scolastici, gli insegnanti e gli studenti degli istituti coinvolti;
il Comune di Gioia del Colle, tutte le istituzioni e i partner che hanno sostenuto l’iniziativa;
il Teatro Comunale Rossini bene prezioso per tutta la nostra comunità;
i ristoratori e gli albergatori che hanno aderito alla manifestazione
per l’accoglienza delle scuole.