IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
Alta murgia
1. Scuola Statale di II º grado
“ I. T. C. Vitale Giordano “
Prof.ssa : Antonietta Ciocia
Fonti : libri di testo, fotocopie di testi,appunti, ricerche web ecc..
Sito : www.parcoaltamurgia.gov.it
Disciplina e Argomento: Educazione ambientale nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia
Classe: 2F
Anno : 2012/2013
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2.
3. Sommario
Parco nazionale dell'Alta Murgia
I Paesi del Parco
Il paesaggio
Le piante del parco
Gli animali del Parco
L’ambiente rurale
La nostra escursione
Bosco Scoparella
Jazzo del demonio
Acquedotto Pugliese
4. Il Parco Nazionale dell'Alta Murgia, istituito il 10 marzo 2004 è tra i più
estesi a livello nazionale con i suoi 68.077 ha compresi nei territori dei
tredici Comuni afferenti alle Province di Bari e BAT. Il territorio del
Parco è caratterizzato da una suggestiva successione di creste
rocciose, doline, dolci colline, inghiottitoi, cavità carsiche, scarpate
ripide, lame, estesi pascoli naturali e coltivi, boschi di quercia e di
conifere, dove l'azione perenne della natura si mescola e convive con
quella millenaria dell'uomo che ha edificato masserie in pietra, a volte
fortificate per difendersi dall’attacco dei predoni, dotate di recinti e
stalle per le greggi, cisterne, e reticoli.
Parco Nazionale dell’ Alta Murgia
5. L’Alta Murgia è quindi il
luogo dove la storia
dell’uomo è tangibile
nell’articolato mosaico che
delinea il paesaggio della
pietra e racconta storie di
pastori erranti, di massari
impegnati nella
lavorazione del latte e della
lana e nella coltivazione dei
cereali, del mandorlo e
della vite, ma racconta
anche storie di dinosauri
che percorrevano un antico
mare e di uomini ancestrali
che vivevano con i primi
animali domestici nelle
numerose grotte che si
insinuano nei costoni
rocciosi.
6. I Paesi del Parco
Il parco ha un'estensione di 67.739 ettari Si estende nella provincia di Barletta-
Andria-Trani e nella provincia di Bari, sulla parte più elevata dell'Altopiano
delle Murge di Nord-Ovest.
Altamura Andria Gravina in Puglia Ruvo di Puglia Minervino Murge
Corato Spinazzola Cassano delle Murge Bitonto Toritto
Santeramo in colle Grumo Appula Poggiorsini
8. Il Paesaggio
Il paesaggio murgiano è il risultato della lunga e costante presenza dell'uomo:
dell’imperatore, del contadino, del pastore, del boscaiolo che insieme al clima hanno
delineato la struttura di uno dei luoghi più singolari dell'area mediterranea. Il paesaggio
non è tuttavia statico, gli scenari cambiano drasticamente ad ogni stagione: in
primavera è possibile osservare nel verde intenso dei campi di grano o dei pascoli
rocciosi le fioriture dei tulipani selvatici, dei gladioli e delle orchidee, la delicata
colorazione della traslucida stipa delle fate in fiore si associa al giallo della
ferula, mentre nel cielo sfrecciano balestrucci e falchi. In autunno ciclamini colorano le
pietre dei costoni rocciosi e dei numerosi muri a secco, mentre in inverno i frutti rossi
del biancospino e blu colorano le nebbiose giornate.
Non si può comprendere la Murgia se non vivendola e gustando i suoi frutti: il pane di
grano duro, i dolci di mandorla, i fichi secchi, i funghi, i vini robusti e i formaggi di
pecora, toccando le sue pietre, passeggiando nei ricchi centri storici.
9. Le formazioni boschive più diffuse sono soprattutto costituite da
specie quercine. Di grande importanza è la presenza della roverella
ma anche del leccio, del cerro ,della quercia spinosa della quercia
di Palestina e del raro fragno e del sottobosco costituito da
caprifoglio biancospino numerose specie erbacee ed arbustive tra
cui la peonia ,la clematide , la rosa di San Giovanni ecc…
Sono anche diffusi impianti artificiali a prevalenza di Pino
d'Aleppo. Si tratta di rimboschimenti eseguiti nell'arco di circa
cinquanta anni a partire dal 1930, che hanno interessato, per una
estensione di circa 25.000 ettari, le aree interne e le fasce litoranee
pugliesi.
Le pinete sono costituite prevalentemente da Pino d’Aleppo e
Cipresso comune con sottobosco di roverella .Le aree steppiche
sono caratterizzate da una vegetazione erbacea che comprende
specie prioritarie quali la stipa e le numerose specie di orchidee
appartenenti a vari generi tra cui la specie, di recente
scoperta, denominata Ophrys murgiana.
La vegetazione arboreo-arbustiva caratterizzante i pascoli naturali
è costituita da olivastro, mandorlo , marruca, nespolo ,prugnolo
perastro ,mandorlo selvatico e biancospino
Le Piante del Parco
10. Gli animali del Parco
Il territorio dell'Alta Murgia accoglie una fauna tra le più
interessanti della Puglia e d’Italia, con specie ad ampia
distribuzione legate agli ambienti steppici e poche specie a
distribuzione puntiforme legate agli altri ambienti.
Tra l’avifauna che popola la Murgia vi sono alcune delle più
importanti popolazioni di specie delle aree steppiche e semiaride
del bacino del Mediterraneo: calandrella e calandra che hanno
particolare rilievo ai fini conservazionistici essendo le popolazioni
più numerose dell’Italia peninsulare, tottavilla ,allodola
, cappellaccia .La Murgia accoglie diverse specie di rapaci diurni tra
cui una delle più importanti popolazioni a livello mondiale di
grillaio (Falco naumanni), specie prioritaria per la quale la steppa
costituisce l'habitat trofico e che nidifica nei centri storici dei paesi
limitrofi dove determina un connubio unico tra antica architettura
e natura. Altre specie di rapaci diurni di grande importanza
presenti sul territorio sono il nibbio reale, il biancone), l'albanella
minore, il falco di palude (Circus aeroginosus), la poiana, il
gheppio, ed il lanario per il quale l’Italia meridionale rappresenta il
limite di espansione occidentale . Ci sono anche molti cinghiali
introdotti da l’uomo e ne possiamo chiaramente vedere i segni …
11. L’ambiente
rurale
Il territorio del Parco è sicuramente interessante per
l’architettura minore; tra gli edifici legati all’attività
agricola ed alla pastorizia, si possono facilmente
distinguere le "Poste” utilizzate dai pastori per proteggere
gli armenti dalle intemperie; gli "Jazzi”, invece, sono
strutture adibite all’allevamento degli ovini, situate in
zone scoscese e maggiormente protette verso sud.
Le Masserie, le cui origini risalgono al XV secolo, quando
la Regia Dogana della Mena delle Pecore impose una
rigida organizzazione dell'agricoltura per lo sfruttamento
pastorale del territorio, furono oggetto di controlli e
pianificazioni, sia nel numero sia nell’estensione, fino al
'600, quando divennero il centro organizzativo dei
latifondi. Alcune masserie sono ancora oggi
funzionanti, continuano ad allevare ed a produrre in
modo genuino o hanno allargato i propri confini al
turismo, attrezzandosi per ospitare i visitatori che
raggiungono la Murgia. Sono ancora percorribili alcuni
antichi “tratturi della transumanza“; si tratta di
lunghissime vie erbose e sterrate che le greggi
transumanti percorrevano per raggiungere i pascoli.
12.
13. Bosco Scoparella
Deve il suo nome ad una pianta scoparella con cui si
producevano le scope si trova a 12 Km da Ruvo di Puglia e a
20 km da Corato è localizzato il bosco di Scoparella, uno
dei pochi lembi residui di bosco di quercia roverella che un
tempo ricoprivano il territorio della Puglia.
Ha un’estensione di circa 300 ettari e presenta un
sottobosco ricco e folto composto da cespugli di rosa
canina, biancospino, asfodeli, asparagi e numerosissime
piante officinali.
Nel sito si individuano uno jazzo detto “Jazzo del Diavolo”
un mungituro e la Grave di Scoparella.
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17. Acquedotto Pugliese
Nell’escursione abbiamo imparato tantissime cose anche sull’acqua e sul nostro
acquedotto pugliese …
L'Acquedotto Pugliese S.p.a. è impegnato in una rilevante opera di
ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture per aderire alle rinnovate
esigenze del tessuto territoriale servito, tenendo conto del progressivo inaridimento
delle fonti tradizionali di approvvigionamento (bacini artificiali di raccolta, pozzi
artesiani).
L'azienda gestisce reti idriche per oltre 21.000 chilometri , con reti fognarie e 182
depuratori; è impegnata in un'importante opera di ammodernamento e
potenziamento.
Eventuali confronti con altre esperienze territoriali non sono praticabili per le
peculiarità dell'acquedotto pugliese che lo rendono unico in Italia.
Tra queste, ricordiamo la necessità di reperire risorsa idrica da altre regioni, con alti
costi di energia per il trasporto e laboriosi processi di potabilizzazione, che
consentono di ottenere un'acqua di ottima qualità e adatta a tutte le fasce di utenza.
Dal 2009 Acquedotto Pugliese S.p.A., nello stabilimento Aseco di Marina di
Ginosa, produce compost che ricava dai fanghi provenienti dai depuratori, dalla
frazione organica della raccolta differenziata e dai residui vegetali
18. Le nostre foto e quelle del parco per ricordare la nostra
escursione e quello che abbiamo visto e imparato