Presentazione della Mostra IL DIVISIONISMO - La Luce del Moderno, promossa da Fondazione Ca.ri.pa.ro.
La mostra si tiene a Palazzo Roverella, a Rovigo, dal 25 febbraio al 23 giugno 2012.
Power Point esaustivo esplicativo delle tendenze generali postimpressioniste con approfondimento sui maggiori artisti esponenti di questa corrente: Cézanne, Gauguin, Seurat, Van Gogh e Henri de Toulouse-Lautrec.
Intellettuali Stranieri a Roma dal Grand Tour al XIX Secolo - 2a partePortante Andrea
Note e foto di accompagnamento per la passeggiata del Club del territorio di Roma (Touring Club), da Piazza del Popolo a Piazza Barberini. Focus su inglesi, tedeschi e russi. Non è, se non in minima parte, un lavoro "originale" ma una compilazione di testi, editati per convenienza, da diverse fonti web. Quindi un mero strumento di supporto ad una passeggiata e nulla di più.
Dal 9 ottobre 2011 all'8 gennaio 2012
INGRESSO GRATUITO
È obiettivo della mostra evidenziare l’apertura d’interessi
e la prospettiva dinamica e intercodice dell’arte di Veronesi,
puntando specificamente su due settori della sua vasta
produzione: il cinema astratto e le «visualizzazioni
cromatiche della musica», ambiti nei quali si manifesta
al massimo grado la sua volontà di creare ritmi e armonie
visive e di dilatare la pittura verso la dimensione musicale
del tempo.
In mostra, oltre ai lavori di Veronesi,
compresi vari inediti e l'integrale
della sua produzione cinematografica,
opere di Kandinskij, Klee,
Moholy-Nagy, El Lissitskij, Albers,
Vantongerloo, Fontana, Munari e i film
di Léger, Man Ray, Ruttmann
Presentazione della Mostra IL DIVISIONISMO - La Luce del Moderno, promossa da Fondazione Ca.ri.pa.ro.
La mostra si tiene a Palazzo Roverella, a Rovigo, dal 25 febbraio al 23 giugno 2012.
Power Point esaustivo esplicativo delle tendenze generali postimpressioniste con approfondimento sui maggiori artisti esponenti di questa corrente: Cézanne, Gauguin, Seurat, Van Gogh e Henri de Toulouse-Lautrec.
Intellettuali Stranieri a Roma dal Grand Tour al XIX Secolo - 2a partePortante Andrea
Note e foto di accompagnamento per la passeggiata del Club del territorio di Roma (Touring Club), da Piazza del Popolo a Piazza Barberini. Focus su inglesi, tedeschi e russi. Non è, se non in minima parte, un lavoro "originale" ma una compilazione di testi, editati per convenienza, da diverse fonti web. Quindi un mero strumento di supporto ad una passeggiata e nulla di più.
Dal 9 ottobre 2011 all'8 gennaio 2012
INGRESSO GRATUITO
È obiettivo della mostra evidenziare l’apertura d’interessi
e la prospettiva dinamica e intercodice dell’arte di Veronesi,
puntando specificamente su due settori della sua vasta
produzione: il cinema astratto e le «visualizzazioni
cromatiche della musica», ambiti nei quali si manifesta
al massimo grado la sua volontà di creare ritmi e armonie
visive e di dilatare la pittura verso la dimensione musicale
del tempo.
In mostra, oltre ai lavori di Veronesi,
compresi vari inediti e l'integrale
della sua produzione cinematografica,
opere di Kandinskij, Klee,
Moholy-Nagy, El Lissitskij, Albers,
Vantongerloo, Fontana, Munari e i film
di Léger, Man Ray, Ruttmann
Da GIOTTO a CARAVAGGIO - Testimonianze di fede nell'arteUmberto Giordano
Come gli Artisti hanno rappresentato immagini sacre, nel corso dei secoli, con spirito religioso, con particolare riferimento a Giotto, Leonardo, Michelangelo e Caravaggio
3. • Scuola senese
• Caposcuola della scuola senese è considerato Guido da Siena (1230 circa - 1290 circa), che propose una pittura
all'insegna delle influenze ricevute dal fiorentino Coppo di Marcovaldo (1225 circa - 1276 circa), il più importante
pittore a Firenze prima di Cimabue. Per trovare la prima personalità di spicco bisognerà però aspettare Duccio
di Buoninsegna (Siena, 1255 circa - 1319 circa): quest'ultimo, prendendo le mosse dalla pittura di Cimabue,
che fu il suo principale modello di riferimento, aggiornò il linguaggio del pittore fiorentino a quello che era il gusto
senese, caratterizzato da grande eleganza e raffinatezza e da una maggiore idealizzazione rispetto alla pittura
fiorentina (esemplare la Maestà di Siena, 1308-1311, Siena, Museo dell'Opera del Duomo) (immagine). Sulla
nascita del gusto senese ebbe una certa influenza anche l'arte bizantina che i pittori fiorentini, al tempo,
volevano superare: anche se a Siena Duccio operò un primo tentativo di superamento del linguaggio
bizantino, se ne volle servire per conferire una maggiore raffinatezza alle sue opere.
Questo processo di revisione dell'arte bizantina ebbe sviluppo grazie anche all'arrivo a Siena dei due grandi
scultori Nicola e Giovanni Pisano, dai quali i pittori trassero spunti per la riscoperta dell'antico: tuttavia,
mancando dipinti provenienti dall'antichità classica, il riferimento più antico per i pittori erano proprio i dipinti
bizantini, che costituirono un significativo repertorio di stilemi eleganti al quale i pittori senesi attinsero per dare un
orientamento al gusto locale.
Il gusto senese trovò probabilmente il grado di massima perfezione nell'opera di Simone Martini (Siena, 1284 -
Avignone, 1344): allievo di Duccio, Simone Martini fece arrivare l'arte senese a un altissimo preziosismo che
trovò compiutezza anche per il fatto che Simone Martini era un profondo conoscitore delle tecniche
dell'oreficeria. L'oreficeria infatti, molto sviluppata nella Siena del tempo, fu un altro dei "responsabili" dello
sviluppo del raffinato gusto senese. Anche a questo si deve l'eccezionale profusione di ori e decorativismi nella
pittura di Simone Martini che, peraltro, fu anche il primo artista ad applicare in pittura la tecnica prettamente orafa
della punzonatura, ovvero l'incisione di un segno su una superficie in metallo, ma che Simone Martini applicò
anche ai supporti per i dipinti. Tutte qualità che riscontriamo in uno dei suoi maggiori capolavori, l'Annunciazione,
1333, Firenze, Uffizi. (immagine)
Lavorando nel cantiere di Assisi a partire dal 1316, Simone Martini entrò a contatto con l'arte di Giotto, che
costituì un importante punto di riferimento per i successivi massimi esponenti della scuola senese, ovvero i
fratelli Pietro (Siena, 1285 circa - 1348) e Ambrogio (Siena, 1290 circa - 1348) Lorenzetti. Ambedue
contemporanei di Simone Martini, di pochissimo più giovani, probabilmente furono entrambi, come Simone, allievi
di Duccio. I Lorenzetti si posero come grandi continuatori della tradizione senese anche se mostrarono maggiori
aperture verso il nuovo linguaggio giottesco.
In particolare Pietro Lorenzetti dimostrò di compiere una profonda riflessione sulla spazialità e sulle volumetrie
giottesche, che influenzarono la sua arte rendendolo il pittore senese più vicino a Giotto. Anch'egli, come Simone
Martini, lavorò nel cantiere della Basilica di San Francesco ad Assisi e non poté non confrontarsi con l'ormai
consolidato genio di Giotto assimilando, seppur in modo graduale, le sue invenzioni e le sue novità.
Il fratello Ambrogio Lorenzetti si rivelò più "attaccato alla tradizione" rispetto a Pietro, ma tentò comunque di
innestare la spazialità giottesca sulle opere di gusto senese producendo quindi capolavori che si distinguevano
sia per il loro plasticismo che per la loro linea molto raffinata. Ma Ambrogio è ricordato soprattutto per essere
autore del ciclo degli affreschi del Buon Governo che decorano la Sala del Consiglio dei Nove nel Palazzo
Pubblico di Siena e che risalgono al 1338-1340: l'opera è una straordinaria e preziosissima allegoria dei valori
civici di Siena e del Medioevo.
http://www.finestresullarte.info/storiadellarte/la-scuola-senese.php