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E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ]
ORGANISMO
A ntoine Danchi n — ORGANISMO p ag .5
William S. Beck — CELLULA pag.ll
DIFFERENZIAMENTO p a g . 2 2
IMMUNITÁ pag.33
INDIVI DUALITÁ B I O L OGICA p a g . 4 8
INTEGRAZIONE p a g . 5 9
INVECCHIAMENTO p a g . 7 2
ORGANISMO p a g . 8 0
REGOLAZIONE p a g . 1 0 2
Claude-P. Bruter SVI LUPPO E MOR F OGENESI pa g . 113
ambiguità allegoria
competenza/esecuzione codice
Organismo fonetica immagine
avanguardia
grammatica metafora
Organismo
classicoconcetto analogia e metafora lessico segno criticaesistenza argomentazione lingua significato
essere interpretazione filologia
lingua/parola simbolo
bello/brutto
letteraturafenomeno linguaggio creatività
manieraformaastratt%oncreto metrica espressione
dialettica idea semantica
poetica fantastico
alfabeto retorica
identità/differenza proposizione e giudizio sens%ignificato gusto
ascolto.
mediazione traduzione imitazione
opposizione/contraddizione universali/particolari
gesto immaginazione anthropos
lettura cultura/culture
qualità/quantità
progetto
atti linguistici luogo comune emocentrismi
totalità
riproduzione/riproducibilità
dicibil%ndicibile orale/scritto sensibilità natura/cultura
uno/molti discorso
decisione enunciazione éomtmiaaaione parola finzione SPaziabta arti
distribuzione statistica presupposizione e allusione errore ritmo
data
generi
giochi referente informazione scrittura
artigianato
etica
narrazione/narratività artista
induzione statistica voce acculturazionestile
probabilità filosofia/filosofie attribuzione civiltàtema/motivo
antico/moderno oggetto
rappresentazione statistica ragione futuro
catastrof testo
calendario produzioneartistica
teoria/pratica
rasionel%r razionel e selvaggio/barbar%ivilizzato
soggetto/oggetto ciclo decadenza
uguaglianza evento escatologia armonia colore escrementi
caos/cosmo velari periodizzazione età mitiche I melodia disegno/progetto fertilità
curve e superfici inlinito vero/falso tempo/temporalità genesi ritmica/metrica abbigliamento visione nascita educazione
geometria e topologia macrocosmo/microcosmo volontà passato/presente scala canta sensi generazioni
invariante mondo alchimia
progress%eazione suon%umare coltivazionecorpo sessualità infanzia
natllrn storia tonale/atonale danza cultura matemale
astrologia atlante vecchiaia morte
osservazione maschera amore industna rurale
cabala collezione vita/morte
deduzione/prova reale desiderio mate nah
elementi modadocumento/monumento
equivalenza Unità armi eros prodottiesoterico/essoterico fossile credenze ornamento
differenziale c im
formalizzazione frontiera isteria
memoria dialetto scena
funzioni
angoscia/colpa cur /normalizzazione
logica pulsione
infinitesimale
rovina/restauro guerra enigma castrazione e complesso esclus an%ntegramone
possibilità/necessità analisi/sintesi imperi fiaba
soma/psiche
fuoco
locale/globale censura farmaco oga
referenza/verità anticipazione funzione nazione mostro cannibalismo sonno/sogno
identificazione e transfert homo
sistemi di nferimento follia/delirio
ricorsività ipotesi misura tattica/strategia popolare dei mano/manufatto
stabilità/instabilità ineonsciio
matematiche modello
medicina/medicalizzazione
proverbi divino tecnica
variazione ahenazione nevrosi/psicosi
metodo struttura
normale/anormale
tradizioni eroi
centrat%centrato teoria/modello
coscienza/autocoscienza utensile
demagogia piacere salute/malattia
iniziazione
combinatoria
immaginaziane sociale discriminazione sintomo/diagnosimagia
grafo pace repressione demoni alimentazione
applicazioni messia
labirinto serv%ignore
ateo
terrore divinazione agonismo animale
assioma/postulato caso/probabilità millennio cerimoniale
casta
uomo chierica/laico cucina
continuo/discreto rete tolleranza/intolleranza mito/rito donna
causa/efFetto chiesa
utopia
persona festatortura mfsthoa/fogna domeaticnmento
dipendenza/indipendenza abaco endogamia/esogamia
certezza/dubbio diavolo pur%mpuro feticcioviolenza origini fame
divisibilità algoritmo famiglia
coerenza eresia religione gioco
dualità
vegetale
approssimazione incesto
convenzione libertina sogno/visione lutto
insieme calcolo
categorie/categorizzszione maschile/femminile
determinato/indeterminato libro stregoneria regalità
razionai%lgebrico/trascendente
conoscenza matrimonionumero empiria/esperienza peccato rito
simmetria
coppie filosofich
zero parent
espenmento sacro/profano caccia/raccolta
strutture matematiche
disciplina/discipline borghesi/borghesia tote
legge santità dono
burocraziatrasformazioninaturali / categorie enciclopedia economia uomo/donnalibertà/necessità eccedente
innovazion%coperta classi formazione economico-sociale
metafisica
control1%etrmmione insegnamento contadini lavoro
pastorizia
natural%rtificiale
energia invenzione consenso/dissenso primitivo
ideologia modo di produzione
operatività reciprocità/ridistribuzione
analogico/digitale equilibrio/squilibrio rappresentazione egemonia/dittatura masse proprietà
automa mteraaione
paradigma ricerca intellettuali proletariato riproduzione
intelligenza artihciale previsionee possibili'
ordine/disordine sistematicae classificaziane libertà rivoluzione transizione
riduzione
abbondanza/scarsità
macchina organizzazione maggioranza/minoranra bisogno
ripetizione
programma semplice/complesso partiti consumo
scienza
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strumento
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astronomia
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Organismo, Regolazione, Sviluppo e morfogenesi
Il trionfo del metodo analitico in biologia, conseguente a un] serie di rivo
luzioni concettuali, ha permesso di definire un livello pertinente ~minimo a par
tire dal quale diventa sensato cercar di comprendere la natura delle leggi che
governano la vita. Questo livello è il livello molecolare — in linea generale, è
inutile voler procedere oltre con l'analisi, perché le componenti ultime della
materia esibiscono un comportamento statistico che nelle condizioni fisiche in
cui si svolge la vita può essere considerato casuale —, livello al quale esiste una
classe di oggetti fondamentali, le macromolecole. La loro importanza consiste
essenzialmente nel fatto che, grazie a una combinatoria infinitamente ricca, esse
possono definire una varietà infinita di forme geometriche. Le macromolecole
costituiscono la base della morfogenesi (cfr. l'articolo +Sviluppo e morfogene
si+).
Ma l'analisi ha permesso di definire un'altra proprietà notevole degli esseri
viventi, e cioè che qualunque sistema vivente è il risultato della connessione di
parecchi livelli d'integrazione delimitati da frontiere. Si trovano cosi, in ordine
crescente,alcune macromolecole (immerse in acqua), le+cellule+ (circondate da
una membrana dotata di permeabilità selettiva ), gli organi (costituiti da cellule
identiche e circondati da cellule specializzate che formano una barriera) e in
fine l'+organismo+ (circondato da una pelle che ha nello stesso tempo funzione
di frontiera e di organo specializzato negli scambi tra l'individuo e il suo am
biente). Ciascuno di questi differenti livelli può interagire con quelli superiori
o inferiori per il tramite di appropriati effettori (spessopiccole molecole) che
assicurano la+regolazione+ omeostatica delle parti in seno al tutto, e ovviamen
te dell'intero organismo.
L'esistenza delle frontiere definisce l'+individualità biologica+ e permette di
concepire l'organismo come una composizione, il piu delle volte molto comples
sa, di elementi piu semplici (organi e cellule). Il problema che si pone allora è
di scoprire quale relazione esista tra i meccanismi dell'eredità e la genesi di un
organismo. È un problema che non si pone per le cellule piu semplici, sovente
sprovviste di nucleo, che obbediscono a regole di moltiplicazione per divisione
di una cellula madre in due cellule figlie: in questo caso particolare la morfoge
nesi è limitata alla cellula stessa, e l'individualità biologica è sempre transitoria.
Un batterio si divide o muore, non cambia praticamente forma e non invecchia :
la discendenza siconfonde con l'ascendenza. L'esistenza diun organismo pone
cosi un problema piu profondo dell'esistenza stessa della vita. Vi è sviluppo dia
cronico dei caratteri ereditari, che dànno vita a cellule differenziate, a una mor
fologia particolare, a un'organizzazione complessa e, al di là di questo, alla for
mazione di un'individualità che, collettivamente, associa delle cellule (peraltro
Sistematica locale 47o 47r Organismo
ben differenziatee spesso autonome ) in un tutt'unico di cui è possibile definire funzioni essenziali (permeazione, trascrizione, traduzione), permette cosi, con
il sé separandolo dall'estraneo, il non-sé.In questo senso non è forse un caso una grande economia di mezzi e grazie a un'organizzazione gerarchica appro
che sin dalla genesi dei metazoi sia comparso il sistema immunitario, cosi no priata, di controllare globalmente l'espressione genetica nei batteri.
tevolmente specializzato nel riconoscere i corpi estranei; e senza dubbio è una Ma che cosa accade negli esseri pluricellulari> È ragionevole immaginare
necessità intrinseca a far si che all'attitudine al+differenziamento+ corrisponda che esistano anche in questo caso dei controlli simili a quelli testé ric rdati ma
l'esistenza inevitabile dell'+invecchiamento+ e della morte. occorre inoltre che esista un coordinamento globale. E poi è necess rio che nel
Curiosamente, non esiste oggi in pratica alcuna teoria plausibile del diffe corso dell'embriogenesi uno stesso patrimonio genetico, quello dell' ovo fecon
renziamento delle cellule — ne verrà tuttavia proposto un esempio piu avanti —, dato, possa dar luogo a un differenziamento non soltanto estremo ma stabile:
cosi come non esiste una teoria adeguata dell'invecchiamento. Fra le malattie nel corso della vita di un individuo le cellule madri del sangue daranno globuli
che ci colpiscono di piu, il cancro resta un enigma particolarmente doloroso, rossi e globuli bianchi, mentre le cellule madri della pelle daranno le cellule del
proprio perché si tratta d'una sorta di rivincita della gioventu contro l'invec epidermide. C è subito una differenza morfologica essenziale fra queste cellu
chiamento, dell'indifferenziato contro il differenziato. Viene cosi naturale pen le capaci di differenziarsi e i batteri: esse possiedono un nucleo e i batteri no.
sare che l'insieme delle questioni aperte della biologia derivi almeno in parte dal Le cellule nucleate (chiamate per questa ragione «eucariote») possiedono inoltre
fatto che sono ignote le caratteristiche di una risposta che sarebbe loro comune. piccoli organiti autonomi (mitocondri e, nel caso dei vegetali, cloroplasti ) do
È allora legittimo interrogarsi su quello che già si sa dell'espressione genetica tati di loro proprio materiale genetico autoriproducibile, e responsabili del me
degli esseri viventi indifferenziati, come i batteri, per cercare — fra gli elementi tabolismo energetico della cellula.
strutturali, morfologici o dinamici che separano le cellule differenziate di questi Cosi le cellule eucariote sono già in sé organizzate secondo una gerarchia
esseri eternamente giovani — gli elementi di una risposta adeguata. complessa visibile a livello morfologico, che suggerisce l'esistenza di livelli sup
Il flusso dell'informazione genetica nei batteri si svolge nel senso DNA ~ plementari d'+integrazione+ rispetto a quel che si verifica nel batterio. Ora, suc
RNA ~ proteina. Le proteine sono gli effettori generali della +cellula+ e rea cede — e la scoperta è recente (Tonegawa, rg77) — che i meccanismi stessi del
lizzano tutte le tappe del metabolismo, delle sintesi macromolecolari e degli l espressione genetica possiedano un livello supplementare negli eucarioti rispet1>
scambi con il mezzo esterno. Quanto al DNA,esso è essenzialmente votato alla to ai procarioti. Il flusso d'i nformazioni del programma genetico è il medesimo
riproduzione di se stesso in copia identica. Il ruolo dell'RNA è quello di un rego (DNA~RNA~ proteina) ma lo stadio RNA si divide in due. In seno al nucleo(dun
latore : quale messaggero intermediario tra la struttura di ciascuno delle migliaia que, sarà certamente questa una delle sue ragioni d'essere) vi è trascrizione del
di geni che compongono il DNA e la proteina, esso ha vita brevissima e la sua DNA in RNA,con tutte le appropriate regolazioni (per lamaggior parte ancor
sintesi viene innescata e arrestata molto rapidamente in dipendenza delle flut oggi sconosciute, benché ci sia tendenza — senza dubbio a torto — ad assimilarle
tuazioni dell'ambiente. Cosi un batterio è in grado di adattarsi in qualche istante a tutte quelle che già si conoscono nei procarioti ), mentre al livello della mem
ad ambienti estremamente mutevoli : siccome dispone soltanto di una scarsa pro brana nuclearel'RNA premessaggero contenuto nel nucleo viene modificato pri
tezione rispetto all'esterno (la sua membrana è complessa ma abbastanza fragi ma di essere trasportato (sotto la riserva di questa modifica) nel citoplasma della
le), esso deve poter soddisfare quasi istantaneamente esigenze contraddittorie. +cellula+, ove potrà svolgere allora il suo compito di messaggero.
Esiste tuttavia, molto probabilmente, un meccanismo generale di+regolazione+ S intravede quindi che da un particolare compito della membrana nucleare
che permette il coordinamento delle differenti sintesi in seno al batterio; ed è potrebbe derivare uno stadio regolatore importante, tipico delle cellule eucario
molto probabile che la membrana di quest'ultimo, dato il suo carattere intrin te. Ora, si riscontra che una membrana possiede in sé un comportamento eredi
secamente globale (essa avvolge, per definizione, il batterio), partecipi diretta tario originale se gli elementi che la compongono non vengono distrutti nel corso
mente a tale coordinamento. Si può cosi pensare che, tra i differenti metaboliti delladivisione,quando essa dà luogo a due membrane-figlie.Se per esempio
il cui flusso varia in funzione degli apporti dell'ambiente, esistano certe mole una membrana contiene allo stato iniziale un migliaio di esemplari di una moleco
cole il cui ruolo sia quello di regolare i flussi metabolici generali ele sintesi ma la regolatrice, occorreranno almeno dieci generazioni, se non avviene una nuova
cromolecolari (e di conseguenza, almeno indirettamente, anche la moltiplica sintesi di queste molecole, perché si perda del tutto la memoria dello stato ini
zione cellulare). Ed è plausibile che un bersaglio almeno di queste molecole sia ziale della membrana. Se un evento iniziale consente la sintesi d'una tale fami
la membrana. In questo modo la variazione della concentrazione intracellulare glia di molecole, basterà un bassissimo livello d'autocatalisi (vale a dire di spe
di tali molecole potrà adattare il flusso in ingresso delle fonti di carbonio al loro cificazione della sintesi di queste molecole, o queste molecole stesse) perché
consumo e per suo tramite (in ragione dell'organizzazione originale del sistema questa «memoria» si perpetui indefinitamente: può cosi esistere un'eredità epi
di trasporto delle fonti di carbonio ) alla velocità delle sintesi macromolecolari, genetica perpetuata dall'esistenza di una rete d'interazioni fra le molecole di una
modulando direttamente la traduzione (RNA~ proteina) o la trascrizione (DNA~ membrana, distinta dall'eredità genetica (quella trasmessa direttamente dalla re
RNA). Una rete ristretta di molecole regolatrici, connesse con dei recettori alle plica identica della molecola di DNA).
l
Sistematica locale 47z 473 Organismo
Una terza osservazione caratterizza infine le cellule eucariote: dal punto di della membrana nucleare una rete d'interazioni che permette loro di occupare
vista dell'analisi genetica, come da quello dell'analisi biochimica, tutto avviene soltanto un limitato numero di siti. Questa rete sarà inoltre tale che, per com
come se molti geni di queste cellule fossero spe~~ettati. È noto ad esempio che plementarità strutturale, le m-proteine già presenti consentano solo a certe classi
un certo segmento della molecola di DNA specifica la sintesi di una data proteina di altre m-proteine d'impiantarsi in seno alla membrana.
e che la disposizione lineare degli elementi di base del DNA (i nucleotidi) corri Poste queste condizioni, si vede che le m-proteine sono i regolatori dell'e
sponde esattamente alla disposizione lineare degli elementi di base della protei spressione genetica negli eucarioti : si osservi che siccome è necessaria una
na (gli amminoacidi ) : la regola di corrispondenza è appunto il codice genetico. m-proteina allo stadio di escissione-saldatura in RNA nucleare, una molecola di
Nel caso di molte proteine di cellule eucariote tutto avviene, però, come se pa RNA premessaggero, anche già trascritto, non potrà diventare un RNA messag
recchi segmenti di DNA (chiamati esoni) che specificano dei frammenti della gero, e il gene corrispondente non potrà dunque essere espresso. Inoltre, per il
proteina fossero separati da segmenti di DNA(chiamati introni ) di cui non si ri fatto di essere il prodotto della traduzione degli introni, le m-proteine parteci
trova corrispondenza nella proteina finale. Tutto avviene come se per mezzo pano alla regolazionedella loro propria sintesi, sia per loro stesso tramite sia per
d'un meccanismo di escissione e di saldatura venisse ricostituito, partendo da azione reciproca del prodotto di un gene su un altro. Si può facilmente vedere
un lungo gene spezzettato, un gene piu corto che specifica la proteina. Si sa in questo il fondamento di un'eredità epigenetica. Infatti, se un segnale appro
oggi che questo meccanismo di escissione-saldatura non opera al livello del DNA, priato innesca la trascrizione di un gene, occorre ancora che siano presenti nel
bensi a quello del suo prodotto di trascrizione, l'RNA nucleare; e che i fram la membrana nucleare la o le m-proteine necessarie alla traslocazione del mes
menti di RNA vengono escissi nel corso del suo passaggio attraverso la membra saggero. Euna «memoria» di questa presenza potrà esistere se e solo se la strut
na nucleare, il prodotto finale essendo l'RNA messaggero atto a dirigere la sin tura della rete di m-proteine si conserva di generazione in generazione. Ma per
tesi della proteina. ché si abbia effettivamente un'espressione differenziata basta che ci siano pa
La piu elaborata ipotesi attuale che mira a render conto, a livello molecola recchie reti stabili possibili, incompatibili tra loro. Ciò si realizzerà per esempio
re, del differenziamento delle cellule ha cercato appunto di associare in uno se il numero dei siti possibili a disposizione per l'impianto delle m-proteine al
stesso fenomeno l'esistenza della membrana cellulare, la natura <(spezzettataa livello della membrana è sensibilmente ptu piccolo del numero dei geni.
dei geni delle cellule eucariote e la traslocazione, concomitante con la matura Questa osservazione ha numerose conseguenze inattese. Da una parte a ogni
zione delPRNA premessaggero, in RNA messaggero al livello della membrana nu rete di m-proteine corrisponde una realizzazione particolare del programma ge
cleare. netico: si ha tipicamente il caso del differenziamento delle cellule in tanti tipi
Sono state delle considerazioni teoriche, derivate dall'immunologia (Dan differenti quante sono le reti stabili possibili. Si può rilevare qui che, data la
chin, t979), associate a considerazioni sperimentali (Slonimskij, r98o) prove struttura reticolare, l'espressione di due geni può essere incompatibile simulta
nienti dalla genetica dei mitocondri, a condurre al modello che verrà ora de neamente, eche delle cellule differenziate allo stesso modo potrebbero, per esem
scritto. Si tratta ancora, beninteso, di un'ipotesi basata solamente su prove indi pio, esprimere sia l'uno sia l'altro gene. Ciò spiega l'esistenza, nella discendenza
rette, che in futuro potrebbe quindi venir confutata; essa ha il merito di mo d'una cellula iniziale, di zone comportanti un'espressione omogenea di un dato
strare come sia possibile — con l'aiuto dei soli postulati della biologia molecolare tipo accanto a zone che comportano l'altro tipo (come le striature della pelle di
e in accordo con la morfologia riconosciuta delle cellule suscettibili di differen tigre). Inoltre, siccome quest'eredità del differenziamento è epigenetica e do
ziamento — concepire i vincoli iniziali del modellamento di un organismo pluri vuta a un numero limitato di molecole regolatrici (prese individualmente), essa
cellulare, nonché le ragioni intrinseche del suo +invecchiamento+. è instabile nel corso del tempo. In effetti, a ogni divisione cellulare la membrana
Il +differenziamento+ delle cellule è un fenomeno ereditario, ma epigene nucleare comporta una metà di siti vergini che saranno occupati da nuove m-pro
tico: in un certo numero di casi si sa come far retrocedere delle cellule differen teine in funzione dello stato della rete preesistente e, una volta iniziata, la mini
ziate allo stato non differenziato, per esempio inserendole in un embrione a uno ma alterazione di questa rete tenderà ad aumentare a mano a mano che avven
stadio molto primitivo. Si deve dunque ammettere che oltre al DNA si trasmet gono le moltiplicazioni. Piu esattamente, certe classi di m-proteine tenderanno
tano, digenerazione in generazione, lecondizioniparticolaridi uno statodella sua ad invadere a poco a poco i siti disponibili, mentre altre scompariranno. Ora, è
espressione.Ilprimo postulatosarà che questa +regolazione+ sia compito dipro possibile definire in qualunque cellula due classi di geni la cui espressione ten
teine situate nella membrana nucleare ; il secondo sarà che queste proteine siano de a permettere e favorire la moltiplicazione cellulare, e dei geni la cui espres
responsabili dell'escissione e saldatura di certi RNA nucleari in RNA messaggeri sione corrisponde a «marcatori » particolari del differenziamento (come la sintesi
funzionali; e il terzo che queste proteine siano il risultato dell'espressione, al di questa o quella proteina, trovata specificamente nelle cellule di questo o quel
livello del nucleo della cellula, di certi introni portati dagli RNA nucleari pre tipo). Di conseguenza, a mano a mano che avvengono le differenziazioni, ci si
messaggeri. Si supporrà inoltre che queste proteine regolatrici, chiamate m-pro trova di fronte a un'alternativa: o predominano le m-proteine corrispondenti
teine (per proteine messaggere, o proteine di maturazione), formino al livello alla prima classe (a spese della seconda) e allora si avrà a che fare con cellule
'I
Sistematica locale 474 475 Organismo
che hanno perduto alcuni dei loro caratteri di differenziazione e che tendono dei gradienti morfogenetici. L'embriologo Wolpert ha cosi mostrato, analizzando
a moltiplicarsi indefinitamente (è il caso dei tumori ), ovvero predominano le la morfogenesi dell'ala di pollo, che le cellule apicali del bottone alare in corso
m-proteine corrispondenti alla seconda classe e il potenziale di moltiplicazione di formazione secernono una sostanza che determina la morfogenesi dell'ala nel
della cellula a poco a poco diminuisce fino a scomparire (è l'invecchiamento suo complesso. Egli ha cosi potuto realizzare, semplicemente trapiantando un
e la morte della classe cellulare corrispondente). bottone alare all'estremità d'un'ala in corso di formazione, il raddoppiamento
Ecco dunque, schematicamente, come si possono concepire, in termini mo dell'ala: l'embrione formò due ali una dietro l'altra. Va rilevato che questa mor
lecolari, i vincoli del +differenziamento+ delle cellule, per il tramite di un'e fogenesi si svolge interamente nell'uccello, in seno all'uovo, e che non presup
reditàepigenetica fondata sullamembrana nucleare. Si vede che conseguenze pone alcun intervento oltre le stimolazioni nervose o endocrine endogene. Non
ineluttabili del carattere epigenetico del differenziamento sono l'invecchiamento può dunque assolutamente esserci, in questo caso, un'infiuenza istruttiva del
e la morte, con l'unica alternativa del tumore parzialmente de-differenziato. C'è mezzo esterno. Possono essere all'opera solo i vincoli d'una stabilizzazione selet
tuttavia un modo per sfuggire, almeno per un certo tempo, a questa alternativa: tiva, e l'ipotesi dell'esistenza di reti molecolari d'interazioni a livello della mem
la cellula può, al momento di certe divisioni, aumentare fortemente la superficie brana nucleare delle cellule in corso di differenziamento si accorda bene con que
della sua membrana nucleare, il che equivale a ricondurla in una situazione vi sti vincoli. In presenza di concentrazioni date di molecole esterne, potrà essere
cina al suo stato iniziale. Questo succede effettivamente in certi protozoi, che stabilizzata questa o quella rete, e si osserveranno allora lungo i gradienti di con
si rifannocosiuna nuova giovinezza.Può darsiche avvenga lastessacosa negli centrazione delle molecole di controllo dei gradienti morfogenetici corrispon
anfibi, le cui membra possono rigenerarsi dopo un'amputazione, ma non si tratta denti ad isole di un tipo cellulare dato venute bruscamente a contatto con isole
certo del caso generale degli organismi differenziati. L'esistenza di una propa di cellule di tipo diverso.
gazione della specie a mezzo di cellule specializzate (i gameti) rende d'altro can Ci si può dunque interrogare sull'adattamento particolare che sembra essere '
to inutile e perfino nociva la perpetuazione degli individui! caratteristico della morfogenesi degli esseri viventi e che dà spesso l'impressio
È certo che laspiegazione appena proposta — non foss'altro che perché è ne della finalità, Come ha fatto notare D'Arcy Thompson nel suo notevole li
molto recente(e ancora in fase di elaborazione, concettuale e sperimentale) bro On Gron th and Form, molte forme viventi sembrano derivare le une dalle
non può render conto dell'insieme della morfogenesi, nonché del rapporto+svi altre per deformazione continua. In realtà esse derivano da un medesimo pro
luppo e morfogenesi+. Si è visto tuttavia un esempio : a partire da alcune cellule gramma iniziale, nel quale le velocità locali di espressione hanno subito delle
iniziali possono derivare delle zone omogenee che presenteranno l'una all'altra alterazioni diverse da specie a specie. L'adattamento deriva solamente dal fatto
delle frontiere ben delimitate. Se inoltre le velocità di crescita delle cellule di che sono sopravvissute le specie adattate a ciascun tipo d'ambiente, e quindi
ciascuna di tali zone sono leggermente diverse, o possiedono una qualunque benché il piano morfogenetico non abbia alcuna prescienza né riceva alcun ef
anisotropia, si otterranno varie figure di cui le pelli degli animali costituiscono fetto istruttore dal mezzo esterno — le specie, secondo la loro morfogenesi, ven
esempi di ogni tipo: striature, ocelli, chiazze. Beninteso, queste figure possono gono a trovarsi nel mezzo che loro conviene. Il ruolo dell'an:biente non può
esistere al livello di volumi, e non soltanto di superfici, con primo tipo l'antena dunque consistere in altro che nell'aggiustamento epigenetico di una forma ini
to di qualsiasiorgano o di qualsiasi organismo : una classe di cellule centrali cir ziale interamente predeterminata dal programma genetico.
condate da una classe differente di cellule che formano una pelle. Guardandola Ma il ruolo del tempo nell'espressione genetica è un fattore cruciale, perché
bene da vicino, qualsiasi morfogenesi deriva da questa situazione iniziale per il può accelerare o ritardare lo sviluppo di questo o quell'organo rispetto a questo
tramite di deformazioni dovute alle differenze — che possono essere molto gran o quell'altro; tale eterocronia (secondo la terminologia di Gould, I979), in fun
di — tra le velocità di crescita. Conviene sovrapporvi una forma primordiale, che zione delle velocità di crescita locale o globale dell'individuo, condurrà, a par
esiste soprattutto quando le vele "~tà di crescita consentono soltanto una gem tire da un piano iniziale, allo svolgimento immutabile, a un'infinita varietà di
mazione polare in un numero limitato di punti di ciascuna cellula, quella di forme. Tutte le forme che non saranno strettamente inadatte avranno qualche
una rete arborescente. possibilità di sopravvivenza, e questo è appunto ciò che colpisce quando si os
Il problema che si pone, allora, è quello di cercare quali siano i vincoli che servano morfologie tanto varie in specie vicine. Si può considerare, in linea
determinano la stabilità di questo o quel tipo di crescita, di questo o quel tipo generale, che i processi morfogenetici siano il risultato della sovrapposizione,
di differenziazione. È noto oggi che esiste un certo" numero di molecole (spesso da una parte, di due dinamiche, una globale e lenta e una locale e rapida(questi
chiamate « fattori di crescita») che specificano questa o quest'altra differenziazio processi sono alla base del ricchissimo formalismo della teoria delle catastrofi
ne. Si può immaginare che esse vengano sintetizzate in cellule già parzialmente proposta da René Thom), e dall'altra della competizione, tra parecchi insiemi
differenziate, e che, per semplice diffusione, esse agiscano sulle cellule vicine, in crescita, per un numero limitato di stati possibili. Quest'ultimo processo, ad
per esempio in seguito a un'intervallizzazione che le porta a contatto con la esempio, potrebbe essere alla base di certe morfogenesi epigenetiche del siste
membrana nucleare. Si osserveranno allora, lungo i gradienti di concentrazione, ma nervoso e della sua connessione con il sistema muscolare. Esso potrebbe an
'I
Sistematica locale 476 477 Organismo
che determinare la stabilità di differenti reti d'interazione tra le m-proteine po ticolare è che di fatto ciascun anticorpo riconosca una parte (idiotipo) di un al
ste in seno alle membrane nucleari. tro anticorpo e che ciò costituisca una rete. L'idea è allora che la differenza tra
I processi epigenetici fanno uso, in modo privilegiato, di certe interazioni sé e non-sé non venga percepita al livello del sistema immunitario, perché qua
con l'ambiente. A differenza dei processi puramente genetici, i quali non fanno lunque anticorpo che riconosca un corpo estraneo (non-sé) riconoscerà anche
altro che perpetuare uno stato iniziale ben definito, i processi epigenetici ten un altro anticorpo (sé). Questo modo di vedere tanto seducente — ha il merito
gono conto di questa o quella caratteristica dell'ambiente, di cui conservano di permettere di capire la stabilità del sistema immunitario nel corso dell'evo
traccia. Per questo essi sono il fondamento di qualunque memoria e di qualun luzione, anche in assenza di corpi estranei corrispondenti a ciascuna specificità
que apprendimento. Allo stesso modo essi sono alla base della definizione del — suppone anch' esso che il numero totale delle specificità sia ristretto, e, in ogni
l'+individualità biologica+ di qualsiasi organismo, anche quando consentono di caso, molto inferiore al numero delle cellule immunocompetenti presenti nel
definire certi meccanismi dotati di eredità. Sono state menzionate le proprietà l'animale considerato (tot per il topo ). Ma anche in questo caso i dati attuali
del sistema nervoso in fatto di memoria e, in questo caso, l'individualità pare co tendono a indicare che il numero reale delle specificità sia molto piu grande.
sa ovvia, perché la memoria non è trasmissibile ereditariamente. Nel caso del si Bisogna dunque invocare un'altra spiegazione. Una di queste spiegazioni, pro
stema immunitario, dotato anch' esso di memoria, le cose vanno forse altrimenti posta da chi scrive (1979), sarebbe che, nel corso dell'ontogenesi e prima ancora
e sono stati descritti esempi curiosi di trasmissione dell'eredità d'un certo stato della nascita, il sistema immunitario cominci a rispondere contro il sé (il che
del sistema immunitario per via materna, e persino di trasmissione per via pa contribuisce ad instaurare una rete alla Urbain ), ma che delle cellule specializ
terna (ma sono risultati molto contestati ). Meglio del sistema nervoso, il sistema zate (il cui tipo scomparirà dopo la nascita, come nel caso ben noto del timo )immunitario si trova cosi al centro dei processi epigenetici e ne mostra tutte le disattivino le cellule in procinto di rispondere. Avverrà cosi una selezione delle
sfaccettature. Si tratta in effetti d'una famiglia cellulare ben determinata — quasi cellule che non rispondono contro di sé. Ma dopo la nascita, scomparse le cel
di un organo — soggetta a numerosi sviluppi del+differenziamento+ delle +cel lule con funzione di soppressore, si avrà di nuovo produzione di anticorpi non
lule+ nel corso dell' ontogenesi; si tratta di un sistema dotato di memoria e piu appena una sostanza non-sé sarà presente nell'organismo.
particolarmente della memoria di eventi contingenti subiti accidentalmente da Resta comunque una diflicoltà: la sintesi di un nuovo anticorpo produce una
un organismo; si tratta infine di un sistema specializzato nel riconoscere i cor nuova molecola, che rischia dunque di essere riconosciuta come non-sé! Ma qui
pi estranei all'organismo, e di conseguenza direttamente implicato nel ricono interviene la rete: se il nuovo anticorpo deriva da una struttura presente nella
scimento e nella definizione dell'+individualità biologica+. rete e viene riconosciuto come tale, non ci sarà perturbazione della rete. Si è
Se è abbastanza agevole immaginare come sarebbe definita un'individualità dunque indotti a pensare alla specificazione della risposta immunitaria, come si
biologica per mezzo di regole puramente genetiche —il semplice rispetto di que pensa in musica alla variazione sul tema. Verrebbe modificata una struttura di
ste regole basterebbe a farlo —, non si può piu dire lo stesso nel momento in cui base, conservando peròquelloche viene riconosciuto dallarete,valea direl'idio
si passi a tener conto dell'ambiente, in linea di principio fonte d'incidenti im tipo. Ora, succede che la spiegazione proposta sopra della +regolazione+ del
prevedibili, per il tramite di un'evoluzione epigenetica. Nel corso dell'interazio l'espressione genetica per il tramite di proteine messaggere e dell'escissione-sal
ne con il suo mezzo esterno un individuo si trasforma, e nella misura in cui in datura dell'RNA premessaggero si presti estremamente bene a quest'ipotesi. In
tegra in se stesso degli elementi di questo mezzo esso potrebbe, per lo meno in effetti, un'alterazione del meccanismo esatto dell'escissione-saldatura permet
certe condizioni, diventarne indistinguibile. Il sistema immunitario «riconosce» terà di produrre, a partire da uno stesso gene,tutta una varietà di proteine, fra
subito una sostanza estranea e reagisce sintetizzando delle molecole particolari, loro concatenatestrutturalmente. Ilproblema, oggi,è ancora aperto,ma ilfatto
gli anticorpi. In qual modo questo sistema può essere dotato della scienza che gli che esistano già spiegazioni plausibili mostra che la propria identità può essere
permette di non reagire alle sostanze presenti nell'individuo stesso? Una rispo riconosciuta da un organismo senza ch' esso debba uscire da se stesso. Cosi, sin
sta semplice potrebbe essere che il numero delle specificità di riconoscimento dal livello molecolare, gli esseri viventi sono capaci di mettere in opera queste
sia basso e che nel corso dell'evoluzione siano sopravvissute solamente delle «bocche estranee», come le chiama Hofstadter nel suo Godei, Escher, Bach, che
cellule capaci di non riconoscere le molecole dell'organismo portatore. Il vincolo sono altrettante strutture autoriflessive. Si può notare qui incidentalmente che
sarebbe allora puramente genetico. Ma i dati attuali dell'immunologia tendono questa constatazione rende plausibili non soltanto delle spiegazioni semplici
a indicare che le cose non stanno cosi e che il numero delle specificità possibili del fenomeno che noi chiamiamo «coscienza», ma anche il fatto stesso che se
per gli anticorpi è considerevolmente piu elevato del numero dei geni, ad esem ne ossa parlare!
pio, di un mammifero (ro ). La risposta non può dunque essere che epigenetica stato dunque possibile finora mostrare come un+organismo+ composto
e conviene allora trovare una spiegazione al riconoscimento del sé. È curioso d'un gran numero di tipi di cellule differenziate si costituisca per integrazioni
che le risposte finora suggerite siano molto poche, e tutte fanno intervenire delle gerarchiche successive, e come questo organismo, benché certi meccanismi epi
proprietà particolari delle reti d'anticorpi. La teoria proposta da Urbain in par genetici tengano conto dell'ambiente, si trovi in condizioni di assicurare la sua
l
I7
Sistematica locale g78 479 Organismo
identità e di costituirsi in individualità biologica autonoma grazie alla messa in Gould, S. J,
opera di processi che gli consentono di distinguere tra sé e non-sé.
1977 Ontogeny and Phylogeny, The Belknap Presa of Harvard University Presa, Cambridge
Mass.
Che cosa succede all'altra estremità della scala di complessità degli esseri vi Hofstadter, D., e altri
venti, negli esseri unicellulari? È legittimo, in questo caso, parlare di individua 1979 An Eternal Golden Braid, Basic Books, New York.
lità? Le cellule figlie derivate da una cellula madre sono degli individui? Tale Koshland, D. E.
la madre, tale la figlia? Quest'ultima domanda non è, il piu delle volte, pertinen ig8o Ba c terial Chemotaxisas a Model Behavioral System, Raven Presa, New York.
te perché un batterio come il colibacillo si divide nel corso dell'accrescimento KufBer S. W. e Nicholls J. G.
del suo volume dal centro, e v'è certamente equivalenza tra le due cellule deri
ig76 Fr o m Neurou to Braini a Cettular Approach to the Function of the Neryous Systems,Si
nauer, Sunderland Mass.
vate dalla prima. Ma basta questo per pensare che non esista un'individualità Simon, H. A.
batterica? Semplici considerazioni teoriche e il risultato di esperimenti assai 1969 Th eSciences of the Artiftcial, Mit Presa, Cambridge Mass. (trad. it. Isedi, Milano tg78),
chiari mostrano che non è affatto cosi e che in realtà batteri geneticamente iden Thompson, D'A. W.
tici, posti nell'identico ambiente,sono tuttavia distinti e che sono dunque indi rgt7 On G roieth and Form,Cambridge University Presa, Cambridge; ed. ridotta Cambridge
vidualità distinguibili. La ragione è la costituzione stessa dei meccanismi del
University Presa, London tg6i (trad. it. Boringhieri, Torino tg69).
l'espressione genetica: un segmento di DNA, un gene, verrà espresso, dopo un Urbain, J. ; Wuilmart, C. ; e Cazenave, P. A.
tggi. Id i o t ypic regulationin immune nettcorks,in « Contemporary Topica in Molecular Immu
meccanismo di amplificazione a due livelli (trascrizione in RNA messaggero e tra nology», VIII, pp. t i8-48.
duzione in proteina), sotto forma di collezione di molecole di proteina, in nume Wolpert, L.
ro variabile, da un gene all'altro, fra una decina di esemplari (nel caso di certe tg7t Curr ent topics,in «Developmental Biology», XIII, 6, pp. t83-207.
molecole regolatrici ) e parecchie centinaia di migliaia di esemplari (certe pro Young, J. Z.
teine della membrana esterna). Quando si tratta di un numero piccolo, essendo 1962 Th e Life of I ertebrates,Clarendon Presa, Oxford ig62
dato il fattore di amplificazione, che resta al livello della traduzione (da dieci a
mille volte), vuoi dire che il numero di molecole di RNA messaggero per cellula
e per generazione è dell'ordine dell'unità. Ciò implica allora una )fluttuazione
importante da una cellula all'altra: certe cellule sono sprovviste di messaggero,
altre ne hanno due copie o piu (legge statistica di Poisson), e ciò qualunque sia
l'ambiente. Poiché si tratta, il piu delle volte, del caso di molecole regolatrici
(che controllano l'espressione di altri geni ), i fenotipi cellulari corrispondenti
saranno molto vari. Ed è proprio quello che è stato osservato nel caso del siste
ma chemiotattico : i batteri si comportano infatti come individui distinti, iden
tificabili in base al loro modo di nuotare.
Quest'interessante osservazione mostra che da un'estremità all'altra del si
stema vivente, malgrado i vincoli stretti del determinismo dell'eredità, gli esseri
viventi sono altrettante+individualità+; e che il polimorfismo sempre esistente
al livello genetico lo si ritrova amplificato al livello del fenotipo. Attraverso l'im
piego dei processi epigenetici, inoltre, gli+organismi+ possono assicurare al me
glio la loro omeostasi, costruendosi a immagine del loro ambiente. [A.D.].
Bonnet, Ch.
t76z Co nsidératicns sur les corps orgamsés,Rey, Amsterdam.
Danchin, A.
[I98o] Te mpi critici delt'apprendimento. Tempi critici dello sviluppo, in R. Romano (a cura di),
Le frontiere del tempo. Atti del conoegno tenuto a Fermo su e Le forme della conoscen a»,
aprile tggo, Il Saggiatore, Milano iggt, pp. t68-8t.
Eckert, R. O., e Randall, D,
ig78 Ani m ai Physiology,Freeman, San Francisco.
8<V Cellula
Cellula den descrisse il suo lavoro a Theodor Schwann, un fisiologo tedesco. Quest'ulti
mo riconobbe immediatamente la somiglianza dei nuclei delle cellule vegetali di
Schleiden con le strutture da lui individuate nei tessuti nervosi animali. Nella
monografia del x838 Schleiden era giunto a tre conclusioni : x) che le piante sono
L'insieme delle proprietà fondamentali associate al fenomeno della vita si costituite interamente di cellule, ovvero di unità di struttura, fisiologia e organiz
trova solo al livello di complessità della cellula. Molti dei componenti della cellu zazione ; z) che le cellule possiedono dualità, cioè sono vite indipendenti nell'am
la possono condividere determinate caratteristiche con gli organismi viventi, ma bito di una forma di vita superiore ; e 3) — sua tesi principale — che esiste un mec
soltanto la cellula è suscettibile di esistenza indipendente. Il crescente sforzo dei canismo comune di formazione delle cellule mediante il quale nuove cellule na
biologi per comprendere la cellula attraverso la sua ricostruzione concettuale a scono con un procedimento analogo alla formazione dei cristalli. Questa falsa
partire da sottosistemi e frammenti isolati è stato un tema essenziale della biolo teoria dell'origine cellulare non era neppure originale. A quell'epoca vi erano
gia contemporanea. due opinioni sulle modalità di costituzione di una cellula : la prima sosteneva che
si sviluppasse da un'aggregazione e confluenza di granuli di vario tipo, e la se
conda che nuove cellule nascessero per divisione di una cellula preesistente. Il
t. Svi l uppo della teoria cellulare. secondo punto di vista, naturalmente, è quello corretto. Man mano che la natura
erronea della tesi di Schleiden-Schwann sull'origine delle cellule veniva alla luce,
Due pietre miliari contrassegnano la lunga via alla moderna teoria cellulare. si tese a dimenticare questa parte del loro lavoro e col tempo la loro fama fu assi
Entrambe sono ricche di ambiguità. La prima fu la scoperta dell'esistenza delle curata dalla convinzione che essi avessero dato origine alla dottrina dell'indi
cellule, ad opera di Robert Hooke [t665].La seconda fula generalizzazione, pro pendenza, individualità e dualità della cellula, che rappresenta un'unità fonda
posta quasiduecento anni dopo da Schleiden [t838] e Schwann [ t839], secondo mentale o atomistica di tutti gli organismi.
la quale tutti gli esseri viventi sono composti di cellule. La scoperta di Hooke Non foss'altro che per il suo valore euristico, la teoria cellulare prese a pro
venne esposta in un notevole volume pubblicato con l'imprimatur della Royal sperare, estendendosi rapidamente agli organismi unicellulari con la dichiarazio
Society. Esaminando un pezzo di sughero, egli lo percepl come «tutto perforato ne di Siebold [t848] secondo la quale i protozoi sono animali semplici formati da
e poroso proprio come un favo... Esso non era dissimile da un favo per questi una sola cellula. La maggior parte degli osservatori giunse all'abbandono della
particolari : in primo luogo, in quanto era formato da una sostanza molto solida, dottrina della libera formazione delle cellule e, verso la metà del secolo, era soli
rispetto alla cavità vuota che vi era contenuta ; poi per il fatto che i pori, o cellule, damente dimostrato che soltanto le cellule possono dare origine a nuove cellule :
non erano molto profondi, ma erano costituiti da moltissimi piccoli scomparti, «omnis cellula e cellula», secondo il famoso detto di Virchow
[t858]. Mentre si
separati... da certi diaframmi ». Hooke in realtà stava osservando le pareti ispes apriva il grande periodo delle ricerche di colorazione istologica, Max Schultze
site di cellule morte. La denominazione di 'cellula' è stata criticata: cellula si propose nel t86t l'essenza della moderna «teoria del protoplasma». Egli pre
gnifica 'piccola stanza', ed è ciò che Hooke riteneva fossero tali spazi. Alla luce supponeva una sostanziale somiglianza della sostanza gelatinosa di base di cellule
degli sviluppi successivi sarebbe stato piu appropriato il termine 'corpuscoli', vegetali e animali e, estrapolandola a tutte le forme viventi, concludeva che il
cioè 'piccoli corpi'. materiale definito «protoplasma» è la «base fisica di tutte le forme di vita», di
Benché si fosse osservata l'esistenza delle cellule, la loro natura rimase sco verso da specie a specie soltanto per specifici particolari di struttura e composi
nosciuta sino al t838-39. Si afferma comunemente che la teoria cellulare fu for zione [Schultze t86t]. A lui dobbiamo la citatissima definizione di cellula come
mulata allora da Schleiden e Schwann. Tuttavia, un secolo piu tardi alcuni «massa di protoplasma contenente un nucleo». In una famosa conferenza tenuta
oratori ad una celebrazione del centenario della teoria cellulare si preoccuparono ad Edimburgo nel t868, Thomas Huxley sostenne l'idea unificante del proto
di negare che l'idea fosse emersa come Minerva, pienamente formata e originale, plasma e ne pose in rilievo l'universalità di forma e funzione per tutta la gamma
nel r 838. In realtà gli storici della scienza non ebbero molta difficoltà a dimostra dei sistemi viventi. Il concetto dell'universalità del protoplasma divenne parte
re che molti predecessori di Schleiden e Schwann avevano affermato, diretta della prima sintesi generale dei fenomeni biologici, e la sua piu acuta presenta
mente o indirettamente, che le cellule sono unità di vita. Invero la teoria cellula zione si ebbe, a conclusione di un secolo fruttuoso, nella ristampa del libro di
re avevacominciato a prendere forma dal r835. I tempi erano maturi per un'e Hertwig [t898] La cellula e i tessuti.
sposizione unificatrice della natura cellulare di tutti gli esseri viventi e, come Non si deve pensare che l'opposizione semplicemente svanisse di fronte a
spesso si è verificato nella storia della scienza, vari individui ne raggiunsero con queste teorie, in realtà deboli, spesso incapaci di prevedere o spiegare molti fatti
temporaneamente la consapevolezza quando venne il momento opportuno. osservabili. Alcuni si appellarono all'idea dell'esistenza di unità di vita piu sem
Si diceche nell'ottobre t838, poco dopo la comparsa dellasua monografia plici delle cellule, e questa lista di ricercatori con le relative entità postulate in
sull'anatomia microscopica delle piante nel «Muller's Archiv», Matthias Schlei cludeva i «plastiduli» di Haeckel, le «micelle» di Naegeli, le «gemmule» di Dar
Cellula 848 849 Cellula
win e gli «idioblasti» di Hertwig, piu tutta una serie di altre concezioni basate
sulla nozione di unità di vita subcellulari considerate fondamentali.
Benché molto si fosse appreso grazie all'esame microscopico diretto delle
Parete cellulare
cellule viventi, il nucleo essenziale delle informazioni sulla struttura cellulare
per molti anni fu raccolto in base all'indagine coscienziosa di cellule fissate e co
lorate. Poiché fissazione significa uccisione e indurimento della cellula con pro Membrana cellulare
dotti chimici, questa messe di conoscenze assunse un carattere statico. È inte
ressante notare che lo studio della struttura cellulare ebbe la sua età aurea nell'ul Mesosoma
tima metà del secolo xlx, in diretta conseguenza di nuove grandi scoperte nella
teoria e tecnologia dei coloranti. Applicando con abilità alla struttura interna', Ribosomi
chimicamente eterogenea, delle cellule fissate i principi appresi nella tintura e
mordenzatura di fibre di lana, seta e cotone, i microscopisti riuscirono a esaltare Cromatina
singoli elementi cellulari in colori vivacemente contrastanti. In seguito, citologi
e istologi impararono a servirsi degli agenti coloranti come mezzo per identificare
specifiche sostanze chimiche entro una cellula, riconoscendo ad esempio l'amido
grazie alla sua reazione blu con iodio. Questa tecnica in seguito prese il nome di Figura t.
istochimica. I ricercatori del xlx secolo appresero anche a rendere visibili deter Tipica cellula procariota : manca di un vero nucleo e di organuli interni. Il nucleoide
minate strutture impregnandole ingegnosamente con materiali opachi, tecnica contiene il materiale genetico della cellula. Questo tipo di cellula si trova tra i batteri
simile ma diversa dalla colorazione. Con particolari attenzioni si poté evidenziare e le alghe bluverdi.
la struttura piu ultrafine della cellula, rivestendola con una delicata pellicola
d'oro o d'argento, Questa tecnica venne portata al massimo livello da Golgi, Membrana
Cohnheim e Cajal. cellulare
Ribosomi
Struttura della cellula «generalizzata». Cromatina
Le ricerche svolte in questo secolo hanno dimostrato che tutte le cellule ac
cumulano informazioni genetiche entro lunghe molecole filiformi denominate Nucleolo
acido deossiribonucleico, o DNA. Ben presto si riconobbe che tutte le cellule vi Reticolo
venti possono essere divise in due grandi classi, in funzione del modo in cui il
endoplasrnatico
DNAè distribuito al loro interno : cellule procariote (termine greco che significa Membrana
nucleo primitivo) e cellule eucariote (nucleo ben formato) (figg.t e z). Una tipica nucleare
cellula procariota possiede, in luogo di un nucleo vero e proprio, una zona nu
cleoide mal definita contenente una molecola circolare di DNA. Essa racchiude an Gocciolina
che una dura parete cellulare esterna, una membrana cellulare interna, ribosomi Centrioli
lipidica
(particelle partecipanti alla sintesi proteica) e un mesosoma (un curioso corpo
membranoso che prende parte alla sintesi della parete cellulare durante la divi Complesso
sione della cellula). di Golgi
I batteri e le alghe bluverdi sono procarioti. Tutte le altre cellule sono euca
riote, si tratti di organismi unicellulari o di cellule individuali di un organismo Granuli
proteici
pluricellulare. Le cellule eucariote sono in linea generale molto piu grandi e Mitocondri
complesse di quelle procariote. Oggi si pensa che lo sviluppo evolutivo della
Figura z.
cellula eucariota sia stato la testa di ponte che rese possibile l'evoluzione di pian
te e animali pluricellulari.
Tipica cellula eucariota: contiene un vero nucleo e un assortimento di organuli. La
funzione di questi ultimi è discussa nel testo. Questo tipo di cellulaè caratteristico di
I citologi presto appresero che le cellule si riscontrano in una straordinaria tutti gli organismi pluricellulari.
Cellula 8go 8gr Cellula
varietà di dimensioni e forme. Vi sono batteri (con volumi pari soltanto a o,orm a,
cubici), globuli bianchi ameboidi flottanti (con volume di circa rooo mp. cubici)
e uova di ostrica (sino a xots mp. cubici). Si trovano anche cellule nervose i cui
prolungamenti fibrosi possono superare il metro di lunghezza, e cellule muscola
ri contrattili di dimensioni e forma in continua modificazione. Nonostante que pinocitica
sta varietà, ogni cellula presenta aspetti in comune con le altre. C ito p l a s m a
La conoscenza della struttura delle cellule eucariote è passata attraverso due
fasi. Nella prima, tutte le informazioni provenivano dal microscopio ottico. Que ;() . :;: t , . : : ;. Co mplesso di,Golgi
sto strumento piuttosto limitato forniva un'immagine familiare che negli anni g
'zo e 'go compariva in ogni manuale di biologia (fig. 3) : il diagramma di una cel
lula «generalizzata» visto attraverso il convenzionale microscopio ottico, descri , .
:,~„')))
zione composita e idealizzata di un oggetto non esistente in realtà. Essa contiene
un nucleo centrale immerso nel circostante citoplasma, il tutto inguainato in una
membrana. Entro il citoplasma vi sono vari organuli, piccoli corpi particellari
' :if '' ,::::::-:':-'s":::-.:::'%~t,$jt :jt,::,:.":-jj.
che nel campo del microscopio ottico avevano un aspetto decisamente indistinto.
La fase piu recente dello studio delle cellule è dipesa dalla microscopia elet
tronica. Questa tecnica scoprf particolari raffinati nell'ultrastruttura delle parti
celle subcellulari e rivelò il reticolo endoplasmatico, i ribosomi, un complesso
di Golgi, i mitocondri, i lisosomi, i centrioli e un certo numero di altri cor
piccioli. Una cellula «generalizzata», come viene visualizzata con il microscopio
elettronico, è illustrata nella figura y. Riassumiamo le proprietà dei componenti
subcellulari.
Nonostante la sua primaria importanza, il nucleo è uno dei componenti cellula
Centrosoma
=,'~'::.".(-'.:.i:;-.j,,i',-'~.'" Vera parete(nelle piante)
Membrana plasmatica
~ . '
' Membrana cellulare
Corpo di Golgi
Figura 4.
f
Nucleolo
Cromatina Una cellula «generalizzata», come viene visualizzata con il microscopio elettronico.
Nucleo Plastidi (nelle piante)
(Da Brachet rrj6r).
Membrana nucleare
Mitocondri
Vacuolo ri meno ben conosciuti. Benché lo si possa osservare con il microscopio ordinario
senza colorazione preliminare, esso presenta un'affinità notevolmente elevata per
molti coloranti. Il nucleo colorato di una cellula non in divisione ha una trama
Corpi o inclusioni disomogenea, poiché i singoli componenti nucleari si differenziano nell'affinità
metaplastiche per il colorante. Il reticolo del materiale intensamente colorabile fu un tempo
(nelle piante) ~ s( . : . .
- , .
-'P'.i chiamato cromatina. Soltanto di recente questo materiale è diventato accessibile
Connessioni
allo studio biochimico e fisiologico. L'avidità della cromatina nei confronti dei
i',j j : ,
protoplasmatiche coloranti basici indica la presenza in essa di sostanze fortemente acide. In realtà,
tra cellule questo materiale è DNA. Come vedremo in seguito, i filamenti di cromatina si
fondono, durante la divisione cellulare, a formare cromosomi, portatori dei geni,
Figura 3. a loro volta formati di DNA. All'interno del nucleo si possono distinguere uno o
Una cellula «generalizzata», come viene visualizzata col microscopio ottico conven piu piccoli corpi sferici, denominati nucleoli. Tecniche specifiche di colorazione
zionale. (Da Wilson i cigli). rivelano che un nucleolo contiene quantità sostanziali di un secondo acido nu
Cellula 85z 853 Cellula
cleico, l'acido ribonucleico, o RNA, La microscopia elettronica rivela che il nucleo la membrana cellulare esterna e infine di attraversarla. Questi granuli secretori
è avvolto da un involucro membranoso con uno strato interno ed uno esterno. si ritrovano soltanto nelle cellule secretrici specializzate presenti nelle ghiandole.
In certi punti la doppia membrana nucleare presenta piccoli pori, del diametro Il citoplasma di quasi tutte le cellule contiene un numero variabile di mito
di vari angstrom, tramite i quali il nucleo può comunicare col citoplasma. In condri. Sebbene a stento visibili con il microscopio ottico, questi corpiccioli
contrasto con il citoplasma, la sostanza interna del nucleo è priva di membrane. membranosi rivelano nelle micrografie elettroniche una struttura fine elaborata.
La sostanza cellulare esterna al nucleo è il materiale complesso noto come Il loro ruolo principale è quello di centrale elettrica per la cellula. Oggi li si rico
citoplasma. Tra le varie scoperte accreditate alla microscopia elettronica sicura nosce come centri della respirazione cellulare e del metabolismo per la produzio
mente la piu significativa fu la rivelazione del ricco contenuto del citoplasma in ne di energia. Occasionali tipi di cellule non contenenti mitocondri (quali ad
membrane ed elementi da queste limitati, fatto che la microscopia ottica non esempio i globuli rossi) sono curiosità biologiche che debbono ricorrere a sistemi
aveva consentito di sospettare. Molte cellule, in particolare quelle impegnate di produzione energetica considerevolmente meno efficienti.
nella sintesi proteica attiva, contengono per tutto il citoplasma il labirintico si Un mitocondrio è limitato da una membrana superficiale a doppia parete.
stema di canali delimitati da membrane, detto reticolo endoplasmatico. Le mem La superficie esterna è liscia, mentre la membrana interna è articolata in nume
brane del reticolo endoplasmatico formano strati concentrici di passaggi tubuli rose introflessioni appiattite che costituiscono creste piastriformi perpendicolari,
formi aprentisi alla superficie della membrana cellulare e nello spazio compreso e il suo spessore di 7o angstrom contiene un fluido. La membrana a doppia pa
tra i due strati dell'involucro nucleare. I passaggi sembrano fornire un canale di rete è il luogo degli enzimi respiratori che fanno funzionare il meccanismo meta
comunicazione tra nucleo e citoplasma e tra quest'ultimo e la superficie cellulare. bolico del mitocondrio. E interessante osservare che i mitocondri contengono
Si riconoscono due forme di reticolo endoplasmatico : granulare (o a superfi piccole quantità di DNA diverso da quello nucleare. Inoltre includono alcuni ri
cie rugosa) e agranulare (o a superficie liscia). Le membrane del tipico reticolo bosomi. Ciò rientra nelle prove che hanno indotto alcuni biologi a postulare che
endoplasmatico granulare si rivelano, a forte ingrandimento, cosparse sul lato ai primordi dell'evoluzione i mitocondri fossero organismi a vita libera — pro
citoplasmatico di dense particelle del diametro approssimativo di z5o Angstrom. babilmente batteri — che furono inglobati da un eucariota primitivo con il quale
Si tratta dei ribosomi citoplasmatici, particelle costituite da RNA(6o per cento) e formarono in seguito una relazione simbiotica di mutuo profitto, mantenutasi
proteine (go per cento), che svolgono un ruolo critico nella sintesi proteica. Ol lungo la storia evolutiva. Questa teoria dell'origine evolutiva dei mitocondri non
tre ai ribosomi fissati al reticolo endoplasmatico, un certo numero di ribosomi è accettata universalmente.
indipendenti galleggia liberamente nel citoplasma. I lisosomi sono organelli eterogenei facilmente distinguibili dai mitocondri
I ribosomi procarioti e eucarioti sono del tutto simili. È abbastanza facile con il microscopio elettronico. Essi contengono molti degli enzimi idrolitici (ad
isolarli mediante ultracentrifugazione. Un ribosoma isolato intatto da una cellu esempio fosfatasi,ribonucleasi, carboidrasi, proteasi, eccetera) che spezzano le
la batterica ha una costante di sedimentazione (S, per unità Svedberg) pari a po. macromolecole in molecole piu piccole suscettibili di ossidazione nei mitocondri.
Esposto a condizioni alterate (in particolare una minore concentrazione di ione Gli enzimi sono inguainati in un involucro membranoso che li isola dal resto del
magnesio nel mezzo di sospensione), un ribosoma di po S si dissocia in due citoplasma. Quando la rottura dell'involucro li lascia liberi, rapidamente segue
sub-unità,grande e piccola, di 5o S e 3o S. Un ribosoma eucariotasicomporta la dissoluzione della cellula. Nei globuli bianchi e in altre cellule particolarmente
in modo analogo. adattate a ingerire particelle estranee nel processo definito « fagocitosi », i lisoso
Il reticolo endoplasmatico agranulare esibisce superfici membranose lisce mi scaricano i loro enzimi per digerire le particelle introdotte.
prive di granuli ribosomici. Lo si può trovare nella medesima cellula insieme al I centrioli sono piccoli corpi cilindrici accoppiati situati in prossimità del
reticoloendoplasmatico granulare.Meno ben conosciuto, esso avrebbe a che fa nucleo, per lo piu in una zona chiara detta centrosoma. Ciascun centriolo con
re, secondo varie teorie, col metabolismo lipidico e polisaccaridico e con la sinte siste in un ammasso di nove gruppi di delicate fibrille tubuliformi, e ogni gruppo
si degli steroli. contiene tre fibrille. Curiosamente i due centrioli di una coppia si pongono sem
Il complesso di Golgi, osservato per la prima volta dal citologo italiano Ca pre ad angoli retti l'uno rispetto all'altro. Questa disposizione facilita la duplica
millo Golgi sul finire del xrx secolo, fu presto indiziato di partecipare al processo zione degli organuli durante la divisione cellulare.
di secrezione, ossia alla sintesi cellulare di materiali che vengono poi «esportati » Una cellula dotata in superficie di prolungamenti mobili, filiformi, siano essi
mediante estrusione centrifuga attraverso la superficie cellulare, La microscopia ciglia o flagelli, possiede un corpo basale, o cinetosoma, alla base di ogni prolun
elettronica rivelò che il complesso pluristrato è costituito di membrane lisce, gamento. Questo corpo assomiglia a un centriolo, ma ha undici gruppi di fibril
probabilmente continue con il reticolo endoplasmatico. Si pensa attualmente che le, dei quali nove con due e due con una fibrilla. I nove doppietti sono disposti
il complesso partecipi alla secrezione di proteine o polisaccaridi agendo come attorno alla periferia del filamento e i due singoletti al centro. Le ciglia sono con
stazione di «raccolta, avvolgimento e imballo», in grado di racchiudere le parti trattili. È presumibile che, i cinetosomi e i centrioli agiscano come «muscoli cel
celle di materia da secernere in involucri membranosi suscettibili di fondersi con lulari ».
Cellula g5< g55 Cellula
Ammesso che la si possa osservare al microscopio ottico, la membrana cellu La maggior parte delle cellule di un organismo pluricellulare sono immerse
lare esterna appare soltanto come una linea di confine, un limite. Tuttavia la in un mezzo fluido complesso e si collocano in un'intelaiatura fisica che le inte
microscopia elettronica rivela un'interessante struttura fine. A lungo se ne am gra nel continuo strutturale definito tessuto.Esse interagiscono costantemente
mise la complessità soltanto in considerazione del fatto che certe sostanze entra tra di loro e con l'ambiente in modo da elaborare varie risposte, talune perma
no ed escono liberamente dalla cellula, mentre altre no. Ad esempio i globuli nenti, altre transitorie, la cui espressione visibile è la forma cellulare. Le ben no
rossi distinguono agevolmente tra ioni sodio e ioni potassio nonostante la loro te variazioni di taglia e sagoma osservate facendo crescere cellule animali in col
somiglianza di dimensioni e carica. Gli ioni potassio penetrano liberamente nelle tura tissurale attesta le influenze modulanti delle condizioni ambientali. Se l'am
cellule e gli ioni sodio vengono in qualche modo «pompati» via. Ciò implica biente è ragionevolmente stabile per un certo numero di cellule dello stesso tipo,
l'esistenza sia di una barriera selettivamente permeabile, sia di un meccanismo le loro storie comportamentali saranno abbastanza analoghe da produrre le for
di «pompaggio» attivo nella membrana superficiale. Inoltre si può dimostrare me ragionevolmente simili e classificabili che rendono possibile la scienza del
che la membrana trasporta certe grosse molecole e particelle all'interno della l'istologia.
cellula, È chiaro che si tratta di qualcosa di piu di un semplice confine inerte. I tessuti sono insiemi organizzati di cellule simili in raggruppamenti ricono
A notevole ingrandimento la membrana cellulare si rivela costituita da un com scibili. Nel corpo non vi sono tanti tipi diversi di tessuti quanti si potrebbe sup
plesso di due membrane, ognuna spessa circa z5 angstrom, separate da uno spa porre. In realtà si annoverano soltanto quattro tipi fondamentali, ciascuno con
zio di 35 angstrom. Per molti versi la sua struttura si avvicina a quella di un ti proprie caratteristiche distintive strutturali, funzionali e evolutive: i ) tessuto
pico elemento membranoso del citoplasma. Lo iato tra le membrane superficiali epiteliale, che è costituito da fogli o strati di cellule riunite insieme nelle mem
di cellule adiacenti in un tessuto contiene materiale extracellulare che presenta brane continueche rivestono organi e tappezzano cavità; z) tessuto connettivo,,
le caratteristiche adesive necessarie a tenere unite cellule vicine. Quando le cel che collega e sostiene altre cellule e la cui massa è principalmente costituita di.
lule sono distribuite in lamine di tessuto, questa sostanza sembra formare la sostanze intercellulari ; 3) tessuto muscolare, liscio o striato, che determina il mo
membrana basale di sostegno sottostante. vimento grazie alla sua contrattilità; e 4 )tessuto nervoso, specializzato nel tra
La membrana cellulare si diversifica in modo significativo dalla parete cellu smettere impulsi da una parte all'altra del corpo. Sangue e linfa si possono con
lare rigida delle cellule vegetali. La parete cellulare si colloca esternamente alla siderare come un tipo di tessuto connettivo nel quale la sostanza intercellulare
membrana cellulare. Una parete cellulare vegetale è in realtà inerte, serve sol è fluida. Tutti gli organi sono composti da uno o piu di questi tipi fondamentali
tanto da supporto e non svolge un ruolo attivo nel controllare il passaggio di ma di tessuto.
teriali entro e fuori della cellula. Ciò che Hooke osservò nei suoi primi studi mi
croscopici sul sughero erano fogli di pareti cellulari vegetali. Le pareti cellulari
vegetali furono quindi le prime strutture cellulari che vennero osservate; le Comesi duplicano le cellule.
membrane cellulari, pare, sono state le ultime.
Tutte le cellule provengono da cellule e, in circostanze normali, ogni cellula
deve iniziare la sua esistenza in possesso delle stesse caratteristiche e potenzialità
3. Diversità di forme delle cellule. del suoprogenitore.Le cellule procariote siriproducono mediante un processo
di divisione fisica detto scissione, in cui una cellula madre si ingrandisce e poi
Che le cellule generalizzate delle figure 3 e y palesino forme ingenuamente si suddivide in due cellule figlie. Il processo replicativo nelle cellule eucariote è
indifferenti risulta evidente se le si confronta con certe cellule nervose dotate di la mitosi, nella quale le cellule si dividono asessualmente e un'unica cellula pa
innumerevoli fibre ramificate sottilmente allungate. Esistono in realtà ampie va rentale viene sostituita da due cellule figlie. Questo processo comprende la cario
riazioni di forma tra le singole cellule di un dato tipo, come pure tra cellule di cinesi, o divisione nucleare, e la citocinesi, o divisione citoplasmatica. La «mi
tipo diverso. In effetti due cellule non sono mai identiche, né una qualsiasi cel tosi » è in realtà il meccanismo della cariocinesi, l'aspetto piu vivido della divisio
lula è esattamente la stessa in momenti diversi della sua esistenza. È appunto ne cellulare nel suo insieme, ma spesso il termine viene usato a significare il pro
questa diversità che i disegni dei manuali non riescono a mostrare. La forma cesso totale della divisione cellulare.
delle cellule è determinata da forze simili a quelle che fissano la forma di una La mitosi è relativamente meglio conosciuta della scissione batterica. Essa
pianta da giardino. Tale pianta non ci si presenta come se uscisse da uno stampo, presenta cinque stadi ofasi:interfase, profase, metafase, anafase e telofase
ma piuttosto cresce in quella forma a partire da un seme. Ciò che vediamo mo (fig. 5). Benché i vari stadi siano identificati da precisi fenomeni di riferimento,
dellato nella pianta è la registrazione delle attività precedenti di un particolare in pratica si fondono armonicamente in un processo continuo.
sistema protoplasmatico. La struttura è quindi un indice degli antecedenti pro Durante l'interfase la cellula si trova in uno stato di riposo tra due divi
cessi differenziativi e ambientali grazie ai quali è scaturita. sioni. In una cellula allo stadio di interfase, osservata al microscopio ottico,
Cellula 8g6 857 Cellula
suddividono in senso longitudinale, diventando ognuno un completo cromoso
ma contenente due cromatidi. I nuovi cromosomi poi si allontanano, presumi
bilmente trascinati dalle fibre del fuso verso i suoi poli opposti. Un cromosoma
viene manifestamente tirato dal suo centromero in modo che le due braccia for
mino caratteristicamente una V o una J, come se l'intera struttura venisse trai
nata controuna corrente.In questo modo due gruppi di cromosomi, tradi loro
Cellule identici, si raccolgono alle estremità opposte della cellula.
Metafase Anafase iniziale Tarda anafase figlie La cellula inizia ora a strozzarsi in due parti, e ha inizio la telofase. Questa è
caratterizzata dal riammassamento dei nuovi cromosomi in nuove strutture nu
cleari e dalla comparsa di nuove membrane nucleari attorno ad ognuno dei due
Prometafase nuovi nuclei figli. Il fuso svanisce, i cromosomi allentano le spirali, diminuisce
Telofase
la loro affinità per i coloranti basici, e gradualmente ricompare un tipico nucleo
interfasico contenente un nucleo appena formato. La telofase appare quindi co
me una profase rovesciata. Verificatisi questi fenomeni, la cellula quasi divisa
Tarda profase Profase iniziale T a rda interfase completa una nuova membrana e si spezza in due nuove cellule.
Alla base della capacità di una cellula di raddoppiare i suoi costituenti e suc
Figura 5. cessivamente dividersi a metà sta una notevole complessità organizzativa. Inoltre
Le fasi della mitosi. gli studiosi della divisione cellulare cominciano a riconoscere che questo schema
assume molte forme. In certi tessuti il tasso di sviluppo delle cellule è costante ;
in altre accelera o decelera. Nella maggior parte delle cellule vegetali e animali
la cromatina nucleare sembra disposta casualmente in filamenti allungati entro l'intero ciclo mitotico si chiude in poco meno di un giorno ; un ciclo tipico richie
l'involucro nucleare. Ad eccezione del nucleolo, all'interno del nucleo la strut de venti ore (è interessante il fatto che la divisione dei batteri e di altri organismi
tura non è chiaramente definibile. procarioti si possa completare in soli venti minuti! ) Delle venti ore del ciclo sol
Nella profase hanno inizio i preparativi per la divisione vera e propria. La tanto una è dedicata alla vera e propria mitosi o divisione cellulare; il resto del
membrana nucleare e il nucleolo cominciano a scomparire e i filamenti allungati tempo è devoluto alla crescita nel corso dell'interfase. Non vi è nulla di arbitra
di cromatina si addensano in cromosomi compatti a forma di salsiccia, avvol rio nel ritmo del ciclo cellulare. Date condizioni ottimali di temperatura e nutri
gendosi in strette spirali. Ogni cromosoma è formato da due filamenti elicati zione, la lunghezza del ciclo per un determinato tipo di cellula è sempre la stessa.
longitudinali, approssimativamente paralleli, detti cromatidi. I cromatidi sono Inoltre il ritmo è difficile da alterare. Naturalmente, in condizioni sfavorevoli,
attorcigliati l'uno all'altro come le fibre in un laccio di cotone, pur essendo te subirà un rallentamento; ma, se desiderassimo accelerarlo e rendere piu veloce
nuti insieme da un corpicciolo definito centromero. In tal modo il cromosoma è la crescita delle cellule, non sapremmo come procedere. Sembra che la durata
un'elica spiralizzata. Quando i cromosomi hanno raggiunto il massimo grado di
condensazione, attorno a ciascun centriolo si evidenziano sistemi di fibre radiate.
Le strutture risultanti, simili a stelle, sono denominate aster. I centrioli con i qsintesl dl n~
g)
relativi aster migrano ai poli opposti della cellula. A questo punto si verifica un
evento degno di nota.
Tra i poli centriolari si materializza il fuso mitotico. La sua comparsa con
trassegna l'inizio della metafase. Il fuso è un fascio di fibre delicate costituenti
una struttura la cui forma ricorda quella di due coni appoggiati per la base. Il
piano formato dalle basi dei due coni è la piastra equatoriale. I cromosomi, sino Ciclo cellulare
M (Mitosi)
ra distribuiti in modo apparentemente casuale, migrano verso la piastra equato
riale del fuso e il centromero di ciascuno di essi si fissa a una fibra del fuso. Ben
ché le braccia penzolanti dei cromosomi possano porsi fuori della piastra equato
riale, i centromeri vi si allineano con precisione. A questo punto i centrioli polari
si sono quasi duplicati. Figura 6.
Inizia ora l'anafase. I due cromatidi di ciascun cromosoma si ispessiscono e Fasi nel ciclo cellulare.
Cellula 858 859 Cellula
del ciclo cellulare sia il tempo necessario per l'esecuzione di un programma pre delucidare questo schema apparentemente intenzionale, con la sua sintesi e de
ciso incorporato in ogni tipo di cellula. molizione di molecole.
Gli studi contemporanei delle singole fasi del ciclo cellulare usano come I processi metabolici si possono suddividere in due categorie. Quelli relativi
principale indicatore la duplicazione e divisione del DNA, il materiale genetico alla sintesi di costituenti cellulari e prodotti cellulari da sostanze piu semplici
nel nucleo della cellula. Benché la mitosi sia stata studiata intensamente per piu sono designati collettivamente come anabolismo. Essi non forniscono l'energia
di cinquant' anni, soltanto nel 1950 circa i ricercatori si resero conto che i cromo necessaria per le funzioni cellulari, anzi richiedono energia. D'altra parte, quelli
somi, portatori del DNA, si duplicano durante l'interfase ma si separano solo nel che hanno a che fare con la produzione di energia sono globalmente indicati
corso dell'effettivo processo di divisione. Sappiamo oggi che il DNA si duplica come catabolismo. Nelprocesso catabolico molecole complesse vengono spezza
soltanto durante una parte dell'interfase. te in altre piu elementari. La maggior parte di queste ultime sono poi consumate
La cronologia del ciclo cellulare si scinde attualmente nelle seguenti fasi fun in reazioni ossidative esoergoniche. Di conseguenza la misura del consumo to
zionali (fig. 6). Il breve periodo di riferimento della duplicazione del DNA è noto tale di ossigeno fornisce un indice grossolano dell'entità del catabolismo. Si do
come fase S(S per sintesi). Il tempo trascorso tra la comparsa di una nuova cel vrebbe però osservare che nelle forme inferiori di vita le reazioni ossidative
lula figlia al termine di un ciclo mitotico e l'inizio della sintesi del DNA è definito esoergoniche finali possono estrinsecarsi nelle ossidazioni di sostanze chimiche
fase I, (I, per primo intervallo). Nel momento in cui si completa la fase S, la (ad esempio, l'ossidazione di zolfo). In queste forme l'ossigeno non è necessario
cellula di solito non è pronta a dividersi, e trascorre un certo periodo tra il termi e gli organismi possono vivere in sua assenza.
ne di S e il principio della divisione cellulare. Questo è il secondo inteivallo o Le molecole complesse che forniscono energia in seguito all'ossidazione sono
fase I,. Il completamento di I, è indicato dall'inizio della divisione cellulare vera introdotte nella cellula sotto forma di cibo. L'alimento fornisce anche i blocchi
e propria,ossialafase M (M per mitosi). da costruzione per le reazioni anaboliche. Quindi le sostanze richieste per la nu .
trizione di ogni cellula sono destinate ad assolvere soltanto due ampie funzioni. .
Gli usi particolari cui è deputato un alimento dipendono dalla sua natura chimi
5. Fazioni delle cellule. ca e dagli enzimi presenti nella cellula. Molti enzimi sono comuni a tutte le cel
lule ; altri si riscontrano soltanto in cellule determinate. La demolizione e la sin
Le funzioni basilari assolte in una certa misura da tutte le cellule, siano esse tesi di un composto organico in una cellula hanno luogo in sequenze di reazioni
cellule specializzate di un organismo pluricellulare o organismi unicellulari indi ordinate. Ogni fase è una singola reazione enzimatica il cui prodotto funge da
pendenti, sono essenzialmente cinque: i ) la produzione metabolica di energia; substrato per la reazione successiva. Indichiamo queste sequenze come «per
z) la biosintesi di costituenti cellulari specifici; 5 ) il controllo del metabolismo corsi metabolici ».
cellulare; y ) il movimento della cellula; e 5 ) il comportamento selettivo della Non è il caso di descrivere qui nei particolari i percorsi metabolici e i loro
membrana cellulare (una delle cui conseguenze importanti è il fenomeno dell'ir molti composti intermedi. Riguardo ai sistemi di produzione energetica della
ritabilità ). L'esecuzione riuscita di queste funzioni è indispensabile alla soprav cellula è sufficiente-~dire che, nonostante la diversità delle molecole degradate, i
vivenza dell'organismo. E necessario che sia generata energia, fabbricati i pro meccanismi per estrarne l'energia sono semplici e uniformi. L'energia è rigoro
dotti e le strutture, controllate le iniziative contrastanti, vigilati i confini e ga samente definitacome capacitàdicompiere lavoro. Si può dimostrare che grossi
rantito il movimento. In ultima analisi tutte le complesse funzioni di tessuti, quantitativi di energia potenziale sono presenti nelle strutture chimiche di zuc
organi e sistemi sono attribuibili a combinazioni di queste fondamentali funzioni cheri e altri materiali nutritizi. L'energia potenziale è conferita a queste molecole
dei singoli componenti cellulari. Questi sono i maggiori problemi della biochimi direttamente o indirettamente mediante la fotosintesi, essendo il Sole la sorgente
ca, enzimologia e fisiologia cellulare moderne. In questa sede possiamo soltanto energetica primaria. È nelle reazioni ossidative esoergoniche che l'energia po
commentare brevemente la natura delle singole funzioni cellulari. tenziale si trasforma in energia cinetica libera, benché spesso tali reazioni richie
In relazione alla produzione di energia da parte delle cellule, si dovrebbe no dano un investimento iniziale di energia d'attivazione.
tare che i componenti molecolari di una cellula si trovano in un costante stato di Il processofondamentale per trasformare l'energia potenziale delle sostanze
flusso, nel quale continuamente vengono trasformati, rinnovati e sostituiti. Que alimentari in energia cinetica utilizzabile consiste in trasposizioni ossidative di
sto complesso di attività è noto come metabolismo. Nel suo senso piu lato, il idrogeno (o di elettroni ) associate a reazioni producenti legami ad alta energia,
metabolismo include tutte le reazioni chimiche verificantisi in un corpo o nel disponibile per la biosintesi e le funzioni cellulari. Le reazioni fondamentali so
le sue singole cellule, siano esse coinvolte nello sviluppo, riproduzione, mante no ossidazione, riduzione, disidratazione, idratazione, decarbossilazione, acetila
nimento o produzione di energia. I materiali nutritivi pervengono a tutte le cel zione, fosforilazione, deaminazione e transaminazione. Tutte e tre le classi prin
lule in quantità variabili. Alcuni sono rifiutati, altri rapidamente introdotti e sot cipali di costituenti cellulari (carboidrati, proteine e lipidi ) sono suscettibili di
toposti a modificazione chimica. Lo studioso del metabolismo cerca proprio di catabolismo esoergonico e le tre sostanze ossidabili chiave cui dànno forma sono
Cellula 86o 86i Cellula
acetii-CoA, n-chetoglutarato e ossaloacetato, Con la loro ossidazione nel ciclo Il movimento cellulare è forse la meno nota delle funzioni cellulari fonda
dell'acido citrico si ottiene la maggior parte dell'energia cellulare. mentali. Esso assume diverse forme. Una delle piu impressionanti è la corren
Come già osservato, molte o tutte le reazioni esoenergetiche del metabolismo te protoplasmatica, il costante ribollio che si può osservare verificarsi continua
si verificano nei mitocondri. I ricercatori hanno incontrato grande difficoltà nel mente entro tutte le cellule viventi. Il movimento ameboide implica l'effettiva
chiarire nei particolari i meccanismi dell'attività ossidativa mitocondriale, in locomozione di una cellula da un luogo a un altro, e deriva da uno schema orga
gran parte a causa dell'esclusiva distribuzione fisica degli enzimi nella membrana nizzato di intensa corrente protoplasmatica. Il movimento ciliare è l'azione a
mitocondriale. Da parecchio tempo è evidente che l'organizzazione enzimatica frusta di ciglia. Un movimento analogo è quello delle code degli spermatozoi na
del ciclo dell'acido citrico è di gran lunga troppo complessa per funzionare in tanti. La rotazione, posizionamento e separazione, spendidamente precisi, dei
modo efficace se gli enzimi fossero semplicemente disciolti nei fluidi della cellu cromosomi nella divisione cellulare sono altre manifestazioni del movimento cel
la. Sappiamo ora che questi enzimi sono disposti all'interno dei mitocondri se lulare. Infine vi è il movimento associato alla contrazione muscolare, nel quale il
condo un ordine ben preciso. La presenza di tutti gli enzimi nei mitocondri è dispendio di energia porta a un accorciamento fisico di una cellula e alla conco
indicata dal fatto che un mitocondrio isolato da una cellula può ossidare com mitante esecuzione dilavoro.
pletamente uno zucchero semplice a CO~ e H,O. Per quanto riguarda il comportamento selettivo della membrana cellulare,
Nella seconda delle principali funzioni comuni a tutte le cellule, i piccoli si dovrebbe ricordare che le condizioni chimiche dell'ambiente di una cellula
blocchi da costruzione e i legami ad alta energia prodotti nelle reazioni cataboli possono differire in modo drastico da quelle esistenti al suo interno. Esse sono
che sono applicati al compito di fabbricare gli innumerevoli composti costituen inoltre di gran lunga piu variabili. Per questi motivi la conservazione di una cor
ti la cellula: un processo essenziale alle funzioni cellulari, alle riparazioni e alla retta composizione interna richiede che gli interscambi di sostanze tra citopla
divisione cellulare. La specificità genetica di cellule e organisini è «stampata» sma ed esterno della cellula siano regolati meticolosamente. La barriera cui si
nei loro processi di sintesi macromolecolare (cioè proteica). Lo studio dei metodi deve questa situazione di isolamento controllato è la membrana cellulare, che,
grazie ai quali la cellula trasforma i suoi piccoli mattoni nei costituenti cellulari come abbiamo visto, ha uno spessore inferiore a zoo angstrom. Nonostante la
riconoscibili (carboidrati, lipidi, proteine, aminoacidi e nucleotidi ) ha costituito sottigliezza, la membrana presenta una notevole attività e selettività.
un capitolo rilevante della biochimica contemporanea. Oggi disponiamo di una buona messe d'informazioni sulla struttura basilare
Nel considerare questi processi si dovrebbe tenere presente il volume estre delle membrane. Un fatto emerso di recente è che le membrane citoplasmati
mamente esiguo in cui si svolgono. Entro i confini fisici di una cellula si trovano ca e interna sono essenzialmente simili; entrambe sono costituite di proteine e
gli enzimi, l'attrezzatura metabolica, le varie sostanze interessate e i loro pro di quelle sostanze grasse note come lipidi. Nelle cellule dei mammiferi sono an
dotti, l'apparato per la produzione e utilizzazione di energia e infine il meccani che presenti piccole quantità di carboidrati, associati con proteine sotto forma
smo in base al quale tutti questi processi sono ordinati, diretti e controllati. di glicoproteine, ossia proteine contenenti carboidrati, o con lipidi sotto forma di
Anche una breve rassegna dei vari percorsi metabolici della cellula deve con glicolipidi. I lipidi rappresentano circa metà della massa della maggior parte del
vincerei della necessità di sistemi di controllo in grado di coordinarli. Tali siste le membrane. Nelle membrane interne il lipide è quasi esclusivamente fosfolipi
mi di controllo dovrebbero avere una complessità appropriata a quella dei pro de. Viceversa le membrane citoplasmatiche contengono tanto glicolipidi quanto
cedimenti da regolare, se la cellula deve utilizzare energia in modo efficiente nel lipidi neutri, o privi di carica, in aggiunta ai fosfolipidi. Ad esempio, il go per
l'assolvimento dei suoi diversi compiti, funzionare ininterrottamente durante cento dei lipidi nella membrana dei globuli rossi è costituito da un tipo di lipide
periodi di privazione nutrizionale, e adattarsi a condizioni avverse o nocive, resi neutro : il colesterolo.
stendo alle loro aggressioni e riparandone gli effetti avarianti. M olte sostanzeattraversano lamembrana cellulare direttamente e con facili
È interessante che lo studio significativo dei sistemi di controllo cellulare sia tà, in entrambe le direzioni. Se le forze che guidano le sostanze attraverso la cel
iniziato solo relativamente da poco tempo. Sino alla metà degli anni '5o i ricer lula nascono al di fuori di questa, il movimento è detto trasporto passivo; se
catori erano soprattutto impegnati a risolvere le sequenze di reazioni dei percorsi l'energia motrice si origina da processi metabolici intracellulari, il movimento è
metabolici. Oggi che la maggior parte di esse sono conosciute, si è resa possibile chiamato trasporto attivo. La membrana cellulare ha un'altra importante fun
l'analisi dei fattori che controllano i tassi di flusso attraverso i percorsi. Gli entu zione. Molte cellule trasportano materiali dall'esterno mediante un processo di
siasmanti progressi degli ultimi anni hanno dimostrato l'esistenza di un buon nu ingestione che è stato variamente definito fagocitosi e pinocitosi. In questo pro
mero di meccanismi di regolazione. In generale li si può dividere in due gruppi : cesso la membrana forma una tasca o invaginazione chezttrae materiale dall'e
i) quelli che controllano i livelli di attività di enzimi isolati (rappresentati essen sterno verso l'interno della cellula, per poi avvilupparlo in una vescicola o vacuo
zialmente dai processi di inibizione e attivazione in feedback e dagli effetti rego lo che si strozza e galleggia liberamente nel citoplasma.
latori degli ormoni ) ; e z) quelli che controllano i tassi di formazione di singoli Queste interazioni tra cellula e ambiente non soltanto servono a regolare la
enzimi (costituiti dai processi di induzione e repressione enzimatica). composizione intracellulare, ma sono altresi coinvolte nella fondamentale fun
Cellula 86z 86g Cellula
zione cellulare nota come «irritabilità». Le proprietà selettive della membrana sti funzionali e persero la loro indipendenza. Con l'accrescersi delle dimensioni
cellulare stanno alla base del fenomeno dell'irritabilità cellulare. Le cellule non dell'organismo si verificò un aumento proporzionale nel bisogno di metodi di
si limitano a vegetare, né sperperano capricciosamente la loro energia. Piuttosto coordinamento e controllo delle funzioni specializzate delle cellule dipendenti,
le loro attività sono indirizzate di solito, in un modo determinato dai mutamenti nonché di comunicazione dell'informazione da un luogo all'altro all'interno del
nell'ambiente, a seconda che sia ostile o congeniale. La reazione tende a preser l'organismo. Si ebbe cosi l'evoluzione di tessuti, organi e sistemi corporei.
vare o ristabilire lo status quo. Questa è un'espressione della funzione protettiva Si dovrebbe tener presente che tra organismi unicellulari indipendenti e sin
denominata irritabilità. gole cellule di organismi pluricellulari complessi esiste una differenza basilare.
Quando sitocca un'ameba con un ago, essa sene allontana. Quando un glo È l'intero organismo pluricellulare ad essere vivo nel senso usuale del termine
bulo bianco è esposto a un batterio patogeno, lo ingloba. Un'ameba non ha orga e, sebbene si tratti di una fiorente federazione di singole cellule specializzate,
ni per la percezione del tatto, non possiede nervi, è priva di muscoli; tuttavia ognuna di esse dipende dalla presenza e dal funzionamento integrato delle altre,
sembra «sentire» la punta dell'ago, e reagisce protendendosi dal lato opposto, in breve dall'integrità dell'organismo pluricellulare. A differenza di un organi
cosicché questa «percezione» deve in qualche modo passare da un fianco all'al smo unicellulare, la cellula di un organismo pluricellulare non è di per sé una
tro. Il risultato finale è un movimento di fuga dall'oggetto estraneo, incommesti forma di vita indipendente.
bile e forse pericoloso. Queste considerazionisuggeriscono che sarebbe opportuno definireun or
Vi sono tre fasi di irritabilità. In primo luogo si ha uno stimolo. Qualunque ganismo vivente come unità indipendente di strutture e funzioni integrate. Que
ne sia la natura — luce, puntura di spillo o scossa elettrica — si possono osservare sta definizione è applicabile tanto a un uomo quanto a un'ameba, mentre non si
certe relazioni quantitative. È necessaria una determinata intensità minima di adatta a una singola cellula animale o vegetale, che costituisce un'unità dipen
stimolo, la cosiddetta intensità soglia : una stimolazione piu debole non produce dente di strutture e funzioni integrate. Se essa diviene indipendente, la definià
reazione. Di norma, raggiunta l'intensità soglia, uno stimolo piu forte non pro mo maligna, poiché il suo comportamento non è piu utile agli interessi dell'or
voca una risposta addizionale; in altre parole, l'intensità soglia determina una ganismo vivente. La presenza di cellule maligne in un organismo pluricellulare
reazione tutto o nulla. è detta neoplasia o cancro. È degno di nota il fatto che, poiché definiamo il cancro
In secondo luogo vi è la conduzione. Ricevuto lo stimolo, un segnale di qual come modulo di comportamento aberrante da parte di alcune cellule nell'ambito
che genere viene condotto o si diffonde attraverso la cellula. Il paragrafo succes di una comunità piu ampia, esso non potrebbe verificarsi in una popolazione di
sivo tratta del meccanismo della conduzione. Qui ci limitiamo a osservare che organismi unicellulari.
l'onda di eccitazione iniziata dallo stimolo si trasmette a qualche regione effettri La continuità genetica della vita è una delle implicazioni piu importanti della
ce nella cellula. teoria cellulare. Gli organismi unicellulari provengono da organismi unicellulari
Infine vi è una risposta. Nelle cellule fotosensibili della retina dell'occhio, la e gli organismi pluricellulari derivano da un'unione delle cellule germinali di
risposta alla luce è la scarica d'impulsi nelle fibre del nervo ottico. Nelle cellule organismi pluricellulari. In entrambi i casi i meccanismi genetici assicurano la
muscolari, la risposta all'eccitazione è la contrazione fisica. Nell'ameba punzec continuità della specie.
chiata la risposta è un movimento di fuga dall'oggetto oltraggiante. La scoperta che le cellule nascono soltanto da cellule preesistenti sollevo pa
L'irritabilità è una proprietà fondamentale delle cellule viventi. Si potrebbe recchie questioni in precedenza trascurate. Una di queste riguardò il problema
affermare che anche una palla reagisce a uno stimolo quando si sposta attraverso della generazione spontanea. Tra il t859 e il r86t Louis Pasteur aveva rivelato
l'aria dopo essere stata calciata, ma tra i due casi vi è un'importante differenza. l'errore dell'opinione, a lungo accettata, secondo cui gli organismi viventi posso
La risposta della palla dipende completamente dallo stimolo e non dalle reazioni no nascere spontaneamente da materiali non-viventi, quali terra o fango. In un
iniziatesi al suo interno. Nelle cellule viventi la reazione proviene dall'interno e esperimento storico egli dimostrò che, a meno che un pallone di brodo sterile sia
può avere scarse relazioni con la natura o intensità dello stimolo. L'ameba punta inseminato con germi, nessuno di questi potrà nascervi. L'unica eccezione all'af
non rimbalza in base alla legge del moto di Newton e la sua risposta non è pro fermazione dell'impossibilità del verificarsi della generazione spontanea fu il
porzionale all'intensità dello stimolo fornito dall'ago. caso della prima origine della vita sulla Terra. È interessante che, sino ai lavori
di Pasteur, i biologi non fossero coscienti del fatto che l'origine della vita sulla
Terra ponesse un enorme problema scientifico.
6. La cellula comeorganismo. Un secondo grande contributo del xtx secolo, la teoria dell'evoluzione, fu
profondamente influenzato dalle implicazioni della teoria cellulare relative alla
Il progresso evolutivo dalla struttura unicellulare a quella pluricellulare con continuità della vita. Ai pensatori evoluzionistici si richiedeva di considerare una
senti agli organismi viventi di ingrandirsi. Le singole cellule di un organismo ininterrotta sequenza di generazioni cellulari estendentisi a ritroso nel tempo sino
pluricellulare pagarono però un prezzo per i nuovi vantaggi: divennero speciali ai primordi della vita. Visualizzato questo punto, fu necessario soltanto un picco
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  • 1. E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ] ORGANISMO A ntoine Danchi n — ORGANISMO p ag .5 William S. Beck — CELLULA pag.ll DIFFERENZIAMENTO p a g . 2 2 IMMUNITÁ pag.33 INDIVI DUALITÁ B I O L OGICA p a g . 4 8 INTEGRAZIONE p a g . 5 9 INVECCHIAMENTO p a g . 7 2 ORGANISMO p a g . 8 0 REGOLAZIONE p a g . 1 0 2 Claude-P. Bruter SVI LUPPO E MOR F OGENESI pa g . 113
  • 2. ambiguità allegoria competenza/esecuzione codice Organismo fonetica immagine avanguardia grammatica metafora Organismo classicoconcetto analogia e metafora lessico segno criticaesistenza argomentazione lingua significato essere interpretazione filologia lingua/parola simbolo bello/brutto letteraturafenomeno linguaggio creatività manieraformaastratt%oncreto metrica espressione dialettica idea semantica poetica fantastico alfabeto retorica identità/differenza proposizione e giudizio sens%ignificato gusto ascolto. mediazione traduzione imitazione opposizione/contraddizione universali/particolari gesto immaginazione anthropos lettura cultura/culture qualità/quantità progetto atti linguistici luogo comune emocentrismi totalità riproduzione/riproducibilità dicibil%ndicibile orale/scritto sensibilità natura/cultura uno/molti discorso decisione enunciazione éomtmiaaaione parola finzione SPaziabta arti distribuzione statistica presupposizione e allusione errore ritmo data generi giochi referente informazione scrittura artigianato etica narrazione/narratività artista induzione statistica voce acculturazionestile probabilità filosofia/filosofie attribuzione civiltàtema/motivo antico/moderno oggetto rappresentazione statistica ragione futuro catastrof testo calendario produzioneartistica teoria/pratica rasionel%r razionel e selvaggio/barbar%ivilizzato soggetto/oggetto ciclo decadenza uguaglianza evento escatologia armonia colore escrementi caos/cosmo velari periodizzazione età mitiche I melodia disegno/progetto fertilità curve e superfici inlinito vero/falso tempo/temporalità genesi ritmica/metrica abbigliamento visione nascita educazione geometria e topologia macrocosmo/microcosmo volontà passato/presente scala canta sensi generazioni invariante mondo alchimia progress%eazione suon%umare coltivazionecorpo sessualità infanzia natllrn storia tonale/atonale danza cultura matemale astrologia atlante vecchiaia morte osservazione maschera amore industna rurale cabala collezione vita/morte deduzione/prova reale desiderio mate nah elementi modadocumento/monumento equivalenza Unità armi eros prodottiesoterico/essoterico fossile credenze ornamento differenziale c im formalizzazione frontiera isteria memoria dialetto scena funzioni angoscia/colpa cur /normalizzazione logica pulsione infinitesimale rovina/restauro guerra enigma castrazione e complesso esclus an%ntegramone possibilità/necessità analisi/sintesi imperi fiaba soma/psiche fuoco locale/globale censura farmaco oga referenza/verità anticipazione funzione nazione mostro cannibalismo sonno/sogno identificazione e transfert homo sistemi di nferimento follia/delirio ricorsività ipotesi misura tattica/strategia popolare dei mano/manufatto stabilità/instabilità ineonsciio matematiche modello medicina/medicalizzazione proverbi divino tecnica variazione ahenazione nevrosi/psicosi metodo struttura normale/anormale tradizioni eroi centrat%centrato teoria/modello coscienza/autocoscienza utensile demagogia piacere salute/malattia iniziazione combinatoria immaginaziane sociale discriminazione sintomo/diagnosimagia grafo pace repressione demoni alimentazione applicazioni messia labirinto serv%ignore ateo terrore divinazione agonismo animale assioma/postulato caso/probabilità millennio cerimoniale casta uomo chierica/laico cucina continuo/discreto rete tolleranza/intolleranza mito/rito donna causa/efFetto chiesa utopia persona festatortura mfsthoa/fogna domeaticnmento dipendenza/indipendenza abaco endogamia/esogamia certezza/dubbio diavolo pur%mpuro feticcioviolenza origini fame divisibilità algoritmo famiglia coerenza eresia religione gioco dualità vegetale approssimazione incesto convenzione libertina sogno/visione lutto insieme calcolo categorie/categorizzszione maschile/femminile determinato/indeterminato libro stregoneria regalità razionai%lgebrico/trascendente conoscenza matrimonionumero empiria/esperienza peccato rito simmetria coppie filosofich zero parent espenmento sacro/profano caccia/raccolta strutture matematiche disciplina/discipline borghesi/borghesia tote legge santità dono burocraziatrasformazioninaturali / categorie enciclopedia economia uomo/donnalibertà/necessità eccedente innovazion%coperta classi formazione economico-sociale metafisica control1%etrmmione insegnamento contadini lavoro pastorizia natural%rtificiale energia invenzione consenso/dissenso primitivo ideologia modo di produzione operatività reciprocità/ridistribuzione analogico/digitale equilibrio/squilibrio rappresentazione egemonia/dittatura masse proprietà automa mteraaione paradigma ricerca intellettuali proletariato riproduzione intelligenza artihciale previsionee possibili' ordine/disordine sistematicae classificaziane libertà rivoluzione transizione riduzione abbondanza/scarsità macchina organizzazione maggioranza/minoranra bisogno ripetizione programma semplice/complesso partiti consumo scienza simulazione sistema lltic'a strumento • piegazione apprendimedtn Po amministrazionr. ~ accumulazione imposta soglia lussa rificabilità/falsificabilità autoregofazionàjjjqtffftflrssfotté'' comunità capitale vincolo comportamento cogstfnlolm conffitto ci'ISI oro e argento e condizionamento induzione/dcduziatlq.' consuetudine costituzione élite distribuzione p«si e misure controfio sociale i ~ ufsj t o diritto democrazia/dittatura . gergo fabbricagergo produzione/distribuzione astronomia w emozionejmotivmione iàtnnrz." giustizia norma gestione ricchezza cosmologie gmppa I atomo cmolecola mente istituzioni imperialismo scambio gravitazione responsabilità impresa spreco luce conaervazion%nvarianza opinione I quoziente intellettuale mercato materia entropia potere/autorità povertà fiaina pubblico/privato merce spazio-tempo atmosfera propsgan a società civile litosfera forza/campo cellula moneta adattamento differenziamentomota ,'" abitazione stato pianificazione oceani evoluzione immunitàparticella acqua profitto pianeti mutasione/selezione individualità bialogica am iente spazio soc' rendita sole polimorfismo città salario universo propagazione integrazione specie invecchiamento clima utilitàquanti relatività ecumene valore/plusvalore revers/bilità/irg/Fy/àt/tibilità insediamento agricoltura catalisi rcgolazions ' ,."jnigrazione cit tà/campagna sta)'f//tp),i, macromolecole sviluppo e morfogenesi paesaggio c o lonie metabolismo ,lt t,i ' ''stupefazione c ommercio omeostasi regione indu stria arganlco/inorganico eredità risorse spazio economico osfnosl gene suolo sviluppo/sottosviluppo vita genofiipo/fenotipo terra razzi territorio sangue villaggio
  • 3. Organismo 204 205 Organismo I dl O O dl O O O O O dt O 4 N M M al al OQ M O al4l Q N N dl V S5 O + cct E cd Qal cd E V 44 O QNal O al O 4 c«l àà Q O N al at cd V 4 à0 à0 al O 4 + M dl ccl V + N C al N ««l cd cd O + dt MMal dl Q O Q «4 dl Cd +' à0 42 Cd E E t: V O +44 E dt Q V dt+ M o M 4 O dl V c o dtcd al dl S S O O O dt O O OO Cd M 44 44 O O 4 Qcd at M cl O V V V V O V O O V QV O dl cn àd òd à à 00 A o o E E cellula 2 6 6 2 2 7 S I differenziamento 2 55 immunità individualità biologica 4 2 3 4 3 integrazione 4 ' ' 2 2 6 2 4 5 6 2 4 2 2 4 . 2 3 2 3 2 ' 5 invecchiamento 3 2 organismo 5 ' 2 2 7 8 7 5 3 3 4 4 5 I 7 8 2 2 6 t 2 3 2 regolazione 6 7 4 4 ' 2 2 3 46 5 2 4 sviluppo e morfogenesi 5 r 3 6 6 4 7 5 6 I 4 7 ' 3 3 6 4 x 5 5 2 6 4 3 z 3 dl cd NQ al cd E I E M Cd O p I Q O O O O 0 O M O O 4 dl Q cd -cd c«l dt Q O al + t cd o S M 44 O Qal O O O V .E 4l at ~ ld 4l I al al Q N P o E O M 4O O Q Q c cd O Q at NOcd 4 O dt ccl al «0 + O O O O o E al 4 o Q Ep s O H p dl dt O à0 à 0 4 O O O al O 44 al O N I 4l V O à0 ~M V E '+ cd cd O4 04 O O O Q, a a, O. 4 I I dl S MO O al M + + + cellula S 3 9 9 4 7 2 S • 2 2 2 r 2 differenziamento immunità 43 5 3 3 7 2 2 3 individualità biologica 6 4 • 5 5 3 4 4 3 integrazione 2 ' 2 5 4 4 ' 5 6 6 2 4 2 2 3 2 2 3 invecchiamento S 3 2 2 3 2 2 5 organismo 3 r 3 2 5 7 4 8 8 3 2 4 6 z t 4 7 6 6 4 5 4 4 • 4 regolazione 3 8 6 6 46 • 2 7 3 2 2 3 sviluppo e morfogenesi I 5 2 6 8 2 t 3 2 7 6 4 5 2 5 2 3 6 5 3 2 3 t 3
  • 4. Organismo 2O6 207 Organismo organismo cù Gca l70 ta o oo o o +" Ct oO cù o E Q P ndlvlduahta Immuo E b iologica nit à cC lC 2 l CC oQ lù cù o 4 g cù Q differenziaccl cù O Ics + Ics 4 C cù cù c E mento o O CCl cellula organismo S 3 6 2 4 5 5 6 integrazione 3 ' 3 regolazione regolazione 4 4 2 3 2 2 2 cellula 6 7 6 5 6 6 6 sviluppo e sviluppo e morfogenesi 4 S 3 3 4 6 morfogenesi individualità biologica 3 2 immunità I ' 2 6 invecchiamento differenziamento integrazione
  • 5. g68 Organismo Cellula, DifFerenziamento, Immunità, Individualità biologica, Integrazione, Invecchiamento, Organismo, Regolazione, Sviluppo e morfogenesi Il trionfo del metodo analitico in biologia, conseguente a un] serie di rivo luzioni concettuali, ha permesso di definire un livello pertinente ~minimo a par tire dal quale diventa sensato cercar di comprendere la natura delle leggi che governano la vita. Questo livello è il livello molecolare — in linea generale, è inutile voler procedere oltre con l'analisi, perché le componenti ultime della materia esibiscono un comportamento statistico che nelle condizioni fisiche in cui si svolge la vita può essere considerato casuale —, livello al quale esiste una classe di oggetti fondamentali, le macromolecole. La loro importanza consiste essenzialmente nel fatto che, grazie a una combinatoria infinitamente ricca, esse possono definire una varietà infinita di forme geometriche. Le macromolecole costituiscono la base della morfogenesi (cfr. l'articolo +Sviluppo e morfogene si+). Ma l'analisi ha permesso di definire un'altra proprietà notevole degli esseri viventi, e cioè che qualunque sistema vivente è il risultato della connessione di parecchi livelli d'integrazione delimitati da frontiere. Si trovano cosi, in ordine crescente,alcune macromolecole (immerse in acqua), le+cellule+ (circondate da una membrana dotata di permeabilità selettiva ), gli organi (costituiti da cellule identiche e circondati da cellule specializzate che formano una barriera) e in fine l'+organismo+ (circondato da una pelle che ha nello stesso tempo funzione di frontiera e di organo specializzato negli scambi tra l'individuo e il suo am biente). Ciascuno di questi differenti livelli può interagire con quelli superiori o inferiori per il tramite di appropriati effettori (spessopiccole molecole) che assicurano la+regolazione+ omeostatica delle parti in seno al tutto, e ovviamen te dell'intero organismo. L'esistenza delle frontiere definisce l'+individualità biologica+ e permette di concepire l'organismo come una composizione, il piu delle volte molto comples sa, di elementi piu semplici (organi e cellule). Il problema che si pone allora è di scoprire quale relazione esista tra i meccanismi dell'eredità e la genesi di un organismo. È un problema che non si pone per le cellule piu semplici, sovente sprovviste di nucleo, che obbediscono a regole di moltiplicazione per divisione di una cellula madre in due cellule figlie: in questo caso particolare la morfoge nesi è limitata alla cellula stessa, e l'individualità biologica è sempre transitoria. Un batterio si divide o muore, non cambia praticamente forma e non invecchia : la discendenza siconfonde con l'ascendenza. L'esistenza diun organismo pone cosi un problema piu profondo dell'esistenza stessa della vita. Vi è sviluppo dia cronico dei caratteri ereditari, che dànno vita a cellule differenziate, a una mor fologia particolare, a un'organizzazione complessa e, al di là di questo, alla for mazione di un'individualità che, collettivamente, associa delle cellule (peraltro
  • 6. Sistematica locale 47o 47r Organismo ben differenziatee spesso autonome ) in un tutt'unico di cui è possibile definire funzioni essenziali (permeazione, trascrizione, traduzione), permette cosi, con il sé separandolo dall'estraneo, il non-sé.In questo senso non è forse un caso una grande economia di mezzi e grazie a un'organizzazione gerarchica appro che sin dalla genesi dei metazoi sia comparso il sistema immunitario, cosi no priata, di controllare globalmente l'espressione genetica nei batteri. tevolmente specializzato nel riconoscere i corpi estranei; e senza dubbio è una Ma che cosa accade negli esseri pluricellulari> È ragionevole immaginare necessità intrinseca a far si che all'attitudine al+differenziamento+ corrisponda che esistano anche in questo caso dei controlli simili a quelli testé ric rdati ma l'esistenza inevitabile dell'+invecchiamento+ e della morte. occorre inoltre che esista un coordinamento globale. E poi è necess rio che nel Curiosamente, non esiste oggi in pratica alcuna teoria plausibile del diffe corso dell'embriogenesi uno stesso patrimonio genetico, quello dell' ovo fecon renziamento delle cellule — ne verrà tuttavia proposto un esempio piu avanti —, dato, possa dar luogo a un differenziamento non soltanto estremo ma stabile: cosi come non esiste una teoria adeguata dell'invecchiamento. Fra le malattie nel corso della vita di un individuo le cellule madri del sangue daranno globuli che ci colpiscono di piu, il cancro resta un enigma particolarmente doloroso, rossi e globuli bianchi, mentre le cellule madri della pelle daranno le cellule del proprio perché si tratta d'una sorta di rivincita della gioventu contro l'invec epidermide. C è subito una differenza morfologica essenziale fra queste cellu chiamento, dell'indifferenziato contro il differenziato. Viene cosi naturale pen le capaci di differenziarsi e i batteri: esse possiedono un nucleo e i batteri no. sare che l'insieme delle questioni aperte della biologia derivi almeno in parte dal Le cellule nucleate (chiamate per questa ragione «eucariote») possiedono inoltre fatto che sono ignote le caratteristiche di una risposta che sarebbe loro comune. piccoli organiti autonomi (mitocondri e, nel caso dei vegetali, cloroplasti ) do È allora legittimo interrogarsi su quello che già si sa dell'espressione genetica tati di loro proprio materiale genetico autoriproducibile, e responsabili del me degli esseri viventi indifferenziati, come i batteri, per cercare — fra gli elementi tabolismo energetico della cellula. strutturali, morfologici o dinamici che separano le cellule differenziate di questi Cosi le cellule eucariote sono già in sé organizzate secondo una gerarchia esseri eternamente giovani — gli elementi di una risposta adeguata. complessa visibile a livello morfologico, che suggerisce l'esistenza di livelli sup Il flusso dell'informazione genetica nei batteri si svolge nel senso DNA ~ plementari d'+integrazione+ rispetto a quel che si verifica nel batterio. Ora, suc RNA ~ proteina. Le proteine sono gli effettori generali della +cellula+ e rea cede — e la scoperta è recente (Tonegawa, rg77) — che i meccanismi stessi del lizzano tutte le tappe del metabolismo, delle sintesi macromolecolari e degli l espressione genetica possiedano un livello supplementare negli eucarioti rispet1> scambi con il mezzo esterno. Quanto al DNA,esso è essenzialmente votato alla to ai procarioti. Il flusso d'i nformazioni del programma genetico è il medesimo riproduzione di se stesso in copia identica. Il ruolo dell'RNA è quello di un rego (DNA~RNA~ proteina) ma lo stadio RNA si divide in due. In seno al nucleo(dun latore : quale messaggero intermediario tra la struttura di ciascuno delle migliaia que, sarà certamente questa una delle sue ragioni d'essere) vi è trascrizione del di geni che compongono il DNA e la proteina, esso ha vita brevissima e la sua DNA in RNA,con tutte le appropriate regolazioni (per lamaggior parte ancor sintesi viene innescata e arrestata molto rapidamente in dipendenza delle flut oggi sconosciute, benché ci sia tendenza — senza dubbio a torto — ad assimilarle tuazioni dell'ambiente. Cosi un batterio è in grado di adattarsi in qualche istante a tutte quelle che già si conoscono nei procarioti ), mentre al livello della mem ad ambienti estremamente mutevoli : siccome dispone soltanto di una scarsa pro brana nuclearel'RNA premessaggero contenuto nel nucleo viene modificato pri tezione rispetto all'esterno (la sua membrana è complessa ma abbastanza fragi ma di essere trasportato (sotto la riserva di questa modifica) nel citoplasma della le), esso deve poter soddisfare quasi istantaneamente esigenze contraddittorie. +cellula+, ove potrà svolgere allora il suo compito di messaggero. Esiste tuttavia, molto probabilmente, un meccanismo generale di+regolazione+ S intravede quindi che da un particolare compito della membrana nucleare che permette il coordinamento delle differenti sintesi in seno al batterio; ed è potrebbe derivare uno stadio regolatore importante, tipico delle cellule eucario molto probabile che la membrana di quest'ultimo, dato il suo carattere intrin te. Ora, si riscontra che una membrana possiede in sé un comportamento eredi secamente globale (essa avvolge, per definizione, il batterio), partecipi diretta tario originale se gli elementi che la compongono non vengono distrutti nel corso mente a tale coordinamento. Si può cosi pensare che, tra i differenti metaboliti delladivisione,quando essa dà luogo a due membrane-figlie.Se per esempio il cui flusso varia in funzione degli apporti dell'ambiente, esistano certe mole una membrana contiene allo stato iniziale un migliaio di esemplari di una moleco cole il cui ruolo sia quello di regolare i flussi metabolici generali ele sintesi ma la regolatrice, occorreranno almeno dieci generazioni, se non avviene una nuova cromolecolari (e di conseguenza, almeno indirettamente, anche la moltiplica sintesi di queste molecole, perché si perda del tutto la memoria dello stato ini zione cellulare). Ed è plausibile che un bersaglio almeno di queste molecole sia ziale della membrana. Se un evento iniziale consente la sintesi d'una tale fami la membrana. In questo modo la variazione della concentrazione intracellulare glia di molecole, basterà un bassissimo livello d'autocatalisi (vale a dire di spe di tali molecole potrà adattare il flusso in ingresso delle fonti di carbonio al loro cificazione della sintesi di queste molecole, o queste molecole stesse) perché consumo e per suo tramite (in ragione dell'organizzazione originale del sistema questa «memoria» si perpetui indefinitamente: può cosi esistere un'eredità epi di trasporto delle fonti di carbonio ) alla velocità delle sintesi macromolecolari, genetica perpetuata dall'esistenza di una rete d'interazioni fra le molecole di una modulando direttamente la traduzione (RNA~ proteina) o la trascrizione (DNA~ membrana, distinta dall'eredità genetica (quella trasmessa direttamente dalla re RNA). Una rete ristretta di molecole regolatrici, connesse con dei recettori alle plica identica della molecola di DNA). l
  • 7. Sistematica locale 47z 473 Organismo Una terza osservazione caratterizza infine le cellule eucariote: dal punto di della membrana nucleare una rete d'interazioni che permette loro di occupare vista dell'analisi genetica, come da quello dell'analisi biochimica, tutto avviene soltanto un limitato numero di siti. Questa rete sarà inoltre tale che, per com come se molti geni di queste cellule fossero spe~~ettati. È noto ad esempio che plementarità strutturale, le m-proteine già presenti consentano solo a certe classi un certo segmento della molecola di DNA specifica la sintesi di una data proteina di altre m-proteine d'impiantarsi in seno alla membrana. e che la disposizione lineare degli elementi di base del DNA (i nucleotidi) corri Poste queste condizioni, si vede che le m-proteine sono i regolatori dell'e sponde esattamente alla disposizione lineare degli elementi di base della protei spressione genetica negli eucarioti : si osservi che siccome è necessaria una na (gli amminoacidi ) : la regola di corrispondenza è appunto il codice genetico. m-proteina allo stadio di escissione-saldatura in RNA nucleare, una molecola di Nel caso di molte proteine di cellule eucariote tutto avviene, però, come se pa RNA premessaggero, anche già trascritto, non potrà diventare un RNA messag recchi segmenti di DNA (chiamati esoni) che specificano dei frammenti della gero, e il gene corrispondente non potrà dunque essere espresso. Inoltre, per il proteina fossero separati da segmenti di DNA(chiamati introni ) di cui non si ri fatto di essere il prodotto della traduzione degli introni, le m-proteine parteci trova corrispondenza nella proteina finale. Tutto avviene come se per mezzo pano alla regolazionedella loro propria sintesi, sia per loro stesso tramite sia per d'un meccanismo di escissione e di saldatura venisse ricostituito, partendo da azione reciproca del prodotto di un gene su un altro. Si può facilmente vedere un lungo gene spezzettato, un gene piu corto che specifica la proteina. Si sa in questo il fondamento di un'eredità epigenetica. Infatti, se un segnale appro oggi che questo meccanismo di escissione-saldatura non opera al livello del DNA, priato innesca la trascrizione di un gene, occorre ancora che siano presenti nel bensi a quello del suo prodotto di trascrizione, l'RNA nucleare; e che i fram la membrana nucleare la o le m-proteine necessarie alla traslocazione del mes menti di RNA vengono escissi nel corso del suo passaggio attraverso la membra saggero. Euna «memoria» di questa presenza potrà esistere se e solo se la strut na nucleare, il prodotto finale essendo l'RNA messaggero atto a dirigere la sin tura della rete di m-proteine si conserva di generazione in generazione. Ma per tesi della proteina. ché si abbia effettivamente un'espressione differenziata basta che ci siano pa La piu elaborata ipotesi attuale che mira a render conto, a livello molecola recchie reti stabili possibili, incompatibili tra loro. Ciò si realizzerà per esempio re, del differenziamento delle cellule ha cercato appunto di associare in uno se il numero dei siti possibili a disposizione per l'impianto delle m-proteine al stesso fenomeno l'esistenza della membrana cellulare, la natura <(spezzettataa livello della membrana è sensibilmente ptu piccolo del numero dei geni. dei geni delle cellule eucariote e la traslocazione, concomitante con la matura Questa osservazione ha numerose conseguenze inattese. Da una parte a ogni zione delPRNA premessaggero, in RNA messaggero al livello della membrana nu rete di m-proteine corrisponde una realizzazione particolare del programma ge cleare. netico: si ha tipicamente il caso del differenziamento delle cellule in tanti tipi Sono state delle considerazioni teoriche, derivate dall'immunologia (Dan differenti quante sono le reti stabili possibili. Si può rilevare qui che, data la chin, t979), associate a considerazioni sperimentali (Slonimskij, r98o) prove struttura reticolare, l'espressione di due geni può essere incompatibile simulta nienti dalla genetica dei mitocondri, a condurre al modello che verrà ora de neamente, eche delle cellule differenziate allo stesso modo potrebbero, per esem scritto. Si tratta ancora, beninteso, di un'ipotesi basata solamente su prove indi pio, esprimere sia l'uno sia l'altro gene. Ciò spiega l'esistenza, nella discendenza rette, che in futuro potrebbe quindi venir confutata; essa ha il merito di mo d'una cellula iniziale, di zone comportanti un'espressione omogenea di un dato strare come sia possibile — con l'aiuto dei soli postulati della biologia molecolare tipo accanto a zone che comportano l'altro tipo (come le striature della pelle di e in accordo con la morfologia riconosciuta delle cellule suscettibili di differen tigre). Inoltre, siccome quest'eredità del differenziamento è epigenetica e do ziamento — concepire i vincoli iniziali del modellamento di un organismo pluri vuta a un numero limitato di molecole regolatrici (prese individualmente), essa cellulare, nonché le ragioni intrinseche del suo +invecchiamento+. è instabile nel corso del tempo. In effetti, a ogni divisione cellulare la membrana Il +differenziamento+ delle cellule è un fenomeno ereditario, ma epigene nucleare comporta una metà di siti vergini che saranno occupati da nuove m-pro tico: in un certo numero di casi si sa come far retrocedere delle cellule differen teine in funzione dello stato della rete preesistente e, una volta iniziata, la mini ziate allo stato non differenziato, per esempio inserendole in un embrione a uno ma alterazione di questa rete tenderà ad aumentare a mano a mano che avven stadio molto primitivo. Si deve dunque ammettere che oltre al DNA si trasmet gono le moltiplicazioni. Piu esattamente, certe classi di m-proteine tenderanno tano, digenerazione in generazione, lecondizioniparticolaridi uno statodella sua ad invadere a poco a poco i siti disponibili, mentre altre scompariranno. Ora, è espressione.Ilprimo postulatosarà che questa +regolazione+ sia compito dipro possibile definire in qualunque cellula due classi di geni la cui espressione ten teine situate nella membrana nucleare ; il secondo sarà che queste proteine siano de a permettere e favorire la moltiplicazione cellulare, e dei geni la cui espres responsabili dell'escissione e saldatura di certi RNA nucleari in RNA messaggeri sione corrisponde a «marcatori » particolari del differenziamento (come la sintesi funzionali; e il terzo che queste proteine siano il risultato dell'espressione, al di questa o quella proteina, trovata specificamente nelle cellule di questo o quel livello del nucleo della cellula, di certi introni portati dagli RNA nucleari pre tipo). Di conseguenza, a mano a mano che avvengono le differenziazioni, ci si messaggeri. Si supporrà inoltre che queste proteine regolatrici, chiamate m-pro trova di fronte a un'alternativa: o predominano le m-proteine corrispondenti teine (per proteine messaggere, o proteine di maturazione), formino al livello alla prima classe (a spese della seconda) e allora si avrà a che fare con cellule 'I
  • 8. Sistematica locale 474 475 Organismo che hanno perduto alcuni dei loro caratteri di differenziazione e che tendono dei gradienti morfogenetici. L'embriologo Wolpert ha cosi mostrato, analizzando a moltiplicarsi indefinitamente (è il caso dei tumori ), ovvero predominano le la morfogenesi dell'ala di pollo, che le cellule apicali del bottone alare in corso m-proteine corrispondenti alla seconda classe e il potenziale di moltiplicazione di formazione secernono una sostanza che determina la morfogenesi dell'ala nel della cellula a poco a poco diminuisce fino a scomparire (è l'invecchiamento suo complesso. Egli ha cosi potuto realizzare, semplicemente trapiantando un e la morte della classe cellulare corrispondente). bottone alare all'estremità d'un'ala in corso di formazione, il raddoppiamento Ecco dunque, schematicamente, come si possono concepire, in termini mo dell'ala: l'embrione formò due ali una dietro l'altra. Va rilevato che questa mor lecolari, i vincoli del +differenziamento+ delle cellule, per il tramite di un'e fogenesi si svolge interamente nell'uccello, in seno all'uovo, e che non presup reditàepigenetica fondata sullamembrana nucleare. Si vede che conseguenze pone alcun intervento oltre le stimolazioni nervose o endocrine endogene. Non ineluttabili del carattere epigenetico del differenziamento sono l'invecchiamento può dunque assolutamente esserci, in questo caso, un'infiuenza istruttiva del e la morte, con l'unica alternativa del tumore parzialmente de-differenziato. C'è mezzo esterno. Possono essere all'opera solo i vincoli d'una stabilizzazione selet tuttavia un modo per sfuggire, almeno per un certo tempo, a questa alternativa: tiva, e l'ipotesi dell'esistenza di reti molecolari d'interazioni a livello della mem la cellula può, al momento di certe divisioni, aumentare fortemente la superficie brana nucleare delle cellule in corso di differenziamento si accorda bene con que della sua membrana nucleare, il che equivale a ricondurla in una situazione vi sti vincoli. In presenza di concentrazioni date di molecole esterne, potrà essere cina al suo stato iniziale. Questo succede effettivamente in certi protozoi, che stabilizzata questa o quella rete, e si osserveranno allora lungo i gradienti di con si rifannocosiuna nuova giovinezza.Può darsiche avvenga lastessacosa negli centrazione delle molecole di controllo dei gradienti morfogenetici corrispon anfibi, le cui membra possono rigenerarsi dopo un'amputazione, ma non si tratta denti ad isole di un tipo cellulare dato venute bruscamente a contatto con isole certo del caso generale degli organismi differenziati. L'esistenza di una propa di cellule di tipo diverso. gazione della specie a mezzo di cellule specializzate (i gameti) rende d'altro can Ci si può dunque interrogare sull'adattamento particolare che sembra essere ' to inutile e perfino nociva la perpetuazione degli individui! caratteristico della morfogenesi degli esseri viventi e che dà spesso l'impressio È certo che laspiegazione appena proposta — non foss'altro che perché è ne della finalità, Come ha fatto notare D'Arcy Thompson nel suo notevole li molto recente(e ancora in fase di elaborazione, concettuale e sperimentale) bro On Gron th and Form, molte forme viventi sembrano derivare le une dalle non può render conto dell'insieme della morfogenesi, nonché del rapporto+svi altre per deformazione continua. In realtà esse derivano da un medesimo pro luppo e morfogenesi+. Si è visto tuttavia un esempio : a partire da alcune cellule gramma iniziale, nel quale le velocità locali di espressione hanno subito delle iniziali possono derivare delle zone omogenee che presenteranno l'una all'altra alterazioni diverse da specie a specie. L'adattamento deriva solamente dal fatto delle frontiere ben delimitate. Se inoltre le velocità di crescita delle cellule di che sono sopravvissute le specie adattate a ciascun tipo d'ambiente, e quindi ciascuna di tali zone sono leggermente diverse, o possiedono una qualunque benché il piano morfogenetico non abbia alcuna prescienza né riceva alcun ef anisotropia, si otterranno varie figure di cui le pelli degli animali costituiscono fetto istruttore dal mezzo esterno — le specie, secondo la loro morfogenesi, ven esempi di ogni tipo: striature, ocelli, chiazze. Beninteso, queste figure possono gono a trovarsi nel mezzo che loro conviene. Il ruolo dell'an:biente non può esistere al livello di volumi, e non soltanto di superfici, con primo tipo l'antena dunque consistere in altro che nell'aggiustamento epigenetico di una forma ini to di qualsiasiorgano o di qualsiasi organismo : una classe di cellule centrali cir ziale interamente predeterminata dal programma genetico. condate da una classe differente di cellule che formano una pelle. Guardandola Ma il ruolo del tempo nell'espressione genetica è un fattore cruciale, perché bene da vicino, qualsiasi morfogenesi deriva da questa situazione iniziale per il può accelerare o ritardare lo sviluppo di questo o quell'organo rispetto a questo tramite di deformazioni dovute alle differenze — che possono essere molto gran o quell'altro; tale eterocronia (secondo la terminologia di Gould, I979), in fun di — tra le velocità di crescita. Conviene sovrapporvi una forma primordiale, che zione delle velocità di crescita locale o globale dell'individuo, condurrà, a par esiste soprattutto quando le vele "~tà di crescita consentono soltanto una gem tire da un piano iniziale, allo svolgimento immutabile, a un'infinita varietà di mazione polare in un numero limitato di punti di ciascuna cellula, quella di forme. Tutte le forme che non saranno strettamente inadatte avranno qualche una rete arborescente. possibilità di sopravvivenza, e questo è appunto ciò che colpisce quando si os Il problema che si pone, allora, è quello di cercare quali siano i vincoli che servano morfologie tanto varie in specie vicine. Si può considerare, in linea determinano la stabilità di questo o quel tipo di crescita, di questo o quel tipo generale, che i processi morfogenetici siano il risultato della sovrapposizione, di differenziazione. È noto oggi che esiste un certo" numero di molecole (spesso da una parte, di due dinamiche, una globale e lenta e una locale e rapida(questi chiamate « fattori di crescita») che specificano questa o quest'altra differenziazio processi sono alla base del ricchissimo formalismo della teoria delle catastrofi ne. Si può immaginare che esse vengano sintetizzate in cellule già parzialmente proposta da René Thom), e dall'altra della competizione, tra parecchi insiemi differenziate, e che, per semplice diffusione, esse agiscano sulle cellule vicine, in crescita, per un numero limitato di stati possibili. Quest'ultimo processo, ad per esempio in seguito a un'intervallizzazione che le porta a contatto con la esempio, potrebbe essere alla base di certe morfogenesi epigenetiche del siste membrana nucleare. Si osserveranno allora, lungo i gradienti di concentrazione, ma nervoso e della sua connessione con il sistema muscolare. Esso potrebbe an 'I
  • 9. Sistematica locale 476 477 Organismo che determinare la stabilità di differenti reti d'interazione tra le m-proteine po ticolare è che di fatto ciascun anticorpo riconosca una parte (idiotipo) di un al ste in seno alle membrane nucleari. tro anticorpo e che ciò costituisca una rete. L'idea è allora che la differenza tra I processi epigenetici fanno uso, in modo privilegiato, di certe interazioni sé e non-sé non venga percepita al livello del sistema immunitario, perché qua con l'ambiente. A differenza dei processi puramente genetici, i quali non fanno lunque anticorpo che riconosca un corpo estraneo (non-sé) riconoscerà anche altro che perpetuare uno stato iniziale ben definito, i processi epigenetici ten un altro anticorpo (sé). Questo modo di vedere tanto seducente — ha il merito gono conto di questa o quella caratteristica dell'ambiente, di cui conservano di permettere di capire la stabilità del sistema immunitario nel corso dell'evo traccia. Per questo essi sono il fondamento di qualunque memoria e di qualun luzione, anche in assenza di corpi estranei corrispondenti a ciascuna specificità que apprendimento. Allo stesso modo essi sono alla base della definizione del — suppone anch' esso che il numero totale delle specificità sia ristretto, e, in ogni l'+individualità biologica+ di qualsiasi organismo, anche quando consentono di caso, molto inferiore al numero delle cellule immunocompetenti presenti nel definire certi meccanismi dotati di eredità. Sono state menzionate le proprietà l'animale considerato (tot per il topo ). Ma anche in questo caso i dati attuali del sistema nervoso in fatto di memoria e, in questo caso, l'individualità pare co tendono a indicare che il numero reale delle specificità sia molto piu grande. sa ovvia, perché la memoria non è trasmissibile ereditariamente. Nel caso del si Bisogna dunque invocare un'altra spiegazione. Una di queste spiegazioni, pro stema immunitario, dotato anch' esso di memoria, le cose vanno forse altrimenti posta da chi scrive (1979), sarebbe che, nel corso dell'ontogenesi e prima ancora e sono stati descritti esempi curiosi di trasmissione dell'eredità d'un certo stato della nascita, il sistema immunitario cominci a rispondere contro il sé (il che del sistema immunitario per via materna, e persino di trasmissione per via pa contribuisce ad instaurare una rete alla Urbain ), ma che delle cellule specializ terna (ma sono risultati molto contestati ). Meglio del sistema nervoso, il sistema zate (il cui tipo scomparirà dopo la nascita, come nel caso ben noto del timo )immunitario si trova cosi al centro dei processi epigenetici e ne mostra tutte le disattivino le cellule in procinto di rispondere. Avverrà cosi una selezione delle sfaccettature. Si tratta in effetti d'una famiglia cellulare ben determinata — quasi cellule che non rispondono contro di sé. Ma dopo la nascita, scomparse le cel di un organo — soggetta a numerosi sviluppi del+differenziamento+ delle +cel lule con funzione di soppressore, si avrà di nuovo produzione di anticorpi non lule+ nel corso dell' ontogenesi; si tratta di un sistema dotato di memoria e piu appena una sostanza non-sé sarà presente nell'organismo. particolarmente della memoria di eventi contingenti subiti accidentalmente da Resta comunque una diflicoltà: la sintesi di un nuovo anticorpo produce una un organismo; si tratta infine di un sistema specializzato nel riconoscere i cor nuova molecola, che rischia dunque di essere riconosciuta come non-sé! Ma qui pi estranei all'organismo, e di conseguenza direttamente implicato nel ricono interviene la rete: se il nuovo anticorpo deriva da una struttura presente nella scimento e nella definizione dell'+individualità biologica+. rete e viene riconosciuto come tale, non ci sarà perturbazione della rete. Si è Se è abbastanza agevole immaginare come sarebbe definita un'individualità dunque indotti a pensare alla specificazione della risposta immunitaria, come si biologica per mezzo di regole puramente genetiche —il semplice rispetto di que pensa in musica alla variazione sul tema. Verrebbe modificata una struttura di ste regole basterebbe a farlo —, non si può piu dire lo stesso nel momento in cui base, conservando peròquelloche viene riconosciuto dallarete,valea direl'idio si passi a tener conto dell'ambiente, in linea di principio fonte d'incidenti im tipo. Ora, succede che la spiegazione proposta sopra della +regolazione+ del prevedibili, per il tramite di un'evoluzione epigenetica. Nel corso dell'interazio l'espressione genetica per il tramite di proteine messaggere e dell'escissione-sal ne con il suo mezzo esterno un individuo si trasforma, e nella misura in cui in datura dell'RNA premessaggero si presti estremamente bene a quest'ipotesi. In tegra in se stesso degli elementi di questo mezzo esso potrebbe, per lo meno in effetti, un'alterazione del meccanismo esatto dell'escissione-saldatura permet certe condizioni, diventarne indistinguibile. Il sistema immunitario «riconosce» terà di produrre, a partire da uno stesso gene,tutta una varietà di proteine, fra subito una sostanza estranea e reagisce sintetizzando delle molecole particolari, loro concatenatestrutturalmente. Ilproblema, oggi,è ancora aperto,ma ilfatto gli anticorpi. In qual modo questo sistema può essere dotato della scienza che gli che esistano già spiegazioni plausibili mostra che la propria identità può essere permette di non reagire alle sostanze presenti nell'individuo stesso? Una rispo riconosciuta da un organismo senza ch' esso debba uscire da se stesso. Cosi, sin sta semplice potrebbe essere che il numero delle specificità di riconoscimento dal livello molecolare, gli esseri viventi sono capaci di mettere in opera queste sia basso e che nel corso dell'evoluzione siano sopravvissute solamente delle «bocche estranee», come le chiama Hofstadter nel suo Godei, Escher, Bach, che cellule capaci di non riconoscere le molecole dell'organismo portatore. Il vincolo sono altrettante strutture autoriflessive. Si può notare qui incidentalmente che sarebbe allora puramente genetico. Ma i dati attuali dell'immunologia tendono questa constatazione rende plausibili non soltanto delle spiegazioni semplici a indicare che le cose non stanno cosi e che il numero delle specificità possibili del fenomeno che noi chiamiamo «coscienza», ma anche il fatto stesso che se per gli anticorpi è considerevolmente piu elevato del numero dei geni, ad esem ne ossa parlare! pio, di un mammifero (ro ). La risposta non può dunque essere che epigenetica stato dunque possibile finora mostrare come un+organismo+ composto e conviene allora trovare una spiegazione al riconoscimento del sé. È curioso d'un gran numero di tipi di cellule differenziate si costituisca per integrazioni che le risposte finora suggerite siano molto poche, e tutte fanno intervenire delle gerarchiche successive, e come questo organismo, benché certi meccanismi epi proprietà particolari delle reti d'anticorpi. La teoria proposta da Urbain in par genetici tengano conto dell'ambiente, si trovi in condizioni di assicurare la sua l I7
  • 10. Sistematica locale g78 479 Organismo identità e di costituirsi in individualità biologica autonoma grazie alla messa in Gould, S. J, opera di processi che gli consentono di distinguere tra sé e non-sé. 1977 Ontogeny and Phylogeny, The Belknap Presa of Harvard University Presa, Cambridge Mass. Che cosa succede all'altra estremità della scala di complessità degli esseri vi Hofstadter, D., e altri venti, negli esseri unicellulari? È legittimo, in questo caso, parlare di individua 1979 An Eternal Golden Braid, Basic Books, New York. lità? Le cellule figlie derivate da una cellula madre sono degli individui? Tale Koshland, D. E. la madre, tale la figlia? Quest'ultima domanda non è, il piu delle volte, pertinen ig8o Ba c terial Chemotaxisas a Model Behavioral System, Raven Presa, New York. te perché un batterio come il colibacillo si divide nel corso dell'accrescimento KufBer S. W. e Nicholls J. G. del suo volume dal centro, e v'è certamente equivalenza tra le due cellule deri ig76 Fr o m Neurou to Braini a Cettular Approach to the Function of the Neryous Systems,Si nauer, Sunderland Mass. vate dalla prima. Ma basta questo per pensare che non esista un'individualità Simon, H. A. batterica? Semplici considerazioni teoriche e il risultato di esperimenti assai 1969 Th eSciences of the Artiftcial, Mit Presa, Cambridge Mass. (trad. it. Isedi, Milano tg78), chiari mostrano che non è affatto cosi e che in realtà batteri geneticamente iden Thompson, D'A. W. tici, posti nell'identico ambiente,sono tuttavia distinti e che sono dunque indi rgt7 On G roieth and Form,Cambridge University Presa, Cambridge; ed. ridotta Cambridge vidualità distinguibili. La ragione è la costituzione stessa dei meccanismi del University Presa, London tg6i (trad. it. Boringhieri, Torino tg69). l'espressione genetica: un segmento di DNA, un gene, verrà espresso, dopo un Urbain, J. ; Wuilmart, C. ; e Cazenave, P. A. tggi. Id i o t ypic regulationin immune nettcorks,in « Contemporary Topica in Molecular Immu meccanismo di amplificazione a due livelli (trascrizione in RNA messaggero e tra nology», VIII, pp. t i8-48. duzione in proteina), sotto forma di collezione di molecole di proteina, in nume Wolpert, L. ro variabile, da un gene all'altro, fra una decina di esemplari (nel caso di certe tg7t Curr ent topics,in «Developmental Biology», XIII, 6, pp. t83-207. molecole regolatrici ) e parecchie centinaia di migliaia di esemplari (certe pro Young, J. Z. teine della membrana esterna). Quando si tratta di un numero piccolo, essendo 1962 Th e Life of I ertebrates,Clarendon Presa, Oxford ig62 dato il fattore di amplificazione, che resta al livello della traduzione (da dieci a mille volte), vuoi dire che il numero di molecole di RNA messaggero per cellula e per generazione è dell'ordine dell'unità. Ciò implica allora una )fluttuazione importante da una cellula all'altra: certe cellule sono sprovviste di messaggero, altre ne hanno due copie o piu (legge statistica di Poisson), e ciò qualunque sia l'ambiente. Poiché si tratta, il piu delle volte, del caso di molecole regolatrici (che controllano l'espressione di altri geni ), i fenotipi cellulari corrispondenti saranno molto vari. Ed è proprio quello che è stato osservato nel caso del siste ma chemiotattico : i batteri si comportano infatti come individui distinti, iden tificabili in base al loro modo di nuotare. Quest'interessante osservazione mostra che da un'estremità all'altra del si stema vivente, malgrado i vincoli stretti del determinismo dell'eredità, gli esseri viventi sono altrettante+individualità+; e che il polimorfismo sempre esistente al livello genetico lo si ritrova amplificato al livello del fenotipo. Attraverso l'im piego dei processi epigenetici, inoltre, gli+organismi+ possono assicurare al me glio la loro omeostasi, costruendosi a immagine del loro ambiente. [A.D.]. Bonnet, Ch. t76z Co nsidératicns sur les corps orgamsés,Rey, Amsterdam. Danchin, A. [I98o] Te mpi critici delt'apprendimento. Tempi critici dello sviluppo, in R. Romano (a cura di), Le frontiere del tempo. Atti del conoegno tenuto a Fermo su e Le forme della conoscen a», aprile tggo, Il Saggiatore, Milano iggt, pp. t68-8t. Eckert, R. O., e Randall, D, ig78 Ani m ai Physiology,Freeman, San Francisco.
  • 11. 8<V Cellula Cellula den descrisse il suo lavoro a Theodor Schwann, un fisiologo tedesco. Quest'ulti mo riconobbe immediatamente la somiglianza dei nuclei delle cellule vegetali di Schleiden con le strutture da lui individuate nei tessuti nervosi animali. Nella monografia del x838 Schleiden era giunto a tre conclusioni : x) che le piante sono L'insieme delle proprietà fondamentali associate al fenomeno della vita si costituite interamente di cellule, ovvero di unità di struttura, fisiologia e organiz trova solo al livello di complessità della cellula. Molti dei componenti della cellu zazione ; z) che le cellule possiedono dualità, cioè sono vite indipendenti nell'am la possono condividere determinate caratteristiche con gli organismi viventi, ma bito di una forma di vita superiore ; e 3) — sua tesi principale — che esiste un mec soltanto la cellula è suscettibile di esistenza indipendente. Il crescente sforzo dei canismo comune di formazione delle cellule mediante il quale nuove cellule na biologi per comprendere la cellula attraverso la sua ricostruzione concettuale a scono con un procedimento analogo alla formazione dei cristalli. Questa falsa partire da sottosistemi e frammenti isolati è stato un tema essenziale della biolo teoria dell'origine cellulare non era neppure originale. A quell'epoca vi erano gia contemporanea. due opinioni sulle modalità di costituzione di una cellula : la prima sosteneva che si sviluppasse da un'aggregazione e confluenza di granuli di vario tipo, e la se conda che nuove cellule nascessero per divisione di una cellula preesistente. Il t. Svi l uppo della teoria cellulare. secondo punto di vista, naturalmente, è quello corretto. Man mano che la natura erronea della tesi di Schleiden-Schwann sull'origine delle cellule veniva alla luce, Due pietre miliari contrassegnano la lunga via alla moderna teoria cellulare. si tese a dimenticare questa parte del loro lavoro e col tempo la loro fama fu assi Entrambe sono ricche di ambiguità. La prima fu la scoperta dell'esistenza delle curata dalla convinzione che essi avessero dato origine alla dottrina dell'indi cellule, ad opera di Robert Hooke [t665].La seconda fula generalizzazione, pro pendenza, individualità e dualità della cellula, che rappresenta un'unità fonda posta quasiduecento anni dopo da Schleiden [t838] e Schwann [ t839], secondo mentale o atomistica di tutti gli organismi. la quale tutti gli esseri viventi sono composti di cellule. La scoperta di Hooke Non foss'altro che per il suo valore euristico, la teoria cellulare prese a pro venne esposta in un notevole volume pubblicato con l'imprimatur della Royal sperare, estendendosi rapidamente agli organismi unicellulari con la dichiarazio Society. Esaminando un pezzo di sughero, egli lo percepl come «tutto perforato ne di Siebold [t848] secondo la quale i protozoi sono animali semplici formati da e poroso proprio come un favo... Esso non era dissimile da un favo per questi una sola cellula. La maggior parte degli osservatori giunse all'abbandono della particolari : in primo luogo, in quanto era formato da una sostanza molto solida, dottrina della libera formazione delle cellule e, verso la metà del secolo, era soli rispetto alla cavità vuota che vi era contenuta ; poi per il fatto che i pori, o cellule, damente dimostrato che soltanto le cellule possono dare origine a nuove cellule : non erano molto profondi, ma erano costituiti da moltissimi piccoli scomparti, «omnis cellula e cellula», secondo il famoso detto di Virchow [t858]. Mentre si separati... da certi diaframmi ». Hooke in realtà stava osservando le pareti ispes apriva il grande periodo delle ricerche di colorazione istologica, Max Schultze site di cellule morte. La denominazione di 'cellula' è stata criticata: cellula si propose nel t86t l'essenza della moderna «teoria del protoplasma». Egli pre gnifica 'piccola stanza', ed è ciò che Hooke riteneva fossero tali spazi. Alla luce supponeva una sostanziale somiglianza della sostanza gelatinosa di base di cellule degli sviluppi successivi sarebbe stato piu appropriato il termine 'corpuscoli', vegetali e animali e, estrapolandola a tutte le forme viventi, concludeva che il cioè 'piccoli corpi'. materiale definito «protoplasma» è la «base fisica di tutte le forme di vita», di Benché si fosse osservata l'esistenza delle cellule, la loro natura rimase sco verso da specie a specie soltanto per specifici particolari di struttura e composi nosciuta sino al t838-39. Si afferma comunemente che la teoria cellulare fu for zione [Schultze t86t]. A lui dobbiamo la citatissima definizione di cellula come mulata allora da Schleiden e Schwann. Tuttavia, un secolo piu tardi alcuni «massa di protoplasma contenente un nucleo». In una famosa conferenza tenuta oratori ad una celebrazione del centenario della teoria cellulare si preoccuparono ad Edimburgo nel t868, Thomas Huxley sostenne l'idea unificante del proto di negare che l'idea fosse emersa come Minerva, pienamente formata e originale, plasma e ne pose in rilievo l'universalità di forma e funzione per tutta la gamma nel r 838. In realtà gli storici della scienza non ebbero molta difficoltà a dimostra dei sistemi viventi. Il concetto dell'universalità del protoplasma divenne parte re che molti predecessori di Schleiden e Schwann avevano affermato, diretta della prima sintesi generale dei fenomeni biologici, e la sua piu acuta presenta mente o indirettamente, che le cellule sono unità di vita. Invero la teoria cellula zione si ebbe, a conclusione di un secolo fruttuoso, nella ristampa del libro di re avevacominciato a prendere forma dal r835. I tempi erano maturi per un'e Hertwig [t898] La cellula e i tessuti. sposizione unificatrice della natura cellulare di tutti gli esseri viventi e, come Non si deve pensare che l'opposizione semplicemente svanisse di fronte a spesso si è verificato nella storia della scienza, vari individui ne raggiunsero con queste teorie, in realtà deboli, spesso incapaci di prevedere o spiegare molti fatti temporaneamente la consapevolezza quando venne il momento opportuno. osservabili. Alcuni si appellarono all'idea dell'esistenza di unità di vita piu sem Si diceche nell'ottobre t838, poco dopo la comparsa dellasua monografia plici delle cellule, e questa lista di ricercatori con le relative entità postulate in sull'anatomia microscopica delle piante nel «Muller's Archiv», Matthias Schlei cludeva i «plastiduli» di Haeckel, le «micelle» di Naegeli, le «gemmule» di Dar
  • 12. Cellula 848 849 Cellula win e gli «idioblasti» di Hertwig, piu tutta una serie di altre concezioni basate sulla nozione di unità di vita subcellulari considerate fondamentali. Benché molto si fosse appreso grazie all'esame microscopico diretto delle Parete cellulare cellule viventi, il nucleo essenziale delle informazioni sulla struttura cellulare per molti anni fu raccolto in base all'indagine coscienziosa di cellule fissate e co lorate. Poiché fissazione significa uccisione e indurimento della cellula con pro Membrana cellulare dotti chimici, questa messe di conoscenze assunse un carattere statico. È inte ressante notare che lo studio della struttura cellulare ebbe la sua età aurea nell'ul Mesosoma tima metà del secolo xlx, in diretta conseguenza di nuove grandi scoperte nella teoria e tecnologia dei coloranti. Applicando con abilità alla struttura interna', Ribosomi chimicamente eterogenea, delle cellule fissate i principi appresi nella tintura e mordenzatura di fibre di lana, seta e cotone, i microscopisti riuscirono a esaltare Cromatina singoli elementi cellulari in colori vivacemente contrastanti. In seguito, citologi e istologi impararono a servirsi degli agenti coloranti come mezzo per identificare specifiche sostanze chimiche entro una cellula, riconoscendo ad esempio l'amido grazie alla sua reazione blu con iodio. Questa tecnica in seguito prese il nome di Figura t. istochimica. I ricercatori del xlx secolo appresero anche a rendere visibili deter Tipica cellula procariota : manca di un vero nucleo e di organuli interni. Il nucleoide minate strutture impregnandole ingegnosamente con materiali opachi, tecnica contiene il materiale genetico della cellula. Questo tipo di cellula si trova tra i batteri simile ma diversa dalla colorazione. Con particolari attenzioni si poté evidenziare e le alghe bluverdi. la struttura piu ultrafine della cellula, rivestendola con una delicata pellicola d'oro o d'argento, Questa tecnica venne portata al massimo livello da Golgi, Membrana Cohnheim e Cajal. cellulare Ribosomi Struttura della cellula «generalizzata». Cromatina Le ricerche svolte in questo secolo hanno dimostrato che tutte le cellule ac cumulano informazioni genetiche entro lunghe molecole filiformi denominate Nucleolo acido deossiribonucleico, o DNA. Ben presto si riconobbe che tutte le cellule vi Reticolo venti possono essere divise in due grandi classi, in funzione del modo in cui il endoplasrnatico DNAè distribuito al loro interno : cellule procariote (termine greco che significa Membrana nucleo primitivo) e cellule eucariote (nucleo ben formato) (figg.t e z). Una tipica nucleare cellula procariota possiede, in luogo di un nucleo vero e proprio, una zona nu cleoide mal definita contenente una molecola circolare di DNA. Essa racchiude an Gocciolina che una dura parete cellulare esterna, una membrana cellulare interna, ribosomi Centrioli lipidica (particelle partecipanti alla sintesi proteica) e un mesosoma (un curioso corpo membranoso che prende parte alla sintesi della parete cellulare durante la divi Complesso sione della cellula). di Golgi I batteri e le alghe bluverdi sono procarioti. Tutte le altre cellule sono euca riote, si tratti di organismi unicellulari o di cellule individuali di un organismo Granuli proteici pluricellulare. Le cellule eucariote sono in linea generale molto piu grandi e Mitocondri complesse di quelle procariote. Oggi si pensa che lo sviluppo evolutivo della Figura z. cellula eucariota sia stato la testa di ponte che rese possibile l'evoluzione di pian te e animali pluricellulari. Tipica cellula eucariota: contiene un vero nucleo e un assortimento di organuli. La funzione di questi ultimi è discussa nel testo. Questo tipo di cellulaè caratteristico di I citologi presto appresero che le cellule si riscontrano in una straordinaria tutti gli organismi pluricellulari.
  • 13. Cellula 8go 8gr Cellula varietà di dimensioni e forme. Vi sono batteri (con volumi pari soltanto a o,orm a, cubici), globuli bianchi ameboidi flottanti (con volume di circa rooo mp. cubici) e uova di ostrica (sino a xots mp. cubici). Si trovano anche cellule nervose i cui prolungamenti fibrosi possono superare il metro di lunghezza, e cellule muscola ri contrattili di dimensioni e forma in continua modificazione. Nonostante que pinocitica sta varietà, ogni cellula presenta aspetti in comune con le altre. C ito p l a s m a La conoscenza della struttura delle cellule eucariote è passata attraverso due fasi. Nella prima, tutte le informazioni provenivano dal microscopio ottico. Que ;() . :;: t , . : : ;. Co mplesso di,Golgi sto strumento piuttosto limitato forniva un'immagine familiare che negli anni g 'zo e 'go compariva in ogni manuale di biologia (fig. 3) : il diagramma di una cel lula «generalizzata» visto attraverso il convenzionale microscopio ottico, descri , . :,~„'))) zione composita e idealizzata di un oggetto non esistente in realtà. Essa contiene un nucleo centrale immerso nel circostante citoplasma, il tutto inguainato in una membrana. Entro il citoplasma vi sono vari organuli, piccoli corpi particellari ' :if '' ,::::::-:':-'s":::-.:::'%~t,$jt :jt,::,:.":-jj. che nel campo del microscopio ottico avevano un aspetto decisamente indistinto. La fase piu recente dello studio delle cellule è dipesa dalla microscopia elet tronica. Questa tecnica scoprf particolari raffinati nell'ultrastruttura delle parti celle subcellulari e rivelò il reticolo endoplasmatico, i ribosomi, un complesso di Golgi, i mitocondri, i lisosomi, i centrioli e un certo numero di altri cor piccioli. Una cellula «generalizzata», come viene visualizzata con il microscopio elettronico, è illustrata nella figura y. Riassumiamo le proprietà dei componenti subcellulari. Nonostante la sua primaria importanza, il nucleo è uno dei componenti cellula Centrosoma =,'~'::.".(-'.:.i:;-.j,,i',-'~.'" Vera parete(nelle piante) Membrana plasmatica ~ . ' ' Membrana cellulare Corpo di Golgi Figura 4. f Nucleolo Cromatina Una cellula «generalizzata», come viene visualizzata con il microscopio elettronico. Nucleo Plastidi (nelle piante) (Da Brachet rrj6r). Membrana nucleare Mitocondri Vacuolo ri meno ben conosciuti. Benché lo si possa osservare con il microscopio ordinario senza colorazione preliminare, esso presenta un'affinità notevolmente elevata per molti coloranti. Il nucleo colorato di una cellula non in divisione ha una trama Corpi o inclusioni disomogenea, poiché i singoli componenti nucleari si differenziano nell'affinità metaplastiche per il colorante. Il reticolo del materiale intensamente colorabile fu un tempo (nelle piante) ~ s( . : . . - , . -'P'.i chiamato cromatina. Soltanto di recente questo materiale è diventato accessibile Connessioni allo studio biochimico e fisiologico. L'avidità della cromatina nei confronti dei i',j j : , protoplasmatiche coloranti basici indica la presenza in essa di sostanze fortemente acide. In realtà, tra cellule questo materiale è DNA. Come vedremo in seguito, i filamenti di cromatina si fondono, durante la divisione cellulare, a formare cromosomi, portatori dei geni, Figura 3. a loro volta formati di DNA. All'interno del nucleo si possono distinguere uno o Una cellula «generalizzata», come viene visualizzata col microscopio ottico conven piu piccoli corpi sferici, denominati nucleoli. Tecniche specifiche di colorazione zionale. (Da Wilson i cigli). rivelano che un nucleolo contiene quantità sostanziali di un secondo acido nu
  • 14. Cellula 85z 853 Cellula cleico, l'acido ribonucleico, o RNA, La microscopia elettronica rivela che il nucleo la membrana cellulare esterna e infine di attraversarla. Questi granuli secretori è avvolto da un involucro membranoso con uno strato interno ed uno esterno. si ritrovano soltanto nelle cellule secretrici specializzate presenti nelle ghiandole. In certi punti la doppia membrana nucleare presenta piccoli pori, del diametro Il citoplasma di quasi tutte le cellule contiene un numero variabile di mito di vari angstrom, tramite i quali il nucleo può comunicare col citoplasma. In condri. Sebbene a stento visibili con il microscopio ottico, questi corpiccioli contrasto con il citoplasma, la sostanza interna del nucleo è priva di membrane. membranosi rivelano nelle micrografie elettroniche una struttura fine elaborata. La sostanza cellulare esterna al nucleo è il materiale complesso noto come Il loro ruolo principale è quello di centrale elettrica per la cellula. Oggi li si rico citoplasma. Tra le varie scoperte accreditate alla microscopia elettronica sicura nosce come centri della respirazione cellulare e del metabolismo per la produzio mente la piu significativa fu la rivelazione del ricco contenuto del citoplasma in ne di energia. Occasionali tipi di cellule non contenenti mitocondri (quali ad membrane ed elementi da queste limitati, fatto che la microscopia ottica non esempio i globuli rossi) sono curiosità biologiche che debbono ricorrere a sistemi aveva consentito di sospettare. Molte cellule, in particolare quelle impegnate di produzione energetica considerevolmente meno efficienti. nella sintesi proteica attiva, contengono per tutto il citoplasma il labirintico si Un mitocondrio è limitato da una membrana superficiale a doppia parete. stema di canali delimitati da membrane, detto reticolo endoplasmatico. Le mem La superficie esterna è liscia, mentre la membrana interna è articolata in nume brane del reticolo endoplasmatico formano strati concentrici di passaggi tubuli rose introflessioni appiattite che costituiscono creste piastriformi perpendicolari, formi aprentisi alla superficie della membrana cellulare e nello spazio compreso e il suo spessore di 7o angstrom contiene un fluido. La membrana a doppia pa tra i due strati dell'involucro nucleare. I passaggi sembrano fornire un canale di rete è il luogo degli enzimi respiratori che fanno funzionare il meccanismo meta comunicazione tra nucleo e citoplasma e tra quest'ultimo e la superficie cellulare. bolico del mitocondrio. E interessante osservare che i mitocondri contengono Si riconoscono due forme di reticolo endoplasmatico : granulare (o a superfi piccole quantità di DNA diverso da quello nucleare. Inoltre includono alcuni ri cie rugosa) e agranulare (o a superficie liscia). Le membrane del tipico reticolo bosomi. Ciò rientra nelle prove che hanno indotto alcuni biologi a postulare che endoplasmatico granulare si rivelano, a forte ingrandimento, cosparse sul lato ai primordi dell'evoluzione i mitocondri fossero organismi a vita libera — pro citoplasmatico di dense particelle del diametro approssimativo di z5o Angstrom. babilmente batteri — che furono inglobati da un eucariota primitivo con il quale Si tratta dei ribosomi citoplasmatici, particelle costituite da RNA(6o per cento) e formarono in seguito una relazione simbiotica di mutuo profitto, mantenutasi proteine (go per cento), che svolgono un ruolo critico nella sintesi proteica. Ol lungo la storia evolutiva. Questa teoria dell'origine evolutiva dei mitocondri non tre ai ribosomi fissati al reticolo endoplasmatico, un certo numero di ribosomi è accettata universalmente. indipendenti galleggia liberamente nel citoplasma. I lisosomi sono organelli eterogenei facilmente distinguibili dai mitocondri I ribosomi procarioti e eucarioti sono del tutto simili. È abbastanza facile con il microscopio elettronico. Essi contengono molti degli enzimi idrolitici (ad isolarli mediante ultracentrifugazione. Un ribosoma isolato intatto da una cellu esempio fosfatasi,ribonucleasi, carboidrasi, proteasi, eccetera) che spezzano le la batterica ha una costante di sedimentazione (S, per unità Svedberg) pari a po. macromolecole in molecole piu piccole suscettibili di ossidazione nei mitocondri. Esposto a condizioni alterate (in particolare una minore concentrazione di ione Gli enzimi sono inguainati in un involucro membranoso che li isola dal resto del magnesio nel mezzo di sospensione), un ribosoma di po S si dissocia in due citoplasma. Quando la rottura dell'involucro li lascia liberi, rapidamente segue sub-unità,grande e piccola, di 5o S e 3o S. Un ribosoma eucariotasicomporta la dissoluzione della cellula. Nei globuli bianchi e in altre cellule particolarmente in modo analogo. adattate a ingerire particelle estranee nel processo definito « fagocitosi », i lisoso Il reticolo endoplasmatico agranulare esibisce superfici membranose lisce mi scaricano i loro enzimi per digerire le particelle introdotte. prive di granuli ribosomici. Lo si può trovare nella medesima cellula insieme al I centrioli sono piccoli corpi cilindrici accoppiati situati in prossimità del reticoloendoplasmatico granulare.Meno ben conosciuto, esso avrebbe a che fa nucleo, per lo piu in una zona chiara detta centrosoma. Ciascun centriolo con re, secondo varie teorie, col metabolismo lipidico e polisaccaridico e con la sinte siste in un ammasso di nove gruppi di delicate fibrille tubuliformi, e ogni gruppo si degli steroli. contiene tre fibrille. Curiosamente i due centrioli di una coppia si pongono sem Il complesso di Golgi, osservato per la prima volta dal citologo italiano Ca pre ad angoli retti l'uno rispetto all'altro. Questa disposizione facilita la duplica millo Golgi sul finire del xrx secolo, fu presto indiziato di partecipare al processo zione degli organuli durante la divisione cellulare. di secrezione, ossia alla sintesi cellulare di materiali che vengono poi «esportati » Una cellula dotata in superficie di prolungamenti mobili, filiformi, siano essi mediante estrusione centrifuga attraverso la superficie cellulare, La microscopia ciglia o flagelli, possiede un corpo basale, o cinetosoma, alla base di ogni prolun elettronica rivelò che il complesso pluristrato è costituito di membrane lisce, gamento. Questo corpo assomiglia a un centriolo, ma ha undici gruppi di fibril probabilmente continue con il reticolo endoplasmatico. Si pensa attualmente che le, dei quali nove con due e due con una fibrilla. I nove doppietti sono disposti il complesso partecipi alla secrezione di proteine o polisaccaridi agendo come attorno alla periferia del filamento e i due singoletti al centro. Le ciglia sono con stazione di «raccolta, avvolgimento e imballo», in grado di racchiudere le parti trattili. È presumibile che, i cinetosomi e i centrioli agiscano come «muscoli cel celle di materia da secernere in involucri membranosi suscettibili di fondersi con lulari ».
  • 15. Cellula g5< g55 Cellula Ammesso che la si possa osservare al microscopio ottico, la membrana cellu La maggior parte delle cellule di un organismo pluricellulare sono immerse lare esterna appare soltanto come una linea di confine, un limite. Tuttavia la in un mezzo fluido complesso e si collocano in un'intelaiatura fisica che le inte microscopia elettronica rivela un'interessante struttura fine. A lungo se ne am gra nel continuo strutturale definito tessuto.Esse interagiscono costantemente mise la complessità soltanto in considerazione del fatto che certe sostanze entra tra di loro e con l'ambiente in modo da elaborare varie risposte, talune perma no ed escono liberamente dalla cellula, mentre altre no. Ad esempio i globuli nenti, altre transitorie, la cui espressione visibile è la forma cellulare. Le ben no rossi distinguono agevolmente tra ioni sodio e ioni potassio nonostante la loro te variazioni di taglia e sagoma osservate facendo crescere cellule animali in col somiglianza di dimensioni e carica. Gli ioni potassio penetrano liberamente nelle tura tissurale attesta le influenze modulanti delle condizioni ambientali. Se l'am cellule e gli ioni sodio vengono in qualche modo «pompati» via. Ciò implica biente è ragionevolmente stabile per un certo numero di cellule dello stesso tipo, l'esistenza sia di una barriera selettivamente permeabile, sia di un meccanismo le loro storie comportamentali saranno abbastanza analoghe da produrre le for di «pompaggio» attivo nella membrana superficiale. Inoltre si può dimostrare me ragionevolmente simili e classificabili che rendono possibile la scienza del che la membrana trasporta certe grosse molecole e particelle all'interno della l'istologia. cellula, È chiaro che si tratta di qualcosa di piu di un semplice confine inerte. I tessuti sono insiemi organizzati di cellule simili in raggruppamenti ricono A notevole ingrandimento la membrana cellulare si rivela costituita da un com scibili. Nel corpo non vi sono tanti tipi diversi di tessuti quanti si potrebbe sup plesso di due membrane, ognuna spessa circa z5 angstrom, separate da uno spa porre. In realtà si annoverano soltanto quattro tipi fondamentali, ciascuno con zio di 35 angstrom. Per molti versi la sua struttura si avvicina a quella di un ti proprie caratteristiche distintive strutturali, funzionali e evolutive: i ) tessuto pico elemento membranoso del citoplasma. Lo iato tra le membrane superficiali epiteliale, che è costituito da fogli o strati di cellule riunite insieme nelle mem di cellule adiacenti in un tessuto contiene materiale extracellulare che presenta brane continueche rivestono organi e tappezzano cavità; z) tessuto connettivo,, le caratteristiche adesive necessarie a tenere unite cellule vicine. Quando le cel che collega e sostiene altre cellule e la cui massa è principalmente costituita di. lule sono distribuite in lamine di tessuto, questa sostanza sembra formare la sostanze intercellulari ; 3) tessuto muscolare, liscio o striato, che determina il mo membrana basale di sostegno sottostante. vimento grazie alla sua contrattilità; e 4 )tessuto nervoso, specializzato nel tra La membrana cellulare si diversifica in modo significativo dalla parete cellu smettere impulsi da una parte all'altra del corpo. Sangue e linfa si possono con lare rigida delle cellule vegetali. La parete cellulare si colloca esternamente alla siderare come un tipo di tessuto connettivo nel quale la sostanza intercellulare membrana cellulare. Una parete cellulare vegetale è in realtà inerte, serve sol è fluida. Tutti gli organi sono composti da uno o piu di questi tipi fondamentali tanto da supporto e non svolge un ruolo attivo nel controllare il passaggio di ma di tessuto. teriali entro e fuori della cellula. Ciò che Hooke osservò nei suoi primi studi mi croscopici sul sughero erano fogli di pareti cellulari vegetali. Le pareti cellulari vegetali furono quindi le prime strutture cellulari che vennero osservate; le Comesi duplicano le cellule. membrane cellulari, pare, sono state le ultime. Tutte le cellule provengono da cellule e, in circostanze normali, ogni cellula deve iniziare la sua esistenza in possesso delle stesse caratteristiche e potenzialità 3. Diversità di forme delle cellule. del suoprogenitore.Le cellule procariote siriproducono mediante un processo di divisione fisica detto scissione, in cui una cellula madre si ingrandisce e poi Che le cellule generalizzate delle figure 3 e y palesino forme ingenuamente si suddivide in due cellule figlie. Il processo replicativo nelle cellule eucariote è indifferenti risulta evidente se le si confronta con certe cellule nervose dotate di la mitosi, nella quale le cellule si dividono asessualmente e un'unica cellula pa innumerevoli fibre ramificate sottilmente allungate. Esistono in realtà ampie va rentale viene sostituita da due cellule figlie. Questo processo comprende la cario riazioni di forma tra le singole cellule di un dato tipo, come pure tra cellule di cinesi, o divisione nucleare, e la citocinesi, o divisione citoplasmatica. La «mi tipo diverso. In effetti due cellule non sono mai identiche, né una qualsiasi cel tosi » è in realtà il meccanismo della cariocinesi, l'aspetto piu vivido della divisio lula è esattamente la stessa in momenti diversi della sua esistenza. È appunto ne cellulare nel suo insieme, ma spesso il termine viene usato a significare il pro questa diversità che i disegni dei manuali non riescono a mostrare. La forma cesso totale della divisione cellulare. delle cellule è determinata da forze simili a quelle che fissano la forma di una La mitosi è relativamente meglio conosciuta della scissione batterica. Essa pianta da giardino. Tale pianta non ci si presenta come se uscisse da uno stampo, presenta cinque stadi ofasi:interfase, profase, metafase, anafase e telofase ma piuttosto cresce in quella forma a partire da un seme. Ciò che vediamo mo (fig. 5). Benché i vari stadi siano identificati da precisi fenomeni di riferimento, dellato nella pianta è la registrazione delle attività precedenti di un particolare in pratica si fondono armonicamente in un processo continuo. sistema protoplasmatico. La struttura è quindi un indice degli antecedenti pro Durante l'interfase la cellula si trova in uno stato di riposo tra due divi cessi differenziativi e ambientali grazie ai quali è scaturita. sioni. In una cellula allo stadio di interfase, osservata al microscopio ottico,
  • 16. Cellula 8g6 857 Cellula suddividono in senso longitudinale, diventando ognuno un completo cromoso ma contenente due cromatidi. I nuovi cromosomi poi si allontanano, presumi bilmente trascinati dalle fibre del fuso verso i suoi poli opposti. Un cromosoma viene manifestamente tirato dal suo centromero in modo che le due braccia for mino caratteristicamente una V o una J, come se l'intera struttura venisse trai nata controuna corrente.In questo modo due gruppi di cromosomi, tradi loro Cellule identici, si raccolgono alle estremità opposte della cellula. Metafase Anafase iniziale Tarda anafase figlie La cellula inizia ora a strozzarsi in due parti, e ha inizio la telofase. Questa è caratterizzata dal riammassamento dei nuovi cromosomi in nuove strutture nu cleari e dalla comparsa di nuove membrane nucleari attorno ad ognuno dei due Prometafase nuovi nuclei figli. Il fuso svanisce, i cromosomi allentano le spirali, diminuisce Telofase la loro affinità per i coloranti basici, e gradualmente ricompare un tipico nucleo interfasico contenente un nucleo appena formato. La telofase appare quindi co me una profase rovesciata. Verificatisi questi fenomeni, la cellula quasi divisa Tarda profase Profase iniziale T a rda interfase completa una nuova membrana e si spezza in due nuove cellule. Alla base della capacità di una cellula di raddoppiare i suoi costituenti e suc Figura 5. cessivamente dividersi a metà sta una notevole complessità organizzativa. Inoltre Le fasi della mitosi. gli studiosi della divisione cellulare cominciano a riconoscere che questo schema assume molte forme. In certi tessuti il tasso di sviluppo delle cellule è costante ; in altre accelera o decelera. Nella maggior parte delle cellule vegetali e animali la cromatina nucleare sembra disposta casualmente in filamenti allungati entro l'intero ciclo mitotico si chiude in poco meno di un giorno ; un ciclo tipico richie l'involucro nucleare. Ad eccezione del nucleolo, all'interno del nucleo la strut de venti ore (è interessante il fatto che la divisione dei batteri e di altri organismi tura non è chiaramente definibile. procarioti si possa completare in soli venti minuti! ) Delle venti ore del ciclo sol Nella profase hanno inizio i preparativi per la divisione vera e propria. La tanto una è dedicata alla vera e propria mitosi o divisione cellulare; il resto del membrana nucleare e il nucleolo cominciano a scomparire e i filamenti allungati tempo è devoluto alla crescita nel corso dell'interfase. Non vi è nulla di arbitra di cromatina si addensano in cromosomi compatti a forma di salsiccia, avvol rio nel ritmo del ciclo cellulare. Date condizioni ottimali di temperatura e nutri gendosi in strette spirali. Ogni cromosoma è formato da due filamenti elicati zione, la lunghezza del ciclo per un determinato tipo di cellula è sempre la stessa. longitudinali, approssimativamente paralleli, detti cromatidi. I cromatidi sono Inoltre il ritmo è difficile da alterare. Naturalmente, in condizioni sfavorevoli, attorcigliati l'uno all'altro come le fibre in un laccio di cotone, pur essendo te subirà un rallentamento; ma, se desiderassimo accelerarlo e rendere piu veloce nuti insieme da un corpicciolo definito centromero. In tal modo il cromosoma è la crescita delle cellule, non sapremmo come procedere. Sembra che la durata un'elica spiralizzata. Quando i cromosomi hanno raggiunto il massimo grado di condensazione, attorno a ciascun centriolo si evidenziano sistemi di fibre radiate. Le strutture risultanti, simili a stelle, sono denominate aster. I centrioli con i qsintesl dl n~ g) relativi aster migrano ai poli opposti della cellula. A questo punto si verifica un evento degno di nota. Tra i poli centriolari si materializza il fuso mitotico. La sua comparsa con trassegna l'inizio della metafase. Il fuso è un fascio di fibre delicate costituenti una struttura la cui forma ricorda quella di due coni appoggiati per la base. Il piano formato dalle basi dei due coni è la piastra equatoriale. I cromosomi, sino Ciclo cellulare M (Mitosi) ra distribuiti in modo apparentemente casuale, migrano verso la piastra equato riale del fuso e il centromero di ciascuno di essi si fissa a una fibra del fuso. Ben ché le braccia penzolanti dei cromosomi possano porsi fuori della piastra equato riale, i centromeri vi si allineano con precisione. A questo punto i centrioli polari si sono quasi duplicati. Figura 6. Inizia ora l'anafase. I due cromatidi di ciascun cromosoma si ispessiscono e Fasi nel ciclo cellulare.
  • 17. Cellula 858 859 Cellula del ciclo cellulare sia il tempo necessario per l'esecuzione di un programma pre delucidare questo schema apparentemente intenzionale, con la sua sintesi e de ciso incorporato in ogni tipo di cellula. molizione di molecole. Gli studi contemporanei delle singole fasi del ciclo cellulare usano come I processi metabolici si possono suddividere in due categorie. Quelli relativi principale indicatore la duplicazione e divisione del DNA, il materiale genetico alla sintesi di costituenti cellulari e prodotti cellulari da sostanze piu semplici nel nucleo della cellula. Benché la mitosi sia stata studiata intensamente per piu sono designati collettivamente come anabolismo. Essi non forniscono l'energia di cinquant' anni, soltanto nel 1950 circa i ricercatori si resero conto che i cromo necessaria per le funzioni cellulari, anzi richiedono energia. D'altra parte, quelli somi, portatori del DNA, si duplicano durante l'interfase ma si separano solo nel che hanno a che fare con la produzione di energia sono globalmente indicati corso dell'effettivo processo di divisione. Sappiamo oggi che il DNA si duplica come catabolismo. Nelprocesso catabolico molecole complesse vengono spezza soltanto durante una parte dell'interfase. te in altre piu elementari. La maggior parte di queste ultime sono poi consumate La cronologia del ciclo cellulare si scinde attualmente nelle seguenti fasi fun in reazioni ossidative esoergoniche. Di conseguenza la misura del consumo to zionali (fig. 6). Il breve periodo di riferimento della duplicazione del DNA è noto tale di ossigeno fornisce un indice grossolano dell'entità del catabolismo. Si do come fase S(S per sintesi). Il tempo trascorso tra la comparsa di una nuova cel vrebbe però osservare che nelle forme inferiori di vita le reazioni ossidative lula figlia al termine di un ciclo mitotico e l'inizio della sintesi del DNA è definito esoergoniche finali possono estrinsecarsi nelle ossidazioni di sostanze chimiche fase I, (I, per primo intervallo). Nel momento in cui si completa la fase S, la (ad esempio, l'ossidazione di zolfo). In queste forme l'ossigeno non è necessario cellula di solito non è pronta a dividersi, e trascorre un certo periodo tra il termi e gli organismi possono vivere in sua assenza. ne di S e il principio della divisione cellulare. Questo è il secondo inteivallo o Le molecole complesse che forniscono energia in seguito all'ossidazione sono fase I,. Il completamento di I, è indicato dall'inizio della divisione cellulare vera introdotte nella cellula sotto forma di cibo. L'alimento fornisce anche i blocchi e propria,ossialafase M (M per mitosi). da costruzione per le reazioni anaboliche. Quindi le sostanze richieste per la nu . trizione di ogni cellula sono destinate ad assolvere soltanto due ampie funzioni. . Gli usi particolari cui è deputato un alimento dipendono dalla sua natura chimi 5. Fazioni delle cellule. ca e dagli enzimi presenti nella cellula. Molti enzimi sono comuni a tutte le cel lule ; altri si riscontrano soltanto in cellule determinate. La demolizione e la sin Le funzioni basilari assolte in una certa misura da tutte le cellule, siano esse tesi di un composto organico in una cellula hanno luogo in sequenze di reazioni cellule specializzate di un organismo pluricellulare o organismi unicellulari indi ordinate. Ogni fase è una singola reazione enzimatica il cui prodotto funge da pendenti, sono essenzialmente cinque: i ) la produzione metabolica di energia; substrato per la reazione successiva. Indichiamo queste sequenze come «per z) la biosintesi di costituenti cellulari specifici; 5 ) il controllo del metabolismo corsi metabolici ». cellulare; y ) il movimento della cellula; e 5 ) il comportamento selettivo della Non è il caso di descrivere qui nei particolari i percorsi metabolici e i loro membrana cellulare (una delle cui conseguenze importanti è il fenomeno dell'ir molti composti intermedi. Riguardo ai sistemi di produzione energetica della ritabilità ). L'esecuzione riuscita di queste funzioni è indispensabile alla soprav cellula è sufficiente-~dire che, nonostante la diversità delle molecole degradate, i vivenza dell'organismo. E necessario che sia generata energia, fabbricati i pro meccanismi per estrarne l'energia sono semplici e uniformi. L'energia è rigoro dotti e le strutture, controllate le iniziative contrastanti, vigilati i confini e ga samente definitacome capacitàdicompiere lavoro. Si può dimostrare che grossi rantito il movimento. In ultima analisi tutte le complesse funzioni di tessuti, quantitativi di energia potenziale sono presenti nelle strutture chimiche di zuc organi e sistemi sono attribuibili a combinazioni di queste fondamentali funzioni cheri e altri materiali nutritizi. L'energia potenziale è conferita a queste molecole dei singoli componenti cellulari. Questi sono i maggiori problemi della biochimi direttamente o indirettamente mediante la fotosintesi, essendo il Sole la sorgente ca, enzimologia e fisiologia cellulare moderne. In questa sede possiamo soltanto energetica primaria. È nelle reazioni ossidative esoergoniche che l'energia po commentare brevemente la natura delle singole funzioni cellulari. tenziale si trasforma in energia cinetica libera, benché spesso tali reazioni richie In relazione alla produzione di energia da parte delle cellule, si dovrebbe no dano un investimento iniziale di energia d'attivazione. tare che i componenti molecolari di una cellula si trovano in un costante stato di Il processofondamentale per trasformare l'energia potenziale delle sostanze flusso, nel quale continuamente vengono trasformati, rinnovati e sostituiti. Que alimentari in energia cinetica utilizzabile consiste in trasposizioni ossidative di sto complesso di attività è noto come metabolismo. Nel suo senso piu lato, il idrogeno (o di elettroni ) associate a reazioni producenti legami ad alta energia, metabolismo include tutte le reazioni chimiche verificantisi in un corpo o nel disponibile per la biosintesi e le funzioni cellulari. Le reazioni fondamentali so le sue singole cellule, siano esse coinvolte nello sviluppo, riproduzione, mante no ossidazione, riduzione, disidratazione, idratazione, decarbossilazione, acetila nimento o produzione di energia. I materiali nutritivi pervengono a tutte le cel zione, fosforilazione, deaminazione e transaminazione. Tutte e tre le classi prin lule in quantità variabili. Alcuni sono rifiutati, altri rapidamente introdotti e sot cipali di costituenti cellulari (carboidrati, proteine e lipidi ) sono suscettibili di toposti a modificazione chimica. Lo studioso del metabolismo cerca proprio di catabolismo esoergonico e le tre sostanze ossidabili chiave cui dànno forma sono
  • 18. Cellula 86o 86i Cellula acetii-CoA, n-chetoglutarato e ossaloacetato, Con la loro ossidazione nel ciclo Il movimento cellulare è forse la meno nota delle funzioni cellulari fonda dell'acido citrico si ottiene la maggior parte dell'energia cellulare. mentali. Esso assume diverse forme. Una delle piu impressionanti è la corren Come già osservato, molte o tutte le reazioni esoenergetiche del metabolismo te protoplasmatica, il costante ribollio che si può osservare verificarsi continua si verificano nei mitocondri. I ricercatori hanno incontrato grande difficoltà nel mente entro tutte le cellule viventi. Il movimento ameboide implica l'effettiva chiarire nei particolari i meccanismi dell'attività ossidativa mitocondriale, in locomozione di una cellula da un luogo a un altro, e deriva da uno schema orga gran parte a causa dell'esclusiva distribuzione fisica degli enzimi nella membrana nizzato di intensa corrente protoplasmatica. Il movimento ciliare è l'azione a mitocondriale. Da parecchio tempo è evidente che l'organizzazione enzimatica frusta di ciglia. Un movimento analogo è quello delle code degli spermatozoi na del ciclo dell'acido citrico è di gran lunga troppo complessa per funzionare in tanti. La rotazione, posizionamento e separazione, spendidamente precisi, dei modo efficace se gli enzimi fossero semplicemente disciolti nei fluidi della cellu cromosomi nella divisione cellulare sono altre manifestazioni del movimento cel la. Sappiamo ora che questi enzimi sono disposti all'interno dei mitocondri se lulare. Infine vi è il movimento associato alla contrazione muscolare, nel quale il condo un ordine ben preciso. La presenza di tutti gli enzimi nei mitocondri è dispendio di energia porta a un accorciamento fisico di una cellula e alla conco indicata dal fatto che un mitocondrio isolato da una cellula può ossidare com mitante esecuzione dilavoro. pletamente uno zucchero semplice a CO~ e H,O. Per quanto riguarda il comportamento selettivo della membrana cellulare, Nella seconda delle principali funzioni comuni a tutte le cellule, i piccoli si dovrebbe ricordare che le condizioni chimiche dell'ambiente di una cellula blocchi da costruzione e i legami ad alta energia prodotti nelle reazioni cataboli possono differire in modo drastico da quelle esistenti al suo interno. Esse sono che sono applicati al compito di fabbricare gli innumerevoli composti costituen inoltre di gran lunga piu variabili. Per questi motivi la conservazione di una cor ti la cellula: un processo essenziale alle funzioni cellulari, alle riparazioni e alla retta composizione interna richiede che gli interscambi di sostanze tra citopla divisione cellulare. La specificità genetica di cellule e organisini è «stampata» sma ed esterno della cellula siano regolati meticolosamente. La barriera cui si nei loro processi di sintesi macromolecolare (cioè proteica). Lo studio dei metodi deve questa situazione di isolamento controllato è la membrana cellulare, che, grazie ai quali la cellula trasforma i suoi piccoli mattoni nei costituenti cellulari come abbiamo visto, ha uno spessore inferiore a zoo angstrom. Nonostante la riconoscibili (carboidrati, lipidi, proteine, aminoacidi e nucleotidi ) ha costituito sottigliezza, la membrana presenta una notevole attività e selettività. un capitolo rilevante della biochimica contemporanea. Oggi disponiamo di una buona messe d'informazioni sulla struttura basilare Nel considerare questi processi si dovrebbe tenere presente il volume estre delle membrane. Un fatto emerso di recente è che le membrane citoplasmati mamente esiguo in cui si svolgono. Entro i confini fisici di una cellula si trovano ca e interna sono essenzialmente simili; entrambe sono costituite di proteine e gli enzimi, l'attrezzatura metabolica, le varie sostanze interessate e i loro pro di quelle sostanze grasse note come lipidi. Nelle cellule dei mammiferi sono an dotti, l'apparato per la produzione e utilizzazione di energia e infine il meccani che presenti piccole quantità di carboidrati, associati con proteine sotto forma smo in base al quale tutti questi processi sono ordinati, diretti e controllati. di glicoproteine, ossia proteine contenenti carboidrati, o con lipidi sotto forma di Anche una breve rassegna dei vari percorsi metabolici della cellula deve con glicolipidi. I lipidi rappresentano circa metà della massa della maggior parte del vincerei della necessità di sistemi di controllo in grado di coordinarli. Tali siste le membrane. Nelle membrane interne il lipide è quasi esclusivamente fosfolipi mi di controllo dovrebbero avere una complessità appropriata a quella dei pro de. Viceversa le membrane citoplasmatiche contengono tanto glicolipidi quanto cedimenti da regolare, se la cellula deve utilizzare energia in modo efficiente nel lipidi neutri, o privi di carica, in aggiunta ai fosfolipidi. Ad esempio, il go per l'assolvimento dei suoi diversi compiti, funzionare ininterrottamente durante cento dei lipidi nella membrana dei globuli rossi è costituito da un tipo di lipide periodi di privazione nutrizionale, e adattarsi a condizioni avverse o nocive, resi neutro : il colesterolo. stendo alle loro aggressioni e riparandone gli effetti avarianti. M olte sostanzeattraversano lamembrana cellulare direttamente e con facili È interessante che lo studio significativo dei sistemi di controllo cellulare sia tà, in entrambe le direzioni. Se le forze che guidano le sostanze attraverso la cel iniziato solo relativamente da poco tempo. Sino alla metà degli anni '5o i ricer lula nascono al di fuori di questa, il movimento è detto trasporto passivo; se catori erano soprattutto impegnati a risolvere le sequenze di reazioni dei percorsi l'energia motrice si origina da processi metabolici intracellulari, il movimento è metabolici. Oggi che la maggior parte di esse sono conosciute, si è resa possibile chiamato trasporto attivo. La membrana cellulare ha un'altra importante fun l'analisi dei fattori che controllano i tassi di flusso attraverso i percorsi. Gli entu zione. Molte cellule trasportano materiali dall'esterno mediante un processo di siasmanti progressi degli ultimi anni hanno dimostrato l'esistenza di un buon nu ingestione che è stato variamente definito fagocitosi e pinocitosi. In questo pro mero di meccanismi di regolazione. In generale li si può dividere in due gruppi : cesso la membrana forma una tasca o invaginazione chezttrae materiale dall'e i) quelli che controllano i livelli di attività di enzimi isolati (rappresentati essen sterno verso l'interno della cellula, per poi avvilupparlo in una vescicola o vacuo zialmente dai processi di inibizione e attivazione in feedback e dagli effetti rego lo che si strozza e galleggia liberamente nel citoplasma. latori degli ormoni ) ; e z) quelli che controllano i tassi di formazione di singoli Queste interazioni tra cellula e ambiente non soltanto servono a regolare la enzimi (costituiti dai processi di induzione e repressione enzimatica). composizione intracellulare, ma sono altresi coinvolte nella fondamentale fun
  • 19. Cellula 86z 86g Cellula zione cellulare nota come «irritabilità». Le proprietà selettive della membrana sti funzionali e persero la loro indipendenza. Con l'accrescersi delle dimensioni cellulare stanno alla base del fenomeno dell'irritabilità cellulare. Le cellule non dell'organismo si verificò un aumento proporzionale nel bisogno di metodi di si limitano a vegetare, né sperperano capricciosamente la loro energia. Piuttosto coordinamento e controllo delle funzioni specializzate delle cellule dipendenti, le loro attività sono indirizzate di solito, in un modo determinato dai mutamenti nonché di comunicazione dell'informazione da un luogo all'altro all'interno del nell'ambiente, a seconda che sia ostile o congeniale. La reazione tende a preser l'organismo. Si ebbe cosi l'evoluzione di tessuti, organi e sistemi corporei. vare o ristabilire lo status quo. Questa è un'espressione della funzione protettiva Si dovrebbe tener presente che tra organismi unicellulari indipendenti e sin denominata irritabilità. gole cellule di organismi pluricellulari complessi esiste una differenza basilare. Quando sitocca un'ameba con un ago, essa sene allontana. Quando un glo È l'intero organismo pluricellulare ad essere vivo nel senso usuale del termine bulo bianco è esposto a un batterio patogeno, lo ingloba. Un'ameba non ha orga e, sebbene si tratti di una fiorente federazione di singole cellule specializzate, ni per la percezione del tatto, non possiede nervi, è priva di muscoli; tuttavia ognuna di esse dipende dalla presenza e dal funzionamento integrato delle altre, sembra «sentire» la punta dell'ago, e reagisce protendendosi dal lato opposto, in breve dall'integrità dell'organismo pluricellulare. A differenza di un organi cosicché questa «percezione» deve in qualche modo passare da un fianco all'al smo unicellulare, la cellula di un organismo pluricellulare non è di per sé una tro. Il risultato finale è un movimento di fuga dall'oggetto estraneo, incommesti forma di vita indipendente. bile e forse pericoloso. Queste considerazionisuggeriscono che sarebbe opportuno definireun or Vi sono tre fasi di irritabilità. In primo luogo si ha uno stimolo. Qualunque ganismo vivente come unità indipendente di strutture e funzioni integrate. Que ne sia la natura — luce, puntura di spillo o scossa elettrica — si possono osservare sta definizione è applicabile tanto a un uomo quanto a un'ameba, mentre non si certe relazioni quantitative. È necessaria una determinata intensità minima di adatta a una singola cellula animale o vegetale, che costituisce un'unità dipen stimolo, la cosiddetta intensità soglia : una stimolazione piu debole non produce dente di strutture e funzioni integrate. Se essa diviene indipendente, la definià reazione. Di norma, raggiunta l'intensità soglia, uno stimolo piu forte non pro mo maligna, poiché il suo comportamento non è piu utile agli interessi dell'or voca una risposta addizionale; in altre parole, l'intensità soglia determina una ganismo vivente. La presenza di cellule maligne in un organismo pluricellulare reazione tutto o nulla. è detta neoplasia o cancro. È degno di nota il fatto che, poiché definiamo il cancro In secondo luogo vi è la conduzione. Ricevuto lo stimolo, un segnale di qual come modulo di comportamento aberrante da parte di alcune cellule nell'ambito che genere viene condotto o si diffonde attraverso la cellula. Il paragrafo succes di una comunità piu ampia, esso non potrebbe verificarsi in una popolazione di sivo tratta del meccanismo della conduzione. Qui ci limitiamo a osservare che organismi unicellulari. l'onda di eccitazione iniziata dallo stimolo si trasmette a qualche regione effettri La continuità genetica della vita è una delle implicazioni piu importanti della ce nella cellula. teoria cellulare. Gli organismi unicellulari provengono da organismi unicellulari Infine vi è una risposta. Nelle cellule fotosensibili della retina dell'occhio, la e gli organismi pluricellulari derivano da un'unione delle cellule germinali di risposta alla luce è la scarica d'impulsi nelle fibre del nervo ottico. Nelle cellule organismi pluricellulari. In entrambi i casi i meccanismi genetici assicurano la muscolari, la risposta all'eccitazione è la contrazione fisica. Nell'ameba punzec continuità della specie. chiata la risposta è un movimento di fuga dall'oggetto oltraggiante. La scoperta che le cellule nascono soltanto da cellule preesistenti sollevo pa L'irritabilità è una proprietà fondamentale delle cellule viventi. Si potrebbe recchie questioni in precedenza trascurate. Una di queste riguardò il problema affermare che anche una palla reagisce a uno stimolo quando si sposta attraverso della generazione spontanea. Tra il t859 e il r86t Louis Pasteur aveva rivelato l'aria dopo essere stata calciata, ma tra i due casi vi è un'importante differenza. l'errore dell'opinione, a lungo accettata, secondo cui gli organismi viventi posso La risposta della palla dipende completamente dallo stimolo e non dalle reazioni no nascere spontaneamente da materiali non-viventi, quali terra o fango. In un iniziatesi al suo interno. Nelle cellule viventi la reazione proviene dall'interno e esperimento storico egli dimostrò che, a meno che un pallone di brodo sterile sia può avere scarse relazioni con la natura o intensità dello stimolo. L'ameba punta inseminato con germi, nessuno di questi potrà nascervi. L'unica eccezione all'af non rimbalza in base alla legge del moto di Newton e la sua risposta non è pro fermazione dell'impossibilità del verificarsi della generazione spontanea fu il porzionale all'intensità dello stimolo fornito dall'ago. caso della prima origine della vita sulla Terra. È interessante che, sino ai lavori di Pasteur, i biologi non fossero coscienti del fatto che l'origine della vita sulla Terra ponesse un enorme problema scientifico. 6. La cellula comeorganismo. Un secondo grande contributo del xtx secolo, la teoria dell'evoluzione, fu profondamente influenzato dalle implicazioni della teoria cellulare relative alla Il progresso evolutivo dalla struttura unicellulare a quella pluricellulare con continuità della vita. Ai pensatori evoluzionistici si richiedeva di considerare una senti agli organismi viventi di ingrandirsi. Le singole cellule di un organismo ininterrotta sequenza di generazioni cellulari estendentisi a ritroso nel tempo sino pluricellulare pagarono però un prezzo per i nuovi vantaggi: divennero speciali ai primordi della vita. Visualizzato questo punto, fu necessario soltanto un picco