SlideShare a Scribd company logo
1 of 11
Autostop.
Mi ero appena svegliata su un divano malridotto, con ancora i postumi della sbornia, chiedendomi dov'ero.
Poi i flashback iniziarono: io mentre andavo ad una festa con un tipo e il drink colorato che mi porgeva. Con
la testa che mi girava mi accorsi di essere sola in un capannone abbandonato dove probabilmente si era
tenuta la festa. Insultandomi da sola, mi accorsi che non avevo la borsa con le chiavi della macchina, rimasta
in città, cellulare e agenda.
Ero strasuperiper nella merda.
Camminai un po' finché non mi ritrovai in una tangenziale poco frequentata e mi venne l'illuminazione di
chiedere l'autostop. Aspettai una mezz'oretta con il pollice alzato finché una macchina decappottabile nera
metallizzata mi si avvicinò e un ragazzo con un ciuffo biondo miele e un sorrisetto arrogante mi chiese:
"Dove vai? sai, potrei darti un passaggio."
Notando l'arroganza del ragazzo risposi acidamente:
"a Los Angeles, ma probabilmente passerà qualcun altro".
"Dai sali"
Non mi feci pregare due volte e salii, non sapendo quello che sarebbe successo.
"Possiamo fermarci a prendere un caffè? sono un po' rincoglionita, sai com'è dopo una festa allucinante.."
"Va bene, però devi aspettare"
"Okay"
Non avendo niente da fare, mi misi ad analizzare il ragazzo: capelli tirati all'insù, occhi marroni, labbra
sempre bagnate dal suo continuo leccarle, t-shirt bianca che metteva in risalto i bicipiti scolpiti, jeans neri e
blazer rosse. Era perfetto, ma aveva un caratteraccio.
Forse era solo una corazza di un cuore troppo fragile? Mi sorpresi a pensare a queste cose su uno stronzo del
genere.
Ma che cuore fragile! Lui era un puttaniere, uno che andava con le ragazze facili.
"Che fai, mi fissi? Sono così bello?"
"Non ti credere eh"
"E se mi credessi?"
"Credi bene... Oh cazzo."
"Hai appena ammesso che mi trovi bello!"
"Non intendevo quello! Beh, intendevo b-bello cioè..."
"Sappi che la cosa è la stessa per me..."
"Sei serio?"
"Serissimo, sei una ragazza bellissima"
Mise le frecce ed entrò nell'area di servizio. Parcheggiò e io scesi dalla macchina entrando nella toilette e
specchiandomi. Notai che ero un mostro, perché aveva detto che mi trovava bella? Pensava che fossi una di
quelle puttanelle che frequentava? Di certo non lo ero.
Mi diedi una sistemata per quel che potevo, e uscii. Entrai nel bar dove trovai il ragazzo che aveva ordinato
del caffè per due. Mi sedetti e presi la tazza con nonchalance e ne presi un sorso.
"Cazzo, ti scoperei su questo tavolo!"
mi pietrificai, diceva sul serio? Aveva un espressione divertita, mentre io ero tutt'altro che divertita.
"Fai S-C-H-I-F-O."
Mi alzai di tutta furia e me ne andai sbattendo la porta. Chi credeva di essere? mi sedetti su una panchina,
incazzata a dir poco. Lui mi raggiunse dopo poco con il fiato corto, segno che aveva corso.
"Non volevo essere così rozzo e insensibile, scusami."
"Scusami vai a dirlo a una delle tue troiette."
Portò via le due tazze e salì in macchina.
"Sali o rimani qui?"
Salii in macchina.
"Fai un altro commento del genere e giuro che ti faccio diventare ragazza."
"Come ti chiami?"
Rimasi spiazzata dalla sua domanda spontanea, detta con un sorriso genuino sul volto.
"Lily.. tu?"
"Justin"
La conversazione cascò in quel momento. Più andavamo avanti più faceva caldo, e l'atmosfera era tesa.
Allungò la sua mano sulla mia coscia scoperta dagli shorts, e la lasciò lì, e più rimaneva lì, più mi trattenevo
dal prendere con la mano la sua nuca e stampargli un bel bacio sulle labbra. Sì, mi faceva quest'effetto, uno
sconosciuto che aveva anche osato fare un commento sconcio su di me. Mi accorsi però che stavamo
rallentando, e che del fumo stava uscendo dal cofano.
"Merda, che cazzo sta succedendo? mia macchina fa fumo!"
accostammo e lui scese con la vena del collo gonfissima, segno della sua arrabbiatura pesante.
Aprì il cofano e notai che qualcosa era andato storto.
"Porca puttana, la mia cazzo di macchina, vaffanculo, sono nella merda! Come cazzo faccio a tornare a casa?
Cazzo cazzo cazzo!" urlò.
"Calmati, chiamiamo il carro attrezzi, e la porta dal meccanico più vicino, no?
"Sì, ma io devo essere domani a Los Angeles, semmai Scooter mi uccide!"
Prese il telefono e chiamò l'assistenza, che ci diede un passaggio fino a una città che, da quel che sembrava
era nota per il "Festival delle ali di pollo fritte", che, per nostra immensa sfortuna, si teneva in quei giorni e
quindi il meccanico ci disse, con molta indifferenza:
"Fino a domani non posso ripararla, vi consiglio di passare la notte qui."
Dopo varie imprecazioni di Justin, mie e del meccanico, cercammo un hotel, e visto che c'era il fantomatico
festival delle ali di pollo, gli hotel, seppur pochi erano quasi tutti pieni. La speranza è l'ultima a morire, no?
arrivammo all'ultimo hotel.
"Mi scusi, ha delle camere libere?"
"Aspetti che controllo"
Dopo vari "tac tic tac" della tastiera del tizio pelato, ci disse:
"Ne rimane una, matrimoniale."
Io e Justin ci guardammo nello stesso momento, quasi a dire "tu che ne dici?"
"Per me va bene" dissi, per niente intimorita dal fatto che avrei dovuto dormire con quel adone greco, che era
a dir poco provocante.
"Lo stesso per me"
Justin's POV.
"Lo stesso per me" risposi, passandomi una mano nei capelli, e notai che Lily mi fissava con uno sguardo
indecifrabile. Quella ragazza mi aveva incasinato. Non sapevo come comportarmi con lei. Faccio un
commentino abbastanza sconcio e (giustamente) mi manda a fanculo. Le misi una mano sulla coscia, non
dice niente, anzi sembrava che si stesse trattenendo dal baciarmi o qualcosa del genere. Però era proprio
bella. Non una di quelle bellezze finte, che sono belle solo per il trucco o l'acconciatura, ma bella per i suoi
lineamenti, per quelle labbra che mordeva continuamente, per quegli occhi castani che stregano, per il
rossore delle guance quando le avevo detto che la trovavo bella, per anche quelle gambe mozzafiato che
erano coperte solo dagli shorts, per la morbidezza della sua pelle.
Ero fottuto. Se pensavo queste cose di una semisconosciuta con cui stavo per passare la notte, ero seriamente
nella merda; perché? perché significava che ero cotto. Ma a puntino proprio. E ciò non andava bene, io ero lo
stronzo da una botta e via, ma lei mi aveva stravolto, mi faceva venire l'istinto di proteggerla, di farla mia.
Il tizio pelato le porse la chiave con un sorriso flirtante, ma le presi io con una certa violenza. Lei mi guardò
come per dire "ma che cazzo fai?" Le presi la mano e la guidai fino all'ascensore che, stranamente, era vuoto.
Schiacciò il pulsante '4' e le porte si chiusero.
Era di fronte a me, che si mordeva le labbra. Non resistevo. Le presi i fianchi e la avvicinai a me facendo,
finalmente, incontrare le nostre labbra. La spinsi dolcemente sulla parete a specchio, continuando a baciarla.
"tu non sai da quant'è che mi trattengo dal baciarti" disse con il respiro spezzato.
"credo di sì invece" dissi con un sorrisetto malizioso.
sentì le sue mani che si insinuavano fra i miei capelli e sorrisi, amavo quando mi toccavano i capelli. misi le
mie mani sui suoi fianchi, che stringevo, quasi stesse per scappare. Ma il segnale che eravamo arrivati al
nostro piano ci fece fermare. La guardai sorridendo, notando che anche lei stava sorridendo. Ero proprio
cotto. Le presi una mano e, di nuovo, la guidai verso la nostra camera e la aprii. Era spaziosa, con un
balconcino, un letto matrimoniale con una coperta sull'azzurro e una porta che dava sul bagno, tutto bianco
con una vasca. Mi buttai sul letto con un sorriso stampato sul volto. Maledetta cotta. lei scoppiò a ridere e si
buttò vicino a me. Le presi la mano e, almeno credo, arrossii.
guardai l'ora nel mio orologio e notai che erano le 20.
"hai fame?" chiesi.
"ti mangerei se non fosse reato" rispose, ridendo.
"okay, hai fame."
"non a caso siamo nella città delle ali di pollo fritte!"
risi, e uscimmo in quella che sembrava una sera indimenticabile.
|3 ore dopo|
Ritornammo in camera più stanchi che mai, ma con un sorriso stampato sul volto di entrambi. Erano
successe tante cose: prima mi sono strafogato di ali di pollo, poi siamo andati in giro per la fiera che era stata
allestita. avevamo provato i vari giochi, e poi da bravo ragazzo, le avevo regalato tutti i peluche che mi
davano come premio, e quando stavamo tornando all'hotel, si è lasciata persino prendere la mano.
"io entro a far il bagno.." disse
"va bene" risposi
entrò nel bagno e io ne approfittai per cambiarmi e darmi una sistemata.
lei uscii, con solo la lingerie che aveva comprato.
"mi sono scordata i vestiti qua.." sussurrò.
l'atmosfera era caldissima. Mi morsi istintivamente il labbro inferiore.
"non commento, potrei risultare volgare"
"meglio, semmai ti castro"
non riuscendo più a resistere lei mi buttò sul letto, sedendosi a cavalcioni su di me e continuando a baciarmi
appassionatamente.
"n-non mi dovevi provocare.." gemetti.
con un sorrisetto malizioso sul viso iniziò a togliere la maglietta e le facilitai il compito alzando le braccia,
per poi subito abbassarle e cercare di slacciarle il reggiseno.
"sappi che se non mi fermi ora, potrei non fermarmi più" la avvisai, con la voce spezzata dagli ansimi.
"E chi vuole che tu ti fermi" la sua voce era divertita.
Finalmente ero riuscito a slacciarle quel maledetto reggiseno, e iniziai a baciarla, dalla bocca fino al collo,
dal collo al seno dal seno fino all'ombelico dove mi fermai. Lei intanto aveva lasciato che la sua testa cadesse
all'indietro, gemendo. quando finii mi guardò come per dire "perché ti sei fermato?" lei scese, lasciando dei
baci umidi su tutto il mio corpo, fino ai pantaloni che mi tolse e giocò un po' con l'elastico dei boxer, che
ormai erano di troppo. prese il mio membro, e iniziò a leccarlo lentamente, facendomi morire, per poi
iniziare a succhiare; prese a lasciare piccoli morsi sulla punta, e poi lasciò un bacio. Venni, come non ero
mai venuto.
Ribaltai la situazione, aprendole le gambe e sfilandole la culotte di pizzo nero che mi faceva impazzire molto
lentamente, lanciandola poi sul pavimento. Presi il clitoride, leccandolo e baciandolo. Mi spostai più in
basso, nell'apertura, infilando prima la lingua e poi un dito, due dita tre dita... e venne.
La tenni stretta fra le mie braccia, come se non ci fosse un domani. Beh, forse un domani per noi non c'era.
Le lasciai un bacio in fronte e lei si alzò, prese una maglietta dalla mia valigia e se la infilò; prese le sue
mutandine, che avevo buttato alla rinfusa sul pavimento, e se le mise con uno scatto. Mi alzai, mi infilai i
boxer e mi ributtai sul letto.
"vieni? Le mie braccia ti reclamano." dissi dolcemente.
"arrivo!" rispose sorridente.
Non ero mai stato così felice con una ragazza. Si buttò fra le mie braccia, invadendomi con quel profumo
meraviglioso che solo lei aveva.
Lily's POV.
Mi buttai nelle sue braccia, ispirando il suo profumo, e ammirando il ragazzo che avevo fra le mie braccia.
Mi aveva conquistato con pochi gesti. Era strano, poche ore prima lo detestavo, ora morivo fra le sue braccia.
Era strano anche perché era come se si fosse accorto della mia esistenza. Beh, sì mi aveva trovato carina, ma
non è una dimostrazione di attrazione come un bacio passionale in ascensore, o come i "servizietti" che ci
eravamo fatti a vicenda. O anche il fatto che mi avesse chiesto di "andare fra le sue braccia" come l'aveva
definito lui, dimostrava che lui ci teneva un pochino a me. rimasi abbracciata al suo petto, appoggiandoci
anche la testa, e lui prese ad accarezzarmi i capelli.
"vuoi fare una pazzia?" mi chiese, tutto ad un tratto.
"dipende... spiegati." risposi calma.
"facciamo un viaggio insieme?" chiese, titubante.
"dove mi porti, principesso?" gli risposi.
"su una stella, principa?" mi stava guardando negli occhi.
Misi il capo alla stessa sua altezza, e lo baciai. Ma non uno di quei baci "da discoteca" ma uno di quei baci
"da pic-nic con la fidanzata".
Mi staccai e sorrisi sinceramente. Continuò ad accarezzarmi i capelli, e riportai la mia testa sul suo stomaco.
Era muscoloso, e ciò non faceva bene ai miei ormoni.
"hai sonno, piccola?" mi chiese.
il fatto che mi chiamò piccola mi fece saltare un battito, nessuno l'aveva mai fatto.
" un pochino. tu?" gli domandai.
"lo stesso." replicò.
"io dormirei anche così, si sta così bene qui sopra" affermai, sorridendo.
"non preferiresti stare fra le mie braccia?" chiese, imitando l'ape della pubblicità dei Cheerios.
"ceeeerto" e mi buttai in quello che ormai sembrava essere il mio mondo. Lo abbracciai, stretto stretto e lui ci
coprì con la coperta azzurrina che profumava di noi. Avvolsi le mie gambe intorno a lui e Morfeo mi accolse
fra le sue braccia, sfinita.
"sei solo una puttanella, togliti di mezzo" justin esclamava, quasi urlando.
"non vuoi capire che siamo perfetti insieme, Justin?" urlai, con le lacrime agli occhi.
"non dire il mio nome, puttanella. ti ho solo sedotta per avere del sesso, non una storia d'amore, tu ci sei
cascata." diceva quelle parole, sprezzante.
mi risvegliai col fiatone, la fronte imperlata di sudore e un tremolio diffuso in tutto il corpo. lui si svegliò,
essendo fra le sue braccia, e prese a tranquillizzarmi.
"calmati piccola, ci sono qua io, andrà tutto bene." mi rassicurava, spaventato anche lui.
"va tutto bene, sono qua accanto a te" continuava a ripetere, fino a quando non mi riaddormentai un po' più
calma.
JUSTIN'S POV
Stava sussurrando nel sonno: "non vedi che siamo perfetti insieme, Justin?" e poi si sveglia sudata e
tremolante. sì, la mia piccola aveva avuto un incubo quindi la tenni fra le mie braccia per un tempo
indeterminato. La fissai mentre si riaddormentava, serena,era un angelo. Le labbra distese, il naso all'insù, gli
occhi chiusi, il seno di cui si intravedeva la forma dalla maglietta, la pancia piatta, i fianchi che avrei stretto
per sempre e quelle gambe sorprendenti.
gli misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, e lei sorrise nel sonno. Riflettei sul "non vedi che siamo
perfetti insieme, Justin?" sussurrato nel sonno. Avevo le mie supposizioni nel dire che mi era rivolto. Quindi
è questo quello che pensava? Ero felicissimo, la ragazza che mi aveva fatto impazzire, diceva che eravamo
perfetti insieme. Le lasciai un bacio sulla guancia e mi alzai, diretto verso il bagno. Mi chiusi in bagno, e
feci quello che si fa in bagno. Mi tirai su i boxer, e sentii dei singhiozzi provenire dalla camera da letto.
“che succede?” chiesi, preoccupato.
“p-p-pensavo mi a-a-avessi a-a-abbandonato.. mi s-succede spesso d-di svegliarmi la notte per q-queste
cose” disse, singhiozzando.
Posai le mie labbra sulle sue, inaspettatamente.
“andiamo a dormire- posai l’occhio sulla sveglia sul comodino- sono le tre.” Parlai.
“va bene” replicò, ancora scossa dai singhiozzi.
la feci distendere, presi il lenzuolo e lo feci cadere sui nostri corpi intrecciati. Mi addormentai di colpo, con il
suo respiro sulla mia fronte.
Mi svegliai che era mattina inoltrata, con il suo sorriso davanti e un buonumore diffuso, fra me e lei. Mi
diede un veloce bacio, a stampo sul mio sorriso e sorrisi ancora di più, però volevo dell’altro; avvicinandola
per la schiena, feci incontrare le loro labbra, e le leccai il labbro inferiore, come per dirle di dischiuderle;
cosa che lei fece, facendo incontrare le nostre lingue, che iniziarono a giocare. Si sedette a cavalcioni su di
me, facendo scontrare le nostre intimità, che erano divise soltando da due sottili strati di cotone, cosa che mi
fece eccitare sempre di più. Ribaltai la situazione, e le sfilai la mia maglietta. Iniziai a baciarle il collo,
lasciando succhiotti qua e là; poi scesi al petto, lasciando una scia di baci umidi, lei intanto si era lasciata
cascare la testa all’indietro, gemendo. Scesi ancora di più, al seno che baciai tutto, soffermandomi sui
capezzoli; scesi fino all’ombelico, anche lì lasciando baci, lei continuava a gemere. Scesi fino alla sua
intimità, dove lasciai un semplice bacio sopra la stoffa. Mi fiondai sulle sue labbra, come se riuscissi a
respirare solo attraverso esse, mentre i boxer si facevano sempre più stretti. Intanto le sfilavo gli slip, e lei mi
sfilò i boxer. Eravamo entrambi nudi, e il contatto del suo seno contro il mio petto era una sensazione
indescrivibile. La feci alzare e sedere sulla scrivania che era nella nostra stanza, poi le aprii le gambe, aprii la
bustina argentata, presi il preservativo, e lo srotolai su tutta la lunghezza; presi il mio membro eretto e le
stuzzicai l’entrata poi, con dolcezza, entrai dentro di lei. Iniziai a spingere dolcemente, tenendola per i
fianchi, mentre ansimavamo insieme, travolti dalla passione. Mi graffiava la schiena con le unghie, mentre io
spingevo, e spingevo, sempre più forte. Era un calore che si diffondeva per tutto il corpo, a partire dal basso
ventre al cervello, che ormai non pensava a nient’altro che alle vigorose spinte, ero sicuro che mancava poco
all’orgasmo, mio e suo. E infatti, dopo poco, con i nostri nomi urlati uno dall’altro, venemmo insieme. Uscii
con rammarico da lei e mi sedetti sulla sedia, facendola sedere sulle mie ginocchia. Appoggiò la testa sulla
mia spalla, e le accarezzai la schiena nuda. Le venivano i brividi quando la toccavo, questa cosa mi faceva
impazzire.. significava che qualche effetto le facevo.. e che effetto!
“non sono un’altra da aggiungere alla lista, vero?” mi chiese, quasi avesse paura di una mia reazione.
“non ho una lista, piccola.” Risposi, con semplicità.
“ma non una delle tante, vero? Una di quelle che se ti rincontra non ti ricordi neanche il suo nome, vero?” era
sull’orlo delle lacrime.
“mai. Non sei una delle tante.” Ero sincero, lei di certo non era come quelle che mi facevo quando le cose
andavano male, lei era diversa, era la ragazza che mi aveva rubato il cuore. E non il pene.
“allora promettimi che rimarremo in contatto, una volta a LA.” Ora le lacrime le scendevano libere, sulle
guance rosee. Le asciugai senza esitazione.
“certo, piccola” davvero pensava che l’avrei lasciata andare senza chiederle un numero, un recapito?
La abbracciai da dietro, d’istinto, e lei rise.
“perché ridi?” chiesi, con un sorriso.
“il tuo amico laggiù stuzzicava il mio fondoschiena..” arossì, e la trovai adorabile. Scoppiai a ridere, la
situazione era comica. Intanto lei tirava ancora su col naso, ma rideva.
“io entro a fare una doccia” mi informò.
“mi raccomando, porta i vestiti con te.. l’ultima volta che ti ho vista in intimo eri una favola... però ti sono
saltato addosso.. e quello dopo è storia” risi.
Rise ed entrò nel bagno. Ne volevo ancora,quindi decisi di farle una sorpresina. Appena sentii lo scroscio
dell acqua, presi un preservativo, ed entrai nel bagno. Lei era solo una sagoma sfocata dal vetro, ma
la silhouette si vedeva.. e gradivo, eccome se gradivo. Entrai nella doccia, avvolgendo le mie braccia
intorno al suo corpo. Lei si girò verso di me e mi spinse contro le piastrelle fredde, baciandomi molto
appassionatamente, sorprendendomi. Risposi al suo bacio, e intanto l’acqua continuava a scorrere sui
nostri corpi accaldati.
LILY’S POV
Appena mi sentii prendere dai fianchi capii che lui aveva capito il mio bisogno di sentire, per un’altra volta,
lui dentro di me, che si muoveva, gemeva e urlava il mio nome. Mi girai, e lo spinsi contro la parete,
provocando un leggero rumore sordo. Gemetti, vedendolo lì, per me. Iniziò a baciarmi il collo,
togliendomi il fiato. Gli misi le mani nei capelli, mentre le nostre intimità, per la seconda volta, si
scontravano, e sentivo che lui era parecchio eccitato. Sorrisi, mi piaceva fargli questo effetto, mi
sentivo desiderata, e sexy, fottutamente sexy.Presi l’iniziativa, mi inginocchiai e mi ritrovai davanti
al suo membro, eretto. Lo presi fra le mani, e iniziai a massaggiarlo con le mani, delicatamente. Poi
me lo infilai in bocca, facendo un movimento verticale, mentre lui mi mise le mani nei capelli,
dandomi un ritmo. Passai la mia lingua su tutta la lunghezza, e mi accorsi che stava per venire.
Lasciai che le mia labbra facessero il resto, lasciando baci e succhiotti qua e là, e poi quando venne,
ingoiai tutto,facendolo sorridere. Amavo quel sorriso, avrei dato tutto per farlo sorridere sempre.
L’acqua scorreva ancora. Mi prese fra le sue braccia, abbracciandomi. Presi io l’iniziativa. Presi il
preservativo che aveva portato con sè, e lo portai in camera da letto, chiudendo l’acqua. Capì subito
quello che volevo fare. Si distese sul letto, strappai la bustina con i denti, srotolai il preservativo sul
suo membro, e lo feci entrare dentro di me. Spingevo, spingevo e spingevo. Di tanto in tanto mi
chinavo a baciarlo, e lui sembrava apprezzare, ma come si sa, agli uomini non piace essere
comandati. Uscì da dentro di me, mi spinse sotto di lui e di nuovo rientrò dentro di me. Spinse, e lo
sentii fino in fondo, una sensazione indescrivibile. Sentivo un calore attraversarmi tutto il corpo, che
mi annebbiava la ragione e faceva uscire il lato di me più primitivo. Lo sentivo a malapena, quando
mi disse: “vieni per me, piccola” fu la goccia che fece traboccare il vaso. Urlai il suo nome, come lui
urlò il mio. non avevo mai urlato così per un orgasmo. Scoppiai, e subito mi accasciai sfinita fra le
sue braccia. Mi accarezzò i capelli, la spalla, il busto e i fianchi. Mi girai, presi il suo viso fra le mie
mani e lo baciai. Un lungo bacio. Si alzò, prese i boxer lasciati chissà dove, e se li mise. Io feci lo
stesso con i miei slip, e il mio reggiseno. Cercai di asciugarmi i capelli, con pochi risultati. Sentii le
sue mani che si insinuavano fra i miei capelli, che li pettinavano con le dita, e che facevano una
treccia. Sorrisi, mi misi gli shorts e una sua t-shirt, mi infilai le scarpe. Mi girai verso di lui. Aveva
una canottiera bianca, dei jeans e delle supra. Uscimmo, mano nella mano, e notai, che nel tragitto
fino all’ascensore tutti ci guardavano e sorridevano. Che ci avessero sentito? I signori con cui
avevamo in comune una parete sembrava di sì. Ci guardavano male, ma intanto gli scappava da
ridere. Si aprirono le porte dell’ascensore, e un’altra volta, fummo soli. Mi tenne la mano, e
sorrideva, con quel meraviglioso sorriso. Anche il pelato insopportabile ci sorrise, mente Justin
pagava ( e io non volevo) e gli ridava le chiavi. Uscimmo, e nel tragitto tutti ci sorrisero. Non capivo.
Arrivammo dal meccanico, e anche lui ci accolse con un sorriso a 36 denti. Gli chiesi:
“ma perché tutti sorridete?”
“è la magia di Los Diablos” mi rispose, semplicemente.
“in che senso?”
“c’è una profezia, detta da un antico sciamano pellerossa, che narra che ogni due ragazzi, giovani che sono
attratti a vicenda e quando arriveranno qui per sbaglio, si innamoreranno a vicenda, qualsiasi cosa
succeda. Infatti, io vi ho fatti rimanere la notte qui apposta, per farvene accorgere, e voi ne siete
l’ennesima riprova. Il problema non era nella macchina, ma in voi due. E abbiamo sentito che
l’avete chiarito, per ben due volte!” e ci fece l’occhiolino.
Divenni paonazza, quella gente era tutta matta.. ma poi ci avevano sentiti tutti? Ero imbarazzata, almeno
quanto Justin. Quel tizio diceva che ci eravamo innamorati a vicenda! Mi girai verso Justin, che era
arrossito, mentre mi teneva saldamente la mano.
“va bene... puoi darmi le chiavi della macchina?”disse.
Gli porse le chiavi, Justin venne per pagare, ma il meccanico rifiutò.
“offerto dalla casa!” e un altro occhiolino.
Accese la macchina e salimmo. Sono succede così tante cose da quando sono scesa l’ultima volta!
Salutammo il meccanico e uscimmo da Los Diablos, lasciandoci alle spalle quella città di matti.
Parlammo del più e del meno, facemmo battute e ci furono silenzi. Gli avevo raccontato della mia
vita, e lui della sua, scoprendo cose che non mi aspettavo sul suo conto. Mi disse che gli piaceva
cantare, ballare e anche far ridere la gente. Mi disse anche che appena mi aveva visto in lontananza,
con il pollice alzato, non aveva esitato a fermarsi. Sorrisi, arrossendo. Quando arrivammo a Los
Angeles, era sera, e faceva caldo. Arrivammo sotto il portone del mio condominio, in cui c’era
l’appartamento che condividevo con Mistral, la mia migliore amica, che mi avrebbe fatto il terzo
grado sul fatto che ero mancata per ben due sere di fila. Ma non ci voleov pensare, volevo godermi le
sue labbra finchè potevo. Perché infatti, durante il viaggio, ci eravamo baciati. Tante volte. E ogni
volta era un zoo nel mio stomaco. Perché sì, mi stavo innamorando. Quella profezia si stava
avverando. Gli lasciai il mio numero, e lui mi lasciò la sua promessa. Un bacio e via! Nelle strade di
LA, verso la propria casa. Salii le scale, e suonai al numero tredici di downtown street. Mi aprii
Mistral.
“dove cazzo sei finita?” urlò, incazzata nera.
“aspetta che ti sp-...” cercai di dire
“non mi spieghi un cazzo! Mi hai lasciato con un biglietto “vado a una festa” e torni due sere dopo?” era
incazzata.
“mi sono innamorata.” Dissi, con un filo di voce.
“non mi int-“ si ammutolii. “racconta, bitch.”
Le raccontai tutto, per filo e per segno. In fondo era la mia migliore amica, se ne sarebbe accorsa dopo dieci
minuti in casa.
“quindi.. questo Justin ti ha rubato il cuore?” chiese.
“diciamo di sì” risposi.
“quindi mi dovrò sorbire una Lily innamorata? Dio aiutami tu.” Disse, ridendo.
Il suono di un messaggio ci interruppe. Era il mio cellulare, che si illuminava. Lo presi e lessi il messaggio.
Un sorriso sorse spontaneo sul mio volto. Mistral mi chiese se era lui, e io le risposi di sì.
“che c’è scritto?” chiese, curiosa.
“buonanotte piccola.” Dissi, senza fiato. Mi sentivo sciogliere, era troppo dolce.
“uh, è un tipo romantico!” mi canzonò Mistral.
Però si fece subito seria.
“lily, devo dirti una cosa abbastanza importante..” iniziò. “in questi due giorni in cui sei mancata, tuo fratello
Dante ed io siamo dovuti stare vicini nelle tue ricerche e.. “ tossì “ siamouscitiinisieme” disse, tutto
d’un fiato.
Sapevo che tipo era Dante, sapeva ammaliare le ragazze con un solo sguardo, e due paroline dolci. Un
semplice sguardo e le ragazze cascavano ai suoi piedi, perché poteva apparire dolce e timido, ma non
lo era.
“oooooh. Sai anche tu che tipo è dante, vero?”

More Related Content

What's hot

Ape & Regina - Racconto Eros
Ape & Regina - Racconto ErosApe & Regina - Racconto Eros
Ape & Regina - Racconto ErosGiovanna Esse
 
Fidanzatoo Infedele
Fidanzatoo InfedeleFidanzatoo Infedele
Fidanzatoo Infedelealex rosso
 
Nora e il suo segrto
Nora e il suo segrtoNora e il suo segrto
Nora e il suo segrtoGiovanna Esse
 
Io odio mia moglie | Aforismi misogini di Federico Riva
Io odio mia moglie | Aforismi misogini di Federico RivaIo odio mia moglie | Aforismi misogini di Federico Riva
Io odio mia moglie | Aforismi misogini di Federico RivaFederico Riva
 
Anna Salvaje - Nuda (2020)
Anna Salvaje - Nuda (2020)Anna Salvaje - Nuda (2020)
Anna Salvaje - Nuda (2020)Sara900125
 
30 giorni, 30 peccati
30 giorni, 30 peccati30 giorni, 30 peccati
30 giorni, 30 peccatiGiovanna Esse
 
Va' dove ti porta il cuore susanna tamaro
Va' dove ti porta il cuore   susanna tamaroVa' dove ti porta il cuore   susanna tamaro
Va' dove ti porta il cuore susanna tamaroEnikő Csörnök
 
Matrice Cyberpunk di Andrea Bindella - Cyberpunk
Matrice Cyberpunk di Andrea Bindella - CyberpunkMatrice Cyberpunk di Andrea Bindella - Cyberpunk
Matrice Cyberpunk di Andrea Bindella - CyberpunkAndrea Bindella
 
Vincitori Concorso Romaldo. 2017 power point
Vincitori Concorso Romaldo.  2017 power pointVincitori Concorso Romaldo.  2017 power point
Vincitori Concorso Romaldo. 2017 power pointmonnagnese
 
L'Eros è in Prima pagina
L'Eros è in Prima paginaL'Eros è in Prima pagina
L'Eros è in Prima paginaGiovanna Esse
 
LEGGERE LEGGERO - Luglio 2016
LEGGERE LEGGERO - Luglio 2016LEGGERE LEGGERO - Luglio 2016
LEGGERE LEGGERO - Luglio 2016Giovanna Esse
 
Capitolo 1 (2) (1)
Capitolo 1 (2) (1)Capitolo 1 (2) (1)
Capitolo 1 (2) (1)DavideCoen
 
What It Takes - ebook gratuito
What It Takes - ebook gratuitoWhat It Takes - ebook gratuito
What It Takes - ebook gratuitoGiveMeAChance srl
 

What's hot (20)

All inn
All innAll inn
All inn
 
Ape & Regina - Racconto Eros
Ape & Regina - Racconto ErosApe & Regina - Racconto Eros
Ape & Regina - Racconto Eros
 
Divina
DivinaDivina
Divina
 
Fidanzatoo Infedele
Fidanzatoo InfedeleFidanzatoo Infedele
Fidanzatoo Infedele
 
Nora e il suo segrto
Nora e il suo segrtoNora e il suo segrto
Nora e il suo segrto
 
La caccia
La cacciaLa caccia
La caccia
 
Jadi
JadiJadi
Jadi
 
Io odio mia moglie | Aforismi misogini di Federico Riva
Io odio mia moglie | Aforismi misogini di Federico RivaIo odio mia moglie | Aforismi misogini di Federico Riva
Io odio mia moglie | Aforismi misogini di Federico Riva
 
Anna Salvaje - Nuda (2020)
Anna Salvaje - Nuda (2020)Anna Salvaje - Nuda (2020)
Anna Salvaje - Nuda (2020)
 
30 giorni, 30 peccati
30 giorni, 30 peccati30 giorni, 30 peccati
30 giorni, 30 peccati
 
Va' dove ti porta il cuore susanna tamaro
Va' dove ti porta il cuore   susanna tamaroVa' dove ti porta il cuore   susanna tamaro
Va' dove ti porta il cuore susanna tamaro
 
Matrice Cyberpunk di Andrea Bindella - Cyberpunk
Matrice Cyberpunk di Andrea Bindella - CyberpunkMatrice Cyberpunk di Andrea Bindella - Cyberpunk
Matrice Cyberpunk di Andrea Bindella - Cyberpunk
 
Vincitori Concorso Romaldo. 2017 power point
Vincitori Concorso Romaldo.  2017 power pointVincitori Concorso Romaldo.  2017 power point
Vincitori Concorso Romaldo. 2017 power point
 
L'Eros è in Prima pagina
L'Eros è in Prima paginaL'Eros è in Prima pagina
L'Eros è in Prima pagina
 
La migrante
La migranteLa migrante
La migrante
 
Lmvucpil 261115
Lmvucpil 261115Lmvucpil 261115
Lmvucpil 261115
 
Untitled 1
Untitled 1Untitled 1
Untitled 1
 
LEGGERE LEGGERO - Luglio 2016
LEGGERE LEGGERO - Luglio 2016LEGGERE LEGGERO - Luglio 2016
LEGGERE LEGGERO - Luglio 2016
 
Capitolo 1 (2) (1)
Capitolo 1 (2) (1)Capitolo 1 (2) (1)
Capitolo 1 (2) (1)
 
What It Takes - ebook gratuito
What It Takes - ebook gratuitoWhat It Takes - ebook gratuito
What It Takes - ebook gratuito
 

Viewers also liked

International conference
International conferenceInternational conference
International conferenceystribiteli
 
Prezentare 24.05.2013
Prezentare 24.05.2013Prezentare 24.05.2013
Prezentare 24.05.2013ystribiteli
 
Tourism in macedonia
Tourism in macedoniaTourism in macedonia
Tourism in macedoniaystribiteli
 
Trends, Case Studies and Tactics That Will Keep Your Meetings Social
Trends, Case Studies and Tactics That Will Keep Your Meetings SocialTrends, Case Studies and Tactics That Will Keep Your Meetings Social
Trends, Case Studies and Tactics That Will Keep Your Meetings SocialDestination Michigan
 
Leaders vs. Managers: Mindset Magic for Empowered Results
Leaders vs. Managers: Mindset Magic for Empowered ResultsLeaders vs. Managers: Mindset Magic for Empowered Results
Leaders vs. Managers: Mindset Magic for Empowered ResultsDestination Michigan
 
Patronatul femeilor de afaceri din imm regiunea sud munte-nia stoian maria
Patronatul femeilor de afaceri din imm regiunea sud munte-nia stoian mariaPatronatul femeilor de afaceri din imm regiunea sud munte-nia stoian maria
Patronatul femeilor de afaceri din imm regiunea sud munte-nia stoian mariaystribiteli
 
How to Build a Social Media Strategy for Your Next Meeting or Event
How to Build a Social Media Strategy for Your Next Meeting or EventHow to Build a Social Media Strategy for Your Next Meeting or Event
How to Build a Social Media Strategy for Your Next Meeting or EventDestination Michigan
 
Top 10 Ways to Market Your Conference/Event to Help Boost Attendance
Top 10 Ways to Market Your Conference/Event to Help Boost AttendanceTop 10 Ways to Market Your Conference/Event to Help Boost Attendance
Top 10 Ways to Market Your Conference/Event to Help Boost AttendanceDestination Michigan
 

Viewers also liked (17)

International conference
International conferenceInternational conference
International conference
 
Prezentare 24.05.2013
Prezentare 24.05.2013Prezentare 24.05.2013
Prezentare 24.05.2013
 
Tourism in macedonia
Tourism in macedoniaTourism in macedonia
Tourism in macedonia
 
Trends, Case Studies and Tactics That Will Keep Your Meetings Social
Trends, Case Studies and Tactics That Will Keep Your Meetings SocialTrends, Case Studies and Tactics That Will Keep Your Meetings Social
Trends, Case Studies and Tactics That Will Keep Your Meetings Social
 
Leaders vs. Managers: Mindset Magic for Empowered Results
Leaders vs. Managers: Mindset Magic for Empowered ResultsLeaders vs. Managers: Mindset Magic for Empowered Results
Leaders vs. Managers: Mindset Magic for Empowered Results
 
Emergency Management for Planners
Emergency Management for PlannersEmergency Management for Planners
Emergency Management for Planners
 
Patronatul femeilor de afaceri din imm regiunea sud munte-nia stoian maria
Patronatul femeilor de afaceri din imm regiunea sud munte-nia stoian mariaPatronatul femeilor de afaceri din imm regiunea sud munte-nia stoian maria
Patronatul femeilor de afaceri din imm regiunea sud munte-nia stoian maria
 
How to Build a Social Media Strategy for Your Next Meeting or Event
How to Build a Social Media Strategy for Your Next Meeting or EventHow to Build a Social Media Strategy for Your Next Meeting or Event
How to Build a Social Media Strategy for Your Next Meeting or Event
 
Prueba
PruebaPrueba
Prueba
 
Leading In Style
Leading In StyleLeading In Style
Leading In Style
 
Top 10 Ways to Market Your Conference/Event to Help Boost Attendance
Top 10 Ways to Market Your Conference/Event to Help Boost AttendanceTop 10 Ways to Market Your Conference/Event to Help Boost Attendance
Top 10 Ways to Market Your Conference/Event to Help Boost Attendance
 
Mobile Apps for Meetings
Mobile Apps for MeetingsMobile Apps for Meetings
Mobile Apps for Meetings
 
Beharrizanak
BeharrizanakBeharrizanak
Beharrizanak
 
Youtube
YoutubeYoutube
Youtube
 
Youtube
YoutubeYoutube
Youtube
 
Milieu
MilieuMilieu
Milieu
 
Gender
GenderGender
Gender
 

Similar to Nuovo document microsoft office word (enregistré automatiquement)

SEQUESTRO DI PERSONA.  Memoriale parte seconda il blitz e sequestro di person...
SEQUESTRO DI PERSONA.  Memoriale parte seconda il blitz e sequestro di person...SEQUESTRO DI PERSONA.  Memoriale parte seconda il blitz e sequestro di person...
SEQUESTRO DI PERSONA.  Memoriale parte seconda il blitz e sequestro di person...Paolo Ferraro
 
James joyce gente di dublino
James joyce   gente di dublinoJames joyce   gente di dublino
James joyce gente di dublinovampiretto
 
Testi letterari di carlo alberto turrini
Testi letterari di carlo alberto turriniTesti letterari di carlo alberto turrini
Testi letterari di carlo alberto turriniCarlo Turrini
 
Tema di italiano[1mincone]2
Tema di italiano[1mincone]2Tema di italiano[1mincone]2
Tema di italiano[1mincone]2ritaleuzzi
 
Tema di italiano[1mincone]2
Tema di italiano[1mincone]2Tema di italiano[1mincone]2
Tema di italiano[1mincone]2ritaleuzzi
 
Giallo e non solo...
Giallo e non solo...Giallo e non solo...
Giallo e non solo...Signoramia
 
Mariella Calcagno, Paura
Mariella Calcagno, PauraMariella Calcagno, Paura
Mariella Calcagno, Pauragraphe
 
Racconti vol 1
Racconti vol 1Racconti vol 1
Racconti vol 1marina_zzz
 
Overclocked
Overclocked Overclocked
Overclocked cookie 18
 
Hybris Biblia - Vendetta annunciata
Hybris Biblia - Vendetta annunciataHybris Biblia - Vendetta annunciata
Hybris Biblia - Vendetta annunciataGiovanna Esse
 
Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!
Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!
Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!Lellalelluccia
 
Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!
Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!
Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!Lellalelluccia
 
Agatha Christie Fermate Il Boia
Agatha Christie   Fermate Il BoiaAgatha Christie   Fermate Il Boia
Agatha Christie Fermate Il BoiaGene Hack
 
Lo strano caso di john evans
Lo strano caso di john evansLo strano caso di john evans
Lo strano caso di john evansLucia Talli
 
La Gelosia - Gather.com : Gather.com
La Gelosia - Gather.com : Gather.comLa Gelosia - Gather.com : Gather.com
La Gelosia - Gather.com : Gather.comwretchedoration07
 
Isubridavabe <3
Isubridavabe <3Isubridavabe <3
Isubridavabe <3giulibieber
 
Arzilli Vecchietti Iii
Arzilli Vecchietti IiiArzilli Vecchietti Iii
Arzilli Vecchietti Iii100Blog.it
 

Similar to Nuovo document microsoft office word (enregistré automatiquement) (20)

SEQUESTRO DI PERSONA.  Memoriale parte seconda il blitz e sequestro di person...
SEQUESTRO DI PERSONA.  Memoriale parte seconda il blitz e sequestro di person...SEQUESTRO DI PERSONA.  Memoriale parte seconda il blitz e sequestro di person...
SEQUESTRO DI PERSONA.  Memoriale parte seconda il blitz e sequestro di person...
 
James joyce gente di dublino
James joyce   gente di dublinoJames joyce   gente di dublino
James joyce gente di dublino
 
Testi letterari di carlo alberto turrini
Testi letterari di carlo alberto turriniTesti letterari di carlo alberto turrini
Testi letterari di carlo alberto turrini
 
Tema di italiano[1mincone]2
Tema di italiano[1mincone]2Tema di italiano[1mincone]2
Tema di italiano[1mincone]2
 
Tema di italiano[1mincone]2
Tema di italiano[1mincone]2Tema di italiano[1mincone]2
Tema di italiano[1mincone]2
 
Giallo e non solo...
Giallo e non solo...Giallo e non solo...
Giallo e non solo...
 
Mariella Calcagno, Paura
Mariella Calcagno, PauraMariella Calcagno, Paura
Mariella Calcagno, Paura
 
Racconti vol 1
Racconti vol 1Racconti vol 1
Racconti vol 1
 
Overclocked
Overclocked Overclocked
Overclocked
 
Hybris Biblia - Vendetta annunciata
Hybris Biblia - Vendetta annunciataHybris Biblia - Vendetta annunciata
Hybris Biblia - Vendetta annunciata
 
Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!
Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!
Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!
 
Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!
Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!
Le Mie Poesie, I Miei Pensieri, I Miei Umori...Io!!!
 
Agatha Christie Fermate Il Boia
Agatha Christie   Fermate Il BoiaAgatha Christie   Fermate Il Boia
Agatha Christie Fermate Il Boia
 
Lo strano caso di john evans
Lo strano caso di john evansLo strano caso di john evans
Lo strano caso di john evans
 
Adamah
AdamahAdamah
Adamah
 
La Gelosia - Gather.com : Gather.com
La Gelosia - Gather.com : Gather.comLa Gelosia - Gather.com : Gather.com
La Gelosia - Gather.com : Gather.com
 
Amiciii miei!
Amiciii miei!Amiciii miei!
Amiciii miei!
 
Isubridavabe <3
Isubridavabe <3Isubridavabe <3
Isubridavabe <3
 
Arzilli Vecchietti Iii
Arzilli Vecchietti IiiArzilli Vecchietti Iii
Arzilli Vecchietti Iii
 
Pensione Maria - Capitolo 1
Pensione Maria - Capitolo 1Pensione Maria - Capitolo 1
Pensione Maria - Capitolo 1
 

Nuovo document microsoft office word (enregistré automatiquement)

  • 1. Autostop. Mi ero appena svegliata su un divano malridotto, con ancora i postumi della sbornia, chiedendomi dov'ero. Poi i flashback iniziarono: io mentre andavo ad una festa con un tipo e il drink colorato che mi porgeva. Con la testa che mi girava mi accorsi di essere sola in un capannone abbandonato dove probabilmente si era tenuta la festa. Insultandomi da sola, mi accorsi che non avevo la borsa con le chiavi della macchina, rimasta in città, cellulare e agenda. Ero strasuperiper nella merda. Camminai un po' finché non mi ritrovai in una tangenziale poco frequentata e mi venne l'illuminazione di chiedere l'autostop. Aspettai una mezz'oretta con il pollice alzato finché una macchina decappottabile nera metallizzata mi si avvicinò e un ragazzo con un ciuffo biondo miele e un sorrisetto arrogante mi chiese: "Dove vai? sai, potrei darti un passaggio." Notando l'arroganza del ragazzo risposi acidamente: "a Los Angeles, ma probabilmente passerà qualcun altro". "Dai sali" Non mi feci pregare due volte e salii, non sapendo quello che sarebbe successo. "Possiamo fermarci a prendere un caffè? sono un po' rincoglionita, sai com'è dopo una festa allucinante.." "Va bene, però devi aspettare" "Okay" Non avendo niente da fare, mi misi ad analizzare il ragazzo: capelli tirati all'insù, occhi marroni, labbra sempre bagnate dal suo continuo leccarle, t-shirt bianca che metteva in risalto i bicipiti scolpiti, jeans neri e blazer rosse. Era perfetto, ma aveva un caratteraccio. Forse era solo una corazza di un cuore troppo fragile? Mi sorpresi a pensare a queste cose su uno stronzo del genere. Ma che cuore fragile! Lui era un puttaniere, uno che andava con le ragazze facili. "Che fai, mi fissi? Sono così bello?" "Non ti credere eh"
  • 2. "E se mi credessi?" "Credi bene... Oh cazzo." "Hai appena ammesso che mi trovi bello!" "Non intendevo quello! Beh, intendevo b-bello cioè..." "Sappi che la cosa è la stessa per me..." "Sei serio?" "Serissimo, sei una ragazza bellissima" Mise le frecce ed entrò nell'area di servizio. Parcheggiò e io scesi dalla macchina entrando nella toilette e specchiandomi. Notai che ero un mostro, perché aveva detto che mi trovava bella? Pensava che fossi una di quelle puttanelle che frequentava? Di certo non lo ero. Mi diedi una sistemata per quel che potevo, e uscii. Entrai nel bar dove trovai il ragazzo che aveva ordinato del caffè per due. Mi sedetti e presi la tazza con nonchalance e ne presi un sorso. "Cazzo, ti scoperei su questo tavolo!" mi pietrificai, diceva sul serio? Aveva un espressione divertita, mentre io ero tutt'altro che divertita. "Fai S-C-H-I-F-O." Mi alzai di tutta furia e me ne andai sbattendo la porta. Chi credeva di essere? mi sedetti su una panchina, incazzata a dir poco. Lui mi raggiunse dopo poco con il fiato corto, segno che aveva corso. "Non volevo essere così rozzo e insensibile, scusami." "Scusami vai a dirlo a una delle tue troiette." Portò via le due tazze e salì in macchina. "Sali o rimani qui?" Salii in macchina. "Fai un altro commento del genere e giuro che ti faccio diventare ragazza." "Come ti chiami?" Rimasi spiazzata dalla sua domanda spontanea, detta con un sorriso genuino sul volto. "Lily.. tu?" "Justin" La conversazione cascò in quel momento. Più andavamo avanti più faceva caldo, e l'atmosfera era tesa. Allungò la sua mano sulla mia coscia scoperta dagli shorts, e la lasciò lì, e più rimaneva lì, più mi trattenevo dal prendere con la mano la sua nuca e stampargli un bel bacio sulle labbra. Sì, mi faceva quest'effetto, uno sconosciuto che aveva anche osato fare un commento sconcio su di me. Mi accorsi però che stavamo rallentando, e che del fumo stava uscendo dal cofano. "Merda, che cazzo sta succedendo? mia macchina fa fumo!" accostammo e lui scese con la vena del collo gonfissima, segno della sua arrabbiatura pesante.
  • 3. Aprì il cofano e notai che qualcosa era andato storto. "Porca puttana, la mia cazzo di macchina, vaffanculo, sono nella merda! Come cazzo faccio a tornare a casa? Cazzo cazzo cazzo!" urlò. "Calmati, chiamiamo il carro attrezzi, e la porta dal meccanico più vicino, no? "Sì, ma io devo essere domani a Los Angeles, semmai Scooter mi uccide!" Prese il telefono e chiamò l'assistenza, che ci diede un passaggio fino a una città che, da quel che sembrava era nota per il "Festival delle ali di pollo fritte", che, per nostra immensa sfortuna, si teneva in quei giorni e quindi il meccanico ci disse, con molta indifferenza: "Fino a domani non posso ripararla, vi consiglio di passare la notte qui." Dopo varie imprecazioni di Justin, mie e del meccanico, cercammo un hotel, e visto che c'era il fantomatico festival delle ali di pollo, gli hotel, seppur pochi erano quasi tutti pieni. La speranza è l'ultima a morire, no? arrivammo all'ultimo hotel. "Mi scusi, ha delle camere libere?" "Aspetti che controllo" Dopo vari "tac tic tac" della tastiera del tizio pelato, ci disse: "Ne rimane una, matrimoniale." Io e Justin ci guardammo nello stesso momento, quasi a dire "tu che ne dici?" "Per me va bene" dissi, per niente intimorita dal fatto che avrei dovuto dormire con quel adone greco, che era a dir poco provocante. "Lo stesso per me" Justin's POV. "Lo stesso per me" risposi, passandomi una mano nei capelli, e notai che Lily mi fissava con uno sguardo indecifrabile. Quella ragazza mi aveva incasinato. Non sapevo come comportarmi con lei. Faccio un commentino abbastanza sconcio e (giustamente) mi manda a fanculo. Le misi una mano sulla coscia, non dice niente, anzi sembrava che si stesse trattenendo dal baciarmi o qualcosa del genere. Però era proprio bella. Non una di quelle bellezze finte, che sono belle solo per il trucco o l'acconciatura, ma bella per i suoi lineamenti, per quelle labbra che mordeva continuamente, per quegli occhi castani che stregano, per il rossore delle guance quando le avevo detto che la trovavo bella, per anche quelle gambe mozzafiato che erano coperte solo dagli shorts, per la morbidezza della sua pelle. Ero fottuto. Se pensavo queste cose di una semisconosciuta con cui stavo per passare la notte, ero seriamente nella merda; perché? perché significava che ero cotto. Ma a puntino proprio. E ciò non andava bene, io ero lo stronzo da una botta e via, ma lei mi aveva stravolto, mi faceva venire l'istinto di proteggerla, di farla mia. Il tizio pelato le porse la chiave con un sorriso flirtante, ma le presi io con una certa violenza. Lei mi guardò come per dire "ma che cazzo fai?" Le presi la mano e la guidai fino all'ascensore che, stranamente, era vuoto. Schiacciò il pulsante '4' e le porte si chiusero.
  • 4. Era di fronte a me, che si mordeva le labbra. Non resistevo. Le presi i fianchi e la avvicinai a me facendo, finalmente, incontrare le nostre labbra. La spinsi dolcemente sulla parete a specchio, continuando a baciarla. "tu non sai da quant'è che mi trattengo dal baciarti" disse con il respiro spezzato. "credo di sì invece" dissi con un sorrisetto malizioso. sentì le sue mani che si insinuavano fra i miei capelli e sorrisi, amavo quando mi toccavano i capelli. misi le mie mani sui suoi fianchi, che stringevo, quasi stesse per scappare. Ma il segnale che eravamo arrivati al nostro piano ci fece fermare. La guardai sorridendo, notando che anche lei stava sorridendo. Ero proprio cotto. Le presi una mano e, di nuovo, la guidai verso la nostra camera e la aprii. Era spaziosa, con un balconcino, un letto matrimoniale con una coperta sull'azzurro e una porta che dava sul bagno, tutto bianco con una vasca. Mi buttai sul letto con un sorriso stampato sul volto. Maledetta cotta. lei scoppiò a ridere e si buttò vicino a me. Le presi la mano e, almeno credo, arrossii. guardai l'ora nel mio orologio e notai che erano le 20. "hai fame?" chiesi. "ti mangerei se non fosse reato" rispose, ridendo. "okay, hai fame." "non a caso siamo nella città delle ali di pollo fritte!" risi, e uscimmo in quella che sembrava una sera indimenticabile. |3 ore dopo| Ritornammo in camera più stanchi che mai, ma con un sorriso stampato sul volto di entrambi. Erano successe tante cose: prima mi sono strafogato di ali di pollo, poi siamo andati in giro per la fiera che era stata allestita. avevamo provato i vari giochi, e poi da bravo ragazzo, le avevo regalato tutti i peluche che mi davano come premio, e quando stavamo tornando all'hotel, si è lasciata persino prendere la mano. "io entro a far il bagno.." disse "va bene" risposi entrò nel bagno e io ne approfittai per cambiarmi e darmi una sistemata. lei uscii, con solo la lingerie che aveva comprato. "mi sono scordata i vestiti qua.." sussurrò. l'atmosfera era caldissima. Mi morsi istintivamente il labbro inferiore. "non commento, potrei risultare volgare" "meglio, semmai ti castro" non riuscendo più a resistere lei mi buttò sul letto, sedendosi a cavalcioni su di me e continuando a baciarmi appassionatamente. "n-non mi dovevi provocare.." gemetti.
  • 5. con un sorrisetto malizioso sul viso iniziò a togliere la maglietta e le facilitai il compito alzando le braccia, per poi subito abbassarle e cercare di slacciarle il reggiseno. "sappi che se non mi fermi ora, potrei non fermarmi più" la avvisai, con la voce spezzata dagli ansimi. "E chi vuole che tu ti fermi" la sua voce era divertita. Finalmente ero riuscito a slacciarle quel maledetto reggiseno, e iniziai a baciarla, dalla bocca fino al collo, dal collo al seno dal seno fino all'ombelico dove mi fermai. Lei intanto aveva lasciato che la sua testa cadesse all'indietro, gemendo. quando finii mi guardò come per dire "perché ti sei fermato?" lei scese, lasciando dei baci umidi su tutto il mio corpo, fino ai pantaloni che mi tolse e giocò un po' con l'elastico dei boxer, che ormai erano di troppo. prese il mio membro, e iniziò a leccarlo lentamente, facendomi morire, per poi iniziare a succhiare; prese a lasciare piccoli morsi sulla punta, e poi lasciò un bacio. Venni, come non ero mai venuto. Ribaltai la situazione, aprendole le gambe e sfilandole la culotte di pizzo nero che mi faceva impazzire molto lentamente, lanciandola poi sul pavimento. Presi il clitoride, leccandolo e baciandolo. Mi spostai più in basso, nell'apertura, infilando prima la lingua e poi un dito, due dita tre dita... e venne. La tenni stretta fra le mie braccia, come se non ci fosse un domani. Beh, forse un domani per noi non c'era. Le lasciai un bacio in fronte e lei si alzò, prese una maglietta dalla mia valigia e se la infilò; prese le sue mutandine, che avevo buttato alla rinfusa sul pavimento, e se le mise con uno scatto. Mi alzai, mi infilai i boxer e mi ributtai sul letto. "vieni? Le mie braccia ti reclamano." dissi dolcemente. "arrivo!" rispose sorridente. Non ero mai stato così felice con una ragazza. Si buttò fra le mie braccia, invadendomi con quel profumo meraviglioso che solo lei aveva. Lily's POV. Mi buttai nelle sue braccia, ispirando il suo profumo, e ammirando il ragazzo che avevo fra le mie braccia. Mi aveva conquistato con pochi gesti. Era strano, poche ore prima lo detestavo, ora morivo fra le sue braccia. Era strano anche perché era come se si fosse accorto della mia esistenza. Beh, sì mi aveva trovato carina, ma non è una dimostrazione di attrazione come un bacio passionale in ascensore, o come i "servizietti" che ci eravamo fatti a vicenda. O anche il fatto che mi avesse chiesto di "andare fra le sue braccia" come l'aveva definito lui, dimostrava che lui ci teneva un pochino a me. rimasi abbracciata al suo petto, appoggiandoci anche la testa, e lui prese ad accarezzarmi i capelli. "vuoi fare una pazzia?" mi chiese, tutto ad un tratto. "dipende... spiegati." risposi calma. "facciamo un viaggio insieme?" chiese, titubante. "dove mi porti, principesso?" gli risposi. "su una stella, principa?" mi stava guardando negli occhi. Misi il capo alla stessa sua altezza, e lo baciai. Ma non uno di quei baci "da discoteca" ma uno di quei baci "da pic-nic con la fidanzata".
  • 6. Mi staccai e sorrisi sinceramente. Continuò ad accarezzarmi i capelli, e riportai la mia testa sul suo stomaco. Era muscoloso, e ciò non faceva bene ai miei ormoni. "hai sonno, piccola?" mi chiese. il fatto che mi chiamò piccola mi fece saltare un battito, nessuno l'aveva mai fatto. " un pochino. tu?" gli domandai. "lo stesso." replicò. "io dormirei anche così, si sta così bene qui sopra" affermai, sorridendo. "non preferiresti stare fra le mie braccia?" chiese, imitando l'ape della pubblicità dei Cheerios. "ceeeerto" e mi buttai in quello che ormai sembrava essere il mio mondo. Lo abbracciai, stretto stretto e lui ci coprì con la coperta azzurrina che profumava di noi. Avvolsi le mie gambe intorno a lui e Morfeo mi accolse fra le sue braccia, sfinita. "sei solo una puttanella, togliti di mezzo" justin esclamava, quasi urlando. "non vuoi capire che siamo perfetti insieme, Justin?" urlai, con le lacrime agli occhi. "non dire il mio nome, puttanella. ti ho solo sedotta per avere del sesso, non una storia d'amore, tu ci sei cascata." diceva quelle parole, sprezzante. mi risvegliai col fiatone, la fronte imperlata di sudore e un tremolio diffuso in tutto il corpo. lui si svegliò, essendo fra le sue braccia, e prese a tranquillizzarmi. "calmati piccola, ci sono qua io, andrà tutto bene." mi rassicurava, spaventato anche lui. "va tutto bene, sono qua accanto a te" continuava a ripetere, fino a quando non mi riaddormentai un po' più calma. JUSTIN'S POV Stava sussurrando nel sonno: "non vedi che siamo perfetti insieme, Justin?" e poi si sveglia sudata e tremolante. sì, la mia piccola aveva avuto un incubo quindi la tenni fra le mie braccia per un tempo indeterminato. La fissai mentre si riaddormentava, serena,era un angelo. Le labbra distese, il naso all'insù, gli occhi chiusi, il seno di cui si intravedeva la forma dalla maglietta, la pancia piatta, i fianchi che avrei stretto per sempre e quelle gambe sorprendenti. gli misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, e lei sorrise nel sonno. Riflettei sul "non vedi che siamo perfetti insieme, Justin?" sussurrato nel sonno. Avevo le mie supposizioni nel dire che mi era rivolto. Quindi è questo quello che pensava? Ero felicissimo, la ragazza che mi aveva fatto impazzire, diceva che eravamo perfetti insieme. Le lasciai un bacio sulla guancia e mi alzai, diretto verso il bagno. Mi chiusi in bagno, e feci quello che si fa in bagno. Mi tirai su i boxer, e sentii dei singhiozzi provenire dalla camera da letto. “che succede?” chiesi, preoccupato. “p-p-pensavo mi a-a-avessi a-a-abbandonato.. mi s-succede spesso d-di svegliarmi la notte per q-queste cose” disse, singhiozzando. Posai le mie labbra sulle sue, inaspettatamente.
  • 7. “andiamo a dormire- posai l’occhio sulla sveglia sul comodino- sono le tre.” Parlai. “va bene” replicò, ancora scossa dai singhiozzi. la feci distendere, presi il lenzuolo e lo feci cadere sui nostri corpi intrecciati. Mi addormentai di colpo, con il suo respiro sulla mia fronte. Mi svegliai che era mattina inoltrata, con il suo sorriso davanti e un buonumore diffuso, fra me e lei. Mi diede un veloce bacio, a stampo sul mio sorriso e sorrisi ancora di più, però volevo dell’altro; avvicinandola per la schiena, feci incontrare le loro labbra, e le leccai il labbro inferiore, come per dirle di dischiuderle; cosa che lei fece, facendo incontrare le nostre lingue, che iniziarono a giocare. Si sedette a cavalcioni su di me, facendo scontrare le nostre intimità, che erano divise soltando da due sottili strati di cotone, cosa che mi fece eccitare sempre di più. Ribaltai la situazione, e le sfilai la mia maglietta. Iniziai a baciarle il collo, lasciando succhiotti qua e là; poi scesi al petto, lasciando una scia di baci umidi, lei intanto si era lasciata cascare la testa all’indietro, gemendo. Scesi ancora di più, al seno che baciai tutto, soffermandomi sui capezzoli; scesi fino all’ombelico, anche lì lasciando baci, lei continuava a gemere. Scesi fino alla sua intimità, dove lasciai un semplice bacio sopra la stoffa. Mi fiondai sulle sue labbra, come se riuscissi a respirare solo attraverso esse, mentre i boxer si facevano sempre più stretti. Intanto le sfilavo gli slip, e lei mi sfilò i boxer. Eravamo entrambi nudi, e il contatto del suo seno contro il mio petto era una sensazione indescrivibile. La feci alzare e sedere sulla scrivania che era nella nostra stanza, poi le aprii le gambe, aprii la bustina argentata, presi il preservativo, e lo srotolai su tutta la lunghezza; presi il mio membro eretto e le stuzzicai l’entrata poi, con dolcezza, entrai dentro di lei. Iniziai a spingere dolcemente, tenendola per i fianchi, mentre ansimavamo insieme, travolti dalla passione. Mi graffiava la schiena con le unghie, mentre io spingevo, e spingevo, sempre più forte. Era un calore che si diffondeva per tutto il corpo, a partire dal basso ventre al cervello, che ormai non pensava a nient’altro che alle vigorose spinte, ero sicuro che mancava poco all’orgasmo, mio e suo. E infatti, dopo poco, con i nostri nomi urlati uno dall’altro, venemmo insieme. Uscii con rammarico da lei e mi sedetti sulla sedia, facendola sedere sulle mie ginocchia. Appoggiò la testa sulla mia spalla, e le accarezzai la schiena nuda. Le venivano i brividi quando la toccavo, questa cosa mi faceva impazzire.. significava che qualche effetto le facevo.. e che effetto! “non sono un’altra da aggiungere alla lista, vero?” mi chiese, quasi avesse paura di una mia reazione. “non ho una lista, piccola.” Risposi, con semplicità. “ma non una delle tante, vero? Una di quelle che se ti rincontra non ti ricordi neanche il suo nome, vero?” era sull’orlo delle lacrime. “mai. Non sei una delle tante.” Ero sincero, lei di certo non era come quelle che mi facevo quando le cose andavano male, lei era diversa, era la ragazza che mi aveva rubato il cuore. E non il pene. “allora promettimi che rimarremo in contatto, una volta a LA.” Ora le lacrime le scendevano libere, sulle guance rosee. Le asciugai senza esitazione. “certo, piccola” davvero pensava che l’avrei lasciata andare senza chiederle un numero, un recapito? La abbracciai da dietro, d’istinto, e lei rise. “perché ridi?” chiesi, con un sorriso. “il tuo amico laggiù stuzzicava il mio fondoschiena..” arossì, e la trovai adorabile. Scoppiai a ridere, la situazione era comica. Intanto lei tirava ancora su col naso, ma rideva. “io entro a fare una doccia” mi informò. “mi raccomando, porta i vestiti con te.. l’ultima volta che ti ho vista in intimo eri una favola... però ti sono saltato addosso.. e quello dopo è storia” risi.
  • 8. Rise ed entrò nel bagno. Ne volevo ancora,quindi decisi di farle una sorpresina. Appena sentii lo scroscio dell acqua, presi un preservativo, ed entrai nel bagno. Lei era solo una sagoma sfocata dal vetro, ma la silhouette si vedeva.. e gradivo, eccome se gradivo. Entrai nella doccia, avvolgendo le mie braccia intorno al suo corpo. Lei si girò verso di me e mi spinse contro le piastrelle fredde, baciandomi molto appassionatamente, sorprendendomi. Risposi al suo bacio, e intanto l’acqua continuava a scorrere sui nostri corpi accaldati. LILY’S POV Appena mi sentii prendere dai fianchi capii che lui aveva capito il mio bisogno di sentire, per un’altra volta, lui dentro di me, che si muoveva, gemeva e urlava il mio nome. Mi girai, e lo spinsi contro la parete, provocando un leggero rumore sordo. Gemetti, vedendolo lì, per me. Iniziò a baciarmi il collo, togliendomi il fiato. Gli misi le mani nei capelli, mentre le nostre intimità, per la seconda volta, si scontravano, e sentivo che lui era parecchio eccitato. Sorrisi, mi piaceva fargli questo effetto, mi sentivo desiderata, e sexy, fottutamente sexy.Presi l’iniziativa, mi inginocchiai e mi ritrovai davanti al suo membro, eretto. Lo presi fra le mani, e iniziai a massaggiarlo con le mani, delicatamente. Poi me lo infilai in bocca, facendo un movimento verticale, mentre lui mi mise le mani nei capelli, dandomi un ritmo. Passai la mia lingua su tutta la lunghezza, e mi accorsi che stava per venire. Lasciai che le mia labbra facessero il resto, lasciando baci e succhiotti qua e là, e poi quando venne, ingoiai tutto,facendolo sorridere. Amavo quel sorriso, avrei dato tutto per farlo sorridere sempre. L’acqua scorreva ancora. Mi prese fra le sue braccia, abbracciandomi. Presi io l’iniziativa. Presi il preservativo che aveva portato con sè, e lo portai in camera da letto, chiudendo l’acqua. Capì subito quello che volevo fare. Si distese sul letto, strappai la bustina con i denti, srotolai il preservativo sul suo membro, e lo feci entrare dentro di me. Spingevo, spingevo e spingevo. Di tanto in tanto mi chinavo a baciarlo, e lui sembrava apprezzare, ma come si sa, agli uomini non piace essere comandati. Uscì da dentro di me, mi spinse sotto di lui e di nuovo rientrò dentro di me. Spinse, e lo sentii fino in fondo, una sensazione indescrivibile. Sentivo un calore attraversarmi tutto il corpo, che mi annebbiava la ragione e faceva uscire il lato di me più primitivo. Lo sentivo a malapena, quando mi disse: “vieni per me, piccola” fu la goccia che fece traboccare il vaso. Urlai il suo nome, come lui urlò il mio. non avevo mai urlato così per un orgasmo. Scoppiai, e subito mi accasciai sfinita fra le sue braccia. Mi accarezzò i capelli, la spalla, il busto e i fianchi. Mi girai, presi il suo viso fra le mie mani e lo baciai. Un lungo bacio. Si alzò, prese i boxer lasciati chissà dove, e se li mise. Io feci lo stesso con i miei slip, e il mio reggiseno. Cercai di asciugarmi i capelli, con pochi risultati. Sentii le sue mani che si insinuavano fra i miei capelli, che li pettinavano con le dita, e che facevano una treccia. Sorrisi, mi misi gli shorts e una sua t-shirt, mi infilai le scarpe. Mi girai verso di lui. Aveva una canottiera bianca, dei jeans e delle supra. Uscimmo, mano nella mano, e notai, che nel tragitto fino all’ascensore tutti ci guardavano e sorridevano. Che ci avessero sentito? I signori con cui avevamo in comune una parete sembrava di sì. Ci guardavano male, ma intanto gli scappava da ridere. Si aprirono le porte dell’ascensore, e un’altra volta, fummo soli. Mi tenne la mano, e sorrideva, con quel meraviglioso sorriso. Anche il pelato insopportabile ci sorrise, mente Justin pagava ( e io non volevo) e gli ridava le chiavi. Uscimmo, e nel tragitto tutti ci sorrisero. Non capivo. Arrivammo dal meccanico, e anche lui ci accolse con un sorriso a 36 denti. Gli chiesi: “ma perché tutti sorridete?” “è la magia di Los Diablos” mi rispose, semplicemente. “in che senso?”
  • 9. “c’è una profezia, detta da un antico sciamano pellerossa, che narra che ogni due ragazzi, giovani che sono attratti a vicenda e quando arriveranno qui per sbaglio, si innamoreranno a vicenda, qualsiasi cosa succeda. Infatti, io vi ho fatti rimanere la notte qui apposta, per farvene accorgere, e voi ne siete l’ennesima riprova. Il problema non era nella macchina, ma in voi due. E abbiamo sentito che l’avete chiarito, per ben due volte!” e ci fece l’occhiolino. Divenni paonazza, quella gente era tutta matta.. ma poi ci avevano sentiti tutti? Ero imbarazzata, almeno quanto Justin. Quel tizio diceva che ci eravamo innamorati a vicenda! Mi girai verso Justin, che era arrossito, mentre mi teneva saldamente la mano. “va bene... puoi darmi le chiavi della macchina?”disse. Gli porse le chiavi, Justin venne per pagare, ma il meccanico rifiutò. “offerto dalla casa!” e un altro occhiolino. Accese la macchina e salimmo. Sono succede così tante cose da quando sono scesa l’ultima volta! Salutammo il meccanico e uscimmo da Los Diablos, lasciandoci alle spalle quella città di matti. Parlammo del più e del meno, facemmo battute e ci furono silenzi. Gli avevo raccontato della mia vita, e lui della sua, scoprendo cose che non mi aspettavo sul suo conto. Mi disse che gli piaceva cantare, ballare e anche far ridere la gente. Mi disse anche che appena mi aveva visto in lontananza, con il pollice alzato, non aveva esitato a fermarsi. Sorrisi, arrossendo. Quando arrivammo a Los Angeles, era sera, e faceva caldo. Arrivammo sotto il portone del mio condominio, in cui c’era l’appartamento che condividevo con Mistral, la mia migliore amica, che mi avrebbe fatto il terzo grado sul fatto che ero mancata per ben due sere di fila. Ma non ci voleov pensare, volevo godermi le sue labbra finchè potevo. Perché infatti, durante il viaggio, ci eravamo baciati. Tante volte. E ogni volta era un zoo nel mio stomaco. Perché sì, mi stavo innamorando. Quella profezia si stava avverando. Gli lasciai il mio numero, e lui mi lasciò la sua promessa. Un bacio e via! Nelle strade di LA, verso la propria casa. Salii le scale, e suonai al numero tredici di downtown street. Mi aprii Mistral. “dove cazzo sei finita?” urlò, incazzata nera.
  • 10. “aspetta che ti sp-...” cercai di dire “non mi spieghi un cazzo! Mi hai lasciato con un biglietto “vado a una festa” e torni due sere dopo?” era incazzata. “mi sono innamorata.” Dissi, con un filo di voce. “non mi int-“ si ammutolii. “racconta, bitch.” Le raccontai tutto, per filo e per segno. In fondo era la mia migliore amica, se ne sarebbe accorsa dopo dieci minuti in casa. “quindi.. questo Justin ti ha rubato il cuore?” chiese. “diciamo di sì” risposi. “quindi mi dovrò sorbire una Lily innamorata? Dio aiutami tu.” Disse, ridendo. Il suono di un messaggio ci interruppe. Era il mio cellulare, che si illuminava. Lo presi e lessi il messaggio. Un sorriso sorse spontaneo sul mio volto. Mistral mi chiese se era lui, e io le risposi di sì. “che c’è scritto?” chiese, curiosa. “buonanotte piccola.” Dissi, senza fiato. Mi sentivo sciogliere, era troppo dolce. “uh, è un tipo romantico!” mi canzonò Mistral. Però si fece subito seria. “lily, devo dirti una cosa abbastanza importante..” iniziò. “in questi due giorni in cui sei mancata, tuo fratello Dante ed io siamo dovuti stare vicini nelle tue ricerche e.. “ tossì “ siamouscitiinisieme” disse, tutto d’un fiato. Sapevo che tipo era Dante, sapeva ammaliare le ragazze con un solo sguardo, e due paroline dolci. Un semplice sguardo e le ragazze cascavano ai suoi piedi, perché poteva apparire dolce e timido, ma non lo era.
  • 11. “oooooh. Sai anche tu che tipo è dante, vero?”