SCRITTO DALLA III D CON LA TECNICA DEL "SASSO NELLO STAGNO" DI RODARI

1. Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si
allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze
diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il
galleggiante del pescatore. Oggetti che se ne stavano ciascuno per
conto proprio, nella sua pace o nel suo sonno, sono come richiamati in
vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto con loro.
GIANNI RODARI
Storie scritte dagli alunni della classe III D
con la tecnica del “SASSO NELLO STAGNO” suggerita da Gianni Rodari
Scuola primaria “San Francesco d’Assisi”
Altamura (Bari) – ITALIA
Inviata agli alunni della classe 3° A
Colegio Público "Gloria Fuertes"
Montequinto-Dos Hermanas (Sevilla) – SPAGNA …
GEMELLAGGIO
PROGETTO “AMICI SCRITTORI”
grazie a MARIO LODI, GIANNI RODARI,
GLORIA FUERTES, LAURA GALLEGO”
Edizioni QUINTO
- Ognuno pensa e scrive, su un foglietto, la prima parola che gli viene in
mente.
- Un bambino pesca un biglietto ela parola sorteggiata è:

2. CANE
- Questa parola porta con sé:
CUCCIOLO – APE – ALBERI – POLO NORD –
CANILE – PRATO - FAMIGLIA
- Le parole si sono incontrate e ne è nata una storia dal titolo:
NASCE UN AMORE
di Adam, Gianfranco, Mariateresa e Vanessa
Un giorno un CANE di nome Neca ebbe un figlio che chiamò Giorgio.
Giorgio era un CUCCIOLO con pelo morbido e riccio, di colore bianco
con piccole macchiette nere.
Era un cucciolo molto amato al POLO NORD perché era coraggioso,
infatti, non aveva paura di niente, ma era anche un grande esploratore
… nei sogni!
Se ne andava in giro, quasi sempre, con la sua fedele amica Gatta
Lucy.
Insieme aspettavano la primavera e immaginavano di trovarsi in un
PRATO verdissimo pieno di fiori profumati che potevano aiutare APE
Geltrude a produrre tanto dolce miele.
Immaginavano che un giorno avrebbero potuto formare una
FAMIGLIA, sposarsi e avere tanti piccoletti.
Ma il loro era solo un sogno irrealizzabile perché intorno a loro c’era
solo ghiaccio e neve, faceva tanto freddo e non c’era l’ombra né di api,
né di ALBERI.
E poi non si erano mai visti un cane e gatto marito e moglie.
Una mattina Giorgio si svegliò, chiamò Gatta Lucy e decisero di andare
via da lì.

3. Si incamminarono, affondando le zampe nella neve.
Dopo tanto camminare si ritrovarono affacciati sul Mar Glaciale Artico.
Dei cattivi cacciatori li catturarono e li portarono dritti dritti al CANILE.
Si ritrovarono così da soli, lontani da casa e prigionieri.
Per fortuna Lucy aveva lunghi artigli che utilizzò per rompere la rete di
fili di ferro della loro prigione.
Riuscirono a scappare e a far ritorno a casa dalle loro famiglie.
Decisero di sposarsi ma di rimanere a vivere nella loro città natale.