Una breve introduzione su quello che si conosce sull'universo: dai buchi neri alle supernove, dai nuovi metodi per scoprire i pianeti ai pianeti extrasolari. Cos'è la fauna cosmica? L'effetto Doppler? Le pulsar?
Nuovi strumenti sono stati già montati e funzionanti sui più grandi telescopi terrestri e molti stanno per venire sistemati con l'obiettivo di studiare i pianeti extrasolari.
Numerose missioni spaziali, tra le quali Kepler della NASA iniziata nel 2009, e missioni già in orbita (come GAIA dell’ESA) o le molteplici in programma nei prossimi anni tra cui CHEOPS e PLATO dell’ESA, TESS e JWST della NASA, potranno dare nuove risposte sulla caratterizzazione dei sistemi planetari al di fuori del nostro. Uno degli obiettivi è quello di vedere per via diretta i pianeti, non solo i pianeti giganti, inadatti alla vita, ma anche quelli di taglia terrestre, e scoprire i segni dell’esistenza della vita sulla loro superficie.
Un modo potrebbe essere quello di riconoscere la presenza di vegetazione sulla loro superficie in linea di principio, da un esame della luce che ci inviano.
Il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) è il più importante strumento ottico/infrarosso della comunità astronomica italiana con uno specchio primario di 3,58 metri di diametro.
Intitolato al padre dell’astronomia moderna, Galileo Galilei (1564-1642), è finanziato dall’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica e gestito dalla FGG-Fundación Galileo Galilei-INAF, Fundación Canaria.
Situato nell'Isola di La Palma, il TNG sorge ad una quota di 2 387 metri al sopra del livello del mare sul bordo di un enorme cratere, la Caldera Taburiente, e fa parte dell’Osservatorio del Roque de Los Muchachos, uno dei tre osservatori più grandi al mondo.
Dal 2012 montato in uno dei fuochi del TNG-Telescopio Nazionale Galileo vi è il cacciatore di pianeti extrasolari, lo spettrografo HARPS-N (High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher-North), uno strumento all'avanguardia in grado di misurare la velocità radiale delle stelle con una precisione di 1 metro al secondo, che rappresenta l'impronta sulla velocità della stella dovuta alla presenza di pianeti con massa simile a quella della Terra.
Il programma GAPS-Global Architecture of Planetary Systems dell’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica ha come obiettivo la caratterizzazione dei sistemi multipli e la loro architettura grazie allo strumento HARPS-N. In particolare, si vuole acquisire una maggiore comprensione delle proprietà strutturali dei pianeti extrasolari e delle dipendenze tra proprietà fisiche dei pianeti e delle stelle che li ospitano. Tutto ciò nel contesto, più ampio, relativo alla comprensione di come si formino e si evolvano i sistemi planetari e, in particolare, quali tra gli scenari possibili, sia il più plausibile.
Cercare pianeti extrasolari attorno a una stella diversa dal Sole è come pensare di individuare un granellino di sabbia di fronte a un’arancia a migliaia di chilometri di distanza. I pianeti, infatti, sono piccoli, poco luminosi e riflettono la luce della loro stella.
Vi sono diversi metodi per rilevare esopianeti, alcuni dei quali diretti (Parte 1) nel senso che si può riuscire a isolare il segnale proveniente dal pianeta stesso. Altri metodi invece si dicono indiretti (Parte 2) che permettono , cioè di rilevare la presenza di esopianeti dall’effetto che essi hanno sulla stella ospite.
Oltre che dal telescopio, la capacità di produrre dati scientifici dipende naturalmente dalla strumentazione che analizza la luce raccolta dagli specchi. Il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) è attualmente dotato di quattro strumenti che operano permanentemente nei suoi fuochi (Nasmyth A e Nasmyth B) e offre una grande varietà di modi osservativi: dalla fotometria su larga banda alla spettroscopia ad alta risoluzione, su lunghezze d’onda che vanno dall’ottico all’infrarosso.
Le principali scoperte al Telescopio Nazionale Galileo (TNG) nel corso del tempo. Si tratta di una selezione dii alcune scoperte importanti negli anni 2006-2012, prima dell'arrivo del cacciatore di pianeti extrasolari, HARPS-N.
Uno dei più grandi obiettivi della ricerca astrofisica è l'individuazione di nuovi mondi, anche potenzialmente abitabili.
La maggior parte dei pianeti extrasolari scoperti e caratterizzati finora è stata fatta mediante metodi indiretti, osservandone cioé gli effetti che il pianeta produce sulla stella madre. Oggi, per la prima volta nella storia dell'Astrofisca SPHERE permette di "osservare direttamente" un pianeta.
Per riuscire a rilevare il pianeta attorno alla stella, bisogna eliminare in modo efficace la luce della stella e ottenere un elevato contrasto.
SPHERE, acronimo per Spectro-Polarimetric High-contrast Exolanet Research, è uno strumento installato al VLT-Very Large Telescope dell’ESO, all’Osservatorio del Paranal, in Cile.
Strumento altamente sofisticato, SPHERE permette di trovare e caratterizzare esopianeti giganti in orbita attorno a stelle vicine mediante la tecnica del direct imaging, o immagine diretta.
Galassie, sfera celeste, costellazioni, luce, spettroscopia e leggi del corpo...Roberto Gregoratti
Powerpoint su sfera celeste sistema solare, galassie, costellazioni, luce, spettri, coordinate astronomiche, spettroscopia, spettri e leggi del corpo nero
I pianeti extrasolari nella Costellazione di Orione rientra all’interno di un’attività didattica sviluppata ad Asiago durante la manifestazione in piazza Asiago da Fiaba (21-22 e 28-29 maggio 2016). Qui si può leggere del mito di Orione, avere qualche informazione su una delle costellazioni più facili da individuare in cielo, e dare uno sguardo ai pianeti extrasolari scoperti nel corso degli ultimi anni attorno alcune stelle della costellazione.
HARPS-N è il cacciatore di pianeti extrasolari montato al Telescopio Nazionale Galileo (TNG) nelle Isole Canarie.
E' il gemello dello spettrografo HARPS montato oltre una decina di anni fa al Telescopio di La Silla, dell'ESO, in Cile.
HARPS-N è uno strumento di altissima precisione in grado di misurare la velocità radiale di una stella, ossia la proiezione della velocità della stella lungo la nostra linea di osservazione, dell'ordine di 1 m/s. Questo equivale a scoprire pianeti delle dimensioni della nostra Terra attorno a stelle di tipo solare.
Una breve introduzione su quello che si conosce sull'universo: dai buchi neri alle supernove, dai nuovi metodi per scoprire i pianeti ai pianeti extrasolari. Cos'è la fauna cosmica? L'effetto Doppler? Le pulsar?
Nuovi strumenti sono stati già montati e funzionanti sui più grandi telescopi terrestri e molti stanno per venire sistemati con l'obiettivo di studiare i pianeti extrasolari.
Numerose missioni spaziali, tra le quali Kepler della NASA iniziata nel 2009, e missioni già in orbita (come GAIA dell’ESA) o le molteplici in programma nei prossimi anni tra cui CHEOPS e PLATO dell’ESA, TESS e JWST della NASA, potranno dare nuove risposte sulla caratterizzazione dei sistemi planetari al di fuori del nostro. Uno degli obiettivi è quello di vedere per via diretta i pianeti, non solo i pianeti giganti, inadatti alla vita, ma anche quelli di taglia terrestre, e scoprire i segni dell’esistenza della vita sulla loro superficie.
Un modo potrebbe essere quello di riconoscere la presenza di vegetazione sulla loro superficie in linea di principio, da un esame della luce che ci inviano.
Il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) è il più importante strumento ottico/infrarosso della comunità astronomica italiana con uno specchio primario di 3,58 metri di diametro.
Intitolato al padre dell’astronomia moderna, Galileo Galilei (1564-1642), è finanziato dall’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica e gestito dalla FGG-Fundación Galileo Galilei-INAF, Fundación Canaria.
Situato nell'Isola di La Palma, il TNG sorge ad una quota di 2 387 metri al sopra del livello del mare sul bordo di un enorme cratere, la Caldera Taburiente, e fa parte dell’Osservatorio del Roque de Los Muchachos, uno dei tre osservatori più grandi al mondo.
Dal 2012 montato in uno dei fuochi del TNG-Telescopio Nazionale Galileo vi è il cacciatore di pianeti extrasolari, lo spettrografo HARPS-N (High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher-North), uno strumento all'avanguardia in grado di misurare la velocità radiale delle stelle con una precisione di 1 metro al secondo, che rappresenta l'impronta sulla velocità della stella dovuta alla presenza di pianeti con massa simile a quella della Terra.
Il programma GAPS-Global Architecture of Planetary Systems dell’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica ha come obiettivo la caratterizzazione dei sistemi multipli e la loro architettura grazie allo strumento HARPS-N. In particolare, si vuole acquisire una maggiore comprensione delle proprietà strutturali dei pianeti extrasolari e delle dipendenze tra proprietà fisiche dei pianeti e delle stelle che li ospitano. Tutto ciò nel contesto, più ampio, relativo alla comprensione di come si formino e si evolvano i sistemi planetari e, in particolare, quali tra gli scenari possibili, sia il più plausibile.
Cercare pianeti extrasolari attorno a una stella diversa dal Sole è come pensare di individuare un granellino di sabbia di fronte a un’arancia a migliaia di chilometri di distanza. I pianeti, infatti, sono piccoli, poco luminosi e riflettono la luce della loro stella.
Vi sono diversi metodi per rilevare esopianeti, alcuni dei quali diretti (Parte 1) nel senso che si può riuscire a isolare il segnale proveniente dal pianeta stesso. Altri metodi invece si dicono indiretti (Parte 2) che permettono , cioè di rilevare la presenza di esopianeti dall’effetto che essi hanno sulla stella ospite.
Oltre che dal telescopio, la capacità di produrre dati scientifici dipende naturalmente dalla strumentazione che analizza la luce raccolta dagli specchi. Il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) è attualmente dotato di quattro strumenti che operano permanentemente nei suoi fuochi (Nasmyth A e Nasmyth B) e offre una grande varietà di modi osservativi: dalla fotometria su larga banda alla spettroscopia ad alta risoluzione, su lunghezze d’onda che vanno dall’ottico all’infrarosso.
Le principali scoperte al Telescopio Nazionale Galileo (TNG) nel corso del tempo. Si tratta di una selezione dii alcune scoperte importanti negli anni 2006-2012, prima dell'arrivo del cacciatore di pianeti extrasolari, HARPS-N.
Uno dei più grandi obiettivi della ricerca astrofisica è l'individuazione di nuovi mondi, anche potenzialmente abitabili.
La maggior parte dei pianeti extrasolari scoperti e caratterizzati finora è stata fatta mediante metodi indiretti, osservandone cioé gli effetti che il pianeta produce sulla stella madre. Oggi, per la prima volta nella storia dell'Astrofisca SPHERE permette di "osservare direttamente" un pianeta.
Per riuscire a rilevare il pianeta attorno alla stella, bisogna eliminare in modo efficace la luce della stella e ottenere un elevato contrasto.
SPHERE, acronimo per Spectro-Polarimetric High-contrast Exolanet Research, è uno strumento installato al VLT-Very Large Telescope dell’ESO, all’Osservatorio del Paranal, in Cile.
Strumento altamente sofisticato, SPHERE permette di trovare e caratterizzare esopianeti giganti in orbita attorno a stelle vicine mediante la tecnica del direct imaging, o immagine diretta.
Galassie, sfera celeste, costellazioni, luce, spettroscopia e leggi del corpo...Roberto Gregoratti
Powerpoint su sfera celeste sistema solare, galassie, costellazioni, luce, spettri, coordinate astronomiche, spettroscopia, spettri e leggi del corpo nero
I pianeti extrasolari nella Costellazione di Orione rientra all’interno di un’attività didattica sviluppata ad Asiago durante la manifestazione in piazza Asiago da Fiaba (21-22 e 28-29 maggio 2016). Qui si può leggere del mito di Orione, avere qualche informazione su una delle costellazioni più facili da individuare in cielo, e dare uno sguardo ai pianeti extrasolari scoperti nel corso degli ultimi anni attorno alcune stelle della costellazione.
HARPS-N è il cacciatore di pianeti extrasolari montato al Telescopio Nazionale Galileo (TNG) nelle Isole Canarie.
E' il gemello dello spettrografo HARPS montato oltre una decina di anni fa al Telescopio di La Silla, dell'ESO, in Cile.
HARPS-N è uno strumento di altissima precisione in grado di misurare la velocità radiale di una stella, ossia la proiezione della velocità della stella lungo la nostra linea di osservazione, dell'ordine di 1 m/s. Questo equivale a scoprire pianeti delle dimensioni della nostra Terra attorno a stelle di tipo solare.
Cercare pianeti extrasolari attorno a una stella diversa dal Sole è come pensare di individuare un granellino di sabbia di fronte a un’arancia a migliaia di chilometri di distanza. I pianeti, infatti, sono piccoli, poco luminosi e riflettono la luce della loro stella.
Vi sono diversi metodi per rilevare esopianeti, alcuni dei quali diretti (Parte 1) nel senso che si può riuscire a isolare il segnale proveniente dal pianeta stesso. Altri metodi invece si dicono indiretti (Parte 2) che permettono , cioè di rilevare la presenza di esopianeti dall'effetto che essi hanno sulla stella ospite.
1. Mestiere di
Astrofilo
Mario Sandri
Astronomia Valli del Noce
www.astronomiavallidelnoce.it
2. L’Astrofilo
Un astrofilo (dal greco
astèr, "stella", e philos "amico") è
un dilettante appassionato di
astronomia che di solito è
sprovvisto di qualifiche proprie
della professione di
astronomo, ma che tuttavia si
diletta nello studio e
nell'osservazione dei fenomeni
astronomici.
3. Cosa può fare l’astrofilo
Osservare per diletto Ricerca professionale
L'astronomia amatoriale ha svolto e continua a svolgere un
ruolo molto importante all'interno dell'astronomia.
4. Che differenza c’è
La differenza tra la semplice osservazione e la
ricerca scientifica sta nell’approccio e nei fini
che l’osservazione assume.
I campi di osservazione/indagine sono gli stessi.
La mancanza di strumenti estremamente
avanzati impedisce ai dilettanti di compiere
ricerche in particolari settori dell'astrofisica.
Tuttavia il ruolo degli astrofili è fondamentale nei settori dell'astronomia
in cui sono necessarie un grande numero di osservazioni e una costanza
che gli astronomi professionisti non sono in grado di mantenere.
5. Cosa mi serve
Per osservare posso utilizzare l’occhio,
un binocolo o un telescopio, ma se
voglio fare ricerca questo non basta, mi
servono altri strumenti in base alla
ricerca che voglio intraprendere:
• Telescopio
• Camera CCD
• Spettrometro
• Computer
• Software
• …
7. Ammassi aperti
• si riesce a distinguere bene l'ammasso
aperto dalle stelle circostanti?
• qual è la forma dell'ammasso, ricorda
qualche figura geometrica o qualche
figura stilizzata?
• ci sono zone dove le stelle sono più fitte di
altre?
• ci sono stelle particolarmente brillanti?
• ci sono stelle con un colore particolare?
• ci sono altri oggetti/stelle interessanti nel
campo dell'oculare?
8. Nebulose planetarie
• qual è la forma?
• c'è qualche accenno di
colorazione?
• i bordi sono nitidi o sfumati?
• ci sono zone più chiare o scure di
altre?
• ci sono altri oggetti/stelle
interessanti nel campo
dell'oculare?
9. Ammassi globulari
• qual è la forma?
• le stelle sono tutte concentrate al
centro?
• ci sono stelle più brillanti di altre?
• il bordo esterno è risolto in stelle
piccolissime?
• ci sono altri oggetti/stelle
interessanti nel campo
dell'oculare?
10. Galassie
• qual è la forma?
• è luminosa in maniera uniforme?
• ci sono zone più luminose di altre?
• i bordi sono nitidi o sfumati?
• l'aspetto è «liscio» o «granuloso»?
• ci sono altri oggetti/stelle
interessanti nel campo
dell'oculare?
11. Nebulose
• è luminosa in maniera uniforme?
• ci sono zone più luminose di altre?
• ci sono stelle che sembrano
appartenere alla nebulosa?
• i bordi sono nitidi o sfumati?
• ci sono altri oggetti/stelle
interessanti nel campo
dell'oculare?
12. Stelle doppie
• le componenti sono separate
nettamente o è difficile percepirle?
• ci sono differenze di colore fra la
principale e la secondaria?
• le stelle sono di luminosità simile o
c'è una grande differenza?
• si riesce a stimare la separazione
riferendosi ad altre stelle doppie di
separazione conosciuta?
• ci sono altri oggetti/stelle
interessanti nel campo dell'oculare?
20. Stelle
• Parallasse stellare
• Stelle doppie
Posizione
Modellizzazione
• Ricerca Variabili
Fotometria
Curva di luce
Parametri fisici
Modellizzazioni
25. Banda ELF-VLF-LF
(da 300 Hz a 3 kHz, da 3 kHz a 30 kHz, da 30 kHz a
300 kHz)
• Attività meteorica
• Propagazione
atmosferica
• Perturbazioni solari
• Brillamenti X
• SIDs
26. Banda MF-HF
(da 300 kHz a 3 MHz e da 3 MHz a 30
MHz)
• Tempeste Sole
• Tempeste Giove
• Radiazione
Galattica
27. Banda VHF-UHF
(da 30 MHz a 300 MHz e da 300 MHz a 3
GHz)
• Analisi centro Galattico
• Radiosorgenti più intense del cielo
• Cassiopeia A
• Cygnus A
• Pulsar più potenti
• Sciami meteorici
• Mappatura Galassia
• Idrogeno neutro
28. Banda SHF
(da 3 GHz a 30 GHz)
• Sole
• Luna
• Marte
• Radiosorgenti varie
30. Strumentazione
• Strumentazione non
particolarmente sofisticata e
costosa
• Osservazioni dal terrazzo di casa in
una zona periferica di Roma
(problema dell’inquinamento • Telescopio: Meade LX200GPS da 8 pollici (20cm)
con riduttore di focale 0.5x
luminoso)
• Camera CCD: SBIG ST7-XME (non antiblooming)
• La postazione è mobile (ogni con filtri fotometrici (B, V, R)
sessione osservativa si mettere il • Computer Portatile ed accesso ad internet
telescopio in stazione) • Software a pagamento (dal costo contenuto):
Astroart 4.0, Astrometrica 4.6.7, MPO Canopus
10.4, AIP4Win 2.4, Peranso 2.5, BinaryMaker
3.0, LCInvert 2.4
• Software gratuito: C2A
2.0, Period04, OpenOffice – calc
31. Attività di ricerca
• astrometria di NEA (NEAR Earth Asteroid) e Comete
• Fotometria di asteroidi e NEA
• Fotometria di stelle variabili
• Ricerca di Supernove Extragalattiche
• Ricerca di stelle variabili
• Modellazione di sistemi binari ad eclisse
• Inversione delle curve di luce degli asteroidi
• parallasse stellare
• In progress:
• misure di posizione di stelle doppie
• occultazioni asteroidali
• fotometria di nuclei galattici attivi
32. Risultati
• Dal 2005 effettuate 980 misure
astrometriche di asteroidi (principalmente
NEA) e 216 misure astrometriche di
comete
• Misurata la distanza della stella 61 Cygni
con il metodo della parallasse
• Confermati 14 nuovi oggetti tra NEA e
Comete
• Determinata la curva di luce ed i principali
parametri fisici di 10 asteroidi
• Scoperte 10 nuove stelle variabili, censite
sul sito Variable Star Index dell’ AAVSO
• Mancata scoperta (per un soffio) di una
supernova
33. …e se non dispongo di
strumenti
In internet ci sono molte possibilità di fare ricerca
34. SkyLive
• Skylive ospita telescopi remoti in tutta
Italia e in Australia.
• Utilizzando internet infatti non ci sono
limiti geografici e chiunque può
controllare in remoto il telescopio e
ottenere le immagini digitali da poter poi
essere utilizzate per i propri scopi di
ricerca.
• Il collegamento e il download delle
immagini è completamente gratuito per
tutti gli astrofili che richiedano la
password personale.
• Abbonamento per poterlo manovrare
35. Radiotelescopio SALSA-
Onsala
L’Onsala Space
Observatory,
Chalmers University
of Technology ha
sviluppato due radio-
telescopio utilizzabili
per osservazioni
36. Zooniverse
Progetto Descrizione
è l'ultima incarnazione del progetto Galaxy Zoo. Riguarda la classificazione di centinaia di migliaia di galassie,
Galaxy Zoo Hubble provenienti dall'archivio NASA del telescopio spaziale Hubble. Il progetto include anche le galassie con
ammassi blu che possono rappresentare un passaggio nella maturazione delle galassie.
Immagini ad alta risoluzione della superficie della Luna, fornite dal Lunar Reconnaissance Orbiter, vengono
Moon Zoo utilizzate dai volontari per catalogare l'età dei crateri, mappando le variazioni delle rocce lunari.
Il progetto utilizza i dati, inclusi i video, provenienti dalle due sonde gemelle STEREO per monitorare la
Solar Stormwatch formazione e l'evoluzione delle espulsioni di massa coronale.
Si occupa dell'identificazione di pianeti extrasolari attraverso l'analisi delle curve di luce delle stelle, registrate
Planet Hunters dal telescopio spaziale Kepler.
Si occupa dell'identificazione di bolle nel mezzo interstellare che indicano regioni dove stanno avvenendo le
The Milky Way Project prime fasi di formazione di una stella. Il progetto utilizza immagini all'infrarosso provenienti dal telescopio
spaziale Spitzer.
SETILive è un progetto che tenta di utilizzare gli esseri umani individuare potenziali segnali di vita intelligente
SETILive extraterrestre che possono essere perse da algoritmi informatici.
Utilizzando le immagini del telescopio Hubble i volontari possono aiutare a trovare ammassi di stelle nella
Andromeda Project galassia di Andromeda e le galassie lontane nascoste nelle immagini.
Attraverso le immagini di fusioni galattiche del progetto Galaxy Zoo si poneva di studiare le interazioni tra
Galaxy Zoo Mergers galassie.
Utilizzava il Palomar Transient Factory per cercare supernove scansionando immagini di archivio.
Galaxy Zoo Supernovae
Si occupava dell'identificazione di oggetti nella fascia di Kuiper per trovare potenziali target futuri per le
Ice Hunters esplorazioni della sonda spaziale New Horizons. Inoltre identifica stelle variabili e asteroidi. Il progetto si
avvale della revisione umana attraverso le immagini ottenute per sottrazione, provenienti da vari telescopi.
37. Scoperte e Pubblicazioni
Progetto GalaxyZoo
• Un oggetto insolito è stato
scoperto da una insegnante
olandese, Hanny Van Arkel, e
denominato Hanny's Voorwerp
(l'«oggetto di Hanny», in
olandese).
• 22 pubblicazioni scientifiche
38. Comete SOHO
L’astrofilo Michael
Oates fra il 30
gennaio 2000 e la di
luglio 2002 ha
scoperto 136 comete
senza uscire di casa!
39. EuroVO
• È un progetto sviluppato
nell'ambito dell'Osservatorio
Virtuale Europeo (EuroVO) che ha
come obiettivo la diffusione dei
dati e del software EuroVO verso il
pubblico.
• EuroVO-AIDA/WP5 propone
gratuitamente software
professionali semplificati per far
assaporare tutta l'emozione della
ricerca scientifica.
40. …ma ci sono tanti altri
esempi
Basta fare una ricerca in internet e si trovano molte possibilità