1. IL CENTRO DEL MONDO
Mario Sandri
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2. ... la fisica è una forma di poesia, cioè di fantasia
di una fantasia mutevole che oggi immagina
un mondo fisico diverso da quello di ieri e
domani
ne immaginerà un altro ancora, diverso da
quello di oggi.
José Ortega y Gasset: El hombre y la gente
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3. Il principio cosmologico
L’universo è omogeneo e isotropo su grande
scala, cioè tutti gli osservatori vedono proprietà
identiche (omogeneità) e tali osservatori non
vedono direzioni privilegiate (isotropia).
Tale osservazione, solo superficialmente
banale, è assai importante, poiché ci assicura
che le leggi della fisica che conosciamo possono
essere valide anche a milioni o miliardi di anni
luce da noi.
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4. Principio antropico
Narlikar racconta: un pittore mostra una
cornice vuota attaccata alla parete, e
spiega che lui aveva dipinto una mucca
che mangiava l’erba. Ma perché l’erba non
c’è più? Perché la mucca la ha mangiata.
E perché non c’è nemmeno la mucca?
Perché, non essendoci più erba, la mucca
non aveva più scopo di restare lì.
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5. Principio antropico
Il termine "principio antropico" venne proposto per la
prima volta nel 1973 da Brandon Carter, durante il
simposio "Confronto delle teorie cosmologiche con i dati
delle osservazioni" durante le celebrazioni svoltesi a
Cracovia per il 500° anniversario della nascita di
Copernico, come per proclamare che l'umanità ha in fin
dei conti un posto speciale nell'universo. Nel suo
contributo "Large Number Coincidences and the
Anthropic Principle in Cosmology" Carter nota: "Anche
se la nostra situazione non è necessariamente centrale,
è inevitabilmente per certi versi privilegiata"
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6. Principio antropico
Il principio comunque, è stato invocato ancor prima, ad esempio nel
1957, R.H. Dicke scrisse: 'L'età dell'universo "ora" non è casuale ma
condizionata da fattori biologici ... [cambiamenti nei valori delle
costanti fondametali della fisica] precluderebbero l'esistenza
dell'uomo per considerare il problema.'
Dichiarazioni ancor più antecedenti del principio antropico si
possono trovare nel libro di Alfred Russel Wallace, Man's Place in
the Universe, che venne pubblicato inizialmente nel 1903. Ad
esempio: "un universo talmente vasto e complesso come quello che
sappiamo esistere intorno a noi, potrebbe essere stato
assolutamente necessario ... allo scopo di produrre un mondo che
deve essere precisamente adattato in ogni dettaglio per lo sviluppo
ordinato della vita che culmina nell'uomo."
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7. Principio antropico
I propositori del principio antropico suggeriscono che noi
viviamo in un universo fatto a nostra misura, ovvero un
universo che appare essere regolato per permettere
l'esistenza della vita come la conosciamo. Se una o più
delle costanti fisiche fondamentali avessero avuto un
valore differente, allora la vita come la conosciamo non
sarebbe stata possibile. Sono stati scritti diversi elaborati
che sostengono che il principio antropico potrebbe
spiegare le costanti fisiche quali la costante di struttura
fine, il numero di dimensioni dell'universo, e la costante
cosmologica.
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8. Principio antropico
Le tre versioni principali del principio
antropico, come enunciate da Barrow e
Frank Tipler (1986), sono:
• Principio antropico debole
• Principio antropico forte
• Principio antropico ultimo
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9. Principio antropico debole
"I valori osservati di tutte le quantità fisiche
e cosmologiche non sono equamente
probabili ma assumono valori limitati dal
prerequisito che esistono luoghi dove la
vita basata sul carbonio può evolvere e dal
prerequisito che l'universo sia abbastanza
vecchio da aver già permesso ciò."
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10. Principio antropico debole
La versione debole è stata criticata come
"enunciata per mancanza di
immaginazione" perché assume che
nessun'altra forma di vita sia possibile.
Inoltre, la gamma di costanti che
permetterebbe l'evoluzione di forme di vita
basate sul carbonio potrebbe essere meno
limitata di quanto proposto.
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11. Principio antropico forte
"L'universo deve avere quelle proprietà
che permettono alla vita di svilupparsi al
suo interno ad un certo punto della sua
storia."
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12. Principio antropico forte
La versione forte viene anch'essa criticata
per essere né verificabile, né dimostrabile,
e non necessaria.
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13. Principio antropico ultimo
"Deve necessariamente svilupparsi una
elaborazione intelligente dell'informazione
nell'universo, e una volta apparsa, questa
non si estinguerà mai."
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14. Principio antropico ultimo
Per la versione ultima, Barrow e Tipler
dichiarano che, anche se si tratta di un
enunciato fisico, cionondimeno "è
strettamente connesso ai valori morali".
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15. Principio antropico cosmologico
L’introduzione di quello che si chiama il "principio antropico", ha lo
scopo di motivare le coincidenze apparentemente incredibili che
permettono la nostra presenza in un universo che appare essere
perfettamente impostato per la nostra esistenza. Tutto, a partire dal
particolare stato energetico dell'elettrone, fino all'esatto livello della
forza nucleare debole, sembra fatto su misura per permetterci di
esistere. Sembra che noi viviamo in un universo dipendente da
diverse variabili indipendenti, dove anche solo un piccolo
cambiamento lo renderebbe inospitale per qualsiasi forma di vita.
Eppure, eccoci qua. Il principio antropico stabilisce che la ragione
per cui siamo qui a riflettere su questi argomenti, è dovuta al fatto
che tutte le variabili corrette sono al loro posto. Secondo i critici,
questa è semplicemente una tautologia, un modo molto complicato
di dire "se le cose fossero differenti, sarebbero differenti".
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16. Principio antropico cosmologico
Recenti pubblicazioni (2004) di Stephen Hawking suggeriscono che
il nostro universo sia molto meno "speciale" di quanto sostengano i
proponenti del principio antropico. Secondo Hawking, esiste una
possibilità del 98% che un universo di tipo simile al nostro possa
sorgere dal Big Bang. Inoltre, usando le funzioni d'onda
dell'universo come base, le equazioni di Hawking indicano che un
tale universo può venire ad esistere senza alcuna relazione con ciò
che lo ha preceduto, indicando con ciò che potrebbe spuntare dal
nulla. Al 2004, comunque, queste pubblicazioni e le teorie in esse
contenute sono ancora soggette al dibattito scientifico, e in passato
Hawking stesso si è chiesto: "Cos'è che soffia fuoco nelle equazioni
e crea un universo che possano descrivere?...Perché l'universo
passa attraverso tutte le noie dell'esistere?"
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17. Pregiudizio antropico e
ragionamento antropico
Nel 2002, Nick Bostrom si è chiesto "È possibile riassumere l'essenza degli
effetti di selezione delle osservazioni in un enunciato semplice?" Egli
concluse che era possibile, ma che "Molti principi antropici" sono
semplicemente confusi. Alcuni sono ragionevoli, ma... sono troppo deboli
per svolgere un qualsiasi lavoro scientifico. In particolare, sostengo che le
metodologie esistenti non permettono di derivare qualsiasi conseguenza
osservazionale dalle teorie cosmologiche contemporanee, nonostante il
fatto che queste teorie possano essere, e sono, testate in modo empirico
abbastanza facilmente dagli astronomi. Ciò che occorre per colmare questo
vuoto metodologico è una formulazione più adeguata di come gli effetti della
selezione delle osservazioni debbano essere tenuti in conto." Il suo assunto
è "che si deve pensare a sé stessi come ad un osservatore casuale
appartenente ad una classe di riferimento adeguata." Egli espande
quest'idea in un modello di pregiudizio antropico e ragionamento antropico
dovuto all'incertezza di non conoscere il proprio posto nel nostro universo -
o addirittura chi "noi" siamo. Questo può essere anche un modo di superare
diversi limiti dei pregiudizi cognitivi inerenti agli esseri umani che compiono
le osservazioni e condividono modelli del nostro universo usando la
matematica, come suggerito nella scienza cognitiva della matematica.
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18. Lo spettacolo dell’universo
si trasfigura davanti alla nostra mente
colma di stupore.
Non sono più blocchi di materia,
inerti ed errabondi
nell’eterna notte silente,
che Urania ci addita nel fondo dei cieli:
è la vita, la vita immensa,
universale, eterna,
che si dispiega in flussi armoniosi
fino agli orizzonti inaccessibili
dell’infinito in perpetua fuga!
Quale meravigliosa fuga!
Quale meravigliosa impresa!
Quali splendori da contemplare!
Quali vastità da percorrere!
È una sterminata galleria di immagini,
frutto delle nobili e pacifiche conquiste
dell’ingegno umano; conquiste sublimi,
che non sono costate né sangue né lacrime,
che ci fanno vivere
nella conoscenza del Vero
e nella contemplazione del Bello!
CamilleFlammarion,Astronomiapopolare,1925