Esame Master Garden Design svolto presso NAD Nuova Accademia del Design con accreditamento AIAPP. L'esame presenta una serie di tavole complete
di rendering
Engineering Research Publication
Best International Journals, High Impact Journals,
International Journal of Engineering & Technical Research
ISSN : 2321-0869 (O) 2454-4698 (P)
www.erpublication.org
Engineering Research Publication
Best International Journals, High Impact Journals,
International Journal of Engineering & Technical Research
ISSN : 2321-0869 (O) 2454-4698 (P)
www.erpublication.org
Esame Master Garden Design svolto presso NAD Nuova Accademia del Design con accreditamento AIAPP. L'esame presenta una serie di tavole complete
di rendering
Engineering Research Publication
Best International Journals, High Impact Journals,
International Journal of Engineering & Technical Research
ISSN : 2321-0869 (O) 2454-4698 (P)
www.erpublication.org
Engineering Research Publication
Best International Journals, High Impact Journals,
International Journal of Engineering & Technical Research
ISSN : 2321-0869 (O) 2454-4698 (P)
www.erpublication.org
Engineering Research Publication
Best International Journals, High Impact Journals,
International Journal of Engineering & Technical Research
ISSN : 2321-0869 (O) 2454-4698 (P)
www.erpublication.org
L’impresa opera nel settore dell'edilizia privata e svolge la propria attività principalmente nel campo dell’edilizia abitativa, sia nell’ambito del Gruppo, sia per conto terzi.
Dopo più di 65 anni di attività la I.C.Z. s.p.a. è presente in tutti i principali settori:
- Edifici residenziali di ogni genere
- Restauro e recupero conservativo di edifici storici e sottoposti a tutela
- Alberghiero e turistico residenziale
- Case di riposo, case protette, residenze per anziani, poliambulatori
- Uffici, banche, centri commerciali e terziario in genere
- Concessionarie auto, officine e capannoni industriali-produttivi
- Sale cinematografiche e multisale
Valorizzazione e riutilizzo dello stadio Flaminio Elia Grion
L'obiettivo del mio progetto sarà quindi quello di dare un nuovo ruolo allo stadio Flaminio, cercando al contempo di riutilizzare questo monumento costruito negli anni '60 e, spogliato di tutte le funzioni ormai abbandonate, rivestirlo con nuove attività rendendolo un complesso moderno ed integrato.
VERTICAL METALS is a new line for ornamental facades systems, branded by Arteferro
Vertical Metals can be made with different combinations of metals, thus giving to the surrounding environment a refined and exclusive taste.
All elements can be powder coated, a metallic surface covering procedure done with an organic film; that is created both for decorative purposes and protection against corrosion and strong agents. In addition to all RAL colours, several finishes are available on demand.
Besides the catalogue’s items, Arteferro quickly fulfills also the most particular needs: our team of designers and technicians is available to design and create customized items, also based on the project of the designer, and create exceptional and unique façades. In Arteferro customers and their demands deserve the focus of attention: the designers and engineers team daily works to design new products in harmony with current technical requirements so they will be, easy to install and to integrate with other architectural elements.
La realizzazione del nuovo Megastore Benetton situato nella centralissima via Mazzini a Verona, ha visto l’utilizzo del Sistema NPS® negli interventi di recupero e ristrutturazione con adeguamento sismico di un edificio del 1500 vincolato dalla Belle Arti.
L’intervento richiesto a Tecnostrutture prevedeva il completo smantellamento dei piani interni, il mantenimento dell’involucro edilizio esterno e la creazione di una nuova struttura interna con un layout costituito da 2 piani destinati ad uso commerciale e 2 piani destinati ad uso residenziale.
La soluzione strutturale NPS® adottata ha permesso un notevole risparmio di costi e di tempo in quanto sono state eliminate la quasi totalità delle opere provvisionali ed è stata utilizzato il solaio esistente per mantenere stabile il pilastro per tutti i 15 m di altezza.
Estratto dalla Rivista Costruire in Laterizio.
Valorizzazione della Darsena di Milano inaugurata con l'apertura dell'Expo 2015. Il laterizio è protagonista nella pavimentazione e nelle muratura faccia a vista
Realizzazioni di Ambienti Pubblici - SOLAVA spaSOLAVA
Carrellata di foto di realizzazioni di ambienti pubblici in cui è stata applicata la pavimentazione in cotto (argilla naturale al 100%) autobloccante o rigida. Si tratta di piazze, marciapiedi, piste ciclabili, giardini.
EDIFICI A ENERGIA QUASI ZERO - VERSO IL 2020
L’appuntamento formativo gratuito per i professionisti dell’edilizia
Comitato Scientifico
Giovanni Riva, docente dell’Università Politecnica delle Marche e Vicepresidente CTI
Costanzo Di Perna, docente dell’Università Politecnica delle Marche e membro di Commissioni tecniche UNI e CTI
Marco D’Orazio, docente dell’Università Politecnica delle Marche e Presidente Commissione UNI - Coperture e delegato Italiano CEN TC 128)
Nicola Massaro, Responsabile Area Tecnologica ANCE
Solava Stratigrafia Parete con argilla cruda Caso studio Abitare Mediterraneo SOLAVA
Solava propone la stratigrafia della parete realizzata nel prototipo abitativo frutto della ricerca Abitare Mediterraneo svolta con l'Università di Firenze e lo Studio dell'Architetto Panichi
"Le nuove regole per la marcatura CE
Puntare alla sostenibilità delle costruzioni" articolo tratto dalla Rivista Architetti n.3/2013 per approfondire la tematica delle nuove normative sull
Arch Paola Marrone_tecnologie e strategie progettualiSOLAVA
Retrofit energetico
Pianificazione strategie e interventi: EPi climatizzazione invernale
Materiali e soluzioni per involucro orizzontale
Pianificazione strategie e interventi: EPe, invol climatizzazione estiva
Controllo termico
Cottobloc, la pavimentazione di Solava - Note di posa in opera rigidaSOLAVA
Descrizione delle varie fasi di posa in opera rigida di Cottobloc il mattone e listello in cotto ,
per la pavimentazione autobloccante e non, carrabile, durevole e facile da posare. I listelli e i mattoni in argilla naturale al 100% sono di produzione SOLAVA
'Cottobloc' di Solava 'posa in opera flessibile' SOLAVA
Descrizione delle varie fasi di posa in opera flessibile del mattone Cottobloc in argilla naturale al 100% ideale per le pavimentazioni esterne, facile e veloce da posare come un qualsiasi autobloccante.
Il sistema copertura in cotto: opportunità per la riqualificazione SOLAVA
Ultimo intervento della giornata Convegno Restart Costruire sul Costruito per Solava interviene Alessandro Panichi, Architetto progettista di sistemi costruttivi ad alta efficienza energetica, Solava
Overview incentivi e finanziamenti per la costruzione ed il recupero in chiav...SOLAVA
Primo intervento del Convegno tenutesi in 20 Mearo 2013 a Firenze organizzato da Sole24Ore con Solava e Brianza Plastica. Il relatore è Gaetano Fasano, Responsabile Unità Tecnica, Edilizia residenziale e terziario, ENEA
Tecnologie e strategie progettuali per il retrofit del sistema edificio-impiantoSOLAVA
Secondo intervento del Convegno a Firenze del 20 Marzo 2013. I Relatori sono: Cristina Carletti, Ricercatore di Fisica Tecnica Ambientale , Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università degli Studi di Firenze e Gianfranco Cellai, Professore associato di Fisica Tecnica Ambientale, Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università degli Studi di Firenze
Tecnologie e strategie progettuali per il retrofit del sistema edificio-impianto
Mattone Facciavista Estruso e bisellato SOLAVA per le torri del Palazzo di Giustizia a Firenze
1. Involucro in laterizio
per il Palazzo di Giustizia a Firenze
Mattone Faccia Vista Estruso Pieno Bisellato, Solava
Tutti I Nomi dell’Intervento
Localizzazione: Firenze
Progetto Architettonico: Arch. L. Ricci
Responsabile e Direttore Lavori: Ing. Mario Morganti
Progettazione Esecutiva : GPA Ingegneria
Consulente per l’architettura: Arch Roberto Magris
Impresa appaltatrice: ATI INSO
Impresa esecutrice dei lavori: Palagiustizia S.c.a. rl. Di Firenze
Materiale Impiegato: Mattone Faccia a vista Pieno Estruso Bisellato
Azienda Fornitrice: Solava Spa - Piandiscò (AR)
Il palazzo di Giustizia di Firenze, progettato da Leonardo Ricci in una vasta porzione a
nord-ovest dell´ex area Fiat, alla fine dei lavori, è per dimensioni il secondo palazzo di
giustizia d’Italia, dopo quello di Torino. E’ lungo 240 metri e largo 156, con altezze variabili
da 32 metri (la zona uffici) a 64 metri (la torre della Corte d’Appello).
Il Nuovo Palazzo è stato progettato intorno a una grande piazza, delle stesse dimensioni
del piazzale degli Uffizi, sormontata da alte guglie che le conferiscono l’aspetto di una
cattedrale. Sarà interamente coperta da grandi vele di vetro ed è attraversata da
passerelle che collegano i vari comparti collocati intorno alla piazza centrale, su cui si
affacceranno il bar, l’ufficio postale, la sede degli ufficiali giudiziari. Nell’ingresso, che
guarda verso il futuro parco che sorgerà al centro dell’ex area Fiat, una scala elicoidale
unifica tutti i piani. Nel centro della piazza c’è un grande ascensore esterno, al quale se ne
affiancheranno altri 17. I vari comparti del palazzo hanno diverse altezze. Dieci piani per
l’edificio che ospiterà tribunale e procura, tredici per la torre della polizia giudiziaria, 18 per
la torre che accoglierà corte d’appello e procura generale. La torre raggiunge i 64 metri: è
meno alta della cupola del Brunelleschi (103 metri) e della Torre d’Arnolfo. Il colpo
d’occhio su Firenze è straordinario.
2. Quasi niente, nel palazzo, ha l’aspetto anonimo di un ufficio. Tutte le aule sono rivestite di
travertino, e così pure le camere di consiglio, dove sono stati scelti colori che ispirino
serenità. L’aula per i maxiprocessi è un’aggiunta rispetto al progetto originario. Il cemento
armato sarà coperto da altri materiali. I bastioni delle guglie saranno rivestiti di rame.
Un po’ di storia
La complessa vicenda progettuale ha inizio a metà degli anni ’80. Precisamente nel 1984
vengono pubblicizzati due distinti progetti di investimento immobiliare di altrettanti grandi
gruppi economici nazionali: quello della FIAT che prevede il riutilizzo delle aree dell’ex
stabilimento di Novoli (32 ettari); e quello delle Assicurazioni LA FONDIARIA (gruppo
Montedison-Ferruzzi) che avevano acquistato una vasta porzione della piana di Sesto
(circa 186 ettari in località Castello) a nord-est della città, lungo una direttrice strategica
per l’organizzazione dell’area metropolitana, ma destinata dall’allora P.R.G. a “parco
territoriale”. Nel complesso, i due interventi avrebbero interessato più di 218 ettari di
superficie (oltre un terzo del centro storico di Firenze) che avrebbero garantito la
costruzione di più di 4 milioni di metri cubi.
Una delle caratteristiche innovative per la riconversione di quest’immensa area
precedentemente occupata da vecchi stabilimenti industriali in disuso, era la progettazione
3. di un gran parco verde esteso su 15 ettari. Tale suddivisione tra spazio verde e edificato,
necessitava inevitabilmente di una creativa idea d’insieme atta a generare un’opportuna e
non banale integrazione delle due parti. Per fronteggiare questa inedita ma affascinante
proposta, Bruno Zevi, incaricato dall’amministrazione comunale di sovrintendere alla
redazione del piano particolareggiato, invita il paesaggista americano Lawrence Halprin, il
quale pensa subito ad un gran parco centrale circolare che, tagliato da un lungo asse
diagonale, diventa il cuore dell’intero progetto. Il lungo asse squarciava diagonalmente
l’isolato, fiancheggiando a Nord il sorprendente Palazzo di Giustizia e divenendo a sud, in
pratica verso il centro di Firenze, ingresso principale. Gli edifici avrebbero fiancheggiato il
parco centrale utilizzando svariate forme e differenti altezze in relazione alle funzioni
(centro direzionale, edifici per la Fiat, alberghi, uffici, abitazioni…). Una piazza circolare, in
parte sovrapposta al parco verde, garantiva un ampio affaccio al palazzo di giustizia,
generando inoltre, un pulsante e dinamico gioco fra grande e piccolo cerchio.
Nonostante si ritenesse necessaria la redazione di un nuovo piano regolatore in grado di
regolare il mercato “libero” e l’espansione urbana “a macchia d’olio”, recependo le
pressioni degli investitori sulla classe politica e amministrativa del tempo, si provvide
all’approvazione di una variante ad hoc al p.r.g. di allora che rendesse possibile
l’urbanizzazione di entrambe le aree: siamo alla fine di Luglio del 1986.
Tale progetto subì, attraverso tre lunghi workshop di progettazione tenuti a Firenze dagli
architetti coinvolti, una serie di cambiamenti che, pur lasciando inalterata l’impostazione
originale, portarono al successivo piano particolareggiato di Leonardo Ricci e Pucci
Dallerba (1989): in particolare era prevista la suddivisione del parco centrale per
permettere una migliore simbiosi tra gli spazi verdi e quelli cementificati.
Dopo questi tre lunghi e appassionanti Workschop di progettazione e il successivo piano
particolareggiato redatto da L. Ricci, a causa di un cambio dell’amministrazione comunale,
l’intero progetto viene fermato.
Nei primi anni ’90, l’incarico per la progettazione di un piano guida per l’intera area di
Novoli, viene affidato all’architetto Leon Krier, che sarà consegnato nel 1993. A questo
punto, come accade spesso in casi analoghi, si ricomincia da zero. In seguito sulla base di
tali indicazioni vengono incaricati gli architetti Roberto Gabetti e Aimaro Isola dell’attuale
piano e progetto per il Parco, consegnato nel 2000.
Nel piano adottato nel ‘93 e giunto a noi viene suddiviso l’intero isolato in tre parti (due
laterali da edificare, e una centrale da “rinverdire” con un grande parco); si ricreano nelle
4. due aree edificabili forme urbane che trovano analogia con quelle medievali del centro
storico fiorentino; si creano isolati di dimensioni contenute che insistono su lotti
quadrangolari; si fissano indistintamente per tutti gli edifici una serie di vincoli costruttivi.
L’isolato viene frammentato impedendo qualsiasi rapporto tra edifici e parco verde; viene
falsato l’impianto planimetrico degli edifici; viene imposta una omologazione verticale per
tutti gli edifici (abitazioni, uffici e sedi universitarie non possono superare i 4 piani)
assediati dai “giganti” preesistenti. Il Palazzo di Giustizia, progettato a suo tempo da
Leonardo Ricci, sarà ultimato presumibilmente entro il 2007 e raggiungerà un’altezza di 65
metri, mentre il circostante agglomerato residenziale raggiunge altezze medie di 9-10
piani; viene così isolato, nella sua posizione originaria, l’unico edificio rimasto di quelli
previsti dai precedenti piani particolareggiati, il Palazzo di Giustizia appunto che continua a
mantenere l’orientamento diagonale che generava l’asse di Halprin.
Caratteristiche del Mattone - Cenni sul Prodotto Impiegato
GPA Ingegneria fu a suo tempo incaricata di scegliere i materiali per l’involucro esterno.
Individuata la pietra per la facciata e il rame per la corte d’assise, per le tre torri del nuovo
Palazzo di Giustizia si è scelto il Mattone bisellato rosato pieno. Come per la pietra, anche
in questo caso si è privilegiato un materiale locale. La scelta fortemente voluta dall’ing.
Morganti, direttore dei lavori, è stata portata avanti con forti motivazioni. Si doveva
5. realizzare una parete curva e si aveva bisogno di un materiale flessibile che desse la
possibilità, a differenza della pietra, di realizzare forme curve come le tre torri che
svettano su Firenze. Quindi anzitutto per esigenze architettoniche, è stato privilegiato nella
scelta il mattone, che permette di rispondere a questa necessità di flessibilità.
Come ci spiega l’ingegnere Morganti anche il fattore estetico ha giocato un ruolo
importante: è subito piaciuta infatti la bisellatura del mattone che crea un interessante
gioco di luce, come anche la colorazione rosata e stonalizzata che richiama il colore del
tipico cotto imprunetino tanto rinomato ed apprezzato per le sue alte caratteristiche
tecniche. Per la posa in opera, i pilastri in cemento armato, come la struttura di tutto il
progetto, delle torri sono stati rivestiti mediante interessanti accorgimenti con il mattone
faccia vista SOLAVA che come tutti i mattoni Solava, sia pieni che alleggeriti, sono marcati
CE. La marcatura impegna il fabbricante a garantire che i controlli di produzione e la
valutazione delle prestazioni vengano effettuate secondo i criteri stabiliti dalla norma EN di
riferimento. I prodotti devono riportare sull'etichetta i valori di tutta una serie di requisiti
tecnici che possono così liberamente essere confrontati dal cliente secondo criteri
omogenei. La normativa CE non certifica solo il prodotto ma anche l'impegno dell'azienda
SOLAVA che ne attesta i valori, la cui conoscenza da parte del mercato risulta sempre più
importante anche in vista della nuova normativa sulla certificazione energetica degli edifici.
6. Il mattone bisellato, dalle elevate caratteristiche di solidità ed espressività che imprime agli
edifici, è un mattone pieno realizzato per estrusione, e coniuga elevate caratteristiche
estetiche con l’economicità di un prodotto industriale. Le argille con cui è realizzato sono
argille estratte dalle colline fiorentine ricche di ferro, resistenti al gelo, resistenti a
compressione e a carichi di rottura.
CARATTERISTICHE TECNICO-PRESTAZIONALI
Prova Risultato
Materia Prima Argilla toscana
Resistenza al gelo ANTIGELIVO
Assorbimento d'acqua ~ 8 %
Resistenza chimica RESISTENTE
Resistenza a Compressione 84N/mm2
Coefficiente attrito (antiscivolo) ATTRITO ECCELLENTE
Formato 24x12x5,5
Colore Rosato stonalizzato