Tecnologie e strategie progettuali per il retrofit del sistema edificio-impianto
Case Study - PROGETTARE PER LA SANITA’ Pavimentazione in laterizio per il Nuovo Poliambulatorio
1. PROGETTARE PER LA SANITA’
Pavimentazione in laterizio per il Nuovo Poliambulatorio
2. Progetto: Nuovo Poliambulatorio e attività
di servizio connesse nell'area dell'ex mercato
ortofrutticolo - sistemazioni dell'area (Centro
sociosanitario Giovannini)
Localizzazione: Prato - Via Cavour 118-
120
Committente: Azienda USL 4 di Prato
Responsabile unico del
procedimento: Ing. Armando Forgione
(USL 4)
Progettista: Arch.Antonio Marcon (Studio
Marcon&Partners – Firenze) prog.architettonica
Ing.Marco Della Tommasina (Hospital
Consulting s.r.l.–Bagno a Ripoli)impianti
Direzione dei Lavori: Arch.Antonio
Marcon
Realizzazione: Luglio-Ottobre 2005
Imprese Esecutrice: A.T.I. Consorzio
Toscano Costruzioni s.c.r.l. – Edil Atellana s.c.r.l.
3. Quello delle sistemazioni esterne dell'area del nuovo
Poliambulatorio e servizi della USL 4 di Prato è stato
l'ultimo affinamento di un progetto complessivo che
prevedeva nell'area dell'ex mercato ortofrutticolo, con
una estensione di oltre 11.000 mq, la demolizione di
alcuni fabbricati e la realizzazione di un nuovo
edificio destinato alle attività ambulatoriali per una
estensione totale di poco meno di 5.500 mq, su
quattro piani fuori terra. In altri edifici preesistenti
ristrutturati nell'area, sono stati ricavati spazi per
altre attività di servizio sociosanitarie per oltre 2.000
mq.
Le sistemazioni esterne sono state oggetto di una
Perizia di variante che ha consentito di prevedere una
progettazione complessiva degli spazi integrata e
qualificata, nel disegno, nei materiali, e nelle
funzionalità della circolazione pedonale e
meccanizzata. La sistemazione dell’area è stata
l'occasione per ricucire le relazioni spaziali tra edifici
con diverse caratteristiche formali e funzionali.
4. Poliambulatorio, spazio di
accoglienza e di garanzia di
elevati
standard di comfort ambientale
Al centro dell'area è stata mantenuta la previsione dell’ampia area a
verde come spazio di sosta per gli utenti del Poliambulatorio. Lo
spazio a disposizione delle auto è stato limitato, pur mantenendo la
piena accessibilità fino alla immediata prossimità degli accessi,
anche per ambulanze e auto di disabili, contenendo le parti a
pavimentazione bituminosa, e privilegiando gli spazi pedonali.
Per la pavimentazione dell’ingresso del poliambulatorio, che è il
primo luogo di approccio da parte del cittadino con la struttura
ospedaliera, si è scelto il materiale cotto in base a un requisito
fondamentale: la sua capacità di creare la sensazione di “ambiente
domestico”
5. Cotto e travertino
una realizzazione consapevole
anche dal punto di vista
ambientale
La pavimentazione in Cottobloc, il mattone bisellato che riunisce
in sé il colore caldo delle argille fiorentine, la bio-compatibilità
di un materiale naturale al 100% e l’economicità della posa a
secco, con l’utilizzo di ricorsi in travertino, è stata scelta per la
parte più significativa degli spazi esterni, per la buona qualità
materica e per il risalto cromatico che garantisce all'edificio del
Poliambulatorio, caratterizzato in prevalenza dal bianco, oltre
che per i necessari riferimenti alle pavimentazioni pedonali
storiche, anche in presenza di architettura contemporanea. Non
ultima la necessità della pavimentazione pedonale, di garantire
la carrabilità per le ambulanze che si dovessero accostare alla
pensilina di accesso in caso di maltempo.
6. CottoBloc, oltre ad avere il marchio CE, che assicura al
mercato la sicurezza di alte caratteristiche tecniche
necessarie per la destinazione d’uso di pavimentazione
esterna autobloccante, quali resistenza al gelo resistenza
a compressione e antiscivolosità, ha ottenuto la
certificazione ANAB, l’Associazione Nazionale
Architettura Bioecologica risultando strumento per un
costruire sostenibile in armonia con i principi della
Bioedilizia. Il marchio ecologico ANAB è quindi una
forma di garanzia che caratterizza la qualità
bioecologica di un prodotto, certificando che quel
prodotto possiede tutti i requisiti di compatibilità
ambientale, di funzionalità definiti nei disciplinari di
riferimento e soprattutto di non nocività.
A tutto questo e nel pieno rispetto dell’ambiente, si
aggiunge la possibilità di posa a giunto flessibile, infatti
Cottobloc grazie anche ai suoi lati smussati risulta
perfetto per la posa a secco che favorisce l’equilibrio
idrico del terreno circostante.
7. Posa in opera
La posa autobloccante è stata
eseguita con tutti gli accorgimenti
necessari per la buona riuscita finale;
la base flessibile consiste di ghiaia o
sabbia grossolana. I sistemi di
pavimentazione flessibile sono
tipicamente i più economici da
installare, in quanto richiedono
meno manodopera e meno materiali.
8. I mattoni sono sistemati sopra un letto di sabbia e/o ghiaia
(variabile da 30 a 50 mm) poggiante sopra una base compattata,
una sottobase (se necessaria), e un sottofondo compattato. L’uso
del geotessile è consigliato per evitare che la risetta migri negli
strati inferiori. Lo spessore di ogni strato in una pavimentazione
flessibile dipende dalle proprietà e dalla resistenza ai carichi di
ciascuno strato.
Per l’istallazione dei
mattoni, si deve
procedere prendendo i
pezzi da più pacchi
contemporaneamente
per compensare le
naturali stonalizzazioni
tra i vari pezzi e distesi
secondo lo schema di
montaggio desiderato
con una fuga media di
2-3 mm.
9. Nei sistemi di
pavimentazione sia
flessibile sia rigida, un
drenaggio adeguato
costituisce un punto
estremamente
importante per il
successo e la durabilità
del lavoro. Il miglior
modo per ottenere il
drenaggio della
pavimentazione è
inclinare la superficie
affinché essa funga il
più possibile da
superficie di scolo.
Si suggerisce una pendenza di 1 o 2 cm ogni metro di pavimento. Aree molto grandi e
soggette a traffico veicolare richiedono almeno 2 cm ogni metro. Per migliorare il drenaggio
di superficie, si dovrebbe avere cura di sistemare la direzione delle fughe continue e lunghe
parallelamente alla direzione di deflusso desiderata.
10. Le pavimentazioni di mattoni non murati costruite su una base
porosa come la ghiaia, possono permettere il drenaggio
attraverso l’intero sistema fino al sottofondo.
Qualora lo strato sottostante sia composto da una base di
calcestruzzo o di asfalto, una base flessibile compattata e fitta,
oppure una membrana impermeabile che separa gli strati di
pavimentazione, l’acqua non drenata dalla superficie di
pavimentazione filtrerà fino allo strato impermeabile che dovrà
quindi prevedere un drenaggio della sotto-superficie.
Per mantenere l’allineamento della trama durante la posa si
ricorre generalmente a fili o linee fatte col gesso. E’
consigliabile anche l’uso di un’area di prova per determinare la
posizione dei mattoni e minimizzare i tagli richiesti. In alcune
applicazioni pedonali, la sabbia può essere direttamente
“spazzata” nelle fughe. Comunque, in tutte le applicazioni
veicolari, i mattoni devono essere vibrati usando l’apposita
attrezzatura vibrantecompattatrice.