1. “Il più piccolo teatro all'italiana del mondo” (2010). In Geocentro – bimestrale dei geometri e
dei geometri laureati, anno II, n°11, 50-57.
La definizione è dell'Architetto Gian Luigi Sylos Labini, autore del progetto preliminare per il
recupero del Teatro Cittadino di Noicàttaro oggi in stato d'abbandono. Progetto commissionatogli
dalla delegazione di Bari del Fai (Fondo Ambiente Italiano) e da questa donato
all'Amministrazione comunale del piccolo centro pugliese quale contributo per favorire gli
interventi di restauro del Teatro il cui valore storico e architettonico è chiaramente documentato
nell'illustrazione del progetto che proponiamo.
Il team di progetto
Per la predisposizione del Progetto preliminare l'architetto Sylos Labini si è avvalso della
collaborazione degli architetti Germana Genchi, Gianfranco Todisco, Rosa Pecorella e del geometra
Gianfranco Minervini.
Il progetto
L'approccio metodologico al progetto del recupero del teatro è orientato verso una conservazione
tipologica, architettonica e strutturale, del manufatto ed alla sostanziale conferma della destinazione
d'uso originaria.
Si sono pertanto ipotizzate operazioni di restauro non solo finalizzate a preservare “l'integrità
materiale” del bene medesimo, ma anche a proteggere e a trasmettere i valori culturali, intrinseci ed
estrinseci, dell'opera.
Per quel che riguarda il riuso dell'organismo architettonico, alla sua conservazione sono connessi
interventi che, nel rispetto dei caratteri sostanziali dell'insieme, garantiscono una rinnovata
fruizione; tali interventi comprenderanno i necessari miglioramenti strutturali degli apparati lignei e
l'inserimento degli elementi accessori ed impiantistici necessari alle esigenze dell'uso prefigurato.
La proposta progettuale tiene conto di alcune necessarie acquisizioni immobiliari da parte del
Comune di Noicattaro e precisamente l'area del cortile esterno a Nord ed alcuni vani pianterreni di
collegamento fra detto cortile e l'atrio del contiguo Palazzo Antonelli-Santoro.
Misure di sicurezza e numero delle persone ammissibili
Per quel che riguarda le problematiche afferenti la sicurezza degli ambienti storici, definendo il
complesso come “locale di spettacolo e di intrattenimento in genere” e stabilendo per esso una
capienza non superiore a 100 posti, lo si esclude dall'elenco delle attività soggette al controllo di
prevenzione incendi, ai sensi della L. 966/1965 – D. M. 16/02/1982 – D. M. 19/08/1996.
In particolare, in merito all'esodo, considerando una densità di affollamento di 0,7 persone al
metroquadrato (D. M. 06/03/2001, art. 2), si prevede che:
• la sala, in progetto di metriquadrati 52 circa, ospiti n. 36 posti a sedere, di cui due per
diversamente abili;
• il I Ordine, di metriquadrati 49, possa ospitare comodamente 19 posti a sedere, di cui 6 su
sgabelli ed, al massimo, altri 15 posti in piedi. E' comunque consigliabile, ai fini di una
agevole fruizione, stabilire non più di 6 posti in piedi, oltre i 19 a sedere;
• il II Ordine, di metriquadrati 31, possa ospitare comodamente 6 posti a sedere ed, al
massimo, altri 15 posti in piedi. E' comunque consigliabile, ai fini di una agevole fruizione,
stabilire non più di 4 posti in piedi, oltre i 6 a sedere.
2. La capienza del teatro avrebbe pertanto un limite massimo ammissibile di 91 persone, comunque al
di sotto dei 100; nell'ipotesi progettuale sono stati individuati per gli spettatori 71 posti (61 a sedere
+ 10 in piedi), eventualmente incrementabili, tenendo però conto dell'ipotetica presenza aggiuntiva
di personale tecnico.
Essendo inoltre il locale con capienza inferiore a 150 persone, sono sufficienti due sole vie di
uscita; nella fattispecie la struttura avrà 5 vie di esodo, tutte di larghezza pari a due moduli, delle
quali una è costituita dall'ingresso storico (larghezza 140 cm), mentre le altre quattro sono ricavate
nella sezione muraria a ridosso dell'area esterna del predetto cortile, mentre le altre due uscite, una
per ciascun ordine di palchi, daranno direttamente all'esterno, in quota o tramite una scala esterna di
raccordo al sistema dei percorsi di esodo.
Lae scale, dimensionate a norma, saranno in muratura (come quelle esistenti), dunque con i requisiti
di resistenza al fuoco tali da non costituire oggetto di controllo prevenzione incendi (D.M. 9 marzo
2007).
La struttura portante dell'involucro, costituita da blocchi pieni di pietra squadrata di sezione al
rustico superiore ai 170 mm, garantisce una resistenza al fuoco superiore a REI 60 (altezza
antincendio < 12 m); non sono perciò necessarie misure di prevenzione incendio per le murature
portanti (Circolare Ministero Interno 15 Febbraio 2008 n. 1968).
Ai fini della prevenzione incendi saranno inoltre impiegati materiali omologati per le loro
caratteristiche di resistenza al fuoco ai sensi del D. M. 26 giugno 1984, generalmente di classe 0 o
di classe 1 (p. es. eventuali tendaggi) ovvero di classe1 IM (poltrone, sgabelli, mobili ecc... se
imbottiti); inoltre potrà essere previsto un trattamento dei manufatti lignei con prodotti vernicianti
ignifughi di classe 1, omologati ai sensi del D. M. 6 marzo 1992.
Tutte le necessarie misure antincendio saranno similmente impiegate negli ambienti di nuova
realizzazione.
Miglioramenti strutturali
Come accennato, l'involucro murario degli ambienti storici non presenta situazioni di degrado tali
da dover ipotizzare interventi di consolidamento: gli interventi strutturali in progetto riguarderanno
la realizzazione dei varchi per l'esodo e dell'orizzontamento ligneo per il ripristino del piano del
palcoscenico.
In particolare, il nuovo palcoscenico avrà struttura portante costituita da travi in legno lamellare, di
idonea sezione, alloggiate nei fori esistenti e quindi con tessitura ortogonale all'asse della sala; le
testate delle travi saranno pretrattate con impregnanti protettivi traspiranti, appoggiate su piastre in
acciaio zincato presagomato con funzione di dormienti e di tenuta, incamerate in vano areato.
Ricostruzioni e/o integrazioni di carattere strutturale dovranno invece riguardare l'apparato ligneo,
che, come si accennava, risulta mutilo in alcune parti; dovranno condursi indagini specialistiche per
determinare analiticamente la durabilità dei legni e i requisiti di tipo meccanico, anche alla luce di
eventuali compromissioni di carattere biologico. Ai sensi inoltre dell'art. 28 della Circolare
Ministeriale dell'Interno 15 Febbraio 1951 n. 16, il sovraccarico al quale dovranno essere calcolati i
solai di tutti i locali ed ambienti destinati al passaggio del pubblico (p. es. gli orizzontamenti dei
palchi) non dovrà essere inferiore a kg. 600 (seicento) per metroquadrato.
Nuove strutture
Le strutture di nuova realizzazione saranno in c.a.
Impianti
Anche per le dotazioni impiantistiche si dovrà fare riferimento al D. M. 19/08/1996; in particolare,
al Titolo XIII per gli impianti elettrici, al Titolo XIV per i sistemi di allarme, al titolo XV per le
attrezzature di estinzione degli incendi sia a mezzo di estintori portatili che di naspi DN 20
3. (capienza non superiore a 150 persone); detti naspi, in numero presuntivo di due e comunque
installati in modo da poter raggiungere con il getto ogni punto dell'ambiente, saranno alimentati da
serbatoi di accumulazione di acqua ubicati nella centrale tecnologica di nuova realizzazione.
Si propone anche la realizzazione di un impianto di condizionamento e ventilazione, la cui U.T.A.
sarà allocata nella predetta centrale tecnologica; le condotte e i dispositivi di controllo dell'impianto
saranno predisposti ai sensi del Titolo XII del succitato decreto. Vi saranno terminali a bacchetta,
opportunamente collocati a pavimento lungo il deambulatorio della sala.
Ricomposizione architettonica della sala
Come già detto, le strutture superstiti appaiono mutilate nelle parti riguardanti il palcoscenico, la
parte basamentale dell'arco scenico e la parte terminale del I Ordine in corrispondenza dell'ingresso
alla sala, dove manca il decimo palco.
La documentazione d'archivio e le prime osservazioni dirette, con il sussidio di un'accurata ricerca
tipologica e quindi di ragionamenti di tipo analogico, hanno consentito una prima ricomposizione
degli apparati lignei; in tale contesto, il palcoscenico appare architettonicamente e funzionalmente
definito, mentre saranno necessari ulteriori approfondimenti, sostanzialmente indagini conoscitive
in corso d'opera, per risolvere, soprattutto sotto il profilo funzionale, la ricostruzione del decimo
palco di I Ordine. La riproposizione infine delle decorazioni degli apparati lignei si fonderà
sull'analisi delle stratigrafie cromatiche rinvenute.
Ambienti di nuova realizzazione
I nuovi ambienti saranno realizzati in corrispondenza del cortile a Nord, ora di proprietà privata.
Qui, su un primo livello interrato, alla medesima quota della sala, saranno realizzati i servizi igienici
al servizio della sala, due camerini con servizi igienici di pertinenza, ubicata la centrale tecnologica
e completati i percorsi di esodo.
In superficie, lo spazio sarà allestito a giardino pensile con pergolati, mentre i vani di raccordo fra il
cortile e l'atrio di Palazzo Antonelli-Santoro, anche questi da acquisire, potranno fungere da hall.
Barriere architettoniche
Un dispositivo elevatore, ubicato nello spazio-cortile, consentirà ai fruitori con ridotte capacità
motorie o su sedia a ruote di accedere alla sala, dove sono riservate due postazioni per diversamente
abili.