Storia del cinema dalle origini al digitale (86 SLIDES E 60 FILMATI) Scarica...ziobio
Un percorso completo sulla storia del cinema dalle origini al digitale con 86 slides e oltre 60 filmati! Scaricalo gratis: http://giochiecolori.blogspot.it/2017/08/storiadelcinema-dalleorigini-aldigitale.html
CONTIENE:
PRECINEMA: tutti gli apparecchi ottici del precinema descritti uno per uno.
I PRIMI GRANDI REGISTI: biografia e film. Recensione per ogni film proposto.
ANALISI TECNICHE DEL CINEMA: lo schermo, la pellicola, il film sonoro.... corredati da video esplicativi.
IL CINEMA 3D e DIGITALE
Storia del cinema dalle origini al digitale (86 SLIDES E 60 FILMATI) Scarica...ziobio
Un percorso completo sulla storia del cinema dalle origini al digitale con 86 slides e oltre 60 filmati! Scaricalo gratis: http://giochiecolori.blogspot.it/2017/08/storiadelcinema-dalleorigini-aldigitale.html
CONTIENE:
PRECINEMA: tutti gli apparecchi ottici del precinema descritti uno per uno.
I PRIMI GRANDI REGISTI: biografia e film. Recensione per ogni film proposto.
ANALISI TECNICHE DEL CINEMA: lo schermo, la pellicola, il film sonoro.... corredati da video esplicativi.
IL CINEMA 3D e DIGITALE
Il concetto di Marketing Mix venne proposto negli anni sessanta dal professor
Jerome McCarthy, al fine di definire una serie di strumenti (le famose "4P": Prodotto,
Prezzo, Punto vendita e Promozione) la cui combinazione permettesse ad una
azienda di conseguire il massimo profitto nel proprio mercato di riferimento.
Ad ogni strumento venne correlata una serie di attività, che riporto come semplice
lista, per poi svilupparla nel corso dell’articolo:
Prodotto: varietà di prodotto, qualità design, caratteristiche, nome di marca,
confezione, misure e formati, servizi, garanzie, possibilità di resa o cambio.
Prezzo: prezzo base, sconti, condizioni di pagamento, finanziamento, disponibilità di
credito.
Punto vendita: canali, copertura, assortimenti, localizzazione, scorte, trasporti.
Promozione: pubblicità, forza vendita, pubbliche relazioni, marketing diretto.
Accanto alle "4P" Koetler ha introdotto 2 ulteriori strumenti:
Relazioni istituzionali: l’attività svolta dalle istituzioni influenza in modo sensibile le
vendite. Sviluppare relazioni istituzionali permetterebbe alle imprese di influenzare
positivamente sulla domanda di mercato.
Relazioni pubbliche: il grande pubblico passa attraverso stati d’animo e
atteggiamenti che possono influire sul mercato di determinati prodotti e servizi.
Il Cliente è la risorsa principale di ogni Azienda; per averne un numero sempre maggiore e ogni giorno più fedele è necessario creare un filo diretto in grado di rendere la nostra comunicazione verso la Clientela efficace e di successo. In tale direzione si muove questo corso che affronta il tema della comunicazione e del presidio del proprio mercato di riferimento, partendo dalla pianificazione dell’attività di marketing, attraverso la realizzazione di tale attività, fino alla valutazione dei risultati conseguiti.
Il percorso formativo si propone di fornire gli strumenti basici di sviluppo della comunicazione per le concessionarie all’interno della loro “area di competenza” locale.
Analisi e monitoraggio della clientela e della concorrenza.
Sintesi della lecture effettuata per un gruppo di imprenditori presso l'Associazione delle Piccole Imprese di Pordenone
Il concetto di Marketing Mix venne proposto negli anni sessanta dal professor
Jerome McCarthy, al fine di definire una serie di strumenti (le famose "4P": Prodotto,
Prezzo, Punto vendita e Promozione) la cui combinazione permettesse ad una
azienda di conseguire il massimo profitto nel proprio mercato di riferimento.
Ad ogni strumento venne correlata una serie di attività, che riporto come semplice
lista, per poi svilupparla nel corso dell’articolo:
Prodotto: varietà di prodotto, qualità design, caratteristiche, nome di marca,
confezione, misure e formati, servizi, garanzie, possibilità di resa o cambio.
Prezzo: prezzo base, sconti, condizioni di pagamento, finanziamento, disponibilità di
credito.
Punto vendita: canali, copertura, assortimenti, localizzazione, scorte, trasporti.
Promozione: pubblicità, forza vendita, pubbliche relazioni, marketing diretto.
Accanto alle "4P" Koetler ha introdotto 2 ulteriori strumenti:
Relazioni istituzionali: l’attività svolta dalle istituzioni influenza in modo sensibile le
vendite. Sviluppare relazioni istituzionali permetterebbe alle imprese di influenzare
positivamente sulla domanda di mercato.
Relazioni pubbliche: il grande pubblico passa attraverso stati d’animo e
atteggiamenti che possono influire sul mercato di determinati prodotti e servizi.
Il Cliente è la risorsa principale di ogni Azienda; per averne un numero sempre maggiore e ogni giorno più fedele è necessario creare un filo diretto in grado di rendere la nostra comunicazione verso la Clientela efficace e di successo. In tale direzione si muove questo corso che affronta il tema della comunicazione e del presidio del proprio mercato di riferimento, partendo dalla pianificazione dell’attività di marketing, attraverso la realizzazione di tale attività, fino alla valutazione dei risultati conseguiti.
Il percorso formativo si propone di fornire gli strumenti basici di sviluppo della comunicazione per le concessionarie all’interno della loro “area di competenza” locale.
Analisi e monitoraggio della clientela e della concorrenza.
Sintesi della lecture effettuata per un gruppo di imprenditori presso l'Associazione delle Piccole Imprese di Pordenone
I social network costituiscono la nuova morfologia sociale delle nostre società, e la diffusione della logica del networking modifica sostanzialmente le attività, le prassi e i risultati nei processi di creazione, produzione, e comunicazione. Nella realtà onlife il digitale e i social network sono non solo semplici strumenti di comunicazione, ma motore di cambiamento e crescita anche in ambito professionale, personale ed economico.
Nell’intreccio informativo della rete il dato statistico entra in un «ciclo di vita» ampio in cui interagisce con informazioni differenti ed è oggetto di interpretazioni molteplici e anche di possibili distorsioni.
Inoltre, a fronte della proliferazione di statistiche «non ufficiali» e di sondaggi che trovano ampia diffusione nei media, ma dei quali non sempre sono chiariti metodologie e processi produttivi, tema particolarmente rilevante e dai molteplici livelli di lettura diventa quello della «fiducia» nell’Istituto e nell’autorevolezza del dato rilasciato.
Dove sta andando la serialità? A partire dalla individuazione delle variabili esogene ed endogene della serialità proviamo a tracciare l'identità della serialità espansa contemporanea.
2. L’ importanza del
marketing
Il ruolo del marketing è cresciuto
progressivamente di importanza nelle imprese
a causa della competizione crescente e dello
sviluppo più lento dei consumi.
Inoltre il marketing è la funzione aziendale
cruciale per far fronte ad una domanda più
attenta e selettiva da parte del consumatore.
3. Definizioni di marketing
Definizione classica: complesso di attività di
un’impresa che vanno dall’ideazione di un
prodotto o servizio al loro utilizzo da parte del
consumatore.
Definizione moderna: insieme di attività con cui
un’organizzazione soddisfa le esigenze di
persone o altre organizzazioni, mediante
prodotti o servizi, oppure sostenendo idee e
valori.
4. I PROSUMERS
“persone che processano informazioni, consumano
criticamente, arrivano a organizzare campagne di
boicottaggio, a ri-codificare i messaggi pubblicitari
delle aziende oppure a crearne di propri. Persone
che, grazie agli strumenti del Web partecipativo,
hanno in mano il potere per organizzarsi e
rispondere agli attacchi delle marche”.
5. QUATTRO FASI
1920- 1930: orientamento alla produzione
1930-1950: orientamento alle vendite
1950 - in poi: orientamento al mercato
6. Definizione
Il marketing management è il processo di
pianificazione e di realizzazione della concezione,
del prezzo, della promozione e della distribuzione
di idee, beni, e servizi, al fine di creare scambi che
consentano di raggiungere gli obiettivi di individui
e organizzazioni.
7. La storia del marketing
PERCHÉ SI SVILUPPA IL MARKETING?
Industrializzazione produzione di massa
Aumento della concorrenza
Aumento dimensione dei produttori e dei
distributori.
Segmentazione della domanda
10. Ad iniziare dagli anni 70 il marketing
da standardizzato diventa
specializzato
MARKETING SOCIALE
Determinare e soddisfare i bisogni… secondo
modalità che preservino o rafforzino il benessere
del consumatore e della società.
Marketing delle imprese di servizi, delle piccole
imprese, della sanità…..
11. IL MARKETING E IL FILM
è il processo di pianificazione e realizzazione delle attività di
concepimento, attribuzione del prezzo, promozione e distribuzione di
idee, beni e servizi destinati a creare scambi allo scopo di soddisfare
obiettivi degli individui e delle organizzazioni.
( STANTON W. J., VARALDO R., “Marketing”, Il Mulino,Bologna,1986)
Il film viene definito come “un prodotto di consumo sociale la cui
valorizzazione dipende dai gusti del pubblico cui è destinato”.
14. MARKETING PER L’IMPRESA
CINEMATOGRAFICA
Ci si rende conto che buona parte del successo delle superproduzioni
americane, in Europa come negli Stati Uniti, dipende sempre di più
dall’orchestrazione minuziosa di colossali campagne pubblicitarie,
richiedenti capitali ingenti e tutte le energie dei distributori.
Oggi una market campaign è fondamentale per trasformare un
film in un evento, in merchandising 11e quindi in cd musicali, fumetti e
altro.
15. Le opzioni di distribuzione
la distribuzione major
la distribuzione indipendente
Duplicazione delle copie positive (o del master) in più copie destinate
alla proiezione nelle sale cinematografiche e ai diversi canali di
sfruttamento economico
I distributori gestiscono:
• flusso fisico delle copie
• attività di marketing
• flussi finanziari collegati agli incassi
16. Nuovo spettatore
cinematografico
Il nuovo consumatore è anche un acquirente di
sogni o un sognatore? Egli compra un prodotto
certamente per il suo uso, ma ancora prima per il
fascino e la magia che esso gli offre in premio.
Processo decisionale:
- percezione del prodotto-evento
- riscontro dei bisogni
- valutazione
- scelta decisionale
- soddisfazione/fidelizzazione
- insoddisfazione/ ricerche alternative
17. Spettatori
abituali
occasionali
potenziali
Dalla fine degli anni Quaranta, negli Stati Uniti, e dalla seconda metà
degli anni Sessanta, in Europa, si assiste ad un graduale passaggio dalla
figura che connota la spettatore come un”consumatore cinematografico”
ad un “consumatore filmico”.
18. Vecchia filiera cinematografica
Produzione – Distribuzione – Esercizio Spettatore cinematografico
Nuova filiera cinematografica
Televisione/Pay-TV
Internet
Produzione - Distribuzione Esercizio Consumatore filmico
Home-Video
19. Strategie di marketing cinematografico:
segmentazione targeting-
posizionamento
La segmentazione è intesa come un intervento analitico che,con le ricerche di
mercato,completa quella fase di studio orientata a monitorare i bisogni dei clienti
e l’evoluzione del contesto macro-marketing, anticipandone le tendenze future.
Accessibilità
Quantificabilità
Riscontrabilità
Stabilità
Difendibilità
Controllabilità
Profittabilità
20. Approcci di marketing
Marketing indifferenziato
Marketing differenziato
Marketing di nicchia
Distinzione tra macro-target e micro-target.
21. Posizionamento
Posizionare un film vuol dire costruire e
veicolare la sua immagine presso il pubblico,
collocandolo correttamente nel loro sistema di
percezione al fine di differenziarlo dalle pellicole
concorrenti.
22. I problemi del posizionamento
cinematografico
La difficoltà di previsione della domanda
- dimensione della domanda potenziale
- brevità di ciclo di vita del film nella sala
cinematografica
La stagionalità del consumo cinematografico
La concorrenza esterna
23. Il posizionamento
cinematografico
processo di “brandizzazione”.
Elementi Interni: cast artistico e tecnico, titolo,
musica, soggetto e genere.
Elementi esterni: premi, critica e risultati al box
office.
24. Posizionamento cinematografico
Il posizionamento cinematografico prevede tre distinte
operazioni:
individuare i target ai quali si decide di orientare
l’offerta e la campagna promozionale;
analizzare gli attributi-chiave del prodotto filmico
maggiormente attrattivi per lo spettatore potenziale, i
cosiddetti selling elements;
applicare gli strumenti promozionali: advertising,
publicity e promotion.
25. Combinazione strategica degli
elementi di marketing mix
Il ruolo del marketing strategico è “quello di
seguire l’evoluzione del mercato di riferimento e
di identificare i differenti prodotti-mercato e
segmenti attuali o potenziali, in base all’analisi
dei diversi bisogni da soddisfare”.
Il marketing operativo è definito come:“il braccio
commerciale dell’impresa, senza il quale il
migliore piano strategico non potrebbe fornire
risultati soddisfacenti”.
26. Processo di marketing dello
spettacolo
Diagnosi della situazione attuale relativa agli
elementi di marketing mix;
Proposta relativa degli obiettivi di breve, medio e
lungo termine da conseguire;
Scelta e formulazione delle conseguenti politiche
e strategie;
Combinazione strategica di marketing mix;
27. Politiche di prodotto/evento
(product)
I prodotti materiali tangibili, ovvero prodotti che
hanno un riscontro materiale grazie all’acquisto
di biglietti;
gli eventi che, si presentano come servizi non
quantificabili ma allo stesso tempo come veri e
propri prodotti tangibili.
Il cinema, come le altre forme di spettacolo, si
presenta come un bene-esperienza.
29. Ciclo di vita di un prodotto/
evento
Fase di progettazione;
Fase di lancio;
Fase di sviluppo;
Fase di maturità;
Fase di declino o di rilancio;
30. Ciclo di vita di un prodotto/
evento
ciclo con crescita progressiva
ciclo prolungato con maturità costante
ciclo predeterminato
ciclo con rilancio
ciclo discontinuo
ciclo con successo e rapido declino
ciclo con lancio fallimentare
ciclo con declino e rilancio
ciclo con lancio fallimentare e con successivo successo
31. Politiche per il lancio di un nuovo
prodotto
Politica pioneer
Politica follower
33. La politica di prezzo (price)
La politica di prezzo è di estrema importanza per tutti gli organismi
di spettacolo, in quanto, se viene messa in atto in modo efficiente è in
grado di apportare un valore aggiunto all’ offerta.
Costi fissi
Costi variabili
Costi diretti imputabili ad un particolare evento
Costi indiretti
Costi finanziari
Costi di foundraising
34. Schema di costing di una
produzione filmica
Costi fissi o di allestimento: spese generali, compenso per il
regista, attori, costi personale tecnico ed amministrativo, costi
di produzione (sceneggiatura, scenografia,musica,studio, costi
prove, diritti di sfruttamento, costi macchinari e materiali di
scena, costi lavoro e costi costumi);
Costi variabili: costi di riproduzione;
Costi di distribuzione: commissioni ai vari distributori;
Comunicazione, promozione, documentazione: marketing,
pubblicità, intervento ufficio stampa (conferenza stampa,
comunicati stampa), spese di rappresentanza;
35. Politica di distribuzione e di
vendita (placement)
Trasporto
Frazionamento
Stoccaggio
Assortimento
Contatto
Informazione
Promozione
36. Scelta del canale distributivo
Canale corto/diretto
Canale lungo
Canale misto
37. La politica di distribuzione e di
vendita
Distribuzione/vendita
diretta
Distribuzione/vendita
indiretta: distributore
cinematografico
38. Politica di comunicazione
(Promotion)
Emittente: chi invia il messaggio.
Codifica: il processo attraverso il quale le informazioni insite nel messaggio vengono
trasformate in simboli, immagini, suoni, linguaggi,ecc.
Messaggio: le informazioni da veicolare al ricevente.
Media: I canali attraverso i quali il messaggio riesce a passare dall’emittente al ricevente.
Decodifica: processo mediante il quale il ricevente attribuisce un significato al messaggio
ricevuto.
Ricevente: il pubblico target a cui è destinato il messaggio.
Risposta: l’insieme di reazioni del riceventi all’arrivo del messaggio.
Feedback: flusso di ritorno delle informazioni dal ricevente all’ emittente.
Rumore: possibili effetti discorsivi lungo tutto il processo di comunicazione
39. Advertising
Il media plan costituisce l’elemento centrale dell’intera campagna di advertising e di
publicity.
Il media plan include alcuni punti basilari:
I segmenti-obiettivo che si vogliono raggiungere;
Descrizione dei media che s’intendono utilizzare per ogni segmento;
· Le schede di piazzamento (schedules of placement) relative agli spazi e alle durate
dei diversi messaggi pubblicitari;
I mercati (aree e città) che s’intende raggiungere con la copertura mediatica stabilita;
Costi previsti delle operazioni pianificate;
Uno schema relativo alle modalità e ai tempi del lancio dei film concorrenti;
40. Quattro fasi del media plan
Fase 1: a partire da 3-4 settimane prima dell’uscita nelle sale, si avvia
una prima campagna volta alla sollecitazione delle aspettative nei
confronti del segmento-obiettivo;
Fase 2: a due settimane dalla release, vengono incrementate il numero
ed i passaggi pubblicitari. Infatti in questa fase sono previste ospitate
televisive dei membri del cast, per stimolare l’interesse dell’audience;
Fase 3: la settimana che si conclude con l’uscita del film, prevede un
coinvolgimento di tutti i media e l’incremento della stampa quotidiana e
settimanale;
Fase 4: le due settimane successive al release prevedono una
diminuzione graduale della campagna pubblicitaria (variabile a seconda
del successo al botteghino del film);