Prima lezione del corso di laurea magistrale "Supply chain Management & Operations" nel corso di Scienze economico aziendali indirizzo getione di impresa Facoltà di Economia Università di Palermo, Prof. Gandolfo Dominici
Lezione 2, SCM & operations, prof. Gandolfo Dominici, Università di PalermoGandolfo Dominici
Lezione 2, SCM & operations, prof. Gandolfo Dominici, Università di Palermo, Corso di Laurea Magistrale in Scienze Econonico aziendali, indirizzo gestione delle imprese, Facolta di Economia
Lezione Scm & operations scorte risorse lean mrp prof. Gandolfo Dominici Università di Palermo CDL magistrale in Scienze Economico aziendali Facoltà di Economia
Prima lezione del corso di laurea magistrale "Supply chain Management & Operations" nel corso di Scienze economico aziendali indirizzo getione di impresa Facoltà di Economia Università di Palermo, Prof. Gandolfo Dominici
Lezione 2, SCM & operations, prof. Gandolfo Dominici, Università di PalermoGandolfo Dominici
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Lezione Scm & operations scorte risorse lean mrp prof. Gandolfo Dominici Università di Palermo CDL magistrale in Scienze Economico aziendali Facoltà di Economia
Introduzione al corso di Gestione dei Processi - prof. Gandolfo Dominici- Università di Palermo - Laurea Magistrale in Scienze Economico-aziendali LM77 - A.A, 2012-2013
Lezione 2 e 3 prof. Gandolfo Dominici- Tecnica della Comunicazione di impresaGandolfo Dominici
Lezione 2 e 3 prof. Gandolfo Dominici- Tecnica della Comunicazione di impresa- Corso di Laurea Magistrale in Scienze Economico Aziendali LM77 -indirizzo Gestione di Impresa - Facoltà di Economia - Università di Palermo
Il Paradigm shift della teoria sistemica nelle scienze sociali. verso un nuov...Gandolfo Dominici
Il Paradigm shift della teoria sistemica nelle scienze sociali. verso un nuovo concetto di impresa sistemico-vitale.
SINERGIE EURPRERA CONGRESS - IULM - MILAN - 10-11 NOVEMBER - 2011
“Se e come nelle scienze aziendali-gestionali sia possibile applicare i concetti fondamentali che hanno portato al cambiamento di paradigma in sociologia”
Lez.1- Corso di Tecnica della Comunicazione d'impresa- Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali- indirizzo Gestione d'impresa- Facoltà di Economia - Università di Palermo- Prof. Gandolfo Dominici
Conferenza Prof. Andrea Sianesi - Scenari e trend di evoluzione nel supply ch...Concordia Srl
SCENARI E TREND DI EVOLUZIONE NEL SUPPLY CHAIN MANAGEMENT
Nella presentazione si procederà all’illustrazione dei principali link tra scenari e ricadute sul SCM: tra gli scenari si annoverano ad esempio la Globalizzazione dei sistemi logistico produttivi e la Decentralizzazione e deverticalizazione, con ricadute quali la necessità di gestire la complessità in termini di articolazione societaria, la necessità di gestire la coesistenza di filiali e plant “nel mondo” ed il fabbisogno di visibility; un altro trend è la priorità alla competizione sul tempo senza dimenticarsi il costo, che si traduce in fabbisogno di sistemi che assicurino sia date di consegna “veritiere”, sia ottimizzazione dei piani, in fabbisogno di integrare controllo capacità e controllo disponibilità di materiali in sede di Planning ed infine nella necessità di Integrazione (visibility) dello shop floor interno e degli avanzamenti presso i partner esterni; infine la competizione sempre di più sulla diversificazione, fatto che porta alla “mass customization” in quasi tutti i settori, e quindi gamme sempre più ampie, prodotti sempre più complessi e personalizzati e ciclo di vita dei prodotti sempre più breve, fattori che si traducono in un fabbisogno di supportare il pianificatore e/o programmatore con strumenti agili (tempi di risposta veloci), orientati alla simulazione e che che assicurino la massima visibilità sugli avanzamenti, nonché in fabbisogno di gestire l’incertezza (portafogli certi solo a breve) ed in fabbisogno di velocity nel processo decisionale.
A valle di questa illustrazione di scenari e ricadute si analizzerà quali sono le principali critical issues che oggi i Supply Chain Manager devono affrontare per riuscire a soddisfare i propri compiti critici.
Relatore: Prof. Andrea Sianesi | Professore ordinario di Supply Chain Management e Associate Dean della School of Management del Politecnico di Milano. Autore di più di 100 pubblicazioni scientifiche e numerosi libri su temi di gestione industriale.
Da più di 25 anni svolge attività di consulenza direzionale sui temi di Operations & Supply Chain Management in Europa e Asia.
Membro di CdA e di comitati esecutivi di aziende multinazionali e organismi accademici nazionali e internazionali.
Strategie Di Prezzo Per Club Calcistici
lezione del prof. Carlo Amenta al corso di Marketing del prof. Gandolfo Dominici Facoltà di Economia università di Palermo
La corporate governance e la separazione tra proprietà e management.
Corso economia e gestione delle imprese prof. Dominici
lezione dr. Levanti del 10/03/2009
Facoltà di Economia
Palermo
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Il Paradigm shift della teoria sistemica nelle scienze sociali. verso un nuovo concetto di impresa sistemico-vitale.
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“Se e come nelle scienze aziendali-gestionali sia possibile applicare i concetti fondamentali che hanno portato al cambiamento di paradigma in sociologia”
Lez.1- Corso di Tecnica della Comunicazione d'impresa- Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali- indirizzo Gestione d'impresa- Facoltà di Economia - Università di Palermo- Prof. Gandolfo Dominici
Conferenza Prof. Andrea Sianesi - Scenari e trend di evoluzione nel supply ch...Concordia Srl
SCENARI E TREND DI EVOLUZIONE NEL SUPPLY CHAIN MANAGEMENT
Nella presentazione si procederà all’illustrazione dei principali link tra scenari e ricadute sul SCM: tra gli scenari si annoverano ad esempio la Globalizzazione dei sistemi logistico produttivi e la Decentralizzazione e deverticalizazione, con ricadute quali la necessità di gestire la complessità in termini di articolazione societaria, la necessità di gestire la coesistenza di filiali e plant “nel mondo” ed il fabbisogno di visibility; un altro trend è la priorità alla competizione sul tempo senza dimenticarsi il costo, che si traduce in fabbisogno di sistemi che assicurino sia date di consegna “veritiere”, sia ottimizzazione dei piani, in fabbisogno di integrare controllo capacità e controllo disponibilità di materiali in sede di Planning ed infine nella necessità di Integrazione (visibility) dello shop floor interno e degli avanzamenti presso i partner esterni; infine la competizione sempre di più sulla diversificazione, fatto che porta alla “mass customization” in quasi tutti i settori, e quindi gamme sempre più ampie, prodotti sempre più complessi e personalizzati e ciclo di vita dei prodotti sempre più breve, fattori che si traducono in un fabbisogno di supportare il pianificatore e/o programmatore con strumenti agili (tempi di risposta veloci), orientati alla simulazione e che che assicurino la massima visibilità sugli avanzamenti, nonché in fabbisogno di gestire l’incertezza (portafogli certi solo a breve) ed in fabbisogno di velocity nel processo decisionale.
A valle di questa illustrazione di scenari e ricadute si analizzerà quali sono le principali critical issues che oggi i Supply Chain Manager devono affrontare per riuscire a soddisfare i propri compiti critici.
Relatore: Prof. Andrea Sianesi | Professore ordinario di Supply Chain Management e Associate Dean della School of Management del Politecnico di Milano. Autore di più di 100 pubblicazioni scientifiche e numerosi libri su temi di gestione industriale.
Da più di 25 anni svolge attività di consulenza direzionale sui temi di Operations & Supply Chain Management in Europa e Asia.
Membro di CdA e di comitati esecutivi di aziende multinazionali e organismi accademici nazionali e internazionali.
Strategie Di Prezzo Per Club Calcistici
lezione del prof. Carlo Amenta al corso di Marketing del prof. Gandolfo Dominici Facoltà di Economia università di Palermo
La corporate governance e la separazione tra proprietà e management.
Corso economia e gestione delle imprese prof. Dominici
lezione dr. Levanti del 10/03/2009
Facoltà di Economia
Palermo
I magazzini automatici rappresentano l'espressione tecnologicamente più avanzata dei sistemi di stoccaggio, e oggi più che mai, costituiscono un'interessante opzione per risolvere i problemi.....
Tecniche Innovative di sviluppo Agile: Metodologia DevOps per un migliore cic...Davide Gallitelli
Tesi di laurea triennale in Ingegneria del software al Politecnico di Bari sulla metodologia Devops per migliori cicli di sviluppo e rilascio software. Tesi svolta da Davide Gallitelli (uploader), con relatrice la prof.ssa Marina Mongiello e correlatore il dott. ing. Francesco Nocera.
In esclusiva un estratto del materiale formativo del corso di project management base.
Per maggiori informazioni o per scaricare il file pdf visita il sito: www.frprojects.com
MLS - Un software per la gestione del LEAN ManufacturingAngeloScordo
Un modo migliore di gestire la produzione e di controllare il magazzino. Una soluzione snella sia come requisiti hardware, sia come struttura software. Utilizza i concetti LEAN per ridurre o eliminare i magazzini di processo e per sostituire i metodi Pull al tradizionale Push. Può sostituire vantaggiosamente i tradizionali sistemi MRP II. Colla sua facilità di gestione prende per mano il personale di produzione ed elimina la carta dall'officina.
La presentazione descrive la metolodogia DDMRP e la RoadMap messa a punto dagli esperti di Advance Supply Chain Solutions per implementarla con successo. Advance SC Solutions è la divisione di consulenza di Advance Operations Management School, ASCM/APICS Premier ELITE Partner e Partner ufficiale del Demand Driven Institute.
La gestione delle scorte assume una funzione strategica nella catena logistica in quanto dovrebbe essere caratterizzata da una precisa analisi di ciò che deve essere gestito ed in quale quantità, in funzione di precisi obiettivi di livello di servizio e di costi. L'introduzione di azioni di miglioramento nel settore dello stock management può e deve dar luogo alla contemporanea riduzione dei costi e all'aumento della disponibilità dei prodotti, fino al punto di equilibrio ottimale, unico per ogni Azienda.
Conferenza Kube Sistemi: Lean logistics and manufacturingConcordia Srl
LEAN LOGISTICS & MANUFACTURING | I CONCETTI DELLA LEAN NEI PROCESSI DEL WMS
“Sono già un paio di volte che quel cliente ci sollecita la consegna, ma non abbiamo la merce pronta da spedire: cosa possiamo fare per accontentarlo la prossima volta?”
“I responsabili di magazzino si lamentano perché c’è troppo lavoro da fare, eppure dovrebbero solo occuparsi di prendere in carico le spedizioni, verificare le giacenze e far eseguire i prelievi…”
“Com’è possibile che i carrellisti di magazzino perdano dieci minuti ad ogni missione, perché la merce non si trova dove dovrebbe?”
Frasi di questo genere sono molto frequenti in aziende che si occupano di logistica e denotano problemi che spesso difficile da affrontare. Le situazioni descritte, tuttavia, per quanto a prima vista scollegate tra loro, sono generate da un fattore comune: lo spreco, spesso inconsapevole, di tempo e risorse.
Una risposta a questi problemi viene dall’approccio Lean, la filosofia aziendale che mette il cliente al centro dell’attenzione e che considera “valore” tutte quelle attività che contribuiscono a soddisfare le esigenze, anche implicite, del cliente finale. La massimizzazione del valore passa attraverso l’eliminazione degli sprechi, attività che ostacolano il flusso dei materiali e delle informazioni e che possono essere evitate senza ricadute negative sulle prestazioni aziendali.
Nel corso dell’intervento si esporranno i concetti fondanti del “Lean Thinking” evidenziando come questi concetti si ritrovano nelle applicazioni WMS di magazzino.
Relatore: Andrea Pasotti | Responsabile di Ricerca presso CSMT – Università di Brescia .
Relatore: Davide Pautasso | Sales Manager Kube Sistemi.
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Lezione 5 -Corso SCM e operations - Gandolfo Dominici
1. Progettazione dei processi
(analisi)
Supply Chain Management Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
3. Supply Chain Management Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
4. Caratteristiche dei processi
• Obiettivi di prestazione;
• Sequenza di processi;
• Allocazione dei compiti;
• Allocazione della capacità.
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
6. Supply Chain Management Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali
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7. Supply Chain Management Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali
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8. Mappatura dei processi
(process blueprinting)
• Descrizione dei processi in termini di
interconnessioni tra le attività
• Utilizza i diagrammi di flusso
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9. Diagrammi di flusso
(flow chart)
• È un linguaggio formale di tipo grafico per rappresentare gli algoritmi.
• Attraverso il diagramma a blocchi (o flow chart) si può indicare l’ordine di
esecuzione delle istruzioni.
• Un particolare simbolo grafico detto blocco elementare è associato a ciascun
tipo di istruzione elementare.
• I blocchi sono collegati fra loro tramite frecce che indicano il susseguirsi
delle istruzioni.
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
10. Diagrammi di flusso
• I blocchi elementari sono:
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12. Diagrammi di flusso
• ha un blocco iniziale e uno finale;
• è costituito da un numero finito di blocchi azione e/o blocchi
lettura/scrittura e/o blocchi di controllo;
• ciascun blocco elementare soddisfa le condizioni di validità.
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
13. Diagrammi di flusso
Condizioni di validità:
• ciascun blocco azione, lettura/scrittura ha una sola freccia
entrante e una sola freccia uscente;
• ciascun blocco di controllo ha una sola freccia entrante e
due frecce uscenti;
• ciascuna freccia entra in un blocco o si innesta su un’altra
freccia;
• ciascun blocco è raggiungibile dal blocco iniziale;
• il blocco finale è raggiungibile da qualsiasi altro blocco.
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
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16. Diagramma di flusso Slot Machine
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17. Supply Chain Management Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali
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18. Lead-time
Vi sono diverse definizioni del lead-time (in senso più ampio o più stretto)
a seconda degli obiettivi considerati. Il lead-time totale di produzione può
esere considerato come segue :
Tem po totale di processo
tempo attesa
tempo setuptempo lavorazionetempo attesa
tempo di trasporto
processo precedente processo successivo
Lead- time di produzione
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19. Lead-time
Il lead-time include:
• Il tempo di attesa dei materiali (o delle parti) in coda
prima del processo;
• Il tempo totale del processo che è costituito dal tempo di
lavorazione più il tempo di setup dei macchinari utilizzati;
• Il tempo di attesa dopo il processo produttivo, cioè il tempo
di attesa delle parti lavorate prima di potere essere
trasferite al processo successivo;
• Il tempo di trasporto necessario a raggiungere il processo
successivo.
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20. Cycle Time (o Takt Time)
Il Cycle time (tempo di ciclo) è l’intervallo di tempo in cui la
linea di produzione deve produrre un singolo prodotto o parte.
O R E D I SE R V IZ IO G IO R N A L IE R E
C Y C L E T IM E =
P R O D U Z IO N E G IO R N A L IE R A R IC H IE S T A
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21. Livellamento (Smoothing) del
processo produttivo
E’ l’adattamento della produzione alla variabilità della
domanda al fine di minimizzare la varianza quantitativa nella
linea di produzione ed eliminare i tempi morti.
Il livellamento della produzione nel TPS è ottenuto in due fasi:
Livellamento della quantità di produzione totale;
Livellamento della quantità di produzione del
singolo modello.
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22. Livellamento della quantità di produzione
totale
Mira a ridurre la varianza tra due periodi di tempo successivi,
attraverso la previsione dei picchi e delle depressioni della
domanda, per evitare sprechi nell’intero sistema di produzione.
A tal fine mensilmente viene redatto (utilizzando l’MRP) un
piano aggregato di produzione (Master Production Plan)
fornisce i dati riguardanti i quantitativi mensili di produzione a
seconda della domanda prevista.
Il Master Production Plan deve sincronizzare tutti i processi,
bilanciandoli così che ogni processo precedente termini alla
stessa velocità nel tempo di ciclo (cycle time).
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23. Livellamento della quantità di produzione
totale
(esempio)
il cycle time è calcolato:
dividendo il tempo di lavoro della giornata
(960 minuti ) per la produzione giornaliera
[1]
programmata nella linea finale di assemblaggio
(350 unità il 1°Aprile):
960 / 350 = 2,74 minuti per unità = 165 secondi per unità
[1] considerando due turni di lavoro di 8 ore: (8x60) x 2 = 960 min.
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24. Livellamento della quantità di produzione
totale
(esempio)
Esempio (semplificato) di Master Production Plan
APRILE
DATA 1 2 3 4 5 6 7 8 … 18 19 2 0 21 … 30
Quantità di produzione programmata 350 340 340 340 340 340 340 340 … 350 350 305 300 … 305
Numero di lavoratori assegnati alla linea 85 85 85 85 85
75 85 85 … 85 85 54 54 … 54
Numero di lavoratori che lavorano nella linea 83 63 63 63
73 83 63 63 … 61 62 51 52 … 52
Stop della linea (min.) 88 80 53 53 53 53 53 53 … 90 87 83 80 … 84
Cycle time (sec.unità) 165 169 169 169 169 169 169 169 … 164,5714 121 188,9 192 … 189
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25. Livellamento della quantità di produzione
del singolo modello
Determina l’appropriata sequenza di produzione della “Linea
di assemblaggio mista” (Mixed Model assembly line).
La produzione di automobili è molto varia poiché ogni tipo di
automobile ha diversi modelli, colori e specifiche. La quantità
di prodotti finiti sarebbe immensa se ogni linea di produzione
producesse solo un modello nell’intera giornata. Bisogna
evitare che il processo precedente produca componenti
quando ciò non è richiesto dalla domanda. Per ottenere ciò
linea di produzione deve produrre il giusto mix di modelli
minimizzando i tempi morti ed evitando la sovrapproduzione.
Si deve dunque programmare la giusta sequenza di prodotti
finiti livellando la quantità prodotta di ciascun modello.
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26. Livellamento della quantità di produzione del singolo modello
Un esempio:
Si supponga che lo stabilimento debba produrre 8.000
automobili al mese;
di cui:
4.000 modello A
2.000 modello B
2.000 modello C
In 20 giornate lavorative al mese; con un solo turno di
produzione giornaliero di 8 ore (480 minuti).
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27. Livellamento della quantità di produzione del singolo modello
Il cycle-time medio è dato dal rapporto tra il tempo
di lavoro giornaliero (480 minuti) ed il volume di
produzione giornaliero (400 automobili):
480 minuti
CYCLE TIM E = = 1 min.12 sec.
400 automobili
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28. Livellamento della quantità di produzione del singolo modello
Il tempo entro cui è richiesta la produzione di un
Modello A è:
T em p o di richiesta 480 m inuti
p er un m odello A = 200 M od ello A = 2 m in. e 24 sec.
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29. Livellamento della quantità di produzione del singolo modello
Confrontando il cycle-time del modello A con il
cycle-time medio si ha:
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30. Livellamento della quantità di produzione del singolo modello
Il tempo massimo prima che un Modello A sia
richiesto dal mercato è di 2 minuti e 24 secondi,
mentre il cycle-time medio (cioè il tempo medio
necessario per produrre un’autovettura) è di un
minuto e 12 secondi. Di conseguenza prima un
modello A sia richiesto la linea di produzione
può essere utilizzata per produrre un’altra
autovettura.
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31. Livellamento della quantità di produzione del singolo modello
Considerando il tempo di richiesta di un modello B
e di un modello C:
Tempo di richiesta 480 minuti
per un modello C = 100 Modello c = 4 min. e 48 sec.
Tempo di richiesta 480 minuti
per un modello B = 100 Modello B = 4 min. e 48 sec.
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32. Livellamento della quantità di produzione del singolo modello
Confrontando il tempo di richiesta dei modelli A, B
e C con il cycle-time medio:
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33. Livellamento della quantità di produzione del singolo modello
Il livellamento della produzione non si ottiene soltanto
scegliendo l’appropriata sequenza di produzione ma è
necessario estendere il controllo a tutta la linea al fine di:
Livellare il tempo totale di produzione ed
assemblaggio di ogni processo;
Mantenere costante il livello di consumo
delle parti lungo l’intera linea.
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34. Livellamento della quantità di produzione del singolo modello
Per potere livellare il tempo totale di produzione ed
assemblaggio di ogni processo si deve controllare se
qualche prodotto ha un lead-time più lungo del
cycle-time programmato. Dunque uno dei requisiti per
ottenere il livellamento della produzione è che il lead-
time sia inferiore al cycle-time.
Se un prodotto ha bisogno di un lead-time più lungo del
cycle-time sarà allora necessario adottare degli
accorgimenti per ridurre il lead-time.
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35. Mantenere il tasso di consumo di ogni parte constante
lungo la linea di produzione
Q a tt d lap re
u ni à el at α
( ; R j)
Q
Rj
Ajn
Nx Rj s ra d mi i zr
pe d a i m ae
n z
Q
Rj / Q
0 N Q
Nmr dodndpo ot
u eo i r i i i r d to
Dv :
oe
Ajn = Quantità totale di αnecessaria alla prduzione della sequenza di ordini da 1 a N
Rj / Q = Quantità media di αnecessaria per ogni unità di prodotto
Rj = Quantità totale di αnecessaria per produrre tutti i prodotti Aj
N x Rj = Quantità media di αnecessaria a produrre N unità di prodotto
Q
n
Q = Quantitò totale di produzione per tutti i prodotti Aj = ∑i
Q
i=1
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
40. Supply Chain Management Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
41. Supply Chain Management Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
42. MAX
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
43. Supply Chain Management Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
44. Ciclo costante - tempo di arrivo non costante
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45. Supply Chain Management Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
46. Supply Chain Management Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
47. Analisi delle code
(elementi)
Popolazione richiedente
Ritmo di arrivo
Coda
Disciplina della coda
Operatori
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48. Supply Chain Management Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
49. Supply Chain Management Laurea Magistrale in Scienze economico-aziendali
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& Operations Indirizzo gestione d’impresa
50. Casi e approfondimenti
Caso:
• Webasto
Approfondimenti:
• Formule per analisi delle code
• Paper outsourcing, bpe, ...
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