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CASI STUDIO DI OTTIMIZZAZIONE ENERGETICA
TRAMITE L’LCA
Fabrizio Passarini
Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale “Energia e Ambiente”
U.O. “Ecodesign industriale, recupero rifiuti, ciclo di vita dei prodotti”
Dipartimento di Chimica Industriale “Toso-Montanari”
fabrizio.passarini@unibo.it
SCHEMA DELLA PRESENTAZIONE
- INTRODUZIONE: IL CONTESTO EUROPEO
- LE RICERCHE ATTIVATE
- GLI SVILUPPI FUTURI
Settimo Programma europeo d’Azione per l’ambiente
Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio su un Programma generale di
Azione dell’Unione in materia di ambiente fino al 2020:
“Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta”
Obiettivi prioritari
1: proteggere, conservare e migliorare il capitale naturale dell’Unione
2: trasformare l’Unione in un’economia a basse emissioni di carbonio, efficiente nell’impiego delle
risorse, verde e competitiva
3: proteggere i cittadini dell’Unione da pressioni legate all’ambiente e da rischi per la salute e il benessere
4: sfruttare al massimo i vantaggi della legislazione unionale in materia di ambiente
5: migliorare le basi scientifiche della politica ambientale
6: garantire investimenti a favore delle politiche in materia di ambiente e clima e farlo al giusto prezzo
7: migliorare l’integrazione ambientale e la coerenza delle politiche
8: migliorare la sostenibilità delle città dell’UE
9: aumentare l’efficacia dell’azione unionale nell’affrontare le sfide ambientali e climatiche a livello
regionale e mondiale
INTRODUZIONE: IL
CONTESTO EUROPEO
INTRODUZIONE: IL
CONTESTO EUROPEO
Settimo Programma europeo d’Azione per l’ambiente.
(dalle Considerazioni iniziali)
L’Unione si è prefissa di incoraggiare la transizione verso un’economia verde e di
addivenire a una completa dissociazione della crescita economica dal degrado
ambientale.
Nell’Unione resta ancora molto da fare per ridurre le emissioni di gas climalternanti
e promuovere un uso più efficiente dell’energia e delle risorse. Così facendo si
allenterà la pressione sull’ambiente, si otterrà un aumento della competitività e si
verranno a creare nuove fonti di crescita e di occupazione grazie ai risparmi
derivanti dall’aumento dell’efficienza, dalla commercializzazione di soluzioni
innovative e da una migliore gestione delle risorse nel corso del loro intero ciclo di
vita.
INTRODUZIONE: IL
CONTESTO EUROPEO
INTRODUZIONE: IL
CONTESTO EUROPEO
Una tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel
2050 (COM(2011) 112).
Si prevede di eliminare quasi
totalmente le emissioni di
CO2 entro il 2050 e sostituire
parzialmente i combustibili
fossili nei settori dei trasporti
e del riscaldamento,
utilizzando in misura sempre
maggiore in questi due settori
energia elettrica.
Si stima che la quota delle
tecnologie a bassa intensità di
carbonio nel mix di
produzione elettrica passerà
dall’attuale 45% circa a quasi
il 100% nel 2050.
INTRODUZIONE: IL
CONTESTO EUROPEO
Una tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel
2050 (COM(2011) 112).
Altri focus:
- Mobilità sostenibile (efficienza dei veicoli grazie a nuovi motori, materiali e modelli;
utilizzo più pulito dell’energia grazie a nuovi carburanti e sistemi di propulsione; migliore
utilizzo delle reti)
- Ambiente edificato (miglioramento energetico nell’edilizia, in cui si stima possibile
abbattere le emissioni di circa il 90% entro il 2050)
- Settori industriali (utilizzo di impianti e processi industriali più efficienti sotto il profilo
energetico e delle risorse, maggiore ricorso al riciclaggio ed impiego di tecnologie di riduzione
delle emissioni diverse da CO2; riduzione stimata del 83-87% al 2050)
- Produttività sostenibile dei terreni
Obiettivi: aumentare in modo significativo gli investimenti di capitale, ridurre la dipendenza
dell’Europa dalle importazioni di combustibili fossili, nuovi posti di lavoro, migliorare qualità
dell’aria e salute
INTRODUZIONE: IL
CONTESTO EUROPEO
INTRODUZIONE: IL
CONTESTO EUROPEO
1. Sfide e opportunità per l’Europa
2. Rendere l’Europa efficiente nell’impiego delle risorse
3. Trasformare l’economia
3.1. Consumo e produzione sostenibili 3.2. Trasformare i rifiuti in una risorsa
3.3. Sostenere la ricerca e l’innovazione
3.4. Sovvenzioni dannose per l’ambiente e prezzi determinati correttamente
4. Capitale naturale e servizi ecosistemici
4.1. Servizi ecosistemici 4.2. Biodiversità 4.3. Minerali e metalli
4.4. Risorse idriche 4.5. Aria 4.6. Terra e suoli 4.7. Risorse marine
5. Settori chiave
5.1. Affrontare il problema dell’alimentazione 5.2. Migliorare gli edifici
5.3. Assicurare una mobilità efficiente
6. Gestione e controllo
6.1. Nuove linee d’azione in materia di efficienza delle risorse
6.2. Sostenere l’efficienza delle risorse a livello internazionale
6.3. Potenziare i benefici ottenuti grazie alle misure ambientali dell’UE
INTRODUZIONE: IL
CONTESTO EUROPEO
Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse
(COM(2011) 571).
Punto 3 (“Trasformare l’economia”)
La trasformazione dell’economia verso un utilizzo efficiente delle risorse
determinerà un aumento della competitività e apporterà nuove fonti di crescita e di
occupazione grazie ai risparmi derivanti dall’aumento dell’efficienza, dalla
commercializzazione di soluzioni innovative e da una migliore gestione delle risorse
nel corso del loro intero ciclo di vita.
INTRODUZIONE: IL
CONTESTO EUROPEO
Horizon 2020
INTRODUZIONE: IL
CONTESTO EUROPEO
Horizon 2020 (COM(2011) 571).
Punto 5 (“Azione per il clima, efficienza delle risorse e materie prime”)
5.3.2. Promuovere l’approvvigionamento e l’uso sostenibili delle materie prime, a livello di
esplorazione, estrazione, trasformazione, riciclaggio e recupero
Sarà adottato un approccio “dell’intero ciclo di vita”, dall’approvvigionamento di
materie prime alla fine di detto ciclo, che richieda un utilizzo minimo di energia e
risorse.
5.4.3. Misurare e valutare i progressi compiuti verso una Green Economy
Seguendo un approccio basato sul ciclo di vita, la ricerca e l’innovazione
miglioreranno la qualità e la disponibilità di dati, metodi di misurazione e sistemi,
attinenti all’efficienza delle risorse e all’ecoinnovazione [...] I risultati serviranno a
monitorare, valutare e ridurre i flussi di materiale e di energia coinvolti nella
produzione e nel consumo e permetteranno ai responsabili politici e alle imprese di
tener presenti, nelle loro iniziative e decisioni, costi ed esternalità ambientali.
La valutazione del ciclo di vita (LCA)
Life Cycle Assessment
Processo oggettivo di valutazione
dei carichi ambientali connessi con
un prodotto, un processo o una
attività, attraverso l’identificazione
e la quantificazione dell’energia e
dei materiali usati e dei rifiuti e
delle emissioni rilasciati
nell’ambiente, per valutare l’impatto
di questi usi di energia e di materiali
e dei rilasci nell’ambiente e per
valutare e realizzare le opportunità
di miglioramento ambientale
Analisi
dell’inventario
Valutazione
dell’impatto
Definizione
dell’obiettivo
e del campo
di applicazione
Interpretazione
LA RICERCA
LA RICERCA
Life Cycle Thinking
Il concetto di LCT è
basato sui principi della
prevenzione attraverso
la riduzione degli
impatti nell’intero ciclo
di vita di prodotti o
servizi, riducendo il
consumo di energia e
limitando la produzione
di rifiuti.
A
P
P
L
I
C
A
Z
I
O
N
I
LCT
Life Cycle Thinking
LCA
Life Cycle Assessment
(aspetti ambientali)
LCC
Life Cycle Costing
(aspetti economici)
LCM
Life Cycle Management
Standard ISO 14040 e 44
MFA, CBA, SLCA
Applicazione di LCA in fase progettuale: Ecodesign
Necessaria conoscenza di aspetti rilevanti ai
fini del riciclo, relativi a prodotti e processi
Possibilità di
influenzare le
caratteristiche del
prodotto
Feedback di
informazioni
sul fine vita
Produzione Uso
Gestione
fine vita
Idea
Proprietàgenerichedelprodotto
Messa a punto di proprietà rilevanti
ai fini del riciclo, specialmente:
Materiali
Strutture
Giunture
Project team
Sviluppo
- Riciclabilità
- Costi di smaltimento
- Flussi dei processi
[fonte: Hesselbach, Kühn, 1998]
Integrazione sistematica degli aspetti ambientali nella progettazione del prodotto al fine di
migliorarne le prestazioni ambientali nel corso dell’intero
ciclo di vita (D. Lgs. 205/2010, Allegato L, c. 4)
LA RICERCA
Progettazione ecologica
(Ecodesign)
DIRETTIVA 2008/98/CE del Parlamento
Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008:
Per il 2011 la Commissione dovrà formulare un
piano d’azione che fissi ulteriori misure di
sostegno volte a modificare gli attuali modelli di
consumo e a definire una politica di
progettazione ecologica, ovvero di
EcoDesign, che riduca, al contempo, la
produzione di rifiuti e la presenza di sostanze
nocive, favorendo tecnologie incentrate sui
prodotti sostenibili, riutilizzabili e
riciclabili.
prevenzione
preparazione per il riutilizzo
riciclaggio
recupero di altro tipo
per esempio il recupero di energia
smaltimento
LA RICERCA
Eco-design di prodotti
La prima Direttiva sull’Eco-Design riguarda l’energia
DIRETTIVA 2009/125/CE (direttiva Eco-Design su ErP – Energy Related
Products):
Estende il campo di applicazione della precedente Direttiva (2005/32/CE), relativa ai
prodotti che consumano energia (si citano prodotti che utilizzano, producono,
trasferiscono o misurano energia, ma anche materiali da costruzione, quali finestre,
materiali isolanti o alcuni prodotti che utilizzano l’acqua)
Ha lo scopo di:
- promuovere un quadro per l’integrazione degli aspetti ambientali nella progettazione
dei prodotti connessi all’energia;
- prevede l’elaborazione di specifiche cui i prodotti (non mezzi di trasporto) connessi
all’energia devono ottemperare per essere immessi sul mercato e/o per la loro messa in
servizio.
LA RICERCA
Sistemi di illuminazione pubblica
LCA applicato a diversi sistemi / prodotti
D. Cespi, F. Passarini, L. Ciacci, I. Vassura, L. Morselli: Relazione
finale , progetto di ricerca in convenzione con Neri spa, 2012.
LA RICERCA
Scopo dello studio
Sistemi di illuminazione pubblica
LA RICERCA
Il lavoro propone un’indagine delle prestazioni ambientali di due sistemi di
illuminazione pubblica, attraverso una prospettiva di intero ciclo di vita.
L’analisi di valutazione del ciclo di vita (LCA) è stata applicata a due
corpi illuminanti che sfruttano differenti tecnologie di illuminazione con lo
scopo di ottenere informazioni comparative e parametri utili per
l’eventuale ottenimento di una certificazione EPD (Dichiarazione
Ambientale di Prodotto).
Definizione obiettivi ed unità funzionale
Sistemi di illuminazione pubblica
LA RICERCA
Confronto tra due sistemi di illuminazione (scenari):
- Scenario Lampada a scarica, HPS
- Scenario Lampada a LED
Fasi del ciclo di vita considerate:
- Assemblaggio (comprensiva anche di tutti i flussi in input ed output per
l’approvvigionamento e la lavorazione delle materie prime);
- Illuminazione (consumo energetico);
- Fine vita (smaltimento e recupero).
Unità funzionale
È la quantità fisica alla quale riferire tutti i flussi e gli impatti (in input ed output). È stata
scelta una lampada a LED con un tempo di vita medio stimato attorno ai 22 anni
(corrispondente cioè a 100.000 ore).
Valutazione dell’impatto
Sistemi di illuminazione pubblica
LA RICERCA
Software: SimaPro 7.3.3
Metodo: ReCiPe 2008
Categorie di impatto considerate:
- Consumo di combustibili fossili (kg oil)
- Cambiamento climatico (kg CO2eq)
- Formazione di materiale particolato (kg PM10 in air)
- Potenziale tossicità umana (kg 14-DCB to urban air)
Risultati
Sistemi di illuminazione pubblica
LA RICERCA
Ciclo di vita del corpo illuminante Lampada LED
-200
0
200
400
600
800
1000
1200
Assemblaggio Light MATAR Fase di illuminazione a LED Scenario smaltimento Light
MATAR
Pt
Consumo di combustibili fossili
Cambiamento climatico - danno
sull'ecosistema
Formazione materiale particolato
Tossicità umana
Cambiamento climatico - danno
sulla salute umana
Risultati
Sistemi di illuminazione pubblica
LA RICERCA
Ciclo di vita del corpo illuminante Lampada HPS
-200
0
200
400
600
800
1000
1200
Assemblaggio Light37 Fase di illuminazione con HPS Smaltimento Light 37
Pt
Consumo di combustibili fossili
Cambiamento climatico - danno
sull'ecosistema
Formazione materiale particolato
Tossicità umana
Cambiamento climatico - danno
sulla salute umana
Confronto tra le alternative
Sistemi di illuminazione pubblica
LA RICERCA
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
LCA Light 37 LCA Light Matar
Pt
Consumo di combustibili
fossili
Cambiamento climatico -
danno sull'ecosistema
Formazione materiale
particolato
Tossicità umana
Cambiamento climatico -
danno sulla salute umana
Riscaldamento domestico a biomasse
LCA applicato a sistemi energetici
D. Cespi, F. Passarini, L. Ciacci, I. Vassura, V. Castellani, E. Collina,
A. Piazzalunga, L. Morselli: Heating systems LCA: comparison of
biomass-based appliances, The International Journal of Life Cycle
Assessment, 19, 89-99 (2014).
LA RICERCA
Scopo del lavoro
Riscaldamento domestico a biomasse
LA RICERCA
La ricerca, in collaborazione con l’Università di Milano – Bicocca, viene svolta
nell’ambito del Progetto PRIN 2009 “L.EN.S. – Legno ENergia Salute”.
Obiettivo:
Realizzare un’analisi di sostenibilità dell’intero processo, attraverso:
- definizione della ‘unità funzionale’ più utile per il confronto tra il sistema di
riscaldamento studiato e quelli che utilizzano altri impianti;
- valutazione degli impatti diretti e indiretti sui diversi comparti ambientali e
sull’uomo mediante analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA);
-fornire uno strumento ai decisori, potenzialmente utile sia come mezzo di
interpretazione e di supporto a scelte politiche, sia all’incremento della
sensibilizzazione della cittadinanza
Scenari di riscaldamento considerati
Riscaldamento domestico a biomasse
LA RICERCA
Scenario Tipologia di scenario
1 Stufa innovativa a legna Scenario principale
2 Stufa a pellet Scenario principale
Per ogni scenario sono state studiate le BAT* (Best Available Techniques)
disponibili attualmente sul mercato italiano
* Fonte: European Commission DG TREN (2009), Preparatory Studies for Eco-design
Requirements - Solid fuel small combustions installations- Task 6:Technical analysis of BATs.
3 Boiler a gas Scenario di confronto
4 Pannello solare termico Scenario di confronto
5 Pompa di calore Scenario di confronto
Riscaldamento domestico a biomasse
LA RICERCA
• Sono stati inclusi tutti i processi e i flussi di
materiali ed energia, in entrata ed uscita, per:
1. produzione del combustibile
2. costruzione e smaltimento delle
infrastrutture
Carichi ambientali: compresa l’intera lista di
flussi in input ed output.
• Unità funzionale: 1MJ di energia termica
prodotta
• LCA from cradle to grave (dalla culla alla
tomba).
• Suddivisione dello studio in due livelli:
1. impatti ambientali di metodi di
riscaldamento a biomassa;
2. confronto con scenari alternativi,
estensione dei confini;
Primo livello: modellazione scenari a biomassa
Riscaldamento domestico a biomasse
LA RICERCA
Stufa innovativa a Legna
Potenza: 15 kW
Efficienza: 60%
Tempo di vita: 35 anni
Umidità Legna: 20%
Percentuale Ceneri: 3%
Legname: latifoglie (ISTAT, 2008)
Composizione Legna: 50% hardwood e softwood
50% (INCF, 2008)
Densità Legna: 660 kg/m3 (media tra
i due tipi di legname)
P.C.I. : 13.0 MJ/kg (mediato tra i due tipi di legname)
Filiera combustibile: bosco-legna-energia, inclusi tutti i
flussi e processi utili alla produzione e distribuzione del
combustibile. Abbattimento ed esbosco.
Trasporto: esbosco, fino all’imposto 10 km su trattore;
da esbosco a consumatori finali 30 km su strada,
camion 20-28 t
Emissioni: tipologia di inquinanti considerati da
database (Ecoinvent), quantitativo di inquinanti ottenuti
mediante efficienza di combustione
Primo livello: modellazione scenari a biomassa
Riscaldamento domestico a biomasse
LA RICERCA
Stufa a Pellet
Potenza: 15 kW
Rendimento: 64%
Tempo di vita: 12,5 anni
Umidità Pellet: 10%
Percentuale Ceneri: 2%
Composizione: 72%softwood e 28% hardwood
(giusto apporto di lignina)
Densità: 715 kg/m3 (Ecoinvent 2.0)
P.C.I. : 17.0 MJ/kg (Ecoinvent 2.0)
Filiera combustibile: Pellet di classe B, prodotto da
scarti legnosi di lavorazione (>90% in Italia proviene da
scarti di segheria). Include tutte le fasi di pellettizzazione
(Ecoinvent 2.0)
Trasporto: luogo di fornitura delle materie prime
adiacente a quello di pellettizzazione. Distribuzione
all’utilizzatore finale, 30 km su strada, mediante camion
20-28t
Emissioni: tipologia di inquinanti considerati da
database (Ecoinvent 2.0), quantitativo di inquinanti
ottenuti mediante efficienza di combustione
Secondo livello: modellazione scenari alternativi
Riscaldamento domestico a biomasse
LA RICERCA
Boiler a gas
Descrizione della tecnologia presa in considerazione:
• caldaia a condensazione (tecnologia più efficiente
presente attualmente sul mercato), potenza 10 kW
• tempo di vita 17 anni
• per la modellazione dello scenario ci siamo riferiti
ad un’EPD (Dichiarazione Ambientale di
Prodotto) della caldaia Luna 4 della Baxi
• alimentazione a metano
• inclusa infrastruttura, il carburante in input dalla
rete ed emissioni in atmosfera e acqua
Solare termico
Descrizione della tecnologia presa in considerazione:
• pannello a collettore piano (tecnologia più utilizzata per
questi scopi)
• tempo di vita 15 anni
• circolazione forzata (pompa da 40W)
• sistema utile al riscaldamento ambienti (sarebbe
necessario includere un’estensione dei confini di sistema,
se si volesse includere la produzione di acqua calda
sanitaria)
• è stata considerata un’integrazione con un boiler a gas
(come percentuale di produzione di calore)
• incluse la costruzione e lo smaltimento dell’intero sistema
Pompa di calore
Descrizione della tecnologia presa in considerazione:
• in prima approssimazione abbiamo considerato la
tecnologia aria-acqua
• tempo di vita di 20 anni
• inclusa l’infrastruttura e l’elettricità (per l’utilizzo della
pompa)
Confronto tra i due scenari a biomassa
Riscaldamento domestico a biomasse
LA RICERCA
Punteggio singolo con metodo RECIPE
Escluso impatto di occupazione di suolo agricolo
Incluso impatto di occupazione di suolo agricolo
Confronto tra tutti gli scenari
Riscaldamento domestico a biomasse
LA RICERCA
Escluso impatto di occupazione di suolo agricolo
Confronto tra tutti gli scenari
Riscaldamento domestico a biomasse
LA RICERCA
Incluso impatto di occupazione di suolo agricolo
Recupero di biomasse di gestione comunale
Integrazione di processi
D. Cespi, tesi di laurea magistrale in Chimica Industriale, A. A.
2010/2011.
LA RICERCA
Impianti di incenerimento:
- in Emilia Romagna
- evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi
LCA applicato a sistemi di gestione/trattamento dei rifiuti
L. Morselli, J. Luzi, C. De Robertis, I. Vassura, V. Carrillo, F. Passarini: Assessment and comparison of the environmental performances of a
regional incinerator network, Waste Management 27 (2007) S85–S91.
L. Morselli, C. De Robertis, J. Luzi , F. Passarini, I. Vassura: Environmental impacts of waste incineration in a regional system (Emilia Romagna,
Italy) evaluated from a life cycle perspective, Journal of Hazardous Materials 159 (2008) 505–511.
F. Passarini, M. Nicoletti, L. Ciacci, I. Vassura, L. Morselli: Environmental impact assessment of a WtE plant after structural upgrade measures,
Waste Management 34, 753-762 (2014).
LA RICERCA
Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi
LA RICERCA
• Operazioni principali svolte:
COMBUSTIONE Post-
Combustione
Deposito
preliminare
Controlli preliminari
Misurazioni
radioattività
RIFIUTI IN
INGRESSO
SCORIE
Trattamento e
dismissione
FUMI
RECUPERO
ENERGETICO
Produzione
elettricità
Depurazione fumi
Calce e
carboni attivi
• Sistema di depurazione fumi attuale
FUMI
(già trattati con
SNCR in
camera di post
combustione)
REATTORE 1
1° filtro a
maniche
Polveri
REATTORE 2
Bicarbonato e
carboni attivi
(NEUTREC)
2° filtro a
maniche
Polveri
Reattore
catalitico
SCR
Urea
Ca
mi
no
FUMI
• L’impianto opera in adempimento alle BAT
Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi
LA RICERCA
Definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione
Confini del sistema:
Incenerimento dei
rifiuti, depurazione
fumi, trattamento scorie
Rifiuti in ingresso
Risorse naturali (aria, acqua)
Combustibili ausiliari
Produzione e impiego
reattivi depurazione fumi
Emissioni in atmosfera
Emissioni in acqua
Produzione elettricità
Dismissione scorie e
ceneri
Unità Funzionale: 1 ton di RSU
Periodo considerato: 1994, 1995 e
1996 , 2003, 2008, 2009, 2010, 2011
Autorizzazione allo smaltimento di
150000 t/anno.
Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi
LA RICERCA
Valutazione degli Impatti senza Recupero Energetico
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
1994 1995 1996 2003 2007 2008 2009 2010 2011
Anno
%
Carcinogens Resp. inorganics Climate change
Resp. organics Ozone layer Ecotoxicity
Acidification/ Eutrophication Fossil fuels Minerals
Valutazione degli Impatti senza Recupero Energetico
Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi
LA RICERCA
Variazione mix energetico italiano
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
%
Anno
Mix energetico italiano
Idroelettrica Termoelettrica Geotermica Eolica e fotovoltaica0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
%
Anno
Settore termoelettrico
Carbone e lignina Gas naturali Gas derivati Prodotti petroliferi Altro
Mix energetico italiano
Settore termoelettrico
Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi
LA RICERCA
Senza considerare il recupero energetico
Comb. Fossili
Ecotossicità
Comp. inorg. respir.
Minerali
Strato di ozono
Comp. org. respir.
Acidif./eutrofizz.
Camb. climatici
Cancerogeni
Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi
LA RICERCA
Considerando il recupero energetico
Comb. Fossili
Ecotossicità
Comp. inorg. respir.
Minerali
Strato di ozono
Comp. org. respir.
Acidif./eutrofizz.
Camb. climatici
Cancerogeni
Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi
LA RICERCA
Distribuzione degli impatti
IMPATTODIRETTO
INCENERIMENTO
IMPATTOSCORIE
IMPATTOCENERI
IMPATTOTRASPORTI
IMPATTOUREA:
IMPATTOGASOLIO:
IMPATTOGAS
IMPATTOCARBONATO
IMPATTOINFRASTRUTTURA
SVILUPPI FUTURI
1. Approccio integrato gestione
dell’energia e gestione delle
risorse (rifiuti)
2. Economia “circolare”
Fonte: http://www.ricoh.com/environment/report/pdf2004/11-12.pdf
Fonte: http://questioneverything.typepad.com/
question_everything/2010/10/
SVILUPPI FUTURI
1. Approccio integrato gestione energia / risorse
Ambiti di intersezione:
Energia incorporata nei materiali/rifiuti
Digestione anaerobica biomassa / recupero
energetico da rifiuti solidi urbani
Terre rare (Te, Ga, Nd, Dy, ecc.) per nuove
fonti energetiche
Scorie da attività di produzione di energia e
rifiuti a fine vita
SVILUPPI FUTURI
2. Economia circolare
Settimo Programma europeo d’Azione per l’ambiente:
Nel 2050 vivremo bene nel rispetto dei limiti ecologici del nostro pianeta.
Prosperità e ambiente sano saranno basati su un’economia circolare senza
sprechi, in cui le risorse naturali sono gestite in modo sostenibile e la biodiversità
è protetta, valorizzata e ripristinata in modo tale da rafforzare la resilienza della
nostra società. La nostra crescita sarà caratterizzata da emissioni ridotte di
carbonio e sarà da tempo sganciata dall’uso delle risorse, scandendo così il
ritmo di una società globale sicura e sostenibile.
SVILUPPI FUTURI
Fonte: “Towards the circular economy”, Ellen MacArthur Foundation,
2014
2. Economia circolare
SVILUPPI FUTURI
Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse
(COM(2011) 571).
Al punto 3 (“Trasformare l’economia”), par. 1 (“Consumo e produzione
sostenibili”), sottopar. 2 (“Incentivare una produzione efficiente”), afferma:
Un maggiore riutilizzo delle materie prime mediante una migliore “simbiosi industriale”
nell’UE (in cui i rifiuti di alcune industrie sono utilizzati, da altre, come risorse) potrebbe consentire
di risparmiare 1,4 miliardi di euro l’anno e generare 1,6 miliardi di euro provenienti dalle vendite.
A cui segue l’impegno programmatico:
Tappa: entro il 2020 saranno predisposti incentivi commerciali e strategici che ricompenseranno gli
investimenti delle imprese nell’utilizzo efficiente delle risorse. Questi incentivi avranno favorito nuove
forme di innovazione nei metodi di produzione efficienti in termini di utilizzo delle risorse che
saranno ormai ampiamente utilizzati. Tutte le imprese e i loro investitori potranno misurare e
confrontare il loro utilizzo delle risorse in termini di ciclo di vita.
fabrizio.passarini@unibo.it
Fabrizio Passarini – Rimini 27 gennaio 2014

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LCA - Fabrizio Passarini

  • 1. CASI STUDIO DI OTTIMIZZAZIONE ENERGETICA TRAMITE L’LCA Fabrizio Passarini Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale “Energia e Ambiente” U.O. “Ecodesign industriale, recupero rifiuti, ciclo di vita dei prodotti” Dipartimento di Chimica Industriale “Toso-Montanari” fabrizio.passarini@unibo.it
  • 2. SCHEMA DELLA PRESENTAZIONE - INTRODUZIONE: IL CONTESTO EUROPEO - LE RICERCHE ATTIVATE - GLI SVILUPPI FUTURI
  • 3. Settimo Programma europeo d’Azione per l’ambiente Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio su un Programma generale di Azione dell’Unione in materia di ambiente fino al 2020: “Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta” Obiettivi prioritari 1: proteggere, conservare e migliorare il capitale naturale dell’Unione 2: trasformare l’Unione in un’economia a basse emissioni di carbonio, efficiente nell’impiego delle risorse, verde e competitiva 3: proteggere i cittadini dell’Unione da pressioni legate all’ambiente e da rischi per la salute e il benessere 4: sfruttare al massimo i vantaggi della legislazione unionale in materia di ambiente 5: migliorare le basi scientifiche della politica ambientale 6: garantire investimenti a favore delle politiche in materia di ambiente e clima e farlo al giusto prezzo 7: migliorare l’integrazione ambientale e la coerenza delle politiche 8: migliorare la sostenibilità delle città dell’UE 9: aumentare l’efficacia dell’azione unionale nell’affrontare le sfide ambientali e climatiche a livello regionale e mondiale INTRODUZIONE: IL CONTESTO EUROPEO
  • 4. INTRODUZIONE: IL CONTESTO EUROPEO Settimo Programma europeo d’Azione per l’ambiente. (dalle Considerazioni iniziali) L’Unione si è prefissa di incoraggiare la transizione verso un’economia verde e di addivenire a una completa dissociazione della crescita economica dal degrado ambientale. Nell’Unione resta ancora molto da fare per ridurre le emissioni di gas climalternanti e promuovere un uso più efficiente dell’energia e delle risorse. Così facendo si allenterà la pressione sull’ambiente, si otterrà un aumento della competitività e si verranno a creare nuove fonti di crescita e di occupazione grazie ai risparmi derivanti dall’aumento dell’efficienza, dalla commercializzazione di soluzioni innovative e da una migliore gestione delle risorse nel corso del loro intero ciclo di vita.
  • 6. INTRODUZIONE: IL CONTESTO EUROPEO Una tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050 (COM(2011) 112). Si prevede di eliminare quasi totalmente le emissioni di CO2 entro il 2050 e sostituire parzialmente i combustibili fossili nei settori dei trasporti e del riscaldamento, utilizzando in misura sempre maggiore in questi due settori energia elettrica. Si stima che la quota delle tecnologie a bassa intensità di carbonio nel mix di produzione elettrica passerà dall’attuale 45% circa a quasi il 100% nel 2050.
  • 7. INTRODUZIONE: IL CONTESTO EUROPEO Una tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050 (COM(2011) 112). Altri focus: - Mobilità sostenibile (efficienza dei veicoli grazie a nuovi motori, materiali e modelli; utilizzo più pulito dell’energia grazie a nuovi carburanti e sistemi di propulsione; migliore utilizzo delle reti) - Ambiente edificato (miglioramento energetico nell’edilizia, in cui si stima possibile abbattere le emissioni di circa il 90% entro il 2050) - Settori industriali (utilizzo di impianti e processi industriali più efficienti sotto il profilo energetico e delle risorse, maggiore ricorso al riciclaggio ed impiego di tecnologie di riduzione delle emissioni diverse da CO2; riduzione stimata del 83-87% al 2050) - Produttività sostenibile dei terreni Obiettivi: aumentare in modo significativo gli investimenti di capitale, ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di combustibili fossili, nuovi posti di lavoro, migliorare qualità dell’aria e salute
  • 9. INTRODUZIONE: IL CONTESTO EUROPEO 1. Sfide e opportunità per l’Europa 2. Rendere l’Europa efficiente nell’impiego delle risorse 3. Trasformare l’economia 3.1. Consumo e produzione sostenibili 3.2. Trasformare i rifiuti in una risorsa 3.3. Sostenere la ricerca e l’innovazione 3.4. Sovvenzioni dannose per l’ambiente e prezzi determinati correttamente 4. Capitale naturale e servizi ecosistemici 4.1. Servizi ecosistemici 4.2. Biodiversità 4.3. Minerali e metalli 4.4. Risorse idriche 4.5. Aria 4.6. Terra e suoli 4.7. Risorse marine 5. Settori chiave 5.1. Affrontare il problema dell’alimentazione 5.2. Migliorare gli edifici 5.3. Assicurare una mobilità efficiente 6. Gestione e controllo 6.1. Nuove linee d’azione in materia di efficienza delle risorse 6.2. Sostenere l’efficienza delle risorse a livello internazionale 6.3. Potenziare i benefici ottenuti grazie alle misure ambientali dell’UE
  • 10. INTRODUZIONE: IL CONTESTO EUROPEO Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse (COM(2011) 571). Punto 3 (“Trasformare l’economia”) La trasformazione dell’economia verso un utilizzo efficiente delle risorse determinerà un aumento della competitività e apporterà nuove fonti di crescita e di occupazione grazie ai risparmi derivanti dall’aumento dell’efficienza, dalla commercializzazione di soluzioni innovative e da una migliore gestione delle risorse nel corso del loro intero ciclo di vita.
  • 12. INTRODUZIONE: IL CONTESTO EUROPEO Horizon 2020 (COM(2011) 571). Punto 5 (“Azione per il clima, efficienza delle risorse e materie prime”) 5.3.2. Promuovere l’approvvigionamento e l’uso sostenibili delle materie prime, a livello di esplorazione, estrazione, trasformazione, riciclaggio e recupero Sarà adottato un approccio “dell’intero ciclo di vita”, dall’approvvigionamento di materie prime alla fine di detto ciclo, che richieda un utilizzo minimo di energia e risorse. 5.4.3. Misurare e valutare i progressi compiuti verso una Green Economy Seguendo un approccio basato sul ciclo di vita, la ricerca e l’innovazione miglioreranno la qualità e la disponibilità di dati, metodi di misurazione e sistemi, attinenti all’efficienza delle risorse e all’ecoinnovazione [...] I risultati serviranno a monitorare, valutare e ridurre i flussi di materiale e di energia coinvolti nella produzione e nel consumo e permetteranno ai responsabili politici e alle imprese di tener presenti, nelle loro iniziative e decisioni, costi ed esternalità ambientali.
  • 13. La valutazione del ciclo di vita (LCA) Life Cycle Assessment Processo oggettivo di valutazione dei carichi ambientali connessi con un prodotto, un processo o una attività, attraverso l’identificazione e la quantificazione dell’energia e dei materiali usati e dei rifiuti e delle emissioni rilasciati nell’ambiente, per valutare l’impatto di questi usi di energia e di materiali e dei rilasci nell’ambiente e per valutare e realizzare le opportunità di miglioramento ambientale Analisi dell’inventario Valutazione dell’impatto Definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione Interpretazione LA RICERCA
  • 14. LA RICERCA Life Cycle Thinking Il concetto di LCT è basato sui principi della prevenzione attraverso la riduzione degli impatti nell’intero ciclo di vita di prodotti o servizi, riducendo il consumo di energia e limitando la produzione di rifiuti. A P P L I C A Z I O N I LCT Life Cycle Thinking LCA Life Cycle Assessment (aspetti ambientali) LCC Life Cycle Costing (aspetti economici) LCM Life Cycle Management Standard ISO 14040 e 44 MFA, CBA, SLCA
  • 15. Applicazione di LCA in fase progettuale: Ecodesign Necessaria conoscenza di aspetti rilevanti ai fini del riciclo, relativi a prodotti e processi Possibilità di influenzare le caratteristiche del prodotto Feedback di informazioni sul fine vita Produzione Uso Gestione fine vita Idea Proprietàgenerichedelprodotto Messa a punto di proprietà rilevanti ai fini del riciclo, specialmente: Materiali Strutture Giunture Project team Sviluppo - Riciclabilità - Costi di smaltimento - Flussi dei processi [fonte: Hesselbach, Kühn, 1998] Integrazione sistematica degli aspetti ambientali nella progettazione del prodotto al fine di migliorarne le prestazioni ambientali nel corso dell’intero ciclo di vita (D. Lgs. 205/2010, Allegato L, c. 4) LA RICERCA
  • 16. Progettazione ecologica (Ecodesign) DIRETTIVA 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008: Per il 2011 la Commissione dovrà formulare un piano d’azione che fissi ulteriori misure di sostegno volte a modificare gli attuali modelli di consumo e a definire una politica di progettazione ecologica, ovvero di EcoDesign, che riduca, al contempo, la produzione di rifiuti e la presenza di sostanze nocive, favorendo tecnologie incentrate sui prodotti sostenibili, riutilizzabili e riciclabili. prevenzione preparazione per il riutilizzo riciclaggio recupero di altro tipo per esempio il recupero di energia smaltimento LA RICERCA
  • 17. Eco-design di prodotti La prima Direttiva sull’Eco-Design riguarda l’energia DIRETTIVA 2009/125/CE (direttiva Eco-Design su ErP – Energy Related Products): Estende il campo di applicazione della precedente Direttiva (2005/32/CE), relativa ai prodotti che consumano energia (si citano prodotti che utilizzano, producono, trasferiscono o misurano energia, ma anche materiali da costruzione, quali finestre, materiali isolanti o alcuni prodotti che utilizzano l’acqua) Ha lo scopo di: - promuovere un quadro per l’integrazione degli aspetti ambientali nella progettazione dei prodotti connessi all’energia; - prevede l’elaborazione di specifiche cui i prodotti (non mezzi di trasporto) connessi all’energia devono ottemperare per essere immessi sul mercato e/o per la loro messa in servizio. LA RICERCA
  • 18. Sistemi di illuminazione pubblica LCA applicato a diversi sistemi / prodotti D. Cespi, F. Passarini, L. Ciacci, I. Vassura, L. Morselli: Relazione finale , progetto di ricerca in convenzione con Neri spa, 2012. LA RICERCA
  • 19. Scopo dello studio Sistemi di illuminazione pubblica LA RICERCA Il lavoro propone un’indagine delle prestazioni ambientali di due sistemi di illuminazione pubblica, attraverso una prospettiva di intero ciclo di vita. L’analisi di valutazione del ciclo di vita (LCA) è stata applicata a due corpi illuminanti che sfruttano differenti tecnologie di illuminazione con lo scopo di ottenere informazioni comparative e parametri utili per l’eventuale ottenimento di una certificazione EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto).
  • 20. Definizione obiettivi ed unità funzionale Sistemi di illuminazione pubblica LA RICERCA Confronto tra due sistemi di illuminazione (scenari): - Scenario Lampada a scarica, HPS - Scenario Lampada a LED Fasi del ciclo di vita considerate: - Assemblaggio (comprensiva anche di tutti i flussi in input ed output per l’approvvigionamento e la lavorazione delle materie prime); - Illuminazione (consumo energetico); - Fine vita (smaltimento e recupero). Unità funzionale È la quantità fisica alla quale riferire tutti i flussi e gli impatti (in input ed output). È stata scelta una lampada a LED con un tempo di vita medio stimato attorno ai 22 anni (corrispondente cioè a 100.000 ore).
  • 21. Valutazione dell’impatto Sistemi di illuminazione pubblica LA RICERCA Software: SimaPro 7.3.3 Metodo: ReCiPe 2008 Categorie di impatto considerate: - Consumo di combustibili fossili (kg oil) - Cambiamento climatico (kg CO2eq) - Formazione di materiale particolato (kg PM10 in air) - Potenziale tossicità umana (kg 14-DCB to urban air)
  • 22. Risultati Sistemi di illuminazione pubblica LA RICERCA Ciclo di vita del corpo illuminante Lampada LED -200 0 200 400 600 800 1000 1200 Assemblaggio Light MATAR Fase di illuminazione a LED Scenario smaltimento Light MATAR Pt Consumo di combustibili fossili Cambiamento climatico - danno sull'ecosistema Formazione materiale particolato Tossicità umana Cambiamento climatico - danno sulla salute umana
  • 23. Risultati Sistemi di illuminazione pubblica LA RICERCA Ciclo di vita del corpo illuminante Lampada HPS -200 0 200 400 600 800 1000 1200 Assemblaggio Light37 Fase di illuminazione con HPS Smaltimento Light 37 Pt Consumo di combustibili fossili Cambiamento climatico - danno sull'ecosistema Formazione materiale particolato Tossicità umana Cambiamento climatico - danno sulla salute umana
  • 24. Confronto tra le alternative Sistemi di illuminazione pubblica LA RICERCA 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 LCA Light 37 LCA Light Matar Pt Consumo di combustibili fossili Cambiamento climatico - danno sull'ecosistema Formazione materiale particolato Tossicità umana Cambiamento climatico - danno sulla salute umana
  • 25. Riscaldamento domestico a biomasse LCA applicato a sistemi energetici D. Cespi, F. Passarini, L. Ciacci, I. Vassura, V. Castellani, E. Collina, A. Piazzalunga, L. Morselli: Heating systems LCA: comparison of biomass-based appliances, The International Journal of Life Cycle Assessment, 19, 89-99 (2014). LA RICERCA
  • 26. Scopo del lavoro Riscaldamento domestico a biomasse LA RICERCA La ricerca, in collaborazione con l’Università di Milano – Bicocca, viene svolta nell’ambito del Progetto PRIN 2009 “L.EN.S. – Legno ENergia Salute”. Obiettivo: Realizzare un’analisi di sostenibilità dell’intero processo, attraverso: - definizione della ‘unità funzionale’ più utile per il confronto tra il sistema di riscaldamento studiato e quelli che utilizzano altri impianti; - valutazione degli impatti diretti e indiretti sui diversi comparti ambientali e sull’uomo mediante analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA); -fornire uno strumento ai decisori, potenzialmente utile sia come mezzo di interpretazione e di supporto a scelte politiche, sia all’incremento della sensibilizzazione della cittadinanza
  • 27. Scenari di riscaldamento considerati Riscaldamento domestico a biomasse LA RICERCA Scenario Tipologia di scenario 1 Stufa innovativa a legna Scenario principale 2 Stufa a pellet Scenario principale Per ogni scenario sono state studiate le BAT* (Best Available Techniques) disponibili attualmente sul mercato italiano * Fonte: European Commission DG TREN (2009), Preparatory Studies for Eco-design Requirements - Solid fuel small combustions installations- Task 6:Technical analysis of BATs. 3 Boiler a gas Scenario di confronto 4 Pannello solare termico Scenario di confronto 5 Pompa di calore Scenario di confronto
  • 28. Riscaldamento domestico a biomasse LA RICERCA • Sono stati inclusi tutti i processi e i flussi di materiali ed energia, in entrata ed uscita, per: 1. produzione del combustibile 2. costruzione e smaltimento delle infrastrutture Carichi ambientali: compresa l’intera lista di flussi in input ed output. • Unità funzionale: 1MJ di energia termica prodotta • LCA from cradle to grave (dalla culla alla tomba). • Suddivisione dello studio in due livelli: 1. impatti ambientali di metodi di riscaldamento a biomassa; 2. confronto con scenari alternativi, estensione dei confini;
  • 29. Primo livello: modellazione scenari a biomassa Riscaldamento domestico a biomasse LA RICERCA Stufa innovativa a Legna Potenza: 15 kW Efficienza: 60% Tempo di vita: 35 anni Umidità Legna: 20% Percentuale Ceneri: 3% Legname: latifoglie (ISTAT, 2008) Composizione Legna: 50% hardwood e softwood 50% (INCF, 2008) Densità Legna: 660 kg/m3 (media tra i due tipi di legname) P.C.I. : 13.0 MJ/kg (mediato tra i due tipi di legname) Filiera combustibile: bosco-legna-energia, inclusi tutti i flussi e processi utili alla produzione e distribuzione del combustibile. Abbattimento ed esbosco. Trasporto: esbosco, fino all’imposto 10 km su trattore; da esbosco a consumatori finali 30 km su strada, camion 20-28 t Emissioni: tipologia di inquinanti considerati da database (Ecoinvent), quantitativo di inquinanti ottenuti mediante efficienza di combustione
  • 30. Primo livello: modellazione scenari a biomassa Riscaldamento domestico a biomasse LA RICERCA Stufa a Pellet Potenza: 15 kW Rendimento: 64% Tempo di vita: 12,5 anni Umidità Pellet: 10% Percentuale Ceneri: 2% Composizione: 72%softwood e 28% hardwood (giusto apporto di lignina) Densità: 715 kg/m3 (Ecoinvent 2.0) P.C.I. : 17.0 MJ/kg (Ecoinvent 2.0) Filiera combustibile: Pellet di classe B, prodotto da scarti legnosi di lavorazione (>90% in Italia proviene da scarti di segheria). Include tutte le fasi di pellettizzazione (Ecoinvent 2.0) Trasporto: luogo di fornitura delle materie prime adiacente a quello di pellettizzazione. Distribuzione all’utilizzatore finale, 30 km su strada, mediante camion 20-28t Emissioni: tipologia di inquinanti considerati da database (Ecoinvent 2.0), quantitativo di inquinanti ottenuti mediante efficienza di combustione
  • 31. Secondo livello: modellazione scenari alternativi Riscaldamento domestico a biomasse LA RICERCA Boiler a gas Descrizione della tecnologia presa in considerazione: • caldaia a condensazione (tecnologia più efficiente presente attualmente sul mercato), potenza 10 kW • tempo di vita 17 anni • per la modellazione dello scenario ci siamo riferiti ad un’EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) della caldaia Luna 4 della Baxi • alimentazione a metano • inclusa infrastruttura, il carburante in input dalla rete ed emissioni in atmosfera e acqua Solare termico Descrizione della tecnologia presa in considerazione: • pannello a collettore piano (tecnologia più utilizzata per questi scopi) • tempo di vita 15 anni • circolazione forzata (pompa da 40W) • sistema utile al riscaldamento ambienti (sarebbe necessario includere un’estensione dei confini di sistema, se si volesse includere la produzione di acqua calda sanitaria) • è stata considerata un’integrazione con un boiler a gas (come percentuale di produzione di calore) • incluse la costruzione e lo smaltimento dell’intero sistema Pompa di calore Descrizione della tecnologia presa in considerazione: • in prima approssimazione abbiamo considerato la tecnologia aria-acqua • tempo di vita di 20 anni • inclusa l’infrastruttura e l’elettricità (per l’utilizzo della pompa)
  • 32. Confronto tra i due scenari a biomassa Riscaldamento domestico a biomasse LA RICERCA Punteggio singolo con metodo RECIPE Escluso impatto di occupazione di suolo agricolo Incluso impatto di occupazione di suolo agricolo
  • 33. Confronto tra tutti gli scenari Riscaldamento domestico a biomasse LA RICERCA Escluso impatto di occupazione di suolo agricolo
  • 34. Confronto tra tutti gli scenari Riscaldamento domestico a biomasse LA RICERCA Incluso impatto di occupazione di suolo agricolo
  • 35. Recupero di biomasse di gestione comunale Integrazione di processi D. Cespi, tesi di laurea magistrale in Chimica Industriale, A. A. 2010/2011. LA RICERCA
  • 36. Impianti di incenerimento: - in Emilia Romagna - evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi LCA applicato a sistemi di gestione/trattamento dei rifiuti L. Morselli, J. Luzi, C. De Robertis, I. Vassura, V. Carrillo, F. Passarini: Assessment and comparison of the environmental performances of a regional incinerator network, Waste Management 27 (2007) S85–S91. L. Morselli, C. De Robertis, J. Luzi , F. Passarini, I. Vassura: Environmental impacts of waste incineration in a regional system (Emilia Romagna, Italy) evaluated from a life cycle perspective, Journal of Hazardous Materials 159 (2008) 505–511. F. Passarini, M. Nicoletti, L. Ciacci, I. Vassura, L. Morselli: Environmental impact assessment of a WtE plant after structural upgrade measures, Waste Management 34, 753-762 (2014). LA RICERCA
  • 37. Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi LA RICERCA • Operazioni principali svolte: COMBUSTIONE Post- Combustione Deposito preliminare Controlli preliminari Misurazioni radioattività RIFIUTI IN INGRESSO SCORIE Trattamento e dismissione FUMI RECUPERO ENERGETICO Produzione elettricità Depurazione fumi Calce e carboni attivi • Sistema di depurazione fumi attuale FUMI (già trattati con SNCR in camera di post combustione) REATTORE 1 1° filtro a maniche Polveri REATTORE 2 Bicarbonato e carboni attivi (NEUTREC) 2° filtro a maniche Polveri Reattore catalitico SCR Urea Ca mi no FUMI • L’impianto opera in adempimento alle BAT
  • 38. Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi LA RICERCA Definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione Confini del sistema: Incenerimento dei rifiuti, depurazione fumi, trattamento scorie Rifiuti in ingresso Risorse naturali (aria, acqua) Combustibili ausiliari Produzione e impiego reattivi depurazione fumi Emissioni in atmosfera Emissioni in acqua Produzione elettricità Dismissione scorie e ceneri Unità Funzionale: 1 ton di RSU Periodo considerato: 1994, 1995 e 1996 , 2003, 2008, 2009, 2010, 2011 Autorizzazione allo smaltimento di 150000 t/anno.
  • 39. Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi LA RICERCA Valutazione degli Impatti senza Recupero Energetico 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 1994 1995 1996 2003 2007 2008 2009 2010 2011 Anno % Carcinogens Resp. inorganics Climate change Resp. organics Ozone layer Ecotoxicity Acidification/ Eutrophication Fossil fuels Minerals Valutazione degli Impatti senza Recupero Energetico
  • 40. Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi LA RICERCA Variazione mix energetico italiano 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 % Anno Mix energetico italiano Idroelettrica Termoelettrica Geotermica Eolica e fotovoltaica0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 % Anno Settore termoelettrico Carbone e lignina Gas naturali Gas derivati Prodotti petroliferi Altro Mix energetico italiano Settore termoelettrico
  • 41. Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi LA RICERCA Senza considerare il recupero energetico Comb. Fossili Ecotossicità Comp. inorg. respir. Minerali Strato di ozono Comp. org. respir. Acidif./eutrofizz. Camb. climatici Cancerogeni
  • 42. Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi LA RICERCA Considerando il recupero energetico Comb. Fossili Ecotossicità Comp. inorg. respir. Minerali Strato di ozono Comp. org. respir. Acidif./eutrofizz. Camb. climatici Cancerogeni
  • 43. Evoluzione degli impatti a seguito di interventi migliorativi LA RICERCA Distribuzione degli impatti IMPATTODIRETTO INCENERIMENTO IMPATTOSCORIE IMPATTOCENERI IMPATTOTRASPORTI IMPATTOUREA: IMPATTOGASOLIO: IMPATTOGAS IMPATTOCARBONATO IMPATTOINFRASTRUTTURA
  • 44. SVILUPPI FUTURI 1. Approccio integrato gestione dell’energia e gestione delle risorse (rifiuti) 2. Economia “circolare” Fonte: http://www.ricoh.com/environment/report/pdf2004/11-12.pdf Fonte: http://questioneverything.typepad.com/ question_everything/2010/10/
  • 45. SVILUPPI FUTURI 1. Approccio integrato gestione energia / risorse Ambiti di intersezione: Energia incorporata nei materiali/rifiuti Digestione anaerobica biomassa / recupero energetico da rifiuti solidi urbani Terre rare (Te, Ga, Nd, Dy, ecc.) per nuove fonti energetiche Scorie da attività di produzione di energia e rifiuti a fine vita
  • 46. SVILUPPI FUTURI 2. Economia circolare Settimo Programma europeo d’Azione per l’ambiente: Nel 2050 vivremo bene nel rispetto dei limiti ecologici del nostro pianeta. Prosperità e ambiente sano saranno basati su un’economia circolare senza sprechi, in cui le risorse naturali sono gestite in modo sostenibile e la biodiversità è protetta, valorizzata e ripristinata in modo tale da rafforzare la resilienza della nostra società. La nostra crescita sarà caratterizzata da emissioni ridotte di carbonio e sarà da tempo sganciata dall’uso delle risorse, scandendo così il ritmo di una società globale sicura e sostenibile.
  • 47. SVILUPPI FUTURI Fonte: “Towards the circular economy”, Ellen MacArthur Foundation, 2014 2. Economia circolare
  • 48. SVILUPPI FUTURI Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse (COM(2011) 571). Al punto 3 (“Trasformare l’economia”), par. 1 (“Consumo e produzione sostenibili”), sottopar. 2 (“Incentivare una produzione efficiente”), afferma: Un maggiore riutilizzo delle materie prime mediante una migliore “simbiosi industriale” nell’UE (in cui i rifiuti di alcune industrie sono utilizzati, da altre, come risorse) potrebbe consentire di risparmiare 1,4 miliardi di euro l’anno e generare 1,6 miliardi di euro provenienti dalle vendite. A cui segue l’impegno programmatico: Tappa: entro il 2020 saranno predisposti incentivi commerciali e strategici che ricompenseranno gli investimenti delle imprese nell’utilizzo efficiente delle risorse. Questi incentivi avranno favorito nuove forme di innovazione nei metodi di produzione efficienti in termini di utilizzo delle risorse che saranno ormai ampiamente utilizzati. Tutte le imprese e i loro investitori potranno misurare e confrontare il loro utilizzo delle risorse in termini di ciclo di vita.