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VALORIZZAZIONE DELLE
PERFORMANCE AMBIENTALI
Strumenti a disposizione delle organizzazioni




  Modena, 30 giugno 2010
Sostenibilità ambientale
Che cosa è?
A partire degli anni 70 si inizia a prendere coscienza del fatto che lo sviluppo legato
esclusivamente alla crescita economica avrebbe portato ad un forte squilibrio dei sistemi
naturali.

Nasce una coscienza ambientale che punta ad un processo di sviluppo capace di mantenere
nel tempo la crescita del capitale, inteso come capitale economico, sociale e naturale.

Nel 1987 si parla per la prima volta di sviluppo sostenibile:

• “Per sviluppo sostenibile si intende uno sviluppo che risponda alle necessità del presente
  senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze”.
  (Brundtland, World Commission on Environment and Development, 1987);
Sostenibilità ambientale


                                Sostenibilità
Sostenibilità   Sostenibilità                       Sostenibilità
                                   politico-
 economica        sociale                           ambientale
                                istituzionale




                                            capacità di mantenere nel
                                            tempo qualità e riproducibilità
                                            delle risorse naturali
Sostenibilità ambientale

Perché ci dovrebbe interessare?
• Innanzi tutto per un principio di solidarietà intergenerazionale e responsabilità
  sociale;
• le tematiche ambientali stanno occupando un ruolo sempre più centrale (autorità,
  comunità, consumatori);
• orientamento a livello globale:
      Protocollo di Kyoto (- 6,5% emissioni GHG per l’Italia nel periodo 2008 – 2012;
      Unione Europea (pacchetto 20-20-20)
• i consumatori sono sempre più attenti alle prestazioni ambientali del prodotto/servizio
  acquistato;
• per sviluppare strategie di marketing attraverso il rinforzamento dell’immagine
  aziendale e del marchio;
• differenziazione della concorrenza;
• tendenze/evoluzione del mercato
Le tendenze di mercato


• Green economy:
       - opportunità per differenziarsi dalla concorrenza,
       - opportunità di business



• Green procurement
       - richieste nella supply chain, istituzioni, consumatori…
Le tendenze di mercato
Le tendenze di mercato
Le tendenze di mercato
Le tendenze di mercato
Le tendenze di mercato
Le tendenze di mercato
Le tendenze di mercato




                  Fonte: USDA Foreing Agricultural Service
                          Gain Report Number FR9035, 22/12/2009
Le tendenze di mercato




                         Fonte: PCF World Forum
Le tendenze di mercato




                         Fonte: PCF World Forum
Le tendenze di mercato




                  Fonte: USDA Foreing Agricultural Service
                          Gain Report Number FR9035, 12/22/2009
Le tendenze di mercato




                 Fonte: articolo scritto da Paola Valeri sul sito www.greenme.it
Le tendenze di mercato




             Fonte: articolo scritto da Rick LeBlanc sul sito www.packagingrevolution.net
Le tendenze di mercato




Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick
       http://www.environdec.com/pageId.asp
Le tendenze di mercato




Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick
       http://www.environdec.com/pageId.asp
Le tendenze di mercato




Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick
       http://www.environdec.com/pageId.asp
Le tendenze di mercato




Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick
       http://www.environdec.com/pageId.asp
Le tendenze di mercato




Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick
       http://www.environdec.com/pageId.asp
Le tendenze di mercato




Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick
       http://www.environdec.com/pageId.asp
Gli strumenti
Gli strumenti

a livello di organizzazione
• Sistema gestione ambientale
• Certificazione energetica
• Inventario gas serra

a livello di prodotto
•   Life cycle assessment - LCA
•   Dichiarazione ambientale di prodotto - EPD
•   Carbon footprint
•   Water footprint
•   Etichettatura ambientale
A livello di Organizzazione

     Sistema di gestione ambientale
            (14001 – EMAS)


     Sistema di gestione dell’energia
           (UNI CEI EN 16001)


       Bilancio gas ad effetto serra
             (UNI ISO 14064)
A livello di Organizzazione

     Sistema di gestione ambientale
            (14001 – EMAS)


     Sistema di gestione dell’energia
           (UNI CEI EN 16001)


       Bilancio gas ad effetto serra
             (UNI ISO 14064)
Sistema di gestione ambientale: UNI
                 EN ISO 14001:2004
Cosa è?
 Norma internazionale ad adesione volontaria applicabile a qualsiasi organizzazione pubblica o
 privata che specifica i requisiti di un sistema di gestione ambientale.


Quali vantaggi per le aziende?
• evitare, ridurre e tenere sotto controllo i possibili impatti
  ambientali negativi;
• rispettare le prescrizioni legali (ed altre);
• miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali;
• assicurare alle parti interessate l’impegno dell’azienda per
  perseguire la propria politica ambientale, gli obiettivi e i
  traguardi definiti;
• può generare benefici economici (risparmiare materie prime ed
  energia - più competitività);
• assicurare i clienti sull’impegno ambientale dell’azienda;
• migliorare l’immagine aziendale

       (EMAS III:Sistema comunitario di ecogestione e audit – Regolamento CE 1221/2009)
A livello di Organizzazione

     Sistema di gestione ambientale
            (14001 – EMAS)


     Sistema di gestione dell’energia
           (UNI CEI EN 16001)


      Bilancio gas ad effetto serra
            (UNI ISO 14064)
Sistema di gestione dell’energia:
               UNI CEI EN 16001:2009

Efficienza energetica, pacchetto 20-20-20
Per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni
esistono due approcci:
           • l’uso razionale dell’energia,
           • lo sviluppo di fonti alternative di energia


La necessità di migliorare l’efficienza energetica fa parte degli obiettivi definiti nel
2007 dal Consiglio Europeo per il 2020 (pacchetto 20-20-20):
           •   + 20% utilizzo di energia da fonti rinnovabili,
           •   + 20% efficienza energetica,
           •   - 20% emissioni gas serra
Sistema di gestione dell’energia:
              UNI CEI EN 16001:2009

Lo standard definisce i requisiti di un sistema di
gestione dell’energia per permettere alle
organizzazioni un miglioramento continuo delle
proprie prestazioni energetiche e conseguire un
uso più efficiente e più sostenibile dell’energia.


La norma non definisce specifici criteri
prestazionali da rispettare, ma semplicemente
aiuta le aziende ad organizzare sistemi e processi di
miglioramento dell’efficienza energetica che portino
ai conseguenti benefici economici ed alla riduzione
delle emissioni dei gas serra.




                                                        Schema concettuale della norma EN 16001
Sistema di gestione dell’energia:
             UNI CEI EN 16001:2009
Quali benefici per le aziende comporta l’applicazione della
norma?
• permette alle aziende di definire un sistema di gestione dell’energia
     - formalizzazione della politica energetica e degli obiettivi aziendali

• consente alle aziende di prendere un approccio sistematico al miglioramento continuo
  della sua efficienza energetica
     - miglioramento delle prestazioni energetiche
     - riduzione dei costi
     - riduzione delle emissioni dei GHG

• permette alle aziende di rispettare le prescrizioni (normative e non)

• spinge le aziende all’innovazione dei processi e dei prodotti
• permette di migliorare l’immagine aziendale
A livello di Organizzazione

     Sistema di gestione ambientale
            (14001 – EMAS)


     Sistema di gestione dell’energia
           (UNI CEI EN 16001)


       Bilancio gas ad effetto serra
             (UNI ISO 14064)
Bilancio di gas ad effetto serra: UNI
                ISO 14064-1:2006

La    norma     rappresenta    uno
standard indipendente e volontario
a disposizione di organizzazioni ed
imprese per la rendicontazione
dei GHG (dall’inglese Green
House Gases).




UNI ISO 14064-1:2006 “Gas ad effetto Serra. Parte 1: Specifiche e guida, al livello
dell’organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad
effetto serra e della loro rimozione”. Comprende i requisiti di un vero e proprio sistema di gestione
finalizzato a:
• determinare i confini delle emissioni di GHG;
• quantificare le emissioni di GHG e la loro rimozione;
• identificare azioni specifiche finalizzate a migliorare la gestione dei GHG;
• gestire la qualità dei dati relativi agli inventari;
• comunicare la rendicontazione delle emissioni e rimozioni dei GHG
Bilancio di gas ad effetto serra: UNI
          ISO 14064:2006


                UNI ISO 14064

     Parte 1:        Parte 2:        Parte 3
      Requisiti    Progetti GHG   Validazione e
   inventari GHG                  verifica GHG
Bilancio di gas ad effetto serra:UNI
            ISO 14064:2006
Quali vantaggi per le aziende?
• azioni di marketing e di valorizzazione dell’immagine aziendale;

• relazioni con gli stakeholder (azionisti, partner, società, comunità locali, …)

• aumenta la credibilità, coerenza e trasparenza della quantificazione, del
  monitoraggio e della rendicontazione dei GHG;

• facilita lo sviluppo e l’attuazione di strategie e piani di gestione dei GHG per la
  riduzione delle emissioni;

• facilita l’abilità di seguire l’evoluzione delle prestazioni e dei progressi nella
  riduzione delle emissioni e/o nell’aumento della rimozione di GHG (promuove la
  sorveglianza, le verifiche e la redazione di rapporti);
A livello di Prodotto
    Life Cycle Assessment


   Dichiarazione ambientale
       di prodotto (EPD)


      Carbon footprint



       Water footprint



   Etichettatura ambientale
A livello di Prodotto
    Life Cycle Assessment


   Dichiarazione ambientale
       di prodotto (EPD)


      Carbon footprint



       Water footprint



   Etichettatura ambientale
Life Cycle Assessment: UNI EN ISO
                           14040 – 14043
Che cosa è?
                                                                                  estrazione
Il LCA (dall’inglese: Life Cycle Assessment)                                       materie
è una metodologia d’analisi che serve a                                             prime

quantificare, interpretare e valutare gli impatti
                                                                                                           trattamento
ambientali potenziali di un prodotto o servizio         smaltimento
                                                                                                             materie
                                                           finale
durante il suo intero ciclo di vita                                                                           prime


Quindi comprende:
• l’estrazione e trattamento delle materie prime,
                                                                      VALUTAZIONE
• la fabbricazione,                                                       DEL
• il trasporto,                                     utilizzo          CICLO DI VITA                             fabbricazione
• la distribuzione,
• l’utilizzo,
• lo smaltimento finale.

                                                                  distribuzione                trasporto
Life Cycle Assessment: UNI EN ISO
                   14040 – 14043

La metodologia…




                                            Fonte: UNI EN ISO 14040
Life Cycle Assessment: UNI EN ISO
                  14040 – 14043
Le norme:
LCA è suddivisa in quattro norme:
• UNI EN ISO 14040: Principi e quadro di riferimento;

• UNI EN ISO 14041: Definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione e analisi
  dell’inventario;

• UNI EN ISO 14042: Valutazione dell’impatto del ciclo di vita;

• UNI EN ISO 14043: Interpretazione del ciclo di vita;
Life Cycle Assessment: UNI EN ISO
                   14040 – 14043
A cosa serve il LCA:
La valutazione del ciclo di vita può essere utilizzata per rispondere a domande come ad
esempio:
• In che modo due processi produttivi diversi per lo stesso prodotto si confrontano in termini
  di utilizzo delle risorse e delle emissioni;

• In che modo prodotti con la stessa funzione si confrontano in termini di utilizzo delle risorse
  e delle emissioni;

• Come contribuiscono le diverse fasi del ciclo di vita di un determinato prodotto o servizio
  alle emissioni totali;

• In che modo le scelte progettuali (ciclo produttivo, materiali, altro) determinano il consumo di
  risorse e le emissioni totali – eco-design.

Si può dire che la valutazione del ciclo di vita è volta ad aumentare l’efficienza ambientale:

• Identificazione dell’impatto dei prodotti e servizi;

• Simulazione di scenari
Life Cycle Assessment: UNI EN ISO
                       14040 – 14043
Quali vantaggi offre?
Sviluppo di Prodotto
• Identifica le opportunità per migliorare le prestazioni ambientali di prodotti e servizi in diverse fasi del
  ciclo di vita (scelta delle materie prime);
• Supporta decisioni interne relative ad interventi su processi, prodotti e attività (Eco design);
• Identifica linee strategiche per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi;
• Permette il confronto di prodotti/servizi con la stessa funzione.
Gestione Ambientale
• Serve come punto di partenza per l’approccio metodologico volto ad identificare gli aspetti ambientali e
  di conseguenza come aiuto per fissare target ed obiettivi all’interno dello schema di un SGA;
• Valuta e confronta gli effetti legati alle diverse politiche ambientali e di gestione delle risorse.
Comunicazione e Marketing
• Migliora le relazioni con i gruppi di interesse;
• Fornisce una solida base per descrivere le performance ambientali di prodotti e servizi;
• Possibilità di effettuare un LCA semplificato per valutare preliminarmente le prestazioni ambientali di un
  determinato prodotto o servizio (es., audit a fornitori)
A livello di Prodotto
    Life Cycle Assessment


   Dichiarazione ambientale
       di prodotto (EPD)


      Carbon footprint



       Water footprint



   Etichettatura ambientale
Dichiarazione ambientale di
                  prodotto (EPD)
Che cosa è?
L’EPD (dall’inglese: Environmental Product Declaration) è uno schema di
certificazione volontaria di prodotto di valenza internazionale. Nasce
come applicazione della norma ISO/TR 14025:2006 - Etichettatura
Ambientale di tipo III.

Questo sistema sorge come risposta alla richiesta da parte del mercato
di informazioni oggettive, confrontabili e credibili sulle prestazioni
ambientali di prodotti e servizi.

Richiesta - sempre in aumento – che arriva da diversi settori del mercato:
catena d’approvvigionamento delle materie prime, sviluppo di prodotti e
acquisti verdi.

Il sistema dell’EPD si basa sull’utilizzo del Life Cycle Assessment
(LCA) in accordo con le norme della serie ISO 14040.




                                                                             Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick
                                                                                    http://www.environdec.com/
Dichiarazione ambientale di
                    prodotto (EPD)
A cosa serve?
Il principale obiettivo del sistema EPD è quello di aiutare le organizzazioni a comunicare le
prestazioni ambientali dei loro prodotti e servizi in modo preciso, credibile e comprensibile
da parte dei gruppi di interesse.

Il sistema EPD si può applicare a tutti i prodotti e servizi compresi all’interno di ben
definiti gruppi di prodotti e tipi di servizi per assicurare oggettività, comparabilità e credibilità
nel comunicare la loro performance ambientale.

Una delle principali caratteristiche dell’EPD è che consente il confronto fra dichiarazioni.
Perciò, la raccolta ed elaborazione dei dati di base deve essere eseguita in modo simile
usando regole che consentano di realizzare la comparabilità. Tali regole sono stabilite dai
PCR (Product Category Rules) per determinati gruppi di prodotti e tipi di servizi.
Dichiarazione ambientale di
                  prodotto (EPD)
Come funziona?
Per realizzare una Dichiarazione Ambientale di Prodotto bisogna seguire i passi sotto elencati:

• reperire / Sviluppare i requisiti specifici di prodotto (PCR: Product Category Rules);

• realizzare uno studio di ciclo di vita (LCA) d’accordo allo standard ISO 14040;

• produrre la Dichiarazione Ambientale di Prodotto ovvero il documento che consente di
  comunicare le prestazioni ambientali del prodotto;

• valutazione da parte di un ente terzo.
Dichiarazione ambientale di
                    prodotto (EPD)
Quali vantaggi per le aziende?
• Opportunità di fornire una descrizione quantitativa e verificabile delle performance
  ambientali di prodotti e servizi (oggettiva, confrontabile, credibile, aggiornata);
• Supporto di politiche d’acquisto ecosostenibile;
• Definizione di strategie aziendali per la progettazione dei prodotti e dei servizi;
• Strumento di comunicazione attraverso la visibilità dell’etichetta sul prodotto
A livello di Prodotto
    Life Cycle Assessment


   Dichiarazione ambientale
       di prodotto (EPD)


      Carbon footprint



       Water footprint



   Etichettatura ambientale
Carbon Footprint

Che cosa è?
È la quantità complessiva di emissioni di CO2 ed altri gas ad
effetto serra associati ad un determinato prodotto o servizio lungo
la sua supply–chain. A volte può includere la fase di utilizzo e di
fine vita (riciclo ed smaltimento).




I gas ad effetto serra (GHG – dall’inglese Green House Gases)
comprendono:
v    anidride carbonica (CO2),      v    idrofluocarburi (HFC),
v    metano (CH4),                  v    perfluorurocarburi (PFC)
v    ossido di diazoto (N20),       v    esafluoruro di zolfo (SF6)
Carbon Footprint


                            HFC
                                                              PFC
                CO2                     N2O                                 SF6
                                                       CH4




             Materia       Produzione        Distribuzione       Uso         Fine vita
             prime


Causa di queste emissioni sono, ad esempio, la produzione di elettricità, l’utilizzo di combustibili
fossili, il trasporto ed altri processi industriali ed agricoli.
Carbon Footprint

Global Warming Potential (GWP)
Il carbon footprint è quantificato utilizzando il potenziale di riscaldamento
globale (GWP).

Il GWP è un fattore che descrive l’impatto come forza radiante di un’unità
di massa di un dato GHG rispetto ad un’unità equivalente di biossido di
carbonio nell’arco di un determinato periodo di tempo
                                                       Potenziale di riscaldamento globale di alcuni GHG
                                                                       (Fonte: IPCC, 2007)


 Il carbon footprint è un indicatore dato
                                                            Gas               formula           GWP100
 dalla somma dei prodotti delle                     diossido di carbonio          CO2                1
 emissioni dei diversi GHG per il loro
                                                          metano                  CH4               25
 GWP.
                                                      ossido di diazoto           N2O              298
    n                                                 idrofluorocarburi          HFCs           124 - 14800

  å ( ´ GWP )
    GHG
   i =1
                     i                i
                                                      perfluorocarburi

                                                     esafluoruro di zolfo
                                                                                 PFCs

                                                                                  SF6
                                                                                               7390 - 12200

                                                                                                  22800
Carbon Footprint

Come si calcola?
                                                                                      Life Cycle
Il carbon footprint si calcola attraverso l’elaborazione di uno studio di            Assessment
ciclo di vita (LCA – serie ISO 14040).

Il cambiamento climatico è una delle categorie d’impatto chiave
considerate in un studio di LCA, di conseguenza, il carbon footprint non è
altro che uno studio di ciclo di vita limitato alle emissioni che incidono sui         Carbon
cambiamenti climatici.                                                                Footprint




                                 Per la realizzazione dello studio LCA si utilizzano banche
                                 dati che contengono informazioni per prodotti e servizi
                                 acquistati oltre che per materiali di base, fonti di energia,
                                 trasporti e altri servizi.
Carbon Footprint
Carbon Footprint
Carbon Footprint

Quali vantaggi si possono ottenere?
• potenzia l’immagine aziendale,
  consente di esibire un ruolo di leader di mercato rispetto alla responsabilità
  ambientale e sociale (corporate social responsibility);
• soddisfa la crescente domanda da parte dei clienti relativa alle informazioni
  sull’impatto climatico prodotto;
• internalizza il cambiamento climatico come parametro di scelta dei fornitori,
  delle materie prime, del design del prodotto, dei processi manifatturieri;
• favorisce la riduzione delle emissioni dei gas serra;
• dà un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza (es. acquisti verdi);
• prepara per eventuale nuova regolamentazione (es. Francia, a partire dal
  2011)
A livello di Prodotto
    Life Cycle Assessment


   Dichiarazione ambientale
       di prodotto (EPD)


      Carbon footprint



       Water footprint



   Etichettatura ambientale
Water Footprint

Cosa è la Water Footprint di un prodotto?
L’impronta d’acqua di un prodotto (dall’inglese water footprint) è un concetto che nasce nel
2002 (Hoekstra 2003) e che misura lungo la catena di approvvigionamento il volume
di acqua dolce utilizzata per produrre quel determinato prodotto.

Si tratta di un indicatore multidimensionale che tiene conto sia dei consumi diretti che di
quelli indiretti. Corrisponde alla somma di tre componenti:

• acqua blu (acque superficiali e sotterranee),
• acqua verde (acque piovane conservate nel suolo impiegato),
• acqua grigia (acqua inquinata quantificata come il volume di acqua dolce necessaria
  per assimilare il carico inquinante sulla base di norme idriche esistenti di qualità ed
  ambiente)
Water Footprint




                  Fonte: “Water Footprint Manual”. Hoekstra, 2009
Water Footprint
Water Footprint
Perché ci dovremmo preoccupare della nostra impronta d’acqua?
• L’acqua dolce è una risorsa scarsa. La sua disponibilità annua è limitata e la domanda è in
  crescita;
• Una corretta informazione sull’impronta d’acqua delle comunità e delle imprese aiuterà a
  capire come si possa raggiungere un uso più sostenibile ed equo delle acque dolci;
• Ci sono molti luoghi nel mondo dove l'acqua è in grave esaurimento o inquinata (fiumi in
  secca, caduta dei livelli dei laghi e delle acque sotterranee, specie in via di estinzione a causa
  dell'acqua contaminata);
• L'impronta d'acqua aiuta a dimostrare il legame che
  esiste tra il nostro quotidiano consumo di beni e i
  problemi di esaurimento di acqua e di inquinamento
  che esistono altrove, nelle regioni dove le nostre
  merci sono prodotte;




                                                            Lago d’Aral – al confine tra il Uzbekistan e il Kazakistan
Water Footprint

Perché la nostra azienda dovrebbe preoccuparsi della sua
impronta d'acqua?

• Perche può essere parte della strategia ambientale di un’azienda – consapevolezza
  ambientale, responsabilità sociale;
• Perche effettivamente ci sono molte aziende esposte a rischi legati alla scarsità
  d’acqua dolce nelle loro attività o nella loro catena di fornitura (pensiamo ad esempio
  ad un’industria di birra senza fornitura sicura d’acqua, oppure ad una fabbrica di jeans
  senza continuità della fornitura d’acqua ai campi di cotone);
• Perche consente di formulare misure volte a ridurre l’impronta d’acqua aziendale;
• Perche la water footprint può essere utilizzata come uno strumento per rafforzare
  l’immagine aziendale e del marchio.
A livello di Prodotto
    Life Cycle Assessment


   Dichiarazione ambientale
       di prodotto (EPD)


      Carbon footprint



       Water footprint



   Etichettatura ambientale
Etichettatura Ambientale

        Che cosa é?

        • Le etichette ambientali (marchi ecologici) forniscono informazioni su un prodotto o servizio in
          merito alle sue prestazioni ambientali complessive o riguardanti alcuni aspetti ambientali
          specifici.


        • L’utilizzo di queste etichette consente alle aziende di evidenziare le migliore prestazioni
          ambientali dei propri prodotti e servizi rispetto alla concorrenza e favorirne l’acquisto da
          parte del consumatore sensibile a tali aspetti.


        • L’obiettivo generale di questo strumento è la promozione dell’offerta e della domanda di
          prodotti e servizi in grado di causare un minor danno all’ambiente, attraverso la
          comunicazione di informazioni sui loro aspetti ambientali che siano verificabili, accurate e
          non fuorvianti.




Fonte: UNI EN ISO 14020
Etichettatura Ambientale

La norma UNI EN ISO 14020:2002

Questa norma stabilisce i principi guida per lo sviluppo e l’utilizzo di etichette e dichiarazioni ambientali:
• devono essere accurate, verificabili, pertinenti e non fuorvianti;
• le procedure e requisiti non devono creare ostacoli inutili al commercio internazionale;
• per supportare l’asserzione devono essere basate su metodologia scientifica e che produca risultati
  accurati e riproducibili;
• le informazioni devono essere disponibili per le parti interessate;
• lo sviluppo delle etichette o dichiarazioni ambientali deve considerare tutto il ciclo di vita del
  prodotto;
• non devono inibire l’innovazione che permette il mantenimento o miglioramento della prestazione
  ambientale;
• la procedura deve essere limitata a quanto necessario per verificare la conformità ai criteri .
Etichettatura Ambientale


I sistemi di etichettatura

I sistemi di etichettatura volontari sono disciplinati dalle norme della serie ISO 14020. Ci
sono tre tipologie di asserzioni ambientali a cui corrispondono tre norme differenti:

• Etichette ambientali di Tipo I: UNI EN ISO14024:2001;

• Etichette ambientali di Tipo II: UNI EN ISO 14021:2002;

• Etichette ambientali di Tipo III: UNI ISO 14025:2006.
Etichettatura Ambientale

Etichette ambientali di Tipo I (UNI EN ISO 14024:2001)
È un tipo di etichetta ambientale utilizzabile su prodotti ritenuti conformi a dei requisiti
predefiniti.

È un’etichetta di parte terza nel senso che necessita della verifica da parte di un
organismo indipendente che certifica l’applicazione dei criteri previsti per la categoria
d’appartenenza del prodotto.

I criteri da rispettare sono predefiniti per categoria di prodotti e devono basarsi su
opportuni indicatori che considerano l’intero ciclo di vita per quella specifica categoria di
prodotto.

Si tratta di un’etichette B2C (business to consumer) in quanto è indirizzata
all’utilizzatore finale per comunicare le migliori prestazioni ambientali del prodotto.
Etichettatura Ambientale

Etichette ambientali di Tipo I (UNI EN ISO 14024:2001)
Una delle etichette ambientali di Tipo I più conosciute e diffuse è il sistema
ECOLABEL (Regolamento CE 66/2010) che permette l’assegnazione del marchio
comunitario a quei prodotti che soddisfano i criteri ambientali di prodotto riportati nelle
relative Decisioni della Commissione pubblicate per alcune categorie di prodotti.


Altri esempi di etichette ambientali di Tipo I:


                 Nordic Swan (Cigno bianco) dal 1989 è il marchio di qualità ecologica
                 dei paesi scandinavi. Rilasciato dal Nordic Council ai prodotti che
                 soddisfano i loro criteri ambientali.


                 Il Blue Angel Mark etichetta ambientale introdotta in Germania nel
                 1977 dal Ministero degli Interni e dal Ministero della Protezione
                 Ambientale. È rilasciata dall’Istituto Tedesco per la Qualità e
                 Certificazione ed indica che i prodotti rispettano le loro caratteristiche
                 ambientali.
Etichettatura Ambientale

Etichette ambientali di Tipo II (UNI EN ISO 14021:2002)
Sono delle asserzioni ambientali auto-dichiarate (claims) che possono essere
destinate sia ai consumatori finali che agli altri soggetti all’interno della filiera
produttiva effettuate da fabbricanti, importatori, distributori, rivenditori o chiunque altro
possa trarre beneficio da tali asserzioni.

Sebbene siano, in genere, auto-dichiarazioni riferite ad un singolo aspetto del ciclo di
vita dei prodotti, si ritiene necessario effettuare l’analisi dell’intero ciclo di vita del
prodotto per verificare che il miglioramento di un dato aspetto ambientale non sia
avvenuto a discapito di un altro.

Non è prevista la verifica di parte terza, per cui le informazioni comunicate che
riguardano le caratteristiche ecologiche del prodotto devono essere accurate, verificabili
e non ingannevoli.

La norma esclude l’utilizzo di espressioni troppo generiche quali “amico
dell’ambiente”, “amico della natura”, “verde” o “non inquinante”. Delinea requisiti per
asserzioni del tipo “privo di…”, nel caso il livello di sostanza sia inferiore al livello di
fondo rilevabile in laboratorio.
Etichettatura Ambientale

Alcuni termini comunemente utilizzati nelle asserzioni
ambientali autodichiarate:

• Compostabile;                         • Riciclabile;
• Degradabile;                          • Consumo energetico ridotto;
• Progettato per il disassemblaggio;    • Utilizzo ridotto delle risorse;
• Prodotto con durata di vita estesa;   • Riutilizzabile.
Etichettatura Ambientale

L’utilizzo di un simbolo è facoltativo. Se utilizzati dovrebbero essere
semplici, facilmente distinguibili.


                                                               Asserzioni di riciclabilità
     CICLO DI MOBIUS
     È l’unico simbolo
     definito dalla norma.
                                                               Asserzioni di contenuto riciclato




                                                           Marchio FEVE (European Container
                                                           Glass Federation) utilizzato sui
                                                           contenitori di vetro


Non disperdere nell’ambiente
Etichettatura Ambientale

Etichette ambientali di Tipo III (UNI ISO 14025:2006)
La dichiarazione ambientale di Tipo III è un documento che accompagna la
commercializzazione di un prodotto riportando informazioni sulle prestazioni
ambientali in modo oggettivo, confrontabile e credibile sulla base di parametri
stabiliti.

I dati comunicati sono sempre quantificati su determinati parametri predefiniti per la
rispettiva categoria di prodotto attraverso la realizzazione di uno studio di ciclo di vita
(LCA).

In genere, si tratta di una etichetta di tipo B2B che fornisce informazioni lungo la filiera
produttiva sui potenziali impatti ambientali nell’intero ciclo di vita dei prodotti.

Lo studio deve essere certificato da un organismo accreditato e indipendente in conformità
alla norma UNI EN ISO 14040:2006.

La caratteristica principale è che forniscono informazioni confrontabili con altri prodotti
della stessa categoria.
Etichettatura Ambientale

Etichette ambientali di Tipo III (UNI ISO 14025:2006)
Una delle etichette ambientali di Tipo III più diffusa in Europa è la Environmental
Product Declaration (EPD).




C’è ne sono anche altre:

• “Pilot Project EPD” in Danimarca;
• “Experimental Standard on Type III environmental declarations” in Francia;
• “AUB Project” in Germania;
• “EPD Programme” in Svezia.
Etichettatura Ambientale

                            Tipo I               Tipo II                  Tipo III

                                                                 dichiarazione ambientale
    Tipologia        etichetta ambientale   auto-dichiarazione
                                                                        di prodotto

   Destinatario             B2C                B2C / B2B                   B2B


     Scopo              informazione          informazione            comparazione

                                                                  di consumo / lungo la
     Prodotti            di consumo            di consumo
                                                                          filiera
    Strumento                                                          etichettatura
                        etichettatura         etichettatura
  comunicazione                                                       /dichiarazione

  Certificazione      comitato Ecolabel         opzionale            ente certificatore


Green Procurement             si                   no                        si
In sintesi,

serve uno studio di ciclo di vita (LCA)….!!!


                                    A livello di
                                    prodotto o
                                     servizio




                                     Life Cycle
                                    Assessement




      Dichiarazione
                         Carbon                                 Etichettatura
      ambientale di                           Water footprint
                        footprint                                volontaria
     prodotto (EPD)
SIMAPRO 7 – PRé Consultants

Che cosa è?
• È il software per LCA più usato al mondo (in più di 50 paesi);
• Trasparente e conforme alle norme ISO 14040 – 14044;
• Compatibile con Ecoinvent e altri banche dati;
• Contiene vari metodi di valutazione dell’impatto;
• Analisi di incertezza;
• Analisi scenari di riciclo e
  smaltimento complessi
SIMAPRO 7 – PRé Consultants
SIMAPRO 7 – PRé Consultants
SIMAPRO 7 – PRé Consultants
SIMAPRO 7 – PRé Consultants
SIMAPRO 7 – PRé Consultants
SIMAPRO 7 – PRé Consultants
SIMAPRO 7 – PRé Consultants
Grazie dell’attenzione




Neotron Servizi S.r.l.
Stradello Aggazzotti n. 104 - Santa Maria di Mugnano - 41126 Modena

Tel. +39-059.46.17.22 – Fax +39-059.46.10.01
e-mail: info@neotronservizi.it- Internet: http://www.neotronservizi.it

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Valorizzare le performance ambientali dell'azienda.

  • 1. VALORIZZAZIONE DELLE PERFORMANCE AMBIENTALI Strumenti a disposizione delle organizzazioni Modena, 30 giugno 2010
  • 2. Sostenibilità ambientale Che cosa è? A partire degli anni 70 si inizia a prendere coscienza del fatto che lo sviluppo legato esclusivamente alla crescita economica avrebbe portato ad un forte squilibrio dei sistemi naturali. Nasce una coscienza ambientale che punta ad un processo di sviluppo capace di mantenere nel tempo la crescita del capitale, inteso come capitale economico, sociale e naturale. Nel 1987 si parla per la prima volta di sviluppo sostenibile: • “Per sviluppo sostenibile si intende uno sviluppo che risponda alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze”. (Brundtland, World Commission on Environment and Development, 1987);
  • 3. Sostenibilità ambientale Sostenibilità Sostenibilità Sostenibilità Sostenibilità politico- economica sociale ambientale istituzionale capacità di mantenere nel tempo qualità e riproducibilità delle risorse naturali
  • 4. Sostenibilità ambientale Perché ci dovrebbe interessare? • Innanzi tutto per un principio di solidarietà intergenerazionale e responsabilità sociale; • le tematiche ambientali stanno occupando un ruolo sempre più centrale (autorità, comunità, consumatori); • orientamento a livello globale: Protocollo di Kyoto (- 6,5% emissioni GHG per l’Italia nel periodo 2008 – 2012; Unione Europea (pacchetto 20-20-20) • i consumatori sono sempre più attenti alle prestazioni ambientali del prodotto/servizio acquistato; • per sviluppare strategie di marketing attraverso il rinforzamento dell’immagine aziendale e del marchio; • differenziazione della concorrenza; • tendenze/evoluzione del mercato
  • 5. Le tendenze di mercato • Green economy: - opportunità per differenziarsi dalla concorrenza, - opportunità di business • Green procurement - richieste nella supply chain, istituzioni, consumatori…
  • 6. Le tendenze di mercato
  • 7. Le tendenze di mercato
  • 8. Le tendenze di mercato
  • 9. Le tendenze di mercato
  • 10. Le tendenze di mercato
  • 11. Le tendenze di mercato
  • 12. Le tendenze di mercato Fonte: USDA Foreing Agricultural Service Gain Report Number FR9035, 22/12/2009
  • 13. Le tendenze di mercato Fonte: PCF World Forum
  • 14. Le tendenze di mercato Fonte: PCF World Forum
  • 15. Le tendenze di mercato Fonte: USDA Foreing Agricultural Service Gain Report Number FR9035, 12/22/2009
  • 16. Le tendenze di mercato Fonte: articolo scritto da Paola Valeri sul sito www.greenme.it
  • 17. Le tendenze di mercato Fonte: articolo scritto da Rick LeBlanc sul sito www.packagingrevolution.net
  • 18. Le tendenze di mercato Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick http://www.environdec.com/pageId.asp
  • 19. Le tendenze di mercato Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick http://www.environdec.com/pageId.asp
  • 20. Le tendenze di mercato Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick http://www.environdec.com/pageId.asp
  • 21. Le tendenze di mercato Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick http://www.environdec.com/pageId.asp
  • 22. Le tendenze di mercato Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick http://www.environdec.com/pageId.asp
  • 23. Le tendenze di mercato Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick http://www.environdec.com/pageId.asp
  • 25. Gli strumenti a livello di organizzazione • Sistema gestione ambientale • Certificazione energetica • Inventario gas serra a livello di prodotto • Life cycle assessment - LCA • Dichiarazione ambientale di prodotto - EPD • Carbon footprint • Water footprint • Etichettatura ambientale
  • 26. A livello di Organizzazione Sistema di gestione ambientale (14001 – EMAS) Sistema di gestione dell’energia (UNI CEI EN 16001) Bilancio gas ad effetto serra (UNI ISO 14064)
  • 27. A livello di Organizzazione Sistema di gestione ambientale (14001 – EMAS) Sistema di gestione dell’energia (UNI CEI EN 16001) Bilancio gas ad effetto serra (UNI ISO 14064)
  • 28. Sistema di gestione ambientale: UNI EN ISO 14001:2004 Cosa è? Norma internazionale ad adesione volontaria applicabile a qualsiasi organizzazione pubblica o privata che specifica i requisiti di un sistema di gestione ambientale. Quali vantaggi per le aziende? • evitare, ridurre e tenere sotto controllo i possibili impatti ambientali negativi; • rispettare le prescrizioni legali (ed altre); • miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali; • assicurare alle parti interessate l’impegno dell’azienda per perseguire la propria politica ambientale, gli obiettivi e i traguardi definiti; • può generare benefici economici (risparmiare materie prime ed energia - più competitività); • assicurare i clienti sull’impegno ambientale dell’azienda; • migliorare l’immagine aziendale (EMAS III:Sistema comunitario di ecogestione e audit – Regolamento CE 1221/2009)
  • 29. A livello di Organizzazione Sistema di gestione ambientale (14001 – EMAS) Sistema di gestione dell’energia (UNI CEI EN 16001) Bilancio gas ad effetto serra (UNI ISO 14064)
  • 30. Sistema di gestione dell’energia: UNI CEI EN 16001:2009 Efficienza energetica, pacchetto 20-20-20 Per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni esistono due approcci: • l’uso razionale dell’energia, • lo sviluppo di fonti alternative di energia La necessità di migliorare l’efficienza energetica fa parte degli obiettivi definiti nel 2007 dal Consiglio Europeo per il 2020 (pacchetto 20-20-20): • + 20% utilizzo di energia da fonti rinnovabili, • + 20% efficienza energetica, • - 20% emissioni gas serra
  • 31. Sistema di gestione dell’energia: UNI CEI EN 16001:2009 Lo standard definisce i requisiti di un sistema di gestione dell’energia per permettere alle organizzazioni un miglioramento continuo delle proprie prestazioni energetiche e conseguire un uso più efficiente e più sostenibile dell’energia. La norma non definisce specifici criteri prestazionali da rispettare, ma semplicemente aiuta le aziende ad organizzare sistemi e processi di miglioramento dell’efficienza energetica che portino ai conseguenti benefici economici ed alla riduzione delle emissioni dei gas serra. Schema concettuale della norma EN 16001
  • 32. Sistema di gestione dell’energia: UNI CEI EN 16001:2009 Quali benefici per le aziende comporta l’applicazione della norma? • permette alle aziende di definire un sistema di gestione dell’energia - formalizzazione della politica energetica e degli obiettivi aziendali • consente alle aziende di prendere un approccio sistematico al miglioramento continuo della sua efficienza energetica - miglioramento delle prestazioni energetiche - riduzione dei costi - riduzione delle emissioni dei GHG • permette alle aziende di rispettare le prescrizioni (normative e non) • spinge le aziende all’innovazione dei processi e dei prodotti • permette di migliorare l’immagine aziendale
  • 33. A livello di Organizzazione Sistema di gestione ambientale (14001 – EMAS) Sistema di gestione dell’energia (UNI CEI EN 16001) Bilancio gas ad effetto serra (UNI ISO 14064)
  • 34. Bilancio di gas ad effetto serra: UNI ISO 14064-1:2006 La norma rappresenta uno standard indipendente e volontario a disposizione di organizzazioni ed imprese per la rendicontazione dei GHG (dall’inglese Green House Gases). UNI ISO 14064-1:2006 “Gas ad effetto Serra. Parte 1: Specifiche e guida, al livello dell’organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione”. Comprende i requisiti di un vero e proprio sistema di gestione finalizzato a: • determinare i confini delle emissioni di GHG; • quantificare le emissioni di GHG e la loro rimozione; • identificare azioni specifiche finalizzate a migliorare la gestione dei GHG; • gestire la qualità dei dati relativi agli inventari; • comunicare la rendicontazione delle emissioni e rimozioni dei GHG
  • 35. Bilancio di gas ad effetto serra: UNI ISO 14064:2006 UNI ISO 14064 Parte 1: Parte 2: Parte 3 Requisiti Progetti GHG Validazione e inventari GHG verifica GHG
  • 36. Bilancio di gas ad effetto serra:UNI ISO 14064:2006 Quali vantaggi per le aziende? • azioni di marketing e di valorizzazione dell’immagine aziendale; • relazioni con gli stakeholder (azionisti, partner, società, comunità locali, …) • aumenta la credibilità, coerenza e trasparenza della quantificazione, del monitoraggio e della rendicontazione dei GHG; • facilita lo sviluppo e l’attuazione di strategie e piani di gestione dei GHG per la riduzione delle emissioni; • facilita l’abilità di seguire l’evoluzione delle prestazioni e dei progressi nella riduzione delle emissioni e/o nell’aumento della rimozione di GHG (promuove la sorveglianza, le verifiche e la redazione di rapporti);
  • 37. A livello di Prodotto Life Cycle Assessment Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) Carbon footprint Water footprint Etichettatura ambientale
  • 38. A livello di Prodotto Life Cycle Assessment Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) Carbon footprint Water footprint Etichettatura ambientale
  • 39. Life Cycle Assessment: UNI EN ISO 14040 – 14043 Che cosa è? estrazione Il LCA (dall’inglese: Life Cycle Assessment) materie è una metodologia d’analisi che serve a prime quantificare, interpretare e valutare gli impatti trattamento ambientali potenziali di un prodotto o servizio smaltimento materie finale durante il suo intero ciclo di vita prime Quindi comprende: • l’estrazione e trattamento delle materie prime, VALUTAZIONE • la fabbricazione, DEL • il trasporto, utilizzo CICLO DI VITA fabbricazione • la distribuzione, • l’utilizzo, • lo smaltimento finale. distribuzione trasporto
  • 40. Life Cycle Assessment: UNI EN ISO 14040 – 14043 La metodologia… Fonte: UNI EN ISO 14040
  • 41. Life Cycle Assessment: UNI EN ISO 14040 – 14043 Le norme: LCA è suddivisa in quattro norme: • UNI EN ISO 14040: Principi e quadro di riferimento; • UNI EN ISO 14041: Definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione e analisi dell’inventario; • UNI EN ISO 14042: Valutazione dell’impatto del ciclo di vita; • UNI EN ISO 14043: Interpretazione del ciclo di vita;
  • 42. Life Cycle Assessment: UNI EN ISO 14040 – 14043 A cosa serve il LCA: La valutazione del ciclo di vita può essere utilizzata per rispondere a domande come ad esempio: • In che modo due processi produttivi diversi per lo stesso prodotto si confrontano in termini di utilizzo delle risorse e delle emissioni; • In che modo prodotti con la stessa funzione si confrontano in termini di utilizzo delle risorse e delle emissioni; • Come contribuiscono le diverse fasi del ciclo di vita di un determinato prodotto o servizio alle emissioni totali; • In che modo le scelte progettuali (ciclo produttivo, materiali, altro) determinano il consumo di risorse e le emissioni totali – eco-design. Si può dire che la valutazione del ciclo di vita è volta ad aumentare l’efficienza ambientale: • Identificazione dell’impatto dei prodotti e servizi; • Simulazione di scenari
  • 43. Life Cycle Assessment: UNI EN ISO 14040 – 14043 Quali vantaggi offre? Sviluppo di Prodotto • Identifica le opportunità per migliorare le prestazioni ambientali di prodotti e servizi in diverse fasi del ciclo di vita (scelta delle materie prime); • Supporta decisioni interne relative ad interventi su processi, prodotti e attività (Eco design); • Identifica linee strategiche per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi; • Permette il confronto di prodotti/servizi con la stessa funzione. Gestione Ambientale • Serve come punto di partenza per l’approccio metodologico volto ad identificare gli aspetti ambientali e di conseguenza come aiuto per fissare target ed obiettivi all’interno dello schema di un SGA; • Valuta e confronta gli effetti legati alle diverse politiche ambientali e di gestione delle risorse. Comunicazione e Marketing • Migliora le relazioni con i gruppi di interesse; • Fornisce una solida base per descrivere le performance ambientali di prodotti e servizi; • Possibilità di effettuare un LCA semplificato per valutare preliminarmente le prestazioni ambientali di un determinato prodotto o servizio (es., audit a fornitori)
  • 44. A livello di Prodotto Life Cycle Assessment Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) Carbon footprint Water footprint Etichettatura ambientale
  • 45. Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) Che cosa è? L’EPD (dall’inglese: Environmental Product Declaration) è uno schema di certificazione volontaria di prodotto di valenza internazionale. Nasce come applicazione della norma ISO/TR 14025:2006 - Etichettatura Ambientale di tipo III. Questo sistema sorge come risposta alla richiesta da parte del mercato di informazioni oggettive, confrontabili e credibili sulle prestazioni ambientali di prodotti e servizi. Richiesta - sempre in aumento – che arriva da diversi settori del mercato: catena d’approvvigionamento delle materie prime, sviluppo di prodotti e acquisti verdi. Il sistema dell’EPD si basa sull’utilizzo del Life Cycle Assessment (LCA) in accordo con le norme della serie ISO 14040. Fonte: Sito EPD - The Green Yardstick http://www.environdec.com/
  • 46. Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) A cosa serve? Il principale obiettivo del sistema EPD è quello di aiutare le organizzazioni a comunicare le prestazioni ambientali dei loro prodotti e servizi in modo preciso, credibile e comprensibile da parte dei gruppi di interesse. Il sistema EPD si può applicare a tutti i prodotti e servizi compresi all’interno di ben definiti gruppi di prodotti e tipi di servizi per assicurare oggettività, comparabilità e credibilità nel comunicare la loro performance ambientale. Una delle principali caratteristiche dell’EPD è che consente il confronto fra dichiarazioni. Perciò, la raccolta ed elaborazione dei dati di base deve essere eseguita in modo simile usando regole che consentano di realizzare la comparabilità. Tali regole sono stabilite dai PCR (Product Category Rules) per determinati gruppi di prodotti e tipi di servizi.
  • 47. Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) Come funziona? Per realizzare una Dichiarazione Ambientale di Prodotto bisogna seguire i passi sotto elencati: • reperire / Sviluppare i requisiti specifici di prodotto (PCR: Product Category Rules); • realizzare uno studio di ciclo di vita (LCA) d’accordo allo standard ISO 14040; • produrre la Dichiarazione Ambientale di Prodotto ovvero il documento che consente di comunicare le prestazioni ambientali del prodotto; • valutazione da parte di un ente terzo.
  • 48. Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) Quali vantaggi per le aziende? • Opportunità di fornire una descrizione quantitativa e verificabile delle performance ambientali di prodotti e servizi (oggettiva, confrontabile, credibile, aggiornata); • Supporto di politiche d’acquisto ecosostenibile; • Definizione di strategie aziendali per la progettazione dei prodotti e dei servizi; • Strumento di comunicazione attraverso la visibilità dell’etichetta sul prodotto
  • 49. A livello di Prodotto Life Cycle Assessment Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) Carbon footprint Water footprint Etichettatura ambientale
  • 50. Carbon Footprint Che cosa è? È la quantità complessiva di emissioni di CO2 ed altri gas ad effetto serra associati ad un determinato prodotto o servizio lungo la sua supply–chain. A volte può includere la fase di utilizzo e di fine vita (riciclo ed smaltimento). I gas ad effetto serra (GHG – dall’inglese Green House Gases) comprendono: v anidride carbonica (CO2), v idrofluocarburi (HFC), v metano (CH4), v perfluorurocarburi (PFC) v ossido di diazoto (N20), v esafluoruro di zolfo (SF6)
  • 51. Carbon Footprint HFC PFC CO2 N2O SF6 CH4 Materia Produzione Distribuzione Uso Fine vita prime Causa di queste emissioni sono, ad esempio, la produzione di elettricità, l’utilizzo di combustibili fossili, il trasporto ed altri processi industriali ed agricoli.
  • 52. Carbon Footprint Global Warming Potential (GWP) Il carbon footprint è quantificato utilizzando il potenziale di riscaldamento globale (GWP). Il GWP è un fattore che descrive l’impatto come forza radiante di un’unità di massa di un dato GHG rispetto ad un’unità equivalente di biossido di carbonio nell’arco di un determinato periodo di tempo Potenziale di riscaldamento globale di alcuni GHG (Fonte: IPCC, 2007) Il carbon footprint è un indicatore dato Gas formula GWP100 dalla somma dei prodotti delle diossido di carbonio CO2 1 emissioni dei diversi GHG per il loro metano CH4 25 GWP. ossido di diazoto N2O 298 n idrofluorocarburi HFCs 124 - 14800 å ( ´ GWP ) GHG i =1 i i perfluorocarburi esafluoruro di zolfo PFCs SF6 7390 - 12200 22800
  • 53. Carbon Footprint Come si calcola? Life Cycle Il carbon footprint si calcola attraverso l’elaborazione di uno studio di Assessment ciclo di vita (LCA – serie ISO 14040). Il cambiamento climatico è una delle categorie d’impatto chiave considerate in un studio di LCA, di conseguenza, il carbon footprint non è altro che uno studio di ciclo di vita limitato alle emissioni che incidono sui Carbon cambiamenti climatici. Footprint Per la realizzazione dello studio LCA si utilizzano banche dati che contengono informazioni per prodotti e servizi acquistati oltre che per materiali di base, fonti di energia, trasporti e altri servizi.
  • 56. Carbon Footprint Quali vantaggi si possono ottenere? • potenzia l’immagine aziendale, consente di esibire un ruolo di leader di mercato rispetto alla responsabilità ambientale e sociale (corporate social responsibility); • soddisfa la crescente domanda da parte dei clienti relativa alle informazioni sull’impatto climatico prodotto; • internalizza il cambiamento climatico come parametro di scelta dei fornitori, delle materie prime, del design del prodotto, dei processi manifatturieri; • favorisce la riduzione delle emissioni dei gas serra; • dà un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza (es. acquisti verdi); • prepara per eventuale nuova regolamentazione (es. Francia, a partire dal 2011)
  • 57. A livello di Prodotto Life Cycle Assessment Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) Carbon footprint Water footprint Etichettatura ambientale
  • 58. Water Footprint Cosa è la Water Footprint di un prodotto? L’impronta d’acqua di un prodotto (dall’inglese water footprint) è un concetto che nasce nel 2002 (Hoekstra 2003) e che misura lungo la catena di approvvigionamento il volume di acqua dolce utilizzata per produrre quel determinato prodotto. Si tratta di un indicatore multidimensionale che tiene conto sia dei consumi diretti che di quelli indiretti. Corrisponde alla somma di tre componenti: • acqua blu (acque superficiali e sotterranee), • acqua verde (acque piovane conservate nel suolo impiegato), • acqua grigia (acqua inquinata quantificata come il volume di acqua dolce necessaria per assimilare il carico inquinante sulla base di norme idriche esistenti di qualità ed ambiente)
  • 59. Water Footprint Fonte: “Water Footprint Manual”. Hoekstra, 2009
  • 61. Water Footprint Perché ci dovremmo preoccupare della nostra impronta d’acqua? • L’acqua dolce è una risorsa scarsa. La sua disponibilità annua è limitata e la domanda è in crescita; • Una corretta informazione sull’impronta d’acqua delle comunità e delle imprese aiuterà a capire come si possa raggiungere un uso più sostenibile ed equo delle acque dolci; • Ci sono molti luoghi nel mondo dove l'acqua è in grave esaurimento o inquinata (fiumi in secca, caduta dei livelli dei laghi e delle acque sotterranee, specie in via di estinzione a causa dell'acqua contaminata); • L'impronta d'acqua aiuta a dimostrare il legame che esiste tra il nostro quotidiano consumo di beni e i problemi di esaurimento di acqua e di inquinamento che esistono altrove, nelle regioni dove le nostre merci sono prodotte; Lago d’Aral – al confine tra il Uzbekistan e il Kazakistan
  • 62. Water Footprint Perché la nostra azienda dovrebbe preoccuparsi della sua impronta d'acqua? • Perche può essere parte della strategia ambientale di un’azienda – consapevolezza ambientale, responsabilità sociale; • Perche effettivamente ci sono molte aziende esposte a rischi legati alla scarsità d’acqua dolce nelle loro attività o nella loro catena di fornitura (pensiamo ad esempio ad un’industria di birra senza fornitura sicura d’acqua, oppure ad una fabbrica di jeans senza continuità della fornitura d’acqua ai campi di cotone); • Perche consente di formulare misure volte a ridurre l’impronta d’acqua aziendale; • Perche la water footprint può essere utilizzata come uno strumento per rafforzare l’immagine aziendale e del marchio.
  • 63. A livello di Prodotto Life Cycle Assessment Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) Carbon footprint Water footprint Etichettatura ambientale
  • 64. Etichettatura Ambientale Che cosa é? • Le etichette ambientali (marchi ecologici) forniscono informazioni su un prodotto o servizio in merito alle sue prestazioni ambientali complessive o riguardanti alcuni aspetti ambientali specifici. • L’utilizzo di queste etichette consente alle aziende di evidenziare le migliore prestazioni ambientali dei propri prodotti e servizi rispetto alla concorrenza e favorirne l’acquisto da parte del consumatore sensibile a tali aspetti. • L’obiettivo generale di questo strumento è la promozione dell’offerta e della domanda di prodotti e servizi in grado di causare un minor danno all’ambiente, attraverso la comunicazione di informazioni sui loro aspetti ambientali che siano verificabili, accurate e non fuorvianti. Fonte: UNI EN ISO 14020
  • 65. Etichettatura Ambientale La norma UNI EN ISO 14020:2002 Questa norma stabilisce i principi guida per lo sviluppo e l’utilizzo di etichette e dichiarazioni ambientali: • devono essere accurate, verificabili, pertinenti e non fuorvianti; • le procedure e requisiti non devono creare ostacoli inutili al commercio internazionale; • per supportare l’asserzione devono essere basate su metodologia scientifica e che produca risultati accurati e riproducibili; • le informazioni devono essere disponibili per le parti interessate; • lo sviluppo delle etichette o dichiarazioni ambientali deve considerare tutto il ciclo di vita del prodotto; • non devono inibire l’innovazione che permette il mantenimento o miglioramento della prestazione ambientale; • la procedura deve essere limitata a quanto necessario per verificare la conformità ai criteri .
  • 66. Etichettatura Ambientale I sistemi di etichettatura I sistemi di etichettatura volontari sono disciplinati dalle norme della serie ISO 14020. Ci sono tre tipologie di asserzioni ambientali a cui corrispondono tre norme differenti: • Etichette ambientali di Tipo I: UNI EN ISO14024:2001; • Etichette ambientali di Tipo II: UNI EN ISO 14021:2002; • Etichette ambientali di Tipo III: UNI ISO 14025:2006.
  • 67. Etichettatura Ambientale Etichette ambientali di Tipo I (UNI EN ISO 14024:2001) È un tipo di etichetta ambientale utilizzabile su prodotti ritenuti conformi a dei requisiti predefiniti. È un’etichetta di parte terza nel senso che necessita della verifica da parte di un organismo indipendente che certifica l’applicazione dei criteri previsti per la categoria d’appartenenza del prodotto. I criteri da rispettare sono predefiniti per categoria di prodotti e devono basarsi su opportuni indicatori che considerano l’intero ciclo di vita per quella specifica categoria di prodotto. Si tratta di un’etichette B2C (business to consumer) in quanto è indirizzata all’utilizzatore finale per comunicare le migliori prestazioni ambientali del prodotto.
  • 68. Etichettatura Ambientale Etichette ambientali di Tipo I (UNI EN ISO 14024:2001) Una delle etichette ambientali di Tipo I più conosciute e diffuse è il sistema ECOLABEL (Regolamento CE 66/2010) che permette l’assegnazione del marchio comunitario a quei prodotti che soddisfano i criteri ambientali di prodotto riportati nelle relative Decisioni della Commissione pubblicate per alcune categorie di prodotti. Altri esempi di etichette ambientali di Tipo I: Nordic Swan (Cigno bianco) dal 1989 è il marchio di qualità ecologica dei paesi scandinavi. Rilasciato dal Nordic Council ai prodotti che soddisfano i loro criteri ambientali. Il Blue Angel Mark etichetta ambientale introdotta in Germania nel 1977 dal Ministero degli Interni e dal Ministero della Protezione Ambientale. È rilasciata dall’Istituto Tedesco per la Qualità e Certificazione ed indica che i prodotti rispettano le loro caratteristiche ambientali.
  • 69. Etichettatura Ambientale Etichette ambientali di Tipo II (UNI EN ISO 14021:2002) Sono delle asserzioni ambientali auto-dichiarate (claims) che possono essere destinate sia ai consumatori finali che agli altri soggetti all’interno della filiera produttiva effettuate da fabbricanti, importatori, distributori, rivenditori o chiunque altro possa trarre beneficio da tali asserzioni. Sebbene siano, in genere, auto-dichiarazioni riferite ad un singolo aspetto del ciclo di vita dei prodotti, si ritiene necessario effettuare l’analisi dell’intero ciclo di vita del prodotto per verificare che il miglioramento di un dato aspetto ambientale non sia avvenuto a discapito di un altro. Non è prevista la verifica di parte terza, per cui le informazioni comunicate che riguardano le caratteristiche ecologiche del prodotto devono essere accurate, verificabili e non ingannevoli. La norma esclude l’utilizzo di espressioni troppo generiche quali “amico dell’ambiente”, “amico della natura”, “verde” o “non inquinante”. Delinea requisiti per asserzioni del tipo “privo di…”, nel caso il livello di sostanza sia inferiore al livello di fondo rilevabile in laboratorio.
  • 70. Etichettatura Ambientale Alcuni termini comunemente utilizzati nelle asserzioni ambientali autodichiarate: • Compostabile; • Riciclabile; • Degradabile; • Consumo energetico ridotto; • Progettato per il disassemblaggio; • Utilizzo ridotto delle risorse; • Prodotto con durata di vita estesa; • Riutilizzabile.
  • 71. Etichettatura Ambientale L’utilizzo di un simbolo è facoltativo. Se utilizzati dovrebbero essere semplici, facilmente distinguibili. Asserzioni di riciclabilità CICLO DI MOBIUS È l’unico simbolo definito dalla norma. Asserzioni di contenuto riciclato Marchio FEVE (European Container Glass Federation) utilizzato sui contenitori di vetro Non disperdere nell’ambiente
  • 72. Etichettatura Ambientale Etichette ambientali di Tipo III (UNI ISO 14025:2006) La dichiarazione ambientale di Tipo III è un documento che accompagna la commercializzazione di un prodotto riportando informazioni sulle prestazioni ambientali in modo oggettivo, confrontabile e credibile sulla base di parametri stabiliti. I dati comunicati sono sempre quantificati su determinati parametri predefiniti per la rispettiva categoria di prodotto attraverso la realizzazione di uno studio di ciclo di vita (LCA). In genere, si tratta di una etichetta di tipo B2B che fornisce informazioni lungo la filiera produttiva sui potenziali impatti ambientali nell’intero ciclo di vita dei prodotti. Lo studio deve essere certificato da un organismo accreditato e indipendente in conformità alla norma UNI EN ISO 14040:2006. La caratteristica principale è che forniscono informazioni confrontabili con altri prodotti della stessa categoria.
  • 73. Etichettatura Ambientale Etichette ambientali di Tipo III (UNI ISO 14025:2006) Una delle etichette ambientali di Tipo III più diffusa in Europa è la Environmental Product Declaration (EPD). C’è ne sono anche altre: • “Pilot Project EPD” in Danimarca; • “Experimental Standard on Type III environmental declarations” in Francia; • “AUB Project” in Germania; • “EPD Programme” in Svezia.
  • 74. Etichettatura Ambientale Tipo I Tipo II Tipo III dichiarazione ambientale Tipologia etichetta ambientale auto-dichiarazione di prodotto Destinatario B2C B2C / B2B B2B Scopo informazione informazione comparazione di consumo / lungo la Prodotti di consumo di consumo filiera Strumento etichettatura etichettatura etichettatura comunicazione /dichiarazione Certificazione comitato Ecolabel opzionale ente certificatore Green Procurement si no si
  • 75. In sintesi, serve uno studio di ciclo di vita (LCA)….!!! A livello di prodotto o servizio Life Cycle Assessement Dichiarazione Carbon Etichettatura ambientale di Water footprint footprint volontaria prodotto (EPD)
  • 76. SIMAPRO 7 – PRé Consultants Che cosa è? • È il software per LCA più usato al mondo (in più di 50 paesi); • Trasparente e conforme alle norme ISO 14040 – 14044; • Compatibile con Ecoinvent e altri banche dati; • Contiene vari metodi di valutazione dell’impatto; • Analisi di incertezza; • Analisi scenari di riciclo e smaltimento complessi
  • 77. SIMAPRO 7 – PRé Consultants
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  • 83. SIMAPRO 7 – PRé Consultants
  • 84. Grazie dell’attenzione Neotron Servizi S.r.l. Stradello Aggazzotti n. 104 - Santa Maria di Mugnano - 41126 Modena Tel. +39-059.46.17.22 – Fax +39-059.46.10.01 e-mail: info@neotronservizi.it- Internet: http://www.neotronservizi.it