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Workshop Green Public Procurement
Cagliari, Parco Molentargius Saline
26 e 27 ottobre 2017
Cristiana Simari Benigno
" Certificazioni ambientali e altri mezzi di prova delle
prestazioni ambientali, con il supporto
delle relative norme ISO”
Workshop Green Public Procurement
Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017
Le Etichette ambientali come mezzo di prova….
Il nuovo Codice Appalti ed il correttivo, nell’introdurre l’obbligatorietà dei
Criteri Ambientali Minimi ha riconosciuto un ruolo di rilievo alle certificazioni
ambientali che, a determinate condizioni, possono essere richieste come
mezzo di prova.
“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Ciò rappresenta una SEMPLIFICAZIONE sia per
la PA che per le IMPRESE, Questo sistema di
semplificazione prende il nome di "presunzione
di conformità": il certificato è la prova,
qualificata, del rispetto del criterio ambientale
specifico e pertanto il prodotto si presume,
appunto, conforme senza bisogno di ulteriori
verifiche.
non tutte le certificazioni ambientali possono essere considerate come
mezzo di prova della conformità, solo quelle che posseggano elevati
requisiti di serietà e di affidabilità delle informazioni
che esse trasmettono.
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Codice degli appalti
Panoramica sulle certificazioni
Questi aspetti però necessitano di essere ben compresi da tutti gli operatori
per poter dispiegare con efficacia i loro effetti e non determinare
incomprensioni, o, peggio, contenziosi.
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Art. 69 (Etichettature)
le Amministrazioni aggiudicatrici che intendono acquistare lavori, forniture o
servizi con specifiche caratteristiche ambientali, sociali o di altro tipo, possono
imporre (facoltativamente), a determinate condizioni,
nelle specifiche tecniche,
nei criteri di aggiudicazione o
nelle condizioni relative all'esecuzione dell'appalto,
un'etichettatura specifica come mezzo di prova che i lavori, le forniture o i
servizi corrispondano alle caratteristiche richieste.
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Quali Condizioni? (Art. 69)
a condizione che:
1. La certificazione sia rilasciata a valle del rispetto di criteri ambientali specifici
per i lavori, le forniture o i servizi oggetto dell’appalto (non devono essere
vaghe o fuorvianti). (CRITERI SPECIFICI);
2. che i requisiti siano messi appunto con comprovata metodologia scientifica .
( es. LCA )
3. Che i criteri siano l’esito di un processo concertato multi stakeholders,(es.
FORUM CONSULTIVO del CUEME)
4. Che siano accessibili a tutti gli interessati, che siano in possesso dei requisiti,
senza preclusioni o particolari "selezioni all'ingresso" (es. sarebbe da
escludere un marchio del quale possono beneficiare solo gli appartenenti
ad un gruppo).
5. Che l’Ente di certificazione che svolge la verifica per il rilascio della stessa (e
che è pagato dall’azienda) sia diverso dal soggetto (es. CUEME) che scrive le
norme . (INDIPENDENZA)
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Quali Condizioni? (Art. 69)
Inoltre:
1. Devono essere accettate tutte le etichettature che confermano che i lavori,
le forniture o i servizi soddisfano i requisiti equivalenti;
2. Devono essere accettati altri mezzi di prova (compresa doc. tec. Fabb.) nel
caso in cui l’operatore è impossibilitato ad accedere alla certificazione per
motivi a d esso non imputabili;
3. Se la certificazione non è collegata espressamente all’oggetto dell’appalto
(pur possedendo le caratteristiche di cui al c. 1 lett. B-c-d-e), non può
essere pretesa l’etichettatura specifica, ma devono essere definite (e
rispettate dal partecipante alla gara) le specifiche dettagliate
dell’etichettatura che sono connesse all’oggetto dell’appalto e che ne
definiscono le caratteristiche.
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Dal punto di vista delle qualifiche del
soggetto che “rilascia” la certificazione, il
dlgs 50/2016 richiede che il certificato sia
rilasciato da un organismo “accreditato a
norma del Reg. (CE) 765/2008 del
Parlamento Europeo e del Consiglio”
Quali condizioni? (art. 82)
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
L'accreditamento è il sistema che garantisce l'indipendenza, la
competenza e la terzietà degli Enti di certificazione. In Italia
l’Ente unico di accreditamento che effettua il controllo
sull'operato degli Enti di certificazione è Accredia.
La sua finalità è quella di ingenerare fiducia nel contenuto delle
attestazioni di conformità da parte di tutte le parti sociali, nelle
Aziende e nei consumatori finali (privati o pubbliche
amministrazioni) e di garantire e favorire la libera circolazione
dei prodotti nel mercato europeo.
Accreditamento
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Solo se soddisfatte insieme tutte le condizioni fin qui
esposte, secondo il codice degli appalti, si è in presenza
di una certificazione seria e indipendente, nonché
affidabile per la pubblica amministrazione e ogni
consumatore.
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Come orientarsi tra le certificazioni ambientali ?
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
In base al campo di applicazione
Se consideriamo il campo di applicazione dello green standard
possiamo distinguere tra:
 Certificazioni ambientali di sistema. Sono relative alle organizzazioni,
pubbliche o private, alla loro modalità di gestione dei carichi ambientali
derivanti dalle loro attività e dai loro processi produttivi. Tra le certificazioni
ambientali di sistema annoveriamo la ISO 14001 e l’EMAS (Reg. CE 1221/09),
ma anche la ISO 5001 dei Sistemi di gestione dell’Energia ed il più recente
schema ISO 20121 sui Sistemi di Gestione Sostenibili degli Eventi (Expo 2015 e
Forum compraverde)
 Certificazioni ambientali di prodotto. Sono relative a un bene (o servizio) e ne
considerano gli aspetti ambientali lungo tutto il ciclo di vita (definito nello
standard ISO 14040). Tra le più conosciute Ecolabel UE, EDP, molte
certificazioni nazionali come il Der Blauer Engel (Germania) o il Nordic Swan
(Svedese) .
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
ISO 14001 ed EMAS : il ruolo dell’autorità pubblica
ISO 14001 è perfettamente integrata in EMAS, tuttavia per
la ISO 14001, a seguito di una verifica ispettiva con esito
positivo da parte dell’Ente terzo accreditato, viene
immediatamente rilasciato il certificato. Con il
regolamento EMAS, invece, a seguito della verifica da
parte dell’Ente terzo accreditato vi è l’obbligo di
predisporre una dichiarazione ambientale validata da
un verificatore accreditato. Tale documento viene
inviata al Comitato Ecolabel-Ecoaudit che, previa verifica
di conformità legislativa, autorizza la registrazione
dell’impresa nel registro pubblico EMAS con
autorizzazione all’utilizzo del logo EMAS
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I sistemi di gestione della
Responsabilità Sociale d’Impresa (SA)
• SA 8000 (SA = Social Accountability =
Responsabilità Sociale) è lo standard
diffuso a livello internazionale (gestito
dalla Social Accountability International,
SAI) che certifica la responsabilità sociale
di una “organizzazione” (pubblica e
privata). E’ applicabile a tutti i settori di
attività e mira a garantire il massimo
rispetto dei diritti dei lavoratori e, più in
generale, dei diritti umani nell’ambito
delle organizzazioni.
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Etichette ambientali obbligatorie
Le eco-etichette si definiscono obbligatorie quando vincolano i produttori, gli
utilizzatori, i distributori e/o altre parti in causa ad attenersi alle
prescrizioni normative. Le etichette obbligatorie riguardano diverse
categorie di prodotti tra cui:
Le sostanze tossiche pericolose: le
etichette forniscono
all'utilizzatore/consumatore
informazioni relative alla
sicurezza e alla salute.
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Etichette ambientali obbligatorie
Gli elettrodomestici:
l'etichetta energetica
(Energy Label) fornisce
informazioni al momento
dell'acquisto sul consumo
energetico
dell'apparecchio;
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Etichette ambientali obbligatorie
Imballaggi: il Packaging Label, è stato
introdotto a seguito del Decreto
Ronchi ed è finalizzato a facilitare la
raccolta, il recupero e il riciclo dei
materiali da imballaggio a fine vita.
Il Marchio è di forma triangolare
accompagnato da una sigla o da un
numero che identifica il materiale
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Etichette ambientali obbligatorie
Targa energetica per le abitazioni
Resa obbligatoria dalla Direttiva
2010/31/UE recepita in Italia dalla
Legge 3 agosto 2013 n.90
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Etichette e dichiarazioni ambientali
Serie UNI EN ISO 14020
TIPO I – ISO 14024
TIPO II – ISO 14021
TIPO III – ISO 14025ETICHETTATURE
AMBIENTALI
verificate
preventivamente da un
soggetto terzo
indipendente ASSERZIONI AMBIENTALI
AUTO DICHIARATE
DICHIARAZIONI
AMBIENTALI
sono comparative
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• sono di “parte terza”: necessaria la verifica a cura di un
organismo pubblico o privato, di carattere nazionale,
regionale o internazionale, indipendente dal fornitore, che
certifica la conformità a determinati Criteri
• vengono assegnate a prodotti che rispondono a
determinati criteri ambientali (CRITERI SONGOLI O
MULTIPLI) e prestazionali i criteri sono predeterminati per
ogni categoria di prodotto e sono di dominio pubblico;
Tipo I
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• i criteri vengono definiti considerando gli
aspetti ambientali lungo tutto il ciclo di vita
del prodotto, mediante un processo di
consultazione aperta con le parti interessate.
• I programmi di etichettatura ambientale di
Tipo I hanno il compito di identificare e
promuovere prodotti di avanguardia
ambientale, per cui i criteri sono stabiliti su
prestazioni superiori al livello medio
(prodotti “di eccellenza”).
Tipo I
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L’Ecolabel UE
• Strumento Volontario
• Reg. CE 66/2010
• Criteri ambientali
• 30 gruppi di prodotto
• 2 tipologie di servizio
In vigore nei 28 Paesi dell’Unione Europea e nei Paesi appartenenti allo Spazio
Economico Europeo – SEE (Norvegia, Islanda, Liechtenstein).
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Gruppi di prodotto per i quali sono stati definiti i criteri: apparecchiature per la
riproduzione di immagini 2. calzature 3. carta da giornale 4. carta per copie e
carta grafica 5. carta stampata 6. computer portatili 7. coperture dure 8.
detergenti multiuso 9. detersivi per bucato 10. detersivi per bucato per uso
professionale 11. detersivi per lavastoviglie 12. detersivi per lavastoviglie
automatiche industriali o professionali 13. detersivi per piatti 14. lubrificanti 15.
materassi da letto 16. mobili in legno 17. PC, notebook e tablet 18. prodotti
cosmetici da sciacquare (già Saponi, shampoo e balsami per capelli) 19. prodotti
di carta trasformata 20. prodotti igienici assorbenti 21. prodotti tessili 22. prodotti
vernicianti 23. riscaldamento ad acqua 24. rivestimenti del suolo a base di legno,
sughero e bambù 25. rivestimenti del suolo in legno 26. rubinetterie per sanitari
27. substrati di coltivazione, ammendanti e pacciame 28. televisori 29. tessuto-
carta 30. vasi sanitari a scarico d'acqua e orinatoi
Prodotti Ecolabel
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I Criteri
CUEME
FORUM CONSULTIVO
•Organismi competenti dei
Paesi membri dell’UE
•Industria
•Fornitori di servizi
•PMI
•Artigiani e rispettive
organizzazioni professionali
•Sindacati
•Venditori
•Importatori
•Associazioni ambientaliste
•Organizzazioni per la tutela
dei consumatori
GUCE
•Qualtà dell’aria e dell’acqua
•Protezione del suolo
•Riduzione dei rifiuti
•Risparmio energetico
•Gestione delle risorse naturali
•Prevenzione del riscaldamento
globale
•Protezione dello strato di ozono
•Sicurezza ambientale
•Inquinamento acustico
•biodiversità
Metodologia
LCA
Aggiornati ogni
3-5 anni
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Nordic Swam
Nordic Swan è il marchio di qualità ecologica
di prodotto dei paesi scandinavi (Danimarca,
Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia).
Blauer Engel (Angelo Blu) è la certificazione
ecologica di prodotto tedesca, attiva dal
1978 è il primo marchio ambientale di
prodotto presente sul mercato.
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Le etichette ambientali possono inoltre essere relative
ad un solo fattore ambientale.
Energy Star: Energy Star è un programma
governativo statunitense , messo a punto dall’EPA nel
1992 per ridurre il consumo energetico e la produzione
di gas serra da parte delle centrali elettriche ed
successivamente evolutosi in marchio ambientale per
promuovere l'efficienza energetica dei prodotti di
consumo. È noto per il marchio, una stella bianca su
fondo blu con la scritta energy, che compare su
molte periferiche e prodotti informatici.
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In Europa è meno diffuso, e spesso è
sostituito dalla certificazione TCO, che
valuta anche le
prestazioni ergonomiche, rilasciato
dalla Tjänstemännens
Centralorganisation (TCO),
confederazione sindacale svedese.
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Lo STANDARD 100 by OEKO-TEX® è un sistema
internazionale di controllo e certificazione indipendente
e uniforme per le materie prime, i semilavorati e i
prodotti finiti del settore tessile ad ogni livello di
lavorazione, oltre che per i materiali accessori utilizzati.
Ci sono poi le etichette ambientali di tipo I relative a
SETTORI SPECIFICI es. TESSILE, AGRICOLO, ALIMENTARE, FORESTALE…
TESSILE
Fonte:
https://www.oeko-tex.com
Il marchio che viene rilasciato dopo il superamento di specifici test eco-tossicologici
(per appurare la presenza di sostanze chimiche nocive) per 4 specifiche classi di
prodotti tessili:
1. Articoli per neonati e bambini piccoli fino a 3 anni
2. Articoli utilizzati a contatto con la pelle
3. Prodotti non a contatto con la pelle (giacche, cappotti, ecc.),
4. Materiali da arredamento/decorativi (tende, tovaglie, rivestimenti per mobili
imbottiti, ecc.)
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GOTS (Global Organic Textile Standard) è la più
diffusa e conosciuta certificazione internazionale delle
fibre biologiche per uso tessile, che garantisce
l’eliminazione dei rischi ambientali, l’efficiente uso delle
risorse, un basso impatto ambientale, l’attenzione alle
condizioni di lavoro e il rispetto della giustizia sociale in
ambito lavorativo.TESSILE
Esistono due livelli di certificazione:
a) "organic" or "organic - in conversion" -Il 95% o più delle fibre deve essere certificato
come di origine biologica. Non è possibile mischiare fibre biologiche e convenzionali per
raggiungere lo standard.
b) "made with x % organic materials" or " made with x % organic - in conversion
materials" - Dal 70% al 95% delle fibre devono essere certificate come biologiche. Le
fibre sintetiche sono accettate al massimo fino al 10% (tolleranza del 25% per le calze).
Fonte: http://www.global-standard.org/
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La certificazione FSC è una certificazione internazionale,
indipendente e di parte terza, specifica per il settore forestale e i
prodotti - legnosi e non legnosi - derivati da foreste gestite in
maniera corretta, sia da un punto di vista ambientale che sociale..
Esistono 3 tipi di certificazione FSC:
1. la certificazione di Gestione forestale, per proprietari e gestori
forestali;
2. certificazione di Catena di custodia, per imprese di
trasformazione e/o commercio di prodotti forestali;
3. Legno controllato.
FORESTALE
Gli Enti accreditati sono responsabili dei controlli condotti in foresta e in azienda al fine
di verificare che i requisiti definiti dagli standard FSC siano pienamente rispettati.
Fonte: https://it.fsc.org/it-it/certificazioni
I certificati FSC possono essere rilasciati esclusivamente da Enti di Certificazione che
siano in possesso di accreditamento FSC ad opera dell'organizzazione
indipendente Accreditation Services International (ASI).
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Il Marchio PEFC è un organismo di normazione che certifica la
gestione forestale, ovvero che le forme di gestione boschiva
rispondono a determinati requisiti di "sostenibilità".
Lo schema di certificazione forestale PEFC (Programme for the
Endorsement of Forest Certification schemes) in Europa è fondato
su tre principi fondamentali:
1. il rispetto dei Criteri e degli Indicatori definiti nelle
Conferenze Ministeriali per la protezione delle foreste in
Europa (Helsinki 1993, Lisbona 1998) che hanno dato avvio al
cosiddetto "Processo pan-europeo";
3. le verifiche ispettive e la certificazione affidate ad una terza parte indipendente ed
accreditata.
Fonte: https://www.pefc.it/about-pefc/introduzione
2. l'applicazione a livello regionale o di gruppo (anche se è parimenti possibile
un'adesione individuale);
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Entrambi possono dividersi in tre tipologie:
1. “puro”, per tutti i prodotti fabbricati al
100% con materiale proveniente da foreste
gestite in maniera rispondente alle
prescrizioni;
2. “misto”, nel caso di prodotti ottenuti in
parte mediante sfruttamento di foreste
gestite correttamente e in parte da
materiale riciclato;
3. “riciclato”, quando si tratta di prodotti
ottenuti al 100% con legno riciclato.”
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Euro – Leaf (obbligatorio sugli imballaggi dal 2010)
ALIMENTARE
1. almeno il 95% degli ingredienti agricoli sono stati prodotti con
metodo biologico;
2. il prodotto è conforme anche alle regole del sistema di
controllo e certificazione, approvato da ogni singolo Stato
membro;
3. il prodotto proviene direttamente dal produttore (se sfuso) o è
preparato in una confezione sigillata;
4. il prodotto porta il nome del produttore, del preparatore o del venditore ed il numero
del codice dell’organismo di certificazione che ha effettuato il controllo dell’ultima
operazione prima dell’immissione in vendita.
Il logo è obbligatorio per tutti i prodotti biologici preconfezionati certificati in conformità
al regolamento europeo 834/2007 e composti almeno dal 95% di ingredienti biologici,
facoltativo sui prodotti biologici importati da Paesi terzi.
“Logo di produzione biologica dell’Unione europea” così definito dal Reg. CE n. 271/2010.
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Euro – Leaf/2
ALIMENTARE
L’ABBINAMENTO CON ALTRI LOGHI: il logo di produzione
biologica dell’Unione europea può essere associato con altri
elementi grafici o testuali che si riferiscano all’agricoltura
biologica, a condizione che non sia cambiata o modificata la
natura del logo stesso. Questo vale anche quando si associa
un logo privato o nazionale legato all’agricoltura biologica.
SOLO IN ITALIA: il legislatore nazionale ha disposto che i
prodotti ottenuti in Italia debbano recare altre indicazioni
aggiuntive. In particolare, il codice di controllo deve essere
preceduto dalla dicitura “Organismo di controllo autorizzato
dal MiPAAF“; deve essere inoltre indicato il numero di codice
attribuito dall’OdC all’operatore “Operatore controllato n.
xxxx“.
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PESCA
Lo standard ambientale MSC per la pesca sostenibile e la
sostenibilità della catena di custodia del pescato
prende in considerazione:
1. La condizione degli stock ittici soggetti a pesca
2. L'impatto della pesca sull'ecosistema marino
3. Il sistema di gestione della pesca
Lo standard MSC è coerente con le linee guida per la pesca
adottate dalla FAO nel 2005. Qualsiasi attività di pesca che vuole
essere certificata MSC e vuole utilizzare il marchio di qualità
ecologica è valutata secondo i protocolli MSC da un organismo
di certificazione indipendente che è stato accreditato per
effettuare valutazioni MSC (Accreditamento Services
International -ASI).
Fonte: https://www.msc.org/
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Remade in Italy®: certificazione definita
dall’omonima Associazione senza finalità di
lucro, che permette ad un’organizzazione di
dichiarare il contenuto di materiale riciclato,
espresso in percentuale, all’interno di un
materiale, semilavorato o prodotto finito, di
qualsiasi tipologia e appartenente a qualsiasi
filiera.
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Secondo la norma UNI EN 14995 , un prodotto è costituito da materiale plastico
compostabile se:
 è biodegradabile
Il materiale si riesce a convertire in anidride carbonica (CO2) grazie ai microrganismi
per il al 90% della sua massa in meno di 6 mesi.
Se il materiale ha la capacità di frammentarsi e perdere di visibilità nel compost
finale in 3 mesi;
assenza di metalli pesanti;
assenza di effetti negativi sul compost.
Affinché un prodotto possa essere definito come compostabile è necessaria la
coesistenza di tutti e quattro i requisiti (incluso essere biodegradabile) sopra indicati.
Biodegradabile VS Compostabile
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L’idoneità di un prodotto allo standard (UNI EN 14995) sopracitato può
essere verificata mediante un processo di certificazione. Tale certificazione è
importante per distinguere quando un prodotto è solo biodegradabile e
quando è anche compostabile.
E’ rilasciata ai produttori di prodotti che contengono plastiche compostabili
da istituti terzi accreditati (Certificatori), sulla base di una chiara
identificazione dei prodotti, di rapporti di prova e di una continua attività di
sorveglianza.
Le relative certificazioni (di tipo I)
BELGIO ITALIA GERMANIA
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Etichette e dichiarazioni ambientali
Serie UNI EN ISO 14020
TIPO I – ISO 14024
TIPO II – ISO 14021
TIPO III – ISO 14025
ETICHETTATURE
AMBIENTALI
verificate
preventivamente da un
soggetto terzo
indipendente
ASSERZIONI AMBIENTALI
AUTO DICHIARATE
DICHIARAZIONI
AMBIENTALI
sono comparative
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Le Asserzioni ambientali auto dichiarate (Tipo II)
Si tratta di dichiarazioni rese da fabbricanti,
importatori, distributori e rivenditori senza
certificazione di terza parte indipendente, che
vengono collocate sui prodotti e/o sui loro
imballaggi: non si limitano all'etichettatura ma
comprendono asserzioni diffuse mediante
pubblicità, pubblicazioni, internet o nei rapporti
commerciali .
L’AZIENDA SCEGLIE UN AMBITO DI VALORIZZAZIONE
(riciclabilità, biodegradabilità, impronta di
carbonio, consumo idrico)
TIPO II – ISO 14021
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Le Asserzioni ambientali auto - dichiarate (Tipo II)
LA COMUNICZIONE VIENE REALIZZATA IN BASE A
QUELL’AMBITO VALORIZZATO (libera scelta della grafica e
dei contenuti dell’etichetta che può essere utilizzata sulle
confezioni dei prodotti, sugli imballaggi, o nelle
pubblicità, utilizzati dagli stessi produttori come
strumento di informazione ambientale.)
LCA CONSIGLIATO MA NON OBBLIGATORIO (si richiede che
le informazioni siano accurate, verificabili, rilevanti e
non ingannevoli. A tale scopo si richiede l’utilizzo
(consigliato ma non obbligatorio) di metodologie
verificate e provate su basi scientifiche che consentano di
ottenere risultati attendibili e riproducibili (es. LCA, best
practices).
TIPO II – ISO 14021
Workshop Green Public Procurement
Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017
“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Le Asserzioni ambientali auto dichiarate
(Tipo II)
Le espressioni più usate: Compostabile – Degradabile -
Progettato per il disassemblaggio - Prodotto con
durata di vita estesa- Energia recuperata- Riciclabile-
Contenuto riciclato- Consumo energetico ridotto-
Utilizzo ridotto delle risorse- Consumo idrico ridotto-
Riutilizzabile e ricaricabile - Riduzione dei rifiuti.
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Tipo II – asserzioni ambientali auto dichiarate
• non devono essere utilizzate asserzioni vaghe come “sicuro per
l’ambiente”, “amico dell’ambiente”, “amico della terra”, “non inquinante”,
“verde”, “amico della natura” e “amico dell’ozono” e neppure asserzioni di
conseguimento della “sostenibilità”
- devono essere presentate in modo che si comprenda se si riferiscono al
prodotto completo, ad un componente o all’imballaggio
- devono essere comprovate e non fuorvianti
- il contenuto dell’asserzione è responsabilità del suo utilizzatore, che deve
rispettare requisiti di valutazione e verifica, e deve consentire l’accesso
all’informazione a tutte le parti interessate;
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Il CICLO DI MOBIUS (TIPO II)
Questo simbolo è nato nel 1983 a seguito
della Direttiva europea sugli imballaggi ed il
suo uso è regolato dalla norma ISO 14021 ,
è un marchio ecologico di tipo,
un’autocertificazione per l’esattezza. Molti
pensano che indichi la riciclabilità, ma
in realtà questo simbolo può indicare anche
il contenuto riciclato.
Nel primo caso il simbolo appare da solo, mentre nel caso dovrà essere accompagnato,
all’interno o sufficientemente vicino in modo da non dare adito ad alcun dubbio, dalla
percentuale di materiale riciclato rispetto alla massa totale del prodotto.
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
PSV marchio italiano dedicato ai
materiali/manufatti ottenuti dalla valorizzazione
dei rifiuti plastici . Fa riferimento alle percentuali di
riciclato riportate nella circolare 4 agosto 2004,
attuativa del DM 203/2003 sul Green Public
Procurement, e alla norma UNI EN ISO 14021 (TIPO
II). Detto marchio nasce dall’esigenza di rendere
maggiormente visibili e più facilmente identificabili i
beni in materie plastiche da riciclo che vengono
destinati alle Pubbliche Amministrazioni e/o alle
società a prevalente capitale pubblico, nonché alla
GDO (Grande Distribuzione Organizzata).
http://www.ippr.it/il-marchio-psv
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Il marchio esiste in diverse varianti,
sulla base del materiale impiegato
(post-consumo, pre-consumo o un mix
di entrambi) o della destinazione d’uso
(“PSV Food” per i materiali e i manufatti
destinati al contatto con alimenti;” PSV
Bag” per gli shopper riutilizzabili).
Il marchio viene rilasciato a valle di una
verifica ispettiva effettuata dall’IPPR in
collaborazione con gli organismi di
certificazione partner (IIP e SGS)
Fonte: http://www.ippr.it/il-marchio-psv
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Etichette e dichiarazioni ambientali
Serie UNI EN ISO 14020
TIPO I – ISO 14024
TIPO II – ISO 14021
TIPO III – ISO 14025
ETICHETTATURE
AMBIENTALI
verificate
preventivamente da un
soggetto terzo
indipendente
ASSERZIONI AMBIENTALI
AUTO DICHIARATE
verificate a posteriori e a
campione da un soggetto
terzo indipendente
DICHIARAZIONI
AMBIENTALI
sono comparative
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Tipo III
Sono Etichette ecologiche che riportano
dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che
contengono una quantificazione degli impatti
ambientali associati al ciclo di vita del prodotto
calcolato attraverso un sistema LCA. Sono
sottoposte a un controllo indipendente e
presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di
esse rientrano, ad esempio, le “Dichiarazioni
Ambientali di Prodotto”
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Dichiarazione ambientale di prodotto o EDP
- È uno schema di certificazione volontaria internazionale, rientrante tra
gli strumenti della politica ambientale dell’UE. Essa riporta un insieme
di informazioni quantificate relative al ciclo di vita del
prodotto/servizio, fornite dal fabbricante del prodotto stesso,
utilizzando dati sistematizzati e verificati criticamente, presentati
come serie di categorie di parametri
- forniscse informazioni basate su uno studio LCA relative a prodotti al
fine di permettere di svolgere un confronto tra prodotti da parte
dell’acquirente.
- sono principalmente indirizzate al mercato per migliorare la
comunicazione ambientale “business to business” (tra produttori) ma
non è comunque precluso l’uso di tali dichiarazioni per il “business to
consumer” (tra distributori e consumatori)
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“Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
Fonte:Fieschi,Ricotta,VenturiniGPPNet,DPT4/2008
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“Non c’è niente di misterioso nel processo
dell’innovazione. Ciò che serve è coraggio,
attenzione e cura del dettaglio, e
soprattutto crederci e cominciare”.
Peter Rice, 1935-1992.

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Certificazioni ambientali e altri mezzi di prova delle prestazioni ambientali, con il supporto delle relative norme ISO

  • 1. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline 26 e 27 ottobre 2017 Cristiana Simari Benigno " Certificazioni ambientali e altri mezzi di prova delle prestazioni ambientali, con il supporto delle relative norme ISO”
  • 2. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 Le Etichette ambientali come mezzo di prova…. Il nuovo Codice Appalti ed il correttivo, nell’introdurre l’obbligatorietà dei Criteri Ambientali Minimi ha riconosciuto un ruolo di rilievo alle certificazioni ambientali che, a determinate condizioni, possono essere richieste come mezzo di prova. “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal
  • 3. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Ciò rappresenta una SEMPLIFICAZIONE sia per la PA che per le IMPRESE, Questo sistema di semplificazione prende il nome di "presunzione di conformità": il certificato è la prova, qualificata, del rispetto del criterio ambientale specifico e pertanto il prodotto si presume, appunto, conforme senza bisogno di ulteriori verifiche. non tutte le certificazioni ambientali possono essere considerate come mezzo di prova della conformità, solo quelle che posseggano elevati requisiti di serietà e di affidabilità delle informazioni che esse trasmettono.
  • 4. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Codice degli appalti Panoramica sulle certificazioni Questi aspetti però necessitano di essere ben compresi da tutti gli operatori per poter dispiegare con efficacia i loro effetti e non determinare incomprensioni, o, peggio, contenziosi.
  • 5. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Art. 69 (Etichettature) le Amministrazioni aggiudicatrici che intendono acquistare lavori, forniture o servizi con specifiche caratteristiche ambientali, sociali o di altro tipo, possono imporre (facoltativamente), a determinate condizioni, nelle specifiche tecniche, nei criteri di aggiudicazione o nelle condizioni relative all'esecuzione dell'appalto, un'etichettatura specifica come mezzo di prova che i lavori, le forniture o i servizi corrispondano alle caratteristiche richieste.
  • 6. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Quali Condizioni? (Art. 69) a condizione che: 1. La certificazione sia rilasciata a valle del rispetto di criteri ambientali specifici per i lavori, le forniture o i servizi oggetto dell’appalto (non devono essere vaghe o fuorvianti). (CRITERI SPECIFICI); 2. che i requisiti siano messi appunto con comprovata metodologia scientifica . ( es. LCA ) 3. Che i criteri siano l’esito di un processo concertato multi stakeholders,(es. FORUM CONSULTIVO del CUEME) 4. Che siano accessibili a tutti gli interessati, che siano in possesso dei requisiti, senza preclusioni o particolari "selezioni all'ingresso" (es. sarebbe da escludere un marchio del quale possono beneficiare solo gli appartenenti ad un gruppo). 5. Che l’Ente di certificazione che svolge la verifica per il rilascio della stessa (e che è pagato dall’azienda) sia diverso dal soggetto (es. CUEME) che scrive le norme . (INDIPENDENZA)
  • 7. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Quali Condizioni? (Art. 69) Inoltre: 1. Devono essere accettate tutte le etichettature che confermano che i lavori, le forniture o i servizi soddisfano i requisiti equivalenti; 2. Devono essere accettati altri mezzi di prova (compresa doc. tec. Fabb.) nel caso in cui l’operatore è impossibilitato ad accedere alla certificazione per motivi a d esso non imputabili; 3. Se la certificazione non è collegata espressamente all’oggetto dell’appalto (pur possedendo le caratteristiche di cui al c. 1 lett. B-c-d-e), non può essere pretesa l’etichettatura specifica, ma devono essere definite (e rispettate dal partecipante alla gara) le specifiche dettagliate dell’etichettatura che sono connesse all’oggetto dell’appalto e che ne definiscono le caratteristiche.
  • 8. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Dal punto di vista delle qualifiche del soggetto che “rilascia” la certificazione, il dlgs 50/2016 richiede che il certificato sia rilasciato da un organismo “accreditato a norma del Reg. (CE) 765/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio” Quali condizioni? (art. 82)
  • 9. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal L'accreditamento è il sistema che garantisce l'indipendenza, la competenza e la terzietà degli Enti di certificazione. In Italia l’Ente unico di accreditamento che effettua il controllo sull'operato degli Enti di certificazione è Accredia. La sua finalità è quella di ingenerare fiducia nel contenuto delle attestazioni di conformità da parte di tutte le parti sociali, nelle Aziende e nei consumatori finali (privati o pubbliche amministrazioni) e di garantire e favorire la libera circolazione dei prodotti nel mercato europeo. Accreditamento
  • 10. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Solo se soddisfatte insieme tutte le condizioni fin qui esposte, secondo il codice degli appalti, si è in presenza di una certificazione seria e indipendente, nonché affidabile per la pubblica amministrazione e ogni consumatore.
  • 11. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Come orientarsi tra le certificazioni ambientali ?
  • 12. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal In base al campo di applicazione Se consideriamo il campo di applicazione dello green standard possiamo distinguere tra:  Certificazioni ambientali di sistema. Sono relative alle organizzazioni, pubbliche o private, alla loro modalità di gestione dei carichi ambientali derivanti dalle loro attività e dai loro processi produttivi. Tra le certificazioni ambientali di sistema annoveriamo la ISO 14001 e l’EMAS (Reg. CE 1221/09), ma anche la ISO 5001 dei Sistemi di gestione dell’Energia ed il più recente schema ISO 20121 sui Sistemi di Gestione Sostenibili degli Eventi (Expo 2015 e Forum compraverde)  Certificazioni ambientali di prodotto. Sono relative a un bene (o servizio) e ne considerano gli aspetti ambientali lungo tutto il ciclo di vita (definito nello standard ISO 14040). Tra le più conosciute Ecolabel UE, EDP, molte certificazioni nazionali come il Der Blauer Engel (Germania) o il Nordic Swan (Svedese) .
  • 13. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal ISO 14001 ed EMAS : il ruolo dell’autorità pubblica ISO 14001 è perfettamente integrata in EMAS, tuttavia per la ISO 14001, a seguito di una verifica ispettiva con esito positivo da parte dell’Ente terzo accreditato, viene immediatamente rilasciato il certificato. Con il regolamento EMAS, invece, a seguito della verifica da parte dell’Ente terzo accreditato vi è l’obbligo di predisporre una dichiarazione ambientale validata da un verificatore accreditato. Tale documento viene inviata al Comitato Ecolabel-Ecoaudit che, previa verifica di conformità legislativa, autorizza la registrazione dell’impresa nel registro pubblico EMAS con autorizzazione all’utilizzo del logo EMAS
  • 14. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal I sistemi di gestione della Responsabilità Sociale d’Impresa (SA) • SA 8000 (SA = Social Accountability = Responsabilità Sociale) è lo standard diffuso a livello internazionale (gestito dalla Social Accountability International, SAI) che certifica la responsabilità sociale di una “organizzazione” (pubblica e privata). E’ applicabile a tutti i settori di attività e mira a garantire il massimo rispetto dei diritti dei lavoratori e, più in generale, dei diritti umani nell’ambito delle organizzazioni.
  • 15. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Etichette ambientali obbligatorie Le eco-etichette si definiscono obbligatorie quando vincolano i produttori, gli utilizzatori, i distributori e/o altre parti in causa ad attenersi alle prescrizioni normative. Le etichette obbligatorie riguardano diverse categorie di prodotti tra cui: Le sostanze tossiche pericolose: le etichette forniscono all'utilizzatore/consumatore informazioni relative alla sicurezza e alla salute.
  • 16. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Etichette ambientali obbligatorie Gli elettrodomestici: l'etichetta energetica (Energy Label) fornisce informazioni al momento dell'acquisto sul consumo energetico dell'apparecchio;
  • 17. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Etichette ambientali obbligatorie Imballaggi: il Packaging Label, è stato introdotto a seguito del Decreto Ronchi ed è finalizzato a facilitare la raccolta, il recupero e il riciclo dei materiali da imballaggio a fine vita. Il Marchio è di forma triangolare accompagnato da una sigla o da un numero che identifica il materiale
  • 18. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Etichette ambientali obbligatorie Targa energetica per le abitazioni Resa obbligatoria dalla Direttiva 2010/31/UE recepita in Italia dalla Legge 3 agosto 2013 n.90
  • 19. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Etichette e dichiarazioni ambientali Serie UNI EN ISO 14020 TIPO I – ISO 14024 TIPO II – ISO 14021 TIPO III – ISO 14025ETICHETTATURE AMBIENTALI verificate preventivamente da un soggetto terzo indipendente ASSERZIONI AMBIENTALI AUTO DICHIARATE DICHIARAZIONI AMBIENTALI sono comparative
  • 20. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal • sono di “parte terza”: necessaria la verifica a cura di un organismo pubblico o privato, di carattere nazionale, regionale o internazionale, indipendente dal fornitore, che certifica la conformità a determinati Criteri • vengono assegnate a prodotti che rispondono a determinati criteri ambientali (CRITERI SONGOLI O MULTIPLI) e prestazionali i criteri sono predeterminati per ogni categoria di prodotto e sono di dominio pubblico; Tipo I
  • 21. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal • i criteri vengono definiti considerando gli aspetti ambientali lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, mediante un processo di consultazione aperta con le parti interessate. • I programmi di etichettatura ambientale di Tipo I hanno il compito di identificare e promuovere prodotti di avanguardia ambientale, per cui i criteri sono stabiliti su prestazioni superiori al livello medio (prodotti “di eccellenza”). Tipo I
  • 22. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal L’Ecolabel UE • Strumento Volontario • Reg. CE 66/2010 • Criteri ambientali • 30 gruppi di prodotto • 2 tipologie di servizio In vigore nei 28 Paesi dell’Unione Europea e nei Paesi appartenenti allo Spazio Economico Europeo – SEE (Norvegia, Islanda, Liechtenstein).
  • 23. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Gruppi di prodotto per i quali sono stati definiti i criteri: apparecchiature per la riproduzione di immagini 2. calzature 3. carta da giornale 4. carta per copie e carta grafica 5. carta stampata 6. computer portatili 7. coperture dure 8. detergenti multiuso 9. detersivi per bucato 10. detersivi per bucato per uso professionale 11. detersivi per lavastoviglie 12. detersivi per lavastoviglie automatiche industriali o professionali 13. detersivi per piatti 14. lubrificanti 15. materassi da letto 16. mobili in legno 17. PC, notebook e tablet 18. prodotti cosmetici da sciacquare (già Saponi, shampoo e balsami per capelli) 19. prodotti di carta trasformata 20. prodotti igienici assorbenti 21. prodotti tessili 22. prodotti vernicianti 23. riscaldamento ad acqua 24. rivestimenti del suolo a base di legno, sughero e bambù 25. rivestimenti del suolo in legno 26. rubinetterie per sanitari 27. substrati di coltivazione, ammendanti e pacciame 28. televisori 29. tessuto- carta 30. vasi sanitari a scarico d'acqua e orinatoi Prodotti Ecolabel
  • 24. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal I Criteri CUEME FORUM CONSULTIVO •Organismi competenti dei Paesi membri dell’UE •Industria •Fornitori di servizi •PMI •Artigiani e rispettive organizzazioni professionali •Sindacati •Venditori •Importatori •Associazioni ambientaliste •Organizzazioni per la tutela dei consumatori GUCE •Qualtà dell’aria e dell’acqua •Protezione del suolo •Riduzione dei rifiuti •Risparmio energetico •Gestione delle risorse naturali •Prevenzione del riscaldamento globale •Protezione dello strato di ozono •Sicurezza ambientale •Inquinamento acustico •biodiversità Metodologia LCA Aggiornati ogni 3-5 anni
  • 25. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Nordic Swam Nordic Swan è il marchio di qualità ecologica di prodotto dei paesi scandinavi (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia). Blauer Engel (Angelo Blu) è la certificazione ecologica di prodotto tedesca, attiva dal 1978 è il primo marchio ambientale di prodotto presente sul mercato.
  • 26. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Le etichette ambientali possono inoltre essere relative ad un solo fattore ambientale. Energy Star: Energy Star è un programma governativo statunitense , messo a punto dall’EPA nel 1992 per ridurre il consumo energetico e la produzione di gas serra da parte delle centrali elettriche ed successivamente evolutosi in marchio ambientale per promuovere l'efficienza energetica dei prodotti di consumo. È noto per il marchio, una stella bianca su fondo blu con la scritta energy, che compare su molte periferiche e prodotti informatici.
  • 27. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal In Europa è meno diffuso, e spesso è sostituito dalla certificazione TCO, che valuta anche le prestazioni ergonomiche, rilasciato dalla Tjänstemännens Centralorganisation (TCO), confederazione sindacale svedese.
  • 28. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Lo STANDARD 100 by OEKO-TEX® è un sistema internazionale di controllo e certificazione indipendente e uniforme per le materie prime, i semilavorati e i prodotti finiti del settore tessile ad ogni livello di lavorazione, oltre che per i materiali accessori utilizzati. Ci sono poi le etichette ambientali di tipo I relative a SETTORI SPECIFICI es. TESSILE, AGRICOLO, ALIMENTARE, FORESTALE… TESSILE Fonte: https://www.oeko-tex.com Il marchio che viene rilasciato dopo il superamento di specifici test eco-tossicologici (per appurare la presenza di sostanze chimiche nocive) per 4 specifiche classi di prodotti tessili: 1. Articoli per neonati e bambini piccoli fino a 3 anni 2. Articoli utilizzati a contatto con la pelle 3. Prodotti non a contatto con la pelle (giacche, cappotti, ecc.), 4. Materiali da arredamento/decorativi (tende, tovaglie, rivestimenti per mobili imbottiti, ecc.)
  • 29. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal GOTS (Global Organic Textile Standard) è la più diffusa e conosciuta certificazione internazionale delle fibre biologiche per uso tessile, che garantisce l’eliminazione dei rischi ambientali, l’efficiente uso delle risorse, un basso impatto ambientale, l’attenzione alle condizioni di lavoro e il rispetto della giustizia sociale in ambito lavorativo.TESSILE Esistono due livelli di certificazione: a) "organic" or "organic - in conversion" -Il 95% o più delle fibre deve essere certificato come di origine biologica. Non è possibile mischiare fibre biologiche e convenzionali per raggiungere lo standard. b) "made with x % organic materials" or " made with x % organic - in conversion materials" - Dal 70% al 95% delle fibre devono essere certificate come biologiche. Le fibre sintetiche sono accettate al massimo fino al 10% (tolleranza del 25% per le calze). Fonte: http://www.global-standard.org/
  • 30. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal La certificazione FSC è una certificazione internazionale, indipendente e di parte terza, specifica per il settore forestale e i prodotti - legnosi e non legnosi - derivati da foreste gestite in maniera corretta, sia da un punto di vista ambientale che sociale.. Esistono 3 tipi di certificazione FSC: 1. la certificazione di Gestione forestale, per proprietari e gestori forestali; 2. certificazione di Catena di custodia, per imprese di trasformazione e/o commercio di prodotti forestali; 3. Legno controllato. FORESTALE Gli Enti accreditati sono responsabili dei controlli condotti in foresta e in azienda al fine di verificare che i requisiti definiti dagli standard FSC siano pienamente rispettati. Fonte: https://it.fsc.org/it-it/certificazioni I certificati FSC possono essere rilasciati esclusivamente da Enti di Certificazione che siano in possesso di accreditamento FSC ad opera dell'organizzazione indipendente Accreditation Services International (ASI).
  • 31. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Il Marchio PEFC è un organismo di normazione che certifica la gestione forestale, ovvero che le forme di gestione boschiva rispondono a determinati requisiti di "sostenibilità". Lo schema di certificazione forestale PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) in Europa è fondato su tre principi fondamentali: 1. il rispetto dei Criteri e degli Indicatori definiti nelle Conferenze Ministeriali per la protezione delle foreste in Europa (Helsinki 1993, Lisbona 1998) che hanno dato avvio al cosiddetto "Processo pan-europeo"; 3. le verifiche ispettive e la certificazione affidate ad una terza parte indipendente ed accreditata. Fonte: https://www.pefc.it/about-pefc/introduzione 2. l'applicazione a livello regionale o di gruppo (anche se è parimenti possibile un'adesione individuale);
  • 32. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Entrambi possono dividersi in tre tipologie: 1. “puro”, per tutti i prodotti fabbricati al 100% con materiale proveniente da foreste gestite in maniera rispondente alle prescrizioni; 2. “misto”, nel caso di prodotti ottenuti in parte mediante sfruttamento di foreste gestite correttamente e in parte da materiale riciclato; 3. “riciclato”, quando si tratta di prodotti ottenuti al 100% con legno riciclato.”
  • 33. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Euro – Leaf (obbligatorio sugli imballaggi dal 2010) ALIMENTARE 1. almeno il 95% degli ingredienti agricoli sono stati prodotti con metodo biologico; 2. il prodotto è conforme anche alle regole del sistema di controllo e certificazione, approvato da ogni singolo Stato membro; 3. il prodotto proviene direttamente dal produttore (se sfuso) o è preparato in una confezione sigillata; 4. il prodotto porta il nome del produttore, del preparatore o del venditore ed il numero del codice dell’organismo di certificazione che ha effettuato il controllo dell’ultima operazione prima dell’immissione in vendita. Il logo è obbligatorio per tutti i prodotti biologici preconfezionati certificati in conformità al regolamento europeo 834/2007 e composti almeno dal 95% di ingredienti biologici, facoltativo sui prodotti biologici importati da Paesi terzi. “Logo di produzione biologica dell’Unione europea” così definito dal Reg. CE n. 271/2010.
  • 34. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Euro – Leaf/2 ALIMENTARE L’ABBINAMENTO CON ALTRI LOGHI: il logo di produzione biologica dell’Unione europea può essere associato con altri elementi grafici o testuali che si riferiscano all’agricoltura biologica, a condizione che non sia cambiata o modificata la natura del logo stesso. Questo vale anche quando si associa un logo privato o nazionale legato all’agricoltura biologica. SOLO IN ITALIA: il legislatore nazionale ha disposto che i prodotti ottenuti in Italia debbano recare altre indicazioni aggiuntive. In particolare, il codice di controllo deve essere preceduto dalla dicitura “Organismo di controllo autorizzato dal MiPAAF“; deve essere inoltre indicato il numero di codice attribuito dall’OdC all’operatore “Operatore controllato n. xxxx“.
  • 35. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal PESCA Lo standard ambientale MSC per la pesca sostenibile e la sostenibilità della catena di custodia del pescato prende in considerazione: 1. La condizione degli stock ittici soggetti a pesca 2. L'impatto della pesca sull'ecosistema marino 3. Il sistema di gestione della pesca Lo standard MSC è coerente con le linee guida per la pesca adottate dalla FAO nel 2005. Qualsiasi attività di pesca che vuole essere certificata MSC e vuole utilizzare il marchio di qualità ecologica è valutata secondo i protocolli MSC da un organismo di certificazione indipendente che è stato accreditato per effettuare valutazioni MSC (Accreditamento Services International -ASI). Fonte: https://www.msc.org/
  • 36. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Remade in Italy®: certificazione definita dall’omonima Associazione senza finalità di lucro, che permette ad un’organizzazione di dichiarare il contenuto di materiale riciclato, espresso in percentuale, all’interno di un materiale, semilavorato o prodotto finito, di qualsiasi tipologia e appartenente a qualsiasi filiera.
  • 37. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Secondo la norma UNI EN 14995 , un prodotto è costituito da materiale plastico compostabile se:  è biodegradabile Il materiale si riesce a convertire in anidride carbonica (CO2) grazie ai microrganismi per il al 90% della sua massa in meno di 6 mesi. Se il materiale ha la capacità di frammentarsi e perdere di visibilità nel compost finale in 3 mesi; assenza di metalli pesanti; assenza di effetti negativi sul compost. Affinché un prodotto possa essere definito come compostabile è necessaria la coesistenza di tutti e quattro i requisiti (incluso essere biodegradabile) sopra indicati. Biodegradabile VS Compostabile
  • 38. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal L’idoneità di un prodotto allo standard (UNI EN 14995) sopracitato può essere verificata mediante un processo di certificazione. Tale certificazione è importante per distinguere quando un prodotto è solo biodegradabile e quando è anche compostabile. E’ rilasciata ai produttori di prodotti che contengono plastiche compostabili da istituti terzi accreditati (Certificatori), sulla base di una chiara identificazione dei prodotti, di rapporti di prova e di una continua attività di sorveglianza. Le relative certificazioni (di tipo I) BELGIO ITALIA GERMANIA
  • 39. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Etichette e dichiarazioni ambientali Serie UNI EN ISO 14020 TIPO I – ISO 14024 TIPO II – ISO 14021 TIPO III – ISO 14025 ETICHETTATURE AMBIENTALI verificate preventivamente da un soggetto terzo indipendente ASSERZIONI AMBIENTALI AUTO DICHIARATE DICHIARAZIONI AMBIENTALI sono comparative
  • 40. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Le Asserzioni ambientali auto dichiarate (Tipo II) Si tratta di dichiarazioni rese da fabbricanti, importatori, distributori e rivenditori senza certificazione di terza parte indipendente, che vengono collocate sui prodotti e/o sui loro imballaggi: non si limitano all'etichettatura ma comprendono asserzioni diffuse mediante pubblicità, pubblicazioni, internet o nei rapporti commerciali . L’AZIENDA SCEGLIE UN AMBITO DI VALORIZZAZIONE (riciclabilità, biodegradabilità, impronta di carbonio, consumo idrico) TIPO II – ISO 14021
  • 41. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Le Asserzioni ambientali auto - dichiarate (Tipo II) LA COMUNICZIONE VIENE REALIZZATA IN BASE A QUELL’AMBITO VALORIZZATO (libera scelta della grafica e dei contenuti dell’etichetta che può essere utilizzata sulle confezioni dei prodotti, sugli imballaggi, o nelle pubblicità, utilizzati dagli stessi produttori come strumento di informazione ambientale.) LCA CONSIGLIATO MA NON OBBLIGATORIO (si richiede che le informazioni siano accurate, verificabili, rilevanti e non ingannevoli. A tale scopo si richiede l’utilizzo (consigliato ma non obbligatorio) di metodologie verificate e provate su basi scientifiche che consentano di ottenere risultati attendibili e riproducibili (es. LCA, best practices). TIPO II – ISO 14021
  • 42. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Le Asserzioni ambientali auto dichiarate (Tipo II) Le espressioni più usate: Compostabile – Degradabile - Progettato per il disassemblaggio - Prodotto con durata di vita estesa- Energia recuperata- Riciclabile- Contenuto riciclato- Consumo energetico ridotto- Utilizzo ridotto delle risorse- Consumo idrico ridotto- Riutilizzabile e ricaricabile - Riduzione dei rifiuti.
  • 43. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Tipo II – asserzioni ambientali auto dichiarate • non devono essere utilizzate asserzioni vaghe come “sicuro per l’ambiente”, “amico dell’ambiente”, “amico della terra”, “non inquinante”, “verde”, “amico della natura” e “amico dell’ozono” e neppure asserzioni di conseguimento della “sostenibilità” - devono essere presentate in modo che si comprenda se si riferiscono al prodotto completo, ad un componente o all’imballaggio - devono essere comprovate e non fuorvianti - il contenuto dell’asserzione è responsabilità del suo utilizzatore, che deve rispettare requisiti di valutazione e verifica, e deve consentire l’accesso all’informazione a tutte le parti interessate;
  • 44. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Il CICLO DI MOBIUS (TIPO II) Questo simbolo è nato nel 1983 a seguito della Direttiva europea sugli imballaggi ed il suo uso è regolato dalla norma ISO 14021 , è un marchio ecologico di tipo, un’autocertificazione per l’esattezza. Molti pensano che indichi la riciclabilità, ma in realtà questo simbolo può indicare anche il contenuto riciclato. Nel primo caso il simbolo appare da solo, mentre nel caso dovrà essere accompagnato, all’interno o sufficientemente vicino in modo da non dare adito ad alcun dubbio, dalla percentuale di materiale riciclato rispetto alla massa totale del prodotto.
  • 45. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal PSV marchio italiano dedicato ai materiali/manufatti ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti plastici . Fa riferimento alle percentuali di riciclato riportate nella circolare 4 agosto 2004, attuativa del DM 203/2003 sul Green Public Procurement, e alla norma UNI EN ISO 14021 (TIPO II). Detto marchio nasce dall’esigenza di rendere maggiormente visibili e più facilmente identificabili i beni in materie plastiche da riciclo che vengono destinati alle Pubbliche Amministrazioni e/o alle società a prevalente capitale pubblico, nonché alla GDO (Grande Distribuzione Organizzata). http://www.ippr.it/il-marchio-psv
  • 46. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Il marchio esiste in diverse varianti, sulla base del materiale impiegato (post-consumo, pre-consumo o un mix di entrambi) o della destinazione d’uso (“PSV Food” per i materiali e i manufatti destinati al contatto con alimenti;” PSV Bag” per gli shopper riutilizzabili). Il marchio viene rilasciato a valle di una verifica ispettiva effettuata dall’IPPR in collaborazione con gli organismi di certificazione partner (IIP e SGS) Fonte: http://www.ippr.it/il-marchio-psv
  • 47. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Etichette e dichiarazioni ambientali Serie UNI EN ISO 14020 TIPO I – ISO 14024 TIPO II – ISO 14021 TIPO III – ISO 14025 ETICHETTATURE AMBIENTALI verificate preventivamente da un soggetto terzo indipendente ASSERZIONI AMBIENTALI AUTO DICHIARATE verificate a posteriori e a campione da un soggetto terzo indipendente DICHIARAZIONI AMBIENTALI sono comparative
  • 48. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Tipo III Sono Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazione degli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a un controllo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “Dichiarazioni Ambientali di Prodotto”
  • 49. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Dichiarazione ambientale di prodotto o EDP - È uno schema di certificazione volontaria internazionale, rientrante tra gli strumenti della politica ambientale dell’UE. Essa riporta un insieme di informazioni quantificate relative al ciclo di vita del prodotto/servizio, fornite dal fabbricante del prodotto stesso, utilizzando dati sistematizzati e verificati criticamente, presentati come serie di categorie di parametri - forniscse informazioni basate su uno studio LCA relative a prodotti al fine di permettere di svolgere un confronto tra prodotti da parte dell’acquirente. - sono principalmente indirizzate al mercato per migliorare la comunicazione ambientale “business to business” (tra produttori) ma non è comunque precluso l’uso di tali dichiarazioni per il “business to consumer” (tra distributori e consumatori)
  • 50. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal Fonte:Fieschi,Ricotta,VenturiniGPPNet,DPT4/2008
  • 51. Workshop Green Public Procurement Cagliari, Parco Molentargius Saline - 26 e 27 ottobre 2017 “Certificazioni ambientali ed altri mezzi di prova” Cristiana Simari Benigno- Arpacal “Non c’è niente di misterioso nel processo dell’innovazione. Ciò che serve è coraggio, attenzione e cura del dettaglio, e soprattutto crederci e cominciare”. Peter Rice, 1935-1992.