FRANCESCO VERDEROSA
Cupa d'auro: un viaggio a ritroso tra ponti, ische e fontane.
La toponomastica storica negli accordi del 1582 tra Melfi e i Principi Doria.
Evento di Archeoclub d'Italia - Sede di Melfi
La toponomastica storica negli accordi del 1582 tra Melfi e i Principi Doria.
1. FRANCESCO VERDEROSA
Cupa d'auro: un viaggio a ritroso tra ponti, ische e
fontane.
La toponomastica storica negli accordi del 1582 tra
Melfi e i Principi Doria.
2. Pisciolo
San Cilio
Cisterna
Chiatamone
Rendina
Rappresentano le parti in causa
per la famiglia Doria:
Giannettino Stradella, governatore
per la città:
Giangirolamo Rotondo, sindaco
per la Chiesa:
Gaspare Cencio, vescovo
Sono presenti
membri del Capitolo e della Chiesa
es. sir Alexandro Pontolillo,
donno Antonio Mandina
deputati dell'Università
es. lo magnifico Domenico A. Mele,
mro Scipione Pinto
Torre Montanara
MELFI
S. Venere
Camarda
S. Nicola
Catapano
Albero in Piano
3. Primo punto dell'accordo:
Che l'Ischia nominata da S. Giovanni
alias de Cupa d'auro sopra la quale
verteva lite... habbia da restare come
sempre et ab antico è stata in demanio et
imboscata e salda, né in quella si possa
arare né seminare, ma habbia da servir per
uso comune.
le bestiame che ... pasculano detta defesa de
Cisterna ... soleno bever e morigiar nella
fontana del pisciolo de San Gioanne et
havere il transito per dentro le terre della
massaria della Mensa episcopale... li massari
de detta massaria del Pisciolo se possano
rechingere il giardino... quale giardini se possa
abitar per detto Reverendissimo Monsignor.
5. Confini della Masseria di San Giovanni
(1582):
-per una banna il vallone che divide le terre della
mensa episcopale de la difesa de Cisterna
-il fiume Ofanto
-tornando in su dove sono li tituli antianamente
posti con segno dell'aquila et con la littera D
- caminando secondo restano posti detti titoli
Casale Sancti Iohannis de Licheto (post 1358).
Incipit Territorium dicti Casalis a Vallone Ranaldi
et est [confinans] cum territorio Cisterne et vadit
per Vallonem Canalabilem et est confinans cum
terris episcopi Montisviridis et est quidam fons
vivus qui vocatur fons de Yscha Sancti Iohannis et
vadit usque Flumen Aufidi et ... vadit per vallonem
qui vallo dividit predictas terras Sancti Iohannis et
terras Sancti Gulielmi ... et vadit usque ad titulum
et est confinans cum terris ... que nunc sunt
communis Maioris Ecclesie Melfiensis
Masseria Pisciolo
Masseria San Cilio
8. Ulteriori disposizioni:
Se pretende che le bestiame che pasculavano
nella difesa de Cisterna habbiano havuto
anticamente lo tracturo seu calaturo che
comincia da cima la Picocca et va scendendo la
valle bascio per dentro le terre muncupate de
Santo Gilio, territorio de detta mensa.
Masseria Pisciolo
Masseria San Cilio
Item l'altro tracturo qual si pretende che scende
dal detto Toppo del lupo per Foggiano abascio
per sopra la capella de San Georgio et discende
... sovra il ponte de Petra de Oglio.
Item in la fontana detta de santo Felice resti il
morigiaturo (scil. posta) de passi vinti.
10. Pisciolo
San Cilio
Cisterna
Chiatamone
Rendina
Ridefinizione dei tratturi
Ill. Sig. Governatore ha ordinato che detto
tracturo quale è nelle terre de San Gilio sia
levato et quello si possa arare et cultivare
dalla cima de esso fino alla via che va da
Melfi a Monteverde et la Cedogna.
Item che il pretenso tracturo quale se
pretende che viene dal Toppo del lupo
serra serra et se vene a congiongere con il
tracturo ordinario che esce dal Pisciolo di
San Giovanni e va per Chiatamone et
seguita fin la Rendina...resti saldo e non si
possa arrare.
11. Orazio, Odi
Liber III
Carmen XXX
...qua violens obstrepit Aufidus
et qua pauper aquae Daunus agrestium
regnavit populorum...
Dove strepita furente l'Ofanto
e dove povero d'acque Dauno
regnò su popoli agresti.
12. Sebastianus Faciuta melphitanus
Teologo, canonista, verseggiatore nato a Melfi nel
1530.
Discorso della antichità e nobiltà di Melfi
1587
"Il fiume Dauno, che scorre alle radici del Voltore,
donde prende il nome la città di Dauno, estende il suo
dominio a quasi tutta la Puglia. Ma dopo molto
tempo, alla venuta di Tancredi Normando con i suoi
figli, cioè Ferrabacco, Gotifredo Dracone, Roberto
Guiscardo e Rugerio Bosso, la città di Daunia fu
abbellita di un superbissimo castello e fortificata con
altissime mura.
...Melochio raccolti soldati da tutto il mondo... dopo
aver costretto Daunia alla resa...espugnò quel
fortissimo castello e distrutte le insegne dei
Normandi si dette cura di apporvi le proprie. E così
dal suo dette il nome alla città. E poiché Melfi era
fatta di Miele [in latino mel], così fu appunto
chiamata.
...Ma Galifredo Dracone...cacciato costui, cassò gli
stemmi di lui che erano stati dipinti sopra le porte
della città e vi fece apporre Dracone, del quale era
ricoperta la cima del suo elmo...
E tutte queste cose si compendiano nel nome di
Melfi. Infatti la parola greca Phis nel linguaggio
latino significa serpente."
Traduzione di Abele Mancini (1891).
15. G. Alessio, Appunti sulla toponomastica pugliese, in
Iapigia, Anno XIII (1942) Fasc. III, pag. 182
Charles du Fresne du Cange, Historia Byzantina
duplici commentario illustrata, Apud Ludovicum
billaine, 1680,pag. 326
(nella serie dei bani e re di Bosnia)
Nell'XI secolo è attestato il doppio
toponimo Malfium-Satonumnei dintorni
di Ragusa (c/o Villa Malfi).
Amalfi Malfi
Melfi
16.
17.
18.
19. Antonio Michele (1686) Atlante delle locazioni della Dogana delle pecore - Archivio della Dohana MP (Foggia)
20. Antonio Michele (1686) Atlante delle locazioni della Dogana delle pecore - Archivio della Dohana MP (Foggia)
1137 - Concilio di Melfi V
Pietro Diacono
Chronica monasterii Casinensis
(continuatio)
Ma dopo che i soldati persero ogni speranza di
catturarli smisero di inseguirli e se ne tornarono
nel proprio territorio. I monaci invece,
accelerando come se si trattasse più di una fuga
che di una marcia tranquilla, attraversando
l'Ofanto tra Cisterna e Monteverde, giunsero
prima a Melfi e poi a Lagopesole dove con papa
Innocenzo c'era tutto l'esercito dell'Imperatore.
21. Antonio Michele (1686) Atlante delle locazioni della Dogana delle pecore - Archivio della Dohana MP (Foggia)
1137 - Concilio di Melfi V
Annalista Saxo
Ma dopo quattro settimane trascorse presso la suddetta
città l'Imperatore tornò a Trani, poi andò verso Melfi,
dove 40 soldati in armi usciti sul monte per stare di
vedetta furono circondati dall'esercito e dopo che una
parte di essi erano stati uccisi gli altri fuggirono. E
vedendo ciò gli abitanti della città fecero una sortita con
l'obiettivo di prestargli soccorso, ma si ritirarono dopo
che ne furono uccisi più di trecento ed altri ne furono
catturati.
Il giorno successivo, mentre l'imperatore stava
organizzando l'assedio, gli abitanti consegnarono
spontaneamente la città.
23. Castel Varaggiano (da barragium, via regia o varagiani)
Fonte: Archivio storico per le province napoletane (1876)
Baragiano. — L'origine della parola è del medio evo. —
Barragium significò anche il dritto di pedaggio che era pagato
«alle barre» di una città , o ponte, o via sbarrata dal feudatario al
transito di greggi e de' commercianti. Da barragium é
Barragianum in significato di « luogo proprio o destinato a pagare
il pedaggio ».
Un altro Colle di Varagiano è in quel di Melfi sull'Ofanto.
Quivi pagavano il passo le greggi che dalle pianure di Ascoli
salivano ai pascoli di Monticchio.
27. Prìncipi non melfitani, amministratori ingordi e rapaci non ebbero un palpito solo che
avesse loro ricordata l'antica gloria del castello. Non un quadro, non una statua, non una
delle tante armi, non uno dei tanti monumenti che lo adornavano; tutto fu trasportato a
Genova, a Roma o nelle case degli amministratori, compresi tutti gli archivi, ed a Melfi
non rimasero che le sole pietre.
Basilide Del Zio