La nascita e lo spirito della Costituzione ItalianaCristinaGalizia
La nascita e lo spirito della Costituzione Italiana: dall'Assemblea Costituente all'entrata in vigore. Il valore della Costituzione nne parole di Piero Calamandrei.
La nascita e lo spirito della Costituzione ItalianaCristinaGalizia
La nascita e lo spirito della Costituzione Italiana: dall'Assemblea Costituente all'entrata in vigore. Il valore della Costituzione nne parole di Piero Calamandrei.
"The Leopard" by the Sicilian writer Tomasi di Lampedusa. Presentation written by Agata Privitera for Federico II Italian Language School in Catania, Sicily
Elaborato prodotto nell'ambito del laboratorio L'Officina dello storico dalla classe IV B (anno scolastico 2014-2015) del Liceo scientifico "Bertrand Russel" di Garbagnate Milanese (MI), con la guida del prof. Paolo Ermano.
elaborato prodotto nell'ambito del laboratorio L'Officina dello storico dalla classe IV B (anno scolastico 2014-2015) del Liceo scientifico "Bertrand Russel" di Garbagnate Milanese (MI), con la guida del prof. Paolo Ermano.
The document discusses different types of houses around the world. In Italy, the most popular housing types are flats, single-family homes, and chalets. Flats are apartments located in buildings, while detached houses and chalets are standalone structures, with chalets specifically found in mountainous areas. In England, the most common house types are detached houses, semi-detached houses, bungalows, flats, terraced houses, and cottages. In the USA, popular housing includes single-family homes, condominiums or apartments, and ranch-style houses.
1. La strage di Bronte
Garibaldi e Nino Bixio alle prese della «clamorosa»
cavalcata dei Mille.
2. Nell’Agosto del 1860 a Bronte,
un paese alle pendici dell’Etna,
all’indomani dello sbarco in
Sicilia dei Mille di Garibaldi, i
contadini attesero con ansia la
promessa proposta da Garibaldi
stesso, ovvero la distribuzione
delle terre demaniali.
Ciò non accadde e da parte dei
cittadini si accese una focosa
rivolta locale contro gli
amministratori, i possidenti e
dei professionisti.
Garibaldi ordinò al suo luogo
tenente Nino Bixio di riportare
l’ordine a Bronte, il quale attuò
una durissima repressione che si
concluse con la condanna di
cinque persone giustiziate.
https://www.youtube.com/watch?v=XNtIoViB30s
3. « Fu un massacro atroce voluto dalla mafia per difendere i privilegi dei
potenti contro le rivendicazioni popolari, una pagina triste di cui
Giuseppe Garibaldi forse non si accorse nemmeno, e che ad ogni buon
conto la storia italiana ha cancellato dai suoi libri.
Nelle antiche cronache si legge semplicemente che Garibaldi in Sicilia, su
segnalazione di alcuni «galantuomini» intervenne per ripristinare l’ordine
e la legge laddove erano stati proditoriamente turbati»
Giuseppe Fava, Mafia. Da Giuliano a Dalla Chiesa, 1984
4. Da come deduce Fava la cosiddetta
‘’maffia’’ nasce a Palermo e ben presto si
sposta con metodi violenti in altre
campagne dell’entroterra siciliano, così i
contadini disperati cominciarono a
ribellarsi. Nello stesso periodo storico
nascono i fasci siciliani. Successivamente
quando i fasci italiani erano divenuti una
prorompente realtà di massa Francesco
Crispi li represse violentemente con l’uso
dell’esercito. Tutto ciò causò sfiducia nei
confronti dello stato italiano e la mafia
cominciò a mostrare la propria doppia
natura.
5. « Quando nelle rievocazione dell’impresa di Garibaldi, si parla di
«picciotti», la parola non va intesa nel senso di una gioventù che
spontaneamente corre sotto le bandiere garibaldine, a combattere
contro la tirannide borbonica; ma nel senso di una coscrizione, di un
reclutamento, operato dalla classe borghese-mafiosa e dagli ultimi
baroni, tra i contadini del feudo. […]
Si capisce che non mancarono alla grande avventura di Garibaldi in
Sicilia, volontari veri, consapevoli; ma le bande che venivano dalla
campagna obbedivano soltanto alla volontà dei capi, ignorando la causa
per cui si combatteva.»
Leonardo Sciascia, Storia della mafia, aprile 1972
6. Giuseppe Garibaldi, invitto eroe dei due
mondi, arriva a Marsala, con soli mille
uomini; d’incanto gli si fanno incontro dei
«picciotti» coi quali lui affronta impavido
l’esercito regolare borbonico.
Per comprendere il significato che il
termine picciotti assume nell’impresa dei
mille è importante innanzitutto capirne il
significato nella lingua siciliana: il picciotto
non è un giovane ma un subalterno. E’
chiunque esegua gli ordini del suo superiore
senza fiatare come un ragazzino.
Nella lingua siciliana dell’ottocento, il
termine picciotto era sinonimo di
gabellotto: in tutto il regno borbonico c’era
una struttura rigida che gestiva il controllo
del territorio agricolo. Sotto i gabellotti si
trovavano i loro diretti subalterni.
All’ultimo gradino di questo complesso
meccanismo gerarchico c’erano i miserabili
che faticavano sulla terra, i contadini.
7. Verga tratta la vicenda della spedizione dei mille nella novella «Libertà»:
la libertà per i contadini che vivono nella miseria, si identifica con la
terra e con il possesso dei propri beni materiali.
La novella è suddivisa in tre macro sequenze che corrispondono alle tre
giornate della rivolta:
Nella prima giornata i contadini uccidono e saccheggiano in modo
violento. La gente che scappa è rappresentata come un torrente o
mare in tempesta che travolge tutto;
La seconda giornata è caratterizzata da momenti più calmi dove i
contadini pensano a ciò che hanno fatto provando sconforto e
desolazione. In questo contesto la libertà assume un altro significato,
non più di vendetta ma di giustizia sociale;
Nella terza giornata si racconta dell’arrivo di Bixio e della fucilazione
di cinque rivoltosi contadini. In questa giornata la libertà si
indentifica con la fine delle loro illusioni e con la scoperta
dell’inganno caratterizzata dalle parole del carbonaio che conclude la
novella.
8. Libertà può essere considerata
una novella a sfondo sociale,
se non proprio politico, dalla
quale affiorano un profondo
sdegno per tutte le angherie e
le ingiustizie subite dalla
povera gente, e quindi
l’inevitabilità di una lotta per
un mondo più giusto, almeno
da un punto di vista
economico. Traspare l’orrore
per lo scempio di tante
vittime innocenti, ma anche la
pietà per gli sventurati
contadini di Bronte che, una
volta tanto nella loro vita,
trascinata tra la fame e i
soprusi, si illudono di aver
conquistato finalmente la
libertà e un pezzo di terra.
9. Al tragico evento di Bronte si è ispirato il registra Florestano Vancini con
la partecipazione alla sceneggiatura di un altro grande scrittore siciliano,
Leonardo Sciascia, il quale ha dedicato saggi e analisi a questa tragedia
analizzandone la lettura distorta di Verga.
Egli si concentra quindi, sugli effetti per esaltare il contrasto fra la
drammaticità e il ritorno alla normalità.
Nonostante la marcata distanza ideologica, Sciascia ammira in Verga un
tratto che gli è proprio, come narratore, ovviamente, ma anche come
moralista, nel senso più alto del termine, cioè di un uomo che afferma i
valori etici, primo fra tutti la giustizia.
Sciascia ammira Verga per altrettanti motivi per i quali lo rifiuta: è
siciliano, è una grande maestro di scrittura, è uno scrittore che bada
alla sostanza profonda delle cose e dalle cose, dal racconto della
realtà, trae il proprio stile narrativo. D’altra parte Verga «è un
reazionario», un borghese conservatore che talvolta mistifica la storia
(nella novella Libertà, ad esempio) per non dispiacere troppo al
potere costituito.