Panoramica introduttiva e generale del problema che colpisce il Made in Italy nel settore alimentare, la contraffazione. Denominato anche Italiana Sounding.
Ecco alcuni buoni motivi per scegliere la Qualità del Made in Italy.
EGO International Group aiuta le aziende estere che vogliono trovare prodotti al 100% Made in Italy. Un network commerciale vario e selezionato, commerciali professionisti e madrelingua aiutano i buyer che si affidano a EGO International a trovare la soluzione migliore per loro. Chiamaci allo 0541794011 o invia una mail a marketing@egointernational.it
Esempio di piano di marketing del vino: tutto quello che devi sapere in 4 passi fondamentali per l'internazionalizzazione della tua etichetta di vino. www.diegocortes.it
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Fondamenti di legislazione in materia vitivinicola italiana ed europea e presentazione del nuovo Testo unico sul Vino in discussione alla Camera dei Deputati
Esegesi dell'Inno di Mameli realizzata da Elena, Giuseppe, Saverio, Willy, Gionata, Alice, Benedetta ed Elisabetta della classe IIIA della scuola media Giovanni Paolo II di Affile (Roma).
Professoressa Simona Martini
This document provides instructions for how to taste wine by first decoding the label to understand the producer, vintage, variety, and region. It then guides the reader in examining the wine's color and texture by sight, identifying aromas by smell, and describing flavors, sweetness, and textures experienced during tasting. The goal is to thoughtfully analyze the wine's characteristics using sight, smell, and taste.
Storia ed evoluzione della società Ferrero, una ricerca di Ilaria Cerreoni, Ilenia Iannilli, Lucrezia Lombardozzi, Giorgia Moreschini e Sophia Rencricca dell'ITCG "Fermi" di Tivoli
Fondamenti di legislazione in materia vitivinicola italiana ed europea e presentazione del nuovo Testo unico sul Vino in discussione alla Camera dei Deputati
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Professoressa Simona Martini
This document provides instructions for how to taste wine by first decoding the label to understand the producer, vintage, variety, and region. It then guides the reader in examining the wine's color and texture by sight, identifying aromas by smell, and describing flavors, sweetness, and textures experienced during tasting. The goal is to thoughtfully analyze the wine's characteristics using sight, smell, and taste.
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DOP, Marchi Collettivi e Marchi Storici: forme di tutela delle eccellenzeGiulio Coraggio
Riviviamo il webinar organizzato dal team di Intellectual Property dello studio legale DLA Piper sui DOP, i marchi collettivi e i marchi storici.
Di seguito riportiamo l'agenda dell'evento:
Welcome
- Elena Varese - Partner, Co-Head Consumer Goods Food e Retail Sector, DLA Piper
Panel “Indicazioni geografiche e marchi collettivi”
Il sistema delle indicazioni geografiche favorisce il sistema produttivo e l'economia del territorio, così anche, su un binario parallelo, i marchi collettivi geografici svolgono un importante ruolo di valorizzazione del territorio. Cardine di tale sistema è il ruolo dei Consorzi.
- Introduce e modera: Ginevra Righini - Senior Lawyer, DLA Piper
- Panelist:
Simone Calzi - Responsabile dell’Ufficio legale, Consorzio del Prosciutto di Parma
Giulia Belinci - Legale interno – responsabile tutela DOP, Comité Champagne
Panel “Valorizzazione e promozione del made in Italy e dei marchi storici: tutele alternative”. Il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 10 gennaio 2020 ha istituito il logo Marchio storico di interesse nazionale che le imprese iscritte nel registro possono utilizzare per le finalità commerciali e promozionali e ne ha definito i criteri per l’utilizzo.
- Introduce e modera: Annamaria Algieri - Legal Director/European and Italian Trademark Attorney, DLA Piper
Panelist:
- Davina Baratella - Legal Counsel, Bonomelli
- Manuela Villa - Marketing Manager, Bonomelli
- Patrizia Sforna - Head of Trademarks, Zambon
Closing remarks
- Roberto Valenti - Partner, Head of Life Sciences Sector, DLA Piper
IGDD n. 234_Design Registrato: la tutela del prodotto_Dott. Fabio Giambrocono DesignLibrary Milano
Tutelare dalle imitazioni la forma di un prodotto ottenendo il “privilegio” di essere l’unico soggetto legittimato a usare quella forma diventa strategico per l’impresa. "Ottenere un titolo giuridicamente valido che attesti il 'diritto di monopolio' sulla forma esterna di un prodotto", afferma lìospite della serata, l'avv. Fabio Giambrocono, "vuol dire cristallizzare in un diritto, o in un bene immateriale i valori e gli sforzi della creazione. Perciò il Design registrato oltre che favorire una posizione privilegiata rispetto alla concorrenza, conferisce ad esso un ulteriore prestigio ovvero la possibilità di vantare pubblicamente un riconoscimento di unicità del prodotto nel suo genere."
L’industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul nostro cibo?Marco Garoffolo
L'industria dei brevetti svende il futuro del nostro cibo!
http://www.semirurali.net/modul…/wfdownloads/singlefile.php…
Per chi lo avesse perso l'anno scorso la Rete Semi Rurali ha tradotto in italiano il rapporto sui brevetti che concernono le sementi a cura della coalizione internazionale No patents on Seeds! Lo spunto per il rapporto nasce dal fatto che l'Epo -Ufficio Europeo per i Brevetti- ha concesso migliaia di brevetti su vegetali e sementi, con un numero crescente di brevetti concessi su piante e sementi ottenuti con metodi di miglioramento genetico convenzionali. Dagli anni '80, in Europa, sono stati concessi 2.400 brevetti su vegetali e 1.400 brevetti su animali. 7.500 brevetti su vegetali e 5.000 su animali sono in attesa di concessione. L'Epo ha già concesso più di 120 brevetti su vegetali ottenuti con metodi convenzionali di miglioramento genetico e circa 1000 altre richieste sono in attesa di concessione. Spesso la portata di questi brevetti è molto ampia e prende in considerazione intere filiere, dalla produzione al consumo.
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...Alessio Marchesani
per rintracciabilit
à si intende la capacità di
ricostruire la storia e di seguire
lutilizzo di un prodotto mediante
identificazioni documentate (relativamente
ai flussi materiali ed agli
operatori di filiera).
Il significato del termine tracciabilit
à è invece diverso e sta ad indicare
il processo che, collegando la filiera
di produzione da monte a valle,
permette di associare ad ogni fase
operativa fondamentale una opportuna
traccia; grazie ad un tale sistema
di tracciabilità sarà possibile di
seguito fare riferimento per rintracciare
i controlli apposti.
Proteggere le idee è fondamentale per designer e creativi. Uno sguardo storico e case studies contemporanei. Consigli e approfondimenti durante la Venice Design Week 2011 intervento introdotto da arch. Balasso e dott. Tagliaferro e curato dell'avvocato Mauro dell' Università, Studio Legale Barzanò & Zanardo, Vicenzaseguito da
Emanuele Montelione, Consulente proprietà industriale Università dell'Università degli Studi di Perugia
2. 2
Italian sounding
• Che cos’è?
E’ un’espressione utilizzata per indicare l’imitazione
che colpisce i prodotti del comparto agro-
alimentare italiano, tutelati da DOP e/o IGP.
• Quali paesi interessa?
L’Italia come paese danneggiato; U.S.A., Brasile,
Argentina, Australia tra i paesi emulativi.
3. 3
I prodotti più imitati sono:
– Formaggi tipici
– Pasta
– Sughi
– Conserve di pomodori
– Olio d’oliva
– Aceto
– Salumi
4. 4
Origine
• Alla base del fenomeno è possibile inserire i flussi emigratori
che interessarono l’Italia dall’inizio del Novecento fino alla II
G.M.
Ad oggi gli italiani negli Stati in esame sono:
Argentina 205.026
Australia 236.606
Canada 345.568
Stati Uniti d’America 400.488
(fonte: http://peoplemove.in)
5. 5
• All’epoca, difatti, la massiccia emigrazione verso
l’America e l’Australia, determinarono l’affermarsi di
comunità italiane che andarono a determinare il
bisogno di una contiguità alimentare con quelli che
erano i loro costumi gastronomici.
6. 6
• Molti dei prodotti al centro delle controversie commerciali sono il frutto di
imprese create da italo-americani instaurati nel paese di accoglienza e poi
acquistate da multinazionali che ne hanno standardizzato la produzione e
“brandizzato” l’origine italiana attraverso pervasive campagne di
marketing e beneficiando della grande distribuzione.
• I prodotti che vengono così immessi nel mercato, altro non sono che
semplici imitazioni dell’originale e tutelato prodotto italiano, il quale
difficilmente può competere e prevalere sul sistema delineatosi.
7. 7
Le conseguenze …
• Danno economico: nel 2011, nei
soli U.S.A. corrispondeva a 3 mld
di euro, la spesa fatta dai
consumatori americani
nell’acquisto di queste imitazioni.
Ciò, oltre a determinare un danno
verso i nostri produttori ed il
nostro export, va anche a
discapito degli stessi consumatori
che non ritroveranno nel
prodotto quelle caratteristiche
organolettiche tipiche dei
prodotti ai quali il nome potrebbe
far pensare.
8. 8
• I prodotti originali non riescono a competere con le
imitazioni per via delle politiche di prezzo applicate
su di queste.
9. 9
• Il punto di scontro più grande si verifica nella tutela internazionale dei
prodotti in qualità di proprietà intellettuale.
All’interno del nostro ordinamento giuridico, così come all’interno
dell’UE(Reg. 510/2006), ai prodotti certificati DOP e/o IGP viene
riconosciuta una specifica proprietà intellettuale e sebbene negli USA
l’Italian Sounding, tecnicamente, non va a danneggiare alcun tipo di
proprietà intellettuale, l’utilizzo di assonanze italiane è un danno per quei
produttori che per ottenere quel riconoscimento hanno investito molte
risorse.
• La materia delle Indicazioni Geografiche dei prodotti è stata oggetto di
diversi accordi internazionali negli ultimi due secoli:
– Convenzione di Parigi (1883)
– Accordo di Madrid (1891)
– Convenzione di Lisbona (1958)
– Accordi TRIPs (1994)
Dispute sui trattati
10. 10
“TRIPs”
• The Agreement on Trade Related Aspects of
Intellectual Property Rights, si tennerò in
conclusione dell’Uruguay Round (iniziato nel 1986) a
Marrakech il 15 aprile del 1994. Questo accordo
doveva vincolare tutti i Paesi appartenenti all’OMC,
affinchè i propri ordinamenti interni rispettassero dei
requisiti specifici in materia di proprietà intellettuale.
• Tre furono gli articoli destinati alle indicazioni
geografiche, presenti nell’Accordo: art.22
(protezione dei consumatori), art.23(specifico per
vini e liquori), art.24 (Grandfather clause).
11. 11
Grandfather clause (art.24)
• E’ l’articolo più interessante in quanto lascia valido l’utilizzo di
quei marchi contenenti indicazioni geografiche di altri paesi
del TRIPs, nel caso in cui fossero stati registrati negli anni
precedenti agli accordi.
Inoltre possono essere utilizzate liberamente quelle
indicazioni geografiche che nel paese usufruttuario sono
diventate di utilizzo comune.
• Il contenuto dell’art.24 dei TRIPs, ben si sposa con il sistema
di protezione del marchio applicato negli U.S.A. ove non è
possibile registrare un’indicazione geografica nel caso in cui
questa sia già insita in un marchio già registrato negli States.
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Possibili soluzioni negli U.S.A.
• Riuscire ad ottenere dall’USPTO, tramite un’attività non
produttrice, il “certification mark” che garantisce la
provenienza e la qualità del prodotto. Tuttavia il c.m. non è
limitato all’agroalimentare, non vengono fatti accertamenti
qualitativi e l’USPTO è un istituto privato.
• “ cease and desist” trattasi di una lettera che intima a terzi la
cessazione di un comportamento lesivo dei diritti d’autore (ad
es.: si viola un marchio)
• Attivare campagne di sensibilizzazione ed informazione dei
consumatori, beneficiando del fatto che i soggetti in
questione sono spesso appartenenti a ceti con un reddito pro-
capite piuttosto elevato.
15. 15
Considerazioni
La materia in questione è molto delicata per quanto
concerne i riferimenti normativi internazionali. Ma ancor
più delicata è per via del fatto che, sebbene i nostri
prodotti italiani all’estero vengano imitati, non si può
negare che l’Italia sia il primo paese in Europa in
relazione al consumo di beni contraffatti.
Inoltre non si può andare a tutelare il prodotto
agroalimentare all’estero, fin tanto che all’interno del
territorio ci si scontri con sacche di popolazione di
un’ignoranza inaudita che danneggiano irreparabilmente
il territorio e la sua reputazione.
16. 16
Bibliografia
• Belletti G., Marescotti A. (2007), “Costi e benefici delle denominazioni geografiche (DOP e
• IGP)”, Agriregionieuropa, n. 8.
• Carbone A. (2006), “La valorizzazione della qualità agroalimentare: diverse strategie a
• confronto”, Agriregionieuropa, n. 5. Conterfeiting Intelligence Bureau (1997), Countering
counterfeiting: a guide to protecting &
• enforcing intellectual property rights, International Chamber of Commerce.
• Commissione Europea (2006), Taxation and Customs Union,
• Federalimentare (2003), Cibo italiano, tra imitazione e contraffazione, Roma.·
• IPI (2004), L'industria del falso S.p.A. Danni economici e sociali della contraffazione, Roma.·
• La Repubblica (2007), Consumo di beni falsi e taroccati: Italia al primo posto in Europa,
• 16.04.2007.
• MIPAAF (2005), I prodotti agroalimentari italiani,
• Romano D. (2007), “L'impatto della globalizzazione asimmetrica sull'agricoltura dei PVS”,
• Agriregionieuropa, n. 8.
• IPR Desk New York, Analisi giuridica del fenomeno “Italian sounding” negli USA, Aprile 2011