Istat, Aula Magna 13 settembre 2016 "L'economia non osservata nei conti nazionali: innovazioni nei metodi di misurazione ed elementi di analisi del fenomeno"
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
Giornata di studio Milano, 5 ottobre 2016 - MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
La domanda di informazioni posta alla statistica ufficiale è in una fase di profonda evoluzione, sia a livello di Unione europea, sia a livello nazionale. La Ue, tramite l’Eurostat, ha iniziato da alcuni anni ad evidenziare le nuove esigenze informative e quindi i cambiamenti che si devono implementare nel sistema produttivo della statistica ufficiale. La necessità di supportare le scelte economiche e sociali dei decisori pubblici, anche a livello locale, sia nella fase di definizione di nuovi interventi sia in quella di verifica degli stessi, impongono la produzione di informazioni con elevato dettaglio territoriale e massima frequenza. La principale risposta a queste esigenze è stata quella fornita dallo strumento censuario. E’ però evidente che la disponibilità di informazioni aggiornate ogni dieci anni non è più utile, vista la velocità con cui la realtà economica e sociale oggi si evolve; è altrettanto evidente che la realizzazione dei censimenti come fino ad oggi li abbiamo conosciuti non è replicabile a cadenza inferiore ai dieci anni, sia per ragioni economiche (costi), sia per ragioni tecniche, non è pensabile gestire a cadenza elevata (annualmente?) operazioni complesse come quelle che prevedono milioni di interviste. Uno degli strumenti che la statistica ufficiale italiana ha individuato per rispondere a questa nuova domanda di informazioni statistiche può essere sintetizzato nei “Censimenti permanenti”. L’utilizzo del termine censimento deve essere inteso solo per ribadire le caratteristiche dell’output che si vuole produrre, mentre non ha nulla a che fare con le tecniche che storicamente hanno caratterizzato la realizzazione dei censimenti. La caratteristica principale dei censimenti permanenti è l’utilizzo massivo di archivi amministrativi che, opportunamente trattati per assumere un valore di informazione statistica, confluiscono in registri statistici. Questi, integrati con indagini di supporto che svolgono il duplice ruolo di validazione dell’informazione amministrativa a fini statistici e di arricchimento grazie all’acquisizione di informazioni oggi non disponibili da fonti amministrative, determinano un output informativo a carattere censuario, che sempre più qualifica la produzione della statistica ufficiale e che apre a sistemi informativi relazionali dove l'unità di analisi è il territorio e non più la singola istituzione.
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
Rapporto annuale Caritas Cagliari. Analisi socio-economica della Sardegna e della Diocesi di Cagliari. Il lavoro che manca e la disoccupazione giovanile.
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
Giornata di studio Milano, 5 ottobre 2016 - MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
La domanda di informazioni posta alla statistica ufficiale è in una fase di profonda evoluzione, sia a livello di Unione europea, sia a livello nazionale. La Ue, tramite l’Eurostat, ha iniziato da alcuni anni ad evidenziare le nuove esigenze informative e quindi i cambiamenti che si devono implementare nel sistema produttivo della statistica ufficiale. La necessità di supportare le scelte economiche e sociali dei decisori pubblici, anche a livello locale, sia nella fase di definizione di nuovi interventi sia in quella di verifica degli stessi, impongono la produzione di informazioni con elevato dettaglio territoriale e massima frequenza. La principale risposta a queste esigenze è stata quella fornita dallo strumento censuario. E’ però evidente che la disponibilità di informazioni aggiornate ogni dieci anni non è più utile, vista la velocità con cui la realtà economica e sociale oggi si evolve; è altrettanto evidente che la realizzazione dei censimenti come fino ad oggi li abbiamo conosciuti non è replicabile a cadenza inferiore ai dieci anni, sia per ragioni economiche (costi), sia per ragioni tecniche, non è pensabile gestire a cadenza elevata (annualmente?) operazioni complesse come quelle che prevedono milioni di interviste. Uno degli strumenti che la statistica ufficiale italiana ha individuato per rispondere a questa nuova domanda di informazioni statistiche può essere sintetizzato nei “Censimenti permanenti”. L’utilizzo del termine censimento deve essere inteso solo per ribadire le caratteristiche dell’output che si vuole produrre, mentre non ha nulla a che fare con le tecniche che storicamente hanno caratterizzato la realizzazione dei censimenti. La caratteristica principale dei censimenti permanenti è l’utilizzo massivo di archivi amministrativi che, opportunamente trattati per assumere un valore di informazione statistica, confluiscono in registri statistici. Questi, integrati con indagini di supporto che svolgono il duplice ruolo di validazione dell’informazione amministrativa a fini statistici e di arricchimento grazie all’acquisizione di informazioni oggi non disponibili da fonti amministrative, determinano un output informativo a carattere censuario, che sempre più qualifica la produzione della statistica ufficiale e che apre a sistemi informativi relazionali dove l'unità di analisi è il territorio e non più la singola istituzione.
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
I conti economici trimestrali: avanzamenti metodologici e prospettive di innovazione
Seminario
Roma, 21 aprile 2016
Istat, Aula Magna
Via Cesare Balbo, 14
Similar to Istat, Aula Magna 13 settembre 2016 "L'economia non osservata nei conti nazionali: innovazioni nei metodi di misurazione ed elementi di analisi del fenomeno"
Rapporto annuale Caritas Cagliari. Analisi socio-economica della Sardegna e della Diocesi di Cagliari. Il lavoro che manca e la disoccupazione giovanile.
Statistiche relative alla gestione dei rami:
1. Infortuni; 2. Malattia;
8. Incendio ed elementi naturali;
13. Responsabilità civile generale
(anni 2006-2011)
Monitor Economico - Produzione manifatturiera - Ripresa in vista - 21 aprile...Pio De Gregorio
Nei mesi scorsi la produzione manifatturiera italiana è stata ferma. Ciò nasconde però andamenti molto diversi a livello settoriale e il fatto che nel febbraio scorso (ultimo dato disponibile) i settori con momento congiunturale positivo erano nettamente prevalenti. Se a questo si aggiunge che a marzo le attese di produzione sono migliorate in tutti i settori, inclusi quelli in ritardo, è evidente che nei prossimi mesi la produzione manifatturiera italiana dovrebbe tornare a crescere dopo lo stallo degli ultimi mesi.
Conferenza-evento presentazione di Roberto Monducci Rapporto sulla competitività dei settori produttivi. Quinta edizione
Aula Magna Istat, Roma 3 marzo 2017
D. Tronu e A. Arru, 12 maggio 2021 -
Struttura, controllo, risorse umane e competitività: alcune evidenze prima e con l'emergenza sanitaria in Sardegna e Sicilia
TECNICHE DI RICOSTRUZIONE SPAZIALE DELLE SERIE DI PIOGGIA ESTREMA IN ITALIA M...Salvatore Manfreda
Nel presente lavoro sono state identificate le dinamiche delle precipitazioni estreme sub-giornaliere nell'Italia meridionale nel periodo 1970-2020 attraverso un database dei massimi annuali delle precipitazioni orarie (1, 3, 6, 12 e 24 ore).
Tessere reti, promuovere fiducia, accompagnare la risalita. L’impegno della Caritas diocesana di Cagliari per i giovani, la famiglia, il lavoro, l’accoglienza, la povertà.
Rapporto Caritas 2014
La dinamica delle imprese della provincia di Forlì-Cesena nel terzo trimestre 2014. Confronti a livello regionale e nazionale
Similar to Istat, Aula Magna 13 settembre 2016 "L'economia non osservata nei conti nazionali: innovazioni nei metodi di misurazione ed elementi di analisi del fenomeno" (20)
S. Corradini, L. Martinez, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: L'inclusione lavorativa: il panorama nazionale e l'esperienza dell'Istat
Titolo: La condizione occupazionale delle persone con disabilità
L. Lavecchia, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Il quadro informativo per il Green Deal: sviluppi e domanda informativa per le questioni energetiche
Titolo: La misura della povertà energetica in Italia
V. Buratta, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La strategia dei dati: l’iniziativa europea e la risposta nazionale
Titolo: Il ruolo dell'Istat nella Strategia Nazionale ed Europea dei Dati
E. Fornero, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gender statistics by default: il cambiamento di paradigma nelle statistiche e oltre
Titolo: Illusioni, luoghi comuni e verità nella lotta alle disparità di genere
A. Perrazzelli, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gender statistics by default: il cambiamento di paradigma nelle statistiche e oltre
Titolo: Qualità di genere per sostenere la crescita
A. Tinto, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gli effetti della pandemia sulla soddisfazione per la vita e il benessere: analisi e prospettive
Titolo: L'impatto della pandemia sulla componente soggettiva del Benessere Equo e Sostenibile
L. Becchetti, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gli effetti della pandemia sulla soddisfazione per la vita e il benessere: analisi e prospettive
Titolo: La pandemia attraverso gli indicatori soggettivi a livello internazionale: un paradosso?
G. Onder, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: Il sistema di sorveglianza dei decessi dell'ISS e le nuove prospettive
C. Romano, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: Nuovi strumenti e indagini per un'informazione pertinente in fase di emergenza
S. Prati, M. Battaglini, G. Corsetti, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: La sfida per la demografia: tempestività e qualità dell'informazione
Istat, Aula Magna 13 settembre 2016 "L'economia non osservata nei conti nazionali: innovazioni nei metodi di misurazione ed elementi di analisi del fenomeno"
1. Seminario Istat
L’economia non osservata nei conti nazionali:
innovazioni nei metodi di misurazione ed
elementi di analisi del fenomeno
Analisi della redditività delle micro imprese a
livello territoriale
Filippo Oropallo
Dipartimento per la produzione statistica
Direzione centrale per la contabilità nazionale - Istat
Roma, 13 Settembre 2016
2. Background
Stima territoriale del valore aggiunto non osservato
Specificazione del modello con effetti fissi dimensione-settore-territorio
Scomposizione della rivalutazione e analisi territoriale
Redditività per regione prima e dopo la rivalutazione
Conclusioni
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
Indice
3. 1. La variabilità dei comportamenti degli agenti economici è alla base del
ciclo economico aggregato
2. Il reddito dell’imprenditore-lavoratore remunera due fattori della
produzione: a) impiego del proprio lavoro e b) rischio che egli affronta
durante l’esercizio dell’attività di impresa
3. La stima del reddito non dichiarato (under-reporting) dell’imprenditore-
lavoratore deve tener conto della natura mista della remunerazione
4. Oltre la stima della remunerazione dell’input di lavoro è necessario
stimare il profitto non dichiarato
5. La stima del profitto non può prescindere dalle relazioni contabili e da
ipotesi comportamentali verificate a livello di settore e territorio
Background
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
4. 1. Stima diretta under-reporting per unità locale (NOE1: 6,9% di cui 3,2 da micro imprese)
2. Stima diretta del valore aggiunto delle posizioni irregolari (NOE2)
3. Stima indiretta delle componenti residue (NOE3) e illegale (NOE4)
Stima territoriale del valore aggiunto non osservato
4,8
4,7
5,4
4,8
4,7
4,9
4,6
5,1
4,8
5,3
4,2
3,7
4,3
3,8
3,7
3,4
3,2
3,5
3,3
3,5
3,4
3,7
3,1
2,6
2,8
2,3
3,1
3,3
3,5
3,3
3,9
4,1
3,0
3,9
3,5
4,1
3,8
3,3
3,1
3,2
3,2
3,5
2,5
3,3
3,2
3,0
3,2
3,4
3,0
2,6
2,8
2,0
8,2
8,2
6,3
7,1
6,9
6,0
6,7
6,3
6,1
4,6
4,7
5,0
5,2
5,1
5,0
4,7
5,3
4,4
4,3
4,4
4,1
3,6
4,1
4,2
3,9
5,0
1,3
1,3
1,4
1,3
1,3
1,3
1,5
1,3
1,3
1,4
1,5
1,7
0,9
1,4
1,3
1,6
1,3
1,3
1,4
1,2
1,4
1,4
1,3
1,7
1,2
1,6
2,1
1,9
1,8
1,8
1,4
1,5
1,8
0,8
1,7
1,4
1,2
1,3
1,2
1,2
1,1
0,4
1,2
0,8
0,9
1,0
0,8
0,8
0,9
0,8
0,8
0,6
19,4
19,4
18,3
18,3
18,1
17,8
17,6
17,5
17,4
16,7
15,3
14,9
14,7
14,7
14,3
13,7
13,5
13,3
13,2
13,1
12,9
12,8
12,3
11,8
11,6
11,4
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
Campania
Calabria
Puglia
Mezzogiorno
Sardegna
Umbria
Sicilia
Molise
Abruzzo
Marche
Toscana
Liguria
Basilicata
Centro
Italia
Valle d'Aosta
Lazio
Piemonte
Emilia-Romagna
Friuli-Venezia Giulia
Nord-est
Veneto
Nord-ovest
Provincia Autonoma Trento
Lombardia
Provincia Autonoma Bolzano
NOE1 (rivalutazione)
NOE1 (di cui micro)
NOE2 (lav. irregolare)
NOE3 (locazione e altro)
NOE4 (illegale)
Quota di Valore Aggiunto
«non osservato» per
Regione
Valori percentuali
Anno 2013
5. Specificazione del modello con effetti fissi (1)
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
𝑅𝑖 = 𝜇′
𝐼𝑛𝑡𝑖 + (ℎ𝑑)𝐶𝑙𝑢𝑖
Il reddito 𝛱 dell’impresa dal punto di vista contabile è il risultato della
differenza tra Valore della Produzione e Costi Variabili e Fissi:
𝛱 = 𝑉𝑃 − (𝐶𝑉 + 𝐶𝐹)
Rapportando il profitto alla quantità di lavoro imprenditoriale
(𝑅𝑖 = 𝛱/𝐼) e distinguendo i 𝐶𝑉 in costi intermedi (𝐼𝑛𝑡) e costo del
lavoro unitario (𝐶𝑙𝑢):
Introducendo l’ipotesi che il prezzo praticato possa essere espresso sulla
base di una relazione di mark-up su costi:
𝑉𝑃 = 1 + 𝜇′ + 𝜇′′ 𝐶𝑉
Sostituendo 𝑉𝑃 e ponendo 𝜇′′
𝐶𝑉 = 𝐶𝐹 𝛱 = 𝜇′
𝐶𝑉
Si ottiene una relazione tra reddito dell’imprenditore-lavoratore, mark-
up (sui costi variabili), costi variabili intermedi e costo del lavoro
unitario (h: quota variabile del costo del lavoro e d: rapporto dipendenti su
indipendenti)
𝑝 = 1 + 𝜇 𝐶𝑉/𝑞
Moltiplicando per le quantità:
6. Specificazione del modello con effetti fissi (2)
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
𝑅𝑖 − 𝐶𝑙𝑢𝑖 = 𝜇′ 𝐼𝑛𝑡𝑖 + 𝜇′ℎ𝑑𝐶𝑙𝑢𝑖 − 𝐶𝑙𝑢𝑖
Si pone pari a 𝐶𝑙𝑢𝑖 la remunerazione del lavoro dell’imprenditore e si
sottrae tale quantità da entrambi i membri:
La specificazione del modello del profitto imprenditoriale è la
seguente:
Con 𝑅𝑖
′
che dipende dai costi variabili intermedi 𝐼𝑛𝑡𝑖, dalla remunerazione del
lavoro 𝐶𝑙𝑢𝑖 più effetti fissi (𝐚 + 𝐝 𝐜,𝐤,𝐦c,𝑘,𝑚 𝐷c,𝑘,𝑚,𝑖) al fine di rispettare l’ipotesi
di linearità, controllare l’eterogeneità latente dei comportamenti imprenditoriali
e tener conto del contesto (c=classe addetti, k=ateco3, m=regioni),
il parametro 𝜷 𝟏 rappresenta il markup sui costi variabili (𝜇′),
il parametro 𝜷 𝟐 è pari a (𝜇′ℎ𝑑 − 1).
𝑅𝑖
′
= 𝜷 𝟏 𝐼𝑛𝑡𝑖 + 𝜷 𝟐 𝐶𝑙𝑢𝑖 + 𝒂 + 𝒅 𝒄,𝒌,𝒎
𝑐,𝑘,𝑚
𝐷𝑐,𝑘,𝑚,𝑖 + 𝜀𝑖
7. Specificazione del modello con effetti fissi (3)
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
La stima è effettuata per divisione di attività economica (ateco 2 digit) e due
aree geografiche con la tecnica della regressione robusta: iteratively
reweighted least squares e taglio ottimale delle osservazioni per eliminare
l’eteroschedasticità (Yohai, Zamar, 1988)
(per ulteriori dettagli sui risultati della stima si rimanda a: Sviluppo di un modello esplicativo della redditività delle
micro-imprese per la stima dell’under-reporting - working paper della Task Force NOE-Istat)
La stima dei parametri (effettuata sulle unità non sottodichiaranti e
applicata a quelle che sottodichiarano) permette di stimare a livello
micro il profitto presunto (valori in migliaia di euro) per 1,5 milioni di
imprenditori (circa metà della rivalutazione totale)
8. Scomposizione della rivalutazione e analisi territoriale (1)
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
La rivalutazione media è correlata negativamente con l'incidenza dei
sotto-dichiaranti. Nel Mezzogiorno si registra una maggiore diffusione
e minore intensità del fenomeno dell’under-reporting.
108
112
115
108
115
109 110
105
109
105
103 102
100
92
87
76 78
81
76
81
95
100
97 98
89
76
82
96 94
99
95
101
107 104
102
110
116
112 113 114
117
112
109
40
50
60
70
80
90
100
110
120
130
Indice di intensità (riv(r)/riv_m)
Indice di diffusione (%_sott(r)/%_sott_n)
Indice di intensità = rapporto tra la rivalutazione media della regione e rivalutazione media nazionale
Indice di diffusione = rapporto tra la quota di sotto dichiaranti della regione e la quota media nazionale
9. Scomposizione della rivalutazione e analisi territoriale (2)
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
Reddito osservato degli
imprenditori regolari (𝑪𝒍𝒖𝒊 +𝑹𝒊
′
)
Valori in migliaia di euro
Anno 2013
Reddito degli imprenditori
sotto-dichiaranti e rivalutazione
(𝑪𝒍𝒖𝒊 +𝑹𝒊
′
)
Valori in migliaia di euro
Anno 20130
10
20
30
40
50
60
70
Reddito osservato (R) Remunerazione del lavoro (Clu) Profitto presunto (Ṝ')
0
10
20
30
40
50
60
70
Remunerazione del lavoro (Clu) Profitto (R')
10. Scomposizione della rivalutazione e analisi territoriale (3)
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
L’under-reporting (𝑈𝑅𝑖) è calcolato come differenza rispetto al reddito
osservato (𝑅𝑖), distinguendo le due componenti della remunerazione
dell’imprenditore:
𝑈𝑅𝑖 = (𝐶𝑙𝑢𝑖 + 𝑅𝑖
′
) − 𝑅𝑖
-15
-5
5
15
25
35
45
55
65
Rivalutazione micro imprese (UR) in migliaia di euro
90th Pctl
75th Pctl
50th Pctl
25th Pctl
10th Pctl
12. Scomposizione della rivalutazione e analisi territoriale (5)
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
La parte di rivalutazione che colma il gap rispetto alla remunerazione
standard del lavoro è la componente prevalente (66,9%) con incidenza
lievemente più alta nelle regioni del Nord.
68,4
69,5
68,3
83,9
70,7
69,8
64,5
62,4
70,7
68,8
68,7
68,5
60,6
65,0
68,2
62,8
66,2
68,9
65,6
61,5
64,4
66,9
31,6
30,5
31,7
16,1
29,3
30,2
35,5
37,6
29,3
31,2
31,3
31,5
39,4
35,0
31,8
37,2
33,8
31,1
34,4
38,5
35,6
33,1
0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1,0
01 Piemonte
02 Val d Aosta
03 Lombardia
0421 Bolzano
0422 Trento
05 Veneto
06 Friuli
07 Liguria
08 Emilia-Romagna
09 Toscana
10 Umbria
11 Marche
12 Lazio
13 Abruzzo
14 Molise
15 Campania
16 Puglia
17 Basilicata
18 Calabria
19 Sicilia
20 Sardegna
Italia
quota remunerazione lavoro quota profitto
89,0
87,6
88,6
88,7
92,0
89,2
88,9
87,7
87,1
88,9
86,3
90,2
88,1
91,5
91,0
92,5
93,7
92,6
93,8
93,2
87,9
91,0
165,1
176,4
171,3
336,0
177,9
183,2
145,3
144,3
192,6
183,0
197,1
190,7
158,1
183,5
222,6
197,6
217,1
215,2
199,4
189,5
162,4
180,3
0 50 100 150 200 250 300 350 400
01 Piemonte
02 Val d Aosta
03 Lombardia
0421 Bolzano
0422 Trento
05 Veneto
06 Friuli
07 Liguria
08 Emilia-Romagna
09 Toscana
10 Umbria
11 Marche
12 Lazio
13 Abruzzo
14 Molise
15 Campania
16 Puglia
17 Basilicata
18 Calabria
19 Sicilia
20 Sardegna
Italia
Coeff. Variazione - Remunerazione lavoro Coeff. Variazione - Profitto
La variabilità della parte di rivalutazione legata alla remunerazione del
profitto è molto più alta (oltre il 140%, BZ, Mol., Pug. e Bas.>200%).
13. Redditività per regione prima e dopo la rivalutazione (1)
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
Il rapporto tra valore aggiunto per addetto e costo del lavoro per dipendente
rappresenta un indice di competitività di costo (inverso del CLUP)
Il rapporto passa da 1,2 a 1,6 con un aumento del 31,3% (= al tasso di
rivalutazione del valore aggiunto delle microimprese).
A livello regionale si va da un aumento del 41,2% del Molise, 38,4%
della Calabria e della Sardegna al minimo 17,8% di Bolzano.
1,16
1,09
1,24 1,28 1,24 1,20 1,19 1,18 1,19 1,17 1,11 1,16
1,27
1,12
1,04
1,18 1,13 1,09 1,08
1,15
1,07
1,20
1,53
1,45
1,58
1,51 1,53 1,56 1,56 1,57 1,56 1,55 1,53 1,57
1,69
1,53 1,47
1,57 1,51 1,48 1,50 1,56
1,49
1,58
31,9 32,8
27,0
17,8
23,8
30,5 30,4
33,6
30,7
33,1
37,7
35,0
33,0
36,7
41,2
32,9 33,9
35,5
38,4
35,2
38,4
31,3
-20
-10
0
10
20
30
40
50
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
Competitività di costo - Prima Competitività di costo - Dopo variazione (scala dx)
14. Redditività per regione prima e dopo la rivalutazione (2)
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
La redditività lorda può essere vista come una trasformazione dell’indice di
competitività (c):
La redditività lorda aumenta più del doppio e passa dal 16,8% al 36,6%
A livello regionale si ampliano le differenze tra la situazione pre e post rivalutazione
𝑟𝑒𝑑𝑑% = 100 ∗ 1 −
1
𝑐
= 100 ∗
𝑀𝑜𝑙′
𝑉𝐴
13,7
8,2
19,4
22,0
19,3
16,4 16,2 15,0 16,3 14,4
10,2
13,8
21,2
10,8
4,2
15,4
11,6
8,3 7,4
13,2
7,0
16,8
34,6
30,9
36,6
33,8 34,8 35,9 35,8 36,4 35,9 35,7 34,8 36,1
40,7
34,8
32,2
36,3
33,9 32,3 33,1
35,8
32,8
36,6
152,7
276,7
88,2
53,6 80,5
119,4 120,3 142,0 120,4 147,8
239,8
162,1
92,6
220,9
661,6
135,8
193,6
290,6
347,4
171,1
371,6
118,3
-700
-500
-300
-100
100
300
500
700
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Redditività lorda (1-1/c) - Prima Redditività lorda (1-1/c) - Dopo variazione (scala dx)
𝑀𝑜𝑙′
: Margine operativo lordo al
netto della remunerazione del
lavoro degli indipendenti
15. Redditività per regione prima e dopo la rivalutazione (3)
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
Se considerassimo solo la remunerazione del lavoro, l’indice di
competitività
aumenterebbe da 1,2 a 1,45 con una percentuale di rivalutazione del
21% (inferiore di 10 punti percentuali).
A livello regionale si passerebbe da un aumento del 28,1% del Molise e
25,9% dell’Umbria a un minimo di 15% di Bolzano
1,16
1,09
1,24 1,28 1,24 1,20 1,19 1,18 1,19 1,17 1,11 1,16
1,27
1,12
1,04
1,18 1,13 1,09 1,08
1,15
1,07
1,20
1,41
1,34
1,47 1,47 1,45 1,45 1,43 1,42 1,45 1,43 1,40 1,44
1,52
1,39 1,34
1,43 1,38 1,36 1,35 1,40 1,34
1,45
21,8 22,8
18,5
15,0
16,8
21,3
19,6
21,0 21,7 22,8
25,9
24,0
20,0
23,9
28,1
20,6
22,4
24,5 25,2
21,6
24,7
21,0
-20,0
-10,0
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
Competitività di costo - Prima Competitività di costo - Dopo variazione (scala dx)
16. Redditività per regione prima e dopo la rivalutazione (4)
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
La redditività, se considerassimo solo la remunerazione del lavoro,
aumenterebbe meno del doppio: dal 16,8% al 31,2% (+86%)
13,7
8,2
19,4
22,0
19,3
16,4 16,2 15,0 16,3
14,4
10,2
13,8
21,2
10,8
4,2
15,4
11,6
8,3 7,4
13,2
7,0
16,8
29,1
25,2
32,0 32,2 30,9 31,0 30,0 29,8 31,2 30,3 28,7 30,5
34,3
28,0
25,2
29,9
27,8 26,3 26,0
28,6
25,4
31,2
113,1
208,0
64,6 46,1 60,3
89,7 84,6 97,9 91,4 110,3
180,2
120,9
62,2
158,5
497,6
94,0
140,2
218,1
252,0
116,9
265,4
86,0
-700
-500
-300
-100
100
300
500
700
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Redditività lorda (1-1/c) - Prima Redditività lorda (1-1/c) - Dopo variazione (scala dx)
17. Il modello di stima del profitto imprenditoriale introduce maggiore variabilità nella
stima della rivalutazione rispetto alla considerazione della sola remunerazione del
lavoro
La stima dei parametri per divisione ateco è diversa tra Centro-Nord e Mezzogiorno
e gli effetti settore-territorio permettono di tener conto del contesto (la disponibilità
di più anni permetterà di effettuare stime panel più efficienti)
La rivalutazione media è correlata negativamente con l'indice di diffusione dei
sotto-dichiaranti. Nel Mezzogiorno si registra una maggiore diffusione e minore
intensità del fenomeno dell’under-reporting
L’introduzione della componente del profitto aumenta la rivalutazione di circa 10
punti percentuali sul sottoinsieme delle micro imprese (impatto di 0,3 su VA), ma
con effetti redistributivi a livello settoriale e territoriale come naturale
conseguenza della conservazione della variabilità dei comportamenti (coefficiente
di variazione doppio)
La redditività lorda dei micro imprenditori è più che raddoppiata (+118,3%).
Aumenti superiori alla media nazionale si registrano nelle regioni del Mezzogiorno
Conclusioni
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
18. Principali riferimenti bibliografici
Analisi della redditività delle micro imprese a livello territoriale – Roma, 13 Settembre 2016
Breusch, T (2005) “Australia’s Cash Economy: Are the estimates credible?”, Economic Record 81 (255),
394-403.
Contini, B., Revelli, R., Cuneo, S. (1992) “Productivity and imperfect competition” Journal of Economic
Behaviour and Organization 18(229-248) North Holland.
Gatti, R., Honorati, M. (2008) ”Informality among Formal Firms: Firm-level, Cross-country Evidence on Tax
Compliance and Access to Credit” Policy Research Working Paper 4476, World Bank
Hall R. L., Hitch C. J., (1964) “Price Theory and Business Behaviour”, in T. Wilson e P. W. S. Andrews (a cura
di), Oxford Studies in the Price Mechanism, Oxford, 1951, pp. 106-138.
Monducci R. (2010) “Statistiche ufficiali e analisi della competitività del sistema delle imprese: aspetti
concettuali, problemi di misurazione, strategie di miglioramento della qualità”, Atti della Decima
conferenza nazionale di statistica (www.istat.it/it/archivio/15499).
Pisani S., Viviani A. (1998) “Estimating the hidden economy: a model approach”, in Official Statistics in a
Changing World, proceedings of the 3rd International Conference on Methodological Issues in Official Statistics,
Stockholm, October 12-13.
Sylos Labini P. (1964) “Oligopolio e progresso tecnico”, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1964.
Yohai V. J., Zamar R.H. (1988) “High Breakdown-Point Estimates of Regression by Means of the
Minimization of an Efficient Scale”, Journal of the American Statistical Association, Volume 83, 1988 - Issue
402.
Zhou F., Oostendorp R. (2011) “Measuring True Sales and Underreporting with Matched Firm-Level Survey
and Tax-Office Data” Policy Research Working Paper 5628, World Bank.