Il lavoro con il minore è uno dei compiti più delicati della professione dello psicologo. Per poter operare in questo ambito è necessario conoscere le linee guida internazionali e rispettare il codice deontologico. L'ambito di intervento è spesso quello forense, pertanto le modalità utilizzate devono essere chiare e ben precise.
Lo psicologo che lavora con i minori è necessario che sia ben formato e che abbia un alto livello di capacità e professionalità, oltre che di esperienza.
Il colloquio clinico è lo strumento principe da utilizzare anche se, in particolare con i minori, i test, con attenzione ai disegni, rivestono grande importanza, in quanto aggiungono e favoriscono la conoscenza del soggetto e aiutano a comprendere ciò che il minore non riesce ad raccontare consciamente, ma che esprime attraverso la simbolizzazione.
Le conoscenze e le competenze che il professionista psicologo ha e che gli permettono di operare con gli adulti non bastano nel lavoro con i minori, proprio a causa della giovane età, della forte suggestione emotiva che hanno nel rapporto con l'adulto, in alcuni casi per la difficoltà di tradurre in parole gli stati d'animo.
Questo è il motivo per cui è necessario formarsi al meglio, per evitare suggestioni, cattive interpretazioni, involontarie manipolazioni e induzioni.
Il webinar si propone di fornire conoscenze sul complesso mondo che attiene il lavoro dello psicologo in ambito minorile: le capacità date dall'ascolto del minore e quelle relative all'interpretazione delle prove grafiche, la conoscenza delle caratteristiche legate all'età evolutiva dei bambini e adattamento delle modalità comunicative adulte a quelle dei minori.
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Lo Psicologo Giuridico nel lavoro con il minore: modalità di interviste e scelta dei test. Parte 2
1. Lo Psicologo Giuridico nel lavoro con il
minore: modalità di interviste e scelta dei
test
06 Aprile 2017
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Dott.ssa Anna Maria Casale
Psicologa, Psicoterapeuta
2^ sessione: I test in età evolutiva
2. I TEST IN AMBITO PERITALE
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3. USO DEI TEST CON I MINORI
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5. CARATTERISTICHE DEI TEST PROIETTIVI
• AMBIGUITA’
• NON STRUTTURAZIONE
_____________________________________
• ESAMINATORE E LUOGO NEUTRO
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6. PATTE NOIR di Luis Corman
• Il bambino è sollecitato a interpretare le immagini che rappresentano un
mondo animale, proiettando su queste scene esteriori i suoi vissuti.
Recita la parte di P.N. (Piedino nero), che, con la sua macchia nera si
distingue dagli altri, proponendosi come oggetto di identificazione.
• Evocano grandi temi dello sviluppo psicologico infantile:
la perdita,
la solitudine
l’aggressività
la scena primaria
il nutrimento
la punizione
l’ambivalenza verso le figure genitoriali
la rivalità fraterna
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7. FAMILY ATTITUDES TEST (FAT)
• composta da sette tavole (numerate da 0 a 6);
• Individua atteggiamenti nei confronti della
propria famiglia attraverso dei racconti
spontanei stimolati da un gioco di immagini
specificamente concepito
• Sulle diverse tavole vengono rappresentate
situazioni tra adulti e bambini organizzate con lo
scopo di suscitare delle emozioni di base nel
bambino.
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8. I DISEGNI
Debolezza psicometrica e difficoltà a verificare
attendibilità e validità a causa della variazione
delle condizioni di somministrazione,
frequente ricchezza e complessità dei disegni
Preferibile limitare l’uso nel contesto forense
alle valutazioni su minori per il riconoscimento
di aspetti psicologici ipotizzabili dall’analisi di
essi senza portare a conclusioni non
supportate da prove.
Significativi nell’indagine della maturità
intellettiva
Scarsamente indicativi nella valutazione di
aspetti specifici della personalità e nel
produrre una diagnosi definita
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9. ELEMENTI DEL GRAFISMO INFANTILE
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10. ASPETTI EVOLUTIVI
Scarabocchio (18-20 mesi)
• Evento cinetico non intenzionale
• 3 anni
• modalità emotivamente espressiva
Figura umana (4 anni)
• Elementi schematici: testa, gambe e braccia
• In seguito: occhi, bocca, naso e tronco
• Corrispondenza tra alcuni tratti dell'omino e
caratteristiche psichiche e fisiche
Uso del colore (3 – 6 anni)
• Da tonalità forti a meno forti
• Assenza del colore
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11. TEST CARTA E MATITA
• Il Test della Figura Umana (Machover, 1940)
• Il Test della Famiglia (Corman, 1976)
• Il Disegno congiunto della Famiglia (Bing 1970)
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13. CONSEGNA
• Si presenta al soggetto foglio A4 e matita
• Gli si chiede di disegnare una persona (che
rappresenta il sé stesso immediato) e poi
un’altra di sesso diverso (il sé stesso
socializzato).
• “La prego di disegnare una persona (o figura
umana)” o “Disegna qualcuno” (per i bambini)
• Presentare un altro foglio e chiedere altra
figura umana di sesso opposto “ora disegni..”
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15. LIVELLO FORMALE
• Si considera quale figura il soggetto ha disegnato per prima e l'età
delle figure disegnate.
• la figura disegnata per prima è solitamente la figura
d’identificazione
• L’inversione nell'ordine delle figure: una confusione relativa
all’identificazione con il proprio sesso o una difficoltà a relazionarsi
con persone del sesso opposto.
• Se soggetto non disegna sé stesso: difficoltà di identificazione con il
proprio sesso, la propria razza, le proprie caratteristiche fisiche.
• Disparità significative di età tra il disegno ed il disegnatore possono
essere indicative di problemi relativi all’accettazione di sé: se
inferiore all’età reale può indicare una fissazione emotiva all'età del
disegno con desiderio di regredire; se superiore identificazione con
immagine parentale e desiderio di crescere
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16. DIMENSIONE DELLE FIGURE
• Lo spazio bianco è l’ambiente nel quale la figura è
rappresentata.
• La grandezza del disegno indica il modo in cui il soggetto
reagisce alla pressione del mondo
• Dimensioni ridotte (< 2/3 dello spazio del foglio) con
collacazione in basso o in un angolo del foglio: il soggetto si
sente insicuro, inibito, isolato e inferiore agli altri. Se la
sottovalutazione è ricorrente è indice di forte timidezza e
inibizione, quasi desiderio di sparire.
• Dimensioni grandi (> 2/3 dello spazio del foglio): indice di
sicurezza, espansività, aggressività oppure
compensazione di senso d’inferiorità mediante la fantasia
(se altri dati)
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17. MOVIMENTO
• Indice d’intelligenza, di sicurezza emotiva e buon
adattamento
• Una figura rigida: rigidità psichica e di ipercontrollo.
Frequente nei bambini più piccoli e introversi, spesso
aggressivi, con difficoltà a relazionarsi all’altro
• Assenza di movimento con rigorosa simmetria tra le
parti indica eccessiva preoccupazione per il corpo.
Frequente in ipocondriaci e depressi
• Una figura in movimento e con viva distribuzione
significa che c’è un buon dinamismo psichico, serenità
col proprio corpo e fertile immaginazione
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18. POSIZIONE RISPETTO AL FOGLIO
• Al centro del foglio: indice di buon equilibrio e
buon adattamento
• Verso sinistra: segno di introversione e di
attaccamento al passato
• Verso destra: segno di estroversione e aspettative
• Metà inferiore del foglio: indice di stabilità
• Metà superiore del foglio, aspirazione al successo
nei bambini e mancanza di fiducia in se negli
adulti
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19. LIVELLO FORMALE (TRATTO)
• Ombreggiatura
• Indicativa di un problema a carico delle parti interessate
• Denota il genere di ansietà
• Più è ampia più è forte l’ansia a carico delle zone interessate
• Trasparenza
• Forma più patologica di espressione di conflitto
• Esprime pensiero concreto nella mentalità infantile e primitiva
• Se limitata ad un’area specifica si riferisce alla relativa
funzionalità
• Figure schematiche
• Normale nei bambini piccoli
• Tipica in persone egocentriche consapevoli
• Indice di nevrosi, di depressione o di regressione psicotica
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20. PRESSIONE
• consente di valutare il livello di pulsionalità del
soggetto esaminato.
• una pressione media e costante è indice di uno
stabile e buon adattamento dell’Io all’ambiente
• una pressione discontinua indica instabilità
emotiva
• una pressione molto forte è indicativa di
significativa tensione e aggressività
• una pressione leggera e debole indica insicurezza,
inibizione, scarsa pulsionalità e possibile
depressione
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28. CONSEGNA
• Si presenta al soggetto dei fogli di carta di una misura
approssimativa di circa 28 x 21 cm o A4 e una matita di media
durezza.
• “Disegna una famiglia, una famiglia di tua invenzione”
• Quando il bambino ha finito, si chiede di indicare il ruolo, il nome e
l'età di ogni personaggio per entrambe le famiglie.
• Per entrambi i disegni si segna l'ordine con il quale il soggetto
disegna i personaggi.
• Successivamente è utile fare un piccolo questionario
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29. VALUTAZIONE
• Numero dei personaggi disegnati
• Personaggi aggiunti
• Personaggi omessi
• Famiglia sottocoppia
• Famiglia con dominate padre/madre
• Ordine di esecuzione dei vari personaggi
• Collocazione dei personaggi
• Presenza di particolari oggetti
• Personaggi d’età diversa da quella anagrafica
• Elementi paesaggistici
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31. CONSEGNA
• Adesso su questo foglio vi chiedo di disegnarvi come famiglia
mentre state facendo qualcosa. Potete impiegare un pò di tempo
per decidere cosa disegnare ed utilizzare tutto il tempo che ritenete
necessario”
• Si può aggiungere:
• ognuno può disegnare se stesso e gli altri;
• ognuno avrà un solo pennarello, di colore diverso;
• A conclusione del compito si può chiedere a ciascun membro
familiare di descrivere e commentare quello che ha disegnato,
come occasione di co-costruire nuovi significati in un processo
ricorsivo che coinvolge diversi livelli di comunicazione.
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33. CONSEGNA
• Si richiede al soggetto di completare una storia.
• Durante la lettura delle favole è importante non
aggiungere particolari secondari o utilizzare un
tono che enfatizzi delle parti della storia, in modo
da non influenzare le reazioni e, quindi, le
risposte del bambino.
• Indicare che non esistono risposte sbagliate e
limiti di tempo
• La somministrazione può essere sia individuale
che di gruppo
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Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA):
caratteristiche e strategie d’aiuto
Dott.ssa Silvia Zanette - 14-15-21-28 Giugno 2017 - h. 18.30 / h. 20.00
Il sonno dei bambini: valutazione e intervento psicologico
Dott.ssa Adriana Saba - 04 e 11 Maggio 2017 - h. 18.30 / h. 20.00
I prossimi appuntamenti Webinar:
35. Prima prova dell’Esame di Stato: come impostare l’elaborato
Seconda prova dell’Esame di Stato: come impostare il progetto
Terza prova dell’Esame di Stato: come inquadrare e analizzare il caso
Condotti dal Dott. Emanuele Tomasini
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Alla ricerca del Tempo perduto: tecniche e strumenti di Time Management
Come prendere una decisione. Tecniche e strumenti di decision making
Come scrivere il proprio curriculum, la lettera di motivazione e la lettera di
presentazione
Docente: Dott. Edoardo Ercoli
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38. GRAZIE A TUTTI
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