INCONTRO CON IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI AVELLINO, DOTT. DOMENICO AIROMA
Comunicato stampa - Avellino, 29 luglio 2021
Rendiamo noto che – oggi 29 luglio 2021 – abbiamo partecipato ad un incontro con il Procuratore della Repubblica di Avellino, Dott. Domenico Airoma, circa la situazione di inquinamento ad Avellino e nella Valle del Sabato che genera forti preoccupazioni in termini ambientali, di salute pubblica e di rispetto della legalità. Non dimentichiamo che Avellino è la città con l'aria più inquinata di tutto il Centro Sud nel 2020 (la settima in assoluto in tutta Italia), con livelli di sforamento delle polveri sottili che da anni superano le soglie massime consentite dalla legge italiana.
www.fukushimaaccident.net
Piero Finazzi:
"STRUMENTI PER MISURE RADIOMETRICHE IN EMERGENZA"
L'incidente avvenuto alla centrale nucleare di FUKUSHIMA, in Giappone, l'11 Marzo 2011, a differenza degli incidenti di Three Mile Island e di Chernobyl, ha scatenato un acceso dibattito sull'accettabilità pubblica dell'energia nucleare, anche in Paesi che sono stati storicamente fra i maggiori promotori di questa tecnologia.
Le ansie generate dai rilasci di radioattività nell'ambiente e dalla presenza di contaminazione negli alimenti, così come l'esito dell'incidente stesso, che sembrò -per diverse settimane- non dovesse risolversi mai positivamente, sono state amplificate dai mezzi di comunicazione di massa, oscurando perfino le enormi conseguenze umane e sociali del terremoto e dello tsunami.
La popolazione, e non solo quella giapponese, si è interrogata sui rischi dell'esposizione alle radiazioni, indirizzando alla comunità scientifica la propria legittima preoccupazione sui pericoli reali e sui rischi, e pretendendo dai tecnici e dagli scienziati risposte chiare e comprensibili, anche in merito alle possibili conseguenze sulle future generazioni.
Ma qual è stata l'entità del rilascio di radiazioni dalla centrale nucleare di FUKUSHIMA? quale è stata l'estensione della contaminazione terrestre e marina? che impatto sulla popolazione hanno avuto le restrizioni alimentari imposte dal Governo Giapponese? quali sono le dosi ricevute dagli Operatori della centrale e dalla popolazione circostante? quali le conseguenze sanitarie osservate ed ipotizzabili? e quali sono le lezioni principali che la comunità internazionale di Radioprotezione ha tratto da questo evento, per aiutare a sviluppare una percezione del rischio sempre più vicina alle legittime aspettative della popolazione?
Per rispondere a queste e ad altre domande, le quattro Associazioni italiane che si occupano di protezione dalle radiazioni, l'Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), l'Associazione Italiana di Radioprotezione Medica (AIRM), l’Associazione Italiana di Radioprotezione (AIRP) e l'Associazione Nazionale Professionale Esperti Qualificati nella sorveglianza fisica di radioprotezione (ANPEQ) hanno organizzato un convegno, che avrà luogo il 14 settembre 2012 alla Villa Napoleonica nel Centro Congressi delle Ville PONTI, a Varese.
L'obbiettivo del Convegno, la cui partecipazione è aperta anche ai non addetti ai lavori (www.fukushimaaccident.net) è di trattare gli aspetti radioprotezionistici dell'incidente, indicando anche una linea per possibili futuri sviluppi del sistema della Radioprotezione, che si rendono necessari anche nei Paesi -come l'Italia- che non utilizzano più l'energia nucleare, ma che fanno tuttora vasto uso di sostanze radioattive per la medicina, l'industria e la ricerca.
INCONTRO CON IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI AVELLINO, DOTT. DOMENICO AIROMA
Comunicato stampa - Avellino, 29 luglio 2021
Rendiamo noto che – oggi 29 luglio 2021 – abbiamo partecipato ad un incontro con il Procuratore della Repubblica di Avellino, Dott. Domenico Airoma, circa la situazione di inquinamento ad Avellino e nella Valle del Sabato che genera forti preoccupazioni in termini ambientali, di salute pubblica e di rispetto della legalità. Non dimentichiamo che Avellino è la città con l'aria più inquinata di tutto il Centro Sud nel 2020 (la settima in assoluto in tutta Italia), con livelli di sforamento delle polveri sottili che da anni superano le soglie massime consentite dalla legge italiana.
www.fukushimaaccident.net
Piero Finazzi:
"STRUMENTI PER MISURE RADIOMETRICHE IN EMERGENZA"
L'incidente avvenuto alla centrale nucleare di FUKUSHIMA, in Giappone, l'11 Marzo 2011, a differenza degli incidenti di Three Mile Island e di Chernobyl, ha scatenato un acceso dibattito sull'accettabilità pubblica dell'energia nucleare, anche in Paesi che sono stati storicamente fra i maggiori promotori di questa tecnologia.
Le ansie generate dai rilasci di radioattività nell'ambiente e dalla presenza di contaminazione negli alimenti, così come l'esito dell'incidente stesso, che sembrò -per diverse settimane- non dovesse risolversi mai positivamente, sono state amplificate dai mezzi di comunicazione di massa, oscurando perfino le enormi conseguenze umane e sociali del terremoto e dello tsunami.
La popolazione, e non solo quella giapponese, si è interrogata sui rischi dell'esposizione alle radiazioni, indirizzando alla comunità scientifica la propria legittima preoccupazione sui pericoli reali e sui rischi, e pretendendo dai tecnici e dagli scienziati risposte chiare e comprensibili, anche in merito alle possibili conseguenze sulle future generazioni.
Ma qual è stata l'entità del rilascio di radiazioni dalla centrale nucleare di FUKUSHIMA? quale è stata l'estensione della contaminazione terrestre e marina? che impatto sulla popolazione hanno avuto le restrizioni alimentari imposte dal Governo Giapponese? quali sono le dosi ricevute dagli Operatori della centrale e dalla popolazione circostante? quali le conseguenze sanitarie osservate ed ipotizzabili? e quali sono le lezioni principali che la comunità internazionale di Radioprotezione ha tratto da questo evento, per aiutare a sviluppare una percezione del rischio sempre più vicina alle legittime aspettative della popolazione?
Per rispondere a queste e ad altre domande, le quattro Associazioni italiane che si occupano di protezione dalle radiazioni, l'Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), l'Associazione Italiana di Radioprotezione Medica (AIRM), l’Associazione Italiana di Radioprotezione (AIRP) e l'Associazione Nazionale Professionale Esperti Qualificati nella sorveglianza fisica di radioprotezione (ANPEQ) hanno organizzato un convegno, che avrà luogo il 14 settembre 2012 alla Villa Napoleonica nel Centro Congressi delle Ville PONTI, a Varese.
L'obbiettivo del Convegno, la cui partecipazione è aperta anche ai non addetti ai lavori (www.fukushimaaccident.net) è di trattare gli aspetti radioprotezionistici dell'incidente, indicando anche una linea per possibili futuri sviluppi del sistema della Radioprotezione, che si rendono necessari anche nei Paesi -come l'Italia- che non utilizzano più l'energia nucleare, ma che fanno tuttora vasto uso di sostanze radioattive per la medicina, l'industria e la ricerca.
Analisi sui terreni insufficienti, progetti di bonifica assenti, nessuno risanamento delle falde, dati epidemiologici preoccupanti. Legambiente denuncia tutte le questioni ancora irrisolte della Terra dei Fuochi ad un anno dalla messa in vigore della legge
L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N 693 DEL 18 LUGLIO 2008 CHE HA VISTO COME RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO L’ARCHITETTO CANNOVA GIANFRANCO, CON LA QUALE LA ITALCEMENTI AVANZA RICHIESTA DI RINNOVO NON PUO’ TROVARE ACCOGLIMENTO IN QUANTO IL DECRETO SU CUI SI CHIEDE IL RINNOVO E’ DECADUTO SIN DAL 17 LUGLIO 2010 PER INOSSERVANZA DELLE PRESCRIZIONI INSERITE NEL DECRETO 693 18 LUGLIO 2008
LA CONFERMA DI QUANTO SOPRA SI EVINCE DALLA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO TECNICO PER IL GIORNO 09/06/2011 ALLE ORE 11 DEL SERVIZIO 2 VIA VAS DIRETTO DAL DOTTOR NATALE ZUCCARELLO .
IL TAVOLO TECNICO CONVOCATO DAL DIRIGENTE RESPONSABILE DR NATALE ZUCCARELLO AVEVA IL COMPITO DI: “verificare se la societa’ italcementi s.p.a. ha provveduto a dare corso alla attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento “
QUINDI NON SI PUO’ AVANZARE UNA RICHIESTA DI RINNOVO SU UN DECRETO CHE NON ESISTE
NON RISULTANDO ALCUN INTERVENTO VOLTO AD UNIFORMARSI ALLE PREVISIONI DELLA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE CONCESSA NEL 2008, COMPORTA UNA GRAVE RESPONSABILITA’ PER L’AITALCEMENTI S.p.a. CHE HA CONTINUATO AD UTILIZZARE UN IMPIANTO ALTAMENTE INQUINANTE E NOCIVO PER LA SALUTE DEI CITTADINI, OLTRE AD ESSERE FORIERA DI RESPONSABILITA’ ANCHE PER L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE PER I SUOI AGENTI CHE RIMANENDO INERTI SONO SOLIDAMENTE RESPONSABILI CON LA ITALCEMENTI S.p.a., PER I DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI.
NON RISULTA CHE L’AMMINISTRAZIONE ABBIA MAI EFFETTUATO ALCUN CONTROLLO IN ORDINE ALL’ADEMPIMENTO DELLE PRESCRIZIONI IMPOSTE NEI TERMINI PREVISTI DALL’A.I.A.
Sempre in merito alla procedura A.I.A.
Il 9 febbraio 2007 protocollo 10741 il 2° servizio VIA VAS nel rispondere a quanto richiesto con nota prot arta 75686 del 2.11.206 della ITALCEMENTI tendente ad ottenere L’AUTORIZZAIONE INTEGRATA AMBIENTALE comunicava alla ITALCEMENTI che la richiesta avanzata doveva essere sottoposta a procedura di Valutazione Di Impatto Ambientale
La comunicazione a firma del
Dirigente responsabile del servizio 2° VIA-VAS ingegnere VINCENZO SANSONE
Nella conferenza dei servizi del 21.11.2007 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 2132 del 20.11.07 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
Nella conferenza dei servizi del 31.1.2008 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 138 del 25.01.08 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
La Italcementi chiede “ di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale relativo all’impianto attuale includendo il coke di petrolio, ad esclusione della conversione tecnologica da via semisecca a via secca che
Il dottore Anzà, responsabile del “servizio 3 tutela dell'inquinamento atmosferico" del Dipartimento regionale Territorio e Ambiente della Regione siciliana, lamenta di subire un danno alla sua reputazione e all’ immagine ad opera del convenuto Ciampolillo Giuseppe il quale, a nome del “Comitato Cittadino Isola Pulita” dedito a campagne per la tutela dell'ambiente e della salute nel comune di Isola delle Femmine, sarebbe autore di una campagna di diffamazione condotta attraverso alcuni siti Internet.
Il ricorrente produce perciò cinque allegati a riprova di tali affermazioni.
Il primo ed il secondo degli allegati riporta la “richiesta di intervento a tutela della salute pubblica” contenuto all'interno di un blog ( un sito web, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore, detto “blogger”, pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video) in cui si denuncia all'opinione pubblica ed all'assessore regionale al Territorio e Ambiente della regione Sicilia, Rossana Interlandi, e al dirigente generale del Dipartimento Territorio Ambiente arch. Pietro Tolomemeo, in particolare, la anomala richiesta di modifica delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera da parte della società Italcementi che ha un impianto nel comune di Isola delle Femmine.
Nel suo articolo, il convenuto Giuseppe Ciampolillo prende in esame lo svolgimento della conferenza di servizi convocata e presieduta dal dottore Anzà il 4 luglio 2007, indetta ai sensi dell'articolo 269 del decreto legislativo n. 152/2006, ed avente ad oggetto la richiesta di autorizzazione (modificativa di quelle già in atto) alle emissioni in atmosfera da parte della ditta Italcementi: cosa che destava allarme in tanti cittadini ed al citato comitato isola pulita per la manifesta intenzione della Italcementi di fare uso del pet-coke, trasportandolo all'interno del suo stabilimento dopo averlo fatto transitare lungo il tessuto urbano, pur essendo noto che il pet-coke è sostanza pericolosa e dannosa alla salute (il pet-coke e' l'ultimo prodotto delle attivita' di trasformazione del petrolio e viene considerato lo scarto dello scarto dell'oro nero tanto da guadagnarsi il nome di "feccia del petrolio". Per la sua composizione, comprendente oltre ad IPA (in particolare benzopirene) e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio, va movimentato con cura per evitare di sollevare polveri respirabili. Il trattamento consistente in carico, scarico e deposito del pet-coke deve seguire le regole dettate dal decreto del Ministero della Sanita' 28 aprile 1997 concernente il trasporto di sostanze pericolose).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
R. Villano - Sicurezza domestica (p.te 4): Apparecchi di cottura - Bombole di...Raimondo Villano
Lo scopo di questo lavoro, di fatto consistente in una nuova edizione riveduta ed ampliata del mio “Manuale sanitario per la Terza Età” pubblicato nel 2000, è di offrire un agile strumento di consultazione che migliori sia l’individuazione e la fruizione di talune strutture esistenti e l’informazione sui principali percorsi burocratici che l’effettuazione di scelte e di comportamenti nonché il rafforzamento di cognizioni ed autoformazione nell’importante e delicato settore sanitario.
Abs.: R. Villano “Manuale sanitario”. È in prestigiose Istituzioni e in molti Istituti Italiani di Cultura e svariate Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero. (Longobardi Editore, pp. 208, Napoli, aprile 2005; 2^ Ediz., pp. 232, Napoli, giugno 2005).
www.fukushimaaccident.net
Giuseppe De Luca
Roberto Moccaldi
"Conseguenze sanitarie dell’incidente"
L'incidente avvenuto alla centrale nucleare di FUKUSHIMA, in Giappone, l'11 Marzo 2011, a differenza degli incidenti di Three Mile Island e di Chernobyl, ha scatenato un acceso dibattito sull'accettabilità pubblica dell'energia nucleare, anche in Paesi che sono stati storicamente fra i maggiori promotori di questa tecnologia.
Le ansie generate dai rilasci di radioattività nell'ambiente e dalla presenza di contaminazione negli alimenti, così come l'esito dell'incidente stesso, che sembrò -per diverse settimane- non dovesse risolversi mai positivamente, sono state amplificate dai mezzi di comunicazione di massa, oscurando perfino le enormi conseguenze umane e sociali del terremoto e dello tsunami.
La popolazione, e non solo quella giapponese, si è interrogata sui rischi dell'esposizione alle radiazioni, indirizzando alla comunità scientifica la propria legittima preoccupazione sui pericoli reali e sui rischi, e pretendendo dai tecnici e dagli scienziati risposte chiare e comprensibili, anche in merito alle possibili conseguenze sulle future generazioni.
Ma qual è stata l'entità del rilascio di radiazioni dalla centrale nucleare di FUKUSHIMA? quale è stata l'estensione della contaminazione terrestre e marina? che impatto sulla popolazione hanno avuto le restrizioni alimentari imposte dal Governo Giapponese? quali sono le dosi ricevute dagli Operatori della centrale e dalla popolazione circostante? quali le conseguenze sanitarie osservate ed ipotizzabili? e quali sono le lezioni principali che la comunità internazionale di Radioprotezione ha tratto da questo evento, per aiutare a sviluppare una percezione del rischio sempre più vicina alle legittime aspettative della popolazione?
Per rispondere a queste e ad altre domande, le quattro Associazioni italiane che si occupano di protezione dalle radiazioni, l'Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), l'Associazione Italiana di Radioprotezione Medica (AIRM), l’Associazione Italiana di Radioprotezione (AIRP) e l'Associazione Nazionale Professionale Esperti Qualificati nella sorveglianza fisica di radioprotezione (ANPEQ) hanno organizzato un convegno, che avrà luogo il 14 settembre 2012 alla Villa Napoleonica nel Centro Congressi delle Ville PONTI, a Varese.
L'obbiettivo del Convegno, la cui partecipazione è aperta anche ai non addetti ai lavori (www.fukushimaaccident.net) è di trattare gli aspetti radioprotezionistici dell'incidente, indicando anche una linea per possibili futuri sviluppi del sistema della Radioprotezione, che si rendono necessari anche nei Paesi -come l'Italia- che non utilizzano più l'energia nucleare, ma che fanno tuttora vasto uso di sostanze radioattive per la medicina, l'industria e la ricerca.
Martinelli Luca - Technical Department - Rosetti-MarinoWEC Italia
Slides presentate a Roma il 25 febbraio 2014 in occasione del Workshop "Il GNL è per tutti. Le prospettive di utilizzo del metano liquido per i service vessels, i traghetti a corto raggio e le marinerie minori" promosso da @ConferenzaGNL, un progetto a cura di Symposia e WEC Italia - TWITTER #GNL
Utilizzo delle System Information Broadcasting nell’acquisizione dei segnali ...
Incendi RIR: la gestione delle fasi emergenziali e post emergenziali
1. Milano, 27-28 Novembre 2017
EMERGENZE ANTROPICHE, NATURALI
E CRISI AMBIENTALI
VERSO UNA RISPOSTA DI SISTEMA DELLE AGENZIE
Autumn School AssoARPA
Maria Teresa Cazzaniga – ARPA Lombardia
“Incendi RIR: la gestione delle fasi emergenziali
e post emergenziali”
2. Le aziende RIR in Regione Lombardia
Circa 290 aziende classificate ai sensi del
D.Lgs.105/15, che rappresentano il 26 % del
totale nazionale (circa 1100 stabilimenti)
soglia inferiore
soglia superiore
3. La raffineria Eni di Sannazzaro de Burgondi
Autorizzata con AIA nazionale (cod. IPPC 1.2 - Raffinerie di petrolio e di
gas; cod. IPPC 1.1 - Impianti di combustione con potenza calorifica di
combustione > 50 MW )
Classificata Stabilimento di Soglia Superiore ai sensi del D.Lgs 105/15
Capacità produttiva della raffineria pari a oltre 11 milioni di tonnellate
anno di petrolio grezzo, con produzione di GPL, propilene per industria
petrolchimica, benzina per autotrazione, kerosene per aviazione,
gasolio per riscaldamento ed autotrazione, olio combustibile per
centrali elettriche, bitume e tar da visbreaker, fuel gas (inserito
nella rete di distribuzione del Comune di Sannazzaro); syngas
(fornito alla Centrale di Cogenerazione EniPower di Ferrera
Erbognone).
In possesso di certificazioni/registrazioni: EMAS, ISO 14001, ISO 50001,
OHSAS 18001
Area coinvolta nell’incendio: impianto denominato EST (Eni Slurry
Tecnology), primo impianto di conversione basato su tecnologia
proprietaria per la produzione a partire da greggi pesanti di nafta e distillati
medi pregiati (in particolare gasolio). L’impianto era entrato in funzione nel
2013, a pieno regime dal 2014
4. Il contesto
L’area in cui è avvenuto l’incendio (impianto EST) si trova nella zona sud-
ovest dello stabilimento, a circa raffineria è situata a circa 1 km dall’abitato
di Sannazzaro de’ Burgundi
La Raffineria occupa una superficie di circa 3
milioni di metri quadrati sui comuni di
Sannazzaro de’ Burgondi e Ferrera Erbognone,
in provincia di Pavia,
Nell’intorno della Raffineria, entro un raggio di
5 km, sono presenti le aree urbane di
Sannazzaro de’ Burgondi, Ferrera Erbognone,
Scaldasole, Galliavola e Mezzana Bigli. Le
abitazioni di Sannazzaro de’ Burgondi più
prossime, a est del sito, distano circa 100 m dal
confine di proprietà della Raffineria; quelle di
Ferrera Erbognone, a nord-ovest, circa 400 m.
6. 1 dicembre 2016: i comunicati della raffineria
Nessuna attivazione delle misure esterne previste dal piano di emergenza, ma
autonomo coordinamento dei sindaci dei comuni limitrofi che le hanno di fatto
adottate (ricovero al chiuso delle persone, blocco delle strade nell’intorno per
consentire l’accesso dei soccorsi, ecc)
1 dicembre ore 16:50 2 dicembre ore 9:10
2 dicembre in giornata
7. L’attivazione di ARPA
L’attivazione di ARPA nel caso di emergenze ambientali avviene da ormai qualche anno attraverso il numero unico:
La prima segnalazione dell’incendio arriva alla Sala
Operativa verso le ore 15:45 da un cittadino che
segnala la presenza di fumo molto denso. ARPA è
stata contattata alle ore 16:05, come risulta dalla
scheda di registrazione della sala.
Da Pavia, sede del dipartimento provinciale di
riferimento, una squadra di tecnici di ARPA si reca
sul posto: al momento della segnalazione si hanno
poche notizie in merito a cosa sia avvenuto e,
all’inizio, anche della zona dell’impianto in cui
l’incendio è divampato
8. L’intervento di ARPA
Nell’immediatezza dell’incidente, oltre al gruppo base, vengono attivate anche le funzioni specialistiche:
• Gruppo meteo, per le informazioni utili a le condizioni metereologiche (direzione del fumo, stabilità
metereologiche,)
• Gruppo rischio industriale, per valutare le conseguenze di eventuali scenari incidentali previsti dal rapporto di
sicurezza della raffineria
• Gruppo aria, subito sul posto insieme al gruppo base, per installare campionatori ad alto volume e da sede per la
valutazione della risposta delle centraline della qualità dell’aria presenti nella zona
Preallertato anche il laboratorio, per le analisi sui campioni che verranno prelevati durante la notte.
Fino alle 22 presidio dalla sede per raccolta delle informazioni sullo scenario incidentale, elaborazione dati e
predisposizione primi report sull’incidente
Primo comunicato: ore 18:30 con inquadramento dell’evento sia da informazioni della squadra di ARPA che dalla
raffineria
Nell’immediato abbiamo effettuato una valutazione dei dati delle centraline di qualità dell’aria: non noto causa e luogo
incidente, né materiali interessati. Abbiamo fatto l’ipotesi che fossero state coinvolte grandi quantità di materia prima
non raffinata («oli pesanti») con contenuto significativo di zolfo e quindi possibile formazione in atmosfera di ossidi di
zolfo a seguito dell’’incendio.
Solo in un secondo momento si è potuto appurare che i serbatori delle
materie prime non erano state coinvolte
10. L’intervento di ARPA
I campionatori ad alto volume sono stati
posizionati nella serata di giovedì 1 dicembre e
lasciati in misura per qualche giorno dopo la fine
dell’incendio. Sul filtro si è proceduto alla
determinazione di:
• Diossine e IPA presso il Laboratorio chimico
• Spettro gamma presso il Laboratorio CRR, dopo
aver verificato la presenza di numerose
sorgenti radioattive nell’area dell’incendio
Primi risultati di diossine già nella giornata di
sabato (nessuna criticità)
Centraline Rete Qualità dell’Aria Postazioni di misura attivate in data 1 dicembre 2016
11. L’intervento di ARPA
Inoltre:
• Caratterizzazione delle acque di spegnimento per valutarne il corretto
smaltimento
• Caratterizzazione dei materiali esplulsi dall’impianto nella prima fase
incidentale, ritrovati nei terreni intorno alla raffineria
• Richiesta di interventi di ripristino nelle aree immediatamente
prossime alla torre coinvolta nell’incendio
• Valutazioni conoscitive di eventuali contaminazioni nei terreni
12. Post emergenza
Interlocuzione con i soggetti coinvolti
Prima di tutto i Comuni dell’area intorno alla raffineria, ma anche la
Regione, sia come Giunta che come Consiglio, le Commissioni
Parlamentari, le associazioni di cittadini e anche l’azienda, nodo
imprescindibile sia durante l’emergenza che successivamente, per la
corretta ricostruzione di quanto avvenuto.
Restituzione delle informazioni
La necessità di puntuali e continue informazioni sull’evolversi
della situazione emergenziale e sulle attività in corso da parte di
ARPA è risultata evidente fin dai primi istanti, proprio per la
disponibilità in rete di numerose informazioni, tra loro anche
contradditorie.
Rapporti con l’Autorità Giudiziaria
Tutta l’area coinvolta nell’incendio è stata messa sotto sequestro dalla
Procura, che ha chiesto ad ARPA massima riservatezza anche in merito
agli accertamenti condotti durante le fasi dell’emergenza. Sono stati
effettuati ulteriori accertamenti tecnici.
13. Post emergenza
Riconoscimento da parte del CTR Lombardia come incidente significativo ai fini della notifica
(allegato 6 D.Lgs.105/15) e non come semplice anomalia per:
• confinamento di persone per più di due ore
• danni superiori a 2.000.000 di euro
Attivazione di verifica ispettiva SGS straordinaria
Ricostruzione dell’incidente e delle conseguenze dal
punto di vista ambientale
Chiusura della verifica ispettiva ordinaria AIA,
attivata il 24 novembre 2016 e in corso durante
l’incidente
14. Cosa abbiamo imparato
L’importanza della comunicazione: non solo verso l’esterno, attraverso i comunicati stampa, ma anche
verso l’interno, per garantire a tutti i soggetti coinvolti di essere «allineati» sull’evoluzione dell’evento e
conoscere quali siano le azioni in corso. In questo modo è possibile evitare che la pressione della
situazione gravi su pochi.
Ovviamente è fondamentale anche come si comunica
Anche nei casi complessi, le procedure servono: la disponibilità e l’abnegazione delle persone, durante
situazioni come queste, sono indubbiamente un valore aggiunto, che però non può prescindere da ruoli e
procedure, che non sono un ostacolo, ma possono facilitare sia nella gestione interna che
nell’interlocuzione esterna.
Nei casi complessi è fondamentale saper fare squadra, mettendo a sistema tutte le competenze. Un
incidente come quello della raffineria di Sannazzaro ha di fatto coinvolto professionalità e competenze
presenti presso il dipartimento, 4 Settori tecnici, la Direzione Operazioni e la Direzione Generale.
15. …… ma non abbiamo potuto riposare molto…
Domenica 5 febbraio 2017