Imatges de qualitat de les obres pictòriques del Segle XIX seleccionades per les PROVES PAU 2020. Presentades en ordre cronològic i acompanyades d'un conjunt "links" seleccionats i actualitzats de pàgines webs,, altres presentacions i vídeos que permeten analitzar en profunditat cada una d'aquestes obres.
Presentació molt útil com a suport visual de les obres i com a font de documentació per la preparició de l'examen
Imatges de qualitat de les obres pictòriques del Segle XIX seleccionades per les PROVES PAU 2020. Presentades en ordre cronològic i acompanyades d'un conjunt "links" seleccionats i actualitzats de pàgines webs,, altres presentacions i vídeos que permeten analitzar en profunditat cada una d'aquestes obres.
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DOWNLOAD : https://hdartantonio.blogspot.com/
En aquesta presentació es descriuen els trets més significatius que van caracteritzar l'ABSTRACCIÓ, EL FUTURISME, el DADAISME i el SURREALISME
Es recomanable descarregar la presentació per visualitzar les animacions i activar els “links” d'ampliació.
NOVA VERSIÓ ACTUALIZADA al meu bloc: hdartantonio.blogspot.com
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Nocions bàsiques sobre l'escultura: Materials, tècniques i tipologies.
Inclou vídeos de les diferents tècniques escultòriques.
Nota: Part del continguts d'aquesta presentació són presentats en forma d'animació. Per poder visualitzar-los cal descarregar la presentació en format PowerPoint..
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Corso fumetti e cartoni animati in classe - prima parteMED Lazio
Presentazione workshop "Fumetti e cartoni animati in classe", a cura di Maria Grazia Di Tullio e Serena Galluzzi.
Maria Grazia Di Tullio, psicologa, docente Psicologia Sociale e di Comunità e di Psicologia del Ciclo di Vita presso Università Antonianum di Roma, Responsabile Tirocini Educatori professionali presso Università LUMSA di Roma. Esperta di Arti-terapie espressivo relazionali. Media Educator esperta in fumetto e cinema d’animazione.
Serena Galluzzi, diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, indirizzo Pittura. Ha conseguito la specializzazione in Illustrazione, Grafica e Fumetto presso la Scuola Romana dei Fumetti. Media Educator esperta in fumetto e cinema d’animazione
Modelli di giornalismo e cultura convergente 15Paolo Costa
15a lezione, 25 marzo 2010:Vincoli, condizionamenti e tecnologie
La dittatura dell’immagine
Scopofilia e inflazione visiva
Ipertrofia del vedere
Critica alla televisione: gli apocalittici
Quale televisione?
La guerra fra giornalismo e spettacolo
Il terrorismo come capolavoro mediatico
La mediazione dello sguardo nei testi filmiciGiulia Naddeo
Elaborato di Sociologia e Antropologia dei Media
Prof.ssa Chiara Giaccardi
Laurea Magistrale in Comunicazione per l’Impresa, i Media e le Organizzazioni Complesse
Università Cattolica del Sacro Cuore – Sede di Milano
a.a. 2011/2012
Campagna non convenzionale per la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di P...Giuseppe Mascolo
OBIETTIVO
La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema intende realizzare un’azione non convenzionale al fine di sviluppare del buzz e attirare l’attenzione dei giovani attorno al festival.
Brainstorming
Il Cinema documentario russo non è di certo qualcosa su cui puntare per attirare l’attenzione dei giovani. Abbiamo dunque deciso di concentrarci su Bertolucci, cui è dedicato l’Evento Speciale della Mostra, forti della fresca Palma d’oro alla carriera ricevuta al Festival di Cannes, e ponendoci in scia alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, con l’omaggio al grande cineasta nostrano.
Basso budget e tempi limitati ci hanno costretto a riflettere a lungo sulle modalità più efficaci per raggiungere il nostro target e ottenere attenzione e partecipazione.
Esiste un posto nel quale è possibile raggiungere i giovani, trovandoli ben disposti a interagire e giocare con noi?! Esiste. Decisamente Facebook. L’intento era fornire ai ragazzi un dispositivo offline con cui giocare online, sfruttando le dinamiche di Facebook (upload/share/tag/like), un gioco che nelle sue stesse dinamiche di funzionamento presupponesse il buzz: per caricare le proprie foto - così come per votarne una - è necessario diventare fan della pagina Facebook del festival; per ricevere più “like” è necessario pubblicizzarsi con gli amici – e quindi pubblicizzare indirettamente il festival. Inoltre Facebook si rivela potenzialmente il mezzo efficace in cui mettere in circolazione a costo zero comunicati radio e video virali. L’intenzione era la realizzazione di installazioni temporanee che non avessero il carattere di evento momentaneo della performance, ma che potessero colonizzare per un lasso di tempo maggiore l’ambiente urbano, avendo così più possibilità di essere notate.
IDEA: Shoot&Share!
Obiettivo del progetto è coinvolgere i giovani attraverso la realizzazione di un'installazione temporanea in Piazza del Popolo, sede della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema e punto di passaggio fondamentale della città. L'installazione consiste in pannelli rappresentanti scene immediatamente riconoscibili di alcuni film. Le immagini saranno tratte dalle pellicole cult di Bertolucci, grande cineasta cui è dedicato l’Evento Speciale della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema. Le facce dei protagonisti dei film verranno sostituite da un foro, in modo tale che i ragazzi possano mettersi in posa e fotografarsi. Ultimo tango a Parigi, L’ultimo Imperatore, The Dreamers... In Piazza del Popolo sarà semplicissimo indossare i panni dei protagonisti e conservarne un ricordo. Oltre alla condivisione del momento in sé, nell'hic et nunc della piazza, si invita i ragazzi a condividere le foto online, utilizzando il canale Facebook, non solo nella loro pagina personale ma anche nella pagina del Pesaro Film Festival: verrà, infatti, istituito un contest che prevede il caricamento delle foto su un apposito album; la votazione a
Oggi una storia per essere rilevante e continuare a vivere nel tempo deve essere LIQUIDA, distribuirsi nei vari media a diversi livelli di approfondimento e di coinvolgimento, deve consentire ai diversi “utilizzatori” di entrarci dentro attraverso diversi “rabbit hole” eppure sentirne ogni parte come il frammento di un messaggio più grande e coerente. Una storia così promette una esperienza immersiva e potente e stimola la conversazione e il coinvolgimento: questo nuovo modo di raccontare storie è il TRANSMEDIA STORYTELLING
1. Il cinema postmoderno
NUOVI MODI DI FRUIRE IL CINEMA
Il cinema, a partire dagli anni 80, affronta una nuova e diversa vita sociale: videocassette e poi
dvd, tv generaliste, via setellite e via cavo, internet e cd-rom. I film, visti sui nuovi supporti o
attraverso nuovi media, non scatenano le dinamiche psicologiche e sociali di un tempo così
come lavorano in maniera diversa sull’immaginario e sulla consapevolezza critica di una
società.
Il nuovo paesaggio mediale è caratterizzato da tre elementi:
1) abbiamo a che fare con conglomerati produttivi che non si occupano solo di cinema, ma
anche di entertainment, informazione, telecomunicazioni, etc. Il film diventa dunque
un’attività da coordinare con altre: pensiamo al merchandising che accompagna l’uscita di
una pellicola oppure alla creazione di videogiochi ispirati a film di successo.
2) abbiamo a che fare con l’offerta non di singoli servizi ma di pacchetti compositi: andare
al cinema non significa vedere solamente un film, ma programmare una serata (pizza
compresa). Non è un caso che le sale abbiano un bookstore o un ristorante o siano
inserite in grandi centri commerciali, circondate da altre tipologie di esercizi.
3) C’è una facile accessibilità ai prodotti: il “consumatore” può costruirsi il suo
“programma”, scegliere cosa vedere, come vederlo e dove vederlo.
2. LO SGUARDO POSTMODERNO
Lo sguardo postmoderno è riassumibile in una sola frase: “ciò che si vede è ciò che c’è”.
L’immagine filmica afferma la pura e semplice presenza di qualcosa sullo schermo.
1) Grazie all’effetto speciale non sempre ciò che c’è sullo schermo è stato presente davanti
alla macchina da presa nel momento in cui filmava: il cinema perde insomma il suo
contatto con la realtà. Non è un caso che la fantascienza sia “esplosa” nell’ultimo
ventennio. Le immagini non rimandano neppure ad una soggettività: attraverso le
immagini non si manifesta la presenza di un autore impegnato a mostrare; le immagini
sono spesso indifferenti: suscitano stupore e ammirazione ma non discriminano tra verità
e falsità, tra senso e insensatezza. E’ insomma la fine della consapevolezza e del gioco
sul linguaggio che caratterizzava il cinema moderno.
2) Il cinema crea dei mondi paradossali, che sembrano aver perso i propri parametri
tradizionali: sullo schemo appare una realtà senza misura, troppo grande o troppo piccola,
anche perché colta da troppo lontano o da troppo vicino (dominano i primissimi piani e i
dettagli estremi), una realtà disomogenea, che accorpa oggetti ed individui diversi tra loro
e spesso incompatibili, una realtà senza centro né direzione, una realtà senza origine e
originalità (dominano la pratica del remake e della citazione), una realtà senza
conclusione e chiusura.
3. 3) Il vedere, anche grazie alle nuove tecnologie di fruizione cinematografica (pensate
all’invenzione del dolby surround), lascia il posto al sentire. Il cinema postmoderno
tende a mobilitare l’intera gamma delle nostre percezioni: andare al cinema diventa
un’esperienza totale nella quale non dobbiamo ricostruire quanto accade sullo schermo
ma dobbiamo abbandonarci ai ritmi del film. Non c’è un passaggio di significati quanto
piuttosto un passaggio di energia.