SlideShare a Scribd company logo
SGSSL

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 1 di 71
Definizione
 Un sistema di gestione è un modello
organizzativo collaudato e implementato per
gestire e migliorare continuamente le politiche,
le procedure e i processi di un'organizzazione.

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 2 di 71
Applicazione
1.
2.
3.
4.

Sistemi di gestione per la Qualità
Sistemi di gestione Ambientale
Sistemi di gestione per la Sicurezza Alimentare
Sistemi di gestione della Sicurezza delle
Informazioni
5. Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza Sul
lavoro
6. Sistema di Gestione per l’Impatto sull´Etica e
sul Sociale
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 3 di 71
D.Lgs. 231/2001
Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231
“Disciplina della responsabilità amministrativa
delle persone giuridiche, delle società e delle
associazioni anche prive di personalità
giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge
29 settembre 2000, n. 300”

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 4 di 71
D.Lgs. 231/2001
Ha introdotto la disciplina della responsabilità
amministrativa per società, enti ed organizzazioni,
con o senza personalità giuridica.
Le organizzazioni possono essere ritenute responsabili
di reati commessi da un proprio amministratore,
dirigente o dipendente (o terzo mandatario) e
possono essere soggette a gravi sanzioni pecuniarie
ed interdittive.
Le organizzazioni rischiano di dover rispondere
come ente collettivo al giudice penale per
un’ampia gamma di illeciti.
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 5 di 71
D.Lgs. 231/2001
La responsabilità amministrativa va ad
aggiungersi alla responsabilità penale della
persona fisica che ha materialmente commesso
determinati fatti illeciti.
Gli Enti rispondono solo nel caso in cui gli illeciti
siano stati posti in essere nel proprio interesse o
vantaggio.
 Vantaggio: ciò che costituisce un fatto positivo,
un beneficio, un elemento di utilità.
 Interesse: detto di cosa che riguarda l’attività.
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 6 di 71
D.Lgs. 231/2001 - Reati
 Reati contro la Pubblica Amministrazione;
 Reati contro il patrimonio mediante frode;
 Reati contro la Pubblica Fede;
 Reati Societari;
 Reati contro la personalità individuale;
 Reati in materia di terrorismo;
 Reati di Market Abuse;
 Omessa comunicazione del conflitto di
interesse;
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 7 di 71
D.Lgs. 231/2001 - Reati
 Pratiche di mutilazione degli organi genitali
femminili;
 Reati transnazionali;
 Reati di omicidio colposo e lesioni colpose
gravi e gravissime in conseguenza della
violazione delle normative in materia di
salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
 Reati di ricettazione, riciclaggio, impiego di
denaro, beni o altre utilità di provenienza
illecita (D.Lgs. 231/2007);
 Reati di frode informatica.
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 8 di 71
D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni
 Interdittive:
 l'interdizione dall'esercizio dell'attività;
 la sospensione o la revoca delle
autorizzazioni, licenze o concessioni
funzionali alla commissione dell'illecito;
 il divieto di contrattare con la pubblica
amministrazione, salvo che per ottenere le
prestazioni di un pubblico servizio;
 l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti,
contributi o sussidi e l'eventuale revoca di
quelli già concessi;
 il divieto di pubblicizzare beni o servizi.
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 9 di 71
D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni
 Pecuniarie
 Confisca del presso o del profitto del reato
 Pubblicazione della sentenza

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 10 di 71
D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni
In caso di violazioni dell’art. 25-septies
 per il delitto di omicidio colposo commesso
con violazione dell’art. 55, comma 2, T.U.
(omessa o parzialmente incompleta valutazione
dei rischi relativamente alle aziende ivi
contemplate), la sanzione è pari a 1.000 quote
(€ 258,23 – € 1.549,37), oltre a sanzioni
interdittive da tre mesi a un anno;

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 11 di 71
D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni
 Per il delitto di omicidio colposo commesso
con violazione delle norme sulla tutela della
salute e della sicurezza sul lavoro (diverse da
quella sopra indicata), si applica la sanzione da
250 a 500 quote, oltre a sanzioni interdittive
da tre mesi ad un anno;

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 12 di 71
D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni
 Per il delitto di lesioni gravi o gravissime
colpose, commesso con violazione delle norme
sulla tutela e sulla sicurezza sul lavoro, una
sanzione non maggiore a 250 quote, oltre a
sanzioni interdittive fino a sei mesi.

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 13 di 71
D.Lgs. 231/2001 – Esonero
Reato commesso dai soggetti in posizione apicale
 l’organo dirigente ha adottato ed
efficacemente attuato, prima della
commissione del fatto, modelli di
organizzazione e di gestione idonei a
prevenire reati della specie di quello
verificatosi;
 il compito di vigilare sul funzionamento e
l’osservanza dei modelli di curare il loro
aggiornamento è stato affidato a un organismo
dell’ente dotato di autonomi poteri di iniziativa
e di controllo;
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 14 di 71
D.Lgs. 231/2001 – Esonero
 le persone hanno commesso il reato eludendo
fraudolentemente i modelli di organizzazione e
di gestione;
 non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza
da parte dell’organismo preposto
Reato commesso da sottoposti all'altrui direzione o
vigilanza
 L’ente risponde solo se la commissione del
reato è stata resa possibile dall’inosservanza
degli obblighi di direzione o vigilanza.

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 15 di 71
D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero
 Il modello di organizzazione e di gestione idoneo
deve essere adottato ed efficacemente attuato,
assicurando un sistema aziendale per adempiere a
tutti gli obblighi giuridici relativi la salute e la
sicurezza nei luoghi di lavoro
deve prevedere:

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 16 di 71
D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero
 idonei sistemi di registrazione dell’avvenuta
effettuazione delle attività
 un’articolazione di funzioni che assicuri le
competenze tecniche e i poteri necessari per la
verifica, valutazione, gestione e controllo del
rischio

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 17 di 71
D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero
 un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il
mancato rispetto delle misure indicate nel
modello
 un idoneo sistema di controllo sull’attuazione
del medesimo modello e sul mantenimento nel
tempo delle condizioni di idoneità delle misure
adottate

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 18 di 71
D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero
NORME
NORME
CERTIFICABILI
CERTIFICABILI

LINEE GUIDA
LINEE GUIDA

Rev. 3 – Marzo 2013

BS OHSAS 18001: 2007
Occupational health and safety management
systems - Requirements

UNI INAIL ISPESL
PARTI SOCIALI
Linee Guida per un sistema di gestione della
sicurezza e salute sul lavoro

SGSSL

slide 19 di 71
SG- Vantaggi
 Riduzione delle potenziali responsabilità in
termini di sicurezza
 Garanzia della prevenzione dei rischi per i
lavoratori
 Riduzione degli infortuni e delle malattie
professionali
 Identificazione dei potenziali pericoli e delle
relative misure di intervento
 Immediate informazioni relative agli aspetti di
sicurezza alle autorità di controllo e ai
lavoratori
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 20 di 71
SG- Vantaggi
 Riduzione dei premi assicurativi
 Miglioramento dell’immagine nei confronti
dell’utenza esterna
 Coinvolgimento attivo e continuo dei soggetti
interni
 Confronto positivo con gli organi di vigilanza e
controllo

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 21 di 71
SG- Analisi dei costi
Costi della non sicurezza per l’azienda:
 Impatto sull’efficienza ed efficacia lavorativa
 Perdita di risorse (materiali e know how)
 Perdita di fiducia delle maestranze e
conseguente peggioramento del “clima” sociale
e organizzativo

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 22 di 71
SG- Analisi dei costi
 Aumento delle spese (multe, aumento premi
assicurativi, sostituzione macchinari, ricerca,
selezione e formazione nuovo personale)
 Aumento delle spese di gestione organizzativa
 Aumento delle spese legate alla gestione delle
pratiche giudiziarie

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 23 di 71
SG- Analisi dei costi
Costi della non sicurezza per il sistema Paese:
 Pesante incidenza sul Sistema Sanitario
Nazionale (costo delle giornate ospedale, costo
di utilizzo delle strutture sanitarie in generale)
 Pesante incidenza in termini di riduzione dei
contributi in caso di incidenti invalidanti (INPS,
pensioni, assicurazioni)
 Pesante incidenza sul sistema familiare

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 24 di 71
SG- Analisi dei costi
Costi della non sicurezza per i Lavoratori:
 Perdita della salute fisica
 Riduzione della qualità della vita
 Impatto a livello psicologico e sociale
 Riduzione degli introiti economici

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 25 di 71
SG- Elementi del sistema
 Il SGSL opera sulla base di una sequenza
ciclica detta ciclo di Deming (ciclo di PDCA) è
un modello studiato per il miglioramento
continuo in un'ottica a lungo raggio.
 Serve per promuovere una cultura che è tesa al
miglioramento continuo dei processi e
all’utilizzo ottimale delle risorse.

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 26 di 71
SG- Elementi del sistema
 P – Plan: Pianificazione.
 D – Do: Esecuzione del programma, dapprima in
contesti circoscritti.
 C – Check: Test e controllo, studio e raccolta dei
risultati e dei feedback.
 A – Act: Azione per rendere definitivo e/o
migliorare il processo.

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 27 di 71
SG- Il ciclo di Deming
SGSL

OHSAS

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 28 di 71
SG- Struttura documentale del SGSSL
2
6
Norma OHSAS
18001:1999

Analisi
preliminare
Politica

DVR
PE

Obiettivi e programma
Manuale

1

5
3

Organigramma e Mansionario

Procedure e istruzioni operative

4

Registrazioni

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 29 di 71
SG- Analisi iniziale

 L’analisi iniziale deve servire come base per
definire un SGSL e deve essere effettuata da
persone competenti consultando, nei modi
appropriati, i RLS (o i lavoratori).

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 30 di 71
SG- Analisi iniziale
1 - Denunce
Impianti

Verifica documentale
–
–

–
–

–
–

–
–
–

GESTIONE INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI
IMPIANTO DI MESSA A TERRA ; IMPIANTO ELETTRICO; PROTEZIONE
DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE;
• Denunce
• Dichiarazione di conformità
• Verifiche periodiche
LUOGHI A PERICOLO DI ESPLOSIONE (ATEX)
• Zonizzazione
• Idoneità attrezzature e impianti elettrici
GENERATORI DI CALORE; RECIPIENTI IN PRESSIONE; APPARECCHI/
ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO;
• Denunce
• Dichiarazione di conformità (PED - CE)
• Verifiche periodiche
ALTRI SISTEMI SOGGETTI A VERIFICHE
CONFORMITA’ MACCHINE E ATTREZZATURE DI LAVORO - CARRELLI
ELEVATORI
• Marcatura CE (manuali, dichiarazione CE)
• Problematica modifiche
• DPR 547/55
IGIENE INDUSTRIALE E LOCALI DI LAVORO
• Agibilità
ANTINCENDIO E PIANO DI EMERGENZA
• Valutazione corretto censimento e controllo quantità e qualità infiamm.
• Piano di emergenza con scenaristica completa e verosimile
PRONTO SOCCORSO
• Cassette e attrezzature

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

2 - Dichiarazioni
conformità
3 - Conformità CE
macchine >
21/09/1996
4 - Conformità DPR 547/55
macchine < 21/09/1996
Chiarificazione dello stato di
fatto: Layout e tabelle di
censimento, identificazione
luoghi, impianti e macchine e
valutazione stato di
conformità iniziale
(DENUNCIA E VERIFICA) e
mantenimento
(MANUTENZIONE VISITE
PERODICHE)
slide 31 di 71
SG- Analisi iniziale
Organizzazione
–

–
–

–
–
–

–

–

ORGANIGRAMMA PER LA SICUREZZA
•
Formalizzato ?
•
Conosciuto ?
•
Individuati chiaramente i preposti ?
ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA
•
Affidamento delle responsabilità di verifica, controllo e sorveglianza
INFORMAZIONE e FORMAZIONE
•
Modalità di formazione generale (normativa, figure, rischi generali, …)
•
Adempimenti formazione figure chiave (formazione RSPP, ASPP, RLS, Addetti pronto
soccorso e antincendio)
•
Adempimenti formazione mansioni particolari (carrellisti, videoterminalisti, MMC, …)
•
Rischi di mansione
•
Informativa (rumore, rischio incendio, …
•
Presenza cartellonistica
•
Prove pratiche
•
Affiancamento
CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE
•
RLS
•
Lavoratori
PROCEDURE/ISTRUZIONI OPERATIVE DI SICUREZZA
•
Quali procedure/istruzioni esistono già? (distribuzione DPI, introduzione sostanze
chimiche, …)
GESTIONE LAVORI IN APPALTO
•
Ricevimento dati sui lavoratori in appalto
•
Ricevimento descrizioni rischi appaltatori
•
Comunicazione rischi all’appaltatore
•
Coordinamento
SORVEGLIANZA SANITARIA
•
Chiara identificazione delle mansioni
•
Rilascio da parte del MC dei giudizi di idoneità in forma scitta
•
Piano sanitario
•
Dati biostatistici
MISURAZIONE E MONITORAGGIO
•
Modalità di registrazione infortuni
•
Quali controlli sono registrati?

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

1 - Ruoli chiari,
comunicati e
conosciuti

2 - Completezza della
informazione e
formazione

3 - Coordinamento
4 - Ruolo
partecipativo del MC
slide 32 di 71
SG- Analisi iniziale
Analisi del documento di valutazione dei
rischi
–

–

–
–

1 - Aderenza alla realtà e
completezza

PARTECIPAZIONE
Coinvolto l’RLS ?
Coinvolto il MC ?
Coinvolti i lavoratori?
RISCHI PRESENTI NELL’AZIENDA
• Sono stati ricercati tutti i pericoli ?
• Valutati anche rischi come vibrazioni, rischio
• elettromagn.,rischi connessi con attività straordinarie, …
PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
• Deve essere definita e scritta !!
CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
• Devono essere chiaramente definiti
• Devono tenere conto di formazione, DPI e protezione
(nonché della loro fallibilità)
PROCESSO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
• Fonti informative (manuali d’uso, analisi tecniche, check list, …)
• Classificazione per “importanza” dei risichi
ANALISI TECNICHE
• Verifica documentale
PIANIFICAZIONE
• Programma di miglioramento in funzione della priorità di rischio
CONTROLLO E MIGLIORAMENTO CONTINUO
• Il programma di miglioramento viene portato avanti regolarmente?
•
•
•

2 - Collegamento fra
“valutazione” e “protezione” es.
scelta DPI

3 - Utilizzabilità dei risultati

–
–
–
–

Rev. 3 – Marzo 2013

4 - Aggiornamento puntuale e
sistematico
5 - Mantenimento del
programma di miglioramento

SGSSL

slide 33 di 71
SG- La politica aziendale
Il datore di lavoro, consultandosi con gli RLS (o i
lavoratori), deve definire una politica di
sicurezza e salute sul lavoro, che sia:
 specifica per l’organizzazione e appropriata alla
sua dimensione e alla tipologia delle sue
attività;
 concisa, facilmente comprensibile e resa
operante dall’autorità del datore di lavoro;

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 34 di 71
SG- La politica aziendale
 comunicata e facilmente accessibile a tutte le
persone nei rispettivi luoghi di lavoro;
 riesaminata affinché continui ad essere
appropriata;
 resa disponibile, nei modi appropriati, alle parti
interessate esterne pertinenti.

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 35 di 71
SG- La politica aziendale
La politica di SSL deve comprendere, come
minimo, i seguenti principi e finalità chiave sui
quali l’organizzazione è impegnata:
 la tutela della sicurezza e salute di tutti i
membri dell’organizzazione tramite la
prevenzione degli infortuni, delle malattie
professionali, dei danni alla salute e degli
incidenti;

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 36 di 71
SG- La politica aziendale
 la conformità con le leggi e i regolamenti
nazionali applicabili in materia di SSL, i
programmi volontari, i contratti collettivi di
lavoro nella parte relativa a SSL e con gli altri
accordi sottoscritti dall’organizzazione;
 la garanzia che gli RLS (o i lavoratori) sono
consultati e incoraggiati a partecipare
attivamente a tutte le attività del SGSL;
 il miglioramento continuo delle prestazioni del
SGSL.
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 37 di 71
SG- Organigramma
Datore di lavoro

Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione -RSPP

Rappresentate della
direzione per il SGSSL

ASPP

ASPP
Medico Competente -MC

Responsabile del SGSSL

Rappresentate dei Lavoratori per la sicurezza RLS
Responsabile squadre di emergenza
e pronto soccorso
Squadra di emergenza
…
Dirigente/ Preposto (capo
funzione)

Dirigente/ Preposto (direttore
di produzione)

Preposto

Preposto (capo reparto)
Preposto (capo squadra)

Rev. 3 – Marzo 2013

Squadra di pronto soccorso
…
……

……

Preposto (capo turno)
SGSSL

slide 38 di 71
SG- Procedure e istruzioni operative
Procedure comuni a tutti i sistemi di gestione
 Gestione delle comunicazioni
 Gestione dei documenti
 Gestione delle registrazioni
 Audit
 Gestione delle non conformità
 Riesame della direzione
 Qualifica fornitori (escluso appaltatori)

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 39 di 71
SG- Procedure e istruzioni operative
Procedure proprie dei sistemi di gestione della
sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro
 Prescrizioni legali
 Analisi incidenti, infortuni e conseguenti
Azioni Correttive e Preventive
 Monitoraggio del SGSSL

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 40 di 71
SG- Procedure e istruzioni operative
Le procedure operative derivano dalla gestione
pratica di problematiche legate al D.Lgs.
81/2008 e leggi:
Valutazione dei rischi:
 Identificazione dei pericoli e valutazione
dei rischi
 Gestione minori
 Gestione lavoratrici madri

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 41 di 71
SG- Procedure e istruzioni operative
Organizzazione:
 Nomine formali (RSPP, MC, RLS, Preposti,
…)
 Riunioni del SPP, sopralluoghi e
consultazione Rls
 Gestione dei rapporti medico competente
in azienda

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 42 di 71
SG- Procedure e istruzioni operative
Procedure Operative
 Formazione:
 Informazione e formazione e inserimento
nuovi assunti
 Rapporti con i terzi:
 Gestione e qualifica appaltatori
 Gestione degli ingressi di visitatori e
autisti

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 43 di 71
SG- Procedure e istruzioni operative
 Attrezzature/impianti:
 Gestione delle sostanze pericolose
 Gestione dei dpi
 Gestione di luoghi di lavoro, impianti e
attrezzature
 Acquisto/vendita macchine
 Redazione di dossier tecnici
 Beni soggetti a valutazione preacquisto

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 44 di 71
SG- Obiettivi e programma
Devono essere stabiliti obiettivi misurabili di SSL
coerenti con la politica di SSL e basati
sull’analisi iniziale e sui successivi riesami.
Questi obiettivi devono essere:
 specifici per l’organizzazione ed appropriati alla
sua dimensione e al tipo di attività;
 coerenti con la legislazione e regolamentazione
nazionale pertinente e applicabile nonché
coerenti con le esigenze tecniche e commerciali
dell’organizzazione in relazione alla SSL;
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 45 di 71
SG- Obiettivi e programma
 Finalizzati al miglioramento continuo della
protezione della SSL per ottenere le migliori
prestazioni in materia SSL
 Realistici e ottenibili
 Documentati e comunicati a tutte le funzioni e i
livelli pertinenti dell’organizzazione
 Verificati periodicamente e, se necessario,
aggiornati.

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 46 di 71
SG- Sensibilizzazione
 L’impegno ed il coinvolgimento di tutte le
funzioni aziendali, ed in particolare dei livelli
principali dell’organizzazione, sono
determinanti per raggiungere gli obiettivi
pianificati.

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 47 di 71
SG- Monitoraggio
 Con una periodicità definita, le figure incaricate
provvederanno a predisporre:
 Raccolta dei dati
 Analisi degli indicatori
per la verifica della struttura, dell'efficacia e dei
risultati del Sistema di Gestione della Sicurezza

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 48 di 71
SG- Riesame e miglioramento
Argomenti tipici del riesame sono:
 statistiche infortuni
 rapporti sulla identificazione dei pericoli e sulla
valutazione e controllo dei rischi
 rapporti sulle emergenze (reali o simulate)
 risultati dei monitoraggi interni
 azioni correttive intraprese
 rapporti sulla efficacia del Sistema di Gestione
della Sicurezza

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 49 di 71
SG- Riesame e miglioramento

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 50 di 71
Funzione 3

processo 2

Processo
4

Prima
Rev. 3 – Marzo 2013

risultato 3
sapere 1

Funzione
2

risultato 2

processo 3

Processoe 3
Funzione Processo
4
4

risultato 1

sapere 3

processo 1

sapere 2

Funzione
1

funzione 3

Processo
2

funzione 2

funzione 1

SG- La trasformazione organizzativa

Dopo
SGSSL

slide 51 di 71
SG- La certificazione del sistema
Atto mediante il quale una terza parte indipendente
dichiara che, con ragionevole attendibilità, un
determinato prodotto, processo o servizio è Conforme ad
una specifica norma o ad un altro documento normativo
verifica
preliminare e
documentale

verifica
iniziale

1^ verifica di
mantenimento

2^ verifica di
mantenimento

rapporto

rapporto

rapporto

rapporto

certificato
triennale

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 52 di 71
SG- La certificazione del sistema

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 53 di 71
SG- Efficacia dei sistemi di gestione
 Una recente ricerca condotta dall’INAIL ha
evidenziato che l’andamento infortunistico nelle
aziende certificate BS OHSAS 18001 presenta
una riduzione del 15,4% nell’indice di
frequenza (If) e del 22% nell’indice di gravità
(Ig) rispetto alle aziende non certificate.

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 54 di 71
SG- In conclusione
 C’è un nuovo contesto normativo
D.Lgs. 231/01, Legge 123/07, D.Lgs. 81/08
 Cosa deve fare un’impresa?
Dotarsi di un Modello Organizzativo per evitare
di incorrere in pesanti responsabilità

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 55 di 71
SG- In conclusione
 Come fare?
Almeno per i reati in materia di sicurezza sul
lavoro, il Legislatore ci indica un percorso
richiamando linee guida e standard diffusi a
livello nazionale ed internazionale
 I dati INAIL sulle aziende certificate
confermano la validità di questi modelli

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 56 di 71
Tecniche di audit
NORMA UNI EN ISO 19011:2003
“Linee guida per gli audit”

Audit come strumenti di gestione per tenere
Audit come strumenti di gestione per tenere
sotto controllo e verificare l’efficace attuazione
sotto controllo e verificare l’efficace attuazione
della politica per la qualità e/o ambientale di
della politica per la qualità e/o ambientale di
una organizzazione.
una organizzazione.
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 57 di 71
Tecniche di audit
Caratteristiche

Obiettivi

 Attività pianificata e
 Attività pianificata e
sistematica
sistematica
 Programmato in
 Programmato in
relazione allo stato e
relazione allo stato e
all’importanza delle
all’importanza delle
attività
attività
 Effettuato da personale
 Effettuato da personale
indipendente e
indipendente e
qualificato
qualificato
 Documentato
 Documentato

 Valutare la conformità
 Valutare la conformità
delle aree e dei processi
delle aree e dei processi
del Sistema di gestione
del Sistema di gestione
aziendale
aziendale
 Valutare l’efficacia delle
 Valutare l’efficacia delle
aree e dei processi del
aree e dei processi del
Sistema di gestione
Sistema di gestione
aziendale
aziendale
 Individuare opportunità
 Individuare opportunità
di miglioramento
di miglioramento

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 58 di 71
Tecniche di audit - Principi
 Comportamento etico: il fondamento della
professionalità
 Presentazione imparziale: l’obbligo di
riportare fedelmente e con precisione
 Adeguata professionalità: possesso di
adeguate competenze

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 59 di 71
Tecniche di audit - Principi
 Indipendenza: la base per l’imparzialità e
l’obiettività delle conclusioni
 Approccio basato sull’evidenza: il metodo
razionale il metodo razionale per raggiungere
conclusioni dell’audit affidabili e riproducibili in
un processo dell’audit sistematico.

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 60 di 71
Tecniche di audit – Le fasi

Programmazione
dell’audit

Scelta del
gruppo di audit

Contatto con
l’area interessata
Esame documentale
Definizione piano
di audit dettagliato

Audit in campo
Azioni successive
all’audit

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 61 di 71
Gestione del programma di audit
Procedure
 Pianificazione e programmazione degli audit
 Assicurazione della competenza degli auditor e dei
responsabili del gruppo di audit
 Costituzione di appropriati gruppi di auditor e
l’assegnazione dei ruoli e delle responsabilità
 La conduzione degli audit
 L’esecuzione delle azioni successive all’audit
 La conservazione delle registrazioni del programma
 Il rapporto alla direzione sulle acquisizioni
complessive del programma di audit
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 62 di 71
Gestione del programma di audit
Attuazione
 Comunicazione del programma di audit alle parti
interessate
 Il coordinamento e la programmazione degli audit
 La garanzia che vengano costituiti gruppi di audit
 La fornitura delle risorse necessarie per i gruppi di
audit

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 63 di 71
Gestione del programma di audit
Registrazioni








Piani di audit
Rapporti di audit
Rapporti di non conformità
Rapporti di azioni correttive e preventive
Rapporti di azioni successive all’audit, se applicabili
I risultati del riesame del programma di audit
Informazioni sul personale coinvolto

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 64 di 71
Tecniche di audit- Il gruppo di un audit
Per decidere la composizione e la dimensione si
deve considerare:
 Gli obiettivi, il campo, i criteri e la durata
prevista dall’audit
 Le competenze complessive del gruppo di audit
per raggiungere gli obiettivi prefissati
 I requisiti cogenti, contrattuali,di
accreditamento/certificazione, se applicabili
 Indipendenza del gruppo di audit dalle attività
sottoposte a verifica
 La capacità dei membri del gruppo di interagire
in modo efficace con l’area oggetto dell’audit.
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 65 di 71
Tecniche di audit- Il gruppo di un audit
Scegliere i membri
del gruppo di audit
in modo tale che la
totalità delle conoscenze
e delle competenze siano
presenti nel gruppo
di audit

Identificare le
conoscenze e le
competenze
necessarie
per conseguire gli
obiettivi dell’audit

Auditor in
addestramento

In mancanza di
copetenze

Esperti Tecnici

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 66 di 71
Le competenze del gruppo di audit
La competenza dell’auditor è basata sul possesso di:
CAPACITA’ DI
APPLICARE
COMPETENZE DI
AUDITOR

CARATTERISTICHE
PERSONALI
 Rispettoso dei principi
etici
 Di mentalità aperta
 Diplomatico
 Dotato di spirito di
osservazione
 Perspicace
 Versatile
 Tenace
 Risoluto
 Sicuro di sé
Rev. 3 – Marzo 2013

Istruzione
Esperienza di lavoro
Formazione
Addestramento
Esperienza di audit

SGSSL

slide 67 di 71
Le attività di un audit
Avvio dell’audit

Conduzione del riesame
della documentazione
Preparazione delle
attività di audit sul posto
Preparazione, approvazione
e distribuzione del rapporto

Conduzione di
azioni successive

Rev. 3 – Marzo 2013

Chiusura dell’audit

SGSSL

slide 68 di 71
Tecniche di audit- I documenti di lavoro
Strumenti necessari per fini di riferimento e
registrazione delle attività di audit

Moduli
Moduli
per registrare le
per registrare le
informazioni
informazioni

Liste di riscontro
Liste di riscontro
(check list)
(check list)

 Evidenze di supporto
 Risultanze dell’audit
 Registrazione delle
riunioni
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 69 di 71
Le informazioni dell’audit
 Raccolte mediante opportuno campionamento
 Utilizzando interviste, osservazioni di attività e
riesame di documenti
Le domande devono essere formulate:
 In modo semplice e chiaro
 In modo non generico
 Secondo una sequenza logica
 Coprendo tutti i temi trattati nella
documentazione
 Riferendole a prescrizioni applicabili
Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 70 di 71
I risultati dell’audit

Non
Conformità

Raccomandazioni

Azioni preventive/
Azioni preventive/
di miglioramento
di miglioramento

Azioni correttive
Azioni correttive

Rev. 3 – Marzo 2013

SGSSL

slide 71 di 71

More Related Content

What's hot

La responsabilità d’impresa D.lgs. 231/01
La responsabilità d’impresa D.lgs. 231/01La responsabilità d’impresa D.lgs. 231/01
La responsabilità d’impresa D.lgs. 231/01
Massimo Farina
 
ISO 9001, 14001, 45001: cosa sono e a cosa servono
ISO 9001, 14001, 45001: cosa sono e a cosa servonoISO 9001, 14001, 45001: cosa sono e a cosa servono
ISO 9001, 14001, 45001: cosa sono e a cosa servono
Geosolution Srl
 
Corso rspp mod c1 Organizzazione e Sistemi di Gestione
Corso rspp mod c1 Organizzazione e Sistemi di GestioneCorso rspp mod c1 Organizzazione e Sistemi di Gestione
Corso rspp mod c1 Organizzazione e Sistemi di Gestione
Roberto Rocchegiani
 
Organizzazione della prevenzione aziendale in materia di salute e sicurezza n...
Organizzazione della prevenzione aziendale in materia di salute e sicurezza n...Organizzazione della prevenzione aziendale in materia di salute e sicurezza n...
Organizzazione della prevenzione aziendale in materia di salute e sicurezza n...
Safer - Formazione e Consulenza
 
Corso ASPP/RSPP mod. A3 - Inviduazione e valutazione dei rischi
Corso ASPP/RSPP mod. A3 - Inviduazione e valutazione dei rischiCorso ASPP/RSPP mod. A3 - Inviduazione e valutazione dei rischi
Corso ASPP/RSPP mod. A3 - Inviduazione e valutazione dei rischi
Roberto Rocchegiani
 
Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro
Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoroSistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro
Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro
Corrado Cigaina
 
Uni en iso 19011 2012
Uni en iso 19011 2012Uni en iso 19011 2012
Uni en iso 19011 2012
Mario Gentili
 
il preposto: compiti e responsabilità
il preposto: compiti e responsabilitàil preposto: compiti e responsabilità
il preposto: compiti e responsabilità
Corrado Cigaina
 
Gestione degli eventi indesiderati, compiti del RSPP
Gestione degli eventi indesiderati, compiti del RSPPGestione degli eventi indesiderati, compiti del RSPP
Gestione degli eventi indesiderati, compiti del RSPP
Corrado Cigaina
 
Quaderno 1A Cultura della sicurezza.pptx
Quaderno 1A Cultura della sicurezza.pptxQuaderno 1A Cultura della sicurezza.pptx
Quaderno 1A Cultura della sicurezza.pptx
DirigenteScolastico7
 
Slides39001
Slides39001Slides39001
La ISO 37001: un impegno concreto per contrastare i fenomeni corruttivi
La ISO 37001: un impegno concreto per contrastare i fenomeni corruttiviLa ISO 37001: un impegno concreto per contrastare i fenomeni corruttivi
La ISO 37001: un impegno concreto per contrastare i fenomeni corruttivi
Maurilio Savoldi
 
Concetti base sicurezza
Concetti base sicurezzaConcetti base sicurezza
Concetti base sicurezzaDario
 
Rischi specifici 81 2008
Rischi specifici  81 2008Rischi specifici  81 2008
Rischi specifici 81 2008
Scuola Paritaria S. Freud
 
D.lgs 81/08 , i soggetti responsabili
D.lgs 81/08 , i soggetti responsabiliD.lgs 81/08 , i soggetti responsabili
D.lgs 81/08 , i soggetti responsabili
Corrado Cigaina
 
Slides rls paola
Slides rls paolaSlides rls paola
Slides rls paola
Paola de Vita
 
informazione, formazione addestramento all'uso delle attrezzature di lavoro
informazione, formazione addestramento all'uso delle attrezzature di lavoroinformazione, formazione addestramento all'uso delle attrezzature di lavoro
informazione, formazione addestramento all'uso delle attrezzature di lavoro
Corrado Cigaina
 
1. evoluzione normativa
1. evoluzione normativa1. evoluzione normativa
1. evoluzione normativaautoformazione
 

What's hot (20)

La responsabilità d’impresa D.lgs. 231/01
La responsabilità d’impresa D.lgs. 231/01La responsabilità d’impresa D.lgs. 231/01
La responsabilità d’impresa D.lgs. 231/01
 
ISO 9001, 14001, 45001: cosa sono e a cosa servono
ISO 9001, 14001, 45001: cosa sono e a cosa servonoISO 9001, 14001, 45001: cosa sono e a cosa servono
ISO 9001, 14001, 45001: cosa sono e a cosa servono
 
D. lgs 81 08
D. lgs 81 08D. lgs 81 08
D. lgs 81 08
 
Corso rspp mod c1 Organizzazione e Sistemi di Gestione
Corso rspp mod c1 Organizzazione e Sistemi di GestioneCorso rspp mod c1 Organizzazione e Sistemi di Gestione
Corso rspp mod c1 Organizzazione e Sistemi di Gestione
 
Organizzazione della prevenzione aziendale in materia di salute e sicurezza n...
Organizzazione della prevenzione aziendale in materia di salute e sicurezza n...Organizzazione della prevenzione aziendale in materia di salute e sicurezza n...
Organizzazione della prevenzione aziendale in materia di salute e sicurezza n...
 
Corso ASPP/RSPP mod. A3 - Inviduazione e valutazione dei rischi
Corso ASPP/RSPP mod. A3 - Inviduazione e valutazione dei rischiCorso ASPP/RSPP mod. A3 - Inviduazione e valutazione dei rischi
Corso ASPP/RSPP mod. A3 - Inviduazione e valutazione dei rischi
 
Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro
Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoroSistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro
Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro
 
Uni en iso 19011 2012
Uni en iso 19011 2012Uni en iso 19011 2012
Uni en iso 19011 2012
 
il preposto: compiti e responsabilità
il preposto: compiti e responsabilitàil preposto: compiti e responsabilità
il preposto: compiti e responsabilità
 
Gestione degli eventi indesiderati, compiti del RSPP
Gestione degli eventi indesiderati, compiti del RSPPGestione degli eventi indesiderati, compiti del RSPP
Gestione degli eventi indesiderati, compiti del RSPP
 
Quaderno 1A Cultura della sicurezza.pptx
Quaderno 1A Cultura della sicurezza.pptxQuaderno 1A Cultura della sicurezza.pptx
Quaderno 1A Cultura della sicurezza.pptx
 
Sistemi di gestione
Sistemi di gestioneSistemi di gestione
Sistemi di gestione
 
Slides39001
Slides39001Slides39001
Slides39001
 
La ISO 37001: un impegno concreto per contrastare i fenomeni corruttivi
La ISO 37001: un impegno concreto per contrastare i fenomeni corruttiviLa ISO 37001: un impegno concreto per contrastare i fenomeni corruttivi
La ISO 37001: un impegno concreto per contrastare i fenomeni corruttivi
 
Concetti base sicurezza
Concetti base sicurezzaConcetti base sicurezza
Concetti base sicurezza
 
Rischi specifici 81 2008
Rischi specifici  81 2008Rischi specifici  81 2008
Rischi specifici 81 2008
 
D.lgs 81/08 , i soggetti responsabili
D.lgs 81/08 , i soggetti responsabiliD.lgs 81/08 , i soggetti responsabili
D.lgs 81/08 , i soggetti responsabili
 
Slides rls paola
Slides rls paolaSlides rls paola
Slides rls paola
 
informazione, formazione addestramento all'uso delle attrezzature di lavoro
informazione, formazione addestramento all'uso delle attrezzature di lavoroinformazione, formazione addestramento all'uso delle attrezzature di lavoro
informazione, formazione addestramento all'uso delle attrezzature di lavoro
 
1. evoluzione normativa
1. evoluzione normativa1. evoluzione normativa
1. evoluzione normativa
 

Similar to Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Il D.Lgs. 231/01 e i modelli di organizzazione e di gestione per la salute e...
 Il D.Lgs. 231/01 e i modelli di organizzazione e di gestione per la salute e... Il D.Lgs. 231/01 e i modelli di organizzazione e di gestione per la salute e...
Il D.Lgs. 231/01 e i modelli di organizzazione e di gestione per la salute e...
Nicola Bottura
 
Il Caso Tyssen: Prevenzione Tecnica - Road Show Torino 2012
Il Caso Tyssen: Prevenzione Tecnica - Road Show Torino 2012Il Caso Tyssen: Prevenzione Tecnica - Road Show Torino 2012
Il Caso Tyssen: Prevenzione Tecnica - Road Show Torino 2012
ghirardo
 
M.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASL
M.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASLM.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASL
M.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASL
Istituto nazionale di statistica
 
Il sistema legislativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Il sistema legislativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoroIl sistema legislativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Il sistema legislativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Safer - Formazione e Consulenza
 
delega di funzioni 81/08
delega di funzioni 81/08delega di funzioni 81/08
delega di funzioni 81/08Dario
 
300 2015 inail_linee_indirizzo_sgsl_as
300   2015  inail_linee_indirizzo_sgsl_as300   2015  inail_linee_indirizzo_sgsl_as
300 2015 inail_linee_indirizzo_sgsl_as
http://www.studioingvolpi.it
 
267 2015 inail-linee_indirizzo_sgsl_as
267   2015   inail-linee_indirizzo_sgsl_as267   2015   inail-linee_indirizzo_sgsl_as
267 2015 inail-linee_indirizzo_sgsl_as
http://www.studioingvolpi.it
 
Triboo WEBinar - Legge 231
Triboo WEBinar - Legge 231Triboo WEBinar - Legge 231
Triboo WEBinar - Legge 231
triboomanagement
 
Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoroMisure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Safer - Formazione e Consulenza
 
News SSL 41 2015
News SSL 41 2015News SSL 41 2015
News SSL 41 2015
Roberta Culiersi
 
Foti_UNI_37301 e 231_rev02_breve.pdf
Foti_UNI_37301 e 231_rev02_breve.pdfFoti_UNI_37301 e 231_rev02_breve.pdf
Foti_UNI_37301 e 231_rev02_breve.pdf
UNI - Ente Italiano di Normazione
 
FOTI_WB e norme UNI ISO_31-01-2024_rev03.pdf
FOTI_WB e norme UNI ISO_31-01-2024_rev03.pdfFOTI_WB e norme UNI ISO_31-01-2024_rev03.pdf
FOTI_WB e norme UNI ISO_31-01-2024_rev03.pdf
UNI - Ente Italiano di Normazione
 
OrganizzazioneAziendalePerLaSicurezza
OrganizzazioneAziendalePerLaSicurezzaOrganizzazioneAziendalePerLaSicurezza
OrganizzazioneAziendalePerLaSicurezza
MarcoTrivella1
 
D. Lgs 231/2011: Principi generali soggetti coinvoolti e criteri di attribuzi...
D. Lgs 231/2011: Principi generali soggetti coinvoolti e criteri di attribuzi...D. Lgs 231/2011: Principi generali soggetti coinvoolti e criteri di attribuzi...
D. Lgs 231/2011: Principi generali soggetti coinvoolti e criteri di attribuzi...
eAmbiente
 
D.LGS. 231/2001
D.LGS. 231/2001D.LGS. 231/2001
D.LGS. 231/2001neostudio
 

Similar to Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (20)

04 sirs articolo-19_n_4
04   sirs articolo-19_n_404   sirs articolo-19_n_4
04 sirs articolo-19_n_4
 
Il D.Lgs. 231/01 e i modelli di organizzazione e di gestione per la salute e...
 Il D.Lgs. 231/01 e i modelli di organizzazione e di gestione per la salute e... Il D.Lgs. 231/01 e i modelli di organizzazione e di gestione per la salute e...
Il D.Lgs. 231/01 e i modelli di organizzazione e di gestione per la salute e...
 
Il Caso Tyssen: Prevenzione Tecnica - Road Show Torino 2012
Il Caso Tyssen: Prevenzione Tecnica - Road Show Torino 2012Il Caso Tyssen: Prevenzione Tecnica - Road Show Torino 2012
Il Caso Tyssen: Prevenzione Tecnica - Road Show Torino 2012
 
M.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASL
M.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASLM.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASL
M.G. Bosco, Il punto di vista dei Servizi di Prevenzione delle ASL
 
Il sistema legislativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Il sistema legislativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoroIl sistema legislativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Il sistema legislativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
 
delega di funzioni 81/08
delega di funzioni 81/08delega di funzioni 81/08
delega di funzioni 81/08
 
300 2015 inail_linee_indirizzo_sgsl_as
300   2015  inail_linee_indirizzo_sgsl_as300   2015  inail_linee_indirizzo_sgsl_as
300 2015 inail_linee_indirizzo_sgsl_as
 
267 2015 inail-linee_indirizzo_sgsl_as
267   2015   inail-linee_indirizzo_sgsl_as267   2015   inail-linee_indirizzo_sgsl_as
267 2015 inail-linee_indirizzo_sgsl_as
 
Triboo WEBinar - Legge 231
Triboo WEBinar - Legge 231Triboo WEBinar - Legge 231
Triboo WEBinar - Legge 231
 
158 asseverazione interpretazione-uni_cncpt
158   asseverazione interpretazione-uni_cncpt158   asseverazione interpretazione-uni_cncpt
158 asseverazione interpretazione-uni_cncpt
 
Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoroMisure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
 
News SSL 41 2015
News SSL 41 2015News SSL 41 2015
News SSL 41 2015
 
350 cochrane review-enforcement
350   cochrane review-enforcement350   cochrane review-enforcement
350 cochrane review-enforcement
 
Foti_UNI_37301 e 231_rev02_breve.pdf
Foti_UNI_37301 e 231_rev02_breve.pdfFoti_UNI_37301 e 231_rev02_breve.pdf
Foti_UNI_37301 e 231_rev02_breve.pdf
 
FOTI_WB e norme UNI ISO_31-01-2024_rev03.pdf
FOTI_WB e norme UNI ISO_31-01-2024_rev03.pdfFOTI_WB e norme UNI ISO_31-01-2024_rev03.pdf
FOTI_WB e norme UNI ISO_31-01-2024_rev03.pdf
 
OrganizzazioneAziendalePerLaSicurezza
OrganizzazioneAziendalePerLaSicurezzaOrganizzazioneAziendalePerLaSicurezza
OrganizzazioneAziendalePerLaSicurezza
 
D. Lgs 231/2011: Principi generali soggetti coinvoolti e criteri di attribuzi...
D. Lgs 231/2011: Principi generali soggetti coinvoolti e criteri di attribuzi...D. Lgs 231/2011: Principi generali soggetti coinvoolti e criteri di attribuzi...
D. Lgs 231/2011: Principi generali soggetti coinvoolti e criteri di attribuzi...
 
2013 06-25 diapo 231 in sanita'
2013 06-25 diapo 231 in sanita'2013 06-25 diapo 231 in sanita'
2013 06-25 diapo 231 in sanita'
 
2013 06-25 diapo 231 in sanita'
2013 06-25 diapo 231 in sanita'2013 06-25 diapo 231 in sanita'
2013 06-25 diapo 231 in sanita'
 
D.LGS. 231/2001
D.LGS. 231/2001D.LGS. 231/2001
D.LGS. 231/2001
 

More from Safer - Formazione e Consulenza

Gestione degli appalti
Gestione degli appalti Gestione degli appalti
Gestione degli appalti
Safer - Formazione e Consulenza
 
Il fenomeno dello stress lavoro-correlato
Il fenomeno dello stress lavoro-correlato Il fenomeno dello stress lavoro-correlato
Il fenomeno dello stress lavoro-correlato
Safer - Formazione e Consulenza
 
La comunicazione sul lavoro... (e anche fuori)
 La comunicazione sul lavoro... (e anche fuori) La comunicazione sul lavoro... (e anche fuori)
La comunicazione sul lavoro... (e anche fuori)
Safer - Formazione e Consulenza
 
La valutazione dei rischi e il documento di valutazione dei rischi
La valutazione dei rischi e il documento di valutazione dei rischiLa valutazione dei rischi e il documento di valutazione dei rischi
La valutazione dei rischi e il documento di valutazione dei rischi
Safer - Formazione e Consulenza
 
Termini e definizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Termini e definizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoroTermini e definizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Termini e definizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Safer - Formazione e Consulenza
 
Gli organi di vigilanza, controllo e assistenza in materia di salute e sicur...
 Gli organi di vigilanza, controllo e assistenza in materia di salute e sicur... Gli organi di vigilanza, controllo e assistenza in materia di salute e sicur...
Gli organi di vigilanza, controllo e assistenza in materia di salute e sicur...
Safer - Formazione e Consulenza
 
Corso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
Corso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoroCorso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
Corso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
Safer - Formazione e Consulenza
 
La pianificazione di una commessa secondo la norma UNI EN ISO 9001
La pianificazione di una commessa secondo la norma UNI EN ISO 9001La pianificazione di una commessa secondo la norma UNI EN ISO 9001
La pianificazione di una commessa secondo la norma UNI EN ISO 9001
Safer - Formazione e Consulenza
 
Safer formazione e consulenza - presentazione aziendale
Safer formazione e consulenza - presentazione aziendaleSafer formazione e consulenza - presentazione aziendale
Safer formazione e consulenza - presentazione aziendale
Safer - Formazione e Consulenza
 
Il primo soccorso nei luoghi di lavoro
Il primo soccorso nei luoghi di lavoroIl primo soccorso nei luoghi di lavoro
Il primo soccorso nei luoghi di lavoro
Safer - Formazione e Consulenza
 

More from Safer - Formazione e Consulenza (10)

Gestione degli appalti
Gestione degli appalti Gestione degli appalti
Gestione degli appalti
 
Il fenomeno dello stress lavoro-correlato
Il fenomeno dello stress lavoro-correlato Il fenomeno dello stress lavoro-correlato
Il fenomeno dello stress lavoro-correlato
 
La comunicazione sul lavoro... (e anche fuori)
 La comunicazione sul lavoro... (e anche fuori) La comunicazione sul lavoro... (e anche fuori)
La comunicazione sul lavoro... (e anche fuori)
 
La valutazione dei rischi e il documento di valutazione dei rischi
La valutazione dei rischi e il documento di valutazione dei rischiLa valutazione dei rischi e il documento di valutazione dei rischi
La valutazione dei rischi e il documento di valutazione dei rischi
 
Termini e definizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Termini e definizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoroTermini e definizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Termini e definizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
 
Gli organi di vigilanza, controllo e assistenza in materia di salute e sicur...
 Gli organi di vigilanza, controllo e assistenza in materia di salute e sicur... Gli organi di vigilanza, controllo e assistenza in materia di salute e sicur...
Gli organi di vigilanza, controllo e assistenza in materia di salute e sicur...
 
Corso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
Corso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoroCorso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
Corso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
 
La pianificazione di una commessa secondo la norma UNI EN ISO 9001
La pianificazione di una commessa secondo la norma UNI EN ISO 9001La pianificazione di una commessa secondo la norma UNI EN ISO 9001
La pianificazione di una commessa secondo la norma UNI EN ISO 9001
 
Safer formazione e consulenza - presentazione aziendale
Safer formazione e consulenza - presentazione aziendaleSafer formazione e consulenza - presentazione aziendale
Safer formazione e consulenza - presentazione aziendale
 
Il primo soccorso nei luoghi di lavoro
Il primo soccorso nei luoghi di lavoroIl primo soccorso nei luoghi di lavoro
Il primo soccorso nei luoghi di lavoro
 

Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

  • 1. SGSSL Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 1 di 71
  • 2. Definizione  Un sistema di gestione è un modello organizzativo collaudato e implementato per gestire e migliorare continuamente le politiche, le procedure e i processi di un'organizzazione. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 2 di 71
  • 3. Applicazione 1. 2. 3. 4. Sistemi di gestione per la Qualità Sistemi di gestione Ambientale Sistemi di gestione per la Sicurezza Alimentare Sistemi di gestione della Sicurezza delle Informazioni 5. Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza Sul lavoro 6. Sistema di Gestione per l’Impatto sull´Etica e sul Sociale Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 3 di 71
  • 4. D.Lgs. 231/2001 Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300” Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 4 di 71
  • 5. D.Lgs. 231/2001 Ha introdotto la disciplina della responsabilità amministrativa per società, enti ed organizzazioni, con o senza personalità giuridica. Le organizzazioni possono essere ritenute responsabili di reati commessi da un proprio amministratore, dirigente o dipendente (o terzo mandatario) e possono essere soggette a gravi sanzioni pecuniarie ed interdittive. Le organizzazioni rischiano di dover rispondere come ente collettivo al giudice penale per un’ampia gamma di illeciti. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 5 di 71
  • 6. D.Lgs. 231/2001 La responsabilità amministrativa va ad aggiungersi alla responsabilità penale della persona fisica che ha materialmente commesso determinati fatti illeciti. Gli Enti rispondono solo nel caso in cui gli illeciti siano stati posti in essere nel proprio interesse o vantaggio.  Vantaggio: ciò che costituisce un fatto positivo, un beneficio, un elemento di utilità.  Interesse: detto di cosa che riguarda l’attività. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 6 di 71
  • 7. D.Lgs. 231/2001 - Reati  Reati contro la Pubblica Amministrazione;  Reati contro il patrimonio mediante frode;  Reati contro la Pubblica Fede;  Reati Societari;  Reati contro la personalità individuale;  Reati in materia di terrorismo;  Reati di Market Abuse;  Omessa comunicazione del conflitto di interesse; Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 7 di 71
  • 8. D.Lgs. 231/2001 - Reati  Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili;  Reati transnazionali;  Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime in conseguenza della violazione delle normative in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;  Reati di ricettazione, riciclaggio, impiego di denaro, beni o altre utilità di provenienza illecita (D.Lgs. 231/2007);  Reati di frode informatica. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 8 di 71
  • 9. D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni  Interdittive:  l'interdizione dall'esercizio dell'attività;  la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell'illecito;  il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio;  l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi;  il divieto di pubblicizzare beni o servizi. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 9 di 71
  • 10. D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni  Pecuniarie  Confisca del presso o del profitto del reato  Pubblicazione della sentenza Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 10 di 71
  • 11. D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni In caso di violazioni dell’art. 25-septies  per il delitto di omicidio colposo commesso con violazione dell’art. 55, comma 2, T.U. (omessa o parzialmente incompleta valutazione dei rischi relativamente alle aziende ivi contemplate), la sanzione è pari a 1.000 quote (€ 258,23 – € 1.549,37), oltre a sanzioni interdittive da tre mesi a un anno; Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 11 di 71
  • 12. D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni  Per il delitto di omicidio colposo commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro (diverse da quella sopra indicata), si applica la sanzione da 250 a 500 quote, oltre a sanzioni interdittive da tre mesi ad un anno; Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 12 di 71
  • 13. D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni  Per il delitto di lesioni gravi o gravissime colpose, commesso con violazione delle norme sulla tutela e sulla sicurezza sul lavoro, una sanzione non maggiore a 250 quote, oltre a sanzioni interdittive fino a sei mesi. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 13 di 71
  • 14. D.Lgs. 231/2001 – Esonero Reato commesso dai soggetti in posizione apicale  l’organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi;  il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell’ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo; Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 14 di 71
  • 15. D.Lgs. 231/2001 – Esonero  le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione;  non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell’organismo preposto Reato commesso da sottoposti all'altrui direzione o vigilanza  L’ente risponde solo se la commissione del reato è stata resa possibile dall’inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 15 di 71
  • 16. D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero  Il modello di organizzazione e di gestione idoneo deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per adempiere a tutti gli obblighi giuridici relativi la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro deve prevedere: Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 16 di 71
  • 17. D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero  idonei sistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazione delle attività  un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 17 di 71
  • 18. D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero  un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello  un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 18 di 71
  • 19. D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero NORME NORME CERTIFICABILI CERTIFICABILI LINEE GUIDA LINEE GUIDA Rev. 3 – Marzo 2013 BS OHSAS 18001: 2007 Occupational health and safety management systems - Requirements UNI INAIL ISPESL PARTI SOCIALI Linee Guida per un sistema di gestione della sicurezza e salute sul lavoro SGSSL slide 19 di 71
  • 20. SG- Vantaggi  Riduzione delle potenziali responsabilità in termini di sicurezza  Garanzia della prevenzione dei rischi per i lavoratori  Riduzione degli infortuni e delle malattie professionali  Identificazione dei potenziali pericoli e delle relative misure di intervento  Immediate informazioni relative agli aspetti di sicurezza alle autorità di controllo e ai lavoratori Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 20 di 71
  • 21. SG- Vantaggi  Riduzione dei premi assicurativi  Miglioramento dell’immagine nei confronti dell’utenza esterna  Coinvolgimento attivo e continuo dei soggetti interni  Confronto positivo con gli organi di vigilanza e controllo Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 21 di 71
  • 22. SG- Analisi dei costi Costi della non sicurezza per l’azienda:  Impatto sull’efficienza ed efficacia lavorativa  Perdita di risorse (materiali e know how)  Perdita di fiducia delle maestranze e conseguente peggioramento del “clima” sociale e organizzativo Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 22 di 71
  • 23. SG- Analisi dei costi  Aumento delle spese (multe, aumento premi assicurativi, sostituzione macchinari, ricerca, selezione e formazione nuovo personale)  Aumento delle spese di gestione organizzativa  Aumento delle spese legate alla gestione delle pratiche giudiziarie Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 23 di 71
  • 24. SG- Analisi dei costi Costi della non sicurezza per il sistema Paese:  Pesante incidenza sul Sistema Sanitario Nazionale (costo delle giornate ospedale, costo di utilizzo delle strutture sanitarie in generale)  Pesante incidenza in termini di riduzione dei contributi in caso di incidenti invalidanti (INPS, pensioni, assicurazioni)  Pesante incidenza sul sistema familiare Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 24 di 71
  • 25. SG- Analisi dei costi Costi della non sicurezza per i Lavoratori:  Perdita della salute fisica  Riduzione della qualità della vita  Impatto a livello psicologico e sociale  Riduzione degli introiti economici Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 25 di 71
  • 26. SG- Elementi del sistema  Il SGSL opera sulla base di una sequenza ciclica detta ciclo di Deming (ciclo di PDCA) è un modello studiato per il miglioramento continuo in un'ottica a lungo raggio.  Serve per promuovere una cultura che è tesa al miglioramento continuo dei processi e all’utilizzo ottimale delle risorse. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 26 di 71
  • 27. SG- Elementi del sistema  P – Plan: Pianificazione.  D – Do: Esecuzione del programma, dapprima in contesti circoscritti.  C – Check: Test e controllo, studio e raccolta dei risultati e dei feedback.  A – Act: Azione per rendere definitivo e/o migliorare il processo. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 27 di 71
  • 28. SG- Il ciclo di Deming SGSL OHSAS Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 28 di 71
  • 29. SG- Struttura documentale del SGSSL 2 6 Norma OHSAS 18001:1999 Analisi preliminare Politica DVR PE Obiettivi e programma Manuale 1 5 3 Organigramma e Mansionario Procedure e istruzioni operative 4 Registrazioni Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 29 di 71
  • 30. SG- Analisi iniziale  L’analisi iniziale deve servire come base per definire un SGSL e deve essere effettuata da persone competenti consultando, nei modi appropriati, i RLS (o i lavoratori). Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 30 di 71
  • 31. SG- Analisi iniziale 1 - Denunce Impianti Verifica documentale – – – – – – – – – GESTIONE INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI IMPIANTO DI MESSA A TERRA ; IMPIANTO ELETTRICO; PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE; • Denunce • Dichiarazione di conformità • Verifiche periodiche LUOGHI A PERICOLO DI ESPLOSIONE (ATEX) • Zonizzazione • Idoneità attrezzature e impianti elettrici GENERATORI DI CALORE; RECIPIENTI IN PRESSIONE; APPARECCHI/ ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO; • Denunce • Dichiarazione di conformità (PED - CE) • Verifiche periodiche ALTRI SISTEMI SOGGETTI A VERIFICHE CONFORMITA’ MACCHINE E ATTREZZATURE DI LAVORO - CARRELLI ELEVATORI • Marcatura CE (manuali, dichiarazione CE) • Problematica modifiche • DPR 547/55 IGIENE INDUSTRIALE E LOCALI DI LAVORO • Agibilità ANTINCENDIO E PIANO DI EMERGENZA • Valutazione corretto censimento e controllo quantità e qualità infiamm. • Piano di emergenza con scenaristica completa e verosimile PRONTO SOCCORSO • Cassette e attrezzature Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL 2 - Dichiarazioni conformità 3 - Conformità CE macchine > 21/09/1996 4 - Conformità DPR 547/55 macchine < 21/09/1996 Chiarificazione dello stato di fatto: Layout e tabelle di censimento, identificazione luoghi, impianti e macchine e valutazione stato di conformità iniziale (DENUNCIA E VERIFICA) e mantenimento (MANUTENZIONE VISITE PERODICHE) slide 31 di 71
  • 32. SG- Analisi iniziale Organizzazione – – – – – – – – ORGANIGRAMMA PER LA SICUREZZA • Formalizzato ? • Conosciuto ? • Individuati chiaramente i preposti ? ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA • Affidamento delle responsabilità di verifica, controllo e sorveglianza INFORMAZIONE e FORMAZIONE • Modalità di formazione generale (normativa, figure, rischi generali, …) • Adempimenti formazione figure chiave (formazione RSPP, ASPP, RLS, Addetti pronto soccorso e antincendio) • Adempimenti formazione mansioni particolari (carrellisti, videoterminalisti, MMC, …) • Rischi di mansione • Informativa (rumore, rischio incendio, … • Presenza cartellonistica • Prove pratiche • Affiancamento CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE • RLS • Lavoratori PROCEDURE/ISTRUZIONI OPERATIVE DI SICUREZZA • Quali procedure/istruzioni esistono già? (distribuzione DPI, introduzione sostanze chimiche, …) GESTIONE LAVORI IN APPALTO • Ricevimento dati sui lavoratori in appalto • Ricevimento descrizioni rischi appaltatori • Comunicazione rischi all’appaltatore • Coordinamento SORVEGLIANZA SANITARIA • Chiara identificazione delle mansioni • Rilascio da parte del MC dei giudizi di idoneità in forma scitta • Piano sanitario • Dati biostatistici MISURAZIONE E MONITORAGGIO • Modalità di registrazione infortuni • Quali controlli sono registrati? Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL 1 - Ruoli chiari, comunicati e conosciuti 2 - Completezza della informazione e formazione 3 - Coordinamento 4 - Ruolo partecipativo del MC slide 32 di 71
  • 33. SG- Analisi iniziale Analisi del documento di valutazione dei rischi – – – – 1 - Aderenza alla realtà e completezza PARTECIPAZIONE Coinvolto l’RLS ? Coinvolto il MC ? Coinvolti i lavoratori? RISCHI PRESENTI NELL’AZIENDA • Sono stati ricercati tutti i pericoli ? • Valutati anche rischi come vibrazioni, rischio • elettromagn.,rischi connessi con attività straordinarie, … PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI • Deve essere definita e scritta !! CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI • Devono essere chiaramente definiti • Devono tenere conto di formazione, DPI e protezione (nonché della loro fallibilità) PROCESSO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI • Fonti informative (manuali d’uso, analisi tecniche, check list, …) • Classificazione per “importanza” dei risichi ANALISI TECNICHE • Verifica documentale PIANIFICAZIONE • Programma di miglioramento in funzione della priorità di rischio CONTROLLO E MIGLIORAMENTO CONTINUO • Il programma di miglioramento viene portato avanti regolarmente? • • • 2 - Collegamento fra “valutazione” e “protezione” es. scelta DPI 3 - Utilizzabilità dei risultati – – – – Rev. 3 – Marzo 2013 4 - Aggiornamento puntuale e sistematico 5 - Mantenimento del programma di miglioramento SGSSL slide 33 di 71
  • 34. SG- La politica aziendale Il datore di lavoro, consultandosi con gli RLS (o i lavoratori), deve definire una politica di sicurezza e salute sul lavoro, che sia:  specifica per l’organizzazione e appropriata alla sua dimensione e alla tipologia delle sue attività;  concisa, facilmente comprensibile e resa operante dall’autorità del datore di lavoro; Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 34 di 71
  • 35. SG- La politica aziendale  comunicata e facilmente accessibile a tutte le persone nei rispettivi luoghi di lavoro;  riesaminata affinché continui ad essere appropriata;  resa disponibile, nei modi appropriati, alle parti interessate esterne pertinenti. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 35 di 71
  • 36. SG- La politica aziendale La politica di SSL deve comprendere, come minimo, i seguenti principi e finalità chiave sui quali l’organizzazione è impegnata:  la tutela della sicurezza e salute di tutti i membri dell’organizzazione tramite la prevenzione degli infortuni, delle malattie professionali, dei danni alla salute e degli incidenti; Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 36 di 71
  • 37. SG- La politica aziendale  la conformità con le leggi e i regolamenti nazionali applicabili in materia di SSL, i programmi volontari, i contratti collettivi di lavoro nella parte relativa a SSL e con gli altri accordi sottoscritti dall’organizzazione;  la garanzia che gli RLS (o i lavoratori) sono consultati e incoraggiati a partecipare attivamente a tutte le attività del SGSL;  il miglioramento continuo delle prestazioni del SGSL. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 37 di 71
  • 38. SG- Organigramma Datore di lavoro Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione -RSPP Rappresentate della direzione per il SGSSL ASPP ASPP Medico Competente -MC Responsabile del SGSSL Rappresentate dei Lavoratori per la sicurezza RLS Responsabile squadre di emergenza e pronto soccorso Squadra di emergenza … Dirigente/ Preposto (capo funzione) Dirigente/ Preposto (direttore di produzione) Preposto Preposto (capo reparto) Preposto (capo squadra) Rev. 3 – Marzo 2013 Squadra di pronto soccorso … …… …… Preposto (capo turno) SGSSL slide 38 di 71
  • 39. SG- Procedure e istruzioni operative Procedure comuni a tutti i sistemi di gestione  Gestione delle comunicazioni  Gestione dei documenti  Gestione delle registrazioni  Audit  Gestione delle non conformità  Riesame della direzione  Qualifica fornitori (escluso appaltatori) Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 39 di 71
  • 40. SG- Procedure e istruzioni operative Procedure proprie dei sistemi di gestione della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro  Prescrizioni legali  Analisi incidenti, infortuni e conseguenti Azioni Correttive e Preventive  Monitoraggio del SGSSL Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 40 di 71
  • 41. SG- Procedure e istruzioni operative Le procedure operative derivano dalla gestione pratica di problematiche legate al D.Lgs. 81/2008 e leggi: Valutazione dei rischi:  Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi  Gestione minori  Gestione lavoratrici madri Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 41 di 71
  • 42. SG- Procedure e istruzioni operative Organizzazione:  Nomine formali (RSPP, MC, RLS, Preposti, …)  Riunioni del SPP, sopralluoghi e consultazione Rls  Gestione dei rapporti medico competente in azienda Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 42 di 71
  • 43. SG- Procedure e istruzioni operative Procedure Operative  Formazione:  Informazione e formazione e inserimento nuovi assunti  Rapporti con i terzi:  Gestione e qualifica appaltatori  Gestione degli ingressi di visitatori e autisti Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 43 di 71
  • 44. SG- Procedure e istruzioni operative  Attrezzature/impianti:  Gestione delle sostanze pericolose  Gestione dei dpi  Gestione di luoghi di lavoro, impianti e attrezzature  Acquisto/vendita macchine  Redazione di dossier tecnici  Beni soggetti a valutazione preacquisto Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 44 di 71
  • 45. SG- Obiettivi e programma Devono essere stabiliti obiettivi misurabili di SSL coerenti con la politica di SSL e basati sull’analisi iniziale e sui successivi riesami. Questi obiettivi devono essere:  specifici per l’organizzazione ed appropriati alla sua dimensione e al tipo di attività;  coerenti con la legislazione e regolamentazione nazionale pertinente e applicabile nonché coerenti con le esigenze tecniche e commerciali dell’organizzazione in relazione alla SSL; Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 45 di 71
  • 46. SG- Obiettivi e programma  Finalizzati al miglioramento continuo della protezione della SSL per ottenere le migliori prestazioni in materia SSL  Realistici e ottenibili  Documentati e comunicati a tutte le funzioni e i livelli pertinenti dell’organizzazione  Verificati periodicamente e, se necessario, aggiornati. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 46 di 71
  • 47. SG- Sensibilizzazione  L’impegno ed il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali, ed in particolare dei livelli principali dell’organizzazione, sono determinanti per raggiungere gli obiettivi pianificati. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 47 di 71
  • 48. SG- Monitoraggio  Con una periodicità definita, le figure incaricate provvederanno a predisporre:  Raccolta dei dati  Analisi degli indicatori per la verifica della struttura, dell'efficacia e dei risultati del Sistema di Gestione della Sicurezza Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 48 di 71
  • 49. SG- Riesame e miglioramento Argomenti tipici del riesame sono:  statistiche infortuni  rapporti sulla identificazione dei pericoli e sulla valutazione e controllo dei rischi  rapporti sulle emergenze (reali o simulate)  risultati dei monitoraggi interni  azioni correttive intraprese  rapporti sulla efficacia del Sistema di Gestione della Sicurezza Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 49 di 71
  • 50. SG- Riesame e miglioramento Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 50 di 71
  • 51. Funzione 3 processo 2 Processo 4 Prima Rev. 3 – Marzo 2013 risultato 3 sapere 1 Funzione 2 risultato 2 processo 3 Processoe 3 Funzione Processo 4 4 risultato 1 sapere 3 processo 1 sapere 2 Funzione 1 funzione 3 Processo 2 funzione 2 funzione 1 SG- La trasformazione organizzativa Dopo SGSSL slide 51 di 71
  • 52. SG- La certificazione del sistema Atto mediante il quale una terza parte indipendente dichiara che, con ragionevole attendibilità, un determinato prodotto, processo o servizio è Conforme ad una specifica norma o ad un altro documento normativo verifica preliminare e documentale verifica iniziale 1^ verifica di mantenimento 2^ verifica di mantenimento rapporto rapporto rapporto rapporto certificato triennale Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 52 di 71
  • 53. SG- La certificazione del sistema Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 53 di 71
  • 54. SG- Efficacia dei sistemi di gestione  Una recente ricerca condotta dall’INAIL ha evidenziato che l’andamento infortunistico nelle aziende certificate BS OHSAS 18001 presenta una riduzione del 15,4% nell’indice di frequenza (If) e del 22% nell’indice di gravità (Ig) rispetto alle aziende non certificate. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 54 di 71
  • 55. SG- In conclusione  C’è un nuovo contesto normativo D.Lgs. 231/01, Legge 123/07, D.Lgs. 81/08  Cosa deve fare un’impresa? Dotarsi di un Modello Organizzativo per evitare di incorrere in pesanti responsabilità Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 55 di 71
  • 56. SG- In conclusione  Come fare? Almeno per i reati in materia di sicurezza sul lavoro, il Legislatore ci indica un percorso richiamando linee guida e standard diffusi a livello nazionale ed internazionale  I dati INAIL sulle aziende certificate confermano la validità di questi modelli Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 56 di 71
  • 57. Tecniche di audit NORMA UNI EN ISO 19011:2003 “Linee guida per gli audit” Audit come strumenti di gestione per tenere Audit come strumenti di gestione per tenere sotto controllo e verificare l’efficace attuazione sotto controllo e verificare l’efficace attuazione della politica per la qualità e/o ambientale di della politica per la qualità e/o ambientale di una organizzazione. una organizzazione. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 57 di 71
  • 58. Tecniche di audit Caratteristiche Obiettivi  Attività pianificata e  Attività pianificata e sistematica sistematica  Programmato in  Programmato in relazione allo stato e relazione allo stato e all’importanza delle all’importanza delle attività attività  Effettuato da personale  Effettuato da personale indipendente e indipendente e qualificato qualificato  Documentato  Documentato  Valutare la conformità  Valutare la conformità delle aree e dei processi delle aree e dei processi del Sistema di gestione del Sistema di gestione aziendale aziendale  Valutare l’efficacia delle  Valutare l’efficacia delle aree e dei processi del aree e dei processi del Sistema di gestione Sistema di gestione aziendale aziendale  Individuare opportunità  Individuare opportunità di miglioramento di miglioramento Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 58 di 71
  • 59. Tecniche di audit - Principi  Comportamento etico: il fondamento della professionalità  Presentazione imparziale: l’obbligo di riportare fedelmente e con precisione  Adeguata professionalità: possesso di adeguate competenze Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 59 di 71
  • 60. Tecniche di audit - Principi  Indipendenza: la base per l’imparzialità e l’obiettività delle conclusioni  Approccio basato sull’evidenza: il metodo razionale il metodo razionale per raggiungere conclusioni dell’audit affidabili e riproducibili in un processo dell’audit sistematico. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 60 di 71
  • 61. Tecniche di audit – Le fasi Programmazione dell’audit Scelta del gruppo di audit Contatto con l’area interessata Esame documentale Definizione piano di audit dettagliato Audit in campo Azioni successive all’audit Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 61 di 71
  • 62. Gestione del programma di audit Procedure  Pianificazione e programmazione degli audit  Assicurazione della competenza degli auditor e dei responsabili del gruppo di audit  Costituzione di appropriati gruppi di auditor e l’assegnazione dei ruoli e delle responsabilità  La conduzione degli audit  L’esecuzione delle azioni successive all’audit  La conservazione delle registrazioni del programma  Il rapporto alla direzione sulle acquisizioni complessive del programma di audit Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 62 di 71
  • 63. Gestione del programma di audit Attuazione  Comunicazione del programma di audit alle parti interessate  Il coordinamento e la programmazione degli audit  La garanzia che vengano costituiti gruppi di audit  La fornitura delle risorse necessarie per i gruppi di audit Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 63 di 71
  • 64. Gestione del programma di audit Registrazioni        Piani di audit Rapporti di audit Rapporti di non conformità Rapporti di azioni correttive e preventive Rapporti di azioni successive all’audit, se applicabili I risultati del riesame del programma di audit Informazioni sul personale coinvolto Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 64 di 71
  • 65. Tecniche di audit- Il gruppo di un audit Per decidere la composizione e la dimensione si deve considerare:  Gli obiettivi, il campo, i criteri e la durata prevista dall’audit  Le competenze complessive del gruppo di audit per raggiungere gli obiettivi prefissati  I requisiti cogenti, contrattuali,di accreditamento/certificazione, se applicabili  Indipendenza del gruppo di audit dalle attività sottoposte a verifica  La capacità dei membri del gruppo di interagire in modo efficace con l’area oggetto dell’audit. Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 65 di 71
  • 66. Tecniche di audit- Il gruppo di un audit Scegliere i membri del gruppo di audit in modo tale che la totalità delle conoscenze e delle competenze siano presenti nel gruppo di audit Identificare le conoscenze e le competenze necessarie per conseguire gli obiettivi dell’audit Auditor in addestramento In mancanza di copetenze Esperti Tecnici Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 66 di 71
  • 67. Le competenze del gruppo di audit La competenza dell’auditor è basata sul possesso di: CAPACITA’ DI APPLICARE COMPETENZE DI AUDITOR CARATTERISTICHE PERSONALI  Rispettoso dei principi etici  Di mentalità aperta  Diplomatico  Dotato di spirito di osservazione  Perspicace  Versatile  Tenace  Risoluto  Sicuro di sé Rev. 3 – Marzo 2013 Istruzione Esperienza di lavoro Formazione Addestramento Esperienza di audit SGSSL slide 67 di 71
  • 68. Le attività di un audit Avvio dell’audit Conduzione del riesame della documentazione Preparazione delle attività di audit sul posto Preparazione, approvazione e distribuzione del rapporto Conduzione di azioni successive Rev. 3 – Marzo 2013 Chiusura dell’audit SGSSL slide 68 di 71
  • 69. Tecniche di audit- I documenti di lavoro Strumenti necessari per fini di riferimento e registrazione delle attività di audit Moduli Moduli per registrare le per registrare le informazioni informazioni Liste di riscontro Liste di riscontro (check list) (check list)  Evidenze di supporto  Risultanze dell’audit  Registrazione delle riunioni Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 69 di 71
  • 70. Le informazioni dell’audit  Raccolte mediante opportuno campionamento  Utilizzando interviste, osservazioni di attività e riesame di documenti Le domande devono essere formulate:  In modo semplice e chiaro  In modo non generico  Secondo una sequenza logica  Coprendo tutti i temi trattati nella documentazione  Riferendole a prescrizioni applicabili Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 70 di 71
  • 71. I risultati dell’audit Non Conformità Raccomandazioni Azioni preventive/ Azioni preventive/ di miglioramento di miglioramento Azioni correttive Azioni correttive Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 71 di 71