La gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso l'implementazione di un modello organizzativo: dall'analisi iniziale alle tecniche di audit
La nuova norma ISO 45001 - gestire la sicurezza in modo efficienteVittorio Campione
(c) 2018 by Studio ARES
Il 12 Marzo 2018 è stata pubblicata la UNI ISO 45001:2018 “Sistema di Gestione per la Sicurezza e la Salute sui Luoghi di Lavoro”.
Questo nuovo Standard sostituirà definitivamente la norma BS OHSAS 18001:2007 entro tre anni.
La ISO 45001 è stata sviluppata secondo le linee guida dell'High Level Structure (HLS), così da facilitare l’adozione di Sistemi di Gestione Integrati, Qualità Sicurezza ed Ambiente.
Gli indubbi vantaggi dell’adozione di un Sistema di Gestione per la Salute e la Sicurezza (SGS) sono:
• Ridurre gli infortuni e le malattie professionali
• Eliminare o minimizzare i rischi associati alla salute e alla sicurezza sul lavoro
• Migliorare le prestazioni e l’efficacia in termini di salute e sicurezza sul lavoro
• Dimostrare una responsabilità sociale e soddisfare i requisiti della catena di fornitura
• Tutelare la reputazione del marchio
• Motivare e coinvolgere il personale attraverso la consultazione e la partecipazione.
Le slide presentano un riassunto dei contenuti principali della norma, un confronto tra la 45001 e la 18001 e indicazioni sulla ricaduta positiva dell'implementazione di un sistema di gestione.
La norma UNI ISO 45001, pubblicata in data 12 marzo 2018, al termine di un periodo transitorio di tre anni (2021) è destinata a sostituire lo standard britannico OHSAS 18001 come punto di riferimento per tutte le aziende che scelgono di certificare il proprio sistema di gestione della salute e sicurezza.
aspetti pratici per valutare i rischi e gestire il relativo documentoCorrado Cigaina
un'analisi sul modo di operare per valutare correttamente tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e per redigere, impelmentare e mantenere attivo nel tempo il documento di valutazione di cui agli art. 28 e29 D.Lgs 81/08. aggiornata ad ottobre 2015.
In data 15 settembre 2015 è stata pubblicata la nuova edizione della norma ISO 9001 “SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ – Requisiti”, una delle più utilizzate al mondo, che specifica i requisiti per l’adozione di un Sistema di Gestione per la Qualità all'interno di un’organizzazione, al fine di aumentarne le prestazioni e fornire valore aggiunto sia alle parti interessate (contesto e utenti finali del prodotto/servizio), sia all'organizzazione stessa.
Il 15 settembre 2015 è stata pubblicata l’ultima versione della norma ISO 14001 “SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE – Requisiti e guida per l’uso”, una delle più utilizzate al mondo, che specifica i requisiti per l’adozione di un sistema di gestione per l’ambiente all'interno di un’organizzazione, al fine di aumentarne le prestazioni ambientali e fornire valore aggiunto sia alle parti interessate (contesto e utenti finali del prodotto/servizio), sia all'organizzazione stessa.
La nuova norma ISO 45001 - gestire la sicurezza in modo efficienteVittorio Campione
(c) 2018 by Studio ARES
Il 12 Marzo 2018 è stata pubblicata la UNI ISO 45001:2018 “Sistema di Gestione per la Sicurezza e la Salute sui Luoghi di Lavoro”.
Questo nuovo Standard sostituirà definitivamente la norma BS OHSAS 18001:2007 entro tre anni.
La ISO 45001 è stata sviluppata secondo le linee guida dell'High Level Structure (HLS), così da facilitare l’adozione di Sistemi di Gestione Integrati, Qualità Sicurezza ed Ambiente.
Gli indubbi vantaggi dell’adozione di un Sistema di Gestione per la Salute e la Sicurezza (SGS) sono:
• Ridurre gli infortuni e le malattie professionali
• Eliminare o minimizzare i rischi associati alla salute e alla sicurezza sul lavoro
• Migliorare le prestazioni e l’efficacia in termini di salute e sicurezza sul lavoro
• Dimostrare una responsabilità sociale e soddisfare i requisiti della catena di fornitura
• Tutelare la reputazione del marchio
• Motivare e coinvolgere il personale attraverso la consultazione e la partecipazione.
Le slide presentano un riassunto dei contenuti principali della norma, un confronto tra la 45001 e la 18001 e indicazioni sulla ricaduta positiva dell'implementazione di un sistema di gestione.
La norma UNI ISO 45001, pubblicata in data 12 marzo 2018, al termine di un periodo transitorio di tre anni (2021) è destinata a sostituire lo standard britannico OHSAS 18001 come punto di riferimento per tutte le aziende che scelgono di certificare il proprio sistema di gestione della salute e sicurezza.
aspetti pratici per valutare i rischi e gestire il relativo documentoCorrado Cigaina
un'analisi sul modo di operare per valutare correttamente tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e per redigere, impelmentare e mantenere attivo nel tempo il documento di valutazione di cui agli art. 28 e29 D.Lgs 81/08. aggiornata ad ottobre 2015.
In data 15 settembre 2015 è stata pubblicata la nuova edizione della norma ISO 9001 “SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ – Requisiti”, una delle più utilizzate al mondo, che specifica i requisiti per l’adozione di un Sistema di Gestione per la Qualità all'interno di un’organizzazione, al fine di aumentarne le prestazioni e fornire valore aggiunto sia alle parti interessate (contesto e utenti finali del prodotto/servizio), sia all'organizzazione stessa.
Il 15 settembre 2015 è stata pubblicata l’ultima versione della norma ISO 14001 “SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE – Requisiti e guida per l’uso”, una delle più utilizzate al mondo, che specifica i requisiti per l’adozione di un sistema di gestione per l’ambiente all'interno di un’organizzazione, al fine di aumentarne le prestazioni ambientali e fornire valore aggiunto sia alle parti interessate (contesto e utenti finali del prodotto/servizio), sia all'organizzazione stessa.
ISO 9001, 14001, 45001: cosa sono e a cosa servonoGeosolution Srl
ISO 9001, 14001, 45001: cosa sono e a cosa servono?
Facciamo una panoramica sui principali standard per i sistemi di gestione aziendale ed il mondo della certificazione, evidenziando i vantaggi per le aziende e le opportunità che essi possono rappresentare sotto il profilo lavorativo.
Corso per RSPP ideato nel 2016 con elementi di novità dal punto di vista didattico. Parliamo dei Sistemi di Gestione e della loro corretta implementazione (UNI INAIL e OHSAS18001) al fine di soddisfare i requisisti del Dlgs 81/08 e del Dlgs 231/01
Organizzazione della prevenzione aziendale: datore di lavoro, dirigenti, preposti, medico competente, responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), lavoratori, addetti alla gestione delle emergenze. Per ciascuno dei soggetti della sicurezza sono indicati i loro ruoli e responsabilità.
Corso ASPP/RSPP mod. A3 - Inviduazione e valutazione dei rischiRoberto Rocchegiani
Corso per ASPP/RSPP ideato nel 2016 con elementi di novità dal punto di vista didattico. Parliamo della individuazione dei rischi e della loro valutazione, con particolare riferimento agli attuali panorami occupazionali.
Siamo agli inizi di una presumibile inversione di tendenza dal punto di vista produttivo, ma occorre rivalutare la sopravvenuta rischiosità derivante dalla differenza di genere e l'attuale impoverimento delle organizzazioni, dal punto di vista esperenziale e professionale.
Elementi che stanno determinando un forte incremento delle domande di malattia professionale ed un incremento degli infortuni mortali.
Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoroCorrado Cigaina
introduzione ai sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro ed hai modelli organizzativi gestionali di cui all'art 2 D.Lgs 81/08. la presentazione può essere utile come aggiornalemto di RSPP.; aggiornato al aprile 2016
gli obblighi del preposto e le relavite responsabilità in caso di infortunio sul lavoro; presentazione utile come aggiornamento per preposti. aggiornato al dicembre 2015
Gestione degli eventi indesiderati, compiti del RSPPCorrado Cigaina
infortuni, quasi infortuni, malattie professionali e danni materiali, devono essere analizzati e registrati in modo tale da evitare che simili eventi possano ripetersi. RSPP deve assistere il datore di lavoro in questo importante compito.
La ISO 37001: un impegno concreto per contrastare i fenomeni corruttiviMaurilio Savoldi
Con la norma ISO 37001:2016 “Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione” è disponibile su scala internazionale uno standard per la prevenzione dei rischi di corruzione in tutti i tipi di organizzazioni.
La norma è pienamente integrabile con tutte le altre norme gestionali ISO, consentendo un’agevole integrazione con gli standard già diffusi, (per esempio la ISO 9001)
Il sistema introdotto dalla ISO 37001 definisce le misure di prevenzione e i controlli adottabili da un’Organizzazione per prevenire il compimento di atti corruttivi da parte dei propri dipendenti, dei collaboratori o da qualunque soggetto agisca in suo nome o per suo conto, promuovendo una cultura aziendale basata sull’etica e sulle buone pratiche commerciali. La certificazione ISO 37001, riconosciuta a livello internazionale, consente peraltro un miglioramento dell'immagine aziendale, con una conseguente maggiore fiducia in tutti gli stakeholder ed una fidelizzazione dei partner /clienti nazionali ed internazionali.
Ma cosa significa implementare tale sistema? Qui potrete vedere le slide del webinar SUPSI dedicato alla Iso 37001
Rischi specifici sul lavoro- legge 81/2008
Istituto Paritario S. Freud, Scuola privata a Milano per: indirizzo Tecnico Tecnologico Informatico e indirizzo Tecnico Economico Turismo
Istituto Tecnico Informatico: una scelta vincente
Istituto Tecnico Turismo: uno sguardo al futuro
Argomento tratto dalle lezioni del corso universitario "elementi di procedura penale nella prevenzione". Una disamina dal punto di vista penale delle figure responsabili del d.lgs 81/08
informazione, formazione addestramento all'uso delle attrezzature di lavoroCorrado Cigaina
alcune considerazioni in merito all'informazione, formazione ed addestramento all'uso delle attrezzature di lavoro: la presentazioneè stata utilizzata come momento di aggiornamento di RSPP - aggiornato al luglio 2015
ISO 9001, 14001, 45001: cosa sono e a cosa servonoGeosolution Srl
ISO 9001, 14001, 45001: cosa sono e a cosa servono?
Facciamo una panoramica sui principali standard per i sistemi di gestione aziendale ed il mondo della certificazione, evidenziando i vantaggi per le aziende e le opportunità che essi possono rappresentare sotto il profilo lavorativo.
Corso per RSPP ideato nel 2016 con elementi di novità dal punto di vista didattico. Parliamo dei Sistemi di Gestione e della loro corretta implementazione (UNI INAIL e OHSAS18001) al fine di soddisfare i requisisti del Dlgs 81/08 e del Dlgs 231/01
Organizzazione della prevenzione aziendale: datore di lavoro, dirigenti, preposti, medico competente, responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), lavoratori, addetti alla gestione delle emergenze. Per ciascuno dei soggetti della sicurezza sono indicati i loro ruoli e responsabilità.
Corso ASPP/RSPP mod. A3 - Inviduazione e valutazione dei rischiRoberto Rocchegiani
Corso per ASPP/RSPP ideato nel 2016 con elementi di novità dal punto di vista didattico. Parliamo della individuazione dei rischi e della loro valutazione, con particolare riferimento agli attuali panorami occupazionali.
Siamo agli inizi di una presumibile inversione di tendenza dal punto di vista produttivo, ma occorre rivalutare la sopravvenuta rischiosità derivante dalla differenza di genere e l'attuale impoverimento delle organizzazioni, dal punto di vista esperenziale e professionale.
Elementi che stanno determinando un forte incremento delle domande di malattia professionale ed un incremento degli infortuni mortali.
Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoroCorrado Cigaina
introduzione ai sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro ed hai modelli organizzativi gestionali di cui all'art 2 D.Lgs 81/08. la presentazione può essere utile come aggiornalemto di RSPP.; aggiornato al aprile 2016
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Gestione degli eventi indesiderati, compiti del RSPPCorrado Cigaina
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La ISO 37001: un impegno concreto per contrastare i fenomeni corruttiviMaurilio Savoldi
Con la norma ISO 37001:2016 “Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione” è disponibile su scala internazionale uno standard per la prevenzione dei rischi di corruzione in tutti i tipi di organizzazioni.
La norma è pienamente integrabile con tutte le altre norme gestionali ISO, consentendo un’agevole integrazione con gli standard già diffusi, (per esempio la ISO 9001)
Il sistema introdotto dalla ISO 37001 definisce le misure di prevenzione e i controlli adottabili da un’Organizzazione per prevenire il compimento di atti corruttivi da parte dei propri dipendenti, dei collaboratori o da qualunque soggetto agisca in suo nome o per suo conto, promuovendo una cultura aziendale basata sull’etica e sulle buone pratiche commerciali. La certificazione ISO 37001, riconosciuta a livello internazionale, consente peraltro un miglioramento dell'immagine aziendale, con una conseguente maggiore fiducia in tutti gli stakeholder ed una fidelizzazione dei partner /clienti nazionali ed internazionali.
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Rischi specifici sul lavoro- legge 81/2008
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informazione, formazione addestramento all'uso delle attrezzature di lavoroCorrado Cigaina
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Convegno Istat Roma, Aula Magna 20.11.19
Salute e Sicurezza nella PA: dall’applicazione della normativa ai nuovi sistemi di gestione
via Cesare Balbo 16
Evoluzione storico-giuridica delle norme di prevenzione e di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: dalle prime norme italiane alle modificazioni successive del Decreto Legislativo 81/08.
Presentare in forma divulgativa e sintetica gli effetti del D. Lgs. 231/01 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e sulle modalità per prevenire impatti negativi sull'Azienda.
Le misure di prevenzione e protezione da adottare nei luoghi di lavoro con particolare riferimento alla formazione, informazione, i dispositivi di protezione individuale (DPI), la segnaletica di sicurezza, la sorveglianza sanitaria e la manutenzione
Presentazione a supporto dell'intervento di Alessandro Foti, Coordinatore UNI/CT 016/GL 09 al webinar "LA COMPLIANCE AZIENDALE TRA I SISTEMI DI GESTIONE E IL MODELLO 231" del
19 aprile 2022
Presentazione a supporto dell'intervento di Alessandro Foti, Vice-Presidente AIAS al webinar "15 ANNI DAL D.LGS.81/2008 E
L’EVOLUZIONE DELLA FIGURA DEL RSPP: PROFESSIONISTI DELLA PRIVACY, DEL TRATTAMENTO E DELLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI, SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI E WHISTLEBLOWING" del 31 gennaio 2024
La gestione degli appalti secondo il D.Lgs 81/08 in materia di salute e sicurezza sul lavoro: i ruoli dei soggetti coinvolti, i rischi da interferenza, il sistema di qualificazione delle imprese. La gestione della sicurezza per i cantieri temporaneni e mobili.
Le cause che caratterizano il fenomeno dello stress lavoro-correlato con la definizione di stress, la distinzione dello stress positivo e negativo e gli interventi a livello individuele e organizzativo per la gestione dello stress nei luoghi di lavoro
L'importanza delle comunicazzione nei luohi di lavoro e nella vita quotidiana: come avviene il processo di comunicazione, consigli utili e regole d'oro del leader
La valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro: quali sono i rischi da valutare, il processo da seguire per la loro identificazione, valutazione e le azioni da intraprendere per il trattamento dei rischi. Le diverse classi di rischio: i rischi per la salute, per la sicurezza e i rischi trasversali.
I termini e le definizioni principali che caratterizzano salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: la differenza tra rischio e pericolo, la definizione di valutazione del rischio, i concetti di salute, sicurezza, prevenzione, protezione infortuni e malattie professionali
Presentazione del corso di formazione per Formatori per la Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro conforme a quanto previsto dal Decreto InterMinisteriale (Ministero Lavoro e Politiche Sociali e Ministero della Salute) del 6 marzo 2013 "Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro" ed al Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 "Testo Unico sulla Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro".
Dai concetti generali della pianificazione secondo la norma UNI EN ISO 9001, alla realtà della consulenza in materia di compliance aziendale, ai moduli operativi, per arrivare alle doti del pianificatore.
Presentazione aziendale di Safer s.r.l. azienda che eroga servizi di consulenza in materia di sicurezza sul lavoro, qualità e ambiente. Sono illustrati i dati quantitativi di produzione e i principali punti di forza dell'azienda.
2. Definizione
Un sistema di gestione è un modello
organizzativo collaudato e implementato per
gestire e migliorare continuamente le politiche,
le procedure e i processi di un'organizzazione.
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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3. Applicazione
1.
2.
3.
4.
Sistemi di gestione per la Qualità
Sistemi di gestione Ambientale
Sistemi di gestione per la Sicurezza Alimentare
Sistemi di gestione della Sicurezza delle
Informazioni
5. Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza Sul
lavoro
6. Sistema di Gestione per l’Impatto sull´Etica e
sul Sociale
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
slide 3 di 71
4. D.Lgs. 231/2001
Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231
“Disciplina della responsabilità amministrativa
delle persone giuridiche, delle società e delle
associazioni anche prive di personalità
giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge
29 settembre 2000, n. 300”
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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5. D.Lgs. 231/2001
Ha introdotto la disciplina della responsabilità
amministrativa per società, enti ed organizzazioni,
con o senza personalità giuridica.
Le organizzazioni possono essere ritenute responsabili
di reati commessi da un proprio amministratore,
dirigente o dipendente (o terzo mandatario) e
possono essere soggette a gravi sanzioni pecuniarie
ed interdittive.
Le organizzazioni rischiano di dover rispondere
come ente collettivo al giudice penale per
un’ampia gamma di illeciti.
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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6. D.Lgs. 231/2001
La responsabilità amministrativa va ad
aggiungersi alla responsabilità penale della
persona fisica che ha materialmente commesso
determinati fatti illeciti.
Gli Enti rispondono solo nel caso in cui gli illeciti
siano stati posti in essere nel proprio interesse o
vantaggio.
Vantaggio: ciò che costituisce un fatto positivo,
un beneficio, un elemento di utilità.
Interesse: detto di cosa che riguarda l’attività.
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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7. D.Lgs. 231/2001 - Reati
Reati contro la Pubblica Amministrazione;
Reati contro il patrimonio mediante frode;
Reati contro la Pubblica Fede;
Reati Societari;
Reati contro la personalità individuale;
Reati in materia di terrorismo;
Reati di Market Abuse;
Omessa comunicazione del conflitto di
interesse;
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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8. D.Lgs. 231/2001 - Reati
Pratiche di mutilazione degli organi genitali
femminili;
Reati transnazionali;
Reati di omicidio colposo e lesioni colpose
gravi e gravissime in conseguenza della
violazione delle normative in materia di
salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
Reati di ricettazione, riciclaggio, impiego di
denaro, beni o altre utilità di provenienza
illecita (D.Lgs. 231/2007);
Reati di frode informatica.
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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9. D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni
Interdittive:
l'interdizione dall'esercizio dell'attività;
la sospensione o la revoca delle
autorizzazioni, licenze o concessioni
funzionali alla commissione dell'illecito;
il divieto di contrattare con la pubblica
amministrazione, salvo che per ottenere le
prestazioni di un pubblico servizio;
l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti,
contributi o sussidi e l'eventuale revoca di
quelli già concessi;
il divieto di pubblicizzare beni o servizi.
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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10. D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni
Pecuniarie
Confisca del presso o del profitto del reato
Pubblicazione della sentenza
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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11. D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni
In caso di violazioni dell’art. 25-septies
per il delitto di omicidio colposo commesso
con violazione dell’art. 55, comma 2, T.U.
(omessa o parzialmente incompleta valutazione
dei rischi relativamente alle aziende ivi
contemplate), la sanzione è pari a 1.000 quote
(€ 258,23 – € 1.549,37), oltre a sanzioni
interdittive da tre mesi a un anno;
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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12. D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni
Per il delitto di omicidio colposo commesso
con violazione delle norme sulla tutela della
salute e della sicurezza sul lavoro (diverse da
quella sopra indicata), si applica la sanzione da
250 a 500 quote, oltre a sanzioni interdittive
da tre mesi ad un anno;
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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13. D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni
Per il delitto di lesioni gravi o gravissime
colpose, commesso con violazione delle norme
sulla tutela e sulla sicurezza sul lavoro, una
sanzione non maggiore a 250 quote, oltre a
sanzioni interdittive fino a sei mesi.
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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14. D.Lgs. 231/2001 – Esonero
Reato commesso dai soggetti in posizione apicale
l’organo dirigente ha adottato ed
efficacemente attuato, prima della
commissione del fatto, modelli di
organizzazione e di gestione idonei a
prevenire reati della specie di quello
verificatosi;
il compito di vigilare sul funzionamento e
l’osservanza dei modelli di curare il loro
aggiornamento è stato affidato a un organismo
dell’ente dotato di autonomi poteri di iniziativa
e di controllo;
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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15. D.Lgs. 231/2001 – Esonero
le persone hanno commesso il reato eludendo
fraudolentemente i modelli di organizzazione e
di gestione;
non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza
da parte dell’organismo preposto
Reato commesso da sottoposti all'altrui direzione o
vigilanza
L’ente risponde solo se la commissione del
reato è stata resa possibile dall’inosservanza
degli obblighi di direzione o vigilanza.
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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16. D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero
Il modello di organizzazione e di gestione idoneo
deve essere adottato ed efficacemente attuato,
assicurando un sistema aziendale per adempiere a
tutti gli obblighi giuridici relativi la salute e la
sicurezza nei luoghi di lavoro
deve prevedere:
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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17. D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero
idonei sistemi di registrazione dell’avvenuta
effettuazione delle attività
un’articolazione di funzioni che assicuri le
competenze tecniche e i poteri necessari per la
verifica, valutazione, gestione e controllo del
rischio
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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18. D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero
un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il
mancato rispetto delle misure indicate nel
modello
un idoneo sistema di controllo sull’attuazione
del medesimo modello e sul mantenimento nel
tempo delle condizioni di idoneità delle misure
adottate
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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19. D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero
NORME
NORME
CERTIFICABILI
CERTIFICABILI
LINEE GUIDA
LINEE GUIDA
Rev. 3 – Marzo 2013
BS OHSAS 18001: 2007
Occupational health and safety management
systems - Requirements
UNI INAIL ISPESL
PARTI SOCIALI
Linee Guida per un sistema di gestione della
sicurezza e salute sul lavoro
SGSSL
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20. SG- Vantaggi
Riduzione delle potenziali responsabilità in
termini di sicurezza
Garanzia della prevenzione dei rischi per i
lavoratori
Riduzione degli infortuni e delle malattie
professionali
Identificazione dei potenziali pericoli e delle
relative misure di intervento
Immediate informazioni relative agli aspetti di
sicurezza alle autorità di controllo e ai
lavoratori
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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21. SG- Vantaggi
Riduzione dei premi assicurativi
Miglioramento dell’immagine nei confronti
dell’utenza esterna
Coinvolgimento attivo e continuo dei soggetti
interni
Confronto positivo con gli organi di vigilanza e
controllo
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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22. SG- Analisi dei costi
Costi della non sicurezza per l’azienda:
Impatto sull’efficienza ed efficacia lavorativa
Perdita di risorse (materiali e know how)
Perdita di fiducia delle maestranze e
conseguente peggioramento del “clima” sociale
e organizzativo
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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23. SG- Analisi dei costi
Aumento delle spese (multe, aumento premi
assicurativi, sostituzione macchinari, ricerca,
selezione e formazione nuovo personale)
Aumento delle spese di gestione organizzativa
Aumento delle spese legate alla gestione delle
pratiche giudiziarie
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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24. SG- Analisi dei costi
Costi della non sicurezza per il sistema Paese:
Pesante incidenza sul Sistema Sanitario
Nazionale (costo delle giornate ospedale, costo
di utilizzo delle strutture sanitarie in generale)
Pesante incidenza in termini di riduzione dei
contributi in caso di incidenti invalidanti (INPS,
pensioni, assicurazioni)
Pesante incidenza sul sistema familiare
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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25. SG- Analisi dei costi
Costi della non sicurezza per i Lavoratori:
Perdita della salute fisica
Riduzione della qualità della vita
Impatto a livello psicologico e sociale
Riduzione degli introiti economici
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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26. SG- Elementi del sistema
Il SGSL opera sulla base di una sequenza
ciclica detta ciclo di Deming (ciclo di PDCA) è
un modello studiato per il miglioramento
continuo in un'ottica a lungo raggio.
Serve per promuovere una cultura che è tesa al
miglioramento continuo dei processi e
all’utilizzo ottimale delle risorse.
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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27. SG- Elementi del sistema
P – Plan: Pianificazione.
D – Do: Esecuzione del programma, dapprima in
contesti circoscritti.
C – Check: Test e controllo, studio e raccolta dei
risultati e dei feedback.
A – Act: Azione per rendere definitivo e/o
migliorare il processo.
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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28. SG- Il ciclo di Deming
SGSL
OHSAS
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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29. SG- Struttura documentale del SGSSL
2
6
Norma OHSAS
18001:1999
Analisi
preliminare
Politica
DVR
PE
Obiettivi e programma
Manuale
1
5
3
Organigramma e Mansionario
Procedure e istruzioni operative
4
Registrazioni
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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30. SG- Analisi iniziale
L’analisi iniziale deve servire come base per
definire un SGSL e deve essere effettuata da
persone competenti consultando, nei modi
appropriati, i RLS (o i lavoratori).
Rev. 3 – Marzo 2013
SGSSL
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31. SG- Analisi iniziale
1 - Denunce
Impianti
Verifica documentale
–
–
–
–
–
–
–
–
–
GESTIONE INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI
IMPIANTO DI MESSA A TERRA ; IMPIANTO ELETTRICO; PROTEZIONE
DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE;
• Denunce
• Dichiarazione di conformità
• Verifiche periodiche
LUOGHI A PERICOLO DI ESPLOSIONE (ATEX)
• Zonizzazione
• Idoneità attrezzature e impianti elettrici
GENERATORI DI CALORE; RECIPIENTI IN PRESSIONE; APPARECCHI/
ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO;
• Denunce
• Dichiarazione di conformità (PED - CE)
• Verifiche periodiche
ALTRI SISTEMI SOGGETTI A VERIFICHE
CONFORMITA’ MACCHINE E ATTREZZATURE DI LAVORO - CARRELLI
ELEVATORI
• Marcatura CE (manuali, dichiarazione CE)
• Problematica modifiche
• DPR 547/55
IGIENE INDUSTRIALE E LOCALI DI LAVORO
• Agibilità
ANTINCENDIO E PIANO DI EMERGENZA
• Valutazione corretto censimento e controllo quantità e qualità infiamm.
• Piano di emergenza con scenaristica completa e verosimile
PRONTO SOCCORSO
• Cassette e attrezzature
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2 - Dichiarazioni
conformità
3 - Conformità CE
macchine >
21/09/1996
4 - Conformità DPR 547/55
macchine < 21/09/1996
Chiarificazione dello stato di
fatto: Layout e tabelle di
censimento, identificazione
luoghi, impianti e macchine e
valutazione stato di
conformità iniziale
(DENUNCIA E VERIFICA) e
mantenimento
(MANUTENZIONE VISITE
PERODICHE)
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32. SG- Analisi iniziale
Organizzazione
–
–
–
–
–
–
–
–
ORGANIGRAMMA PER LA SICUREZZA
•
Formalizzato ?
•
Conosciuto ?
•
Individuati chiaramente i preposti ?
ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA
•
Affidamento delle responsabilità di verifica, controllo e sorveglianza
INFORMAZIONE e FORMAZIONE
•
Modalità di formazione generale (normativa, figure, rischi generali, …)
•
Adempimenti formazione figure chiave (formazione RSPP, ASPP, RLS, Addetti pronto
soccorso e antincendio)
•
Adempimenti formazione mansioni particolari (carrellisti, videoterminalisti, MMC, …)
•
Rischi di mansione
•
Informativa (rumore, rischio incendio, …
•
Presenza cartellonistica
•
Prove pratiche
•
Affiancamento
CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE
•
RLS
•
Lavoratori
PROCEDURE/ISTRUZIONI OPERATIVE DI SICUREZZA
•
Quali procedure/istruzioni esistono già? (distribuzione DPI, introduzione sostanze
chimiche, …)
GESTIONE LAVORI IN APPALTO
•
Ricevimento dati sui lavoratori in appalto
•
Ricevimento descrizioni rischi appaltatori
•
Comunicazione rischi all’appaltatore
•
Coordinamento
SORVEGLIANZA SANITARIA
•
Chiara identificazione delle mansioni
•
Rilascio da parte del MC dei giudizi di idoneità in forma scitta
•
Piano sanitario
•
Dati biostatistici
MISURAZIONE E MONITORAGGIO
•
Modalità di registrazione infortuni
•
Quali controlli sono registrati?
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SGSSL
1 - Ruoli chiari,
comunicati e
conosciuti
2 - Completezza della
informazione e
formazione
3 - Coordinamento
4 - Ruolo
partecipativo del MC
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33. SG- Analisi iniziale
Analisi del documento di valutazione dei
rischi
–
–
–
–
1 - Aderenza alla realtà e
completezza
PARTECIPAZIONE
Coinvolto l’RLS ?
Coinvolto il MC ?
Coinvolti i lavoratori?
RISCHI PRESENTI NELL’AZIENDA
• Sono stati ricercati tutti i pericoli ?
• Valutati anche rischi come vibrazioni, rischio
• elettromagn.,rischi connessi con attività straordinarie, …
PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
• Deve essere definita e scritta !!
CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
• Devono essere chiaramente definiti
• Devono tenere conto di formazione, DPI e protezione
(nonché della loro fallibilità)
PROCESSO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
• Fonti informative (manuali d’uso, analisi tecniche, check list, …)
• Classificazione per “importanza” dei risichi
ANALISI TECNICHE
• Verifica documentale
PIANIFICAZIONE
• Programma di miglioramento in funzione della priorità di rischio
CONTROLLO E MIGLIORAMENTO CONTINUO
• Il programma di miglioramento viene portato avanti regolarmente?
•
•
•
2 - Collegamento fra
“valutazione” e “protezione” es.
scelta DPI
3 - Utilizzabilità dei risultati
–
–
–
–
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4 - Aggiornamento puntuale e
sistematico
5 - Mantenimento del
programma di miglioramento
SGSSL
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34. SG- La politica aziendale
Il datore di lavoro, consultandosi con gli RLS (o i
lavoratori), deve definire una politica di
sicurezza e salute sul lavoro, che sia:
specifica per l’organizzazione e appropriata alla
sua dimensione e alla tipologia delle sue
attività;
concisa, facilmente comprensibile e resa
operante dall’autorità del datore di lavoro;
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35. SG- La politica aziendale
comunicata e facilmente accessibile a tutte le
persone nei rispettivi luoghi di lavoro;
riesaminata affinché continui ad essere
appropriata;
resa disponibile, nei modi appropriati, alle parti
interessate esterne pertinenti.
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36. SG- La politica aziendale
La politica di SSL deve comprendere, come
minimo, i seguenti principi e finalità chiave sui
quali l’organizzazione è impegnata:
la tutela della sicurezza e salute di tutti i
membri dell’organizzazione tramite la
prevenzione degli infortuni, delle malattie
professionali, dei danni alla salute e degli
incidenti;
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37. SG- La politica aziendale
la conformità con le leggi e i regolamenti
nazionali applicabili in materia di SSL, i
programmi volontari, i contratti collettivi di
lavoro nella parte relativa a SSL e con gli altri
accordi sottoscritti dall’organizzazione;
la garanzia che gli RLS (o i lavoratori) sono
consultati e incoraggiati a partecipare
attivamente a tutte le attività del SGSL;
il miglioramento continuo delle prestazioni del
SGSL.
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38. SG- Organigramma
Datore di lavoro
Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione -RSPP
Rappresentate della
direzione per il SGSSL
ASPP
ASPP
Medico Competente -MC
Responsabile del SGSSL
Rappresentate dei Lavoratori per la sicurezza RLS
Responsabile squadre di emergenza
e pronto soccorso
Squadra di emergenza
…
Dirigente/ Preposto (capo
funzione)
Dirigente/ Preposto (direttore
di produzione)
Preposto
Preposto (capo reparto)
Preposto (capo squadra)
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Squadra di pronto soccorso
…
……
……
Preposto (capo turno)
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39. SG- Procedure e istruzioni operative
Procedure comuni a tutti i sistemi di gestione
Gestione delle comunicazioni
Gestione dei documenti
Gestione delle registrazioni
Audit
Gestione delle non conformità
Riesame della direzione
Qualifica fornitori (escluso appaltatori)
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40. SG- Procedure e istruzioni operative
Procedure proprie dei sistemi di gestione della
sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro
Prescrizioni legali
Analisi incidenti, infortuni e conseguenti
Azioni Correttive e Preventive
Monitoraggio del SGSSL
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41. SG- Procedure e istruzioni operative
Le procedure operative derivano dalla gestione
pratica di problematiche legate al D.Lgs.
81/2008 e leggi:
Valutazione dei rischi:
Identificazione dei pericoli e valutazione
dei rischi
Gestione minori
Gestione lavoratrici madri
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42. SG- Procedure e istruzioni operative
Organizzazione:
Nomine formali (RSPP, MC, RLS, Preposti,
…)
Riunioni del SPP, sopralluoghi e
consultazione Rls
Gestione dei rapporti medico competente
in azienda
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43. SG- Procedure e istruzioni operative
Procedure Operative
Formazione:
Informazione e formazione e inserimento
nuovi assunti
Rapporti con i terzi:
Gestione e qualifica appaltatori
Gestione degli ingressi di visitatori e
autisti
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44. SG- Procedure e istruzioni operative
Attrezzature/impianti:
Gestione delle sostanze pericolose
Gestione dei dpi
Gestione di luoghi di lavoro, impianti e
attrezzature
Acquisto/vendita macchine
Redazione di dossier tecnici
Beni soggetti a valutazione preacquisto
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45. SG- Obiettivi e programma
Devono essere stabiliti obiettivi misurabili di SSL
coerenti con la politica di SSL e basati
sull’analisi iniziale e sui successivi riesami.
Questi obiettivi devono essere:
specifici per l’organizzazione ed appropriati alla
sua dimensione e al tipo di attività;
coerenti con la legislazione e regolamentazione
nazionale pertinente e applicabile nonché
coerenti con le esigenze tecniche e commerciali
dell’organizzazione in relazione alla SSL;
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46. SG- Obiettivi e programma
Finalizzati al miglioramento continuo della
protezione della SSL per ottenere le migliori
prestazioni in materia SSL
Realistici e ottenibili
Documentati e comunicati a tutte le funzioni e i
livelli pertinenti dell’organizzazione
Verificati periodicamente e, se necessario,
aggiornati.
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47. SG- Sensibilizzazione
L’impegno ed il coinvolgimento di tutte le
funzioni aziendali, ed in particolare dei livelli
principali dell’organizzazione, sono
determinanti per raggiungere gli obiettivi
pianificati.
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48. SG- Monitoraggio
Con una periodicità definita, le figure incaricate
provvederanno a predisporre:
Raccolta dei dati
Analisi degli indicatori
per la verifica della struttura, dell'efficacia e dei
risultati del Sistema di Gestione della Sicurezza
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49. SG- Riesame e miglioramento
Argomenti tipici del riesame sono:
statistiche infortuni
rapporti sulla identificazione dei pericoli e sulla
valutazione e controllo dei rischi
rapporti sulle emergenze (reali o simulate)
risultati dei monitoraggi interni
azioni correttive intraprese
rapporti sulla efficacia del Sistema di Gestione
della Sicurezza
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50. SG- Riesame e miglioramento
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51. Funzione 3
processo 2
Processo
4
Prima
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risultato 3
sapere 1
Funzione
2
risultato 2
processo 3
Processoe 3
Funzione Processo
4
4
risultato 1
sapere 3
processo 1
sapere 2
Funzione
1
funzione 3
Processo
2
funzione 2
funzione 1
SG- La trasformazione organizzativa
Dopo
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52. SG- La certificazione del sistema
Atto mediante il quale una terza parte indipendente
dichiara che, con ragionevole attendibilità, un
determinato prodotto, processo o servizio è Conforme ad
una specifica norma o ad un altro documento normativo
verifica
preliminare e
documentale
verifica
iniziale
1^ verifica di
mantenimento
2^ verifica di
mantenimento
rapporto
rapporto
rapporto
rapporto
certificato
triennale
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54. SG- Efficacia dei sistemi di gestione
Una recente ricerca condotta dall’INAIL ha
evidenziato che l’andamento infortunistico nelle
aziende certificate BS OHSAS 18001 presenta
una riduzione del 15,4% nell’indice di
frequenza (If) e del 22% nell’indice di gravità
(Ig) rispetto alle aziende non certificate.
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55. SG- In conclusione
C’è un nuovo contesto normativo
D.Lgs. 231/01, Legge 123/07, D.Lgs. 81/08
Cosa deve fare un’impresa?
Dotarsi di un Modello Organizzativo per evitare
di incorrere in pesanti responsabilità
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56. SG- In conclusione
Come fare?
Almeno per i reati in materia di sicurezza sul
lavoro, il Legislatore ci indica un percorso
richiamando linee guida e standard diffusi a
livello nazionale ed internazionale
I dati INAIL sulle aziende certificate
confermano la validità di questi modelli
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57. Tecniche di audit
NORMA UNI EN ISO 19011:2003
“Linee guida per gli audit”
Audit come strumenti di gestione per tenere
Audit come strumenti di gestione per tenere
sotto controllo e verificare l’efficace attuazione
sotto controllo e verificare l’efficace attuazione
della politica per la qualità e/o ambientale di
della politica per la qualità e/o ambientale di
una organizzazione.
una organizzazione.
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58. Tecniche di audit
Caratteristiche
Obiettivi
Attività pianificata e
Attività pianificata e
sistematica
sistematica
Programmato in
Programmato in
relazione allo stato e
relazione allo stato e
all’importanza delle
all’importanza delle
attività
attività
Effettuato da personale
Effettuato da personale
indipendente e
indipendente e
qualificato
qualificato
Documentato
Documentato
Valutare la conformità
Valutare la conformità
delle aree e dei processi
delle aree e dei processi
del Sistema di gestione
del Sistema di gestione
aziendale
aziendale
Valutare l’efficacia delle
Valutare l’efficacia delle
aree e dei processi del
aree e dei processi del
Sistema di gestione
Sistema di gestione
aziendale
aziendale
Individuare opportunità
Individuare opportunità
di miglioramento
di miglioramento
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59. Tecniche di audit - Principi
Comportamento etico: il fondamento della
professionalità
Presentazione imparziale: l’obbligo di
riportare fedelmente e con precisione
Adeguata professionalità: possesso di
adeguate competenze
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60. Tecniche di audit - Principi
Indipendenza: la base per l’imparzialità e
l’obiettività delle conclusioni
Approccio basato sull’evidenza: il metodo
razionale il metodo razionale per raggiungere
conclusioni dell’audit affidabili e riproducibili in
un processo dell’audit sistematico.
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61. Tecniche di audit – Le fasi
Programmazione
dell’audit
Scelta del
gruppo di audit
Contatto con
l’area interessata
Esame documentale
Definizione piano
di audit dettagliato
Audit in campo
Azioni successive
all’audit
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62. Gestione del programma di audit
Procedure
Pianificazione e programmazione degli audit
Assicurazione della competenza degli auditor e dei
responsabili del gruppo di audit
Costituzione di appropriati gruppi di auditor e
l’assegnazione dei ruoli e delle responsabilità
La conduzione degli audit
L’esecuzione delle azioni successive all’audit
La conservazione delle registrazioni del programma
Il rapporto alla direzione sulle acquisizioni
complessive del programma di audit
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63. Gestione del programma di audit
Attuazione
Comunicazione del programma di audit alle parti
interessate
Il coordinamento e la programmazione degli audit
La garanzia che vengano costituiti gruppi di audit
La fornitura delle risorse necessarie per i gruppi di
audit
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64. Gestione del programma di audit
Registrazioni
Piani di audit
Rapporti di audit
Rapporti di non conformità
Rapporti di azioni correttive e preventive
Rapporti di azioni successive all’audit, se applicabili
I risultati del riesame del programma di audit
Informazioni sul personale coinvolto
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65. Tecniche di audit- Il gruppo di un audit
Per decidere la composizione e la dimensione si
deve considerare:
Gli obiettivi, il campo, i criteri e la durata
prevista dall’audit
Le competenze complessive del gruppo di audit
per raggiungere gli obiettivi prefissati
I requisiti cogenti, contrattuali,di
accreditamento/certificazione, se applicabili
Indipendenza del gruppo di audit dalle attività
sottoposte a verifica
La capacità dei membri del gruppo di interagire
in modo efficace con l’area oggetto dell’audit.
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66. Tecniche di audit- Il gruppo di un audit
Scegliere i membri
del gruppo di audit
in modo tale che la
totalità delle conoscenze
e delle competenze siano
presenti nel gruppo
di audit
Identificare le
conoscenze e le
competenze
necessarie
per conseguire gli
obiettivi dell’audit
Auditor in
addestramento
In mancanza di
copetenze
Esperti Tecnici
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67. Le competenze del gruppo di audit
La competenza dell’auditor è basata sul possesso di:
CAPACITA’ DI
APPLICARE
COMPETENZE DI
AUDITOR
CARATTERISTICHE
PERSONALI
Rispettoso dei principi
etici
Di mentalità aperta
Diplomatico
Dotato di spirito di
osservazione
Perspicace
Versatile
Tenace
Risoluto
Sicuro di sé
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Istruzione
Esperienza di lavoro
Formazione
Addestramento
Esperienza di audit
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68. Le attività di un audit
Avvio dell’audit
Conduzione del riesame
della documentazione
Preparazione delle
attività di audit sul posto
Preparazione, approvazione
e distribuzione del rapporto
Conduzione di
azioni successive
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Chiusura dell’audit
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69. Tecniche di audit- I documenti di lavoro
Strumenti necessari per fini di riferimento e
registrazione delle attività di audit
Moduli
Moduli
per registrare le
per registrare le
informazioni
informazioni
Liste di riscontro
Liste di riscontro
(check list)
(check list)
Evidenze di supporto
Risultanze dell’audit
Registrazione delle
riunioni
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70. Le informazioni dell’audit
Raccolte mediante opportuno campionamento
Utilizzando interviste, osservazioni di attività e
riesame di documenti
Le domande devono essere formulate:
In modo semplice e chiaro
In modo non generico
Secondo una sequenza logica
Coprendo tutti i temi trattati nella
documentazione
Riferendole a prescrizioni applicabili
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